Tramonto

Crepuscolo di una radura persa da qualche parte nella nera foresta di Sumadea. Luogo imprecisato mai descritto da alcuna cartina perché qui i cartomanti hanno vita breve come ogni cosa che non sia cresciuta tra gli alberi di queste foreste. Ogni foglia, ogni tronco, ogni solco del terreno potrebbe ospitare qualcosa che non aspetta altro che morderti, avvelenandoti a morte prima ancora che il tuo cadavere possa raggiungere il terreno.

Eppure aveva le sue oasi, troppo addentrate nella foresta per potervi arrivare in vita. E potevano assomigliare a questa radura dalla erba selvatica e alta fino alle ginocchia, ricca di fiori di campo selvaggi come poche cose a questo mondo. Nessuna mano umana ne ha mai colti, così come è giusto che sia. I fiori non sono fatti per essere colti e morire dentro al vaso squallido di un salotto. Sono fatti per vivere selvaggi e adornare i prati e le radure.

Due fiori si ergevano in mezzo a quell'oasi di pace. Uno bianco e uno nero. La spada nelle mani di Rain scintillò producendo un suono metallico mentre veniva sfoderata. Il nome pronunciato dal Kaguya eccheggiò nella distesa rompendo quel silenzio surreale. La figura nera mosse il capo lievemente, guardando la spada e saggiando quell'affronto. Una lunga mantella di pelle nera gli cadeva lungo le spalle, mentre il volto pallido incorniciato dai capelli neri e ispidi risaltava sullo sfondo altrimenti totalmente buio.

Mosse un braccio fino a quel momento nascosto dal resto del corpo, mostrando un enorme cerchio metallico simile a un chakram, ma ben più grosso. Il diametro dell'arma superava il metro e Scaar la reggeva col braccio sinistro, osservando cupamente il suo avversario.

E' finita, Rain. Basta scappare. E' il momento di assumerti le responsabilità dei tuoi fallimenti.

Rispose cripticamente Scaar con parole che avrebbero acquisito significato solo nella mente di Rain. Scaar strinse ermeticamente la presa del pugno attorno all'arma prendendosi il tempo per soppesare gli elementi in gioco.

Un violento agitarsi dell'erba intorno alle proprie gambe preannunciò giusto qualche istante prima quel che stava per accadere. Una corrente d'aria si originò alla base del corpo di Scaar mentre l'arma pesante veniva sollevata dal braccio sinistro. La figura di Scaar si proiettò in avanti in uno scatto di 10 metri, aiutato in agilità dall'aura ventosa, per arrivare praticamente in corpo a corpo con Rain, tentando di calare la propria arma pesante sull'amico, senza mostrare una minima esitazione.
[Attivazione - Aura: Go With the Flow]
[Slot Azione - Attacco fisico]

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[DIFESA]
Nemmeno tanto soprendentemente Rain mandò a vuoto il fendente menato con il chakram che si piantò nel terreno creando un soldo abbastanza ampia nella terra e divellando un mazzetto ben sortito di vegetazione. L'avversario gli era finito di lato e lui aveva il fianco esposto al contrattacco di Rain che di certo non sarebbe tardato ad arrivare. Mollò la presa dal Chakram che rimase praticamente verticale perché per un quarto della sua dimensione era conficcato nella terra e si voltò verso Rain, alzando la guardia e posizionando gli avambracci ricoperti da ceppi metallici arrugginiti e catene.
[Passive - Paradigm Shift]

Il Kaguya come ben noto a Scaar si cimentò in una tempesta d'acciaio, concatenando in brevissimo tempo ben 3 attacchi. Mentre Rain faceva un passo avanti per provare un affonde diretto all'addome di Scaar, questi non potè fare a meno di pensare che era stato stupido esporsi a tal punto alle spadate di Rain. Il "dono" che aveva ricevuto in circostanze misteriose prevedeva una fase di "riscaldamento" prima di poter concedergli effettivi vantaggi, doveva assorbire parte dell'energia vitale di Rain per garantire vantaggi alla propria e questo era un processo graduale.

