[Autogestita] Il Settantaduesimo Scontro

Chiba

Luogo: Monastero Ryushang
Orario: Primo Pomeriggio

Un altro giorno. Un altro giorno passato al interno delle mura del monastero Ryushang, situato su di un pendio tra i monti di Ephiora, ai cui piedi trova residenza un fitto bosco. Sono passati ben tre anni ormai, da quando il maestro di Chiba, Chao Tze, promise al ragazzo di lasciarlo andare nel qual caso fosse riuscito a sconfiggere in combattimento il proprio maestro. Nonostante i settantuno tentativi del giovani e le innumerevoli di ore passate ad allenarsi, ancora Tze non ha assaporato l'amaro del suolo che colpisce sulla faccia, da parte del ragazzo. Nonostante le delusioni ed i continui rammarichi, Chiba non si da per vinto e dopo settimane di allenamenti intensi, arrampicate impossibili e scatti alla massima velocità consentitagli, si sente pronto per affrontare nuovamente il suo maestro. Non ha ceduto al caso nulla che gli venisse in mente; ha consumato tutti i pasti che aveva, ha attivato ogni suo muscolo e meditato per ore al fine di prendere il controllo, sul suo corpo e sul suo respiro. Era pronto per l'ennesima sfida contro l'affettuoso padre adottivo, che lo vorrebbe sempre vicino a lui e pronto ad avviarsi alla vita monacale. Ma il desiderio di Chiba di vedere il mondo, vivere come ogni normale ragazzo e vedere cosa la natura gli propone, sono desideri troppo forti. Non si è mai sentito a casa nel monastero, sin da quando era bambino, lo testimoniano le sue scappatelle per la foresta, le arrampicate sulle scivolose ed aguzze pietre bagnate dalle piogge primaverili. Ma ora, tutto questo poteva cambiare. Gli sarebbe bastato abbattere le difese del suo maestro, per poter assaggiare la libertà. Nonostante Chiba voglia tutto il bene del mondo ed ama Chao Tze come un padre, non vuole continuare a restare in questa casa di pietra, dove le principali attività del giorno sono meditare ed allenarsi. Il ragazzo vuole qualcosa di più, vuole assaggiare buon cibo, provare lo stato d'ebrezza, viaggiare e conoscere gente diversa, ogni giorno.

Il gong vibra, si agita, come se annunciasse un avvenimento importante. Il momento delle celebrazioni durerà poco, giusto qualche istante per permettere ai contendenti di dimostrare il rispetto nutrito nei confronti dell'altro. Chiba apre gli occhi, ha finito di meditare, non c'è più tempo. Guarda sotto di se, il piazzale centrale del monastero, dove i monaci si sono radunati in attesa degli sfidanti. Si può notare un uomo anziano, basso e paffuto con una barba grigia e curiosa, indossa le classiche vesti del monastero di Ryushang. Chiba lo riconosce al volo, è il suo avversario il gran maestro...

"...Chao-sama" borbotta Chiba tra se e se, per poi alzarsi in piedi. Si trova in cima alla torre ovest del monastero, prende le dovute misure ed inizia la discesa; poggiando le piante dei piedi sui punti giusti, dandosi sussidio con le braccia e rotolando quando serve, balsa dai numerosi balconi della torre e giunge fino alle mura. Da li si sofferma e nota che il maestro ha notato la sua prestanza atletica, il maestro è solito non trasparire complimenti, tranne quando sinceramente soddisfatto o sorpreso (anche se Chiba non lo ha mai visto sorpreso). Il ragazzo sorride e con un ultimo balzo salta una rampa di scale ed atterrando in piedi, con un leggero piegamento delle ginocchia, giunge al campo di battaglia. Compie i suoi passi, fino a portarsi frontalmente al suo maestro, ma con circa 15 metri di stacco. Ancora siamo nelle celebrazioni dello scontro.



