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Un Tesoro Ambito
~ ✠ ✠ ✠ ~La Sala della Fortuna Ambigua era un brutto incrocio tra una casa di piacere ed una bisca, l'aria all'interno odorava di tabacco, sudore e chissà quali altre cose che avreste preferito non sapere; di tanto in tanto il soffuso odore d'incenso vi avrebbe solleticato il naso, mentre una donna dagli abiti succinti che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione vi sarebbe sfilata accanto cercando di attirare il vostro sguardo, se non il vostro interesse.
I vostri occhi si sarebbero presto abituati alla luce delle candele poggiate sui tavoli dove gli avventori si giocavano il poco denaro che avevano a carte, oppure amoreggiavano del tutto incuranti degli sguardi degli altri in qualche nicchia poco illuminata assieme a qualche ragazza di servizio.
Oltre agli uomini ai tavoli e le donne intente ad ammaliare gli astanti, c'era anche qualche omaccione dall'aria truce e dalle armi alla cinta che sembravano aver poca voglia di rimanere nel fodero. Evidentemente quel luogo aveva una sorta di sicurezza privata che serviva a scoraggiare i presenti dal compiere atti che arrecassero troppo disturbo o che qualcuno allungasse troppo le mani sulle signorine, senza aver prima pagato il dovuto.
Anche se Vanverk avesse fatto scorrere più volte lo sguardo sulla sala non avrebbe saputo riconoscere o distinguere un ubriacone molesto o un professionista dell'inganno dal loro contatto, poiché di lui oltre al nome non sapeva molto. Più il gruppo fosse rimasto in piedi sulla soglia e più sguardi curiosi avrebbero attirato, ma la fortuna, per questa volta non ambigua, decise di correre in aiuto dei tre Vaygr.
Uno dei buttafuori chiuse la porta alle loro spalle ed entrò dirigendosi con passo fermo verso una stanza laterale coperta da una tenda rossa. Dopo alcuni istanti sarebbe riemerso assieme ad un ometto rotondo e talmente basso che avreste quasi dubitato dei vostri occhi. Forse la luce vi stava giocando qualche brutto tiro?
- Io sono Glegor Aiszban e prima che facciate qualsiasi commento sulla mia statura vi informo che sono il padrone di questa sala da gioco, e come tale posso rimandarvi a calci sulla strada. - esordì e vi scrutò per essere sicuro che tali parole non fossero prese alla leggera.
- Il Muro... - disse indicando il buttafuori alle sue spalle, che già era alto e in quanto a muscoli poteva rivaleggiare con Ukon. - ...mi ha informato che state cercando lo Sciacallo; e dato che quello schifoso beone non fa altro che importunare le ragazze, nonostante paghi per i servizi e sia un discreto giocatore al tavolo, sarei molto felice se oltre a parlarci poteste anche portarvelo via. -
Detto questo l'ometto si sarebbe avviato con passo caracollante verso un corridoio laterale rispetto alla sala principale. Ora avreste potuto vedere Glegor nella sua figura intera e vi sarebbe parso immediatamente ovvio che era completamente umano, seppur la sua statura fosse decisamente sotto la media. Evidentemente la natura aveva giocato qualche brutto scherzo alla madre di quell'uomo. Al termine del corridoio si sarebbe aperto un altro salone, nel quale pochi avventori occupavano i tavoli ed in uno in particolare sembrava essere in corso una lite piuttosto animata.
Un uomo circa sulla quarantina, dai capelli brizzolati e dallo sguardo chiaramente confuso dall'alcool stava gridando improperi contro uno dei presenti al tavolo gettandogli anche in faccia alcune carte da gioco. Una delle ragazze presenti nella sala sussultò sentendo il vocione dell'uomo e si ritirò facendo un giro largo evitando anche solo di incrociare il suo sguardo.
- Baro! - gridava uno dei giocatori.
- Sshhtai zittoooo! Io...ho...sshempre...shempre gioccato sshecondo le...le regole! - ribatté l'ubriaco.
