[QUEST] Ali nere

Ci fu una passiva attesa, dunque, durante la quale il trio avanzava nella valle verso le due donne in difficoltà. Darina rifilò una pozione a Kesha che senza farselo ripetere l'afferrò con la mano sana, stappandola rapidamente e portando la boccetta alla bocca. Ne ingollò metà con tre ampi sorsi, storcendo l'espressione sul suo volto a causa dell'asprezza del rimedio.

Si voltò quindi verso i tre, per niente serena. Tre individui loschi che vagano in bella vista nel nido di un drago... Non sono niente di buono. E stava per voltarsi verso Hakka per fargli cenno di venire in loro aiuto quando improvvisamente le due donne furono illuminate da una luce violacea proveniente dal basso. Tutte intorno a loro si era formato una specie di cerchio luminoso nel terreno che proiettava la propria luce soffusa e inquietante. Darina e Kesha avrebbero constatato con sgomento di non poter più muovere nemmeno il più piccolo muscolo, non un gesto poteva essere effettuato se non con enorme dispendio di energie.

Al suono delle tue parole l'urlo del popolo Naga si innalzò assieme a pugni alzati al cielo e occhi assetate di vendetta e gloria. Nayatu si sarebbe avvicinata ad Hororo, afferrandole il braccio con l'unica mano che aveva e sollevandoglielo, mostrando fiera la donna che gli stava ridando nuova grinta e volontà di combattere. Le urla di plauso proseguirono per qualche secondo finchè un nuovo rumore, dapprima confuso con le urla ma più terribile per intensità e natura si aggiunse alle grida, che si spensero poco dopo in un silenzio di sgomento.

Era un ruggito che loro conoscevano molto bene, forse risvegliato dall'intensità delle voce delle Naga. Gli uomini e le donne raccolte intorno ad Hororo e Nayatu si guardarono con occhi sbarrati dalla paura non solo per la repentinità di quel ruggito ma perché risultò evidente che la fonte non si trovava effettivamente lontano da loro. Il drago era vicino, era stato destato e poteva piombare sul loro accampamento da un momento all'altro, proprio come era accaduto in passato.

La fonte del suono si trovava a SUD, ad occhio e croce qualche decina di metri dai Naga. Nayatu lasciò dapprima il braccio di Hororo sgomenta ma poi si ricordò dei discorsi eroici e le parole di coraggio pronunciati fino a qualche secondo prima e si fece coraggio, stringendo il pugno con forza voltandosi a guardare Hororo.

Tutti i Naga si voltarono a guardare lei, come aspettandosi qualcosa che l'arcadiana avrebbe intuito al volo.

Impagabile lo sguardo sorpreso dello sciamano che reggeva lo scettro scheletrico nel vedere il proprio incanto spezzato dall'abilità di Darina. Il terreno poco distante dalle due donne franò deturpando il cerchio violaceo responsabile della loro immobilità e creando un fosso abbastanza profondo che divise le donne dal loro aggressore. Kesha riuscì finalmente a muoversi, voltandosi a guardare Darina con sguardo di intesa. Bella mossa, moretta. Occhi aperti adesso.

Le due donne sapevano che il tizio in maschera aveva sempre in mente loro come bersaglio. Egli, dapprima colto alla sprovvista dal modo in cui le donne erano riuscite a liberarsi, avanzò rapidamente portandosi al delimitare dell'area infilando una mano dentro il mantello che nascondeva pressapoco tutto il suo corpo. Ne tirò fuori due armi da lancio simili ai kunai utilizzati dagli shinobi. Lesto ne scagliò due in rapida successione, uno rivolto verso Darina e uno rivolto verso Kesha.
[Slot Rapido - Lancio d'armi] x 2
[Danno armi: 10 (potenza) + 30 (Rogue) + 20 (danno arma)]


Dal canto suo, la donna dai capelli bianchi e dalla brutta cicatrice sul lato sinistro del volto ascoltava le minacce di Vanberk non sembrandone per niente turbata. Sicura della spada ferma nella mano destra, gli rivolse in risposta parlando per la prima volta. Niente di personale stranieri, ma siete capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La ragazza si portò ancora più avanti, intenzionata a sbarrarvi la strada ed impedirvi di venire in aiuto delle due donne attaccate dall'uomo mascherato. Intanto, un alone bluastro iniziò a pervaderla mentre le iridi e le unghie (notate da chi avrebbe fatto caso ad un simile particolare) si tingevano di una tinta scura violacea.
[Equipaggiamento]
[Arma bianca: Danno 40]
[Armatura Leggera: Blocco 40]
[Slot Rapido - Movimento gratuito + extra: 10m -> M14]

Alle parole di Hororo Nayatu incalzò, ribadendo le direttive dell'arcadiana. Avete sentito? Portate a sicuro i più giovani e gli anziani! Kaleb, Gheera, radunate i più deboli e conduceteli a Sud in un posto riparato. Voi altri, guerrieri e guerriere, radunatevi!