Gran Maestro Chao Tze

Conosciuto per:
- essere alto 1,49 metri
- pesare circa 50 chili
- essere il maggiore esperto di arti marziali di Ryushang
- dominare completamente il suo spirito
- conoscere tecniche dell'aria
- amare i biscotti al cioccolato ed i dolci in generale
- sembrare soddisfatto pur non essendolo

Aisatsu.
"Saluto"

Un monaco tra i contendenti ha dato disposizione di chinare il capo, al fine di salutare l'avversario con rispetto, anche se non ci saranno arbitri serve un terzo collo che pronunci le sentenze.

Chiba ed il maestro chinano il capo come da cerimonia, non è la prima volta che esegue questo movimento come tutti gli altri monaci, ormai non conosce maniera diversa di salutare e dire grazie. Le cerimonie sono praticamente terminate, quando il terzo monaco pronuncerà l'ultima parola, lo scontro avrà inizio. Ma Chiba sente di dover conversare con il proprio maestro, prima di iniziare a darle e prenderle.

"Chao-sama. Siamo di nuovo qui, pronti a sputare sangue per un promessa." con il suo solito sorrisetto giovanile ed ottimista, crede di avere il controllo del campo e di tenere la vittoria in tasca.

"Mio caro ragazzo, sei solo te che vorresti essere in questa situazione, perché non ti arrendi e resti qui con noi. D'altronde, Ryushang è la tua casa, noi la tua famiglia." risponde il gran maestro, con il suo solito sorriso imperscrutabile. "Hai già subito cocenti sconfitte, perché non rinunci a questa inutile battaglia e mantieni intatto il tuo onore. Hai già perso per ben settantuno volte."

"Sai come si dice Chao-sama, la settantaduesima è quella buona." non si lascia abbattere dalle parole piene di neutrale paternità del gran maestro. Sarà la gioventù, ma la resa non è tra le sue opzioni, è sempre stato cocciuto, non fa differenza che sia stato sconfitto anche cento o mille volte, continuerà a riprovare finché ne avrà l'occasione.

Un momento silente e passeggero romba nella materia e solo quando si alza una folata sufficientemente forte a smuovere le foglie cadute, che il terzo monaco proclama l'inizio della contesa fisica.

Hajime!
"Iniziate"

Chiba

Luogo: Monastero Ryushang
Orario: Primo Pomeriggio

Il gran maestro tenta, come sempre, di smorzare l'entusiasmo di Chiba, è sempre stato così. Il ragazzo s'impegnava con tutto il suo cuore nel soddisfare le richieste del maestro, ma quest'ultimo non cedeva mai complimenti e non esponeva soddisfazione, si limitava a dire con neutralità "può andare". Chiba non lo ha mai sopportato, ma questo lo ha anche spinto a ricercare perfezione nel fisico e nella mente.
Intanto Chao Tze ha assunto una sorta di posizione di combattimento, Chiba non l'aveva mai vista prima; "Che sia una nuova tecnica?!" pensa tra se e se il ragazzo, quasi disturbato dalla sua ignoranza. Ormai il suo sorriso sul volto si sta spegnendo ed il timore dell'avversario sta crescendo.
Il maestro continua con le sue solite solfe, "questa è casa tua", " la fuori non c'è nulla per te", "solo la meditazione eleverà il tuo spirito", ecc... il ragazzo era stufo di questi ridondanti paroloni e frasi fatte, voleva vivere la sua vita come voleva lui. Ma allo stesso tempo il volto del gran maestro ha assunto una connotazione più ostile ed oscura, non presentava più la classica facciona bonaria e paterna di sempre. Ma fu a queste parole del vecchio, che Chiba iniziò a preoccuparsi per le sorti dello scontro;

"Ma visto che le mie parole sembrano non averti toccato sino ad ora, farò in modo che questo sia il nostro ultimo scontro."

