Un tesoro ambito

Quest Vanber, Giancarlo e Ukon

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  1. BretonSaga
     
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    Il sole stava calando all'orizzonte, tingendo le onde del mare di giallo, arancione e rosso. Uno spettacolo che Vanberk si stava godendo appoggiato sul parapetto di prua della "Sirena di Ghiaccio", la nave che lo stava riportando a casa, a Vaygrjord. Erano passati due mesi dalla rocambolesca avventura nella giungla di Sumadea e ormai le ferite riportate si erano sanate del tutto, tranne quella della nostalgia: erano passati all'incirca sei mesi da quando aveva lasciato la sua casa e la sua fucina e gli sembrava proprio il caso di mostrare il suo brutto muso a sua madre e agli amici, giusto per ricordargli che era ancora vivo! Aveva abbandonato le intricate foreste e con l'ausilio di pescatori e piccoli mercanti naviganti che facevano la spola tra le piccole isole del golfo, aveva raggiunto la città di Florentia, dove aveva facilmente individuato una nave diretta a Vaygrjord (bastava cercare i marinari più ubriachi di tutto il porto). Il capitano aveva rifiutato le monete d'oro offerte dal giovane, ritenendo un piacere aiutare un connazionale a tornare a casa. Erano in mare da un giorno e l'indomani, a notte inoltrata avrebbero raggiunto l'isola.

    Il viaggio fu incredibilmente tranquillo: il mare era rimasto docile e collaborativo, regalando forti venti di poppa alla nave che aveva solcato le acque veloce come un gabbiano, anticipando così l'arrivo della nave al porto di Bravollr al calar del sole. Vanberk sarebbe potuto andare direttamente a casa ma per sdebitarsi col capitano preferì aiutare i marinari a scaricare le merci dalla nave. A lavoro concluso si accorse che era comunque molto tardi e piuttosto che irrompere in casa a quell'ora decise di fare una capatina al Cinghiale Felice, la migliore taverna della città (l'unica a dire il vero) per regalarsi un bicchiere di Rugiada di Mezzanotte, il suo liquore preferito. Sperava di trovare qualche volto conosciuto alla locanda ma dentro vi trovo solo il vecchio Johan, il proprietario, e un altro avventore, seduto su una panca accanto al fuoco intento a mangiare una scodella di zuppa: anche se la compagnia non era quella che sperava Vanberk ordinò comunque la bevanda, invitando il locandiere a berne un bicchiere con lui, e facendone versare un altro per l'altro avventore. Decise di portarglielo personalmente, per buona educazione, quindi si sedette accanto a lui allungandogli il bicchiere - Alla salute compagno! Alle avventure ma ancor di più al ritorno a casa!-. L'uomo lo guardò in silenzio ma prese comunque il bicchiere e dopo averlo bevuto in un solo sorso, come era giusto, lo ringraziò con un cenno del capo. Soddisfatto Vanberk fece per alzarsi ma l'altro, improvvisamente, lo afferrò per il braccio e gli sussurò-Mi spiace dover rovinarti l'umore, Vanberk Thyggorson, ma la Ribellione ha bisogno della tua collaborazione-. Vanberk lo guardò stupito ma il misterioso avventore scostò il mantello mostrando un medaglione col simbolo della Ribellione Vaygrjord, l'orso incoronato -Tieni questa pergamena, prenditi una stanza qui alla locanda e leggila. Io tornerò domattina per conoscere la tua risposta.-

    Si alzò e lasciò la locanda, dopo aver lanciato uno sguardo d'intesa a Johan, che chiuse le porta dietro all'uomo -Vieni ragazzo, ho una stanza col fuoco acceso pronta per te.-. Vanberk seguì il locandiere al piano di sopra fino alla stanza preparata per lui e qui i due si salutarono: la stanza era illuminata dal chiarore del fuoco e il fabbro si sedette al tavolino accanto ad esso. Prese in mano la pergamena, sigillata da una bolla di ceralacca con il simbolo della Ribellione impresso, e si decise ad aprirla -Vediamo cosa vogliono da me i capi della Ribelliione! -

    Saluti, Vanberk Thyggorson
    La Ribellione richiede il tuo aiuto in una faccenda della massima importanza per la lotta contro l'Impero. Alcuni mesi fa le nostre pattuglie hanno scoperto che le truppe imperiali hanno saccheggiato una necropoli dei nostri avi: dopo lunghe ricerche sui rotoli della tradizione abbiamo scoperto che in quella struttura era stata nascosta una spada appartenuta alla dinastia reale di Vaygrjord. Quella spada, oltre ad essere un potente manufatto runico, è un simbolo dell'indipendenza dell'isola dalle catene imperiali e pertanto dev'essere recuperata ASSOLUTAMENTE! I nostri informatori all'interno dell'Impero ci hanno informati che il carico non è mai arrivato a destinazione e contemporaneamente un rapporto da una spia presente ad Haven ci ha informato della presenza di "merce scottante" sull'isola. Abbiamo ragione di credere dunque che la spada si trovi ad Haven e pertanto vada recuperata prima che altri possano portarla via. La scelta è ricaduta su di te in quanto guerriero valoroso ma anche perchè non ancora inserito nei ranghi dell'organizzazione e quindi sconosciuto ai nostri avversari. Non neghiamo che la missione sia pericolosa ma facciamo appello al tuo senso del dovere e al tuo retaggio. Decidi di conseguenza.



