Cyaran

Descrizione Fisica: Fisico asciutto e slanciato, tipico degli abitanti delle foreste di Sumadea, il corpo è visibilmente allenato sebbene i solchi della muscolatura non siano estremamente evidenti, volutamente modellato per essere più flessibile e sfuggente che forte e dirompente. La pelle ha un colorito naturalmente dorato. Il volto è spigoloso e maschile, capelli dal taglio selvatico e barba visibilmente incolta entrambi di un colore nero come la notte. Occhi ambrati richiamano la tonalità della pelle, tagliati in maniera sottile ma non di piccole dimensioni, scrutatori, curiosi ma discreti. Alto all'incirca 185cm per un peso di 76Kg ha sul corpo diversi segni di pittura rossa, una mistura ottenuta da sangue animale e un fiore scarlatto che gli tinge quasi sempre il viso e le braccia con motivi più o meno tribali ed evidenti. Una lunga cicatrice gli attraversa il ventre dal fianco sinistro fino al costato destro. Indossa principalmente abiti ricavati da pelli animali, piumaggi, dall'aspetto comunque molto selvatico.

Descrizione Psicologica: Considerando il tipo di famiglia, il genere di istruzione ricevuta, il luogo in cui è nato e cresciuto, si direbbe che il carattere di Cyaran dovrebbe essere austero, taciturno, sanguinario e poco incline alle relazioni sociali. Invece ci si stupirebbe nell'inquadrare in lui una persona dal fare parecchio logorroico, avvezzo alla chiacchiera più di quanto persino un diplomatico patentato potrebbe riuscire a sopportare, considerando anche il genere di argomenti trattati. Cyaran è spavaldo, sicuro di sé, ribelle e coriaceo, come il fuoco ardente che brucia nelle sue vene lui è costantemente in fiamme -che questo poi sia trasposto in maniera letterale è un'altra storia. Ama la sfida, in qualunque forma essa si presenti e la sua imprudenza ed impulsività lo portano spesso a cacciarsi in guai dai quali riesce a salvarsi per il rotto della cuffia o per l'adeguato utilizzo delle sue abilità; riguardo queste ultime, Cyaran è ossessionatamente convinto di essere eccellente in quello che sa fare e non è il tipo che acetta facilmente una sconfitta non è per niente sportivo e se può utlizza qualsiasi sotterfugio a sua disposizione per ribaltare le carte in tavola, senza il minimo senso di colpa, poiché la parola d'ordine per lui è sempre stata sopravvivi!
L'unica capace di mitigare il carattere focoso del giovane è probabilmente la madre Shaìla, che lo ha cresciuto con maniere sì severe ma piene di cura. È grazie a lei che Cyaran possiede, nel profondo, un lato di carattere meno spericolato bensì più riflessivo e meditabondo, raro da osservare se non in momenti particolarmente significativi. Per natura non è un tipo che elargisce fiducia al prossimo ma che, al contrario, sa prendersi quella degli altri se ne riconosce l'utilità, è vero che questo fa di lui un opportunista sebbene non sia malvagità pura ciò che lo guida in questa sua scelta, semplicemente lo stile di vita. Cresciuto accerchiato da molti insegnamenti religiosi intrattiene un rapporto di "taciti accordi disinteressati", come piace a lui chiamarli, con la divinità, poiché sebbene ne percepisca fortemente l'esistenza ne rimane vagamente disinteressato, al di fuori delle pratiche magico-rituali che la madre gli ha insegnato.

