Una città persa nel mare verde

Role conoscitiva tra Vanberk e Sheravash

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    Mentre la nave solcava le onde in direzione di Sumadea, Vanberk, appoggiato sul parapetto di prua, rileggeva la pergamena trovata negli archivi della fortezza di Vargjord: il testo era scolorito in molti punti e qualche ratto aveva sbocconcellato gli angoli della pelle ma quello che si riusciva ancora a leggere riportava un fatto che aveva stimolato il cuore d’avventuriero del fabbro. Era un riassunto della corrispondenza tra l’isola ed una comunità di Nord migrati nell’infinita giungla per creare una nuova comunità, lontana dalle ristrettezze del freddo e della pietra: dopo essersi stabiliti in una valle fertile e relativamente sicura avevano iniziato a lavorare il terreno per gettare le basi dell’agricoltura e, grazie a questo, avevano scoperto un filone di minerale ferroso rinominato Stjernernes, ”stellare” nel dialetto Nord, che sembrava possedere qualità meccaniche straordinarie. Il testo da quel punto in avanti diventava quasi indecifrabile ma si coglievano stralci di frasi che facevano riferimento alla grande ricchezza che il metallo portò loro, alla prosperità della città. Poi nulla. Aveva cercato, assieme ai custodi del sapere, altre notizie su questa fantomatica città ma senza particolare fortuna: avevano solo recuperato il nome della valle, Permata, e che quel documento risaliva ancora agli albori dell’epoca dei villaggi Ninja, più di 300 anni prima.

    - Una città misteriosa ed un metallo dalle straordinarie capacità, che nessuno sente nominare da secoli, riscoperti grazie ad uno scivolone ed uno scaffale rotto. Il Fato è davvero dotato di grande umorismo! - Riavvolse il rotolo e lo rimise nella custodia di legno, per proteggerlo da ulteriori danni, ed andò a parlare col capitano per capire quanto mancava a Sumadea. – Entro domattina saremo a destinazione, giovane guerriero. Non temere, la mia ciurma conosce bene queste acque e i suoi pericoli ma per quanto riguarda la tua richiesta di accompagnatori... beh nessuno di loro intende seguirti nel mare verde. Ultimamente si sentono un sacco di voci riguardo...- e prese una pausa per sputare oltre il parapetto - un drago che minaccia la foresta e le sue tribù! Solo un pazzo andrebbe ad esplorare quelle terre in questo momento! Fidati di un vecchio e torna indietro prima di farti male: sei troppo giovane per morire dietro una pergamena buona solo come cibo per ratti. -

    Vanberk non batté ciglio e si limitò a ringraziare il capitano per i consigli e la preoccupazione nei suoi confronti ma nulla gli avrebbe impedito di cercare quella città. “Neppure il drago… nonostante tutto…” Il giorno successivo sbarcarono nella città di Somara e subito il fabbro si mise alla ricerca di una guida in grado di portarlo nelle profondità della giungla, alla ricerca della valle Permata. Ma nessuno sembrava interessato a rischiare la vita seguendo una leggenda: in ogni ritrovo che visitò quel giorno tutte le guide rifiutarono il lavoro e nessuno dei locali, di solito pronti a tutto per guadagnare qualche moneta extra, accettò di accompagnarlo. Finalmente, nel tardo pomeriggio, un anziana signora gli indicò un negozio il cui proprietario, a detta della donna, non si sarebbe tirato indietro di fronte ad una simile richiesta. Il fabbro ringraziò e corse velocemente verso il luogo indicatogli, un negozio dove si vendevano pellami e altri oggetti ricavati dalla caccia: l’interno del negozio era fresco e odorava di sangue ma non si sentiva minacciato dall’atmosfera del luogo. Qui avrebbe trovato un aiuto finalmente! Dietro il bancone, la schiena di un uomo, intento a sbrigare i suoi doveri. – Salve! Mi hanno detto che siete disposto ad accompagnare chiunque nelle parti più sperdute della giungla. Siete disposto a farmi da guida verso la valle Permata? -
     
    Top
    .
  2. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted





    - Portfolio -
    Portfolio

    Nome pg: Shevarash
    Livello: 4

    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 200
    GOLD: 1650 G
    Exp accumulata: 14/20 exp
    PA disponibili: 1 PA
    PA spesi: 14 PA
    Discipline e Arti segrete
    Arcieria Rank II
    Elemento: Aria Rank II

    Nessuna arte segreta
    Talenti speciali
    Battlefield Awareness


    Inventario

    Armi e Armature
    Arco Classe I [Gittata 30][Danno: 10]
    Oggetti consumabili
    40x Freccia di Noce [Danno 10]
    1x Essenza di Amaryllis
    1x Dolcetto Natalizio
    Oggetti speciali
    2x Drop Alchemico (Gemma Scarica)


    Talenti

    Arcieria
    Archi I
    Cross Skill Expertise
    Archer

    Owl's Eye
    Hunter's Chance
    Quick Shot
    Camouflage

    Weak Point
    Armor Penetration
    Colpo Mirato
    Tiro di Pece
    Elemento: Aria
    Airbending
    Go With the Flow

    Chakra+
    Sharpening Wind
    Deather Fall
    Free Spirits

    Heart of Air I
    Disciplina [Bloccata]
    Nessuno
    Disciplina [Bloccata]
    Nessuno
    Arte Segreta [Bloccata]
    Nessuno
    Maestria [Bloccata]
    Nessuno


    Meriti

    Nessun Merito
    Nessuno


    Cronologia
    Bonus Creazione +60 exp
    Bonus Creazione Level up! x3
    Bonus Creazione +12 PA

    Discipline Aggiunte
    Arcieria
    Elemento: Aria

    Talenti Aggiunti
    ARCIERIA:
    RANK 0
    0 AP PASSIVE: ARCHI 1
    0 AP PASSIVE: CROSS SKILL EXPERTISE
    0 AP PASSIVE: ARCHER

    RANK 1
    1 AP PASSIVE: OWL'S EYE
    1 AP STANCE: HUNTER'S CHANCE
    1 AP AURA: CAMOUFLAGE
    1 AP ACTION: QUICK SHOT

    ARCERIA II CHAKRA +20
    RANK 2
    1 AP ACTION: WEAK POINT
    1 AP ACTION: COLPO MIRATO
    1 AP PASSIVE: ARMOR PENETRATION
    1 AP SKILL: TIRO DI PECE

    ELEMENTO: VENTO

    RANK 0
    0 AP PASSIVE: AIRBENDING
    0 AP AURA: GO WITH THE FLOW

    RANK 1

    1 AP PASSIVE: FEATHER FALL
    1 AP SKILL: SHARPENING WIND
    1 AP PASSIVE: CHAKRA+
    1 AP SKILL: FREE SPIRITS

    RANK 2 +30 CHAKRA
    1 AP PASSIVE: HEART OF AIR 1


    Rank UP:
    Arcieria --> Rank II
    Elemento: Aria --> Rank II

    Talenti Speciali aggiunti
    1 PA - BATTLEFIELD AWARENESS I


    Oggetti Aggiunti

    Esperienza Aggiunta


    Gold Aggiunti


    Level Up! 3->4 [+ 3 PA]





    <p align=justify>

    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Parlato Phil

    Parlato Vanberk


    Narrazione


    - Capitolo I- Nel Cuore della foresta -


    <p>lemire-sorrentino-green-arrow



    Shervarash era tornato da pochi gironi nella tenebrosa capitale di Sumadea. Gli impegni lo avevano trattenuto forse più del dovuto nelle aride terre di Shal'aira. In un certo qual modo quel nuovo mondo scoperto un pò gli mancava, ma ancor di più gli era mancata la sua terra natia e le sconfinate foreste. Appena tornò trovò Phil ad aspettarlo fuori dal suo negozio, aveva l'aria spazientita ed esaperata. Infatti lo salutò con un secco - " Buongiorno e ben tornato " - , dopo avergli lanciato un occhiata torva avrebbe aggiunto - "Ho un nuovo lavoro per te, ti aspetta già dentro. Comunque si può sapere dove diavolo sei stato per tutto questo tempo? Pensavamo fossi morto, cristo santo." - . A vedere il suo amico d'infanzia Phil, così stranito e alterato, Shervarash in maniera molto concisa avrebbe detto - "Ci sono andato vicino, a morire intendo. Fammi vedere che mi hai portato. Spero tanto che sta volta non sia la solita pellaccia di scarto" - , - "Cristo, quando fa così davvero non lo sopporto. E' un caro ragazzo ma alle volte non sa davvero quando fermarsi" - . Vedendo l'impazzienza del suo amico Shervarash entrò nel negozio e dopo uno sbuffo si mise subito a lavorare. L'amico aveva cacciato e glia veva portato un grosso esemplare di ghepardo. - "Questo mi occuperà più di quanto voglia" - , dopo aver visto l'animale guardando il suo amico disse - "Questa è l'ultima volta che ti aiuto, dalla prossima devi iniziare a cavartela da solo" -. In tutta risposta l'amico gli disse - "Eddai non fare il prezioso, sappiamo che a conciare sei il più bravo dei due" - , e appena ebbe finito di parlare scappò via dalla porta senza lasciare tempo al giovane arciere di replicare. - "Quel diavolo, giuro che un giorno o l'altro lo annego. Devo ammettere però che sarebbe tutto piàù noioso senza di lui" - e con questo pensiero e mezzo sorriso si mise a lavorare. Sotto sera poteva dire di aver quasi terminato il lavoro, e di certo lo avrebbe fatto se il suo amico non lo avesse tormentato tutto il girono con dei mordi e fuggi per sapere l'avanzamento del lavoro. Oramai si stava avvicinando l'ora di chiusura appunto e quando sentì la porta del negozio aprirsi nuovamente non si giro nemmeno a vedere chi fosse, sicuro fosse di nuovo Phil. Il cacciatore continuò il lavoro che stava facendo ma disse - "Diavolo Phil hai finito di rompere, dammi ancora 10 minuti e il tuo lavoro è fatto" - . Appena ebbe finito di parlare però una voce estranea gli giunse all'orecchio, - "Salve! Mi hanno detto che siete disposto ad accompagnare chiunque nelle parti più sperdute della giungla. Siete disposto a farmi da guida verso la valle Permata?" -. Sentendo una voce così profonda e diversa rispetto a quella degli abitanti della zona Shervarash si girò stupito verso l'avventore. Subito si premurò di scusarsi con il grosso uomo che aveva di fronte - "O mi scusi, pensavo fosse quel pianta grane di Phil, le progo le mie più sentite scuse", poi prima di riprendere guardò un attimo l'uomo, assomigliava molto per stazza ed altezza a quella incontrati a Shal'aira che venisse anche lui dallo stesso posto?. Stava giusto per aggiungere mi scusi, cosa voleva sapere? quando a metà frase si interuppe e in maniera molto scortese e di getto vedendo le cicatrici sul volto dell'uomo disse - "Come ha potuto procurarsi ferite del genere sul volto? Non ho mai visto un rapace in grado di fare un tale scempio. Dev'essere stato enorme. La prego mi racconti un attimo di questa sua avventura, sempre se ha tempo. Poi potremmo vedere anche di ciò che le serviva " - <strong>. La curiosità che il Barbaro suscito in Shervarash fu tale da lasciarlo folgorato, come poteva esistere una creatura che lasciava dei solchi così profondi e grandi su di un gigante simile? Doveva sapere tutto, il resto era passato in secondo piano. Appena terminò lo slancio emotivo ed il cacciatore torno alla realtà si accorse di avere ancora le braccia che grondavano sangue, inoltre aveva anche un lavoro da finire. Per di più non si era nemmeno presentato, e ciò lo considerava una grave scortesia. Così riprese dicendo <strong> - "Mi perdoni, quando vedo qualcosa che mi affascina, perdo sempre un attimo il contatto dalla realtà. Io sono Shervarash, e se vuole farmi la cortesia di aspettarmi 10 minuti finisco un attimo un lavoro e mi dò una ripulita." - . Senza aspettare che il barbaro aprisse bocca fece per dirigersi verso ciò che rimaneva del giaguaro. Quando arrivò li un pensierò lo fulmino e disse - "Dovete venire da lontano, sicuramente sarete affamato e stanco. Vista la mia scortesia di poco permettemi di portavi a mangiare un boccone al Giaguaro Nero. Li potremmo parlare senza problemi, e se vorrete ascolterò con interesse della creatura che vi ha causato tali cicatrici. " -