    E in fondo alla pergamena di nuovo l'orso incoronato. Il fabbro rilesse la pergamena diverse volte: il compito era chiaro e pericoloso ma questo non condizionò la sua scelta. Si svestì e si mise a dormire perchè erano mesi che non dormiva su un vero letto. Il mattino dopo scese a fare colazione e l'uomo della sera prima era al bancone, in attesa della sua risposta. Si sedette accanto a lui - Accetto. Ma chiederò l'aiuto a un altro guerriero di grande forza e abilità, in modo che la missione abbia più possibilità di successo. Fortunatamente oggi pomeriggio gli avevo promesso, tempo addietro, di cacciare assieme- -Dev'essere una persona fidata, figlio di Thyggor. Non possiamo rischiare di perdere la spada. A chi stai pensando?-

    Più tardi quello stesso giorno Vanberk avrebbe salutato un uomo con degli incredibili baffi a manubrio -Giancarlo te la senti di aiutarmi in una missione pericolosa ma estremamente remunerativa?-

    Edited by BretonSaga - 22/11/2015, 16:17
     
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    Haven. La città dei peccati, la città dei criminali. Un posto dove qualsiasi persona ben intenzionata farebbe a meno di avvicinarsi. Non vi dirò perché questo colosso umano si trovasse proprio qui, a voi non interessa, non ancora per lo meno. Vi basti sapere che ci era sbarcato da poco e come potrete immaginare aveva degli affari loschi da compiere, ma come ogni buon nordico che si rispetti, prima di passare all’azione, aveva bisogno di un calice ripieno di birra sino all’orlo. Necessitava di ristorare il proprio imponente fisico, vista la traversata solitaria a bordo di una imbarcazioni di modestissime dimensioni. Non se la sarebbe tracannata tutta d’un fiato come suo solito, non questa volta. Voleva assaporarla, perché, visto quello che aveva in mente, non sapeva se avrebbe avuto la possibilità di berne altre in un futuro prossimo. Non che fosse spaventato per la sua stessa incolumità, sia chiaro. Lui non temeva nulla e nessuno, solo che ancora doveva ambientarsi in quel luogo. Ricordiamoci infatti che lui in quarant’anni non aveva mai messo piede al di fuori di Vaygrjord se non per andare in guerra a mozzare teste.

    Per ora comunque Haven la trovava proprio come se l’era immaginata: piena di gente spartana (per non dire lercia e lurida) e dalla faccia poco raccomandabile. Un posto semplice per gente con i coglioni, tanto per dirla alla maniera di Ukon. Proprio quello che faceva al caso suo. Non che lui non facesse parte di questa categoria e infatti non c’è da stupirsi che si trovasse a suo agio tra quegli ubriaconi e quei poco di buono che passavano la maggior parte del loro tempo a giocare d’azzardo ed a schiamazzare canti volgari già dalle prime ore del mattino. E poi, vista la sua imponenza, erano comunque ben pochi quelli che si avvicinavano a dargli delle rogne e vi posso giurare che quei pochi che lo facevano il giorno dopo non ricordavano nemmeno come mai avessero le ossa del corpo completamente a pezzi.

    Insomma, come suo solito se ne stava per i fatti suoi al bancone della locanda, godendo di tutto quel macello che c’era attorno a lui. Doveva solamente pensare ad un modo per cominciare la sua “ricerca” e sperava tanto che quel calice di birra gli desse l’intuizione adatta.



     
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    Giancarlo era tornato da un paio di giorni nella sua terra natia, doveva trovarsi con Vanberk per andare a caccia, visto che aveva tempo decise di andare dal capo del suo villaggio e raccontagli cosa stava succedendo al di fuori dei confini.

    Sapeva che tornare nel villaggio non sarebbe stato facile, nonostante fosse stato riammesso, molti dei suoi compaesani non vedevano di buon occhio la cosa erano convinti che questa decisione potesse portare dei pericoli al villaggio. Avevano vissuto per molto tempo isolati dal resto del mondo e volevano continuare così.
    Arrivò nei pressi del villaggio mentre il sole era alto nel cielo.

    “Caro Yogurt, vedrai per la seconda volta il capo villaggio. Cerca di comportarti bene.” Disse Giancarlo.

    “Gugu” Rispose il piccolo animaletto.

    “Chissà come stanno tutti. Spero solo che mi lascino in pace, non voglio ritornare e creare problemi.” Disse Giancarlo metre scrutava il cielo rossastro.
    Il Jackalope precependo la malinconia e la trsistezza del suo padone iniziò a leccarlo e a strofinarsi sulla sua faccia.
    Giancarlo lo guardò e sorrise.

    Finalmente arrivò al villaggio. Le donne erano indraffarate a squoiare gli animali cacciati dai cacciatori, i bimbi correvano in giro, fabbri e costruttori erano infaffarati .

    Mentre camminava verso il centro del villaggio sia gli uomini che le donne lo guardavano con aria diffidente. Non riuscivano a capire perché il capo villaggio Bjørn gli avesse premesso di far ritorno al villaggio.

    Alcuni suoi coetanei tra cui un suo vecchio amico di infanzia nel vederlo scoppiarono gi gioia e gli corsero incontro.

    “Bentornato stupido.” Disse una voce profonda che proveniva da dietro di lui.

    Giancarlo si girò “Korgar, ti vedo ingrassato.” Disse Giancarlo sorridendo.

    “Ah si? Beh dalle cicatrici si direbbe che tu ne abbia prese abbastanza.” Rispose Korgar mentre si avvicinava.

    Quado gli fu abbastanza vicino gli diede una testata. Giancarlo rimase intontito per un momento.

    “Avrai anche la pancia ma la tua testa rimane dura come la roccia.” Disse Giancarlo.
    Poi disse rivolgendosi alle sue amiche:
    “Allora ragazze avete trovato un uomo, o si sono tutti rammolliti?”
    “Giancarlo! E’ mai possibili che ogni volta che ritorni devi fare tutto questo casino?“ Urlò Bjørn.
    “Uno non può nemmeno salutare i vecchi amici?” Rispose Giancarlo.

    L’uomo baffuto si avvicinò al capo villaggio.

