[QUEST] Il Risveglio dell'Anima

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    Lungo ed impervio era il cammino. Un sentiero scosceso ed intricato che a malapena si intravedeva tra quelle rocce aguzze e quel bianco desolato. La bufera soffiava forte ed impetuosa, rendendo ancor più difficile orientarsi tra le montagne di quella landa ghiacciata e mortale. Solo qualcuno cresciuto in queste condizioni climatiche, abituato da sempre al freddo pungente ed al pericolo più profondo poteva sperare di sopravvivere. Perché poteva bastare anche un solo passo falso: cadere su una roccia scivolosa, perdere il sentiero o più semplicemente venire travolto dai venti sferzanti per trovarsi in un banco di neve e sangue a soffrire di ipotermia. E a questo si aggiungevano le bestie fameliche che potevano presentarsi lungo il percorso, il senso di vuoto ed il silenzio tombale intervallato solamente dal fruscio assordante del vento che potevano demoralizzare anche il più impavido dei cuori. Ma questo era quello che gli avventurieri dovevano sfidare e sopportare per raggiungere la famigerata Fortezza di Vaygrjord.

    Incastonata nel cuore della montagna, sorgeva dalla parte di un pendio, in modo da sfruttarne le pareti naturali come barriera protettiva, oltre ovviamente alle imponenti mura che la rendevano di fatto inespugnabile oltre che irraggiungibile dalla maggior parte della gente. Ma lui non faceva parte di questa categoria. Lui non era come gli altri, lui era un colosso umano di quasi due metri, una miscela di muscoli e rabbia, un guerriero Vaygr purosangue. Lui non era spaventato dall’affrontare queste sfide per raggiungere il cuore pulsante di quell’isola, per raggiungere la mastodontica e diroccata fortezza ove si erano rintanati coloro con cui un tempo aveva combattuto fianco a fianco per sconfiggere l’Impero. Doveva avvisarli circa gli ultimi avvenimenti, perché chiusi là dentro, dubitava fortemente che avessero ricevuto notizie dettagliate circa quello che era avvenuto negli ultimi anni e negli ultimi tempi. Doveva menzionargli le sue ultime avventure: dalla comparsa del drago alla ricerca della Necropoli, dal fatto che l’Impero si era spinto sino alle coste della loro sacra isola a quello che un gruppo d’elité di imperiali vagava tra le loro terre alla ricerca della bestia mitologica. Ma soprattutto doveva dargli la notizia che il loro comandante supremo era vivo, per lo meno sino a poco tempo fa, e che gli imperiali lo avevano usato come cimelio da esposizione facendolo combattere nell’arena Braxamundis in veste di gladiatore.

    Insomma, queste ed altre informazioni dovevano essere messe sul tavolo ed esaminate insieme ai suoi compagni d’armi per capire quale sarebbe stata la loro prossima mossa, per riorganizzarsi ed attaccare di nuovo l’Impero al fine di rimpossessarsi delle proprie terre antiche, libere e selvagge. Voleva anche comprendere se loro si fossero mossi in questi anni o se avessero solamente atteso passivamente che qualcosa accadesse e che qualcuno si unisse alla loro causa. In un certo senso voleva anche dargli una strillata perché infondo, isolati dal resto del mondo, non capiva veramente come potessero trovare una chiave per ribaltare l’attuale situazione e per raccogliere nuovi alleati. Nessuno si sarebbe unito a loro sin quando sarebbero rimasti chiusi in quelle quattro mura. Certo, la sconfitta bruciava ancora nonostante fossero passati molti anni sia sul piano dell’orgoglio che sul piano prettamente fisico (viste le ferite immonde e sanguinolenti che più o meno tutti i sopravvissuti avevano ricevuto), ma ciò non toglieva che non dovessero aver paura di mettere piede fuori da quella bastiglia sicura. Era come se si fossero incarcerati da soli e questo molto probabilmente faceva comodo all’Impero, un Impero che di fatto, dopo aver sbaragliato l’esercito dei Vaygr ed essere sopravvissuto al loro ultimo assalto, non aveva trovato altra opposizione in tutta Kalendor ed aveva esteso saldamente il proprio dominio su quasi tutte le terre conosciute. Sicuramente su quelle più importanti dal punto di vista economico-strategico. Persino Benthus, roccaforte dei Vaygr più valorosi e da sempre considerata isola sacra alla stregua di Vaygrord, era diventata un fiore all’occhiello per l’Impero che ne aveva fatto uno dei suoi avamposti più importanti di tutto l’arcipelago.

    Ukon comunque un piano lo aveva in mente e sperava che loro fossero dalla sua parte, sperava che loro gli avrebbero dato supporto e che non avessero dimenticato l’orrore patito pochi anni prima. Sperava che anche loro provassero ancora quella rabbia e quella brama di vendetta e rivalsa che un tempo accendeva i loro animi ed irrorava i loro occhi da carnefici. Non poteva di certo combattere l’Impero da solo! Nemmeno il suo ego arrivava a tanto. Di fatto voleva sfruttare la Fortezza come base operativa, voleva essere sicuro che al suo ritorno avrebbe trovato qualcuno pronto ad accoglierlo e ristorarlo, perché l’idea del vichingo era di andare a cercare nuovi alleati nel continente da portare a Vaygrjord ma soprattutto di andare a recuperare i compagni che potenzialmente potessero trovarsi ancora in vita e che erano stati incatenati e costretti a combattere come gladiatori all’arena Braxamundis. Proprio come era accaduto al loro comandante supremo. Anzi, sperava che pure lui fosse ancora in vita in modo che avrebbe potuto salvarlo.



     
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    Camminare a quelle altitudini era faticoso persino per lui. Ogni passo era lento e pesante. Era costretto a stare con un braccio a protezione del viso perché la bufera incessante non dava tregua ai suoi occhi. La sua affilata ascia la usava come una sorta di rampino a cui aggrapparsi e trainarsi oppure, a seconda delle situazioni, come una rudimentale pala con cui spalare la neve che ormai arrivava alle sue ginocchia. Non era facile avanzare in quelle condizioni ma allo stesso tempo non poteva permettersi di restare fermo, non in quel punto, troppo scosceso, ripido e pericoloso, poiché rischiava di restare travolto da una frana o da una valanga. In ogni caso doveva trovare un riparo al più presto perché proseguire davvero non era più possibile, temeva di smarrirsi non avendo più alcun punto di riferimento con cui orientarsi. C’era solo bianco attorno a lui. Non riusciva nemmeno a vedere cosa ci fosse ad un palmo dal suo naso.

    Con fatica e non senza qualche imprecazione, riuscì infine a trascinarsi sin dietro ad una sorta di innesto roccioso alto una decina di metri ed abbastanza grande da permettergli almeno di essere riparato dal vento sferzante, sebbene il pericolo frana fosse più che concreto. E proprio lì dietro, mentre riprendeva fiato e sorseggiava dalla sua borraccia, fece un incontro che mai si sarebbe aspettato di fare: c’era un uomo! Sì avete capito bene, un uomo era sdraiato e riverso nella neve, una neve tinta di rosso dal suo stesso sangue. Aveva le mani congelate ed a malapena si muoveva, sebbene i suoi occhi fossero appena aperti, segno che nonostante tutto era ancora cosciente. Non riusciva ad emettere nemmeno un mugolio, forse perché l’ipotermia lo stava lentamente ed inesorabilmente consumando da dentro e dio solo sapeva da quanto tempo quello sventurato si trovasse lì, ferito e moribondo. Non erano poi molti quelli che si potevano incontrare tra le vette innevate di Vaygrjord: nessuno era così spericolato da affrontarle da solo se non per una motivazione più che valida. Ed onestamente Ukon non capiva di chi potesse trattarsi. Non aveva l’aria di essere un imperiale, ma non gli sembrava nemmeno un Vaygr anche se poteva apparire come tale visto il fisico muscoloso, l’aspetto rozzo ed il vestiario spartano. Era infatti equipaggiato con una sorta di lancia di metallo dalla punta solida e pesante e vestito con una grezza corazza sopra ad serie di tuniche di lana molto pesanti ed ora completamente inzuppate di liquido vitale. Un liquido che sgorgava dallo squarcio che aveva sul fianco. Il volto era biancastro, le labbra secche e screpolate, le mani talmente viola da far credere al barbaro che si trattasse più di un cadavere che di una persona ancora in vita.