    V1BzFXl



    Edited by -ShadowHunter- - 16/1/2017, 21:44
     
    Top
    .
  3. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    Una voce giovane, e relativamente seccata, rispose alla sua domanda ma non come aveva immaginato - Diavolo Phil hai finito di rompere, dammi ancora 10 minuti e il tuo lavoro è fatto - e un ragazzo dalla pelle abbronzata, con le braccia coperte di sangue apparve dall'oscurità. A ben guardare aveva appena valicato una porta che Vanberk non aveva notato nella penombra della stanza ma l'impatto iniziale era stato comunque piuttosto impressionante tanto che il fabbro aveva fatto innavertitamente qualche passo indietro, insicuro sul da farsi: fortunatamente l'insanguinata figura si scusò subito per l'inconveniente - Oh mi scusi, pensavo fosse quel pianta grane di Phil, le porgo le mie più sentite scuse! - Poi lo fissò, con gli occhi più neri e profondi che vesse mai visto, scrutandolo con attenzione, colpito da qualcosa sul suo volto - Come ha potuto procurarsi ferite del genere sul volto? Non ho mai visto un rapace in grado di fare un tale scempio. Dev'essere stato enorme. La prego mi racconti un attimo di questa sua avventura, sempre se ha tempo. Poi potremmo vedere anche di ciò che le serviva. - In effetti le vistose cicatrici che deturpavano il volto di Vanberk erano una caratteristica che spesso attirava gli sguardi delle persone che incrociava ma lui non gli dava molto peso: non gli avevano mai dato fastidio e il fatto di portarle sul viso aiutava a dimenticare il suo doloroso primo scontro reale, fuori dalle sale di addestramento della fortezza. Ma non significa che non gli piacesse vantarsi della loro storia: nella cultura di Vaygrjord i racconti bellici e le imprese eroiche erano un caposaldo della letteratura e ogni maschio aveva un innata abilità a gonfiare anche gli avvenimenti più semplici (dove con semplice di solito si intendava l'aver ucciso lupi delle nevi grossi come cavalli da guerra). Perciò non si offese per la curiosità dello strano ragazzo e, piazzando una mano sul fianco mentre l'altra scorreva sul bordo di una delle cicatrici, si preparò a raccontare la storia. Prese fiato e - Mi perdoni, quando vedo qualcosa che mi affascina, perdo sempre un attimo il contatto dalla realtà. Io sono Shervarash, e se vuole farmi la cortesia di aspettarmi 10 minuti finisco un attimo un lavoro e mi dò una ripulita. - lo interruppe il ragazzo, sparendo velocemente nella stanza da cui era venuto. Con un profondo sospiro rilasciò l'aria accumulata, sorridendo. Quel ragazzo aveva l'energia di uno Sghirath, le velocissime creature arbicole che vivevano in numerose colonie nei pochi alberi della sua isola: decise di aspettarlo esaminando la merce del negozio. Ogni pelle ed oggetto lì venduto erano stati lavorati con una buona mano, segno che il ragazzo era svelto con le mani quanto con la lingua. "Spero sia una guida altrettanto valida". Nella stanza accanto, sopra un tavolo, vi erano i resti di un predatore della foresta e la pelliccia venne rimossa con pochi colpi di coltello per poi esser stesa per asciugarsi dall'umido. Vide un arco ed una faretra appoggiati al muro, probabilmente le armi del ragazzo: questo, una volta concluso il lavoro, gli chiese - Dovete venire da lontano, sicuramente sarete affamato e stanco. Vista la mia scortesia di poco permettemi di portavi a mangiare un boccone al Giaguaro Nero. Li potremmo parlare senza problemi, e se vorrete ascolterò con interesse della creatura che vi ha causato tali cicatrici. - Vanberk non potè che accettare, allargando le braccia con un sorriso di sconfitta: quel ragazzo era davvero un fulmine inarrestabile.

    Arrivati alla locanda seguì la sua guida al tavolo e dopo aver ordinato, decise di raccontare la storia dietro alle cicatrici - Bene Sheravash non credo che voi abbiata mai sentito parlare di Griforsi. Sono creature della mia terra natale, feroci ed estremamente territoriali... - narrò la sua avventura con dovizia di particolari, esagerando le parti di combattimento, mimando col corpo le pose e i colpi sia suoi che della creaure. Andò avanti a lungo, alzando la voce verso il finale, per aggiungere pathos - ... così la creature, ferita mortalmente, con un ultimo balzò carico di rabbia ferale, mi colpì al volto con i suoi temibili artigli. Caddi a terra, la vista oscurata dal mio stesso sangue, e su di me il cadavere del griforso. Sarei morto lì, per le ferite o per il freddo pungente, se non avessi usato la stessa saliva della creatura a mio vantaggio! Ma ero solo quindi dovetti farmi forza e rialzarmi! Depredai il corpo della bestia della sue magnifiche ali, certamente più leggere dell'intero corpo come trofeo da riportare a casa. Camminai con quel glorioso peso in uno stato di incoscenza per diverse ore, finchè non raggiunsi le porte della roccaforte, Lì mi prestarono soccorso e qualche giorno dopo ero già in piedi, con un mantello nuovo, decorato con quelle piume! Ora, per via del clima caldo di questa terra non ho portato con me suddetto mantello, ma queste bellezze non mi abbandonano mai e sono una prova più sicura della mia battaglia! Ahahaha! - e concluse il monologo, tracannando il boccale di birra che gli avevano portato mentre parlava. Nel frattempo diversi astanti, che per forza avevano udito il racconto del Nord, mostrano il lro apprezzamento per la storia, con risate ed applausi. Asciugatosi la bocca si rivolse al ragazzo - Allora piaciuta la mia storia? Spero abbia risposto alle tue domande - sghignazzò, fiero del suo siparietto. Ma ora doveva pensare alla sua missione - Bene ragazzo, tornando a noi: ho bisogno di raggiungere la valle Permata in poco tempo, coinvolgendo il numero minor di persone possibile. Sono alla ricerca di una vecchia rovina che potrebbe contenere - e qui abbassò il tono di voce, avvicinandosi al ragazzo, per evitare che qualche orecchio lungo sentisse troppo - importanti informazioni su una ricchezza mineraria. Se decidi di venire con me sappi che dovrai tenere questa cosa il più segrete possibile, chiaro? Fallo e sarai ben ricompensato. Allora: ci stai? - concluse, tendendo la mano al cacciatore della foresta
     
    Top
    .
  4. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted




    - La Taverna Del Giaguaro Nero -

    lemire-sorrentino-green-arrow


    Eccola, qui si può scorgere tutto il fascino decadente della taverna del Giaguaro nero. Sembra un luogo lugubre e desolato, pronto a cadere a pezzi da un momento all'altro, ma invece al suo interno si può scorgere un'intensa attività. Le mura esterne, una volta erano fatte di solide pietre sapientemente incastonate una accanto all'altra. Negli inframezzi di esse vi era versato un intruglio particolare che serviva a rendere stabile e integra l'intera struttura. Oramai con il passare del tempo e un pò di trascuratezza il giaguaro nero è diventato parte integrante della foresta ed invece di scorgere le lucide pietre incastonate si può vedere un intricato fogliame che ricopre gran parte della struttura, dandogli quel tocco di natura selvaggia, che anche all'interno lo contraddistingue. E forse è proprio grazie a questo se è diventato uno dei più famosi ritrovi per cacciatori nella zona. Infatti al suo interno potrete trovare tutti, dal sempre verde accadiano, al truce barbaro delle isole di Vaygr, od anche gente vestita con turbanti e vesti leggere tipici delle terre desertiche di Shal'aira, o ancora qualche studioso proveniente dalla regione di Neagaora. Tutti così diversi eppure tutti così legati dalla loro passione per la caccia. Se gli esterni sono fatiscenti, gli interni non sono poi così curati, si potrebbero definire quasi rozzi. Se chiedete a chiunque vi dirà che è un luogo arredato con cose semplici e comode, ed inotlre aggiungerà anche di che altro dovrebbe avere bisogno un cacciatore? Molti vi si recano anche solo per sentire le storie che vengono raccontate, altri addirittura si fingono grandiosi cacciatori, quando non riescono nemmeno a trovare le mutande in casa propria. Quindi si avete capito, al giaguaro neso si può trovare chiunque. Ora però passiamo agli interni senza perderci nuovamente. La zona centrale attorno a cui è strutturato tutto il Giaguaro Nero è un enorme focolare, che oltre a riscaldare le stanze dona anche una calorosa illuminazione, a causa di qualche piccolo problema con il camino però alle volte capita che un pò di fumo rimanga nella stanze e non se ne vada all'estreno. Ciò ha causato negli anni un progressivo annerimento delle pietre soppratutto quelle poste più in alto, e anche di tutto il soffito. che a questo punto è totalmente nero come il carbone. All'interno oltre il grande focolare ci sono dei tavoli con annesse sedie ricavate da enormi tronchi d'albero, molto solide e pesanti, l'unica altra sala della struttura è la cucina. Quest'ultima è divisa dalla sala principale da un grosso muro di legno dietro il quale si trova il bancone della taverna fatto in quercia, levigato dagli anni di onorato servizio. Sul bancone si può trovare anche una spillatrice da birra, molto amata dagli avvenotri. Le spine offrono fino a una varietà di quattro birre una bianca, una bionda una ambrata e la scura. Tutte ottime, ma anche molto diverse tra loro, fatte tutte artigianalmente per soddisfare i clienti. Infine passiamo a dire due parole sul personale che lavora all'interno. L'oste è un uomo di mezza età dai lineamenti marcati, oramai un pò tozzo, ma si capisce che in gioventù era un uomo molto prestante e allenato. Dopo un brutto incidente in una caccia dovette abbandonare il posto in prima linea e si dedicò anima e corpo al bar. La brutta vicenda gli costo la gamba gamba e quasi l'occhio destro, dal quale vede oramai con molta fatica. Il viso è incorniciato da una folta barba nera e da lunghi capelli dello stesso colore si potrebbe quasi definire una criniera, mentre i suoi occhi in cui arde ancora lo spirito combattivo, sono di uma particolare sfumatura di grigio. Infine degno di nota c'è il figlio del proprietario, un ragazzo simpatico ed alla mano che però non ha abbastanza coraggio e sangue freddo per seguire le orme del padre e allora si dà da fare con ottimi risultati in cucina. Questo è il Giaguaro Nero.