Il braccio destro compì un movimento verso l'esterno per scontrarsi con il corpo della lama in affondo, deviandola di poco e ottendendo come risultato un taglio abbastanza profondo al fianco destro. Concentrato sui movimenti del proprio avversario, mosse le braccia per intercettare anche le successive due spadate, riempendo l'aria di suoni metallici assordanti. Le armi deviate provocarono ulteriori tagli sul tricipite sinistro e sulla parte superiore coscia destra.
[Slot Rapido - Parata con protezioni]
[Slot Rapido - Parata con protezioni]
[Passive - Improved Block]

Con tre brutti tagli che presero a ricoprire di rivoli di sangue nemmeno troppo copiosi il suo corpo, Scaar aveva ricevuto una buona dose di danni e il dolore provocato da essi cominciò ad inebriarne i sensi, provocando un accelerazione del battito cardiaco e appesantendone la respirazione, benché cercasse di gestirlo come sapeva bene.
[Passive - Lifesteal II]

I suoi occhi bui scintillarono di una luce strana mentre guardava fisso Rain con espressione tirata e arcigna mentre l'aura ventosa che prima lo circondava andava lentamente scemando.

Hai intenzione di uccidermi di nuovo, Rain? Ero tuo amico...

[RECUPERO]->[ATTACCO]

Scaar protese la mano verso il Chakram sollevandolo dal terreno, disotterrandolo. L'arma fu portata di poco più in avanti rispetto al corpo, assumendo quasi una posizione di combattimento del tutto diversa. Le gambe si allargarono e il baricentro si abbassò di poco mentre continuava a guardare Rain con sguardo duro. Gli occhi sembrarono fosse nere e profonde dove uno strano bagliore era appena percepibile in fondo.
[Stance - Heavy Guard]

Ero tuo amico e tu mi hai ucciso.

Il chakra all'interno del corpo di Scaar vibrò vorticando violentemente in un picco di attività, materializzandosi sotto forma di un aura luminescente attorno all'arto disarmato.

HO DATO LA MIA VITA PER TE E COSI' MI HAI RIPAGATO!

Ululò. La sua voce rimbombò nell'aria come un tuono e per qualche motivo, per un istante, la valle si illuminò a giorno quasi ci fosse stato anche il relativo lampo. Scaar si era rifatto in avanti, accompagnando il suo attacco con un alto urlo. L'arma pesante nella mano destra fu portata leggermente di lato mentre il braccio sinistro ricoperto dall'aura fu direzionato verso l'addome di Rain, con l'intenzione di scaricargli addosso l'elettricità accumulata.

Ma non era tutto. Quello stesso attacco era stato infuso di un ulteriore quantitativo di chakra che lo avrebbe potenziato ulteriormente, rendendo il proprio colpo sicuramente più efficace.
[Slot Azione - Ki Strike]

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[DIFESA]
Il colpo sebbene scaricato su Ghost si fermò su di un autentico muro solido di ossa che assorbirono completamente il colpo. Scaar allontanò la mano dal corpo dell'avversario, interdetto. Rain non sembrava nemmeno più umano: uno scheletro vivente e nerboruto, inscalfibile e impenetrabile. Lo guardava Scaar, mentre indietreggiava di un paio di passi. Lo sentì urlare, solido nella convinzione di essere imbattibile.

Non ebbe tempo di ribattere perché l'altro si rifece immediatamente sotto. Utilizzando in maniera assurda le sue ossa, gli scaraventò addosso una manciata di proiettili ossei, troppo veloci per poter farci qualcosa da distanza ravvicinata. Gli ossicini si conficcarono nell'addome di Scaar penetrando come proiettili e lasciando diversi fori rossastri e sanguinanti. Il dolore ancora una volta fu tanto, il corpo di Scaar ebbe un fremito e i pugni si stringevano fino a diventare esangui.

