Tutto inizia da una una taverna!

"Louyhong" pensò irato Robert mentre camminava per le vie affollate del presidio imperiale. "Con tutti i posti in cui potevo finire, perché proprio in questo buco di sabotatori e piantagrane?".
La città era da sempre stata teatro di sommosse e ribellioni, ma recentemente, più o meno da un anno a quella parte, c'erano stati due eventi che avevano minato seriamente la sicurezza del presidio: il Braxamundis e l'assalto ad un gruppo di guardie armate da parte di un ex shinobi. Mentre durante il combattimento nell'arena le cose erano state tenute sotto controllo in modo più o meno adeguato dalle guardie presenti, il secondo evento aveva messo in allarme le guarnigioni presenti, costringendo ad aumentare la presenza di ronde e i controlli.
Sebbene la situazione si fosse tranquillizzata nel tempo, Robert continuava a sentirsi a disagio in quel luogo. Avrebbe di gran lunga preferito ritornare ad Aethernia, dov'era il suo posto.
Lui non era un soldato comune, lui era Robert Lucian Astor-Lean, figlio di un generale dell'Impero e di una serva delle cucine di palazzo. Riconosciuto dal padre solo al raggiungimento del quindicesimo anno d'età era stato ammesso nella milizia, dalla quale si era letteralmente graduato a calci nel didietro. Ancora adesso in accademia lo ricordavano più per la sua lingua tagliente che per la sua capacità di maneggiare la spada, ma durante gli anni di addestramento sul campo, spedito da un presidio all'altro per tutta Kalendor, aveva finalmente imparato a distinguere correttamente le due estremità dell'arma.
Nella guarnigione cittadina non godeva di grande rispetto, né il suo nome o il suo grado intimoriva gli altri soldati, che lo ritenevano un borioso individuo degno solo di spazzare i pavimenti e non di fregiarsi del titolo di caposquarda.
"Oh, ma impareranno a loro spese a ridere alle mie spalle. Perché io non sono stupido. Non sarà un grande guerriero, ma non sono un'idiota! Pagheranno tutti per i loro affronti...pagherà anche mio padre quando finalmente si accorgerà del mio valore!".
Con quegli oscuri pensieri, Robert camminava in mezzo alla strada senza curarsi delle persone attorno a sé, spintonando chiunque osasse mettersi sulla sua strada. Quelli erano gli atteggiamenti che di più fomentavano le rivolte, era davvero un peccato che lui non riuscisse a rendersene conto.
Molti alla guarnigione cercavano di tenere un basso profilo, alcuni avevano persino famiglia in città e simpatizzavano per i rivoltosi poiché era vero che c'era qualcosa che non andava nell'Impero, ma questo aveva portato progresso e cultura in zone prima selvagge. Capivano i dubbi del popolo e cercavano di fare da mediani tra le due parti.
Tuttavia c'erano anche individui come Robert, convinti che il solo fatto di essere parte dell'Impero garantisse loro qualche potere o autorità speciale e chiunque non vi facesse parte fosse automaticamente un barbaro, un selvaggio, un verme.
Camminare a quell'andatura sostenuta gli aveva messo sete, inoltre il nervosismo e la rabbia gli avevano provocato un fastidioso bruciore alla bocca dello stomaco. Doveva trovare una locanda o un luogo in cui dissetarsi, possibilmente a spese di qualcun'altro.
La porta della locanda "Perle di Mare" situata nella zona commerciale di Louyhong si aprì di scatto e con un sonoro tonfo facendo entrare l'imponente figura di Robert nella sua armatura dai colori chiaramente imperiali quali azzurro e bianco. Lo spadone sulla schiena e la spada nel balteo dondolavano battendo ritmicamente sull'armatura ad ogni suo passo. Le armi erano lucide e sembravano essere state usate di rado, ma nonostante questo nessuno osò dire nulla al suo ingresso; purtroppo era una personalità nota, ed era saggio non contraddirlo o fare commenti.
L'imperiale avanzò rapido fino al banco urtando con discreta forza l'avventore sedutovi. Spostò lo sguardo ed imprecò tra i denti rendendosi conto che l'uomo indossava una benda, dunque molto probabilmente era cieco.
- Oste! - chiamò, notando che il padrone della locanda non lo aveva notato al suo ingresso e si stava dirigendo verso il cieco. - Hei! Che diavolo fai! Ti sembro un cliente da far aspettare? -
L'oste esitò un attimo e si scusò con il non vedente, promettendo di essere immediatamente da lui, dovendo dare la precedenza ad un cliente più importante. A quelle parole, udibili da chiunque fosse abbastanza vicino, si levarono alcuni mormorii di protesta ed un giovane seduto poco più in la non riuscì a trattenere un insulto poco velato.
Robert sbottò immediatamente.
- Chi diavolo è stato! - ringhiò facendo correre lo sguardo per la sala. - Chi ha da ridire sul mio operato? Forza, si faccia avanti! - attese qualche istante, in cui nessuno osò fiatare, temendo il peggio.
- Bene. Se sento anche un solo altro sibili vi sbatto tutti in cella per oltraggio ed intralcio alla giustizia! -
- Oltraggio e intralcio alla giustizia? - borbottò allibito l'oste. - Non è successo nulla, probabilmente avete udito male. -
- Ho udito benissimo invece; e se ci tenete a questa baracca è meglio che teniate la lingua tra i denti e mi portiate subito da bere o vi accuserò di cospirazione contro l'Impero. - sogghignò - Ben sapete che cosa capita a chi si macchia di tradimento, vero? -
Nessuno rispose, perché da quando Robert era riuscito ad avere un minimo di influenza nel presidio c'erano state più persone appese alla forca di quante non se ne fossero mai viste dalla notte dei tempi.
Se a Louyhong c'era un problema, questo aveva decisamente la faccia e i modi di Robert Lucian Astor-Lean.