    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Parlato Cuoco

    Parlato Vanberk


    Narrazione


    - Capitolo II - Chiaccierata al Giaguaro Nero -



    <p>lemire-sorrentino-green-arrow


    Shervarash con una certa maestria finì di scorticare la pelle del giaguaro, quando ebbe finito prese la pelle e la mise su di un cavalletto. Poi prese la carcassa dell'animale, gli tolse gli organi interni ed infine la appese ad un gancio di ferro poco lontano dove la lasciò a sgocciolare. Ora toccava alla pelle invece, la prese e con cura e la stese sopra un grande cavalletto per poterla poi lavare dal sangue con l'acqua. Sotto il cavalletto infatti si poteva notare una canaletta di metallo che convogliava l'acqua mista al sangue e lo faceva deflire fuori dal negozio. Si diede una rapida lavata a braccia e viso, ora era pronto per uscire. Aveva scelto la taverna del giaguaro nero perché sapeva che era un luogo molto chiassoso e riservato allo stesso tempo, o meglio grazie alla cagnara che faceva la gente là dentro non avrebbero dato troppo nell'occhio e avrebbero potuto parlare tranquillamente. Poco prima di farsi seguire dal suo ospite, il giovane cacciatore si affretto a prendere alcune interiora ed altre parti del giaguaro, che avrebbe poi portato a cucinare nel locale. Di certo non posso lasciare queste prelibatezze a marcire qui, e poi è da molto che non mangio cibo della mia foresta cucinato come si deve con questo pensiero aprì la porta che dava verso la strada e con un cenno del capo fece segno allì'avventuriero di seguirlo. Pochi passi dopo arrivarono alla locanda vista da fuori non sembrava molto diversa dalle case degli abitanti della zona, se non fosse stato per l'enorme insegna sopora la porta in cui si vedeva raffigurato in un altorilievo un famelico giaguaro che si avventava sulla sua sventurata preda. Prima di entrare però SHervarash che conosceva molto bene il posto bussò sulla finestra della cucina, dalla quale un giovane cuoco fece fuoriuscire la testa, e subito dopo disse - "Vecchio mio, sei finalmente tornato dalle lande ghiacciate... entra dentro che devi raccontarmi tutto" -, il giovane arciere prontamente salutò il vecchio amico ma indicando il forestiero disse - "Non stasera come vedi ho già un altro possibile impegno, ma appena sarò libero ti racconterò quello che è successo" - , poco dopo allungandogli la borsa che conteneva i pezzi di giaguaro disse - "Potresti farmi un favore, ho nostalgia del cibo di casa. Mi raccomando cucinalo bene ne va della tua reputazione" - . Il cuoco squadrando i due disse sotto voce - "Non è che il tuo amico ha qualcosa da ridire sulla cena? comunque come vuoi mi me, mi metto subito ai fornelli"- dopo aver preso la borsa chiude di schianto la finestra dietro di se. Finalmente i due avventurieri poterno entrare in quella bettola. Appena aperta la porta la prima cosa che si poteva udire erano le grida e gli schiamazzi degli avventori presenti all'interno. In seconda battuta il naso avrebbero odorato diverse tipologie di legno e di carne cotta alla brace oltre che un distinto aroma di luppolo. La vista si sarebbe trovata un pò disorientata all'inizio in quanto il locale era invaso dal fumo per via dei diversi fumatori e delle torce a parete per fare luce. Tra i vari clienti c'era chiamava la pipa, chi i sigari ed infine quelli che amavano mischiare varie tipologie di piante. Facendosi spazio nel locale il giovane cacciatore si diresse veros un tavolo un pò più isolato dagli altri in cui avrebbe potuto discutere tranquillamente con il suo ospite. Poco dopo essersi seduti arrivò l'oste e gli chiese cosa volessero ordinare, Shervarash ordinò prontamente due birre, sostando un attimo nello sguardo del suo cliente per capire se volesse dell'altro, ma sembrava che la scelta lo soddisfasse e così lascio andare l'oste. Mentre aspettavano di essere serviti con il cibo e le bevande, l'imponente guerriero nordico iniziò a raccontare la sua avventura e successivo scontro con la creatura che gli aveva causato quelle enormi cicatrici. A detta dello straniero quella creatura si chiamava Griforso. Il racconto denso di dettagli e di animazioni dello stesso guerriero non passarono inosservate e molti frequentatori prestarono l'orecchio per quella meravigliosa storia di caccia. Verso le battute finali di quell'epica battaglia tutta la taverna aveva il fiato sospeso, e pendeva dalle labbra dello straniero, dopo tutto erano tutti cacciatori o lo erano stati, e sentire parlare di creature così strane non poteva non accendere la loro curiosità. Quando l'avventuriero fini il racconto tutti alzarono i loro calici per brindare a quelle gesta e dopo essersi congraturati con lui tornarono alle loro mansioni. Shervarash aveva ascoltato molto bene tutta la storia, e anche se sapeva che alcune parti dovevano essere state come dire, gonfiate da quanto aveva capito questi griforsi erano davvero creature temibili e affascinanti. L'unica cosa che riuscì a dire fu <font color="blue"> - "Dev'essere straordinario poter competere con una bestia tanto affascinante quanto pericolosa quanto un griforso. Chissà magari un giorno mi imbattero anche io in uno di loro " - . Vide il guerriero abbasssare la tazza della birra e farsi più vicino, forse si stava assicurando di non essere udito da altri. Infatti si affretto a dire - "Bene ragazzo, tornando a noi: ho bisogno di raggiungere la valle Permata in poco tempo, coinvolgendo il numero minor di persone possibile. Sono alla ricerca di una vecchia rovina che potrebbe contenere mportanti informazioni su una ricchezza mineraria. Se decidi di venire con me sappi che dovrai tenere questa cosa il più segrete possibile, chiaro? Fallo e sarai ben ricompensato. Allora: ci stai? ". Il giovane aveva uno sguardo trasognato mentre rifletteva sulla proposta dello straniero, e prima di poter decire se unirsi a lui in quella impresa doveva essere sicuro che anche lui capisse davvero la pericolosità del luogo che voleva andare ad esplorare. - "Ciò che tu proponi straniero , subito dopo aver detto la parola straniero si inerruppe e pensò "Diavolo, non ho idea nemmeno di come si chiami ", e poi come se nulla fosse riprese è qualcosa di interessante ed allettante, ma prima che io mi decida ad aiutari o meno devo farti presente alcune cose su questo luogo e su quello che vuoi visitare, ed inoltre non so nemmeno il vostro nome" - . Avrebbe atteso un attimo per far si che il guerriero si presentasse ed una volta che ebbe terminato riprese - "La foresta di Sumadea è un luogo abbastanza impervio e pericoloso per gli incauti e gli avari. E la zona che tu vuoi esplorare è una tra le più pericolose ed abbandonate, in quanto in quella valle vive Ocelot. E' un giaguaro estremamente feroce e astuto, inoltre la sua stazza e statura sono fuori dal normale. Se la tua idea è quella di affrontarlo, beh lasciatelo dire è un idea folle, molti avventurieri venuti da fuori hanno fatto una brutta fine perché non avevano idea davvero di chi o cosa fosse e non conoscevano nemmeno il terreno su cui poggiavno i piedi. Se sei ancora fermamente deciso ad andare in quella remota valle, ti farò da guida e se avremmo fortuna Ocelot ci lascerà passare senza dover combattere. Inoltre è da molto che nessuno si reca in quella valle quindi se c'è davvero quello che cerchi là, sarà complicato da trovare visto che oramai la natura fa da padrona." - Fece una breve pausa, prese il boccale di birra e scolò una bella sorsata. "Diavolo se questo è ancora deciso ad andare in quella valle dimenticata da dio, forse è ancora più pazzo di me. Se davvero è così potremmo rischiare di diventare buoni amici, dopo questo pensiero una lieve smorfia simile ad un sorriso appena accennato si disegno sul volto del cacciatore. Finalmente era arrivato anche la carne e Shervarash con l'acquolina in bocca boffonchiò un buon appetito prima di tuffarsi nel piatto che aveva di fronte, lasciando così tempo all'avventuriero per riflettere sulle sue parole.






    V1BzFXl

    ng[/IMG][/URL]

    Edited by -ShadowHunter- - 11/1/2017, 22:49
     
    Top
    .
  5. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    Il ragazzo di fronte a lui era rimasto estasiato dal suo racconto ed in effetti quella versione del racconto suonava molto più precisa e strutturata del solito: a forza di ripetere e ripetere aveva purgato la storia di ogni elemento superfluo, stabilito il ritmo e l'intonazione. Ad un osservatore esterno poteva sembrare uno spreco di tempo ma nell' isola di Vaygrjord i racconti erano uno elemento fondamentale della vita comune e tanto erano più lunghi e pieni di particolari, più erano apprezzati. Vanberk si fece un rapido appunto mentale al riguardo prima di tornare a concentrarsi sul suo interlocutore: il giovane gli stava esponendo i pericoli della foresta - ... E la zona che tu vuoi esplorare è una tra le più pericolose ed abbandonate, in quanto in quella valle vive Ocelot. E' un giaguaro estremamente feroce e astuto, inoltre la sua stazza e statura sono fuori dal normale. Se la tua idea è quella di affrontarlo, beh lasciatelo dire è un idea folle, molti avventurieri venuti da fuori hanno fatto una brutta fine perché non avevano idea davvero di chi o cosa fosse e non conoscevano nemmeno il terreno su cui poggiavno i piedi. Se sei ancora fermamente deciso ad andare in quella remota valle, ti farò da guida e se avremmo fortuna Ocelot ci lascerà passare senza dover combattere. Inoltre è da molto che nessuno si reca in quella valle quindi se c'è davvero quello che cerchi là, sarà complicato da trovare visto che oramai la natura fa da padrona. -.

    I pensieri del fabbro corsero immediatamente alla sua precedente visita a Sumadea: la difficile avanzata nel mare verde con Darina, Hakka, Roman e Kesha; il combattimento contro il mostruoso Bellower, la sfida mortale contro i misteriosi mercenari e... L'Ombra Di Fuoco. Innavertitamente le sue gambe tremarono mentre il drago bruciava Roman a morte, mentre scappava tra gli alberi portando con sè i feriti...

    Improvvisamente si rese conto che il silenzio tra lui e il ragazzo si era prolungato eccessivamente. Svuotò il boccale con un unica sorsata e con ampio sorriso rispose alla sua guida - Non temere! Ho già visitato le foreste di Sumadea e so quanto pericolosa può diventare la Natura. Per quanto questo Ocelot sarebbe una storia ancora migliore del Griforso, non sono venuto fin qui per cacciare, ma per scoprire se la città esiste ancora! Se sei d'accordo partire domattina poco dopo il sorgere del sole, con provviste sufficienti per una settimana ed un mulo forte e testardo per trasportarle. Se hai qualche consiglio da darmi, non esitare! Ma prima di andare avanti... - disse porgendo la mano destra al giovane - il mio name è Vanberk, figlio di Thyggor, fabbro e avventuriero. Felice di lavorare con te... - e lasciò la frase in sospeno, in attesa della risposta.
     
    Top
    .
  6. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted






    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Parlato Vanberk

    Narrazione


    - Capitolo III - L'incarico -


    lemire-sorrentino-green-arrow


    - "Non temere! Ho già visitato le foreste di Sumadea e so quanto pericolosa può diventare la Natura. Per quanto questo Ocelot sarebbe una storia ancora migliore del Griforso, non sono venuto fin qui per cacciare, ma per scoprire se la città esiste ancora! Se sei d'accordo partire domattina poco dopo il sorgere del sole, con provviste sufficienti per una settimana ed un mulo forte e testardo per trasportarle. Se hai qualche consiglio da darmi, non esitare! Ma prima di andare avanti... il mio name è Vanberk, figlio di Thyggor, fabbro e avventuriero. Felice di lavorare con te... "-. Vanberk aveva esitato prima di rispondere e ora Shervarash aveva capito anche il perché, lui conosceva già quella foresta e i pericoli che celava. Se era tornato doveva essere davvero per qualcosa di importante, o a cui teneva particolarmente. Sinceramente non si aspettava di incontrare uno straniero che già conoscesse quelle terre. - "Il suo silenzio era ricco di ricordi e significati" - ., ancora mezzo sovra pensiero gli scappo - "Chissà che avventure hai vissuto in questa foresta per parlarne così." - Rendendosi conto di aver parlato un pò troppo cerco di scusarsi e riprese il filo del discorso da dove era stato interrotto. - "Le scorte per una settimana caricate su di un mulo potrebbero essere un ottima idea, però non è di certo un mezzo veloce per spostarsi in questa foresta. Inoltre se come mi dicevi prima è una misisone in cui bisogna essere molto discreti tenendo un buon livello di segretezza l'asino potrebbe essere fonte di un paio di problemi. " - Fissò per un attimo il grosso barbaro negli occhi prima di continuare, in cerca di qualche segnale di approvazione o diniego ma non trovandone nessuno dei due si decise a proseguire - "Potremmo andare anche senza cavalcature, la foresta si affronta meglio a piedi, se non si vuole essere visti o trovati, per le scorte potremmo prendere uno zaino e mettere il necessario per tre o quattro giorni, procurandoci ciò che ci serve nella foresta stessa. Però capisco che non è molto comodo e nemmeno facilissimo da accettare. Così facendo però attiereremo molto meno l'attenzione, e saremmo di certo molto più veloci e potremmo raggiungere la città in quattro giorni se non ci sono imprevisti. Se dovessimo andare con l'asino impiegheremo certamente una decina di giorni. I problemi in questa terra non sono solo gli animali che vi dimorano, quelli forse sono la parte più innocua. La parte che è maggiormente da temere e che solitamente la gente ignora è la foresta stessa, alle volte addirittura sembra possedere un anima. In definitiva ciò che uccide gli incauti viaggiatori solitamente sono gli aquitrini o i crepacci nascosti dall'erba alta, e poi chiaramente gli animali arrivano a finire il lavoro. Quindi con il mulo dovremmo utilizzare il doppio dell'attenzione per muoverci la in mezzo. " - . Capiva di essersi dilungato un pò troppo in quello sproloquio che aveva appena sostenuto, ma voleva che il suo interlocutore capisse bene i pro e i contro della situazione, e una volta valutati a dovere scegliesse ciò che più gli andava bene. - "A si stavo per dimenticarmene, potrebbe essere utile avere sempre dietro una pozione o due pozioni." - Arrivando alla parte finale del discorso del fabbro, il giovane arcere concluse dicendo - "Per l'orario della partenza mi sembra un ottima idea partire subito dopo l'alba, così da poter sfruttare tutta la luce possibile." - Infine si sarebbe ripresentato al barbaro in maniera più educata di quella in precedenza -" Vanberk figlio di Thyggor io sono Shervarash discepolo di Raskel, arciere e cacciatore . Il piacere è tutto mio. " - . Avrebbe atteso che il fabbro prendesse le sue decisioni, nel mentre avrebbe finito di mangiare il piatto che aveva davanti e si scolò anche la scura e fresca birra. Avendo comunque davanti a loro molto tempo da trascorrere assieme e per non far lievitare troppo le spese del fabbro, il giovane cacciatore si propose di accoglierlo nella sua casa per la notte, a discrezione di questo ultimo chiaramente. Quindi fece per alzarsi ed andare a pagare prima di lasciarsi alle spalle la locanda del Giaguaro Nero.-






    V1BzFXl




    Edited by -ShadowHunter- - 21/1/2017, 14:51
     
    Top
    .
  7. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    La sua proposta di usare degli animali da soma non riscontrò il successo sperato: il ragazzo gli spiegò per filo e per segno i pro e contro del trascinarsi una animale recalcitrante come il mulo nella pericolosa foresta. Poter trasportare materiali e provviste in più non giustificava la lentezza e la perdita d'anonimato causati dall'animale e quindi, a malincuore, Vanberk dovette cedere di fronte alla logica del cacciatore. Ma, d'altra parte, era soddisfatto che dimostrasse un buon cervello: quello era decisamente più importante per il buon esito della spedizione. Sorseggiò la birra mentre ascoltava il ragazzo continuare nella sua descrizione della foresta: avrebbe incontrato un ambiente differente da quello affrontato qualche mese prima nella folle ricerca del Drago ma nel suo bagaglio aveva già preparato abiti e strumenti adatti ad ogni situazione. Annui col capo quando la guida gli consigliò di acquistare delle pozioni prima della partenza "Non potrò fare affidamento che su noi due e non credo che il mio compagno abbia capacità guaritive... meglio prevenire che curare, no?". Finalmente, alla fine del discorso, apprese il nome del suo interlocutore -Vanberk figlio di Thyggor, io sono Shervarash discepolo di Raskel, arciere e cacciatore. Il piacere è tutto mio.-. Dopo essersi presentato potè finalmente dedicarsi alla sua cena, lasciando al fabbro il tempo per ragionare su quanto detto finora. Vanberk studiò Sheravash: il suo discorso dimostrava competenza e sicurezza e fisicamente si vedeva subito che era un abitante della foresta, alla pari con le creature feroci. Era l'uomo che faceva al caso suo per quella folle ricerca: di fatto non aveva alcuna idea se la fantomatica città aveva resistito all'usura del tempo o dei razziatori. Ma doveva scoprire la verità su quel fantomatico metallo raro, a tutti i costi.