Non era finita lì. Rain gli si rifece contro, brandendo la sua spada con maestria. Era spaventoso. Un enorme blindato che macinava tutto ciò che trovava di fronte a sè. Un altra serie di attacchi si sarebbe abbattuta su Scaar, questa volta ancora più letali. Il braccio che reggeva il Chakram si fece avanti per fermare i due attacchi, riuscendo a bloccarli entrambi sebbene con fatica.
[Slot Rapido - Parata Pesante]
[Slot Rapido - Parata Pesante]

[RECUPERO]->[ATTACCO]

Il suo sguardo si soffermò su Rain. Era ancora buio in volto, il suo colpo era sporco del suo stesso sangue che però s'era per lo più già seccato sulla pallida epidermide.

Sei cresciuto, ragazzo.

Sussurrò col solito tono rauca e secco, non trattenendo un accenno di risata divertita. Non avrebbe detto altro per il momento, decidendo che non avrebbe aspettato oltre per la propria offensiva. Ricoperto com'era di quello strato d'ossa Rain era indistruttibile, sarebbe stato inutile insistere sul piano fisico. Ciò che seguì fu la diretta conseguenza di questa constatazione.

Per prima cosa il chakra nel corpo di Scaar si agitò di nuovo, manifestandosi come un turbine leggero d'aria che mosse l'erba alta attorno a lui e mosse i lembi delle sue vesti e di quelle di Rain.
[Aura - Go with the Flow]

Un aura verdognola circondò Scaar mentre da sotto la pelle grigia e smorta divennero visibili venature nere che si disegnarono sul corpo mentre il bagliore all'interno delle fosse nere dei suoi occhi ebbe un picco. Rain avrebbe percepito che dell'energia vitale lo abbandonava, come una sensazione di stanchezza improvvisa, mentre come in un flusso etero a malapena visibile quella stessa porzione di vita veniva assorbita da Scaar.
[Slot Rapido - Skill: Life Absorbtion ( + 9 Vita ) ]
[Passive: Mark of the Reaper]
[Passive: Withering aura]

Immediatamente dopo di ciò, una violenta corrente d'aria cominciò a soffiare da dietro Rain e tutto intorno, convergendo verso Scaar che intanto sollevava il braccio libero della propria arma pesante. Fu questione di un secondo che la corrente si accumulasse per poi esplodere in un impulso diretto verso il baricentro di Rain per respingerlo dieci metri più indietro.
[Slot Azione - Skill: Pushback]

Successivamente Scaar prese ad indietreggiare di altri 10 metri, fino a portare tra sè e Rain una distanza di venti metri totali. La figura di Scaar si fermò quindi in mezzo alla radura, il Chakram gigante stretto nel pugno destro, mentre osservava cupamente Rain. Ricadde in un silenzio enigmatico di chi medita qualcosa, di chi ha ancora diversi assi nella manica prima di soccombere. Si passò la lingua sulle labbra nere soppesando le circostanze dello scontro, poi il volto cambiò espressione come di chi, dopo aver cercato a lunga, finalmente trova quel che cercava. La bocca sottile si deformò in un sorriso malato per poi rivolgere di nuovo la parola a Rain.

Dio mio. Eppure dicevi di odiarlo più di ogni altra cosa al mondo. Cosa si prova a sapere di essere diventati proprio come lui?

Rain avrebbe capito. Sapeva che avrebbe capito.

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[DIFESA]
Lui, scappare? Certo che no. Non si stava tirando indietro, semplicemente non era stupido al punto da insistere con gli attacchi fisici. Farlo sarebbe stato uguale a dare ripetutamente testa contro un muro di acciaio. Ed era stato tagliuzzato già abbastanza per insistere nel mantenere una distanza talmente esigua. Doveva riprendere in mano le sorti dello scontro e aveva gli strumenti per farlo.