Ad un estraneo probabilmente la reazione di Robert alle provocazioni del cieco sarebbe potuta sembrare inusuale, tuttavia per gli avventori della locanda e per la gente di Louyhong in generale che conoscevano il carattere dell'imperiale la situazione era limpida come acqua.
L'uomo con la benda non avrebbe potuto rendersi conto delle molteplici espressioni che nel giro di pochi istanti si erano alternate sul suo viso: dubbio, indignazione, rabbia, determinazione ed infine un ghigno carico di crudeltà.
Quando il cieco accennò all'idea di un combattimento il sorriso di Robert diventò ancora più largo ed alcuni tra gli avventori trattennero il respiro poiché di rado era capitato di vedere l'imperiale in preda ad una così forte eccitazione. Stava evidentemente tramando qualcosa, e tutto ciò di certo non giocava a favore del pover'uomo.
- Non avete la minima idea di chi abbiate di fronte vero? - ridacchiò Robert mentre si dirigeva verso l'uscita.
- Le vostre offese verranno lavate con il sangue. Vi aspetto fuori, dove incontrerete la giustizia per mano della mia lama. -
Quello che il povero cieco non sapeva era che anche se fosse riuscito a sconfiggere l'imperiale sarebbe automaticamente stato condannato per oltraggio all'Impero e recluso, se non appeso per il collo.
Almeno questo era quello che Robert stava già pregustando nella sua mente, ma si sa che il fato alle volte mescola le carte in modo strano.

Robert attendeva il proprio avversario sulla strada acciottolata fuori dalla locanda. Era calmo e già pregustava la propria vittoria e il momento in cui quell'insolente cieco sarebbe capitolato ai suoi piedi chiedendo pietà. Oh, ma lui non glie l'avrebbe certo data, avrebbe assaporato ogni singolo istante di sofferenza mentre il proprio avversario a terra morente avrebbe cercato una speranza a cui aggrapparsi.
A circa dodici metri dalla porta della locanda Robert si sarebbe fermato, sguainando la propria spada lunga.
[Gratuito - Equip. Arma Pesante]

Avrebbe poi soppesato l'arma saggiandone l'impugnatura e il peso. Sapeva come combattere, anche se non era un buono spadaccino questo non significava che non potesse essere pericoloso affrontarlo in un duello.
Il sangue gli martellava le tempie caricandolo di adrenalina. Presto sarebbe scorso del sangue, e lui come alcune bestie selvagge andava in visibilio alla vista di quel liquido rossastro.
- Avanti! Forza! - avrebbe inveito poi quanto e se il cieco l'avesse davvero seguito all'esterno per combattere. - Mostratemi quanto siete capace con la spada dato che vi ritenete in grado di "aiutarmi". -
Robert era arrogante, forse anche un po'folle, ed era proprio questo tratto a renderlo pericoloso. Ora stava sottovalutando il proprio avversario, il che avrebbe giocato a favore del non vedente.

