La Figlia del Fuoco - Parte I

Storia di Yves

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  1. Silver Element
     
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    Neuromancer

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    Ruolata per i soli partecipanti sotto elencati:

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    Silver Element

    Non ci sono limiti di tempo per postare, ma se possibile cerchiamo di mantenere un ritmo abbastanza veloce.
    Non c'è ordine prestabilito per postare, ma se ne troviamo uno manteniamolo quando e dove possibile.
    Ci potrebbero essere dei combattimenti, quindi mettete sempre in calce i quote del combattimento.
    La morte è così regolamentata: 0 o inferiore Hp = svenimento/stato morente. Subire danni in stato morente causerà davvero la morte del personaggio. Curare un personaggio in stato morente recupererà vita peri alla vita recuperata dalla tecnica.

    La ruolata non dovrebbe essere complessa né causare morti, e in ogni caso cercheremo di fare il possibile per evitarle, ma sappiate che potrebbe anche succedere.

    Per dovere di cronaca, segnalo che quanto accade in questa ruolata è conseguente a: Il Tesoro di Nasradeva.

    Scusate se questo prologo è un po'wall of text, ma ci sono un sacco di cose da raccontare e poco tempo/spazio per farlo.

    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    La Figlia del Fuoco - Prologo
    _|
    Seduta su una scomoda sedia di legno intagliato Yves attendeva, con meno pazienza di quanto in realtà si ostentasse a dimostrare, il proprio turno per essere ricevuta dalla Guardia Madre.
    Era ritornata da un solo giorno ad Estheltia, dopo la settimana passata in convalescenza nella foresta, e non aveva avuto nemmeno il tempo di riprendersi dalla marcia che era stata accolta da una piccola squadriglia di Guerriere di Ysabeth. Era attesa dalla Guardia Madre, e doveva presentarsi immediatamente.
    Nonostante la fretta con cui era stata prelevata, apparentemente la situazione non era così importante dato che il suo fondoschiena era appoggiato su quella sedia da almeno quattro ore.
    La gente andava e veniva, ma lei continuava a rimanere seduta al suo posto, in attesa. "Ti chiameranno quando sarà il momento." sbuffò ripensando alle parole che le aveva detto una delle Guerriere. Se avesse saputo di dover buttare quasi un quarto della sua giornata in quell'atrio decorato con intarsi e motivi floreali votati alle Dee probabilmente non sarebbe stata così arrabbiata.
    Non aveva dubbi riguardo al motivo per cui era stata convocata. Aveva fallito nel suo incarico, non era riuscita a proteggere la carrozza che era partita da Nasradeva e avrebbe dovuto raggiungere Arcadia intatta; peggio, era fuggita, aveva abbandonato il suo posto come soldato e Guerriera di Ysabeth. Il minimo che poteva aspettarsi ora era una settimana di corvée alle latrine. Sarebbero passati mesi prima che l'avessero nuovamente assegnata a qualche incarico fuori da Arcadia.
    Tutto ciò non le importava al momento, aveva delle valide argomentazioni da presentare e non si sarebbe fatta intimorire. Le dovevano delle spiegazioni, e glie le dovevano immediatamente.
    Quando una novizia uscì dalla Sala della Madre e rivolse il suo sguardo verso Yves non ci fu né tempo né necessità di usare le parole. La bionda arcadiana si alzò e si avviò con passo marziale attraverso l'arco che divideva l'atrio dallo studio della Guardia Madre, chiudendo la porta alle sue spalle.
    La stanza era completamente in legno, ricavata da una ramificazione di uno dei grandi alberi di Estheltia, e con poche e grandi finestre arcuate. La luce proveniva sia dall'esterno che da alcuni boccioli a campanella che pendevano dal soffitto, illuminando l'ambiente. Erano Fiori del Giorno, crescevano spontaneamente in natura e li si poteva riconoscere perché durante le ore diurne emettevano un bagliore rosato, mentre la notte si chiudevano per lasciare spazio ai loro fratelli Fiori della Notte.
    L'arredo era vario e tutto ricavato dallo stesso legno delle pareti. La libreria si fondeva perfettamente con la parete di fondo, la scrivania sembrava emergere dal pavimento, così come anche i più piccoli oggetti e soprammobili. Solamente la scrivania era ricoperta di uno strato di fogli, documenti, inchiostro, penne e calamai.