    Non che fosse uno disposto ad aiutare le persone, ma in questo caso non poteva fare altrimenti. Doveva veramente capire chi fosse, perché si trovasse lì e cosa gli fosse accaduto. Per questo rapidamente si tolse dalle spalle la pelliccia d’orso che gli faceva da mantello per avvolgerci quel tipo. Alzandogli leggermente la testa gli avrebbe poi offerto l’acqua della sua borraccia. Gli avrebbe anche dato del cibo, ma prima doveva farlo riprendere dal freddo: era convinto che una pelliccia d’orso non gli sarebbe bastata. Ci voleva del fuoco anche se era impossibile accenderlo con la bufera di neve che imperava sulle loro teste.

    D-due..

    Un sussulto uscì dalla sua bocca dopo essere stato dissetato. Ukon si chinò portando il suo orecchio vicino alla bocca di quello per udire l’impalpabile filo di voce che ne usciva.

    Due chilometri. Ovest. Grotta.

    Già una grotta era proprio quello di cui avevano bisogno ed il moribondo gli stava suggerendo la via ma il diffidente barbaro temeva una trappola. E se gli imperiali si fossero spinti sin lassù? Ne dubitava, ma non poteva essere più sicuro di nulla oramai, tantomeno della parola di un vecchio.

    Chi sei? Come sei arrivato sin qui?

    Chiese lapidario ed abbastanza minaccioso, ma l’uomo, stremato, chiuse gli occhi e si lasciò andare. Era chiaro che la sua vita era appesa ad un filo. Ukon provò a scuoterlo ma era tutto inutile. Non sapeva che fare, non sapeva se fidarsi oppure no. I suoi occhi si spostarono sull’arma che l’anziano guerriero si era portato appresso: aveva la punta insanguinata, segno che effettivamente aveva combattuto contro qualcosa o qualcuno e ne era evidentemente uscito sconfitto, ma non sapeva giudicare se quel sangue odorasse di uomo o di animale. Si mise allora a controllare i dintorni sebbene fosse quasi impossibile. Non c’era nessun altro o forse qualcuno c’era ma era coperto da cumuli di neve e lui non riusciva a vederlo. Insomma, l’unica soluzione era salvare quel vecchio per torcergli le informazioni di bocca. E se anche questo significava rischiare di andare nella tana del nemico, beh, lo avrebbe fatto lo stesso, tanto era sicuro che nessuno avrebbe potuto tenergli testa. Così, armato di buona volontà, si caricò il mezzo cadavere sulle spalle per poi intraprendere la direzione che gli era stata indicata.



     
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    Effettivamente più si spostava verso ovest, meno la tempesta si faceva pressante e più aumentava la visibilità. Non vi nego che si sentisse veramente affaticato dal trasportare quel fardello a peso morto, ma aveva cercato di fare il più in fretta possibile. Non che tenesse particolarmente alla vita di quell’uomo, ma teneva alla landa su cui poggiava i piedi ed in qualche modo doveva capire come quel vecchio e quella landa fossero in contatto. Doveva comprendere se rappresentasse un potenziale pericolo di matrice imperiale. Quando infine stava per gettare la spugna ed abbandonare l’uomo oramai privo di sensi da innumerevoli minuti, intravide una conca nella roccia, una conca che si sarebbe poi rivelata una grotta dalle piccole dimensioni, sotto la quale c’erano i resti di un falò. Era ovvio che qualcuno era passato di lì da poco tempo, ma, a differenza di quanto aveva sospettato, non sembrava esserci nessun altro eccetto loro due e non c’erano nemmeno tracce del passaggio di qualcun altro se non quelle che lui aveva lasciato nella neve. Probabilmente era stato quello stesso vecchio ad accendere il focolare e poco più avanti nel suo percorso era stato ferito gravemente ed era rimasto disteso a terra sino a quando Ukon non lo aveva trovato. Sì, questa era l’ipotesi più probabile, ma il pelato scorbutico e diffidente restava comunque in allerta.

    Per prima cosa ridiede vita al piccolo focolare. Una fiamma modesta, ma per lo meno avrebbe contribuito a riscaldare maggiormente l’ambiente. Dopo di che diede meglio un’occhiata alle ferite di quel poveraccio: con sua grande sorpresa notò che non era stato ferito solamente al fianco sinistro, ma anche alla gamba destra. Ma soprattutto, analizzando bene quelle ferite, capì che a procurargliele erano state delle bestie selvagge: si vedevano chiaramente le incisioni delle fauci e delle zanne. Lupi molto probabilmente, gli unici che giravano a quelle altezze e gli unici che potevano impensierire seriamente un guerriero apparentemente ben preparato ed equipaggiato come quello dato che attaccavano in branco.

    Meglio a lui che a me..

    Grugnì il gigante pelato. Ma sapeva che se fosse tornato su quel sentiero avrebbe certamente dovuto fare i conti con quelle bestie, anche perché non riusciva a spiegarsi come mai i lupi lo avessero messo KO e non se lo fossero mangiato. Strano, davvero strano abbandonare una carcassa fresca. Questo faceva ipotizzare ad Ukon che forse quell’uomo non era venuto da solo, ma assieme a qualcun altro e che i lupi si fossero pappati il suo compare, magari dalla carne più fresca e giovane, ed avessero abbandonato il vecchiaccio dalla carne meno saporita. E mentre faceva le sue ipotesi si grattava pensieroso il mento, mugugnando versi incomprensibili tra se e se.

    Erano in cinque.. Mi hanno circondato.

    Improvvisamente il vecchio tornò a parlare. La voce era fioca e debole, ma per lo meno era un segno che si stava riprendendo.

    Lupi: non mi hanno lasciato alcuna chance e se sono vivo è solamente perché l’arrivo della bufera li ha allontanati.

    Questo confermava tutte le sue tesi, ma c’era una domanda a cui doveva dare assolutamente risposta, una domanda che prima era stata ignorata per cause di forza maggiore.

    Chi sei?



     
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    I due uomini incrociarono i loro sguardi. Il vecchio sconosciuto era ancora sdraiato, incapace di muoversi, ma per lo meno abbastanza cosciente da pronunciare qualche parola sottovoce. Ci sarebbe voluto tempo prima che si sarebbe ristabilito completamente. Di contro, Ukon lo ascoltava con impazienza ma allo stesso tempo lo guardava con serietà ed ostilità. La sua diffidenza da duro ed ostinato Vaygr aveva sempre il sopravvento, persino su chi sembrava essere appeso alla vita solo tramite un filo.

    Il mio nome è Roy Xing. Sono un guerriero di Ephiora venuto qui in cerca della famigerata Fortezza di Vaygrjord per unirmi alla vostra causa.

    Gli occhi di Ukon si dilatarono dallo stupore. Come poteva sapere quel vecchio che loro, i sopravvissuti all’ultimo assalto contro Aethernia, attuale capitale imperiale, si erano rifugiati proprio a Vaygrjord? E soprattutto come poteva sapere dell’esistenza della Fortezza? Solo i Vaygr più valorosi ne erano a conoscenza. La faccenda gli puzzava e la sua domanda secca e lapidaria rispecchiava la sua preoccupazione più grande.

    Come faccio a sapere che non sei un imperiale?

    Gli chiese in maniera rozza quasi fosse una domanda da cui dipendesse la vita o la definitiva morte di quell’uomo. Quest’ultimo tuttavia continuò nella sua esposizione, avrebbe voluto ghignare divertito, ma ovviamente non era nelle condizioni per farlo.