Troppo minaccioso, non era mai successo. Che la corazza che ricopre la pazienza di Chao Tze sia stata definitivamente spezzata? Chiba si sente quasi in colpa di aver condotto il suo maestro a provare sentimenti simili all'odio e la rabbia, sempre se possano essere una definizione dell'imperscrutabile carattere del maestro, troppo criptico per essere tradotto. Nonostante Chiba ebbe tutto il tempo di udire il gong battere l'inizio dello scontro, il maestro fu troppo veloce ed azionò ogni sua arma, il vento iniziò ad alzarsi fragorosamente e in un battere di ciglia Chao Tze si era portato a contatto con il ragazzo. La mossa di quest'ultimo fu istintiva, non era pronto a ricevere un attacco così rapido e violento, il gran maestro ha sempre usato le proprie abilità sulla difensiva, per riflettere i colpi del ragazzo. Questa volta il maestro vuole farla finita in un paio di colpi ben assestati, ma Chiba sferra una difesa di reazione, per ridurre al minimo i colpi subiti. Allontanarsi sarebbe pericoloso vista la velocità del maestro, anche se pure lo scontro ravvicinato può essere difficoltoso, ma Chiba non può fare altro è quello che gli è stato insegnato, combattere per difendersi e reagire.

Il ragazzo porta in avanti le braccia per parare il primo ed il secondo colpo del suo avversario, adoperando le protezioni poste sugli avambracci, ma anche con queste il danno è ridotto di poco, soltanto grazie all'allenamento per resistere ai pugni avversari Chiba riesce a non subire tutto il danno del nemico. Il giovane digrigna i denti e irrigidisce ogni suo muscolo, per evitare di essere scaraventato dal poderoso colpo del maestro.


Ma nonostante abbia ridotto al minimo possibile il danno del colpo magistrale di Chao, qualcosa lo investe con inaudita forza, come se il vento si fosse ribellato alla natura e si sia schiantato contro il ragazzo. Chiba sente un forte dolore sul busto, colpito da chissà quale stregoneria. "Dannazione! Ma cosa mi ha colpito? E' come se un vortice si fosse schiantato sul mio corpo." pensa il ragazzo, che nonostante il duro colpo è riuscito comunque a non indietreggiare, anche se ha dovuto sforzare ogni fibra del suo corpo. "Che siano le tecniche dell'aria? Sapevo che Chao-sama fosse in grado di adoperarle, ma non pensavo le avrebbe mai usate contro di me. Non mi ha insegnato a dominare gli elementi, non mi ha mai ritenuto all'altezza. Che mi ritenga pericoloso? No. Per lui sono solo un insetto in combattimento, che si sia realmente stancato?"
Questa serie di pensieri iniziò a sfregiare l'animo di Chiba, si sentiva colmo di rabbia per quello che stava accadendo. Il maestro lo stava affrontando con tecniche a lui sconosciute, ma non perché necessitasse di usarle, solo per mettere fine allo scontro in fretta. Questo era insopportabile per Chiba, che non ha mai visto il suo maestro colmo di tali sentimenti. Avvolto dal fervore, il ragazzo, scagliò rapidamente un colpo a palmo aperto con le dita ritirate verso le costole del maestro. Con questa mossa sperava di spezzare la serie del nemico, anche se il maestro si fosse parato avrebbe dovuto cambiare la sua posizione, chiudendosi in difesa anche se per qualche istante.

---- RECUPERO ----

Chiba avrebbe avuto tempo e spazio per assumere una posa da combattimento. Gli avrebbe di certo dato vantaggio nel combattimento, predisponendo il suo corpo ad una preparazione tecnica sul campo.

Stance: Boei + Passive: Tai Chi

Ora che Chiba ha un'apertura per colpire, avrebbe concentrato la propria energia interiore nel proprio pugno destro, con cui avrebbe colpito il più forte possibile il maestro sul core (addome) punto importante per l'equilibrio e particolarmente sensibile agli impatti. Anche se sapeva che il maestro avrebbe avuto una sorta di difesa a questi attacchi e potrebbe prevederli senza problemi, Chiba deve tentare e fare la sua mossa.