    Verna Ilahi, la Guardia Madre, era una donna sulla cinquantina dal viso duro e pieno di rughe, tanto da sembrare un ramo di fico. I capelli neri erano legati in una lunga treccia che scendeva sulla spalla destra e i suoi occhi marroni parevano essere in grado di scrutare qualunque animo fin nelle sue profondità più recondite. L'armatura e divisa delle Guerriere di Ysabeth verde e oro non lasciava dubbi, e il simbolo ricamato sulla spalla, uno scudo su cui si incrociavano due spade sopra le quali svettavano tre stelle, la identificava pienamente per il suo ruolo. Lei era il capo e la sua autorità era seconda solamente a quella di Lexya Nyctos, la Prescelta di Ysabeth.
    Yves per un attimo vacillò incrociando il suo sguardo con quello della donna, ma si fece comunque coraggio. Era sicura delle sue argomentazioni e non si sarebbe risparmiata.
    Fece un lieve inchino e portò il braccio destro al petto, sotto il simbolo che la identificava come Guerriera di Ysabeth.
    - Yves Canterra, Caposquadra della Settima Divisione. A rapporto. -
    Verna la scrutò nei minimi dettagli prima di parlare. Quegli istanti parvero eterni.
    - Riposo. - disse infine.
    A quelle parole, Yves abbassò il pugno, ma rimase in piedi accanto alla sedia offerta dal superiore con un gesto del braccio. Questo le fece guadagnare prima un'occhiata interrogativa e a seguire una carica di rabbia.
    - Siediti. - era un ordine.
    Yves si accomodò sulla sedia offerta, ma non ringraziò.
    Sapeva perfettamente di stare giocando ad un gioco molto pericoloso, ma quello era l'unico modo che conosceva per ottenere le risposte che voleva. Doveva dimostrare alla donna che rispettava la sua autorità, ma che non la temeva, almeno non come la temevano la quasi totalità delle Guerriere.
    Verna probabilmente si aspettava che fosse Yves ad iniziare il discorso, ma poiché questa rimaneva in silenzio senza dare alcun segno d'iniziativa, fu la più anziana ad iniziare il discorso.
    - Sai perché sei stata convocata qui, Yves? -
    - A dire il vero no. -
    - Avresti dovuto ritornare più di una settimana fa dalla missione. Non hai fatto pervenire alcun messaggio, e non sei passata per la strada maestra. Ho fatto mettere delle sentinelle ai tuoi alloggi ed è solo grazie a loro che ho finalmente saputo che eri ritornata; una settimana dopo. - mentre parlava l'ira iniziava a prendere il sopravvento. Batteva il pugno sul tavolo con tale foga da far saltare i foglio posti sopra.
    - Il tuo compito come Guerriera di Ysabeth è prestare rapporto al termine dell'incarico assegnato. Perché non ti sei presentata da me immediatamente? Ti è dato di volta il cervello ragazza? -
    Verna ansimava. Si era sfogata, e la sua rabbia era comprensibile, ma quella silenziosa di Yves era ancora più terribile, e quelle parole non avevano fatto altro che alimentare il fuoco che le ardeva dentro.
    - Ci sono stati dei problemi durante lo svolgimento della missione. -
    - So perfettamente che cosa è successo. Hai disertato. Sei fuggita! Come una novizia durante la Prova delle Armi e... -
    - Abbiamo subito un'imboscata, ma non è stato quello il problema. -
    - Se la diserzione non è un problema, allora sentiamo qual'è il problema in questione! -
    - La carrozza si è rovesciata. Ho visto il carico. -
    - Il carico non ha nessuna importanza; bestia, uomo o roccia che sia. Avevi un compito da svolgere e hai mancato al tuo dovere! -
    - Una bestia selvatica, non addestrata, pericolosa, per di più proveniente da Nasradeva e indirizzata all'Impero. Non vi sembrava importante farci sapere che cosa stavamo trasportando? Se avessimo saputo prima a cosa andavamo in contro ci saremmo preparati diversamente, avremmo potuto... -
    Verna distolse lo sguardo a quelle parole, e in un istante Yves capì che la donna era già al corrente di ogni cosa.
    - Lo sapevate già vero? Sapevate perfettamente che cosa stavamo trasportando. Probabilmente avevate anche già valutato la possibilità che fossimo attaccati durante il tragitto, no? E io come una povera sciocca a combattere contro due mercenari fino all'ultimo respiro. -