    Conclusa la cena, accettò l'invito di Sheravash a dormire da lui: la casa coincideva col negozio dove si erano incontrati ma la stanza offertagli era pulita e comoda. Dopo averlo ringraziato nuovamente per l'ospitalità, crollò nel giaciglio: la stanchezza cumulata durante il viaggio e mai mitigata dalle dormite nei carri della carovana lo fece addormentare velocemente, completamente vestito. Il mattino dopo riuscì ad alzarsi solo grazie alle insistenze del cacciatore, con suo grande imbarazzo: dovevano ancora iniziare il pericoloso viaggio e rischiava di passare per un indolente pigro. Si preparò velocemente, controllando che arma, armatura e zaino fossero pronti al viaggio. Mentre attraversavano il villaggio comprò da un venditore ambulante la colazione per entrambi: la zuppa calda, con germogli di piante esotiche e carne, era decisamente piccante ma aiutò il fabbro a riprendersi del tutto dal torpore del sonno. Acquistò due bottigliette in terracotta, contenenti degli estratti vegetali in grado di alleviare il dolore e sterilizzare le ferite, e le ripose con attenzione nella scarsella che portava alla cintura. In poco tempo giunsero al limitare del villaggio e di fronte a loro si apriva il sentiero principale: l'avrebbero seguito per mezza giornata, a detta di Sheravash, prima di abbandonare le strade conosciute ed addentrarsi nel amre verde ed infinito. Guardò il cacciatore e si avviò, fischiettando una canzone tradizionale del suo popolo, cercando di non pensare alla sua precedente esperienza nella giungla "Il drago ha la tana per lontano da qui e se mi parrà soltanto di cogliere il suo richiamo, scaverò una fossa ben profonda e mi barricherò lì per almeno un ora. Non voglio tornare indietro a mani vuote, dopo tutta la fatica compiuta!".

    La giornata proseguì lentamente, segnata dalle pause per bere e mangiare, e dalle chiacchere leggere tra lui e Sheravash. Ma appena giunsero al crocevia dove avrebbero lasciato la strada, l'atmosfera cambiò radicalmente. Continuarono ad avanzare, ora a metà della velocità finora tenuta, i sensi tesi al limite per ogni rumore pericoloso, le mani pronte a correre alle armi. La sera scese improvvisamente su di loro, spingendoli ad accamparsi tra le radici di un immenso albero: mentre Sheravash controllava i dintorni Vanberk scavo una buca per il fuoco, profonda così da nasconderne il riverbero, e lo accese con l'acciarino e pietra focaia. La vista del piccolo sole, così familiare, lo aiutò a rilassarsi un poco, mentre attendeva il ritorno della sua guida. - Forse questa volta esco dalla foresta senza mostri rabbiosi alle mie calcagna - mormorò sorridendo tra sè e sè.
     
    Top
    .
  8. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted






    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Parlato Vanberk

    Narrazione


    - Capitolo IV- Partenza -


    lemire-sorrentino-green-arrow


    La cena continuó abbastanza velocemente ed in silenzio, nessuno dei due sembrava dover colmare quel silenzio con le parole. Molto probabilmente il barbaro era anche stanco per il lungo viaggio, quindi per evitargli ulteriori seccature e ricerche, SHervarash si offrì di ospitarlo in casa sua per la notte. Il Fabbro ci penso un pò su e poi accetto, il cacciatore fu felice di apprendere tale risposta, così avrebbero dato meno nell'occhio e sarebbero stati subito pronti a partire l'indomani. Appena la cena fini, andò al bancone per pagare il dovuto, poi fece cenno a Vanberg di seguirlo., e lo porto nel suo negozio dimora. La struttura in cui l'arciere abitava serviva sia come negozio sia come casa. Ciò che la rendeva molto comoda era la praticità della divisione, sulla parte davanti c'era tutto il negozio, mentre nella parte posteriore che dava un pò di più verso la foresta c'era l'abitazione vera e propria. Non era una casa molto grande, oltre alla cucina ed il salotto vi erano solamente due stanza, per una persona sola lo spazio era più che sufficiente. La casa era arredata in maniera molto semplice e spartana. Avendo solo una camera da letto ed un unico letto, Shervarash lo offrì all'ospite esausto, che appena lo vide vi ci si fiondò sopra ancora vestito sprofondando tra le braccia di Morfeo. Tornando in cucina, Shervarash prese l'amaca e l'apri fissandola ad un altezza media rispetto al tetto ed al pavimento, dove erano già presenti i ganci che saltuariamente utilizzava per essa. La nottata trascorse molto velocemente, e poco prima dell'alba Shervarash era già sveglio e stava preparando la colazione. in una pentola con dell'acqua che aveva portato ad ebollizione aveva aggiunto una manciata di erbe particolari che davano un gusto forte ed un pizzico piccante alla bevanda, mentre nell'altra padella stava cucinando del lardo da mettere sul pane, sarebbe stata una giornata lunga e avevano bisogno di energie, e questo sarebbe stato un ottimo break di metà mattinata. Stupido che l'odore della carne non svegliasse il suo ospite, forse era davvero stremato per il viaggio, decise che sarebbe andato a scuoterlo un pò per svegliarlo, sembrava non funzionare nemmeno quello, - "Diavolo, e chi lo sveglia questo colosso, a scuoterlo sembra di fargli solamente il solletico..." - . Shervarash quasi sconfitto stava per andare a prendere un catino d'acqua da lanciare all'avventuriero quando questo ultimo si riscosse dal sonno profondo, e assieme dopo essersi preparati lasciarono l'uscio di casa alle spalle. La mattinata procedette senza nessun problema ed il loro passo potè quindi mantenersi sostenuto, in quanto stavano camminando su uno dei sentieri principali che portava al villaggio. Quando il sole raggiunse lo zenit, e la foresta attorno a loro iniziava a stringersi sempre più, il fabbro avrebbe potuto notare che avevano abbandonato la via principale per imboccare, un sentiero a detta dello stesso Shervarsh non molto battuto e quindi molto utile al loro scopo, inoltre quel sentiero era uno dei più rapidi per arrivare alla loro destinazione, anche se il passo che dovevano tenere risultava molto più lento e cauto rispetto a prima. Infatti prima di addentrarsi nella foresta Shervarash si girò verso Vanberk e disse - " Bene la nostra vera avventura inizia adesso... Come hai potuto vedere fin ora il terreno era molto curato e facile da solcare, ma da questo punto in poi le cose si faranno un pò più complicate. Quindi, so che sei un guerriero esperto, ma la prudenza nella foresta non è mai troppa, e non mi riferisco alle creature che vi abitano ma alla foresta stessa. Molte volte gli ignari viaggiatori finisco male perché sono distratti. E poi noi dovremmo passare anche per la zona di Ocelot, quindi più attenzione faremo meno problemi avremo. " - Dopo questo piccolo dirscorsetto tenuto al limitare della foresta avrebbe ripreso ad avanzare aggiungendo solo - "Seguimi, e attento a dove metti i piedi" - . Gli enormi alberi secolari che ospitava la foresta con le loro possenti chiome iniziarono ad avvolgere i due viaggiatori, che in poco tempo finirono per ritrovarsi davvero in una grande distesa verde, in cui si destreggiavano tra piccoli arbutsti, rami, rovi e nelle parti più pericolose dovvettero affrontare anche qualche piccola ma putrescente palude. Anche la seconda parte della giornata sciovolò via tranquilla senza che nulla turbasse i due, in lontananza si potevano sentire dei versi appartenenti alle creature della foresta, ma erano abbastanza lontani e tranquilli da non rappresentare un vero problema per loro. Quando stava calando la notte erano oramai vicinissimi al territorio di Ocelot, e Shervarash per non correre rischi decise di accamparsi vicino ad un enorme sequoia che lo aveva riparato dalla notte e dalle intemperie in molte occasioni. Il fabbro si diede subito da fare e accese con abilità il fuoco, mentre l'arciere andò a cercare qualcosa da metterci sopra. Fortunatamente, mentre controllava il perimetro attorno enorme albero, un incauto coniglietto fece capolino dalla sua tana, quella fu la sua sera sfortunata. Una freccia sibilo nell'aria e lo trafisse da parte a parte, quindi avvicinandosi lo recuperò e torno verso l'accampamento. Appena tornato all'accampamento notando il fuoco acceso con gradne maestria da Vanberk, Shervarash non potè che rimanerne piacevolmente colpito, poi indicando il coniglio al fabbro disse - " So che dovremmo avere cibo a sufficienza per la spedizione, ma mangiare qualcosa di fresco è sicuramente meglio, e poi chissà quanto tempo rimarremo nella città, è meglio tenere le scorte in caso di problemi." - Poco dopo la curiosità si impadronì di lui e chiese a Vanberk il perché stesse cercando con tanta foga un posto dimenticato dagli uomini e dagli dei, come quello in cui si stavano recando. Avrebbero continuato a parlare un pò durante la cena, ma appena finì enrambi abbastanza provati dalla lunga marcia si misero a dormire. Shervarash sapeva che in quel luogo non avrebbero avuto problemi, ma aveva comunque seminato qualche trappola e qualche gingillo in giro per evitare di farsi solprendere addormentato. Quindi i due poterono dormire senza fare turni di guardia per tutta la notte, così da recuperare le energie perse. L'indomani di nuovo all'alba si svegliarono per continuare il loro viaggio, la vegetaizone della foresta sembrava oramai essersi uniformata e anche loro stavano entrando in sintonia con essa, e riuscivano a muoversi in maniera abbastanza tranquilla. Verso metà mattinata però il cacciatore iniziò a sentire degli sguardi su di se e su Vanberk, dovevano essere giunti nelle terre di Ocelot. La cosa strana erano gli animali stessi, percepiva che si comportavano in maniera strana, preoccupata, era come se non fossero più padroni di quel luogo. Fatto molto strano che colpi Shervarash che volle condividere con il fabbro e disse - "Penso te ne sia accorto anche tu, che da un pò abbiamo gli occhi puntati addosso, quindi non fare movimenti bruschi e tutto andrà bene. Inoltre senti anche tu che c'è qualcosa di strano nell'aria? Gli animali sono strani... " - , lasciò cadere la frase nel vuoto perché da lontano arrivò un potente ruggito spezzato, unico nel suo genere, non vi era dubbio su chi lo avesse lanciato. Era stato Ocelot a lanciare quel grido, e le creature che avevano puntato gli occhi su di loro appena lo sentirono svanirono come ombre e la foresta torno ad essere il luogo silenzioso di poco prima. Fermandosi, il cacciatore si girò verso Vanberk e disse - "Perodnami, so che la tua missione è importante e mi hai assoldato come guida per portarti alla città. Ma voglio vederci chiaro in questa storia, Ocelot è molto più di un semplice animale per me, e l'urlo di poco prima non mi fa presagire nulla di buono. Per cui Vanberk, figlio di Thyggor, ti chiedo di deviare dalla nostra strada per assicuraci che Ocelot stia bene e non gli sia successo nulla. In quanto capo della spedizione però tocca a te decidere e io mi adattero alla tua scelta, qualunque essa sia, ma sappi che se devieremo dalla via andare da Ocelot potrai già considerato pagato tutte le spese del mio ingaggio." - . Con un forte peso sul cuore come se avesse sentito un fratello urlare Shervarash attendeva la risposta del fabbro, e solo dopo avrebbe deciso che fare, in cuor suo sperava molto che l'avventuriero lo assecondasse in questa sua piccola deviazione.