    “Porto notizie dal mondo esterno. Possiamo parlare.” Disse Giancarlo con tono serio.
    L’atmosfera di allegria e spensieratezza svanì, quelle parole risuonarono nella piccola piazza tutti smisero di lavorare.
    “Non hai ancora imparato quando tenera la bocca chiusa. Sei di fretta o possiamo parlarne mentre mangiamo?” Disse Bjørn.
    “Domani mattina devo ripartire, mi aspetta un compagno per una battuta di caccia. Poi ripartirò per il continente.” Rispose Giancarlo.
    “Cosa fate voi continuate a lavorare, stasera mancieremo tutti assieme per festeggiare il ritorno del nostro guerriero.” Disse il capo villaggio.
    Il capo villaggio fece cenno a Giancarlo di seguirlo.
    “Stasera avremmo modo di raccontarci tutto” Disse Giancarlo mentre seguiva il vecchio.
    Le persone accorse a salutarlo,si dispersero. Korgar rimase un momento a guardare il suo amico che si accingeva ad entrare nel municipio.
    Giancarlo raccontò a Bjørn quello che gli era successo da quando aveva riportato la pelle del drago.
    Il capo villaggio lo ascoltava preoccupato. Una volta che Giancarlo ebbe finito di raccontare le sue avventure lo guardò negli occhi e disse:
    “Sai perché ti ho concesso di ritornare?” Disse il capo villaggio.
    “E’ preoccupato per quello che sta succedendo. L’ho letto sul tuo volto quando sono tornato in cerca di informazioni sui draghi.” Rispose Giancarlo.
    “Sei diventato più acuto, mi fa piacere.Comunque si hai ragione. Da quello che ho sentio, il nostro villaggio potrebbe essere in pericolo. Gli imperiali non sono gente pacifica e noi non abbiamo mai accettato di sottostare a regole che non fossero le nostre. Devo chiederti di tenermi aggiornato, so benissimo che i tuoi viaggi ti porteranno lontano, ma dovrai cercare di tornare più spesso.” Disse con tono cupo il capo.
    Ormai si era fatta quasi l’ora della cena. La porta si splanco e una figura corse in maniera impetuosa verso Giancarlo e lo colpì sullo zigomo, facendolo rotolare a terra.
    “Ti sembra modo di comportarsi? Sei rientrato e non sei nemmeno passato a salutarci, ingrato di un figlio.” Disse l’uomo misterioso.
    “Padre, avevo cose molto importati da dire al capo villaggio.” Rispose Giancarlo.
    “Non mi interessa!” Sbraitò l’uomo. Giancarlo guardò il viso del padre e vide i suoi occhi lucidi.
    Vedendolo in quesgli stati si alzo e senza proferire parola si avvicinò a lui e lo abbracciò.
    “Come sta la mamma?” Gli sussurrò all’orecchio.
    “E’ fuorui che ti aspetta.” Rispose suo padre.
    “Vai pure. Quello che dovevi dirmi l’hai detto ora vai a salutare tua madre.” Disse il capo villaggio.
    Giancarlo uscì dalla stanza ad attenderlo c’erano tutti i suoi coetanei, i loro genitori e davanti a tutti sua madre, che non riuscì a trattenere le lacrime e gli corse incontro.

    Dopo i saluti di rito si misero a mangiare, la festa durò a lungo. Giancarlo raccontò le sue avventure, cercando di non far trasparire la preoccupazione per gli eventi accaduti. Tutti lo ascoltavano meravigliati, nessuno di loro avrebbe mai pensato che fuori oltre l’isola di Vaygr ci fosse un mondo così vasto e diverso dalla loro isola.

    L’indomani caricò le provviste e partì verso Bravollr, dove avrebbe trovato il suo compagno di caccia Vanberk, il viaggio fu trnauillo e raggiunse il porto a metà pomeriggio.

    Non fu difficile trovare il fabbro Vaygr.

    “Saluti fabbro. Hai raddrizzato qualcuno in mia assenza?” Disse Giancarlo.
    L’espressione di Vanberk era eloquente,non sarebbero andati a caccia assieme.
    “Giancarlo te la senti di aiutarmi in una missione pericolosa ma estremamente remunerativa?”Rispose l’uomo.
    “Non so cosa tu abbia in mente, ma conta pure sulla mia spada. ”Rispose Giancarlo.

    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.


    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%


    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da BLEED/CRIPPLE

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dello Spirito (1x)
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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    -Non so cosa tu abbia in mente, ma conta pure sulla mia spada- rispose Giancarlo, il fiero Nord che Vanberk aveva conosciuto mesi prima nella difficile avventura a Shal'Aria. La sua forza, sia con l'immenso spadone che con le arti del fuoco, sarebbe stata molto utile nella missione segreta ma ancora più importante era la sua fiducia per cui Vanberk decise di non nascondergli nulla mentre lo informava della situazione: come sua abitudine non omise il più piccolo particolare della sua narrazione e alla fine fece leggere la pergamena all'amico, in modo che avesse un quadro chiaro e ben definito. Potendo contare sul suo aiuto si diressero assieme ai moli dove aveva appuntamento con un altro agente della Ribellione: le istruzioni dicevano che l'avrebbero riconosciuto per i numerosi improperi. Difatti trovarono un uomo seduto a pescare con un lungo filo ma col secchio delle prede vuoto, che commentava i suoi lanci sfortunati con epiteti coloriti.
    -Non mi sembri molto fortunato coi pesci amico- ridacchiò il fabbro -forse dovresti cambaire metodo o zona-. L'uomo sospirò, evidentemente seccato dall'osservazione, si alzò in piedi e si allontanò spintonandolo. Poteva sembrare una cosa da gran maleducati ma Vanberk sapeva che era tutta una recita per sviare l'attenzione: infatti, mentre l'uomo lo spintonava in malo modo, aveva sentito qualcosa scivolargli all'interno della tunica, quindi si limitò ad insultarlo ed allontanarsi, seguito da Giancarlo. Qualche metro più in là, appoggiatosi a delle casse in modo da non farsi vedere, estrasse l'oggetto dalla tunica: era un altra pergamena, più piccola ma recante comunque il sigillo in ceralacca della Ribellione. L'aprì e lesse velocemente il contenuto

