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.Aethernia - Capitale Imperiale
Per la città di Neagora non esiste valuta più preziosa che la conoscenza, nel senso più essenziale della parola, al fine di incentivare progresso e innovazione oltre qualsiasi barriera, soprattutto quelle di confini culturali e geografici. Uno dei meriti che nessuno avrebbe potuto negare all'impero, difatti, era quello di aver abbattuto una volta per tutte i rigidi confini regionali tra le diverse realtà di Kalendor, costruendo ad esempio strade agevoli e sicure che univano finalmente le città principali del continente, permettevano di attraversare zone inospitali come Sumadea o di raggiungere attraverso percorsi chiari il cuore del deserto, a Shal'aira. Questa realtà, aldilà dei punti di disaccordo tra Neagora e Aethernia, era la più grande conquista per il progresso scientifico di quell'epoca. Poter raggiungere le grandi menti delle altre civiltà, condividere le scoperte sviluppatesi fino a quel momento in contesti separati a tenuta stagna, collaborare per raggiungere nuovi apici dell'innovazione... Diciamo che queste possibilità avevano già cominciato a stuzzicare le grandi menti Neagoresi da mesi, motivo per cui quando Aethernia si rese disponibile a finanziare il primo scambio culturale di Kalendor, Neagora rispose con immediato zelo facendo tutti i preparativi necessari per mettere in opera il progetto.
Tra le persone selezionati ci furono giovani promesse neagoresi e non vecchi scienziati pomposi, proprio per agevolare l'apertura mentale verso nuove realtà ancora inimmaginate. Come prima destinazione di questo scambio fu scelta Louyhong, in primo luogo per via della situazione stabile dell'avamposto (la sicurezza della delegazione veniva prima di tutto, insomma) e in secondo luogo perché la cultura dei monaci ephioresi era ben conosciuta per essere detentrice di saggezza secolare e ampie conoscenze nel campo dei trattamenti naturali e della cura dello spirito.
Il viaggio più agevole da Neagora fino a Louyhong comprendeva un trasporto via terra dalla città fino ad Aethernia, per poi imbarcarsi in una breve traversata marittima fino all'avamposto ephiorese. Un gruppetto di giovani studiosi sarebbe partito insieme da Neagora per raggiungere un'altra parte della delegazione già presente ad Aethernia e partire insieme alla volta di Louyhong. Gli animi sarebbe senz'altro stati elettrizzati al pensiero dell'opportunità che gli si prospettava. Il compito ufficiale della delegazione era mettere a disposizione le nozioni e i progressi ottenuti dalla tecnologia Neagorese e ricevere, in uno scambio equo intellettuale, altrettante nozioni dai monaci del grande monastero di Nanchou al centro di Louyhong. Per qualsiasi studioso la possibilità di potersi interfacciare con materie fino a quel momento sconosciute era l'occasione di una vita e probabilmente era così che la pensava la maggior parte dei componenti della delegazione.
Il gruppo ormai si trovava sulla nave che di lì a poco sarebbe partita per Ephiora. I marinai si stavano adoperando per rimuovere gli ormeggi e dalla banchina una folla salutava l'evento con intrepida contentezza. Quella partenza segnava l'inizio di un'era.
Edited by Ryuk* - 5/10/2017, 13:10. -
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Il Codice Segreto
[ Verba Manent: Capitolo I ]
Ysaj Ssanh Nmas Fzak
Ysaj Ssanh Nmas Fzak
Ysaj Ssanh Nmas Fzak
Parole prive di significato apparente, pronunciate e ripetute da una entità sconosciuta. Ormai era diventata una routine, al punto che aveva smesso di preoccuparsene iniziando a conviverci. Era una visione ricorrente, sempre la stessa, che lo estraniava al punto di essere in grado di veder se stesso da una angolazione del tutto innaturale. Di quella bizzarra creatura, appena appena qualche dettaglio. Inconsistente come l'acqua, di un continuo fluire, salvo poi svanire nel nulla facendolo ripiombare nella realtà abituale.
Prima che questa gli apparisse dinnanzi, era in grado di manipolare, canalizzare e veicolare il solo Fulmine. Dopo, iniziò a percepire distintamente una interconnessione con quel dato elemento, l'Acqua per l'appunto, e vi si dedicò fino a raggiungere un potere equivalente a quello elettrico. Nonostante l'ovvio vantaggio, l'orgoglio non gli permetteva di gioirne e andarne fiero.