Background:
"Attenta! È il figlio della Strega, non incrociare il suo sguardo o ti cadranno gli occhi" La piccola bambina dalle lunghe trecce castane volse altrove lo sguardo, nascondendo il viso pallido e smunto in mezzo alla stoffa logora della madre che si apprestava a portarla via dalle strade lastricate di ampie pietre piatte. La figura incappuccita non parve nemmeno udire quelle parole, continunado silenziosa a percorrere la sua via, incurante degli sguardi odiosi che alcuni passanti gli tiravano addosso come a volergli penetrare la carne dorata scoperta. Insieme alle parole colme d'astio, spesso, come quella volta, qualcuno di impavido si permetteva persino di sfogare la propria ira nei modi più odiosi "Vattene via, qui non li vogliamo i bastardi come te!" un frutto venne scagliato maldestramente contro la sua nuca, ma questo non arrivò a destinazione, intercettato da un pugnale che rapidamente il giovane incappucciato si era portato alla mano. Mentre il succo zuccherino dal colore rossastro andava dipanandosi lungo la lama , fino a colare in terra, la figura incappucciata deviò percorso, dirigendosi speditamente verso l'individuo che aveva tentato di colpirlo. Si arresstò davanti a lui, sfilando silenziosamente l'altro coltello dalla tasta sinistra della cintola di cuoio, iniziò quindi a tagliare il frutto e se ne portò un boccone alle labbra. Il mercante davanti a lui strinse i denti, fissandolo rabbioso e leggermente intimorito; due pezzi di rame sporchi di terra vennero gettati su di uno dei sostegni in legno che conservavano la frutta in bella mostra, il ragazzo sorride sornione da sotto il cappuccio, per poi voltarsi e continuare a camminare per il sentiero che stava percorrendo in precedenza, mentre continuava a gustare la frutta a piccoli morsi, utilizzando la lama come spiedo. Cyaran, nato tra la sanguinaria gente adoratrice del dio Necros, nato per uno sbaglio, costretto a portarsi dietro l'odio e le maledizioni delle genti dei suoi natali, destinato ad una vita senza possibilità di scelta se non quella di correre dietro alla sopravvivenza; Il Figlio della Strega, così lo chiama la gente delle foreste, con questo dispregiativo si rivolgono al suo sangue sporcato dal taglio netto di tradizioni dure, dalla disobbedienza verso le divinità.

Shaìla delle Sorelle del Sangue era la diretta discendente di una tradizione generazionale di donne che vedeva nella loro continuità di nascita, un gruppo di devote sacerdotesse del dio Necros, dotate di particolare attitudine alle discipline magiche e destinate a portare avanti un vessillo importante nella ritualistica dedicata al dio della morte. Come sua madre, la madre di sua madre e tutte quelle prima di lei, tramite speciali riti propiziatori, venne scelto il momento giusto dell'anno in cui avrebbe dovuto concepire una figlia che sarebbe stata cresciuta secondo la tradizione familiare. Accadde però che, prima di poter intercedere al rapporto con l'uomo prescelto dalle consorelle più anziane -individuo che doveva possedere fra tutti ricchezza di intelletto ed un animo dedito, Shaìla peccò, giacendo in segreto con un altro uomo, un soldato arcadiano di cui, nelle settimane precedenti, si era invaghita, non riuscendo a trattenere il desiderio carnale. Shaìla rimase incinta ben due mesi prima del periodo prestabilito, ma accortasene solo lei riuscì comunque a nascondere il tutto fino al momento opportuno.
Nella notte in cui essa avrebbe dovuto concepire la figlia che l'avrebbe succeduta, la sacerdotessa di Necros assassinò l'uomo e donò il suo sangue in sacrificio al dio, senza aver però consumato il rapporto.
Shaìla sperò, ma fin dall'inizio percepì che qualcosa sarebbe andato per il verso sbagliato, e sebbene partorendo anche due mesi prima del previsto, pochi sospetti si sarebbero potuti destare, un fatto del tutto palese, che confermò il suo tradimento ed il suo peccato, si presentò come un fulmine a ciel sereno. Un maschio era nato da una delle Sorelle del Sangue; i problemi adesso erano ben due da affrontare, ma del processo a Shaìla si sarebbero occupati in seguito, il peccato doveva essere epurato e naturalmente per la gente devota alle pratiche del dio della morte non v'era altra espiazione se non quella che prevedeva l'offerta di sacrificio e sangue ed adessere versato sarebbe stato quello del neonato bambino.