    Vanberk Thyggorson se stai leggendo questa vuol dire che hai accettato l'incarico e già per questo hai i ringraziamenti della Ribellione Vaygr. Il tempo stringe quindi oggi pomeriggio ti imbarcherai sull "Iceberg Cremisi", che ti porterà ad Haven entro l'alba di domani. Il comandante è un nostro alleato e resterà a Tortuga finchè la missione non sarà completata. Una volta arrivato dovrai cercare la nostra spia, lo Sciacallo, per ottenere maggiori informazioni: quando lo incontrerete dovrà rispondere "Fa sempre più freddo lontano da casa" quando tu gli chiederai "Com'è il tempo oggi". Ma fai attenzione: nonostante sia alle nostre dipendenze è comunque un individuo pericoloso, un esiliato che abbiamo dovuto allontanare perchè troppo pericoloso per la stabilità dell'isola. Agisci in fretta e con gudizio e riporta la spada reale nelle mani dei suoi leggittimi custodi!



    Passò poi la pergamena a Giancarlo e una volta finito di leggere si scambiarono uno sgaurdo d'intesa. Raggiunsero la nave dove un vecchio marinaio, con le gambe curve e la pelle rovinata dal sole, li fece salire senza dire una parola e appena entrambi i guerrieri furono a bordo fece salpare la nave lancianod ordini con una voce forte abbastanza da ammaccare una lastra di ferro. Il viaggio fu veloce come promesso e i due guerrieri lo passarono a parlare della missione, pensando di nascondere le proprie identità: Vanberk sarebbe stato un commerciante di metalli rari e Giancarlo la sua guardia del corpo. All'alba arrivarono nel porto di Tortuga: rispetto alle descrizioni che gli avevano fatto amici e conoscenti era anche peggio! Uomini di ogni nazionalità sciamavano come formiche intenti in affari più o meno leciti. Ma senza indugio lui e Giancarlo sarebbero scesi dalla nave per iniziare la propria missione!

    -Ma prima... colazione!- disse Vanberk sorridendo -Troviamo qualcosa di caldo da mangiare e di fresco da bere!- ed entrarono nella prima bettola che trovarono: l'ambiente era saturo di fumo e urla, in egual misura, e diversi clienti si trovavano riversi in varie posizioni da sbornia. Vanberk non riconobbe nessuno ma Giancarlo avrebbe notato un uomo dal fisico imponente, a petto nudo, che beveva con una gigantesca ascia accanto a sè. Intanto il fabbro si sedette nel posto libero proprio accanto a quel energumeno e chiese a gran voce da bere e da mangiare.

    -Forza Giancarlo avvicinati! Non vorrai lavorare digiuno?!-
     
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    Incredibile. Era sbarcato da pochissimo e forse aveva già trovato quello che stava cercando. Due bruti e rozzi energumeni entrarono nella locanda. I loro modi grezzi, il loro vestiario sparano ma soprattutto la loro stazza abominevole erano chiarissimi segni che si trattava di guerrieri Vaygr, suoi connazionali. Per non parlare poi delle loro affilate quanto pesantissime armi. Insomma, assomigliavano in tutto e per tutto al barbaro Ukon. Se si trovavano lì era perché, come tutti su quell’isola, avevano loschi scopi ed oscuri intrighi da portare a termine. E lui stava proprio cercando questo genere di persone poco raccomandabili, tanto meglio se erano discendenti dei suoi comuni avi. La conferma comunque fu definitiva quando nello scrutare dal basso verso l’alto i due vichinghi, il pelatone si imbatté in un dettaglio inconfondibile.

    Che mi venga un colpo! Cosa diamine ci fai tu qui baffone!?

    Disse stupito sobbalzando dallo sgabello e facendo parzialmente gocciolare sul terreno legnoso la birra che aveva nel grosso calice. Un calice che avrebbe successivamente alzato in segno di reverenza e saluto. Sappiamo tutti che Ukon non era un tipo socievole. Anzi, dire che era burbero e scontroso probabilmente equivaleva a fargli un complimento. In ogni caso per tutti i Vaygr purosangue come lui nutriva un rispetto maggiore che nei confronti di tutti gli altri, soprattutto se si trattava di Vaygr di cui conosceva le elevati doti combattive e con cui aveva sofferto le medesime fatiche sul campo di battaglia. E non sapeva proprio perché, ma il suo istinto gli diceva che quei due gli avrebbero dato la scarica di adrenalina giusta. Ovunque avrebbero deciso di andare, lui li avrebbe seguiti, soprattutto se si trattava di mettere i bastoni tra le ruote all’Impero.



     
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    Vanberk diede a Gaincarlo una pergamena, l’uomo baffuto la lesse velocemente, non sapeva cosa fosse esattamente la Ribellione, ma sembrava che il fabbro ci tenesse molto.

    “Non sono mai stato ad Haven e non ne ho mai sentito parlare. Comuqne sia mettiamoci in cammino.”

    Giancarlo avrebbe seguito Vanberk anche senza sapere nulla,il fabbro doveva fidarsi molti del suo compatriota per invitarlo ad una missione così segreta.
    Giancarlo seguiva in silenzio il fabbro alla ricerca del contatto della resistenza.
    Non fu difficile trovarlo, e dopo una scenetta per non esporre il contatto a pericoli si allontanarono.
    Dopo aver letto il messaggio, vanberk passo la pergamenta a Giancarlo per metterlo al corrente del prossimo passo.

    “Deve essere molto importante questo oggetto se c’è tutta questa segretezza.” Pensò Giancarlo.