Un gran fermento colpì il campo, qualcosa non troppo dissimile al panico. Avevano tutti udito il ruggito della bestia che aveva ucciso i loro padri, le loro madri, i loro figli e figlie, troppo vicino al posto dove si trovavano e adesso gli ordini urlati dalla seguace di Ysabeth e da un infervorata Nayatu avevano scatenato una reazione inconsulta e confusionaria. Kaleb e Gheera, due dei guerrieri Naga, si adoperarono per dirigersi ai giacigli dove anziani e bambini venivano organizzati come potevano per una rapida evacuazione. Da tutte le parti sotto gli alberi si radunavano invece i giovani e i guerrieri, avevano afferrato sommariamente le armi a disposizione e Hororo in quel momento avrebbe forse capito che era stata sin troppo ottimista nell'immaginare l'esercito dei suoi sogni.

Entrambi i pugnali dell'oscuro nemico colpirono i loro bersagli, così che entrambe le donne furono colpite dal tizio mascherato sebbene non in maniera eccessivamente grave. Pronta fu la reazione di Darina che scagliò due lame verso il proprio avversario e altrettanto risentita e pronta fu la rappresaglia di Kesha che, dimostrando di avere con sè un vero e proprio set di coltellacci, si cimentò in un altro triplo lancio simile a quello che aveva riservato al Bellower tempo prima, mirando ad inchiodare il loro bersaglio con una pioggia combinata di lame.

Quasi disperato il tentativo dell'arcadiana di ripristinare l'ordine che ella stessa poco prima aveva contribuito a fomentare e rompere. Fu difficile e arduo raggiungere la testa del gruppo ma dalla sua Hororo aveva un agilità spiccata oltre che forza di volontà e in breve tempo riuscì a guadagnare una posizione sufficiente per farsi vedere da tutti. Il gruppo cominciò a rallentare ma non certo a calmarsi, era contro un drago che stavano correndo e dopo aver trovato la giusta combinazione di follia e adrenalina tale da indurli ad affrontare la belva sarebbe stato difficile fare dietro front.

Nayatu comunque, indomita, infiammata dal desiderio di vendetta ma non stupida, dava molta importanza alle direttive della donna e, sebbene non comprendesse più di tanto il motivo del suo apparente ripensamento, la affiancò in testa alla folla di cacciatori tentando di sovrastare le urla. Un momento! Ascoltiamo la nostra condottiera! Ricordate che senza la sua esperienza di ammazzadraghi non abbiamo speranze di sopraffare la bestia!

Diversi ebbero il buon senso di rallentare ed ascoltare, ma l'ordine fu ristabilito solo gradualmente. Nel frattempo decine di metri erano stati percorsi nella foresta. Le parole di Hororo giunsero quindi al gruppo, per poi essere riformulate da Nayatu, l'unica ad avere la capacità di farsi ascoltare dalla sua gente. Sentito? Pugnali e lancieri qui davanti. Arcieri, nelle retrovie. Nessuno faccia mosse avventate, seguiremo il piano d'azione della figlia di Ysabeth! Andiamo, diamoci una mossa!

Tutto fu svolto con ritmi concitati e nell'euforia del momento e ciò era comprensibile, sebbene non si vedesse ancora era facilmente avvertibile da tutti il fiato fetido del drago alitare sui loro colli. Nayatu attese che gli ordini fossero eseguiti almeno sommariamente per poi voltarsi verso Hororo con occhi sbarrati e narici dilatate. Tutti affogavano la propria paura nell'adrenalina del momento, era l'unico modo per poter fare quel che stavano per fare. Nessuno si sarebbe gettato ai piedi di una creatura tanto enorme quanto crudele senza aver rinunciato a parte della propria razionalità per compiere un atto di fiducia cieca. E tale fiducia era tutta riposta su Hororo, vista come un messo divino mandato a liberarli dall'oppressione della bestia.