    Tipico di voi Vaygr. Me lo avevano detto che siete un popolo testardo, diffidente e scontroso, pieno di gente cocciuta. Avrei voluto raccontare questa storia una volta raggiunta la fortezza, ma sfortunatamente mi sono perso, ho smarrito la via prima di arrivarci, e se tu non mi avessi trovato, probabilmente sarei morto. Non ti nego che quando ti ho visto ho smesso di combattere contro me stesso, contro la sensazione di gelo che mi avvolgeva, e mi sono completamente lasciato andare. Credevo di essere finalmente giunto in prossimità della fortezza e che tu fossi una specie di guardia o qualcosa di simile, ma evidentemente mi sono sbagliato visto che ci troviamo nella stessa grotta dove mi trovavo qualche ora fa. E se tu non sei un guerriero della fortezza allora potrei rivolgerti la stessa domanda, potrei chiederti chi sei visto che per chilometri non ho incontrato nessuno lungo il mio cammino. Ma non sono nelle condizioni per esigere risposte attualmente. Dalla tua domanda però comprendo che entrambi abbiamo un comune senso di avversione verso l’impero, il che mi fa presupporre che facciamo parte della stessa barca.

    Il ragionamento filava ed era notevole se considerato che era pronunciato da un vecchio in fin di vita. Ukon però non si fidava ancora. Quello straniero poteva delirare quello che voleva tanto ci avrebbe messo un secondo a mettere fine alle sue fandonie, pertanto lo avrebbe lasciato parlare, incuriosito dalla sua storia.

    Io sono cresciuto tra le aspre vette della mia terra, considerata “il Fiore del Nord”. Sono un esperto di montagna e credevo che sarei stato più che preparato per questa traversata, ma ho avuto torto. Credevo che le montagne di Ephiora fossero simili a quelle di Vaygrord ma non è così. Questo territorio è ostile, impervio, faticoso. Il freddo ti distrugge, la neve copre qualsiasi cosa ed anche il più semplice dei passi potrebbe rivelarsi mortale, senza contare che i punti di riferimento sono pressoché nulli. E io ho pagato le conseguenze della mia impreparazione.

    Tossì improvvisamente. Aveva la gola estremamente secca. A quel punto Ukon prese la borraccia e gli diede altra acqua. Forse cominciava a fidarsi, ma di certo il suo atteggiamento non si poteva considerare quello tipico da infermierina (anche perché di grazioso lui proprio non aveva nulla). Piuttosto era l’atteggiamento di un rude barbaro costretto a salvare la pellaccia di un ostaggio che possedeva informazioni di indubbia utilità.

    Avrei dovuto chiedere aiuto prima di scalare queste montagne, avrei dovuto trovare una guida, ma purtroppo non sapevo dove cercare. Quella sventurata notte, dopo che ho visto la vostra nave, carica di guerrieri feriti e sconfitti, abbandonare il porto di Aethernia, non vi ho seguiti ed ho preferito nascondermi insieme a quei pochi che come me e voi erano sopravvissuti. Temevano una ritorsione, temevamo che ci avrebbero scoperto. Solo dopo qualche settimana ci siamo rimessi sulle vostre tracce, ma ormai eravate spariti, la vostra veloce e robusta nave solcava acque troppo lontane dalle coste di Ephiora per essere avvistata. Ci vollero anni di ricerca prima di venire a sapere che qui a Vaygrjord si trovava una roccaforte e che probabilmente voi vi eravate rintanati qui. Dunque mi sono offerto di venire a cercarvi, mi sono offerto di venire a vedere se veramente esistesse una fortezza e se i Vaygr che l’abitavano fossero ancora intenzionati a combattere l’Impero così come lo siamo noi. Il resto è storia, come ti ho detto ho smarrito la strada e successivamente, stremato e a corto di cibo ed acqua, sono stato attaccato dai lupi e se non fosse arrivata una catastrofica bufera ad allontanarli, beh, loro mi avrebbero sbranato vivo.

    La faccenda si faceva tremendamente interessante. Quel forestiero sembrava sapere più cose di quante Ukon si sarebbe aspettato. Era riuscito a catturare l’attenzione del barbaro, era riuscito a risvegliare in lui i ricordi di quella nefasta notte, era riuscito a riaccendere il suo animo combattivo.



     
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    I loro occhi si incrociarono, si scrutavano. Ukon, impassibile, cercava di comprendere se realmente quell’uomo fosse un potenziale alleato oppure fosse una spia imperiale. La storia che gli aveva narrato era verosimile, perfettamente fattibile, ma poteva anche essere il frutto di un’ardita congettura, un escamotage, una copertura abilmente pensata dalla mente di quei bastardi. Non si sarebbe sorpreso di nulla, soprattutto dopo aver visto che gli imperiali avevano fisicamente messo piede sull’isola più sacra dei Vaygr, un’isola teoricamente inaccessibile a chi non era cresciuto in quelle terre ghiacciate e selvagge. Non li avrebbe sottovalutati ancora una volta, non dopo che quella tragica notte aveva visto perire tutti i suoi compagni più fidati davanti ai suoi barbari occhi. L’odore acre dei cadaveri, i rossi fiumi di sangue nei quali giacevano e le loro grida strazianti di dolore erano ricordi ancora ben vivi nella sua mente, ricordi che ogni volta rinvigorivano il suo animo guerriero guidandolo sulla via della vendetta e del risentimento.

    Cosa sai di quella notte?

    Chiese insensibile, lapidario. Per ora il giudizio su quell’uomo restava neutro, i suoi occhi lo fissavano accigliati nella penombra della grotta. Gli servivano altri dettagli per credergli, dettagli che non tardarono ad arrivare.

    Ricevemmo una soffiata da uno dei vostri, Truktor. Com’è che lo chiamavano? Ah si! Truktor l’Indomabile!

    Le iridi del bestione vichingo si dilatarono. Conosceva molto bene quell’uomo o forse sarebbe meglio dire quell’animale: assieme a Tron era uno dei suoi compagni d’armi più fidati, uno dei suoi compagni di bevute più durevoli, uno dei guerrieri più valorosi che avesse mai avuto l’onore di incontrare ed il dispiacere di vedere trafitto da una lama nemica.

    Lui era solito fare da scorta alle navi che salpavano da Neithlung per arrivare ai porti di Florentia per proteggerle dagli assalti delle navi pirata. Era un mercenario abbastanza famoso a suo tempo ed anche se non ebbi il piacere di incontrarlo personalmente, mi hanno riferito che era un uomo dal grande carisma e dal forte ego.

    E non a caso l’ego di lui si era spesso scontrato con l’ego di Ukon, sfociando in “amichevoli” scazzottate tra energumeni nordici che la maggior parte delle volte finivano in un nulla di fatto. O meglio, finivano con tanti lividi ed ammaccature.

    In ogni caso lui conosceva uno dei nostri, avevano lavorato assieme a bordo della stessa nave come scorta, e quando eravate sul punto di salpare ci fece sapere che non sareste andati in supporto dell’armata di Arcadia, come era stato pianificato, ma che avreste sfruttato l’assedio delle truppe imperiali attorno a Nimthor per sferrare un attacco decisivo e potenzialmente fatale alla capitale Aethernia. Quando ricevemmo quella notizia, ci mettemmo subito all’opera per facilitarvi l’arrivo e lo sbarco al porto fortificato della capitale imperiale. Reputavamo che il vostro piano di assalto fosse geniale e che avrebbe potuto mettere una parola fine a quella terribile guerra. Una fine a nostro favore, si intenda.

    Fece una pausa, si passò la lingua attorno alle labbra screpolate. Ukon attendeva con impazienza che il fiato fuoriuscisse nuovamente dalla sua bocca.

    Eravamo un gruppo di circa venti guerrieri, gli ultimi rimasti, gli unici che non avevano preferito nascondersi tra le vette aguzze di Ephiora per paura di una ritorsione. Gli unici che ancora ci credevano e ci speravano. O forse c’erano altri, ma a quel tempo non avemmo la forza di organizzarci: i gruppi ribelli erano sparsi qua e là tra le montagne, nascosti in punti diroccati ed inaccessibili per timore di essere scoperti. Eravamo frammentati. Noi comunque avevano scelto di combattere da soli, senza il supporto di nessuno, anche se questo ci avrebbe portati alla morte. Decidemmo di dividerci in due gruppi di numero equivalente. Uno avrebbe assaltato il porto di Louyhong, l’altro quello di Aethernia stessa. La vostra flotta infatti sarebbe dovuta passare dannatamente vicina alle loro coste e temevamo che avrebbero potuto vedervi e quindi prepararsi al vostro sbarco. Il nostro compito fu solamente quello di distrarli, di tenerli occupati. Ci affidammo completamente a voi per il resto.