    Senza perdere tempo si avviarono verso la nave che li avrebbe portati a destinazione, salirono in fretta sulla nave. La notte passo in fretta, grazie ai venti propizi il viaggio fu molto rapido e alle prime luci dell’alba raggiunsero la destinazione.
    Lo spettacolo che si parava davanti agli occhi di Giancarlo lo lasciò basito. Da quello che gli aveva raccontato il fabbro lungo il viaggio si aspettava una città in pessime condizioni, ma quella città stava cadendo letteralmente a pezzi.

    Però quello che colpì maggiormente Giancarlo fu il baccano e le urla, non doveva essere facile vivere in una città così vivace.

    “Ma prima...La colazione! Troviamo qualcosa di caldo da mangiare e di fresco da bere!” Disse Vanberk.

    “Hai ragione non si può iniziare un’avventura senza aver prima mangiato.” Rispose Giancarlo.
    Vanberk andò a passo sicuro verso una bettola, Giancarlo lo seguì continuando a guardarsi in giro.

    Quella città era così strana che non riusciva a fare a meno di guardarsi attorno, urtò almeno quattro persone prima di arrivare entrare nella bettola, dapprima lo insultavano e appena si girava a guardarli con area spaesata gli chiedevano immediatamente scusa.

    “Che persone strane vivono in questo posto.” Pensava in quei momenti Giancarlo.

    I due nordici entrarono nella locanda in cerca di un pasto decente e un po di ristoro. Il posto si presentava malconcio e saturo di funo. Quelli che non erano svenuti si girarono a guardare i due mastodontici guerrieri. Giancarlo notò che in quella locanda c’era una perosna che conoscieva, senza rendersene conto arrestò la camminata.

    “Forza Giancarlo avvicinati! Non vorrai lavorare digiuno?!”

    “Ukon, pazzo di un Vaygr, cosa ci fai qua?” Disse Giancarlo, che riprese a camminare dirigendosi verso il vaygr.
    “Che mi venga un colpo! Cosa diamine ci fai tu qui baffone!?” Rispose Ukon.
    “Niente di che aiuto un connazionale a recuperare un oggetto rubato. Tu invece?” Rispose Giancarlo.
    “Vanberk, vieni qua! Ti presento Ukon, compe puoi notare anche lui viene da Vaygr. Abbiamo fracassato qualche imperiale assieme.” Disse sorridendo Giancarlo.
    “Prendiamo da bere e da mangiare e facciamo due chiacchere. Oste portaci qualcosa da mettere sotto i denti. Anche qualcosa per brindare ovviamente.” Continuò Giancarlo.

    Una strana coincidenza trovare un’altro Vaygr in un posto così lontano e particolare, chissa se Vanberk avrebbe accettato di mettere al corrente anche Ukon dei motivi per qui si trovavano li.

    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.


    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%


    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

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    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da BLEED/CRIPPLE

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dello Spirito (1x)
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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  7. BretonSaga
     
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    -Che mi venga un colpo! Cosa diamine ci fai tu qui baffone!?-. Una voce incredibilmente robusta scosse il torpore della bettola e l'uomo che aveva pronunciato quelle parole era altrettanto robusto. No, robusto era un eufemismo: anche se Vanber e Giancarlo spiccavano rispetto alle altre persone per l'altezza e il fisico temprato da pesanti attività fisiche quell'uomo era ad un livello superiore. Ogni muscolo del suo corpo era teso al massimo e la pelle era ricoperta di cicatrici di vari forme e dimensioni, a testimoniare che quell'uomo non solo era un buon combattente ma che aveva anche un invidiabile forza vitale. Fortunatamente sembrava essere in termini amichevoli con Giancarlo che rispose con gioia al saluto
    -Niente di che aiuto un connazionale a recuperare un oggetto rubato. Tu invece?- Vanberk avrebbe preferito evitare accenni alla loro missione ma nessuno sembrava interessato al trio di Vaygr -Vanberk, vieni qua! Ti presento Ukon, compe puoi notare anche lui viene da Vaygr. Abbiamo fracassato qualche imperiale assieme. Prendiamo da bere e da mangiare e facciamo due chiacchere.- Giancarlo si rivolse sorridente al bancone -Oste portaci qualcosa da mettere sotto i denti. Anche qualcosa per brindare ovviamente.-. Vanberk si sedette accanto a Ukon e gli porse una mano, presentandosi - Vanberk Thyggorson, mercante di metalli rari occasionale e fabbro di lavoro. Sono contento di incontrare un altro connazionale in questo posto ma cosa vi porta da queste parti, guerriero?.
    Per quanto si fidasse di Giancarlo non poteva dire lo stesso di Ukon: essere di Vaygrjord non significava automaticamente essere delle persone di fiducia. Lo stesso Sciacallo non era un esiliato e un criminale? Doveva studiare quell'uomo e capire se poteva essere un altro prezioso alleato oppure un ulteriore ostacolo al recupero della spada. Intanto l'oste avrebbe portato tre ciotole colme di zuppa di pesce e altrettanti boccali di birra agli uomini del Nord: la zuppa era ben cucinata ma la birra era acida, come se l'avessero fatta fermentare in catini di legna appena tagliata. Richiamò l'oste e gli disse -Birra fatta da persone capaci per cortesia. Non mi importa se costa di più, intesi?-
     
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    Fabbro eh?

    Diciamocela tutta: i Vaygr sono un popolo pieno di gente cocciuta, chiusa ed un po’ sul chi va là. Sono tipi per lo più solitari e freddi come le terre che li hanno partoriti e per questo sono spesso diffidenti e scontrosi persino tra di loro. Di solito tuttavia birra e schiaffoni creavano il rispetto ed il legame che poi li rendeva macchine inarrestabili quando combattevano sul campo di battaglia insieme. Nel caso del baffone, il cui nome vi assicuro che non se lo ricordava, anzi, a dirla tutta non lo aveva voluto mai ascoltare, il loro non poteva considerarsi un legame ma piuttosto un rapporto di reciproco rispetto in quanto portatori dei medesimi ideali e compagni d’armi. Per quanto riguardava l’altro, beh, a pelle gli sembrava uno tosto, uno degno del suo rispetto, sia perché sembrava un rude guerriero cresciuto con gli antichi precetti, sia perché non aveva esitato ad offrirgli cibo di ottima qualità. Ora, non che Ukon fosse corrompibile con così poco, ma il fatto che avessero un amico in comune poteva essere una garanzia.