Quando il cieco si tolse la benda dagli occhi rivelando di fatto di non essere un non vedente, Robert per un'attimo s'irrigidì. Che avesse fatto il primo passo verso la sua capitolazione sottovalutando quell'uomo e credendo di poterlo battere facilmente data la sua menomazione visiva?
L'esitazione durò qualche istante, poiché il sorriso maligno dell'imperiale si allargò ancora di più.
"Un falso invalido dunque." sogghignò Robert tra sé e sé. "Ora non avrò più bisogno di scuse per sbatterlo in cella.".
L'avversario estrasse la sua arma, una peculiare spada dalla lama lievemente ricurva che Robert ben conosceva. L'aveva vista più volte utilizzata da personalità importanti dell'impero e anche da alcuni guerrieri di quelle terre, ma l'aveva sempre vista tra le mani di abili spadaccini e potenti guerrieri. Che avesse davvero sottovalutato l'avversario solo per via della sua cecità?
- Non ha senso fare uno scontro di cui sa l'esito. - disse lo spadaccino.
- Chiedere perdono ora non vi salverà dal vostro fato. - fu la risposta di Robert, che fremeva all'idea di far scorrere del sangue.
L'avversario però sembrava restio a dare inizio al combattimento, che di fatto fosse tutto fumo e niente arrosto?
Stanco di aspettare, Robert scattò in avanti abbassando leggermente la punta dell'arma per evitare di venire sbilanciato dal peso di questa nel movimento.
[Movimento Gratuito 5m: Q5 - Q3]
Arrivato davanti all'avversario avrebbe portato un poderoso fendente con la spada lunga. Lo scopo dell'attacco non era solo quello di colpire l'avversario, ma principalmente quello di stordirlo lasciandolo vulnerabile ai colpi che sarebbero arrivati in seguito.
[Azione - Vile Assault]

Con un rapido movimento Robert avrebbe riposto l'arma nel fodero a tracolla ed avrebbe estratto con una sorprendente velocità la spada corta che aveva al fianco.
[Gratuito - Dis-Equip Arma Pesante]

[Rapido - Equip. Arma Bianca]
Senza un attimo esitazione l'arma di Robert si sarebbe diretta verso il busto dell'avversario per colpirlo con un fendente.
[Rapido - Attacco Fisico]

Soddisfatto dell'operato avrebbe sogghignato aspettandosi di vedere la reazione dell'uomo che aveva osato provocarlo.
"Pessima scelta. Davvero pessima scelta."
Le cose si stavano mettendo male per il povero spadaccino. Era andato contro l'uomo che tutti temevano, sia per la sua cattiveria che per la sua abilità. Oh si non era particolarmente svelto di mente, ma quando sul campo di battaglia lo prendeva la frenesia allora diventava una macchina da guerra. Il suo nome di battaglia era "Robert il Macellaio".
Ovviamente la frenesia gli faceva commettere errori; errori che un combattente doveva imparare a sfruttare.

I colpi di Robert erano andati a segno, ma l'avversario non sembrava aver ricevuto molto danno. Probabilmente era in grado di assorbire al meglio i colpi. Nuovamente all'imperiale venne il dubbio di aver sottovalutato il suo avversario, ma quando questo si allontanò rapidamente fuggendo ancora e rifiutando lo scontro, il sangue prese a ribollirgli nuovamente.
- Codardo! - gridò allo spadaccino che abilmente lo aveva aggirato portandosi ad una considerevole distanza.
Decisamente il finto cieco era tutto chiacchiere e niente fatti. Aveva sbandierato a Robert il fatto di poterlo "aiutare" con la spada, e questo si era lasciato anche abbindolare dall'idea di potersi divertire un po'con lui, giocare un po'al gatto e al topo. Invece ora si trovava davanti una preda che non faceva altro che parlare e scappare.
Doveva mettere fine ai giochi, poiché non c'era gusto a giocare con qualcuno che non reagiva.