    Il vecchio fece una pausa, sembrava toccato da quel racconto, era come se le immagini di quella notte si susseguissero nella sua mente. A questo punto Ukon prese parola, ma lo fece in maniera quasi delicata, senza tener più quel tono distaccato ed ostile di qualche minuto prima.

    Ma noi tradimmo le vostre aspettative.

    Si guardarono di nuovo negli occhi, il vecchio scosse la testa.

    No, solo uno sciocco potrebbe affidarvi una colpa del genere. Siamo sopravvissuti in sei, tre per gruppo, ma non per colpa vostra. Abbiamo deciso noi di mettere a repentaglio le nostre vite e di sacrificarle per una causa degna e nobile. Voi siete stati coraggiosi, avete sfidato un esercito preparato, indomabile e pronto a tutto cercando di colpirlo al cuore. Non tutti i popoli avrebbero osato tanto, non tutte le persone avrebbero avuto tanto ardore. E io lo so perfettamente, perché io..

    Tossì di nuovo, questa volta molto più forzatamente, tanto che assieme alla saliva fuoriuscirono dei grumi di sangue. Respirava affannosamente.

    Stimiamo molto voi Vaygr: avete avuto la forza di resistere ed opporvi sino all’ultimo e per questo sono giunto qui nella speranza di trovarvi e unirmi a voi, ma vedo che ancora non sei convinto della mia persona, perché oltre alle parole non ho nulla che possa provare quanto sto dicendo. O forse qualcosa lo avrei, ma purtroppo è andato perduto con l’attacco dei lupi.

    Repentina fu la risposta del nordico che vedeva il vecchio oramai stremato a cavallo tra questo mondo e quello dei morti.

    Di cosa si tratta?



     
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    Con enorme sforzo quello proferì le sue ultime parole.

    Si tratta di un dono che un imperiale non farebbe mai ad un nemico, un regalo che avrei voluto porvi una volta arrivato alla famigerata Fortezza. Non saprei come spiegarlo a parole, non mi crederesti mai: è un qualcosa che appartiene a voi Vaygr e che è giusto venga aperto e rimanga in queste terre. Se vuoi saperlo dovrai recuperarlo, si trova in una sacca marrone, assieme ad alcune pozioni. Riportami tutto indietro, riportami le pozioni curative.

    Lo sguardo del vecchio si fece più compassionevole, stava ponendo la sua vita nelle mani di un bruto nordico che non aveva mai visto in vita sua.

    Da solo non saprai usarlo, non saprai che fartene, avrai bisogno di me per scoprirne le sue funzioni. E’ un piccolo scrigno di legno su cui è incastonato uno zaffiro dal colore blu intenso. Salva la mia vita e io per ricompensarti renderò al tuo popolo un servigio che sono sicuro apprezzerai infinitamente. Ti prego, non tradire la mia fiducia.

    Ukon si alzò in piedi, sapeva di avere a disposizione poco tempo prima che il forestiero ci rimettesse la pellaccia. La bufera si era placata, quindi non sarebbe stato un problema ritornare sul luogo dove l’aveva recuperato per cercare la sua sacca, ma prima che potesse fare un solo passo da fuori quella grotta, il vecchio lo fermò di nuovo, quasi pregandolo.

    Ti ho detto tutto di me, ti ho rivelato chi sono e sono in tua completa balia. Dimmi che anche tu sei uno di quei valorosi guerrieri che partecipò a quella folle quanto eroica impresa.

    Ukon lo fissò con fierezza, un solo cenno affermativo del capo, una sola parola carica di sicurezza ed ardore.

    Resisti.

    [...]

    Sarebbe scattato in prossimità del luogo ove aveva recuperato l’avventuriero. Lì trovò una lancia abbastanza pesante la cui punta era ricoperta di sangue e a giudicare dall’odore si trattava di sangue di animale ancora fresco. Ciò confermava la storia dell’attacco dei lupi. Della borsa però non c’era traccia nei dintorni, così come non vi erano orme o impronte. Senza ombra di dubbio la tormenta le aveva coperte. In ogni caso una sola era la strada che si poteva seguire su quel versante di montagna…



     
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    Il guerriero Vaygr che avanzava sul sentiero forse non li avrebbe notati subito, ma loro avevano notato immediatamente lui. Con l'avanzare probabilmente si sarebbe reso conto di essere osservato, e i suoi acuti sensi da cacciatore lo avrebbero reso teso e pronto, conscio che qualcosa era in agguato.
    Arrivato al luogo in cui aveva soccorso il forestiero si sarebbe trovato davanti ad una scena alquanto singolare. Cinque grossi animali, del tutto simili a dei lupi, erano intenti ad annusare una sacca posta a terra, come alla ricerca di un qualche indizio o traccia.
    Con un verso alquanto strano, almeno per chi non era avvezzo ad attraversare quelle zone, una specie di ululato intermittente talmente forte da risultare fastidioso, le belve si sarebbero voltate ringhiando verso Ukon.
    Potevano sembrare per l'osservatore occasionale dei lupi dal manto grigio, ma per chi aveva gli occhi più attenti sarebbe subito stato evidente che quelli non erano decisamente dei comuni lupi di montagna. Le grandi orecchie appuntite, delle membrane poste sulle zampe anteriori che si collegavano poi al torso, e gli occhi vuoti, dalle iridi bianche e quasi senza pupilla non lasciavano dubbi riguardo l'identità di quei canidi: Lupostrelli.
    Ukon non avrebbe di certo fatto fatica a riconoscerli, poiché da sempre tra i Vaygr si raccontavano storie di viandanti assaliti tra le montagne ad opera di queste feroci bestie. Non pericolose per la loro forza, ma per le peculiarità che le rendevano di fatto immuni a certi attacchi. Non erano in grado di vedere chiaramente, ma supplivano efficacemente questo deficit con gli altri sensi maggiormente sviluppati.
    Quattro delle cinque bestie sarebbero indietreggiate lasciando che quella più grossa, evidentemente il capobranco, si portasse ad una decina di metri dal guerriero. Ringhiò alcune volte ed emise nuovamente il suo tipico ululato.
    Decisamente non voleva far avvicinare Ukon a quella sacca. Che cosa c'era dentro? Perché anche quelle bestie erano state attratte li? Erano state loro ad assalire il forestiero oppure erano state attratte li dall'odore del sangue in cerca di una facile preda?
    Il capobranco si sarebbe poi abbassato, adottando una posizione di combattimento bassa e con le zampe anteriori leggermente allargate.
    [Stance: Glider]
    CITAZIONE
    Stance: Glider
    In questa stance la bestia può sfruttare la propria rincorsa per planare più in la del previsto quando si muove. Consente un movimento extra gratuito per turno solo se ci si è mossi con i propri movimenti gratuiti durante il turno.

    CITAZIONE
    Passive: Hypersense
    I sensi sviluppati della bestia le consentono di percepire con maggior facilità i movimenti degli avversari anticipandoli. Schivata costa Azione.

    La bestia era pronta ad affrontare Ukon, ma non sembrava nel massimo della sua forma. La pelliccia era strappata in alcuni punti e c'erano dei grossi tagli sulla schiena. Che fosse già stata ferita in precedenza? Quanto poteva essere indebolita a quel punto?
    Se Ukon voleva recuperare la sacca non c'era che una soluzione: combattere, e vincere.


    MAPPA

    Ogni quadrato è 2.5 metri.






    Lupostrello




    Vita: ???
    Potenza: ??
    Resistenza: ??
    Slot: ? + ? + ?
    Movimenti: ??
    Status: //
    Passive: Hypersense (Schivata = Azione)

    TALENTI



    [???]
    [???]
    [???]