Affinare la propria tecnica con il Fulmine gli costò tempo, fatica e immane sofferenza. Tali complicazioni invece di scoraggiarlo riuscirono a dargli ulteriore slancio e motivazione. Per il secondo elemento invece, così diverso dal primo, padroneggiarlo fu assai più semplice.. troppo semplice. Farne uso lo smuoveva dentro, conferendogli quella pace e quell'armonia interiore da spingerlo ad agire e pensare diversamente, ne aveva quasi timore.
Sapeva e sentiva di poterne parlare con una sola persona, il rettore dell'Accademia, Lord William Herald Goldshire.SPOILER (clicca per visualizzare)_|Il rettore dell'accademia, Lord William Herald Goldshire, era famoso per essere un mago avido di conoscenza, similmente a Jericho è un ricercatore che farebbe di tutto pur di conoscere qualcosa e nel corso della sua vita ha raggiunto diversi traguardi, scoprendo nuovi incantesimi, ingredienti alchemici e nuove specie; in tutti gli ambiti è stato uno dei migliori e attualmente può essere annoverato tra i più forti praticanti di magia del continente... tuttavia nel corso della sua vita non era riuscito a scoprire la formula dell'immortalità e non lo dava per certo a nascondere di avere intenzione di raggiungerla prima di spegnersi. [...] aveva predisposto diversi gruppi di ricerca segreti con quello scopo. Joachim ne faceva parte.
Fu una lunga conversazione privata, che il rettore seguì con particolare interesse. Joe riferì quanto più fedelmente possibile ogni perplessità in merito, ricevendo dal rettore un lungo e roboante silenzio di circostanza. Dall'altro capo della scrivania, dopo aver messo mano ad un cassetto, gli mostrò un volume. Non aveva intarsi nè rilievi, a prima vista sembrava un libro come tanti altri. Lo poggiò sulla lignea superficie che li separava, facendolo scorrere con la mancina in sua direzione, senza ancora proferir parola.
Interdetto e confuso, avvicinò istintivamente il proprio palmo in direzione di quel libro. Il reciproco tocco ne attivò l'energia latente, dando vita ad un lieve sfarfallio di luci che trasmigrò sulle sue mani.
Joachim percepì quella forza residuale legarsi al proprio chakra, ed acquisì istantaneamente nozioni basilari sull'oggetto che aveva di fronte. Si trattava di un tomo magico, la serratura presente, che non aveva neanche notato in precedenza, si aprì. Ne era appena diventato il nuovo legittimo proprietario, nessun altro avrebbe potuto aprirlo senza il suo consenso. Tornò a serrarsi, e lo raccolse.
Lord Goldshire: Ottimo. Non lo hai neanche sfogliato. Deduco ti sia già chiaro che non contenga alcuna informazione.. ora come ora.
Joe rispose con un cenno di assenso col capo. Rimasero uno dinnanzi all'altro inamovibili come statue di pietra per una buona mezz'ora, fin quando Joachim distolse poi lo sguardo congedandosi dopo aver rivolto al rettore un lieve inchino.
Joachim: Mi unirò al gruppo ed approfondirò la faccenda per mio conto. La ringrazio. Starò attento. Non esiterò. Sarà fatto.
E quando giunse quel fatidico giorno, fu tra i primi a presentarsi all'appello e salire a bordo della nave che li avrebbe condotti altrove. Presentazioni di rito, gelide strette di mano, forzati sorrisi di circostanza ed assai poca intenzione di fraternizzare sin da subito, preferendo scandagliare ogni presente per studiarlo con giudizio e distanza. Ai pochi intraprendenti ciarlieri che cercassero di strappargli qualche informazione personale, la stessa risposta:
Scusami, ho difficoltà a relazionarmi con persone conosciute appena. Il tempo di ambientarmi e mi rifarò, piacere mio, Joe.
Edited by Monaco Agamic - 8/11/2017, 13:48. -
.Nave per Ephiora
Jericho? Jericho Ouroboros!? Fu una giovane dai capelli castani e dall'abbigliamento tipicamente Neagorese ad approcciarsi al giovane studioso, con l'emozione e la petulanza che solo un fanboy potrebbe avere. Al sentire quel nome, un altro paio di ragazzi si voltarono per guardare lo scienziato, cominciando a parlottare eccitati circa la sua persona.