    V1BzFXl


     
    Top
    .
  9. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    La tensione lo stava lentamente logorando: più a lungo aspettava la sua guida, più si ritrovava a pensare alla dissaventura con il drago. Non aveva nessuna intenzione di parlarne con Sheravash ma ogni ombra gli ricordava le scurissime scaglie del mostro ed ogni urlo animalesco, per quanto lontano, lo faceva sobbalzare sul posto. "Diavolo quella dannata lucertola mi ha lasciato un terribile ricordo! Pensavo di essermi oramai alle spalle quell'inferno ma a quanto pare mi sbagliavo..." improvvisamente si rese conto di sudar freddo, a causa della forte tensione emotiva. Bevve un grosso sorso d'acqua da una delle borracce di pelle che pendevano dal suo zaino, cercando di riassumere il controllo. Fortunatamente non dovette attendere ancora a lungo il ritorno del cacciatore, che si presentò con un coniglio appena ucciso, la loro cena. Il cacciatore si occupò di scuoiare la creatura mentre alla cottura ci pensò il fabbro: in poco tempo l'odore della carne cotta risvegliò l'appetito di entrambi e ben presto del piccolo mammifero rimasero soltanto pelle ed ossa, minuziosamente spolpate. Mentre riposavano il cacciatore gli chiese precisamente cosa l'aveva spinto a viaggiare in quei luoghi così remoti e abbandonati: Vanberk si prese un attimo, ponderando se era necessario dire la verità, e quanta di essa, a Sheravash. Finora si era rivelato utile e professionale ma non poteva ancora certo affermare di conoscerlo del tutto: il segreto dello Stjernernes aveva un forte valore militare per la Resistenza e farsi uccidere da un cacciatore era ssolutamente fuori discussione. Decise quindi di raccontare una mezza verità e una mezza bugia - Sono incappato qualche settimana fa in un antica pergamena contenuta in ancora più antichi archivi nascosti nelle rovine di una fortezza Vargrjord delle prime ere (e questa era una perifrasi molto complicata per non citare espressamente la Fortezza). Da quel poco che sono riuscito a decifrare grazie ai miei studi (bugia: se non fosse stato per l'ordine del Libro, a guardia dell'archivio, non avrebbe cavato un orso dalla tana con quella vecchissima pergamena) si narra di un antica città fondata dai mie antenati in questa foresta. Voglio riscoprirla e capire la storia di questo insedimanto così lontano da tutto ciò che noi Nord ritieniamo fondamentale: il Mare!-. Sperando di aver soddisfatto la curiosità del cacciatore, continuarono a discutere del più e del meno, prima di assegnare i turni di guardia per la notte. Sheravash si allontanò per qualche tempo dall'accampamento con corda e legna, forse per allestire qualche trappola contro visitatori notturni indesiderati e questo rassicurò decisamente il fabbro Nord: lì la notte riluceva di centinaia di occhi luminosi tra le oscure piante, innervosendolo. Che avesse sviluppato una fobia per la foresta? Poco importa, doveva arrivare a quella città, paura o no!

    La notte trascorse serenamente e allo spuntare del Carro Dorato ripresero la marcia. Mentre procedevano sicuri tra le fronde, Vanberk percepì qualcosa di strano: provava una sensazione di disagio continua, come se mille uomini armati lo fissassero in ogni istante, ad ogni passo. Il torregginate guerriero non era abbastanza abile da accorgersi dei numerosi animali che seguivano il loro cammino, ma ne percepiva la silenziosa guardia. Poi un lamento esplose nel silenzio: la potenza con cui venne espresso gli fece pensare ad un Bellower ma il tono era più acuto, diverso dal rombo gutturale della creatura cornuta. E, al risuonare di quel grido, la tensione che li circondava si spezzò e Vanberk vide i movimenti di decine di creature, arbicole e non, che fuggivano al sicuro. Ma da cosa?! Fu Sheravash a rispondere alla sua silenziosa domanda - Perdonami, so che la tua missione è importante e mi hai assoldato come guida per portarti alla città. Ma voglio vederci chiaro in questa storia, Ocelot è molto più di un semplice animale per me, e l'urlo di poco prima non mi fa presagire nulla di buono. Per cui Vanberk, figlio di Thyggor, ti chiedo di deviare dalla nostra strada per assicuraci che Ocelot stia bene e non gli sia successo nulla. In quanto capo della spedizione però tocca a te decidere e io mi adatterò alla tua scelta, qualunque essa sia, ma sappi che se devieremo dalla via andare da Ocelot potrai già considerato pagato tutte le spese del mio ingaggio. -

    La serietà del viso e il tono colpirono Vanberk: il ragazzo era sinceramente preoccupato per quella fantomatica creatura, ma lui? A lui poco interessava in realtà, il suo scopo era un altro, ma se qualcosa doveva aver ferito una creatura così potente poteva essere... La stessa sensazione di paura che subdolamente da due giorni gli sussurava di neri orrori gli bloccò il corpo. Non voleva rischiare la vita inutilmente per una creatura di una foresta così lontana da casa sua, per nulla! Prese fiato per rispondere al giovane che la missione aveva la priorità ma in quel momento un campanello tintillò dolcemente. Confuso da un suono così fuori posto, il fabbro sì voltò a destra e a sinistra, in cerca della fonte di quel suono, senza trovare niente. Però si accorse che la paura si era dissolta nel nulla, come neve al sole: guardò il cacciatore con espressione disorientata e di nuovo udì lo stesso suono, poco prima di aprir bocca. Ora però si propagava in un eco continuo, allontanandosi nella stessa direzione dalla quale l'urlo di ocelot era arrivato. Incantato, il fabbro mosse dei passi seguendo la cascata di suoni prima di voltarsi verso il giovane - Andiamo.-

    Si sentiva strano.

    Edited by BretonSaga - 7/2/2017, 11:14
     
    Top
    .
  10. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted






    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Parlato Vanberk

    Narrazione


    - Capitolo V- Verso Ocelot -


    lemire-sorrentino-green-arrow


    Fissando Vanberk ed il suo silenzio, pensava che stesse quasi per ignorare la sua supplica. Nessuno avrebbe potuto dargli torto, aveva una missione da svolgere e da come ne parlava sembrava fosse una cosa della massima importanza. Quindi Shervarsh si stava rassegnando a malincuore a procedere verso la loro meta, ma d'un tratto il possente guerriero sembro percorso da un brivido e mentre partiva di corsa verso il luogo da cui provenivano le grida urlo a sua volta - "Andiamo!" -. Era grato del favore concessogli dal fabbro, e se ne sarebbe ricordato fino a che non lo avesse ripagato. Il legame che lo legava ad Ocelot ed altri grandi animali che erano presenti in quelle terre andava oltre l'umana comprensione. Era un legame speciale, in quanto osservandoli Shervarash aveva imparato a cacciare e in un certo modo loro rispettavano il cacciatore, mai era stato davvero in pericolo quando li incontrva sembrava, fossero solamente venuti a metterlo alla prova e poi se ne andavano. Fortunatamente non aveva dovuto spiegare tutto questo a Vanberk, perché non sapeva da che parte inizare a spiegarlo e non era nemmeno certo di volerlo spiegare davvero ad un avventuriero conosciuto così per caso. Con questo mucchio di pensieri per la testa correva dietro al barbaro, che aveva ancora qualche metro di vantaggio. I brutali versi dell'animale si facevano sempre più forti e acuti man mano che i due si avvicinavano. Avevano già percorso diverse centinaia di metri quando l'ambiente circostante iniziava a mutare tutt'attorno. Gli alberi prima rigogliosi con molte foglie stavano cedendo il passo ad un ambiente più desolato e marcescente, un lampo passo per la mente del giovane cacciatore ci stiamo avvicinando ad una palude, vedendo che il suo compagno non diminuiva la sua corsa, forse non si era accorto di ciò che lo attendeva poco più avanti. L'arciere concentrandosi sull'energia che gli scorreva in corpo riuscì a convogliare un pò di questa sulle gambe, e grazie alla sua affinità con il vento potè spiccare un balzo in avanti oltrepassando l'imponente nord. Fermandosi davanti a lui fermò la sua corsa, prima che egli potesse fare un passo di troppo e finire nelle putride e letali acque della palude. - "Non capisco bene cosa ti sia preso per farti partire così a scatto, ma ti ringrazio del favore che mi stai facendo, e questo non verrà dimenticato. Ora che ci siamo avvicinati di molto e siamo in una zona pericolosa, però permettimi di riprendere il mio posto di guida. Così non correremo il rischio di farci amazzare dalla foresta..." - , lasciò sospesa per un attimo la frase nell'aria interrotta da un pensiero - "Almeno spero sia così, questa foresta è sempre un luogo pericoloso per chiunque. " -. Dopo essersi schiarito un attimo le idee riprese - "Di quà" - , fece indicando un piccolo sentiero che si intravedeva a qualche passo di distanza sulla loro destra, poi aggiunse - "dobbiamo avanzare lentamente, siamo davvero vicini a Ocelot, e prima di poter agire dobbiamo capire che cosa stia accadendo." - . Il sentiero indicato da Shervarash non era nulla di più che semplice erba calpestata di frequente. Mano a mano che si spingevano sempre più verso Ocelot potevano sentire le sue grida strazianti avvicinarsi, avevano qualcosa di innaturale ed orribile. D'un tratto il cacciatore si fermò e disse al barabaro di avvicinarsi facendo meno rumore possibile e di guardare cosa stava accadendo. la scena che si apriva davanti agli occhi era agghiacciante, c'erano 3 persone a una 30 di metri da dove si erano fermati. Tutti indossavano delle armature in pelle, ma quello che fece ribollire il sangue nelle vene a Shevarash fu lo stemma che avevano inciso sul petto. Lo stemma rappresentava un animale dalle vaghe forme lupine con il cranio sfondato da una bastonata. Il cacciatore sapeva che quelli erano dei sanguinari cacciatori di frodo, e forse grazie all'aiuto di vanberk avrebbe potuto fermarli. Continuando a guardare verso quello che si poteva definire il loro accampamento, si poteva scorgere delle tende che utilizzavano per dormire e a qualche metro da loro vicino alle fronde della foresta c'era una gabbia di ferro. Al cui interno vi era Ocelot ridotto abbastanza male, evidentemente a causa dello scontro avuto con quegli uomini senza scrupoli. - "Devono averlo preso a bastonate e non solo per ridurlo in quello stato... oevero Ocelot" - , con un filo di voce disse - "me la pagherete B******i, mi prenderò il vostro scalpo" - . Negli occhi del giovane cacciatore si poteva leggere un disprezzo ed un odio senza fine verso quelle persone che gli stavano di fronte. Dovette respirare a fondo molte volte per recuperare un minimo di sangue freddo, ma quando riusci a farlo si volto verso Vanberke fissandolo negli occhi disse - "Ora il favore che ti avevo chiesto sta per diventare un debito di sangue, e ti aiuterò finchè non lo considererai esinto. Ora ho bisogno di tutti i tuoi muscoli e del tuo acume, per sbaraglaire quei farabutti. " - . Avrebbe lasciato trascorrere del tempo perché il giovane avventuriero capisse bene le sue intenzioni, voleva assolutamente salvare Ocelot. Aveva già in mente un piano, ma doveva vedere se il fabbro era abbastanza folle da volerlo provare, e prima che potesse replicare qualcosa glielo iniziò ad esporre. - " Una domanda di proforma prima di illustrarti il piano, visto che sono sicuro che questa gente se ci sarà addosso non userà mezze misure per eliminarci, tu saresti pronto ad eliminarli prima che ciò accada? Ho un piano e anche se loro hanno la superiorità numerica, noi possiamo sconfiggerli con qualche piccolo stratagemma. Intanto per agire più facilmente è meglio aspettare che cali la notte, sarà la nostra più intima alleata ed anche il nostro maggior vantaggio. L'obiettivo principale è quello di salvae Ocelot, quindi uno di noi due dovrebbe andare a scassinare la gabbia dov'è rinchiuso, mentre l'altro tiene sott'occhio la situazione, se abbiamo fortuna potremmo anche evitare di dover combattre contro questi rozzi manigoldi. Dipende tutto da quanto in fretta e bene riusciremmo a portare a termine il recupero. Se tu hai qualche idea migliore sono tutto orecchi." - . Guardando Vanberk negli occhi dopo quest'ultima frase capì che forse lo stava convolgendo in una battaglia che era solamente sua, di cui il prodigo Vaygr non c'entrava nulla e magari non gli interessava nemmeno rischiare la pelle per quella che sarebbe potuta sembrare una inutile perdita di tempo. Quindi riprendendo il cacciatore si sporse verso Vanberk e continuò dicendo - "Se deciderai di non aiutarmi in questa mia crociata personale, lo capisco è qualcosa che non farei nemmeno io con uno straniero appena conosciuto. Però se questa dovesse essere la tua decisione io non posso accompagnarti alla città perduta di persona, ma non verrò meno al nostro patto e ti spiegherò tutta la strada che dovrai affrontare per arrivare alle rovine da qui non è molto difficile. In un giorno, massimo un giorno e mezzo arriverai al luogo che cerchi." - . Dopo aver finito di parlare si mise chino su della carta con del carboncino a disegnare la mappa che avrebbe condotto il Vaygr verso la sua meta se quella fosse stata la sua decisione.






    V1BzFXl




    Edited by -ShadowHunter- - 20/2/2017, 21:16
     
    Top
    .
  11. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    Tutto intorno a lui risuonava incessantemente: da quei primi timidi tintinnii che avevano attirato la sua ttenzione, ora ogni singola foglia, pianta, albero e fiore produceva una propria nota, come un enorme orchestra. La melodia inebriava Vanberk ma più di tutto quello scampanellio iniziale continuava a stuzzicarlo, a muoversi sempre più velocemente verso la sorgente: il terreno scappava sotto i suoi piedi, lo sguardo caparbiamente fisso in avanti mentre sfrecciava tra la giungla, evitando rami bassi e radici nascoste dal verde. Non sapeva cosa lo stava chiamando ma doveva raggiungerlo, il più velocemente possibile.