     
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    Il silenzio tombale delle montagne era intervallato solamente dal fruscio del vento pressante, vento comunque necessario a far diradare la foschia presente lungo il sentiero in salita. Ukon teneva gli occhi ben aperti e restava in allerta. Aveva una strana sensazione addosso, il suo sesto senso gli diceva che era vicino alla tana di quei lupi e la sua esperienza da cacciatore e da guerriero Vaygr gli confermava che quello strascico di montagna pieno di insenature e rientranze nella roccia poteva essere il luogo adatto per la tana dei lupi. Si guardava attorno, muovendo incessantemente gli occhi da un’increspatura rocciosa all’altra. Si sentiva osservato e ben presto la sua sensazione divenne una realtà. Sagome animalesche spuntarono da oltre gli spuntoni aguzzi innevati, sagome che si rivelarono appartenere a cinque lupi, proprio quelli che stava cercando. O meglio: un forestiero li avrebbe potuti scambiare per lupi qualsiasi, ma ad un Vaygr purosangue come Ukon non sarebbero sfuggiti particolari quali le orecchie appuntite, le iridi fameliche ed i canini oltremodo sviluppati. Accigliò lo sguardo, digrignò i denti, la presa sulla sua fida ascia si fece più salda. Ora capiva perché quel vecchio era stato sfinito, anzi, si sorprese che fosse riuscito a sopravvivere, perché quelle non erano semplici creature delle nevi, quelli erano i temibili esseri decantanti nei terribili racconti di impavidi avventurieri che avevano osato spingersi tra vette inesplorate quanto inospitali. Quelli erano Lupastrelli, mangiatori di uomini, avidi protettori dei loro territori, spietati carnivori. Non li temeva, lui cuore coraggioso non aveva paura di nessuno, ma non fece comunque movimenti azzardati nonostante fosse pronto a scattare, sulla difensiva. Sapeva che loro erano in un territorio a loro congeniale ma soprattutto erano superiori numericamente dunque era meglio temporeggiare per il momento.

    Ci avrebbero pensato i lupi a farsi avanti, o meglio, ci avrebbe pensato il più grosso tra quelli, probabilmente il capobranco. Aveva dei graffi sulla schiena ed anche se era abbastanza lontano sembravano ferite fresche, provocate da una lama piuttosto pesante ed affilata, come ad esempio quella di una lancia. La stessa lancia appartenuta al vecchio. Ukon non si sarebbe tirato indietro ed avrebbe accettato la sfida, era l’unico modo per scacciare quei predatori dal loro territorio e recuperare la preziosa sacca marrone. Era proprio curioso di sapere quel fosse il dono promessogli dal vecchio, ma soprattutto era impaziente di confrontarsi con l’ennesima pericolossima creatura.

    Constatando come di fatto gli altri quattro predatori fossero rimasti ad osservare senza intromettersi, si sentì più libero di fare la prima mossa, così con estrema veemenza, sarebbe scattato verso la bestia per poi caricare la sua pesantissima arma sopra la testa e mollare un poderoso colpo discendente verso il terreno in modo da formare un’onda d’urto che avrebbe danneggiato tutto il terreno di fronte a lui, crepandolo e frantumandolo in più punti.
    [Movimento Gratuito] + [Aura: Go with the flow] = 10m (da M5 a M9)
    [AZIONE + RAPIDO – Skill: Smash’em]


    Fatto ciò, avrebbe rincarato la dose con una sferzata al vento, un colpo apparentemente vago, ma che in realtà avrebbe mosso talmente tanta aria da generare una corrente ventosa diretta a tagliare il carnivoro. Infine si sarebbe messo sulla difensiva, conscio del fatto che ci sarebbero voluti molti più assalti per abbattere un predatore di quelle dimensioni, un predatore che comunque continuava a sfidare apertamente guardandolo in quegli occhi bianchi e vuoti con fare truce.
    [RAPIDO – Skill: Wind Scythe]
    [Stance: Armored Guard]


    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 200-40-10= 150

    Distanza:
    M5 inizio post, M9 fine post

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:
    [Azione + Rapido] - Skill: Smash'em
    [Rapido] - Skill: Wind Scythe

    Skill: Smash'em
    [Azione]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero sferra un potente fendente a terra con la propria arma pesante che causa un onda d'urto e danno fisico a tutti gli avversari presenti nell'area dell'attacco. Raggio 10 metri.
    [Danno: 60+[10 x Rank]]
    [Chakra: 40]
    [Cooldown 2 turni]

    Skill: Wind Scythe
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Una folata di vento molto concentrata dalla pressione altissima e tanto localizzata da essere tagliente. Gittata 15 metri.
    [Danno: 20]
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 1 per turno]


    Slot Rimanenti:

    Auree/Stance/Effetti:
    Aura: Go with the flow
    Stance: Armored Guard

    Aura: Go with the flow
    L'utilizzatore è in grado di utilizzare l'aria per facilitare i propri movimenti. Un movimento extra gratuito x turno.
    [Chakra: 10 x turno]

    Stance: Armored Guard
    Durante questa stance il guerriero sfrutta le peculiarità delle proprie armature diventando inscalfibile. Diventa immune agli status STUN e CRIPPLE e questo bonus rimane anche contro eventuali talenti avversari. Inoltre se si effettua una parata, vengono parati anche gli attacchi successivi (eventuali doppi o tripli attacchi nella stessa azione).


    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]



    DANNO: 80 (Skill: Smash'em) +20 (Skill: Wind Scythe) = 100



     
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    Il guerriero scattò in avanti con foga colmando rapidamente la distanza che lo separava dalla bestia, che dal canto suo era pronta a balzare lateralmente sentendo chiaramente il movimento d'aria, ma l'umano non aveva intenzione di colpire direttamente, preferendo colpire il terreno con forza causando una possente onda d'urto.
    Con un latrato ed un ringhio il lupostrello fu investito dal colpo di Ukon, che però non sembrava intenzionato a limitarsi a quello, dato che stava già caricando un secondo attacco.
    Stavolta la bestia fu abbastanza abile da schivare il fendente d'aria scagliato dal guerriero, intuendone la provenienza ed ampiezza grazie ai suoi sensi sviluppati.
    [Azione - Schivata]
    CITAZIONE
    Passive: Hypersense
    I sensi sviluppati della bestia le consentono di percepire con maggior facilità i movimenti degli avversari anticipandoli. Schivata costa Azione.

    Il primo assalto era andato a segno, e le ferite del lupostrello ripresero a sanguinare a causa dell'impatto e dei movimenti repentini, ma nonostante questo la bestia non sembrava risentirne particolarmente.
    [BLEED] (Causato dal danno ricevuto, poiché le ferite della bestia erano già aperte)

    L'umano era vicino e la bestia non attese certo un invito per farsi avanti e cercare di massimizzare il danno che poteva arrecare. Certamente Ukon si sarebbe ricordato della peculiarità della dentatura di quelle creature, denti affilati come lame che penetravano la carne facilmente lasciando ferite sanguinanti ed aperte.
    Con uno scatto il lupostrello si avvicinò e cercò di mordere per due volte il guerriero, prima ad un braccio e poi ad una gamba.
    [Rapido - Attacco Fisico]
    [Rapido - Attacco Fisico]
    CITAZIONE
    Passive: Armi Naturali
    Gli attacchi portati dalla bestia con zanne ed artigli hanno un bonus di +20 al danno.

    CITAZIONE
    Passive: Sharp Teeth
    Ogni attacco fisico della bestia andato a segno causa BLEED se l'avversario non indossa armatura. Se possiede un'armatura per ogni attacco andato a segno il valore di blocco di questa verrà ridotto di 5 (permanente e cumulabile). La riduzione non avrà effetto sugli attacchi portati nel turno in cui questo bonus viene applicato.