Non posso crederci, anche lei fa parte di questa delegazione! E' un immenso onore avere la possibilità di collaborare con un uomo dal suo coraggio e intrepidezza! Io ero in mezzo alla folla quando lei eroicamente ha neutrilazzato quel terrorista! Molti di noi le dobbiamo la vita! E altri simili sproloqui che tessevano le lodi di Jericho, accompagnati in coro da altri due o tre ragazzi tra i più giovani. Il siparietto finì per attirare l'attenzione anche di altri che di Jericho avevano solamente sentito parlare e forse qualcuno totalmente all'oscuro degli avvenimento dell'ultima fiera di Arcana. Sicuramente tutti su quella nave però avevano avuto notizia del terribile incidente avvenuto in quella occasione, con la totale distruzione del primo prototipo di aereonave della storia di Kalendor dopo appena pochi minuti dal suo decollo.
Qualche personalità più illustre si avvicinò persino più per curiosità che altro, rendendo Jericho il protagonista della scena per qualche istante.
Edited by Ryuk* - 9/10/2017, 11:04. -
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Monaco Agamic.
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Lo scontro
[ Verba Manent: Capitolo II ]
Era più che pronto a giustificare il proprio distaccato riserbo, ma non fu necessario. Un giovane ragazzo venne letteralmente preso d'assalto tra incredulità ed entusiasmo generale. Joe si sentì sollevato, poteva seguire indisturbato l'intera vicenda senza farne parte integrante, a spezzare quell'espressione a tratti inespressiva si palesò un ghigno di compiacimento. Non finse neanche lontanamente di esser colpito della presenza di Jericho, il suo nome non gli diceva un granchè. Cosa ben diversa fu quando venne fatta menzione di un attentato, e dei malintenzionati che il biondo aveva infastidito a seguito del suo intervento. Istintivamente si guardò intorno per sincerarsi che non ce ne fossero tra i presenti.
In effetti qualcuno palesemente infastidito c'era, e gli era proprio di fianco. Digrignava i denti serrando con sdegno i propri pugni.
Distolse immediatamente lo sguardo, lasciando il chakra fluire. Dopo aver sottovalutato in passato la pericolosità di una creatura rivelatasi poi ostile, reo di aver rischiato di gettare al vento la propria vita irresponsabilmente, è diventato così suscettibile dal non volerci cascare di nuovo, dall'esser diventato paranoico.
???: No-non è possibile.. ma pe-perchè dico io. Perchè? Proprio o-oggi do-doveva sa-sa-saltare fuori que-que-quel bellimbusto?
Lo stava ascoltando. Quella frase manifestava chiaramente un certo disappunto, non abbastanza tuttavia per meritare di subire un attacco preventivo. A breve la sua profonda concentrazione avrebbe potuto dare nell'occhio, ma preferì non abbassare la guardia. Joe era come in trance, a raccogliere quella calma e quella pazienza che quel tale sembrava proprio aver smarrito.
???: Al diavolo! Ma cosa mi passa per la testa? Non avevo alcuna chance neanche prima. Figuriamoci se una ragazza così carina e intelligente potrebbe mai guardarmi con quegli stessi occhi! Che mi passi in fretta questa cotta, tutto sommato meglio che sia andata così.. mi son tolto l'imbarazzo di farmi avanti.. sai che male..
Joachim: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Scoppiò in una tanto fragorosa quanto indelicata risata, cingendogli il collo con un braccio neanche fossero amici di lunga data.
Joachim: Dammi retta.. hai rischiato di molto peggio, fidati.
E prese a spiegargli quel che per poco stava per accadere.
???: Tu sei tutto scemo! To-toglimi le mani di dosso!
Trasalì all'istante, scostandosi da lui con freddo distacco. A Joachim capitavano spesso questi squilibri, alternare la più inflessibile formalità al disimpegno più totale, e viceversa. Tutti in Accademia lo evitavano anche per questo, non sapevano come prenderlo, e questo era uno dei tanti altri motivi. Diciamo pure che non si impegnava a far buona impressione. I più maligni sostenevano persino lo facesse apposta, un improprio atteggiamento di sfida.
