Il Cervo di Gawden

Il Cervo di Gawden

Il Cervo di Gawden

Il Cervo di Gawden

Sheravash rimase molto colpito dalla forza d'animo e dalla pelle coriacea del cervo. Oramai pensava "con l'ultima freccia che ho tirato avrei dovuto renderlo più docile e mansueto, dovrebbe aver capito chi è il cacciatore e chi la preda." Invece la creatura sembrava più infuriata che mai, un altro pensiero occupò la sua mente "le storie che si raccontano sul suo fatto corrispondono tutte a verità vorrà dire che ottenere il suo trofeo sarà ancor più interessante". Vedendo che la distanza che lo separava dal cervo era notevole, ed il cervo stesso era si furente ma anche molto dolorante, Sheravash pensandosi al sicuro abbassò incautamente la guardia commettendo ciò che sarebbe diventato un grosso errore di valutazione. In men che non si dica il cervo aveva colmato la distanza che c'era tra i due e Sheravash completamente sorpreso non riusci a schivare il portentoso attacco portato dal cervo. Il cervo aveva appena fatto impattare le possenti corna contro la sua gamba destra, al momento dell'urto si senti solamente un rumore sordo "CRASH!". Tutto avvenne troppo in fretta, il dolore non riusci nemmeno a raggiungere Sheravash, forse per via dello shock o dell'adrenalina pompata dal corpo. In quell'attimo lui non era lì, era come uno spettatore che osservava la scena dall'esterno. Lo spettacolo che si offriva alla vista non era dei migliori, il cervo aveva incrinato in maniera molto profonda l'osso della gamba di Sheravash e adesso si stava ritraendo portando con se come dei trofei appesi alle sue corna un misto di gocce sangue e brandelli di carne. L'istante dopo Sheravash torno in se e il dolore lo percosse come fosse la corda di una chitarra fatta vibrare, ogni sua fibra voleva gridare e imprecare ma vedere il suo sangue sulle corna del cervo lo fecero rinsavire e mentre lo fissava in quei suoi ardenti occhi penso "Non avrai la soddisfazione di gioire delle mie grida di dolore dovrai solamente accontentarti delle mie smorfie". Mentre finiva di pensare a questo un grosso grumo di sangue gli riempi la bocca, aveva un sapore metallico e caldo, solo dopo averlo sputato ed essersi pulito la bocca con la manica realizzo davvero che lo scontro in cui si era impegnato non era una normale caccia ma lo scambio di vite tra due esseri viventi che lottavano con tutte le loro forze. Questa nuova chiarezza lo fece ridere in maniera ancor di più quasi da sembrare la risata di un folle che aveva perso il lume della ragione, se qualcuno fosse passato di lì avrebbe di certo pensato che fosse matto, ma Sheravash semplicemente non si era mai sentito così tanto vivo. Con la gamba dolorante Sheravash non riusciva ad essere totalmente lucido ma comunque lo era abbastanza per capire che doveva cercare di mettere più distanza possibile tra se e il suo inseguitore, cosa non facile con la gamba in quelle condizioni.


[Movimento Gratuito 0m: C8 - C8]
[Movimento Extra 5m: C8 - E10]
[Passive Airbending 3m: E10 - F10]

Il Cervo di Gawden

Quella che sembrava un'idea vincente per Sheravash si dimostrò, ahimè una strategia rattoppata e pure in malo modo a causa della ferita riportata poco prima. Avere l'osso così in bella vista gli causava un po' di dolore ed anche i movimenti ne avevano risentito rendendolo più lento. Non che il cervo sembrasse stare meglio, in quanto anche lui si muoveva con un po' di difficoltà, appena però si passo il dorso della mano sugli occhi per pulirli dal sudore che gli stava impregnando la faccia, eccolo di nuovo di fronte a lui si ergeva il cervo come fosse un incubo. Non fece in tempo a rendersene conto che il cervo tornò ad infierire sulla gamba acciaccata, questa volta non riusci a trattenere un urlo di dolore che gli fuggi dalla labbra contro la sua volontà. Stava mostrando debolezza contro quel cervo non poteva permetterselo. In un gesto stupido quanto volgare per cercare di mantenere la situazione a suo vantaggio facendosi vedere forte, utilizzo il nuovo grumo di sangue che gli si formò in bocca come un "proiettile" e sputo in faccia al cervo, questi non si scompose minimamente. Presentava del sangue solo sulla parte anteriore del muso vicino al naso. Atroci pensieri cercavano di soggiogare la mente del giovane cacciatore cercando di farlo cadere nello sconforto e nella disperazione.Che io stia davvero cacciando una creatura che va al di là delle mie possibilità? No non è possibile, non è questo il momento di vacillare sennò rischierei davvero di morire e non posso permettermelo, lo sconfiggerò e diventerò il più grande cacciatore di tutti i tempi . Il suo corpo per via del rinnovato dolore gli scarico addosso un altra altissima dose di adrenalina e il secondo attacco portato dal cerco con le sue possenti corna fiammanti fini per trafiggere solamente l'ossigeno che aveva attorno. Ancora non sapeva se davvero era stata la botta di adrenalina a farlo muovere così velocemente o era il cervo ad essere stato più lento, poco importava ora bisognava pensare a una contromossa ed in fretta. Sfruttando la schivata Sheravash si mosse abilmente di alcuni metri allontanandosi dal cervo.