    - Eseguire gli ordini è il tuo compito. Dovevi scortare quella carrozza ad Estheltia. Anche a costo della tua vita. -
    - Ho giurato di dare la mia vita ad Arcadia, non all'Impero! - gridò Yves alzandosi dalla sedia - Ho giurato fedeltà alla mia terra, alla mia gente, non a dei barbari invasori che non rispettano le nostre tradizioni e la natura in cui viviamo! -
    Il silenzio che seguì quell'affermazione non servì che ad alimentare i sospetti di Yves. La certezza che i "piani alti" fossero già a conoscenza di tutto e che poco importasse loro di che cosa stesse accadendo attorno a loro, purché riuscissero a mantenere il loro status.
    Quanto di marcio c'era già in Arcadia? Quanto era stata contaminata dall'Impero, dalle sue visioni e dai suoi metodi?
    - Ho visto la morte in faccia. Aveva il volto di una sorella arcadiana. - disse infine voltandosi per andarsene.
    - Non abbiamo finito il nostro discorso. -
    - Non ho altro da dire riguardo alla missione. Sono fuggita, non per paura, ma perché non avevo più motivo di proseguire quell'incarico. Sono una Guerriera di Ysabeth votata a proteggere Arcadia, non un burattino nelle mani dell'Impero. -
    - Non è di questo che dobbiamo discutere. -
    - No? - disse Yves, voltandosi nuovamente verso Verna - E di cosa dovremmo discutere allora? Se non posso proteggere Arcadia come Guerriera, lo farò da semplice cittadina. - Si portò la mano al petto, pronta a strapparsi dalla tunica il ricamo dell'ordine.
    - Si tratta di Nia. -
    A quelle parole tutta la rabbia di Yves si placò in un solo istante. Le braccia le scivolarono lungo i fianchi e la faccia sbiancò. La rabbia, veloce come se n'era andata ritornò altrettanto rapidamente, ma Verna non attese per proseguire il discorso.
    - Ascoltami per un momento Yves. E' una faccenda seria. - si prese qualche istante per verificare che la donna la stesse realmente ascoltando - Abbiamo deciso di sottoporre Nia alla Prova del Fuoco. -
    - Voi che cosa? - sbottò, ma Verla la zittì con un gesto della mano.
    - Abbiamo delle prove, e tu... -
    - E' mia sorella! Lo saprei se...ci vivo assieme da sempre e non ha mai dato segni di essere... Dannazione, state scherzando vero? E' un modo per punirmi per essere fuggita durante l'incarico. -
    - Vorrei davvero fosse così semplice. Abbiamo trovato tracce di terra bruciata nel Giardino Interno, dove solo le Guerriere possono accedere. -
    - Per le Dee, può essere stato chiunque! Quante maghe abbiamo tra le nostre fila? Quante di queste sanno maneggiare il fuoco? Troppe! E voi puntate il dito su mia sorella? -
    - Ci sono dei testimoni. -
    - Me ne frego dei testimoni. Devo parlare con lei. -
    - Questo è impossibile. -
    - Lo decido io se è impossibile o meno. Non potete impedirmi di parlare con Nia. -
    - E' già stata condotta al Tempio. Nessuno può accedervi senza il mio permesso. -
    - E allora datemi il permesso, dannazione. Mia sorella rischia la vita e noi stiamo qui a discutere di possibile e impossibile? -
    Verna non rispose subito e si prese qualche istante per riflettere. Si passò la mano sul mento con fare pensoso ed abbassò lo sguardo sulla scrivania, come se la risposta fosse nei fogli che giacevano scomposti su quell'ammasso di legno.
    - Cosa farai se la vedi? -
    - Proverò la sua innocenza. -
    - Come? -
    - Lei non è un pericolo. Posso garantire per lei. -
    - Tu non hai visto cosa... -
    - Io non ho visto, ma conosco Nia da quando sono nata e giuro sulle Dee che non permetterò che le venga fatto alcun male, che questo venga dall'Impero o dalla stessa Arcadia. -
    Il viso di Verna si rabbuiò e congedò rapidamente Yves - La nostra discussione è terminata. Sei rimossa con effetto immediato da tutti gli incarichi attivi e non potrai prestare servizio fino a data da destinarsi. -
    - Al diavolo. - disse tirando un calcio alla sedia. Sarebbe sicuramente caduta se non fosse stata fatta di legno massiccio, creato dal pavimento stesso.
    Lasciò la sala senza guardarsi indietro. Era entrata fiduciosa delle sue capacità ed invece si era lasciata trascinare dall'ira e dalla foga. Prima aveva un solo problema, ora ne aveva due, e il secondo era assai più grave.