    CITAZIONE
    Danno: 10 (Potenza) + 20 (Armi Naturali) = 30 -20% (BLEED) = 24

    Istintivamente dopo aver attaccato la bestia si allontanò ad una distanza di sicurezza e prese a leccarsi le ferite cercando di fermare l'emorragia, con scarsi risultati.
    [Movimento Gratuito 5m: M10 - K10]
    CITAZIONE
    Stance: Glider
    In questa stance la bestia può sfruttare la propria rincorsa per planare più in la del previsto quando si muove. Consente un movimento extra gratuito per turno solo se ci si è mossi con i propri movimenti gratuiti durante il turno

    [Movimento Gratuito Extra 5m (Glider): K10 - I10]


    MAPPA

    Ogni quadrato è 2.5 metri.






    Lupostrello




    Vita: ??? - 65
    Potenza: 10
    Resistenza: 20
    Slot: A + R + R
    Movimenti: 5m
    Status: BLEED (//)
    Passive: Hypersense (Schivata = Azione); Armi Naturali; Sharp Teeth

    TALENTI



    [Azione]
    [Rapido]
    Attacco Fisico

    [Rapido]
    Attacco Fisico

     
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    La terra tremava sotto il peso incessante della sua mastodontica ascia, la neve si smuoveva, le ferite della creatura si aprivano. Era ovvio che quel vecchiaccio la cui vita era legata al recupero di quella sacca marrone avesse venduto la pelle a caro prezzo. L’animale infatti sembrava ancora provato dal precedente scontro sebbene le sue movenze sul manto ghiacciato fossero ancora più che fluide, tanto è vero che con estrema abilità riuscì a rispondere alle offensive del bruto nordico con ben due morsi. E vi giuro su iddio che se non fosse stato per quello spesso strato di pelliccia e cuoio che gli copriva gli arti in modo da proteggerlo dal freddo artico e da attacchi indesiderati, i denti aguzzi di quella bestia sarebbero finiti in profondità, lacerandogli irrimediabilmente le carni ed i tessuti. Doveva stare più attento, molto più attento. Perdere anche un solo goccio di sangue in una terra desolata e dalle temperature rigide come Vaygrjord significava acelerare il processo di ipotermia in maniera irreversibile. Digrignò i denti, scosse il suo corpo. Voleva scacciare via l’animale e per fortuna questo arretrò dandogli tregua.

    [RECUPERO]

    Il vichingo respirò profondamente, espirando l’aria nuvolosa dalla sua bocca. Il suo volto era più aggrottato che mai: non poteva permettersi di farsi ancora strappare e lacerare la pelliccia che portava sul corpo, l’unica protezione che aveva contro al clima rigido, ma allo stesso tempo doveva assolutamente sfruttare il momento di debolezza dell’animale. Perché qualora non avesse concluso lo scontro in fretta, c’era il rischio che gli altri membri del branco intervenissero in suo soccorso ed a quel punto per il gigante nordico sarebbe stato impossibile riuscire a contrastarli tutti quanti. Doveva mostrare la sua superiorità e convincere quegli animali che mettersi contro lui significava morte certa. Per questo motivo, senza indugiare, ruggendo come un folle assetato di sangue sarebbe di nuovo partito all’attacco, macinando i metri che li separavano.
    [Movimento Gratuito] + [RAPIDO – Movimento Extra] = 10m (da M9 a J10)

    Contemporaneamente, avrebbe caricato la sua ascia di chakra ventoso per renderla ancor più tagliente, incisiva e dannatamente pericolosa. Avrebbe concluso la sua azione riversando sull’animale un fendente all’addome atto a debilitarlo ancor di più, nella speranza di aprirgli ulteriormente le ferite che aveva.
    [RAPIDO - Skill: Sharpening Wind]
    [Aura: Wind Extension]
    [AZIONE – Skill: Vile Assault]
    [Stance: Armored Guard]


    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200-8= 192
    Chakra: 150-20-10-15= 105

    Distanza:
    M9 inizio post, J10 fine post

    Abilità/Passive:
    Passive: Heavy Metal
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:
    [Rapido] - Movimento Extra
    [Rapido] - Skill: Sharpening Wind
    [Azione] - Skill: Vile Assault

    Skill: Sharpening Wind
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Avvolge i propri arti o la propria arma o quelli di un alleato entro 15 metri con uno strato di Chakra tagliente e vorticante, aggiungendo danno di tipo vento.
    Dura 2 turni compresa l'attivazione. Il potenziamento al danno può essere applicato solamente due volte per turno.
    [Danno: +20]
    [Chakra: 20]

    Skill: Vile Assault
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero ricopre la propria arma pesante di un aura di chakra, sferrando un potente attacco causando danno e applicando STUN, ignorando l'immunità della parata con protezioni.
    [Chakra: 15]
    [Cooldown 2 turni]


    Slot Rimanenti:

    Auree/Stance/Effetti:
    Aura: Wind Extension
    Stance: Armored Guard

    Aura: Wind Extension
    La portata degli attacchi fisici è incrementata di un metro, rendendoli più difficili da affrontare. La schivata non può costare meno di un Azione+Rapido. La parata contro questi attacchi non può costare meno di un Azione.
    [Chakra: 10 x turno]

    Stance: Armored Guard
    Durante questa stance il guerriero sfrutta le peculiarità delle proprie armature diventando inscalfibile. Diventa immune agli status STUN e CRIPPLE e questo bonus rimane anche contro eventuali talenti avversari. Inoltre se si effettua una parata, vengono parati anche gli attacchi successivi (eventuali doppi o tripli attacchi nella stessa azione).


    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 10 (20-5-5)]



    DANNO: 10 (Potenza) +40 (Danno Arma) +30 (Passive: Heavy Metal) +20 (Skill: SHarpening Wind) = 100



     
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    I colpi del lupostrello andarono a segno, graffiando e lacerando l'armatura del guerriero. Erano ben pochi coloro che erano riusciti ad uscire illesi da un incontro con quelle bestie feroci, e i pochi che ce l'avevano fatta non avevano lesinato sui racconti di come vi erano riusciti. Che Ukon avesse udito o meno quelle storie poco importava perché il suo istinto belligerante lo aveva guidato nella direzione giusta.
    Il possente colpo di spada colpì in pieno la belva che invano tentò di scansarsi. Sfortunatamente l'aura ventosa che era stata applicata sulla lama si dissipò senza infliggere danno; evidentemente i lupastrelli erano immuni a quel genere di elemento.
    CITAZIONE
    Passive: Wind Immunity
    La bestia è immune a qualsiasi danno elementale vento.

    Anche senza la potenza dell'aria, l'ascia di Ukon si schiantò comunque contro la creatura, lasciandola stordita e incredula.
    [STUN subito]

    Le ferite aperte e lo stordimento non giocavano a suo favore, ma il lupostrello davanti ad Ukon era comunque il capobranco, e doveva dimostrare a tutti di essere superiore. Stoicamente si rimise in piedi dopo che il colpo lo aveva fatto ruzzolare a terra, e con un ululato intermittente scattò nuovamente all'assalto. Come in precedenza cercò di afferrare le gambe e le braccia di Ukon con i suoi denti aguzzi.
    [Rapido - Attacco Fisico]
    [Rapido - Attacco Fisico]

    CITAZIONE
    Passive: Armi Naturali
    Gli attacchi portati dalla bestia con zanne ed artigli hanno un bonus di +20 al danno.

    CITAZIONE
    Passive: Sharp Teeth
    Ogni attacco fisico della bestia andato a segno causa BLEED se l'avversario non indossa armatura. Se possiede un'armatura per ogni attacco andato a segno il valore di blocco di questa verrà ridotto di 5 (permanente e cumulabile). La riduzione non avrà effetto sugli attacchi portati nel turno in cui questo bonus viene applicato.

    CITAZIONE
    Danno: 10 (Potenza) + 20 (Armi Naturali) = 30 -20% (BLEED) = 24

    Non potendo più fare affidamento sulla sua agilità a causa dello stordimento causato dall'ultimo colpo subito, il lupostrello si limitò a spostarsi lentamente sulla neve, indietreggiando verso i compagni; forse in cerca di un qualche genere di supporto.
    [Movimento Gratuito 5m: I10 - I12]
    Le ferite continuavano a sanguinare, anche se meno copiosamente di prima. Quanto sarebbe durato ancora in piedi? Sarebbe riuscito a mettere fine allo scontro prima di collassare a causa dell'emorragia, o di un fatale colpo d'ascia del nordico?