Mossa probabilmente da un sentimento che, fino a quel momento, aveva messo da parte per una convenzione di credo e dovere più forte di qualsiasi cosa avesse provato, se non nel momento in cui aveva abbandonato se stessa al desiderio di slegarsi dalle rigidità della sua vita, lasciandosi andare a quella debolezza che l'aveva portata al punto di rottura, Shaìla decise di disobbedire ancora una volta, di peccare e di macchiare il suo stesso sangue ed il suo stesso "io", già deturpato, sottrandosi alla legge della sua casa, della sua famiglia, della sua gente.
Nella quiete notturna fuggì dalle sue stanze, costretta a rapire ciò che di più le apparteneva in quel momento, il figlio nato da appena poche ore. Fuggì nella foresta di Sumadea, inseguita e braccata, difendendosi con tutto ciò che aveva a disposizione, ma soprattutto con quell'istinto materno innato che era sorto vigoroso nel suo cuore che aveva visto solo sangue e dolore, fino ad allora.
Si rifugiarono nella coltre di alberi fitta, sfuggendo agli sguardi accusatori ed alle urla dei loro inseguitori, e lì, in mezzo alla radura umida, madre e figlio calarono nell'oblio profondo del sonno, mentre il fiato stanco della donna si sforzava di cantare parole di conforto per il piccolo "Hush child, the darkness will rise from the deep, And carry you down into sleep... And you won't understand the cause of your grief, but you'll always follow the voices beneath"

Più di venti anni dopo questi fatti, nella foresta di Sumadea, nascosta delle fronde fitte ed oscure degli alberi, in una radura timidamente illuminata dalla luce del sole solamente per poche ore al giorno, baciata dalla luna argentea e protetta dalle stelle fisse, si erge una piccola capanna dall'aspetto decadente, lontana dai villaggi, lontana dalla gente, lontana dalla vita comune, protetta a suo modo da un cerchio di pietre. Lì vi abita una donna sulla cinquantina, che dimostra naturalmente la sua età ma che conserva la bellezza di un viso giovane sebbene dall'aspetto severo, lunghi capelli neri visibilmente non tagliati da anni, ma curati e sempre legati un una lunga e perfetta treccia che cade libera giungendo fino quasi alle caviglie, veste di abiti dai colori scuri della terra, spesso logori ed usurati dal tempo che sembra passare più rapidamente sugli indumenti da lei indossati che sul suo viso. Lei non è più Shaìla, dal giorno in cui fuggi e si esiliò da sola dal suo ordine famigliare e da quello sacerdotale, la gente del suo ex villaggio e della foresta limitrofa si rivolge a lei parlando della Cagna, della Traditrice o più comunemente della Strega. Non vive però da sola, vive accompagnata dal dolore, dal peccato, dalla vergogna, e tutte queste cose hanno un nome, Cyaran. Il figlio che per lei è tutt'altro che motivo di sofferenza, anzi. Il giovane è stato cresciuto nel migliore dei modi che la donna potesse conoscere.
Seguendo molti dei precetti religiosi e tradizionali della sua gente, seguendo quello che una qualunque persona abituata ad avere a che fare con le arti magiche si sarebbe aspettata, impartì un'istruzione rigida e severa al figlio. Cyaran non venne mai tenuto all'oscuro di quello che fu il loro passato, tantomeno di quello che sarebbe stato il loro futuro. Shaìla, o meglio la Strega, dovette forgiare il carattere del ragazzino in modo da non provocargli spiacevoli sorprese in seguito.