Il dibattito andò avanti per alcuni minuti, concludendosi con l'inevitabile abbandono del tavolo da parte degli altri giocatori. L'uomo rimasto raccattò velocemente i soldi rimasti sul piatto al centro della tavola, e sogghignò tra sé e sé. Si guardò attorno, ma non prestò attenzione ai quattro che erano apparsi dal corridoio.
Il suo sorriso si fece più ampio quando vide quello che stava cercando, e le lanciò una moneta. La ragazza, che inutilmente aveva tentato di aggirare il pericolo si ritrovò ad afferrare la moneta d'argento al volo e sospirando si avvicinò al tavolino.
Era una bella fanciulla, i capelli neri ornati di un leggerissimo filo d'oro e l'abito succinto che copriva abilmente le grazie e allo stesso tempo lasciava parecchia carne scoperta, nascosta solo da sottili strati di stoffa semitrasparente. Gli occhi scuri saettavano di rabbia, ma la bocca era piegata in un falso sorriso e le parole che pronunciò erano dolci e soavi, chiaramente frutto di molto allenamento nell'arte della menzogna.
L'uomo la fece accomodare sulle sue gambe, non prima di averle assestato una vigorosa manata sulle natiche.
Troppo lontani per distinguere le parole avreste comunque potuto intuire il dialogo tra i due. Lui voleva qualcosa e lei dolcemente glie lo negava.
- Quello è lo Sciacallo. - disse Glegor indicando l'uomo al tavolo. - Fate quello che dovete fare e poi, possbilmente portatelo via con voi. -
L'omuncolo si sarebbe poi allontanato lasciandovi ai vostri pensieri e riflessioni, mentre il vostro uomo era intento a discutere con una ragazza che avrebbe potuto essere sua figlia di argomenti che al di fuori di quel luogo sarebbero stati assolutamente considerati indecenti.. -
BretonSaga.
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Narrato
Pensato Vanberk
Parlato Vanberk
L'ambiente interno era come se lo era immaginato ma d'altronde ogni bisca ha lo stesso ambiente sporco e fumoso, utile per nascondere bari, truffe e tutte le nefandezze possibili. Vanberk non aveva mai frequantato quegli ambienti ma sapeva che i requisiti necessari per uscire con tutti gli organi al proprio posto era di farsi gli affari propri ed evitare le risse inutili. Il proprietario, un uomo talmente basso e tondo che doveva avere tra i suoi antenati una o due biglie di vetro, li accompagnò personalmente dallo Sciacallo, seduto ad un tavolo da gioco. Nonostante fosse evidentemente ubriaco riuscì a vincere la partita, raccimolando un bel gruzzolo di monete d'oro e argento. Lo vide festeggiare la vittoria concedendosi un due palpatine ad una delle cameriere, che sorrideva all'uomo mentre lo pugnalava con lo sguardo. "Soggetto interessante, questo non si può negare. Speriamo non sia troppo ubriaco almeno". Fece cenno a Giancarlo e Ukon di seguirlo al tavolo e di sedersi al posto dei giocatori che erano stati alleggeriti dallo Sciacallo: raccolse il mazzo di carde, nere e luride sul fronte mentre il dorso era segnato da infiniti taglietti e simboli, usati per barare evidentemente, e iniziò a distribuire la carte per una partita ad Iceberg, un gioco di carte che si giocava in tutta Vaygrjord. Bisognava accumulare più carte possibili accopiandole con quelle sul tavolo o rubandole allo stesso modo dal iceberg degli avversari: semplice e pulito. Lo sciacallo fissò i tre uomini e non sembrava interessato ma quando Vanberk pose 3 monete d'oro sul tavolo risvegliò il suo interesse. Fu allora che Vanberk gli disse la domanda segreta -Com'è il tempo oggi?- mentre accoppiava le prime due carte, seguito da Giancarlo e Ukon; per ultimo lo Sciacallo prese in mano la carte e li fissò metadibondo. Aveva capito chi erano loro?. -
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.CITAZIONEChiedo scusa per il ritardo, periodo molto pieno. Da adesso sarò celere.