    Poi, improvvisamente, impattò contro le mani e la voce di Sheravash -Non capisco bene cosa ti sia preso per farti partire così a scatto, ma ti ringrazio del favore che mi stai facendo, e questo non verrà dimenticato. Ora che ci siamo avvicinati di molto e siamo in una zona pericolosa, però permettimi di riprendere il mio posto di guida. Così non correremo il rischio di farci amazzare dalla foresta...-. Il fabbro guardò con stupore prima il ragazzo, poi l'ambiente circostante: gli alberi avevano ceduto il passo ad una vegetazione rampicante e malsana, il terreno ora una palude ignota e pericolosa. Ma sopratutto il Suono si era mutato: incredulo spaziò con lo sguardo in ongi dove, ma niente di quello che vedeva gli era d'aiuto "No aspetta... come poteva esserci una melodia simile qui?! Cosa sta accadendo?! Che sia stato punto da qualche insetto nocivo, oppure la preda che ho mangiato era infetta o..." eppure, per quanto ragionasse, nessuna conclusione logica era in grado di rispondere alle sue domande. Decise di lasciar perdere e concentrarsi sull'immediato: si focalizzò nuovamente su Sheravash, che mostrava grande preoccupazione e rabbia in volto ma, perso com'era nei suoi ragionamenti, non l'aveva ascoltato con attenzione. Si accorse solo ora di quanto si erano avvicinati al fantomatico Ocelot e alla causa dei terrificanti lamenti: a qualche decina di metri un piccolo accampamento sorgeva su una sponda asciutta della palude, con tre tende ed un enorme gabbia di ferro, che imprigionava l'enorme felino. Le dimensioni della creatura stupirono vanberk: era almeno due volte un maschio adulto di lupo delle nevi, con zampe larghe come coperchi di botti. Anche da quella distanza erano visibili le ferite che aveva riportato al seguito dello scontro con i cacciatori. Ma Sheravash era di tutt'altra opinione su quei tre invasori -Me la pagherete bastardi, mi prenderò il vostro scalpo- lo sentì mormorare, livido d'odio. Poi si rivolse a lui, con un accorata richiesta d'aiuto, che Vanberk ascoltò con mezzo orecchio, troppo preso ad analizzare il terreno di scontro. Già perchè avrebbe liberato la creatura: non sapeva perchè ma sapeva di doverlo fare, nonostante il pericolo e la sua missione. Sentiva una forza primordiale spingerlo ad agire così, identica a quella percepita mentre si curava il volto con la saliva del griforso: chiamatelo intuito, istinto, richiamo del sangue. Lui avrebbe salvato Ocelot. Decise quindi di rispondere al cacciatore, che trepidante attendeva la sua risposta - Per essere cresciuto nella foresta, parli ed argomenti come il più esperto degli ambasciatori: ma in situazioni simili bastano parole semplici, che già grande è l'obiettivo. Vuoi il mio aiuto? L'avresti anche se non richiesto, Guardiano della foresta. Seguirò il tuo piano, in modo che l'Ombra degli Alberi torni sano e salvo al suo trono. Perchè questo è ære til arten, rispetto per la natura. Riposiamo dunque, in attesa del manto protettore della Notte.-.

    Di nuovo, pensieri estranei e parole antiche, mente la mente di Vanberk lavorava febbrilmente su due realtà, estraniandolo da quel luogo. Cosa stava succedendo?
     
    Top
    .
  12. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted






    - Legenda -


    Parlato Balthazar

    Parlato Abaddon

    Parlato Dagon

    Narrazione


    - Cacciatori di Taglie -


    lemire-sorrentino-green-arrow

    I tre cacciatori di taglie senza scrupoli che il giovane cacciatore ed il possente fabbro si trovarono davanti nell’accampamento sono: Abaddon, soprannominata Queen, Balthazar detto King e infine non meno pericoloso degli altri comunque c’era Dagon. Approfondiamo un attimo la loro conoscenza. Il più vecchio del gruppo si chiama Balthazar era un grosso e muscoloso ex comandante dell’impero, di gradevole aspetto, sempre ben curato ed in ordine a causa di tutto il tempo passato tra le fila dell’esercito. La faccia potrebbe passare per un qualsiasi anonimo viso, se non fosse per l’enorme cicatrice obliqua che la attraversa. All’interno del viso si posso vedere due occhi di un color verde smeraldo, che però quando perde la calma, ovvero quasi sempre, si tingono di un vivo e strano rosso, come se anch’essi volessero incenerire l’avversario solo guardandolo, a completare il tutto poi ci sono i capelli tagliati a spazzola di un color biondo quasi platinato. La sua fama era molto conosciuta sul campo di battaglia, a causa del suo sadismo e della sua perversione al giocare col fuoco. Unici fidati compagni che lo seguono sempre ed ovunque, sono la sua ascia bipenne che si dice abbia affettato, no scusate, rende molto meglio per l’allegoria dire che abbia aperto un centinaio di crani avversari. Poi c’è il suo secondo fidato compagno che con lui condivide un legame, se si vuole, ancora più intimo e macabro del primo, e questi è il fuoco. Molte storie si raccontano sul ex comandante dell’impero e di come abbia utilizzato la sua arte per incenerire donne e bambini in un impeto di rabbia, oppure di quando ha rischiato di far esplodere l’accampamento in cui era di istanza perché dopo una partita a carte lo accusarono di barare, sfortunatamente la taverna del campo era posta a lato della polveriera e per poco non si consumo una strage. Per tutti questi ed altri problemi quindi Balthazar venne congedato con disonore. Poco si sa di cosa abbia fatto dopo essere stato espulso dall’esercito ci sono poche notizie frammentarie qui e li ma nulla che si possa considerare attendibile, fino a che non è entrato a far parte dei Black Heart’s, i quali sembravano davvero felici di aver trovato una testa calda così esplosiva. Ora arriviamo al secondo e più attraente componente della combriccola. Abaddon, è una ragazza che riesce a calamitare su di se lo sguardo dei passanti, non perché sia avvenente benché abbia un fisico che si potrebbe definire molto piacevole allo sguardo o perché utilizzi abiti succinti, anzi gli abiti che indossa sono sempre molto eleganti ed affascinanti e ben poche volte si riesce a scorgere qualcosa di più di una spalla semi-nuda. La parte che colpisce maggiormente tutti è il volto di questa ragazza, un visetto così angelico e puro che sembra incontaminato dal male che c’è nel mondo. Una lunga cascata di capelli mossi e neri come la notte si estendono oltre le spalle della giovane arrivando a sfiorare nella parte in cui raggiungono la massima estensione il fondoschiena della ragazza. A completare questo “quadretto” in mezzo al viso si possono scorgere due gemme preziose che assomigliano molto a degli zaffiri se non fossero così freddi e misteriosi come delle sconfinate lande di ghiaccio. Ebbene questo è il fascino esercitato dalla tanto bella quanto misteriosa Queen. Sulla sua storia si sa ben poco prima che entrasse a far parte dei Black Heart’s, si dice vivesse in una chiesa abbandonata e martoriata dall’incessante scorrere del tempo in mezzo alla foresta, in cui oramai la natura si era ripresa lo spazio che già gli apparteneva. Pochi hanno avuto la fortuna di incontrare Queen e poter tornare indietro per raccontare ciò che avevano visto, a lei non piacciono le armi di nessun genere, le trova ripugnanti tanto quanto le inutili prove di forza a cui spesso assiste da parte di grossi omaccioni che cercano di fare colpo su di lei. La sua arte si potrebbe definire come qualcosa di più fine e delicato, ma egualmente letale in quanto ha una normale predisposizione a modificare la sua energia interiore in forti folate di vento o enormi massi che spazzano via gli ostacoli dal suo percorso. Infine si arriva al terzo ed ultimo componente di questo strano e per nulla convenzionale trio di viaggiatori, il suo nome è Dagon. Proveniente dal deserto di Shal’aira, presenta una pelle molto scusa dovuta alla prolungata esposizione al forte sole del deserto, in contrasto con ciò, ci sono i suoi folti e arruffati capelli rossi che tiene nascosti sempre sotto un turbante, dal quale fuoriescono solamente due sfere marroni con delle striature giallastre come la sabbia del deserto che sono i suoi occhi. Quest’ultimo non ha una storia gloriosa alle spalle o una tanto misteriosa, non tutti i personaggi ne hanno bisogno, lui semplicemente era un bandito del deserto, a cui era andato male l’ultimo colpo e in fuga da chi lo voleva morto alla fine si è ritrovato a bussare alla porta dei Black Heart’s in cui l’hanno accettato ed ora è un loro membro. Dovendo cercare di sopravvivere tanti anni in un ambiente difficile come il deserto Dagon affinò le sue capacità di predatore come meglio poté diventando molto abile sia con i pugnali sia a manipolare la sua energia interna per creare delle vere e proprie scintille, era molto legato all’elemento del fulmine. Come il fulmine aveva imparato ad essere veloce e letale, e lo era quasi sempre grazie anche alla sua abilità con i pugnali.

    Ora che abbiamo avuto modo di conoscere i nostri tre tagliagole ritorniamo al motivo per cui si trovano nella foresta di Sumadea e cosa stavano facendo in quell’istante. Alla loro gilda era arrivato un contratto ben pagato se avessero catturato e portato indietro Ocelot. Dopo varie discussioni mandarono infine questo trio a recuperare Ocelot. Erano partiti da più o meno una quindicina di giorni e da poco erano riusciti a catturare Ocelot, ed ora stavano bivaccando attorno al fuoco, già pensando a come spendere la loro quota. Durante la cena decisero come avrebbero fatto i turni di guardia, il primo lo avrebbe fatto Queen così avrebbe poi potuto dormire più degli altri, sapendo quanto poteva essere di cattivo umore se dormiva poco acconsentirono, poi sarebbe toccato a King ed infine a Jack, visto che non avevano problemi a vedere al buio se eventualmente ce ne fosse stato bisogno. Quindi mentre Abaddon iniziava il suo turno di guardia, gli altri due si stesero dentro le tende, sopra i loro giacigli. Aspettando che facesse giorno per ripartire e intascare la grana del lavoro che stavano per portare a termine. Il turno di guardia di Queen, scivolò rapido ed indolore come se nulla fosse, continuo ad alimentare il fuoco e non ci furono che pochi rumori nell’immobilità della notte. Quando dovette andare a svegliare il guerriero Queen dovette metterci un attimo in quanto Balthazar non voleva sapere di svegliarsi, ma appena si riebbe dal profondo sonno con un certo mal celato imbarazzo diede il cambio a Queen. Si sedette di fianco al fuoco apri il gancio che tratteneva la sua ascia e alla tenue luce del fuoco inizio ad affilarla e a prendersi cura di lei, mentre la foresta iniziava a svegliarsi e molti predatori iniziavano a far sentire la propria voce. Il possente guerriero rivolto all’intera foresta grido: “ Fatevi sotto vili creature che vi nascondete nella notte, volete il vostro capo ebbe io sono qui ad aspettarvi”, infine proruppe in una rumorosa quanto chiassosa risata, e per un attimo la foresta sembrò tornare muta come prima, ma poco dopo ecco che tutte le creature urlavano ancor di più.-




    - Abilità -
    Balthazar

    Talenti Speciali
    Huge Size

    Armi Pesanti

    Rank 0
    Passive: Armi Pesanti I
    Passive: Armature Pesanti I
    Passive: Heavy Metal

    Passive: Armi Pesanti I
    L'utilizzatore ha imparato l'arte di combattere usando le armi pesanti e sa maneggiarle efficacemente in battaglia, grazie a movimenti studiati e molta pratica. E' possibile utilizzare armi pesanti di classe I senza avere malus.

    Passive: Armature Pesanti I
    Una postura e uno stile di combattimento particolare permette al guerriero di combattere con armature pesanti senza essere impacciato, mantenendo uno stile pulito e incalzante.
    E' possibile utilizzare armature pesanti di classe I senza avere dei malus.

    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30.


    Rank 1
    Skill: Forward Strike
    Skill: Smash'em
    Action: Hammerkick
    Skill: Swipe Away

    Skill: Forward Strike
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    [Azione]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero si potenzia per proiettarsi in avanti e compiere un attacco fisico potenziato con la propria arma pesante assieme a uno spostamento rettilineo di 5 metri. Ignora totalmente le immunità di protezioni e armature leggere. Applica CRIPPLE. Colpisce tutti i bersagli in linea retta per il tragitto percorso. Consuma un movimento rapido extra.
    [Chakra: 30]
    [Cooldown 2 turni]

    Skill: Smash'em
    [Azione]+[Rapido]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero sferra un potente fendente a terra con la propria arma pesante che causa un onda d'urto e danno fisico a tutti gli avversari presenti nell'area dell'attacco. Raggio 10 metri.
    [Danno: 40+[20 x Rank]]
    [Chakra: 30]
    [Cooldown 2 turni]

    Action: Hammerkick
    [Rapido]
    Il guerriero sferra un violento pestone mirando al petto o all'addome dell'avversario. Se si ha speso uno slot Rapido per un movimento extra durante il turno, questo talento non costa slot. Conta come attacco fisico disarmato, al danno va sommata la potenza dell'utilizzatore.
    Danno: 30
    [Cooldown 1 turno]

    Skill: Swipe Away
    [Azione]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero carica un poderoso colpo con la propria arma pesante verso un bersaglio singolo che infligge danno di attacco fisico e respinge l'avversario colpito per 15 metri, o 10 se indossa armatura pesante. Applica SHOCK. Se parato con armi bianche, applica solo la respinta.
    [Chakra: 15]
    [Cooldown 2 turni]


    Elemento: Fuoco

    Rank 0
    Passive: Flame Control
    Action: Inner Energy

    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    Action: Inner Energy
    [Rapido]
    E' possibile incanalare ulteriore chakra in una Skill fuoco, per renderla più devastante.
    L'azione costa 10 Chakra e aumenta il danno di 20.