- Pagherai per tutto il male che hai fatto a questa povera gente! - disse lo spadaccino.
- Dimmelo in faccia invece di correre in giro come una lepre. Codardo che non sei altro. Dopo averti ucciso ti impiccherò usando le tue stesse budella! -
Robert scattò verso l'avversario cercando di colmare rapidamente la distanza.
[Movimnento Gratuito 5m: Q3 - S5]
Tuttavia quando pensò di essere abbastanza vicino da poterlo finalmente attaccare, l'avversario con un balzo si portò fuori dal suo raggio d'azione, mettendo tra sé e Robert almeno dieci metri.
Il viso dell'imperiale era rosso di rabbia e tensione. Si prendeva gioco di lui? Come poteva fare una cosa simile? Non poteva permettergli di metterlo in ridicolo! Doveva morire e subito.
[Rapido - Movimento Extra 5m: S5 - T7]
Robert avanzò ancora, stavolta cautamente. L'avversario avrebbe forse pensato che l'imperiale fosse sul punto di arrendersi o forse attendere passivamente un attacco, ma questo non era decisamente il caso del "Macellaio", perché stava solamente prendendo le distanze.
Soppesò la spada corta che aveva in mano e dopo aver inspirato profondamente si scagliò alla carica contro il povero Akira che probabilmente si sarebbe aspettato una reazione diversa da parte di Robert.
[Azione - Charge!] [Movimento: T7 - X7]

[Rapido - Attacco Fisico]
Nuovamente a distanza ravvicinata Robert non esitò un istante a menare un fendente alla fine della sua carica, conscio però di aver usato quasi tutte le sue energie per quelle azioni e quei movimenti.
Dovette ammettere a sé stesso che quel combattimento lo stava rinvigorendo. Era da molto tempo che non provava una simile rabbia ed eccitazione nell'incrociare la spada con qualcuno.
- Credevi di sfuggirmi, feccia? -sibilò al termine del proprio assalto.

Robert già pregustava il suo fendente andato a segno e invece dovette fare i conti con quello che aveva ritenuto impossibile: il suo attacco era stato abilmente scongiurato dall'avversario grazie ad una sorprendente parata.
Sul volto dell'uomo passò per un istante un'espressione indecifrabile, poi ricomparve la rabbia e la furia che l'avevano contraddistinto fino a quel momento.
- Non mi aspetto che tu possa capire come brandire una spada. - disse Akira mentre si difendeva.
- Non mi serve sapere come brandirla per poter uccidere qualcuno! - ringhiò in risposta cercando di far scivolare la lama in modo da ritirarsi e colpire nuovamente.
Improvvisamente Robert sentì un tonfo provenire dalle protezioni sulla sua spalla e si rese conto con qualche istante di ritardo di essere stato colpito dalla lama dello spadaccino in un fendente verticale.
"Com'è possibile!" pensò infuriato. "Non ho nemmeno visto il movimento della sua arma!".
Il colpo era stata notevolmente attutito dall'armatura, tuttavia l'impatto era stato discreto e la spalla dopo qualche attimo prese a pulsare dolorosamente. Sarebbe rimasto un bell'ematoma sotto le piastre di metallo.
Prima che la lama di Robert potesse saettare nuovamente contro l'avversario questo si ritirò agilmente ad una decina di metri di distanza.

"E' peggio di un gatto." pensò l'imperiale mentre cercava di formulare una strategia efficace che potesse permettergli di mettere rapidamente fine allo scontro. Nonostante avesse un discreto bagaglio di abilità su cui fare affidamento la furia nella sua testa continuava a dirgli di attaccare senza sosta, senza lasciare spazio all'avversario per respirare.
[Rapido - Dis. Equip Arma Bianca]
[Gratuito - Equip. Arma Pesante]

Rinfoderò rapidamente la lama corta e prese dalla tracolla la spada lunga, saggiandone il peso per un attimo. Era abituato a combattere con quelle due lame, ma spesso si trovava in difficoltà ad effettuare quei repentini cambi d'arma poiché la spada lunga tendeva a sbilanciarlo in avanti rispetto all'altra.
[Movimento Gratuito 5m: X7 - Z7]
Robert scattò avanti, deciso più che mai a far cadere la testa di quello spaccino a colpi di lama.
[Rapido - Movimento Extra 5m: Z7 - B5]
Colmò i metri rimanenti con un secondo scatto e quando ebbe nuovamente difronte l'avversario sul suo viso si dipinse nuovamente il ghigno malefico che lo aveva contraddistinto per tutto lo scontro.
- Se pensi di potermi sfuggire, ti sbagli di grosso. -
Robert alzò la spada sopra il capo in quello che sarebbe potuto apparire come un attacco di lama dall'alto verso il basso, ma il suo scopo era assai diverso.
[Azione - Swordquake]

L'arma si schiantò al suolo con un fragore tale che alcuni vetri delle finestre più vicine esplosero in mille pezzi. Un colpo del genere non arrecava danno, ma i suoi effetti frastornanti potevano seriamente debilitare la percezione degli avversari.
- Scappa ancora se ci riesci. - sibilò l'imperiale sollevando nuovamente l'arma.