[AZIONE - Skill: Ki Strike] -20 Chakra
Danno Inflitto = 10 (Potenza) + 30 (Passive: Body Weapon) + 40 (Skill: Ki Strike) = 80

Chiba

Luogo: Monastero Ryushang
Orario: Primo Pomeriggio

Chiba era riuscito ad infliggere un colpo al suo maestro, anche se quest'ultimo non mostrò nessun segno di dolore e sofferenza, ma il ragazzo era certo di averlo colpito abbastanza duramente. Anche se un grande combattente, Chao ha pur sempre la sua veneranda età e di certo non regge gli urti come un tempo. Il vecchio, inoltre, fu abbastanza svelto per parare il colpo di Chiba, riducendo sensibilmente la forza impattante, proveniente dal ki del ragazzo. Lo scontro era tutt'altro che finito, erano appena entrati nel vivo dell'azione.

Il maestro era concentrato e serio, nulla lo avrebbe distratto dallo scontro e Chiba lo sapeva, anche quest'ultimo doveva restare con i piedi per terra o la situazione sarebbe drasticamente cambiata a vista d'occhio. Ora Chao stava per dare dimostrazione delle sue vere abilità di combattimento e l'animo di Chiba ne era più che disturbato; il maestro aveva preparato una forte quantità di chakra sul palmo della mano, rapidamente lo schiantò a terra e generò una potente onda d'urto, che fece arretrare il ragazzo di qualche passo per la spinta. Ma non era finita qui, un colpo diretto del maestro riuscì a colpirlo e fu imparabile, il tempisto di Chao era stato troppo perfetto, il ragazzo non aveva nessuna possibilità di evitare di essere urtato da tale furia combattiva. Oltre al semplice colpo fisico del maestro, ci fu anche una scomoda e devastante aria mistica, che come un affilato rasoio aveva colpito Chiba ferendolo in vari punti del petto e dell'addome. Al ragazzo sfuggirono gemiti di dolore ed urla strozzate, il colpo era decisamente potente e lui non era preparato a riceverlo, se non ha subito di peggio è per l'allenamento fisico impuntato sulla resistenza, che ha seguito con rigore negli anni. "AH! DIAVOLO!" parole che sfuggono al ragazzo, anche se non urlate perché tagliate dal dolore. "Cosa mi ha colpito? Il maestro è decisamente un avversario tremendo, fuori dalla mia portata. No, non devo perdermi in questi pensieri, devo reagire!" pensa tra se e se il giovane, mentre nota che il maestro si sta allontanando per evitare colpi di ritorsione.

Danni Subiti = 60 - 21 (Passive: Tai Chi + Passive: Steel Body) = 39 danni fisici
Danni Subiti = 60 - 21 (Passive: Tai Chi + Passive: Steel Body) = 39 danni fisici
Danni Subiti = 20 danni magici
Danni Totali = 98 danni totali

---- RECUPERO ----

Chiba lo ha notato giusto in tempo, non può soffermarsi sul dolore passeggero, anche se questo lo ha costretto a cedere con la gamba sinistra e mettersi in ginocchio. Il ragazzo si rialza e velocemente riprende la posizione difensiva adottata anche prima, gli ha permesso di ridurre i colpi subiti finora per la rapidità di reazione, non può abbandonare un aspetto così importante del combattimento.

Stance: Boei + Passive: Tai Chi
Action: [Gratuita] Survival Spirit
Movimento Normale 5m +movimento extra 5m [RAPIDO] (da L9 a h9)

Il ragazzo urla con tutta la sua voce, per darsi la carica emotiva necessaria per affrontare con regolata furia il suo avversario. Non è sua intenzione far del male al maestro Chao, ma non voleva più sottostare a queste regole, non voleva essere più il suo animale da compagnia, voleva di più. Voleva vivere.

Skill: Ki Strike
Danni Inflitti = 10 (Potenza) + 30 (Body Weapon) + 40 (Ki Strike) = 80 danni fisici
Chakra -20

Chiba

Luogo: Monastero Ryushang
Orario: Primo Pomeriggio

Il colpo del maestro Chao Tze, diretto in pieno petto, si dimostra il colpo decisivo. Chiba era sanguinante sui numerosi tagli e graffi, disseminati su tutto il corpo del ragazzo, nulla di permanente col tempo si sarebbero richiesi e tornati comune pelle. Ma la stanchezza, il senso di sconfitta e la mancanza di fiato, portano il ragazzo a non poter rispondere all'attacco, aveva consumato ogni sua risorsa e non aveva più energie. Il colpo si schianto sul punto mirato dal maestro e Chiba e non poté far altro che subirlo.

