[QUEST] Spedizione a Niethlung

Spedizione a Niethlung

Il capitano irrorò di chakra il suo martello per poi frapporlo tra il suo corpo e la saetta, tentando invano di parare il colpo: la corrente si propagò lungo il suo corpo, muscoli e tendini si tesero al massimo.

Jin si alzò da terra come una lumaca, purtroppo il massimo della velocità a cui poteva ricorrere. Malissimo era poco per descrivere la sua situazione, troppo poco.
Cacciò il suo grido con rabbia e sferrò due diretti alla bocca dello stomaco, ripagando con la stessa moneta il gran bastardo: Einar dimostrò la sua esperienza di gran lunga superiore, buttando una volta per tutte il metamorfo a terra.
Il Zakama cercò di indietreggiare, ottenendo solo un pericoloso barcollare: troppo poco sangue arrivava al cervello, tutti i suoi sforzi sarebbero stati futili entro ben poco.
E' così che ci si sente..a morire?

Nemmeno realizzava la svolta tattica per il loro equipaggio; tutti i suoi sforzi erano dedicati esclusivamente al reggersi in piedi.
Tenne gli occhi chiusi un paio di secondi.. altri due.. e altri due..
Proprio quando era sul punto di perdere conoscenza e lasciarsi andare, sentì un grido richiamarlo

Einar! Jin! Presto via di lì!

Incominciò a correre agli estremi limiti del suo corpo, sentendo l'acido lattico nelle gambe ad ogni passo ed il contraccolpo di essi sulle costole rotte. Fu abbastanza per allontanarsi prima di un'immensa detonazione, provocata dai loro cannoni.
Il pirata venne sbalzato fuori dall'imbarcazione, ritornando al suo elemento: forse era l'unica pace che quel villano poteva meritarsi, dopo tutto.

La passerella era caduta in mare ed il panico si spargeva fra i marinai rimasti, ma Jin ancora una volta era estraniato dal gruppo: durante il viaggio per la malattia, alla fine del viaggio per le ferite. Faceva fatica ad accettarlo, ma questa per lui era proprio la fine.
La fredda acqua era penetrata in ampie quantità ormai, generando una piccola laguna sulle assi legnose

Un imponente corsaro pirata in avvicinamento fu lo scacco matto alle sue insicurezze: l'aria si gelò, così come lo strato non poco sottile d'acqua. Non aprì bocca mentre i suoi compagni dicevano le ultime preghiere o si disperavano perché..
Cosa rimaneva da fare ormai? Chiedere ad Anastasya delle cure e ingaggiare un combattimento in quelle condizioni?
No.. ormai era terminata. Poteva gettarsi nelle gelide acque, ma preferiva una morte con onore sul campo di battaglia: sentiva il cuore battere come un tamburo nella cassa toracica a mano a mano che la Drakkar si avvicinava.

Non un'imbarcazione qualsiasi, una creata appositamente per controllare le inospitali acque dell'est. Qualcosa che il giovane ragazzo non sapeva, così come non sapeva chi fossero quell'infinità di volti che li osservavano con aria minacciosa.
Li abbordarono, facendo scricchiolare il rovinato pavimento sotto i loro piedi: un omuncolo in barba folta armato di due asce esordì chiedendo chi li avesse attaccati.
La donna rispose con non molta fretta mentre un Jin, più di là che di qua, si posizionava in guardia: cristo, era troppo per lui anche solo tenere le braccia alzate.

Un paio di scambi di battute gli bastarono per comprendere una cosa fondamentale: per quanto quegli uomini non fossero stinchi di santi, li stavano apparentemente salvando.
fiu.. tirò un sospiro, anche abbastanza rumorosamente. Non fece nemmeno in tempo ad abbassare ambe due le braccia e fare un passo che..
*Badabum*
cadde a terra svenendo rovinosamente, riuscendo fortunatamente a pararsi il volto con il braccio prima di fare il capitombolo...