L'attacco stordente di Robert era andato a segno causando confusione e panico nel suo avversario, che tuttavia si era prontamente ritirato cercando di mantenere una discreta distanza tra sé e l'avversario.
"Puoi scappare quanto vuoi, ma non sarò soddisfatto finché non vedrò la tua testa rotolare a terra." pensò l'imperiale mentre si preparava a lanciare una nuova offensiva.
Lo spadaccino, per quanto avesse dimostrato talento nell'arte della spada non era stato in grado di arrestare la furia di Robert che continuava ad incalzarlo con continui attacchi senza dargli tregua.

Mosso da una sete di sangue paragonabile solamente a quella delle bestie selvagge delle lande inesplorate, Robert scattò avanti colmando senza grossi sforzi i metri che lo speravano dal proprio avversario.
[Movimento Gratuito 5m: B5 - D5]
[Rapido - Movimento Extra 5m: D5 - F5]
Il volto deformato in un ghigno sadico e carico di disprezzo per il proprio avversario. Ormai era solo tempo prima che i colpi di Robert mettessero fine all'esistenza dello spadaccino, a meno che questo non riuscisse in qualche modo a ribaltare la situazione.
L'imperiale alzò la spada lunga e portò un colpo dall'alto verso il basso cercando di imprimere quanta più forza possibile alla lama, e molto similmente al precedente attacco anche questa volta avrebbe schiantato la spada al suolo, causando un'onda d'urto, che stavolta non sarebbe stata mirata a debilitare l'avversario, quanto a quello di fargli davvero del male fisico.
[Azione - Smash'em]

Ormai anche Akira avrebbe intuito quale sarebbe stata la prossima mossa dell'imperiale, poiché il suo schema di attacco era ovvio e prevedibile, ma anche tremendamente difficile da arginare.
Robert stava già per riporre la spada lunga ed afferrare quella corta, quando si accorse di essersi esposto eccessivamente, ma ormai era troppo tardi per correre ai ripari.
Aveva notato l'aura magica che aveva avvolto la sua arma, e sapeva che non prometteva nulla di buono. Doveva solo confidare nei suoi riflessi e nella sua armatura per resistere all'inevitabile assalto che lo aspettava.

Il tempo sembrò rallentare e dilatarsi in quell'istante all'infinito. Robert aveva intuito le intenzioni del suo avversario, ma non era in grado di fare nulla per arginare la situazione. Si era esposto troppo e la furia gli aveva fatto dimenticare di usare la testa invece dei muscoli per vincere.
Invano l'imperiale cercò di ruotare su sé stesso per evitare l'affondo di lama portato da Akira, ma la lama dello spadaccino s'incuneò abilmente in un'apertura della sua armatura spezzando di fatto una parte della protezione. L'uomo si era dato uno slancio ed ora sfruttando il proprio peso faceva pressione in modo che la lama penetrasse più più a fondo possibile.
Robert imprecò mentre sentiva gli abiti sotto la corazza diventare umidi e caldi. La ferita appena ricevuta alla giunzione tra la cintura e le braghe d'arme sanguinava copiosamente, trasformando il blu e bianco della stoffa in rosso e nero.
L'imperiale cercò di afferrare l'avversario ora che era vicino, ma questo si ritrasse velocemente e portò un secondo pericoloso colpo verso il collo di Robert, evidentemente mirando a decapitarlo e porre fine al duello.
Sfortunatamente il guerriero aveva diversi assi nella manica e con le forze che gli rimanevano ruotò ancora e fece in modo che ad impattare con la minacciosa lama fosse l'armatura e non la tenera carne. Tuttavia il contraccolpo mandò a terra Robert e la pressione dell'aria gli svuotò i polmoni in un istante.
Sputò a terra qualcosa come saliva mista a sangue e cercò di rialzarsi il prima possibile, conscio di aver sottovalutato il suo avversario.