    Rank 1
    Skill: Spirit Explosion
    Passive: Ignite
    Passive: Heart of Fire I
    Skill: Fireball

    Skill: Spirit Explosion
    [Azione]
    Focus: Offensiva
    L'utilizzatore emette una fiammata attorno a sè, formando un anello i fuoco che si dirada rapidamente, colpendo chiunque sia entro 10 metri dall'utilizzatore.
    [Danno: 40]
    [Chakra: 40]
    [Cooldown 2 turni]

    Passive: Ignite
    Colpire un avversario con una skill offensiva fuoco (non ad area) applica Mark of Fire. In caso di skill a colpi multipli, Mark of Fire è applicato dopo l'ultimo colpo inflitto allo stesso bersaglio.
    L'effetto dura 2 turni ed è rimuovibile da qualsiasi Skill Acqua.

    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.

    Skill: Fireball
    [Azione]
    Focus: Offensiva
    Una voluminosa palla di fuoco da lanciare verso un bersaglio entro 15 metri di distanza.
    [Danno: 40]
    [Chakra: 20]


    Rank 2 Chakra +20
    Aura: Fire Mantle
    Passive: Heart of Fire II

    Aura: Fire Mantle
    L'utilizzatore si ricopre di uno strato continuo di fiamme, causando danno fuoco a chiunque si trovi entro i 5 metri.
    Il danno non è in alcun modo incrementabile ed è applicato una volta per turno.
    [Danno: 5 + [10 x Rank]]
    [Chakra: 5 + [5 x Rank]]

    Passive: Heart of Fire II
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco l'intero consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.
    Richiede Heart of Fire I.


    Abaddon

    Talenti Speciali
    Cool Temper

    Elemento: Aria

    Rank 0
    Passive: Airbending
    Aura: Go with the flow

    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile saltare in lungo di 5 metri e in alto di 3 metri. I salti sono inclusi nei metri percorribili e non aumentano gli spostamenti nel turno.

    Aura: Go with the flow
    L'utilizzatore è in grado di utilizzare l'aria per facilitare i propri movimenti. Un movimento extra gratuito x turno.
    [Chakra: 10 x turno]


    Rank 1
    Passive: Chakra +
    Skill: Wind Scythe
    Skill: Meditation Blast
    Aura: Chakra Orb New

    Passive: Chakra +
    Aumenta il Chakra di 40.

    Skill: Wind Scythe
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Una folata di vento molto concentrata dalla pressione altissima e tanto localizzata da essere tagliente. Gittata 15 metri.
    [Danno: 20]
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 1 per turno]

    Skill: Meditation Blast
    [Azione]
    Focus: Difensivo
    Se non si sono compiuti movimenti extra, talenti o attacchi fisici durante il precedente attacco, questa skill costa Rapido.
    L'utilizzatore emette un impulso d'aria che si espande come una bolla ed emette un forte boato. La sfera ha raggio 20 metri.
    Riduce il danno fisico subito di 10+[10xRank]
    Può essere eseguita due volte nello stesso turno, in tal caso il cooldown viene applicato dopo la seconda esecuzione.
    [Cooldown 2 turni]
    [Chakra: 20]

    Aura: Chakra Orb New
    Evoca 1+[1xRank] sfere di chakra vorticante.
    E' possibile pagare uno o più slot alla fine della propria DIFESA.
    All'inizio del proprio ATTACCO si scaglia una sfera su un bersaglio per ogni slot pagato. Le sfere infliggono 20 danno elementale.
    L'aura si disattiva quando non si possiedono più sfere.
    [Cooldown 1 turno dopo la disattivazione]
    [Chakra: 10]


    Rank 2 Chakra +30
    Passive: Heart of Air I

    Passive: Heart of Air I
    E' possibile in tutte le Skill di aria, aggiungere al danno metà del consumo richiesto.


    Elemento: Terra

    Rank 0
    Passive: Earth Empathy I
    Passive: Earth Resist I
    Skill: Earthscale New


    Passive: Earth Empathy I
    Individua tramite le vibrazioni del terreno, la presenza di movimenti entro 30m. Il bersaglio deve muoversi sulla stessa superficie dell'utilizzatore .

    Passive: Earth Resist I
    Si ottiene resistenza 20 contro Skill di terra.

    Skill: Earthscale
    [Gratuita]
    Focus: Difensivo
    Questa skill può essere abbinata ad un'azione difensiva. Conferisce per questa azione uno strato roccioso rinforzato su una determinata parte del corpo.
    Si ottiene 20 resistenza fisica durante tale azione. Non può essere abbinata a skill difensive TERRA e non può essere attivata se l'aura Rock Skin è attiva.
    [Cooldown 1 per turno]
    [Chakra: 10]


    Rank 1
    Skill: Sinkhole
    Skill: Seismic Stomp
    Passive: Rock Endurance
    Skill: Earth Pillar
    Passive: Heart of Rock I

    Skill: Sinkhole
    [Azione]
    Focus: Utilità
    Fa crollare un'area 7,5x7,5 di terreno, lasciando una voragine profonda 3 metri. Gittata 20 metri.
    Chi è all'interno dovrà spendere slot azione per uscire. La schivata non è utilizzabile al suo interno.
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 3 turni]

    Skill: Seismic Stomp
    [Azione]
    Focus: Utilità
    Colpendo fortemente il terreno, si provoca una perturbazione sismica che disturba chiunque si trovi entro il raggio di azione.
    Raggio 5 metri, sale a 10 a rank 3. Applica SHOCK.
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 2 turni]

    Passive: Rock Endurance
    La vita incrementa di +30.

    Skill: Earth Pillar
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Viene modellata una parte di terreno sotto i piedi dell'utilizzatore, generando una colonna di terra del diametro di 50 cm che si innalza in diagonale per colpire un bersaglio. La colonna infligge [10 x rank] danno fisico e 20 danno elementale Terra.
    Il danno fisico ignora 30 di Blocco delle armature o resistenze fisiche.
    La colonna ha gittata 5 metri e respinge il bersaglio colpito per tale distanza.
    Se viene eseguita due volte nello stesso turno, questa skill acquisisce 2 turni di cooldown.
    [Chakra: 30]

    Passive: Heart of Rock I
    Può aggiungere metà del suo consumo al danno che ogni skill difensiva TERRA può assorbire.


    Rank 2 Chakra +30
    Skill: Earth Barrier

    Skill: Earth Barrier
    [Azione]
    Focus: Difensivo
    Crea una barriera di 10 x 3 metri che può assorbire 90 danno in uno stesso punto prima di sgretolarsi. Gittata 10 metri.
    Ha resistenza fisica 20+[10xrank]. Qualsiasi movimento effettuato durante la fase di attacco precedente oltrepasserà la barriera prima del suo completamento. Non ha effetto su attacchi fisici a distanza ravvicinata.
    [Chakra: 30]
    [Cooldown 2 turni]


    Dagon

    Armi Leggere

    Rank 0
    Passive: Light-blade Mastery
    Passive: Rogue
    Passive: Armi Leggere
    Stance: Stealth *

    Passive: Light-blade Mastery
    L'utilizzatore ha imparato l'arte di combattere usando le armi leggere e sa maneggiarle agilmente in battaglia. L'attacco con armi leggere costa uno slot rapido. Pagando il costo di Equip/Unequip dell'arma è possibile estrarre le armi leggere in coppia.
    Passive: Rogue
    L'utilizzatore è particolarmente esperto nell'utilizzo delle armi leggere. I suoi colpi con armi leggere guadagnano +30 in danno.
    Passive: Armi Leggere
    I talenti della disciplina segnati da un asterisco * possono essere utilizzati solo se si è equipaggiati esclusivamente con armi leggere o disarmati e con protezioni o armature leggere.
    Stance: Stealth *
    L'utilizzatore si è addestrato nell'arte di muoversi silenziosamente e diventare difficilmente individuabili in ambienti poco illuminati. Si è come invisibili oltre i 15 metri di distanza. Movimenti senza costo -5 metri. Non si può attivare se osservati.
    La stance viene immediatamente interrotta se si usa lo slot azione.
    Questa Stance deve essere attivata all'inizio del proprio attacco.


    Rank 1
    Action: Parata Armi Leggere
    Action: Backstab *
    Stance: Catlike *
    Stance: Evasive *

    Action: Parata Armi Leggere
    [Rapido]
    L'utilizzatore è in grado di deflettere un attacco avversario portato con un'arma leggera contro di lui. Il danno viene completamente scongiurato.
    Action: Backstab *
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Eseguibile se in modalità Stealth. Un potente colpo portato in genere alle spalle dell'avversario. L'avversario deve usare uno slot rapido in più per parare questo attacco.
    Se non parato, il colpo causa danno fisico raddoppiato e applica BLEED.
    [Cooldown 3 turni, ignorare Cooldown se su bersagli diversi]
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.
    Stance: Evasive *
    L'utilizzatore utilizza il proprio chakra per calmare i propri sensi e acuire i propri riflessi, mantenendo sangue freddo anche i situazioni estreme. Durante la propria DIFESA, se utilizza una schivata per difendersi dall'attacco di un bersaglio, acquisisce gratuitamente una schivata verso l'attacco di un altro bersaglio diverso dal primo.


    Rank 2 Chakra +30
    Aura: Sharpening
    Action: Go for the throat

    Aura: Sharpening
    L'utilizzatore ricopre le proprie armi di un aura di chakra che ne aumenta l'affilatura. Gli attacchi fisici causano danno aumentato di 10 e applica BLEED se l'avversario è sotto 40% di Vita.
    [Chakra: 10 x turno]
    Action: Go for the throat
    [Azione]+[Rapido]
    L'utilizzatore si scaglia su un avversario per finirlo. Applica un attacco fisico che ignora [10xRank] blocco dell'armatura e infligge una istanza di BLEED. Se la vita del bersaglio è sotto il 30%, infligge due istanze di BLEED e ignora eventuali immunità dell'armatura.
    Non applica Dual Wield. Non può essere applicato sullo stesso bersaglio per i prossimi 2 turni.


    Elemento: Fulmine

    Rank 0
    Passive: Charge
    Passive: Capacitator
    Passive: Elemental Advantage

    Passive: Charge
    Una volta per turno, quando si esegue una skill Fulmine, è possibile pagare 10 chakra in più per ottenere 10 punti carica fino a un massimo di 10+[10 x Rank] L'energia accumulata si rivela come uno strato di saette che circonda l'utilizzatore.
    Ogni attacco fisico subito infligge un contraccolpo di danno elementale fulmine pari a metà dei punti carica accumulati.
    Passive: Capacitator
    Venire colpiti da skill Fulmine ricarica il chakra di [10 x rank della skill].
    Passive: Elemental Advantage
    Avversari bagnati (colpiti da Skill Acqua negli scorsi due turni) subiranno danno aumentato di 20 sommato ad ogni danno di tipo Fulmine.


    Rank 1
    Skill: Electric Weapon
    Skill: Thunder Blast
    Passive: Heart of thunder I
    Skill: Electrify

    Skill: Electric Weapon
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Carica un arma di elettricità equipaggiata, che guadagna danno elettrico extra per questo ATTACCO e quello successivo.
    Il buff si applica al primo attacco andato a segno del turno.
    [Danno: 10+[10 x rank]]
    [Chakra: 20]
    Skill: Thunder Blast
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Genera dal proprio corpo una scarica di fulmine. Gittata 15 metri.
    [Danno: 30]
    [Chakra: 10
    Passive: Heart of thunder I
    E' possibile, in tutte le Skill di fulmine, aggiungere al danno metà del consumo richiesto. Incremento minimo di 10.
    Skill: Electrify
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Tutti i bersagli con armature in metallo entro 5 metri di distanza subiscono una scarica elettrica.
    [Danno: 30]
    [Chakra: 20]


    Rank 2 chakra +30

    Aura: Refraction
    Passive: Chakra +


    Aura: Refraction
    Permette di manipolare la luce per generare una distorsione della propria immagine, uno sfarfallìo molto rapido che genera immagini multiple evanescenti, non visibili da vicino. Non utilizzabile in luoghi chiusi. Attacchi/skill A DISTANZA possono essere schivati con uno slot rapido.
    Consuma slot azione all'attivazione.
    [Chakra: 20 x turno]
    Passive: Chakra +
    Aumenta il Chakra di 30.