Danni Subiti = 80 - 20% (Passive: Tai Chi) = 64 - 15% (Passive: Steel Body) = 54 danni fisici

Colpito nell'animo il ragazzo non aveva nemmeno le forze per lamentare il colpo, non un sospiro o un sussulto, il silenzio totale. Il colpo fu così forte che fece roteare in aria il corpo del ragazzo, che finì con lo schiantarsi al suolo a pancia in già, a circa 5 metri dal maestro. Non muoveva un muscolo, il respiro non era sufficientemente forte per gonfiare i muscoli in contrazione, sembrava inconscio e completamente fuori gioco, come se persino l'entusiasmo giovanile gli fosse stato tolto dalla sconfitta. Con questa scena drammatica si chiude lo scontro, il maestro costretto a malmenare l'allievo per farlo ubbidire, tutto si chiude con l'inizio del calar del sole.

Chao sembra deluso dal suo allievo, quali saranno i suoi veri pensieri? Cosa farà adesso? Questo sarà veramente l'ultimo scontro concesso al giovane Chiba? Non lo possiamo sapere.

Gli altri allievi si muovono verso il corpo di Chiba e verso il maestro; il ragazzo sarà trasportato in infermeria ed il maestro verrà curato presto dagli altri allievi, ma viste le capacità fisiche del vecchio, quelli degli allievi saranno solo accertamenti riverenti. Ma proprio quando un paio di allievi stanno per raccogliere il corpo del ragazzo, quest'ultimo inizia a tossire e mugugnare. Le parole sono incomprensibili ma lentamente alza la testa e pian piano tenta di rimettersi in piedi. La fatica è molto, le giunture sono tremanti, la quantità di sangue colante in aumento, i lividi si perdono come in una tela confusionaria ed il rossore del viso accentua lo stato di fatica. Chiba, a denti stretti, si porta quasi in piedi, ma non regge una postura eretta, nonostante tenti continuamente di tornare in posa da combattimento.

Stance: Boei + Passive: Tai Chi

Ora che può guardare il maestro negli occhi, anche se da distante, raccoglie ogni sua molecola di ossigeno e le getta fuori con veemenza; "Non è finita! Vedi, sono ancora in piedi! Io non mi arrenderò...MAI!" alle parole si alternano fiatoni e sospiri pesanti, la tensione nel fisico del ragazzo è palpabile da lunghe distanze. "Ti atteggi a saggio assoluto, ma la verità è che non sai niente, di ciò che vi è la fuori! Non so perché ti ostini, ma io un giorno riuscirò ad uscire da qui!" il suo impeto riecheggia ovunque e non vi è orecchio che non l'ode.
Il ragazzo sembra prepararsi ad un attacco, gli allievi sono in guardia, non sanno se è ancora il maestro il suo obbiettivo, nonostante abbia dichiarato che lo scontro è ancora in corso. "Avanti. Fatti...sot..." ma la fatica è troppa, il senso di stanchezza e pesantezza sono troppo intensi per continuare. Chiba perde la postura, prima le braccia cadono di peso verso il basso, poi le ginocchia iniziano una rapida ed inarrestabile caduta verso il terreno, tutto si spegne con un paio di tonfi ed il viso di Chiba accarezzato dal vento, mentre ad occhi chiusi cade in un sonno ristoratore. Nonostante la volontà del ragazzo, il suo corpo ha raggiunto il limite, volente o nolente, la fine dello scontro è stata decisa. Il gong riecheggia nella valle, a testimonianza della battaglia, che termina con lo stesso vincitore di sempre. Gli allievi avrebbero incominciato a pulire, partendo dal corpo del ragazzo, che sarebbe stato medicato a dovere. Chissà quali giorni di angoscia lo attendono.