Nayatu era ancora soffermata a guardare l'arcadiana aspettando impaziente che questa desse finalmente le direttive per attaccare. Siamo-

*SSSFFRRRRAAASSSSCCHH!!!*

Il grosso macigno di pietra si originò nell'esiguo spazio tra Kinamy e il nemico mascherato, andando a impattare contro lo stesso che riuscì a muoversi lievemente di lato per non finirvi schiacciato ma rinvenendo comunque una brutta botta. L'enorme masso continuò la sua corsa diretto verso il mistico, raggiungendo anche questo nel suo avanzare inarrestabile e impattando contro l'avversario con tutta la propria potenza dirompente. Il nordico invece si rivestì di un aura elettrica e sfrigolamente, muovendosi verso l'albina spadaccina che finì investita dalle intense scariche statiche, risentendo visibilmente del colpo.

Roman da parte sua non si fece ripetere due volte l'invito ad allontanarsi, si reggeva il braccio insanguinato con la mano tentando di tamponare la ferita profonda inferta dall'avversaria mentre egli si trovava scoperto. A differenza di Hakka o del nordico, egli non indossava armature e questo gli era giocato a sfavore. Si diresse verso Hakka che già lo teneva d'occhio da tanto, preoccupato per le sue condizioni.

Stringi i denti, tieni impegnato il sacerdote mentre ci sbarazziamo della spadaccina. Kesha! Ululò infina senza voltarsi mentre continuava a guardare la donna dai capelli bianchi, meditando come contrattaccare. La ragazza era messa male, l'uomo mascherato l'aveva presa di mira infliggendo una serie devastante di colpi, ferendola infine al fianco, dal quale perdeva diverso sangue.

Sto bene.. Commentò lei mentre si reggeva a Darina che aveva appena scagliato il masso contro l'avversario. Si reggeva la ferita con la mano, il sangue l'aveva imbrattata completamente e continuava a scorrere fino a scurirne i pantaloni. Guardò la compagna, preoccupata. Una pozione non avrebbe più effetto... dobbiamo avvicinarci ad Hakka o rischiamo molto.


Hakka adesso era pronto a scatenare tutta la sua furia. Era scuro in volto ed era tornato silenzioso dopo il breve scambio di battute. Avreste potuto udire un suono profondo e sordo preannunciare quel che stava per accadere, poi una lieve vibrazione sismica avvertita alla base dei vostri piedi. La terra tutto intorno a voi avrebbe preso a contrarsi e scuotersi fino a quando il manto erboso e verde ebbe lasciato il posto ad uno strato irregolare di roccia impervia che avrebbe reso arduo qualsiasi tipo di movimento su di essa.

Hororo stava finendo di parlare quando un nuovo rumore assordante coprì le sue parole. Questa volta però non si trattò del solito rumore di sottofondo. Un intero gruppo di alberi alle spalle dell'arcadiana fu divelto, l'onda d'urto fu sufficiente a smuovere lei e quelli dei Naga che erano più vicini, scaraventandoli a terra se non altro a causa del trambusto, senza però ricevere ancora danni ingenti.

Apparve nel mezzo di quel tratto di foresta la fiera e mastodontica creatura dall'alto dei suoi 10 metri. Solo il capo era alto 4 metri e le fauci avrebbero potuto inghiottire una decina di uomini in un solo boccone (o forse era solo soggezione) Ruggì orribilmente sopra quel manipolo di stolti mentre questi strisciavano via come formiche, sparpagliandosi intorno all'enorme figura. Molti cercarono riparo tra gli alberi, ma ancora non si ritiravano. Già alzavano le armi, i lancieri soprattutto, scagliando le armi con forza fino a raggiungere il grugno del nero draconide, provocando fastidi e ruggiti di rabbia.

Una masnada di arcieri abbastanza vicini tese l'arco per tentare di colpire gli occhi della creatura, ma furono raggiunti da una potente zampata della creatura che si muoveva scompostamente e con maldestria in mezzo agli enormi tronchi e alla stretta foresta, provocando a più riprese crolli per via anche della lunga coda e delle ali che continuava a cozzare contro le fronde dei sempreverdi.

Hororo era finita alle spalle della creatura, a terra in mezzo a rami e tronchi spezzati. Intorno a lei altre quattro o cinque donne che tentavano di alzarsi in piedi mentre davanti a loro in drago continuava a dimenarsi ferocemente facendo tremare il terreno e mietendo vittime ad ogni zampata. Si voltarono verso l'arcadiana con occhi sbarrati, aspettandosi chissà quale azione da essa. In quella situazione critica, Hororo avrebbe riconosciuto chiaramente il corpo di Nayatu fuoriuscire per metà da sotto ai tronchi tranciati. Era ad una ventina di metri, pericolosamente vicina al drago. In effetti la bestia mitologica continuava a muoversi praticamente sopra alla donna intrappolata. Inizialmente sembrava priva di sensi, ma poi mosse lievemente la testa e un braccio libero, riprendendo gradualmente i sensi.