Cyaran così crebbe, fino a diventare un giovane uomo. La vita nella foresta lo ha temprato a lungo e lo ha costretto ad imparare a difendersi e a sopravvivere al meglio, equipaggiandosi delle armi più consone, più facili da maneggiare e più efficaci, per essere abile nei movimenti ma soprattutto armandosi della propria forza di volontà ardente. Non ci volle molto inoltre perché gli insegnamenti materni dessere i loro frutti, fu infatti vermanete giovanissimo che l ragazzo scoprì l'affinità con la magia, sebbene con un elemento del quale la madre sembrò essere sorpresa; le fiamme che ardevano nel chakra del figlio furono per lei interpretare come quel segno di sventura che tutti le avevano predetto, e fu da allora, in crescendo, che Shaìla decise di tenere sotto controllo lo sviluppo del potenziale magico di Cyaran.
Il ragazzo è inoltre il "braccio" della Strega, poiché Shaìla non si dirige più in città da più di due decenni, non muovendosi dalla propria casa e da zone della foresta che lei conosce bene, sotto le costanti protezioni magiche e sempre allerta, ragionevolmente impaurita della possibilità che qualcuno possa decidere di farle ancora la pelle. Spesso Cyaran si è ritrovato a doverla proteggere. Il ragazzo non intraprende mai grandi discussioni con gli abitanti, con i viandanti e tantomeno con coloro che non lo conoscono, preferendo non parlare di sè stesso e di sua madre apertamente.

[Spazio riservato ad appunti di trama e personaggi incontrati In-Game]

Shaìla - 50 Anni (in vita) - Sumadea - Madre di Cyaran
Donna dall'aspetto misterioso e cupo, dimostra molti meno anni di quelli che ha realmente. Madre naturale ed unica parente di Cyaran, vive con lui attualmente in mezzo alla foresta di Sumadea. Precedentemente al suo esilio autoindotto, per sfuggire ad un triste destino per lei ed il figlio, era una sacerdotessa di Necros, dio della Morte, facente parte di un ordine sacerdotale composto da sole donne chiamato Sorelle del Sangue. È abile in molte discipline magiche, tant'è che è stata ed è ancora lei l'insegnante di Cyaran per quanto riguarda lo sviluppo delle abilità del figlio. Non ha rapporti col mondo esterno e con la società, davvero poche persone all'infuori di Cyaran possono asserire di averci anche solo parlato; non gode comunque effettivamente di una buona fama, al contrario, il suo nome è stato dimenticato e sostituito da appellativi dispregiativi, trasformandola quasi in una storiella folkloristica.
Apparizioni - [Ombre su Sumadea]


Camilla Del Rey - ?? Anni (in vita) - ?? - PNG
Una donna dall'aspetto misterioso e glaciale di cui Cyaran sa ancora ben poco. Lo ha incontrato una mattina in città, a Sumadea, dicendo di cercare qualcuno per una spedizione nel fitto della foresta. Messo alla prova dalle abilità di spadaccina della donna, Cyaran ha dovuto dare fondo ad ogni sua abilità per tenerle testa; eppure le abilità di Camilla non si basavano sulla semplice bravura nel tirare fendenti; in lei scorreva qualcosa di più potente persino della normale magia che il ragazzo conosceva e questo lo incuriosì parecchio.
Superata la prova lo attendeva una missione da cui sapeva ben poco cosa aspettarsi.
Apparizioni - [Ombre su Sumadea] - [Caccia Selvaggia]


Shervarash - ?? Anni (in vita) - ?? - PG
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Mauris luctus dolor non arcu vestibulum ultricies. Ut semper est nulla, quis elementum neque egestas nec. Donec nec ipsum vulputate, posuere odio non, facilisis lorem. Donec suscipit magna nec massa egestas scelerisque. Duis eget auctor ligula. Morbi bibendum, enim in ullamcorper condimentum, enim nunc placerat justo, vitae sagittis dolor quam nec est. Cras non sodales felis. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus.
Apparizioni - [Caccia Selvaggia]


Marcus MantoGrigio - ?? Anni (in vita) - ?? - PG
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Mauris luctus dolor non arcu vestibulum ultricies. Ut semper est nulla, quis elementum neque egestas nec. Donec nec ipsum vulputate, posuere odio non, facilisis lorem. Donec suscipit magna nec massa egestas scelerisque. Duis eget auctor ligula. Morbi bibendum, enim in ullamcorper condimentum, enim nunc placerat justo, vitae sagittis dolor quam nec est. Cras non sodales felis. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus.
Apparizioni - [Caccia Selvaggia]