    V1BzFXl




    Edited by -ShadowHunter- - 30/5/2017, 22:34
     
    Top
    .
  13. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    La parte del combattimento verrà solamente descritta, in quanto al momento per mancanza di tempo e capacità non verrà affrontata. Anche se lo fosse non verrebbe sviscerata in maniera corretta e quindi risulterebbe solo come una cosa frettolosa e mal fatta.-



    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash


    Narrazione


    - Capitolo VI -Verso la battaglia -



    <p>lemire-sorrentino-green-arrow



    Shervarash durante l'attesa si prese del tempo per cercare nei dintorni qualche pianta che potesse usare per creare un diversivo. Voleva qualcosa che potesse risultare facile da bruciare e che producesse un gran boato e magari anche del fumo per coprire il loro attacco a sorpresa e gettare nel panico i loro avversari. Dopo un po' di tempo che gorgonzolava finalmente riuscì a trovare le piante che gli servivano, e già che c'era prese anche delle piante medicinali per fare degli eventuali medicamento molto rudimentali. La sua idea era quella di sopravvivere ai tre con un po' di fortuna e in un secondo momento cercare di curare Ocelot. Dopo aver radunato tutto ciò che gli servivano, torno a fianco del immenso fabbro, e gli espose il piano, sperando che accettasse anche se quello che rischiava di più era proprio il suo "cliente". Il piano prevedeva che Shervarash lasciasse la freccia con l'innesco sul falò al centro dell'accampamento supportandolo con la sua affinità elementale per cercare di massimizzare rumore e fumo. Nel frattempo avrebbe avvolto anche l'arma del Vaygr con un turbinio di vento con l'intento di renderla più tagliente, per cercare di aprire la gabbia che conteneva Ocelot. Sapeva che era ridotto male, ma sperava che il grosso animale potesse aiutarli e con lui al loro fianco avrebbero avuto uno scontro alla pari. Ma non sapeva se il barbaro avrebbe accettato di liberare Ocelot prima o dopo lo scontro, mentre gli esponeva il piano il grosso guerriero era rimasto abbastanza silenzioso, quindi non gli rimaneva che aspettare ed addattarsi a lui, in fondo era lui che rischiava di più in prima fila. Inoltre non sapeva come avrebbe potuto reagire Ocelot, e mise in guardia di questo anche il guerriero. Dopo di che aspettarono la notte ed al segnale di Vanberg Shervarash avvolse le armi dei due con il potente turbine che ne aumentava la potenza ed infine scaglio la freccia che andò ad impattare sul falò, creando un boato che scosse l'intera palude ed un piccolo strato di fumo annebbiava leggermente la vista nell'accampamento. Ora avrebbe atteso la mossa del suo compagno.










    V1BzFXl
     
    Top
    .
  14. BretonSaga
     
    .

    User deleted


    La notte animò la foresta con nuove e numerose forme di vita: mentre la Dama Dorata si abbassava sul profilo dell'orizzonte, luminosi insetti dai colori sgargianti si levarono in volo dalle foglie e dagli alberi mentre il sottobosco veniva attraversato da decine di animali, prede e predatori impegnati nella corsa per la vita. E, seduto sulle radici di un enorme albero a lui sconosciuto, Vanberk attendeva il ritorno di Sheravash: quest'ultimo si era allontanato per recuperare i materiali necessari alla liberazione di Ocelot, mentre il fabbro era rimasto a guardia dell'accampamento nemico. I rumori della foresta, così alieni e spaventosi all'inizio di quel viaggio, non sortivano più lo stesso effetto: sentire il fiorire della vita era un piacevole sottofondo mentre progettava come proteggere sè stesso e la sua formidabile guida e salvare il gigantesco felino. Aveva già ricontrollato la solidità delle sue protezioni e saggiato i fili della sua arma, decidendo di non correggere con la cote le minime imperfezioni createsi: temeva che il suono metallicco dell'affilatura avrebbe attirato l'attenzione dei tre bracconieri.

    Quindi aspettava fiducioso il ritorno del cacciatore.

    Che apparve improvvisamente accanto a lui, stringendo in mano un variopinto mazzo di erbe e fiori della foresta. Il suo piano era semplice ed efficace: limitare la vista dei nemici con una coprtura di fumo e approfittare della confusione per liberare Ocelot, prima di affrontarli. Era un piano "diverso" da quello escogitato da Vanberk, che prevedeva una carica frontale supportata dall'arco di Sheravash ma, effettivamente, l'idea della guida era più adatta al luogo e alla situazione. "Sei troppo lontano da Vaygrjord per fare come sei abituato." pensò e accettò il piano, preparandosi a scattare dopo che la cortina di fumo avrebbe coperto la visuale. Silenzio. Poi la corda dell'arco di Sheravash cantò, mandando una freccia rivestita d'erbe ad impattare con precisione sul falò acceso dai nemici. Il boato che ne scaturì sorprese il fabbro, ma senza perdere troppo tempo corse fuori dalla protezione degli alberi, l'arma, potenziata dalle arti del vento, stretta tra le mani. Avanzò con la stessa determinazione di un mammoth delle nevi e sfrecciò tra gli avversari, ancora stupiti dall'esplosione: mentre si avvicinava alla gabbia, il ragazzo del deserto cercò di fermarlo ma il fabbrò si limitò a spintonarlo, gettandolo a qualche metro di distanza. A pochi passi dalla gabbia alzò l'arma e, sfruttando la forza della corsa, abbattè la testa d'ascia sul grosso lucchetto della gabbia. Il tintinnio metallico risuonò cristallino per l'accampamento ma il blocco resistette all'impatto! Infastidito Vanberk ruotò l'arma a mezz'aria, abbattendo il martello stavolta. Un rumore gracchiante! Di nuovo il fabbro colpì il lucchetto, che finalmente cadde in pezzi al suolo. Ocelot, che aveva fissato con occhi pieni d'odio l'arrivo rocambolesco di quel nuovo umano, mostrò una genuina espressione di sorpresa quando la porta venne spalancata di fronte a lui. Ferito, ma non domato, scivolò come acqua fuori dalla gabbia, stiracchiandosi mentre dalla sua gola un rombo, come il tuono dei cieli, riempiva l'accampamento. Non guardava Vanberk ma le tre figure che l'avevano imprigionato, ancora confuse e stordite dal fumo e dal gigantesco uomo che aveva attraversato il loro accampamento come una valanga. Poteva avere la sua vendetta!

    Vanberk guardò con un misto di paura e rispetto la gigantesca figura che uscì dalla gabbia che decise, fortunatamente, di non assalirlo. Si voltò dunque verso i tre bracconieri che, alla vista di Ocelot, si preparavano ad un altro scontro. Ma stavolta avrebbero dovuto combattere anche contro di lui e Sheravash, ancora nascosto tra gli alberi. Per avvantaggiarsi, il fabbro si affrettò verso il ragazzo che aveva buttato a terra, col giusto tempismo per colpirlo al fianco con l'azza: l'impatto lo rispedì a terra e dal suono emesso al momento del colpo, il fabbro sapeva di aver rotto, o quantomeno incrinato, le sue costole. Un successivo colpo sulla schiena stroncò il respiro del ragazzo, mettendolo definitivamente fuori gioco. Ma, per finire il raagazzo, aveva lasciato tempo agli altri due nemici di organizzarsi. Toccava all'arciere ora ma Vanberk era certo che il suo compagno avrebbe agito al meglio
     
    Top
    .
  15. -ShadowHunter-
     
    .

    User deleted






    - Legenda -


    Pensato Shervarash

    Parlato Shervarash

    Narrazione


    - Capitolo VII Inizio delle Ositlià -


    lemire-sorrentino-green-arrow


    Baltazar se ne stava seduto su un grosso ceppo che aveva recuperato a mo di trono per servici sopra, e lo aveva adagiato vicino allo scopiettante fuoco in previsione del turno di guardia che lo attendeva la sera stessa. Infatti mentre lui era seduto sul suo scranno affilando l'arma e tendendo i sensi per captare qualsiasi rumore, i suoi compagni riposavano nelle tende. Il guerriero potè solamente sentire il sibilo di qualcosa che fendeva l'aria a gran velocità, non ebbe il tempo di accorgersi di altro e una potente fiammata illuminò la notte scura e veloce com'era apparsa anche si consumo, rilasciando un enorme e densa coltre di fumo che in breve tempo ricoprì l'intero accampamento. Baltazar a granvoce imprecò gli dei e subito dopo con voce altrettanto profonda dava l'allarme, come se non fossero bastate le imprecazioni a svegliare anche i morti. Quella tetra notte stava per tingersi con il sangue dei contendenti. Baltazar confuso dalla nebbia vide una figura che si lanciava attraverso il campo ma non era sicuro di chi o cosa fosse e rimase interdetto per una frazione di secondo, e l'ombra com'era comparita scomparve. Sorte peggiore tocco al più giovane dei cacciatori di taglie, che ancora intontito dal sonno e confuso dal fumo non vide la montagna di muscoli che gli si parò davanti travolgendolo e lanciandolo a terra. Abaddon fu l'ultima ad uscire dalla tenda, aveva ancora addosso la scusa vestaglia da notte ed i capelli arruffati che la facevano assomigliare ancor di più a una temibile strega, e se non fosse stato per tutto il fumo che ricopriva il bivacco avrebbe esploso sicuramente qualche oscura magia, oltre che a molte oscure parole contro chi avesse osato turbare il suo riposo. Ma un rumore di colpi metallici, allertò i tre risveglianoli dal torpore e dalla confusione cui erano rimasti coinvolti. Quando il secondo colpo si abbattè sulla gabbia di ferro il fumo stava già scemando facendo tornare la foresta alla normalità, o ad una parziale normalità. Dagon acnora stordito dal colpo ricevuto stava cercando di rimettersi in piedi per capire che stesse accadendo ma non fece in tempo ed un altro pesante colpo di azza lo rimandò a terrà, con l'impatto si sentì distintamente anche un rumore di ossa che si incrinavano e forse qualcuna addirittura arrivava a rompersi, ed il giovane non riuscì a non farsi scappare un grande urlo di dolore. Ma quella voce venne soffocata subito dopo dal secondo colpo portato con ferocia dal fabbro che ruppe la schiena de giovane ed interruppe la sua vita. Lo scenario che si andava ad aprirsi non era tra i migliori, per i tagliagole, un loro compagno giaceva in maniera scomposta al suolo con le ossa maciullate, sulle cui spoglie si ergeva un possente vaygr con l'arma che grondava sangue, ed al suo fianco con occhi fiammaeggianti ed il sangue che ribolle nelle vene si stagliava Ocelot. Il ruggito del grande animale era un misto di lamento dolore e voglia di vendetta e si propagò a lungo nella foresta fino a che con un balzo felino, Ocelot piombo sulla donna cercando di morderla alla gola, ma per la troppa furia o per la troppa fretta mancò la donna che riusci a schivare il colpo. Uno strano ghigno comparve sulla faccia della donna, mentre sussurrava rivolta verso l'animale "Sembra che io e te potremmo divertirci ancora eh cucciolotto" . Appena ebbe finito di dire quelle parole, aprì il libro che teneva tra le mani ed iniziò una lenta cantilena. Più andava avanti e più una strana aura violacea la inizava ad avvolgere e gli occhi diveventavano sempre più rossi e luminosi. Quando terminò la lunga cantilena, Ocelot che non aveva staccato gli occhi di dosso dalla strega emise un guaito, e subito dopo una figura dalle fattezze serpentine comparve al fianco della giovane donna. Ocelot sapeva di cosa si trattava e ne aveva timore. Nel frattempo anche Baltazar si era preparato ed ora stava avanzando cauto verso il fabbro. " Sembri un uomo di valore e d'onore, sarà un vero piacere staccare la tua testa dal corpo per bere il tuo sangue, giovane stolto. Non hai idea di chi stai affrontando, ma ora basta parlare e combattiamo devo pulire l'onta per la morte di Dagon. Anche se mi hai fatto un favore ad eliminarlo, avrei voluto togliermi quella soddisfazione con le mie stesse mani. " Mentre si avvicinava al fabbro uno strano manto di fiamme sembrò avvolgere l'intera figura di Baltazar, che dopo essere arrivato abbastanza vicino cercò di portare un fendende diagonale sul corpo del suo avversario.

    -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Shervarash nella prima parte dello scontro non aveva potuto agire in quanto il fumo nel campo era troppo spesso per permettergli di identificare le varie figure. Ma ora che il fumo si stava diradando e i suoi occhi avevano potuto abituarsi ai dintorni, non perse tempo avvolse la sua arma con il potere del vento e cerco di trafiggere Abaddon con una freccia diretta al cuore, ma all'ultimo quando si trovo a scoccare la freccia comparve quella strana creatura, che lo lascio momentaneamente scosso e la freccia prese il volo. Fortunatamente non aveva sbagliato di molto e andò a colpire la strega sulla spalla destra conficcandosi nella carne facendola urlare di dolore e rivelando la sua posizione. Lo sbigottimento gli impedì di tirare altre frecce, aveva bisogno di tornare al respiro e ritrovare la sua concentrazione.







    V1BzFXl




    Edited by -ShadowHunter- - 22/10/2017, 23:04
     
    Top
    .
23 replies since 16/11/2016, 17:33   283 views
  Share  
.