Presero a parlar di altro, scoprendo di aver un trascorso comune. Joe a Neagora faceva il carpentiere, Karl Levine il saldatore.SPOILER (clicca per visualizzare)
Karl: Ah.. quindi è proprio vero quel che si dice.. ne usciamo con qualche tara mentale noialtri, a cimentarci poi.. confortante.
Joe apprezzò quei modi così schietti e diretti a cui era adesso così poco abituato. Gli parve di tornare adolescente, così era solita parlare la gente che si spacca la schiena, dritti al punto, senza troppi preamboli o giri di parole. Si avvicinarono a Jericho restando fianco a fianco e a testa alta, forti di questa loro precoce alleanza.
Karl: Quindi se ci saranno pericoli, ti immolerai per noi, eroe?
Apostrofò al rivale, cercando di far lo spavaldo di fronte alla combriccola, magari per farsi notare anche dalla ragazza. Or più vicini, Joachim riuscì a scorgere le spille dell'interlocutore con cui l'alchimista stava conversando, si rabbuiò nuovamente in viso e con estrema severità ammonì il compagno appena conosciuto.
Joachim: Se ci saranno pericoli, ognuno farà la sua parte. Siamo tutti sulla stessa barca, dalla stessa parte.. taci e porta rispetto.
Accennando ai due un lieve inchino dopo aver portato il pugno destro al petto in segno di tacite scuse.. neanche poi richieste.
Karl: Ma da che parte stai?! Ne hai di problemi, amico..
Non replicò, lasciandolo proseguire oltre dandogli modo di smaltire la sfuriata, in parte anche comprensibile. Già, da che parte stava? Se lo domandavano in tanti anche in Accademia. Era uno di cui potersi fidare? O non era altro che un ruffiano arrivista che amava circondarsi di persone influenti per nascondere a se stesso le proprie origini? In fondo, chi poteva dire di conoscerlo veramente?
Edited by Monaco Agamic - 8/11/2017, 13:54. -
.Nave per Ephiora
Edited by Ryuk* - 9/10/2017, 11:21. -
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L'unione
[ Verba Manent: Capitolo III ]
Karl: Karl Levine. Matricola della Forgia. Neo-Piromante.SPOILER (clicca per visualizzare)
Inclinò il capo alla sua sinistra tenendo lo sguardo basso, senza voler aggiungere altro. Aveva accesso alla Forgia? Joe ne fu molto colpito. Da quel che ricordava era un privilegio concesso ad una cerchia molto ristretta. I Meccameccanici erano una elite estremamente seria e riservata a Neagora, come potevano aver deciso di consentirgli un simile onore? A uno con quel temperamento poi? Doveva esser riuscito a veicolare l'arte del controllo elementale come ausilio alla propria professione, non c'era altra spiegazione. Avrebbe avuto anche senso. Joe si smarrì in altre divagazioni interiori, fantasticando su quali altri astri nascenti potevano trovarsi a bordo, trasalendo infine per rispondere secco a Hubert.
Joachim: Siamo in viaggio come ambasciatori di cultura, conoscenza e speranza, non per metterci in competizione litigando tra noi. Se dovessimo metter piede su terra straniera con l'atteggiamento sbagliato, ne pagheremo il prezzo al nostro rientro. Tutti. Non dimentichiamoci che dietro questa traversata c'è Aethernia, che ne ha promosso il valore contribuendo economicamente in prima linea.
Solo allora, dopo aver avuto l'ardore di rimproverare anche il comportamento del mago Karson, mostrò ancor meglio i propri lineamenti liberandosi del cappuccio, sistemandosi con cura l'ampio colletto, avendo altro da aggiungere a quel tagliente commento.
Joachim: Mi chiamo Joachim Weaver, sono Neagorese anche io. Ad Aetheria devo ciò che sono. L'Accademia si è fatta sempre più stringente e selettiva nel tempo. Chi non viene considerato indispensabile è tenuto a provvedere per se, e se non riesce, viene messo alla porta. Essere qui con voi, è l'ennesima opportunità che mi è stata concessa, e non ho intenzione di sprecarla. Impegniamoci a far fronte comune, e portiamo a casa risultati. Non vi chiedo altro.