[Rapido - Action: Disimpegno]

Il Cervo di Gawden

Vedendo il quadrupede a terra che non si muoveva Sheravash pensava di averlo colpito a morte, ma qualcosa lo frenava e se stesse solo fingendo di essere morto così da indurre il cacciatore ad avvicinarsi e poi coglierlo di sorpresa. Non poteva rischiare di cadere in una trappola soprattutto perché il cervo si è sempre dimostrato molto sveglio, agile e caparbio sarebbe davvero un problema una situazione del genere. Con molta calma i muscoli tesi a percepire un qualsiasi movimento, l'arco stretto nella mano e la freccia già incoccata scese dall'albero e con passo incerto iniziò a muoversi verso il cervo. Oramai i metri che lo separavano dall'imponente bestia erano pressoché nulli, avrebbe dovuto sentire il respiro del cervo e invece riusciva a percepire solamente il suo tirando un sospiro di sollievo capì che la caccia si era conclusa con la sua vittoria.Sicuro di ciò si stese al fianco del imponente animale e come se fosse di fianco ad un suo vecchio amico inizio a parlare. E' stata davvero una gran bella caccia e volevo ringraziarti per tutto ciò che mi hai insegnato, porterò con fierezza le cicatrici che mi hai inferto perché sono lezioni di vita oramai e così anche potrò portare per sempre un tuo pezzo con me. Poi dalla bisaccia al fianco estrasse una borraccia e si mise a bere alcune sorsate come per festeggiare la riuscita della caccia, alla seconda sorsata però il dolore della gamba tornò a farsi sentire più prepotente di prima. Utilizzando l'acqua rimasta lavò la ferita, si strappò o pantaloni oramai laceri e li uso come bene, assieme a degli stecchi fece una fasciatura di fortuna che gli permettesse di muoversi. Appena ebbe finito preparò la legna per il fuoco che avrebbe acceso per la notte pronto anch'esso inizio con molta perizia a scuoiare il cervo. Un lavoro faticoso che lo lasciò ancor più spossato ma facendo un ultimo piccolo sforzo riusci anche a rimuovere l'imponente palco di corna. Infine davanti al fuoco con il manto della sera ormai calato tutt'intorno stava contemplando il fuoco mentre mangiava qualche pezzetto di carne. Forse per la stanchezza gli sembrò di veder materializzarsi lo spirito del cervo dal centro del falò che lo osservava e sbuffava, ora era tutto fatto di fuoco non solo le sue corna o i suoi occhi. Il cervo a suo modo ringraziava Sheravash per la battaglia e diceva di essersi divertito anche se aveva ahimè perso la vita, e volle anche avvisare il cacciatore dicendogli:"Attento questa volta la natura ti ha salvato, la prossima volta non potresti essere così fortunato", iniziando a trottare verso l'infinito il cervo scomparve all'orizzonte. Sheravash stranito da ciò che aveva appena visto non riusciva a capire se fosse sogno o realtà, ma vista la durissima giornata di caccia senza accorgersi scivolò in un lungo sonno che si interruppe solamente a metà del giorno seguente. Ritemprato e rinvigorito Sheravash raccolse le sue cose oltre alla pelle e alle corna del cervo e parti con l'augurio di trovare al più presto un villaggio o una città vicina dove chiedere aiuto per la sua gamba ferita. Dopo la visione della sera prima decise di abbandonare li la carne come un ringraziamento per la natura che lo aveva salvato.