    E’ da un po’ che non do un’affilata alla mia ascia..

    Disse prendendo in mano la sua mastodontica arma ed osservandone i contorni con perizia. Tuttavia, come detto, Ukon era probabilmente l’emblema del grado massimo di comportamento grezzo e bigotto che poteva raggiungere un Vaygr cresciuto in maniera spartana e rudimentale, ergo non avrebbe spifferato ai primi che glielo chiedevano i motivi per cui si trovasse proprio in quel postaccio. Sarebbe stato un po’ vago.

    Diciamo che mi serve una ciurma e questo è il posto che mi sembrava più adatto per raccattare velocemente gente folle e con poco da perdere. Ormai l’Arcipelago di Vaygr non è più un posto tranquillo dove poter girare in tutta libertà per uno come me.

    Amara constatazione ed effettivamente era vero, anche perché la sua mole ed il suo aspetto visibilmente intimidatorio attiravano gli occhi delle guardie imperiali.

    Quei bastardi imperiali sono arrivati a mettere piede persino su Vaygrjord ed ormai non mi posso più fidare nemmeno di chi un tempo combatteva al mio fianco.

    Scuoteva contrariato il capo. Si riferiva a quei Vaygr che un tempo combattevano apertamente contro l’Impero e che ora facevano parte delle loro fila. Traditori ripugnanti. Avrebbe voluto farli fuori spezzandogli ogni singolo osso del corpo. Ed anche se era giunto su Haven da pochissimo tempo, amava la libertà assoluta di questo posto. A Neithlung o Benthus parlare in quel modo in una locanda, con toni accesi ed anti-imperiali, gli avrebbe garantito delle rogne di non poco conto, mentre lì pareva normale e nessuno ci dava trappa importanza. Una volta la sua terra natia era proprio così.

    Quanto a voi, che ci fate qui?



     
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    I tre guerrieri del nord si stavano rifocillando nella taverna, tra gli schiamazzi e le urla della gente di quello strano paese.
    La risposta di Ukon sulla motivazione che lo aveva spinto fin li era vaga, evidentemente non si fidava dei due o delle persone che li circondavano, o forse più probabilemtne non erano affari loro.

    Da quello che però Giancarlo potè capire era anche lui alla ricerca di qualcosa, e quel qualcosa doveva rimanere un segreto.
    Anche Giancarlo era rimasto sul vago, non sapeva se Vanberk volesse un’altro compagno in questa spedizione.

    “Cosa ne pensate di questa città? Se così la vogliamo chiamare.” Disse Giancarlo mentre addentava una coscia di un qualche animale che non aveva mai visto, fortunatamente il sapore non era male anche se non all'altezza delle carni di Vaygr. Poi continò “E’ un posto davvero strano, credo di aver visto almeno quattro o cinque risse prima di entrare in questa locanda. Se non fossi qua per aiutare Vanberk, mi sarei buttato in mezzo ad una zuffa.”
    Giancarlo si sentiva rialssato e tranquillo nonostante il luogo non fosse dei più rilassanti, passare gli altri due Vaygr lo metteva di buon umore.
    I tre continuavano a banchettare scambiandosi di tanto qualche parola.

    Giancarlo si avvicinò a Vanberk e gli sussurrò: “Cosa ne pensi di arruolare anche Ukon per questa missione? Pensaci su la decisione è tua.”
    Giancarlo si fidava abbastanza di Ukon, avevano gia combattuto assieme e certamente l’odio espresso dal barbaro verso gli imperiali avrebbe aiutato Vanberk a prendere una decisione.

    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.


    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%


    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da BLEED/CRIPPLE

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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    Anche Ukon rimase sul vago riguardo ai suoi intenti ed era più che comprensibile: d'altronde si "conoscevano" soltanto da pochi minuti e si trovavano ad Haven, il più famoso conglomerato di ladri, assassini, ingannatori e quant' altro.
    - Diciamo che mi serve una ciurma e questo è il posto che mi sembrava più adatto per raccattare velocemente gente folle e con poco da perdere. Ormai l’Arcipelago di Vaygr non è più un posto tranquillo dove poter girare in tutta libertà per uno come me -. Un affermazione interessante: quell'uomo doveva essere molto più pericoloso di quanto il suo aspetto non suggerisse! Vanberk si domandò quali potessero essere i suoi obiettivi, così gravi da spingerlo a cercare una ciurma proprio ad Haven, ma la frase successiva attirò ancora di più il suo interesse - Quei bastardi imperiali sono arrivati a mettere piede persino su Vaygrjord ed ormai non mi posso più fidare nemmeno di chi un tempo combatteva al mio fianco -. "Che parole forti! In effetti a giudicare dall'età deve essere abbastanza vecchio per aver partecipato all'ultima guerra contro l?impero... forse quest'uomo potrebbe essere utile... ma sarà disposto a collaborare?"