Rain comunque non era uno sprovveduto. Decise di attaccare dalla distanza, cimentandosi in una pioggia di proiettili ossei e rocciosi. Di fronte a quello sbarramento Scaar potè fare ben poco se non posizionare la propria arma di fronte a sè, finendo nuovamente crivellato in malo modo e in più parti del proprio corpo. Le mascelle si serrarono nuovamente, mentre la consapevolezza di non essere messo benissimo si faceva largo nella propria mente.

Un proiettile gli scheggiò la fronte, provocando diversi rivoli di sangue che andarono a bagnargli l'occhio sinistro costringendolo a chiuderlo. Un altro paio si conficcò sul collo, provocando anche il sanguinamento in quella parte del corpo. E qualche proiettile roccioso lo colpì all'addome, provocando una violenta tosse e ansiti vistosi.

[RECUPERO]->[ATTACCO]

Il suo corpo era sporco del suo stesso sangue e la figura lievemente curva per il dolore e la fatica di quello scontro. Non rispose ad alcuna delle provocazioni di Rain inizialmente, ma la sua contro offensiva non si fece attendere un secondo di più.

Ti sembra che stia scappando, Rain?

Rispose con voce calma e rauca. A quella domanda si fece in avanti rapidamente reggendo ancora il Chakram nella mano destra.

Come fai ad essere così CIECO!

E al suono altisonante di quella parola il corpo di Scaar emanò un bagliore particolarmente intenso che avrebbe accecato irrimediabilmente il suo avversario. Questo gli avrebbe assicurato almeno in parte di mantenersi al sicuro dagli attacchi a distanza dell'amico.
[Slot Rapido: Flash]

Arrivò a circa 5 metri da Rain per poi caricare un colpo con il braccio libero previamente ricoperto di un aura luminescente di chakra. Successivamente delle scariche elettriche squarciarono l'area intorno al braccio, frigolando pericolsamente. Il braccio di Scaar proteso a colpire sembrò colpire l'aria inizialmente dato che la distanza tra lui e Rain era ancora abbastanza, ma incredibilmente l'arto cominciò ad allungarsi fino a ricoprire i restanti 5 metri che separavano i due, tentando di impattare in pieno petto.
[Slot Rapido: Shock]
[Slot Azione: Ki Strike]
[Passive: Rag Doll]

L'aria riprese a sibilare violentemente intorno a lui mentre un vortice d'aria si stava originando sotto le proprie gambe. La corrente lo aiutò ad indietreggiare ancora aiutato, riportandosi nuovamente a 10 metri da Rain.
[Aura - Go with the Flow]

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I fendenti della spada si abbatterono sulle ginocchia di Scaar costringendolo a finire in ginocchio, appunto. Non aveva avuto modo di difendersi, non aveva avuto una possibilità, era stato tutto fin troppo semplice. Mentre il paesaggio intorno a loro si deformava come lo sfondo sfocato di una fotografia di un primo piano, il corpo martoriato di Scaar cedeva di fronte a Rain, tagliuzzato, crivellato e ricoperto di sangue.

Il suo volto tradiva il dolore e la stanchezza per quel breve ma intenso scambio di colpi ma in quelle fosse profonde e buie che aveva al posto degli occhi non c'era traccia di paura nè di timore. Qualcosa in fondo fissava Rain, una bagliore pallido e inquietante.

Non ti perdonerò mai per quello che mi hai fatto.

Biascicò sinistro poco prima che la lama del kaguya lo trafigesse, attraversandone il cranio e sfondandone la nuca. Le braccia ricaddero inermi ai lati del corpo e il corpo rimase nella posizione inginocchiata, giusto afflosciandosi un poco, sorretto praticamente dalla lama della spada incastrata nel cranio spaccato.