    Aveva passato il resto della giornata nei suoi alloggi, cercando di dare un senso a quello che era accaduto quella mattina nell'ufficio di Verna, con scarsi risultati. Avevano arrestato e condannato sua sorella alla Prova del Fuoco senza nemmeno consultarsi con lei. Dov'erano queste prove e quei testimoni? Terra bruciata nel Giardino Interno? Era tutta una montatura.
    E se invece fosse stata la verità? E se davvero Nia fosse la donna di cui narravano le leggende? Colei che avrebbe portato distruzione e nuova vita ad Arcadia?
    No, era impossibile. Lei ne era certa. Conosceva Nia da sempre e non era mai stata capace di manipolare il fuoco, anzi lo temeva e non si avvicinava mai nemmeno alle candele quando erano accese, come poteva essere l'incarnazione di una figura mitologica?
    Dato che quei ragionamenti non la portavano da nessuna parte, aveva deciso di concludere la serata alla locanda "La Foglia d'Oro" poco fuori le porte della città, bevendo birra e rimuginando senza troppa convinzione sul da farsi. Poteva cercare di andare da sola al Tempio, in fondo Verna non le aveva tolto il grado di Guerriera, ma l'aveva semplicemente interdetta dagli incarichi, ma di certo dopo la loro discussione avrebbe preso le dovute precauzioni. La conosceva, sapeva quanto poteva essere testarda Yves.
    No, doveva trovare un altro modo per accedere al Tempio, era fuori discussione tentare di passare dalla porta principale.
    La locanda non era molto grande ed anche poco frequentata, tanto che Yves, un mercante di passaggio ed una coppia intenta in una accesa discussione sul nome che avrebbero dato al loro figlio, non c'era nessun altro; e a lei stava bene così.
    Non voleva chiasso e temeva che andando in una delle locande del centro avrebbe incontrato altre sue colleghe o conoscenti, che avrebbero fatto domande a cui lei ora non voleva rispondere.
    Se Nia era stata portata al Tempio già da qualche giorno allora la voce che qualcuno sarebbe stato sottoposto alla Prova del Fuoco probabilmente aveva già cominciato a girare. Qualcuno magari aveva anche visto "chi" sarebbe stato messo alla prova, e così Yves sarebbe finita sotto un mucchio di domande senza via d'uscita.
    Doveva muoversi con cautela e pensare bene alla sua prossima mossa. Doveva trovare un modo per portare via Nia, e doveva farlo in fretta.


    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Semplice - [20 Danno]
    Scudo Piccolo - [20 Blocco]
    Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]



    Edited by Silver Element - 29/6/2015, 12:10
     
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