    Il pensiero era allettante: un arma in più avrebbe facilitato la missione ma poteva fidarsi di quell'uomo? Giancarlo era convinto di si e anzi glielo ripetè sottovoce all'orecchio - Cosa ne pensi di arruolare anche Ukon per questa missione? Pensaci su la decisione è tua. -. Vanberk prese una decisione: dopo aver controllato che l'oste fosse abbastanza lontano e che il rumore della stanza fosse abbastanza alto da coprire le loro voci, si volse verso Ukom e gli consegnò la pergamena con le indicazioni per il recupero. Avrebbe aspettato che il guerriero finisse di leggere e avrebbe aggiunto - Questo affare forse non interessa ma sei un figlio del Nord forte e indomito e un aiuto da parte della tua ascia sarebbe alquanto utile. Neppure io sopporto l'Impero e le loro dannate pretese di controllare tutto, calpestando popoli, culture e vite altrui. Se ci aiuterai poi potrei considerare du aiutarti con il tuo problema. Che ne pensi?-
     
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    Accurato che anche l’altro fosse di matrice anti imperialista, il bestione ghignò profondamente soddisfatto. Sembrava che baffone fosse veramente un tipo affidabile, ma soprattutto che avesse molte conoscenze ed agganci. Per dirla breve un alleato prezioso. E infondo lui era venuto a Tortuga proprio per quello, per cercare alleati. E allora chi poteva essere migliore di due Vaygr purosangue? Adesso era tremendamente curioso di testare le doti combattive del fabbro, di vedere se il suo stile di lotta rispecchiava il suo aspetto rude ed indomabile, e probabilmente la sua curiosità avrebbe presto trovato risposta. Fu proprio lui infatti che invitò Ukon ad unirsi alla loro spedizione. Dovevano recuperare un cimelio, nulla di troppo importante o faticoso, per lo meno dal suo punto di vista, ma la vera notizia era che finalmente aveva la conferma che quei bigotti energumeni rinchiusi nella Fortezza di Vaygrjord si stessero effettivamente movendo e riorganizzando invece di oziare e dannarsi sulla bruciante sconfitta subita anni prima. Non vi nego che questa scoperta lo rasserenò non poco. Da qualche tempo a questa parte aveva cominciato a temere che quelli si fossero dimenticati del motivo per cui erano tornati vivi dall’assalto di Aetheria. Temeva che si fossero dimenticati del sangue versato dai propri fratelli d’armi, degli scudi infranti e delle lance spezzate che avevano generato fiumi di sangue e grida immonde di infinito strazio e dolore. Ricordi indelebili ed ancora ben vividi nella mente del monumentale guerriero, ricordi che guidavano il suo animo sulla via del rancore e della vendetta.

    Quei vecchi figli di un cane allora si stanno muovendo.. Bene bene..

    Farneticò tra se e se. Adesso sapeva che non era più da solo a combattere ed in un certo senso si vergognava di aver dubitato della buona fede e della parola d’onore data dai suoi compagni d’arme che più di una volta gli avevano dimostrato il loro valore in battaglia e che avevano giurato di rimpossessarsi delle proprie terre. Terre da sempre libere e selvagge che gli spettavano per natura, perché lì i Vaygr avevano coltivato le loro vite e sviluppato la loro cultura.

    Sarò lieto di mettere la mia ascia al vostro servizio.

    Non sapeva perché avesse ricevuto quell’incarico, onestamente gli sembrava un incarico inutile quello di recuperare una spada. Una rivoluzione non si faceva di certo esponendo cimeli smussati, ma ponendo le basi per eliminare quanti più nemici possibili con muscoli e vigore. Forse lo facevano solo per testare l’affidabilità dei due nuovi guerrieri Vaygr, guerrieri che non avevano partecipato a quell’ultimo sciagurato assalto come invece aveva fatto Ukon. Infondo, come detto, di questi tempi essere un Vaygr non significava essere per forza di stampo anti imperialista e questa missione poteva essere una buona prova per mostrare la loro affidabilità e serietà, nonché le loro abilità combattive. In ogni caso avrebbe accettato di buonissimo grado la proposta dei suoi due compatrioti, anche perché onestamente non aveva null’altro da fare e quella poteva essere una buona occasione per visitare quell’isola.

    Forza, muoviamo il culo.

    Guardandoli fiducioso e grottesco li avrebbe spronati per mettersi in marcia. Il lungo viaggio per arrivare a Tortuga lo aveva un po’ intorpidito: era il momento di rimettere in moto la macchina da guerra che era. E questa missione capitanata da tre barbari vichinghi sembrava l’antefatto di un’apoteosi.



     
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    I tre erano nella locada gia da un po e tra un boccale e un piatto di cibo parlavano dei motivi che li avevano spinti fino a quella città sperduta nel mare del sud.
    Vanberk dopo aver ascoltato le parole di Giancarlo eUkon si era deciso a chiedere l’aiuto di quest’ultimo per la missione che gli era stata affidata dalla resistenza.
    “Questo affare forse non interessa ma sei un figlio del Nord forte e indomito e un aiuto da parte della tua ascia sarebbe alquanto utile. Neppure io sopporto l'Impero e le loro dannate pretese di controllare tutto, calpestando popoli, culture e vite altrui. Se ci aiuterai poi potrei considerare du aiutarti con il tuo problema. Che ne pensi?” Disse Vanberk la risposta di Ukon non tardò ad arrivare.
    “Sarò lieto di mettere la mia ascia al vostro servizio.”

    Dunque un’altro compagno si era aggiunto, l’aggiunta di un ulteriore membro avrebbe reso la missione meno difficoltosa.
    “Ero sicuro che avresti accettato, brindiamo ragazzi!” Disse Giancarlo sorridendo.

    Anche se l’uomo baffuto era sicuro della partecipazione di Ukon in questa impresa, sentire quelle parole lo fecero giore.
    Ora che si erano rifocullati era il momento di conoscere la destinazione finale del loro viaggio.

    “Quel’è la prossima mossa fabbro?” Disse Giancarlo dopo aver bevuto un sorso di birra.
    Di questa missione Giancarlo non sapeva molto, ma non gli importavano i dettagli, avrebbe seguito il fabbro in quelunque missione. Anche Ukon non sembrava voler sapere più del necessario.

    Il momento era giunto, da li a poco si sarebbero avviati verso la loro meta.