    MAPPA

    Ogni quadrato è 2.5 metri.






    Lupostrello




    Vita: ??? - 130
    Potenza: 10
    Resistenza: 20
    Slot: A + R + R
    Movimenti: 5m
    Status: BLEED (//); STUN.
    Passive: Hypersense (Schivata = Azione); Armi Naturali; Sharp Teeth

    TALENTI



    [Azione]
    BLOCCATO

    [Rapido]
    Attacco Fisico

    [Rapido]
    Attacco Fisico

     
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    Era evidente che l’enorme lama affilata del gigante nordico facesse estremamente male al segugio che, colpito duramente, venne scaraventato via di qualche metro. Il rosso del sangue schizzato dal corpo dell’animale e di cui era imbevuta l’ascia eccittarono ancor di più l’animo adrenalinico del vichingo il quale voleva porre una parola fine a quello scontro, sfatando il mito dell’imbattibilità di questi agilissimi esseri quando combattevano sulle vette di queste montagne. Leccando in maniera teatralmente disgustosa quanto sadica il liquido rosso sulla sua arma, quasi volesse assaporare il gusto della vittoria imminente, si sarebbe di nuovo preparato ad affrontare la bestia pronta a riprendersi la sua inutile rivalsa. Tra bava e canini affilati, le protezioni sugli arti di Ukon vennero fatte completamente a brandelli, ma per fortuna la sua carne, ora esposta al freddo artico, non era stata intaccata da quelle zanne. Non poteva permettersi di ricevere altri colpi del genere.
    [RECUPERO]

    Schifosa bestiaccia! Hai completamente stracciato la mia pelliccia! Mi prenderò la tua testa come pegno!

    Il suo profondo ruggito imbestialito avrebbe sfidato l’ululato di quello, per poi partire di nuovo alla carica. Questa volta avrebbe cercato di far schiantare la sua ascia circondata da chakra ventoso sul collo dell’animale. Come detto, voleva un trofeo, voleva quella testa prestigiosa da appendere nel salone della Fortezza di Vaygrjord. Un cimelio più che degno con cui presentarsi ai suoi fratelli d’armi che non vedeva da tempo.
    [RAPIDO - Movimento Extra] = 5m (da J10 a J12)
    [Aura: Wind Extension]
    [AZIONE - Skill: Deathbound]


    La veemenza, l’ira e la rabbia con cui aveva portato quel devastante colpo discendente dall’alto verso il basso erano impressionanti. A stento si poteva distinguere chi dei due fosse il vero animale. In ogni caso restava ben in allerta: ora che le protezioni sul suo corpo si erano assottigliate, ogni morso poteva equivalere ad una tortura. Per questa ragione sarebbe indietreggiato velocemente.
    [Movimento Gratuito] + [RAPIDO - Skill: Leap] = 15m (da J12 a P12)
    [Stance: Armored Guard]


    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 192-28= 164
    Chakra: 105-1020-10= 65

    Distanza:
    J10 inizio post, P12 fine post

    Abilità/Passive:
    Passive: Heavy Metal
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:
    [Rapido] - Movimento Extra
    [Rapido] - Skill: Leap
    [Azione] - Skill: Deathbound

    Skill: Sharpening Wind
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Avvolge i propri arti o la propria arma o quelli di un alleato entro 15 metri con uno strato di Chakra tagliente e vorticante, aggiungendo danno di tipo vento.
    Dura 2 turni compresa l'attivazione. Il potenziamento al danno può essere applicato solamente due volte per turno.
    [Danno: +20]
    [Chakra: 20]

    Skill: Deathbound
    [Azione]
    Il guerriero effettua un potente colpo portato con il taglio della propria arma pesante. Applica BLEED.
    [Danno: +30]
    [Chakra: 20]

    Skill: Leap
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Un salto in avanti di 10 metri, o in alto di 5 metri.
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 3 turni]


    Slot Rimanenti:

    Auree/Stance/Effetti:
    Aura: Wind Extension
    Stance: Armored Guard

    Aura: Wind Extension
    La portata degli attacchi fisici è incrementata di un metro, rendendoli più difficili da affrontare. La schivata non può costare meno di un Azione+Rapido. La parata contro questi attacchi non può costare meno di un Azione.
    [Chakra: 10 x turno]

    Stance: Armored Guard
    Durante questa stance il guerriero sfrutta le peculiarità delle proprie armature diventando inscalfibile. Diventa immune agli status STUN e CRIPPLE e questo bonus rimane anche contro eventuali talenti avversari. Inoltre se si effettua una parata, vengono parati anche gli attacchi successivi (eventuali doppi o tripli attacchi nella stessa azione).


    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 0 (10-5-5)]



    DANNO: 130
    DANNO FISICO:
    10 (Potenza) +40 (Danno Arma) +30 (Passive: Heavy Metal) +30 (Skill: Deathbound) = 110
    DANNO ELEMENTALE:
    20 (Skill: Sharpening Wind)





    Edited by mrxxx - 18/1/2016, 12:56
     
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    Dovresti aver subito 28 danni, perché la resistenza della tua armatura era già stata compromessa se non erro e non solo 8 danni.

    Era finita? La lama del destino guidata da Ukon si stava per abbattere contro l'impotente creatura e porre fine allo scontro? No, decisamente no. Il lupostrello riuscì a riprendersi dallo stordimento abbastanza rapidamente da evitare di ricevere un colpo molto probabilmente fatale.
    [Azione - Schivata]
    CITAZIONE
    Passive: Hypersense
    I sensi sviluppati della bestia le consentono di percepire con maggior facilità i movimenti degli avversari anticipandoli. Schivata costa Azione.

    CITAZIONE
    Passive: Small Size
    Il fisico della creatura è così minuto da garantirgli un'agilità impareggiabile. Il costo della schivata non può essere modificato da talenti di altri personaggi.

    Abilmente la creatura scartò di lato evitando il minaccioso fendente, ma prima che potesse ripartire all'attacco il guerriero si era abilmente allontanato con una serie di agili balzi.

    Invece che scattare a testa bassa verso l'avversario, il lupostrello fiutò alcune volte l'aria prima di decidere. Sentiva i latrati e guaiti degli altri suoi simili radunati attorno a loro e non promettevano nulla di buono. Lo stavano spingendo ad accanirsi contro il guerriero, pur sapendo che non aveva molte speranze di sopravvivere ad un altro colpo ben assestato. Cosa speravano di ottenere? Che qualcuno di loro stesse già pregustando l'idea di diventare il nuovo alfa?
    I latrati ed ululati intermittenti aumentarono di intensità, fino a quando finalmente anche il capobranco non decise di fare la sua mossa, avanzando stoicamente verso il guerriero.
    [Stance: Glider]
    CITAZIONE
    Stance: Glider
    In questa stance la bestia può sfruttare la propria rincorsa per planare più in la del previsto quando si muove. Consente un movimento extra gratuito per turno solo se ci si è mossi con i propri movimenti gratuiti durante il turno.

    [Movimento Gratuito 5M: I12 - K11] + [Movimento Extra Gratuito 5m (Glider): K11 - M11] + [Rapido Movimento Extra 5m: M11 - O10]
    Sfruttando la propria postura e le membrane che ricoprivano parte dei suoi arti permettendogli di planare agilmente, oltre un considerevole sforzo per colmare gli ultimi metri, la bestia si riportò nuovamente al cospetto di Ukon, pronta ad infierire ancora.
    Per un attimo esitò, quasi conscia che la situazione non sarebbe potuta che peggiorare se fosse rimasta scoperta, ma che alternativa aveva? Gli ululati furenti dei propri simili erano incalzanti come un battito di tamburi. Se non l'avesse finito l'umano ci avrebbero pensato loro poi a prendersi il posto di alfa. Era meglio morire combattendo, che dissanguato dai propri simili.
    [Azione - Shockmaw]
    CITAZIONE
    Skill: Shockmaw
    [Azione]
    La bestia azzanna un avversario con forza causando un dolore lancinante che rischia di stordire il bersaglio.
    Causa STUN se l'attacco va a segno.
    [Danno: +20]
    [Cooldown: 2 turni]

    Non soddisfatta la bestia provò ancora un secondo attacco mirando ad un braccio che era effettivamente troppo vicino.
    [Rapido - Attacco Fisico]
    CITAZIONE
    Passive: Armi Naturali
    Gli attacchi portati dalla bestia con zanne ed artigli hanno un bonus di +20 al danno.