Era stato troppo facile? Rain sapeva che Scaar era un avversario ostico, lo ha sempre saputo. Cosa significava quella vittoria assurda? Forse queste domande cominciavano ad affacciarsi nella sua mente mentre avrebbe notato il primo particolare inquietante. La spada non veniva più via. Per quanto avesse tirato, strattonato, quella non sarebbe venuta via dal cadavere di Scaar come se vi fosse saldata.

Mentre i tentativi macabri di estrarla sarebbero proseguiti, il cielo tutto intorno si sarebbe acceso di un rosso scuro come una pozza di sangue raffermo, il colore del sangue che sporcava il corpo del suo amico. Gli alberi e l'erba sarebbero anneriti e le foglie sulle piante sarebbero appassite mentre la luna sarebbe completamente sparita dal cielo. Il tempo di inorridire di fronte a quella strana sequenza di eventi che qualcosa di altrettanto assurdo avvenne.

La mano di Scaar si mosse. Inizialmente sembrò l'illusione di un fremito, una mano che si muoveva impercettibilmente. Poi lentamente le braccia si alzarono, stanche, come tirate da un filo invisibile. Le mani si posarono sul freddo metallo della spada di Rain, stringendolo fortemente fino a provocarsi tagli nei palmi che presero a sanguinare ancor più copiosamente.

La presa si rinsaldò in modo da tenerla ferma mentre il corpo e la testa si allontanavano per far scivolare via l'arma da dentro il cranio. Un viso terribilmente deformato e distrutto si sollevò a guardare Rain in un tripudio di orrore.

Non ti sbarazzerai mai di me, Rain. Io sono il senso di colpa che ti tormenterà fino a quando le tue ossa fredde non concimeranno la terra. Fino ad allora..

Il cielo si spense lasciando il posto a fitte tenebre. La voce sinistra di Scaar sussurrò infine:

Non ti darò pace.

Da qualche parte ad un paio di kilometri dalle rovine di Ame

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Una leggera brezza primaverile accarezzava le fronde verdi degli alberi che in un balletto armonioso oscillavano espandendo un brusìo distensivo in tutta la foresta. I raggi del sole finalmente riuscivano a filtrare grosse nuvole bianche che si diradavano gradualmente lasciando intravedere chiazze di azzurro intenso. La luce colorava ogni cosa di colori vividi e scintillanti, un verde intenso si diffuse nel sottobosco in tutte le sue sfumatore e le gocce d'acqua ancora presenti sulla vegetazione bagnata scintillavano come perle preziose colpite dai raggi del sole. Il sottofondo frusciante nell'aria veniva colorato qua e là dalle note alte e armoniose degli merli e dei pettirossi che rendevano il tutto, a prima vista privo di anima viva, vivace e pieno di vita.

Sulla terra umida, un braccio si mosse in maniera stanca e intorpidita. Dapprima colto da fremiti quasi impercettibili alle dita, poi si raccolse avvicinandosi all'addome, che aveva da poco ripreso ad espandersi con ritmo lento e irregolare. Il dorso era nudo e pallido, dal colorito cadaverico. I capelli ricadevano scomposti sul viso, ancora umidi e spettinati. Un vistoso taglio netto era visibile sul collo, ricucito di fresco da filamenti neri e sottili.

Era disteso a terra supino, una pozza nera di sangue raffermo aveva impregnato la terra nuda e marrone sotto di lui e altresì aveva lasciato croste di sangue raffermo sul suo collo. Esamine il corpo era lì da giorni eppure non aveva accennato a decomporsi. Ora improvvisamente aveva ripreso a respirare e muoversi dopo una condizione di stasi prolungata. Dopo una lunga serie di movimenti letargici, aprì gli occhi. Le ciglia sfarfallarono ripetutamente per via di un raggio che attraverso le foglia filtrava fin sul suo viso.

Dapprima gli occhi scrutarono i dintorni con curiosità e disorientamente, poi si fermarono a guardare un punto fisso di fronte a sè per poi chiudersi mentre il volto si distendeva in un espressione delusa.

...Rain.