L'animosità delle sue parole traspariva persino dal suo volto. Joe aveva cicatrici spirituali disseminate su tutto il corpo, in viso le più evidenti, e per loro natura sono soggette a sbalzi emotivi o dispendio di chakra. Non ci si nasce, vengono inflitte. Erano frutto del suo estenuante addestramento. Possederle non è sintomo di potere, bensì di usi impropri della propria arte. Un pò come possono essere le ustioni per un fabbro, non garantiscono doti eccezioanli.
Karl: Conta pure su di me. Sei strano forte, ma posso convinverci..
Rispose l'altro a effetto, dando una sonora pacca sulla spalla allo spilungone. Sorridendo or più disteso, il Piromante a quel punto cercò anche di incrociare lo sguardo di Minerva Jones.
Karl: Ha ragione lui. Abbiamo tutto il tempo per conoscerci meglio. Approfittiamone. Così da non comportarci come emeriti sconosciuti quando arriveremo. Mi sembra proprio una buona idea. Ci state?
Joe, che non era fesso, aveva ben capito dove volesse andare a parare. Voleva sfruttare la situazione a suo vantaggio per aver motivo di tampinare la ragazza. Tutto sommato apprezzò quella rapida riconciliazione, in attesa di cogliere la reazione degli altri.
Edited by Monaco Agamic - 8/11/2017, 13:55. -
.Nave per Ephiora.
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Edited by Isawa - 20/10/2017, 22:13. -
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Il Contatto
[ Verba Manent: Capitolo IV ]
Joachim salutò Hubert Karson come era solito fare nei confronti degli insegnanti in Accademia, portandosi il pugno destro alla spalla sinistra arcuendo leggermente la schiena in avanti, omaggiando la sua presenza. Karl per non essere da meno, emulò il classico saluto militare che aveva visto usare tra commilitoni, preferendo dirigere la mano sinistra verso la propria fronte mantenendola puntata.
Karl: Contate anche su di noi, Signore. Non staremo solo a guardare.SPOILER (clicca per visualizzare)
Joe sorrise all'ennesima reazione impulsiva del Piromante, ma preferì non pronunciarsi in merito, condividendo maggiormente le parole di Jericho annuendo col capo. Anche gli altri si sparpagliarono, consapevoli di aver molto altro tempo per chiaccherare, maggiormente intenzionati a sistemare quel che avevano portato con se nei propri alloggi. Restarono quindi loro quattro. Minerva raccolse l'invito rilanciato dal saldatore, che vide un piccolo varco per farsi avanti in futuro, nonostante continuasse a rapportarsi maggiormente con chi aveva più vicino, l'alchimista.
Karl: Fuoco, e non solo magico. So smontare, assemblare ed usare armi meccaniche. E' la mia passione, non pratico altro.
Replicò con lieve imbarazzo, consapevole di non saper controllare altro. Joachim lo guardò incuriosito. Dedicarsi ad un unico elemento la trovava insolita come scelta. Poteva contare anche su altro, non solo sulle proprie riserve di chakra, era pur sempre un compromesso accettabile. Joe si accodò anche, rivelando i propri.
Joachim: Acqua, Fulmine, e la loro interazione..
Fin quando l'attenzione di tutti tornò a canalizzarsi verso Jericho, quel che affermava padroneggiare dandone manifestazione.
Karl balzò all'indietro sconcertato, tutt'altro che interessato anche solo a sfiorarlo. Minerva sembrò indecisa, probabilmente avrebbe accolto l'invito. Joe invece agì di testa propria, convogliando parti delle proprie riserve in sua direzione. Poteva passare come gesto amichevole, in verità voleva vedere se andasse o meno a vuoto. Poteva convenirgli saperlo, se ne avesse incontrati altri.
[Rapido][Soul River] (Jericho 20 Chakra)
Chakra: 220 - 20 = 200
Edited by Monaco Agamic - 8/11/2017, 14:01. -
.Nave per Ephiora.
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.CITAZIONEIl flusso di chakra esterno a contatto con un corpo dallo stato fisico perturbato per manipolazione meta elementale non perturba l'azione del metaelemento ma nell'immetersi nel sistema circolatorio del magister subisce una reazione visibile quale fosforescenza o irridescenza, rendendo perfettamente distinguibile il flusso di energia che si comporta ad occhio come qualsiasi fluido che dal punto di immissione si diffonde nel corpo del soggetto per poi distribuirsi in maniera uniforme..