Robert era indeciso sul da farsi. L'istinto gli diceva di ritirarsi, ma la furia e il dolore gli impedivano di lasciare il campo di battaglia nonostante le ferite. Sapeva di rischiare grosso prolungando lo scontro, ma sarebbe più riuscito a guardarsi allo specchio se non fosse stati lui a dire l'ultima parola sul campo? No, non poteva permettersi di abbandonare ora, non in quelle condizioni.
Ogni respiro era un'agonia, e sarebbe stato un vero miracolo se la lama di Akira non avesse perforato un polmone, ma come dicono spesso gli anziani "i cattivi sono sempre gli ultimi a perire", e Robert era stato particolarmente fortunato dato che l'insidiosa lama aveva mancato di poco il pomone, lasciando comunque un bel buco nel fianco dell'uomo.
Nonostante le ferite riportate l'imperiale aveva ripreso il suo solito ghigno sadico. Evidentemente aveva ancora qualcosa in mente.
- Sei...stato fortunato...stavolta... - disse sibilando a causa del dolore. - ...ma adesso è tempo di...andare... -
[Movimento Gratuito 5m: F5 - D5]
Barcollando Robert sarebbe indietreggiato continuando a sogghignare per poi estrarre da una tasca del mantello una boccetta non più grande di una piccola bottiglia, dentro la quale si muoveva un liquido dal colore rossastro. L'uomo armeggiò con il tappo alcuni istanti, e quando qualcosa di molto simile ad una scintilla scoccò nella boccetta, forse anche Akira si sarebbe reso conto dell'oggetto che aveva in mano l'avversario.
[Rapido - Lancio Bomba Incendiaria]

La boccetta avrebbe tracciato una traiettoria arcuata e se tutto fosse andato bene si sarebbe schiantata al suolo accanto allo spadaccino, disperdendo il liquido infiammabile a terra e dando fuoco ad una discreta area circostante.
- Brucia...si BRUCIA! Hahahahah! -
Non soddisfatto poi Robert avrebbe estratto dalla tasca un secondo oggetto, questo forse più noto in principio ad Akira. Un piccolo contenitore cilindrico di legno con alcuni disegni geometrici incisi.
[Rapido - Lancio Fumogeno]

Esattamente come in precedenza l'imperiale avrebbe scagliato l'oggetto verso lo spadaccino. Stavolta non ci sarebbero state fiamme, ma solamente una nube di fumo che avrebbe ridotto la visibilità all'avversario.
Sfruttando quel diversivo Robert si sarebbe rapidamente allontanato, imprecando mentre una folla di curiosi ed altre guardie si sarebbero fatte avanti.

Per quanto il fumo si fosse dissipato Akira non avrebbe più visto Robert, e di lui sarebbero rimaste solo alcune macchie di sangue sulla strada che indicavano la direzione generale in cui l'uomo si era diretto.
Era scappato, fuggito come i codardi che tanto disprezzava, che però tenevano più alla loro vita di quanto non fossero disposti ad ammettere. Le guardie notando il fuoco si sarebbero premurate di estinguerlo quanto prima e si sarebbero sincerate della salute di Akira.
Alcune avrebbero appreso dai curiosi e dagli avventori della locanda l'accaduto. Forse lo spadaccino si sarebbe aspettato di passare ulteriori guai, ma la guardia che lo avvicinò non sembrava male intenzionata.
Si trattava di un uomo sulla quarantina dai capelli ormai spruzzati di grigio e dal viso rigato dalle rughe di espressione. Fece un lieve inchino prima di rivolgersi ad Akira.
- Combattimenti come questo non sono ammessi in città. - esordì in tono duro. - Tuttavia ho appreso che siete stato provocato da un personaggio a noi tristemente noto. Sfortunatamente non possiamo fare nulla per arginare queste sue esplosioni di follia, ma dallo stato in cui è stato visto rientrare in caserma deduco che per qualche temo non darà fastidio a nessuno. -
Sospirò prima di proseguire. - Essendo comunque un nostro superiore ci ha ordinato di catturarvi e mettervi in prigione, ma... - strizzò l'occhio allo spadaccino - Ci ha parlato di un guerriero non vedente, mentre sembra che voi non corrispondiate alla descrizione. In ogni caso devo chiedervi di lasciare la città e di non farvi ritorno per qualche tempo. -
Senza attendere una risposta da Akira il soldato si sarebbe voltato e si sarebbe prodigato per far circolare la folla di curiosi e riportare l'ordine nella piazza cittadina.