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  13. BretonSaga
     
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    -Ero sicuro che avresti accettato, brindiamo ragazzi!- esclamò a gran voce Giancarlo: in breve i piatti furono ripuliti e nei boccali non venne lasciata neppure una goccia della birra che contenevano. I tre nord avevano parlato molto ma mangiato ancor di più!
    -Qual’è la prossima mossa fabbro?-. Vanberk, per rispondere, fece segno al locandiere di avvicinarsi e cavò fuori da una delle tasche due monete di oro grosso, lucide come uno specchio, e le pose rapido nella mano dell'uomo "Meglio evitare di attirare l'attenzione" si disse convinto. Poi mentre l'oste stava per allontanarsi, lo afferrò per il polso mente con l'altra mano traeva fuori un altra moneta d'oro, aggiungendo sottovoce -Due per il servizio e una per un indicazione: cerco lo Sciacallo-. L'uomo lo fissò con sirpresa ma raccolse la terza moneta veloce come un topo affamato -Sono in tanti che lo cercano ma nessuno mi paga abbastanza per avere l'informazione esatta: quelli che mi minacciano li mandò nei peggiori vicoli e chi crede di comprarmi col bronzo o l'argento lo faccio pestare dai miei cuochi. Tu sei il primo che mi offre così tanto, straniero, e quindi sarò sincero: quel diavolo bazzica la Sala della Fortuna Ambigua da mezzosole fino al calar della notte, quando di solito viene cacciato perchè troppo ubriaco.
    ( n.d.a. moto poetico per dire... mezzogiorno XD)
    All'ingresso dì che ti manda Manfred il Guercio e ti faranno entrare. Quanto allo Sciacallo - e lo squadrò dalla testa ai piedi - sono sicuro che lo riconoscerai a colpo d'occhio.-

    Bene ora avevano una meta e un orario preciso. Si rivolse ai due compagni facendo loro cenno di seguirlo e vedendo quelle montagne di metallo e muscoli ascoltare le sue parole lo riempì di orgoglio: non pensava che avrebbe mai avuto l'occasione di "comandare" altri guerrieri. Comunque uscirono dalla locanda per godere del magnifico clima di Haven: caldo e umido, ottimo per sudare come una fontana. Rigoli di sudore si formarono velocemente su tutto il corpo mente si muovevano alla volta della sala da gioco. Chiedendo a varie persone e perdendo più volte la strada raggiunsero in un ora circa la loro destinazione: una porta con spioncino e due enormi buttafuori dalla pelle scura, muscolosi come il trio nord ma con dei pesanti machete al fianco, silenziosi guardiani di quel luogo ingannevole. Prima di rivolgersi a loro Vanberk ripetè il piano ai compagni - Compagni stiamo per incontrare il nostro contatto: discrezione e armi nel fodero. Parlerò io mentre voi fate... i Nord insomma! Fatto qui vi prometto che potremmo sfogare la nostra forza sui colpevoli del misfatto senza grosse limitazioni, intesi? Bene!-.
    Poi, con in volto la stessa espressione che riservava ai debitori, si rivolse ai guardiani - Vorremmo entrare. Ci manda Manfred il Guercio.-. I due uomini si guardarono a vicenda e assieme aprirono la porta, che dava su un corridoio buio, senza dire una parola. Lo Sciacallo e le informazioni necessarie erano lì dentro, in attesa di loro. -Andiamo compagni.- e si incamminò lungo il corridoio.
     
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    Dopo che Vanberk acconsentì a Ukon di unirsi al gruppo per portare a termine la missione avvidatagli dalla resistenza, Giancarlo chiese al fabbro quale sarebbe stata la prossima meta.
    Ci fu un attimo di silenzio, poi il fabbro attirò l’attenzione del locandiere e, dopo un generoso compenso, gli chiese dove avrebbero potuto trovare un certo Sciacallo.

    “Un nome che è tutto un programma.” Pensò Giancarlo mentre era intento a finire la birra.
    Il locandiere prese le monete e spiegò dove trovare quest’uomo.

    La prossima tappa sarebbe stata la Sala della Fortuna Ambigua, il fabbro fece cenno a Giancarlo e a Ukon di seguirlo, l’uomo baffuto si alzò e si sgranghi le spalle e sistemò l’arma.

    “Bene facci strada fabbro.” Disse Giancarlo.
    Uscirono dalla taversna e si misero in cerca del posto in cui avrebbero trovato lo Sciacallo.

    Dopo aver girato epr quella strana città per un pò finalmente giunsero nel posto designato. Giancarlo si soffermò un moneto a guardare quel posto, ad una prima occhiata non sembrava nulla di speciale, ma vista la sorveglianza e la massiccia porta doveva essere un luogo comune.

    “Compagni stiamo per incontrare il nostro contatto: discrezione e armi nel fodero. Parlerò io mentre voi fate... i Nord insomma! Fatto qui vi prometto che potremmo sfogare la nostra forza sui colpevoli del misfatto senza grosse limitazioni, intesi? Bene!”Disse Vanberk.

    Quelle parole fercero sorridere Giancarlo, era qua quelche mese che non si scontrava seriamente con qualcuno e non vedeva l’ora di menare le mani.
    “D’accordo, non vedo l’ora di sgranchirmi un po. Ukon ce la farai?” Rispose Giancarlo sorridendo.
    Il fabbro chiese con voce ferma, ai due buttafuori, il permesso di entrare; dopo essersi guardati per un momento senza proferire parola aprirono la massiggia porta.

    I tre uomini del nord entrarono, ad atternerli c’era un lungo corridoio buio.

    Cosa c’era quel luogo? Chi era lo Sciacallo? Sarebbe stata quella la loro meta finale? Queste erano le domande che frullavano nella testa di Giancarlo, mentre a grandi passi avanzava in quel corridoio buio.


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    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
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    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.


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    Scusatemi ragazzi. Cmq breton posta ancora tu che non saprei cosa dire e non mi va di fare post tanto per allungare il brodo XD
    Posto al prossimo giro cosi ce piu sostanza.
     
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