    CITAZIONE
    Passive: Sharp Teeth
    Ogni attacco fisico della bestia andato a segno causa BLEED se l'avversario non indossa armatura. Se possiede un'armatura per ogni attacco andato a segno il valore di blocco di questa verrà ridotto di 5 (permanente e cumulabile). La riduzione non avrà effetto sugli attacchi portati nel turno in cui questo bonus viene applicato.

    CITAZIONE
    Danno: 10 (Potenza) + 20 (Armi Naturali) + 20 (Shockmaw) = 50 -20% (BLEED) = 40
    Danno: 10 (potenza) + 20 (Armi Naturali) = 30 -20% (BLEED) = 24
    Danno Totale: 64

    Se gli attacchi fosse andati a segno avrebbero dato parecchi fastidi al guerriero che ormai aveva la propria armatura ridotta a brandelli dai continui colpi della creatura; ma sarebbe bastato a farlo desistere? Il lupostrello desiderava quasi che non bastasse in modo che questa volta fosse davvero la spada dell'uomo a porre fine allo scontro, impedendo così che i suoi fratelli lo finissero per prendere il suo posto.


    MAPPA

    Ogni quadrato è 2.5 metri.






    Lupostrello




    Vita: ??? - 130
    Potenza: 10
    Resistenza: 20
    Slot: A + R + R
    Movimenti: 5m
    Status: BLEED (//)
    Passive: Hypersense (Schivata = Azione); Armi Naturali; Sharp Teeth

    TALENTI



    [Azione]
    Skill: Shockmaw
    [Azione]
    La bestia azzanna un avversario con forza causando un dolore lancinante che rischia di stordire il bersaglio.
    Causa STUN se l'attacco va a segno.
    [Danno: +20]
    [Cooldown: 2 turni]

    [Rapido]
    Movimento Extra 5m

    [Rapido]
    Attacco Fisico



    Edited by Silver Element - 18/1/2016, 14:22
     
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    Duro a morire. Probabilmente nelle terre continentali un colpo d’ascia ben assestato sarebbe bastato ad abbattere un qualsiasi animale di quelle stesse dimensioni e fattezze, ma non a Vaygrjord, dove persino le bestie sembravano aver ereditato quegli antichi valori che si fondavano sulla lotta e la morte gloriosa. Perché è proprio di morte che stiamo parlando. Quel promontorio innevato si era trasformato a tutti gli effetti in un’arena ove una folla di bestie accanita ululava e chiedeva sangue. Quella folla a prescindere da chi avrebbe insozzato di rosso il bianco patibolo innevato, avrebbe comunque tratto giovamento dalla morte di uno dei due sfidanti: se Ukon fosse caduto questo avrebbe significato nuova carne fresca, se il lupastrello avrebbe ceduto questo avrebbe significato la possibilità nel branco di accaparrarsi la posizione di spicco lasciata vuota.

    Il mannaro, colpito violentemente sia fisicamente che nell’orgoglio, nel vedere tutti quei suoi “sottoposti” così affamati e bramosi di accaparrarsi la sua posizione, reagì facendo capire perché tra tutti si era conquistato il titolo di capobranco. E questa volta il possente Ukon si trovò in affanno. Aveva già saggiato gli artigli della bestia e la spessa pelliccia con cui si era recato su quelle cime gli aveva evitato ferite profonde, ma adesso che quella stessa pelliccia era stata completamente squarciata, la carne del suo mastodontico corpo era esposta alla mattanza oltre che al gelo. E forse, proprio il territorio impervio su cui si stava muovendo alla lunga gli impedì di allontanarsi abbastanza dalla carica furente di un mannaro che oramai non aveva più paura di morire.

    Grosse zanne gli si conficcarono nel quadricipite della gamba, facendolo grugnire di dolore. Un dolore sordo e profondo: l’urlo che emise venne completamente coperto e surclassato dall’assordante abbaiare dei segugi che gli stavano attorno, tanto che venne addirittura colpito una seconda volta, cadendo rovinosamente sul manto bianco e rotolando qualche metro più indietro, lasciandosi dietro una scia di sangue mischiato alla neve.

    Merda..

    Provvise immediatamente a recuperare la sua fida ascia scivolatagli poco accanto, ma non provò a rialzarsi. Questa volta aveva accusato il colpo, tanto che restava con un occhio chiuso e i denti digrignati, una smorfia che comunque non poteva contenere la sofferenza interiore. Sentiva il liquido vitale sgorgargli caldo dalla gamba e subito raffreddarsi a contatto con l’atmosfera artica. Cercò di mettersi a gattoni e di non dare le spalle all’animale: sarebbe potuto costargli cara. Non fece altro, se non fissare continuamente negli occhi la sua preda. La resa dei conti era vicina e solo uno sarebbe sopravvissuto alla mattanza.

    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 164-64= 100
    Chakra: 65

    Distanza:
    P10

    Abilità/Passive:
    Passive: Heavy Metal
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:

    Slot Rimanenti:
    [Rapido]
    [Rapido]
    [Azione]

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:
    STUN

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 0]

    Cooldown:
    1/3 Skill: Leap



    DANNO:
    DANNO FISICO:
    DANNO ELEMENTALE:



     
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    L'umano aveva accusato il colpo. No, non solo era rimasto ferito e stordito, ma era anche caduto a terra perdendo la sua arma. Mentre il resto del branco continuava ad incitare il capo a proseguire, quest'ultimo si sentì pervaso da nuova forza e vitalità. Poteva farcela, poteva davvero uscire vincitore contro quel mostro d'uomo che il fato gli aveva messo davanti.
    L'avversario arrancava, sanguinava e l'odore ferroso di quel liquido rosso faceva sbavare il lupostrello come non mai. Bramava ancora la carne, le ossa che aveva percepito sotto quella massa di duri muscoli.
    Si, non poteva resistere ancora per molto, ormai era finita per quell'uomo. Il destino aveva deciso così. Forse.

    Gli ululati intermittenti dei suoi simili spinsero il capobranco a scattare nuovamente verso l'umano che si era prontamente rialzato ed aveva afferrato ancora la sua arma. Non sarebbe bastato, ormai i giochi erano finiti.
    Più che mai sicuro di farcela il lupostrello fece scattare le fauci verso i grossi bicipiti di Ukon, cercando di morderlo come aveva fatto fino a poco prima.
    [Rapido - Attacco Fisico]
    [Rapido - Attacco Fisico]
    CITAZIONE
    Passive: Armi Naturali
    Gli attacchi portati dalla bestia con zanne ed artigli hanno un bonus di +20 al danno.

    CITAZIONE
    Passive: Sharp Teeth
    Ogni attacco fisico della bestia andato a segno causa BLEED se l'avversario non indossa armatura. Se possiede un'armatura per ogni attacco andato a segno il valore di blocco di questa verrà ridotto di 5 (permanente e cumulabile). La riduzione non avrà effetto sugli attacchi portati nel turno in cui questo bonus viene applicato.

    CITAZIONE
    Danno: 10 (potenza) + 20 (Armi Naturali) = 30*2= -20% (BLEED) = 48

    Nella mente della bestia non c'era spazio per una sconfitta. Ormai era più che certo di essere arrivato a mettere la parola fine a quello scontro. Dopotutto l'uomo periva sempre quando voleva sfidare forze più grandi di lui. Tuttavia quella bestia, e i suoi simili probabilmente non sapevano di che pasta era fatto Ukon, e che se non si era ancora arreso e ritirato cercando la fuga, doveva ancora avere qualche asso nella manica.


    MAPPA

    Ogni quadrato è 2.5 metri.






    Lupostrello




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    Attacco Fisico

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