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.CITAZIONEVi ho dato libertà d'azione, ma non esagerate mi raccomando, ricordatevi sempre che lo Siacallo è un PNG gestito da un master, per il quale valgono le stesse regole per i PG: niente azioni autoconclusive su di lui, per tanto mi spiace per Ukon, ma ignorerò completamente alcuni passaggi della parte finale del suo post.
Un Tesoro Ambito
~ ✠ ✠ ✠ ~Il piacere della vittoria era alto, ma nulla poteva competere con il piacere di avere sulle gambe quella magnifica creatura, che ovviamente avrebbe preferito essere in qualunque altro posto piuttosto che li. Tuttavia la sua gioia fu interrotta dalla comparsa di tre particolari individui.
Il primo, un grosso tizio dall'aspetto palesemente nordico, aveva preso posto al tavolo ed aveva preso uno dei mazzi di carte rimanenti cominciando a mescolarli, non prima di aver gettato alcune monete nel piatto.
Allo Sciacallo non sarebbe dispiaciuta l'idea di una nuova partita, o una nuova possibilità per spennare un nuovo pollo, ma l'arrivo di un secondo uomo anch'esso dai tratti chiaramente nordici, che riuscì persino a rubargli l'attenzione della donzella che fino a quell'istante se n'era stata buona sul suo grembo, gli fecero passare ogni voglia di giocare.
Alcuni passi alle sue spalle lo fecero voltare, e per un istante il mondo vorticò una volta di troppo. Senza troppa grazia un terzo avventore, sicuramente compagno dei due che avevano già preso posto al tavolo, lo afferrò per la nuca tirandolo per la giacca ormai lacera e consunta. Ukon sarebbe riuscito a sollevare l'uomo, che tuttavia si sarebbe divincolato aumentando le lacerazioni del proprio abbigliamento finendo per ricadere pesantemente sulla sedia con un sonoro rumore di stoffa strappata.
- Shhhh...e che modi del cazzo vi insegnano nelle isole... - avrebbe biascicato cercando di tenere lo sguardo sull'omone alle sue spalle, ma ovviamente il mondo non sembrava intenzionato a collaborare dato che continuava a ruotare anche se meno velocemente di prima.
Stava per alzarsi e dare (o almeno provarci) il benservito al rozzone che lo aveva preso per la collottola, nemmeno fosse un gattino, quando le parole del primo uomo che aveva preso posto al tavolo lo fecero desistere.
"La parola d'ordine." pensò cercando di ritrovare la propria lucidità. Aveva ricevuto delle lettere di recente riguardo alla possibile visita di alcuni membri della resistenza Vaygr, ma non si sarebbe aspettato di vederli arrivare così in fretta. Che fossero davvero loro le persone che stava aspettando? Era presto. No, era tardi. Non c'era tempo da perdere in stupidaggini, decise così di ignorare gli altri due e concentrarsi su quello che aveva l'aspetto del caposquadra.
- Una merda, come al solito. - rispose, biascicando ancora qualche parola.
Non era la risposta corretta, almeno non quella che il buon Vanberk si sarebbe potuto aspettare, ma lo Sciacallo non indugiò ulteriormente, riprendendo di colpo una compostezza e lucidità che vi avrebbe fatto dubitare del fatto che fosse davvero mai stato ubriaco.
- E' grazie ai miei vecchi compagni Vaygr che sono qui. - disse voltando il capo quanto bastava per lanciare un'occhiata di sfida ad Ukon alle sue spalle. - Quindi veniamo al sodo perché non voglio perdere tempo. -
Avrebbe poi preso una carta dal mucchio che Vanberk aveva distribuito e l'avrebbe gettata sul tavolo. Raffigurava un grosso disco dorato posto sopra una coppa. Ai fini del gioco aveva un discreto valore, ma poteva significare molte cose. Il suo nome era "Tesoro" e al termine della partita acquisiva sempre più valore in base a quante carte dello stesso seme erano state sottratte agli avversari.
- E ora ditemi; che cosa ci fanno tre uomini del nord come voi, in questa bettola? -
Tra le parole dette dallo Sciacallo nessuna corrispondeva alla risposta che avrebbe dovuto ricevere, tuttavia il modo in cui l'uomo aveva avviato il gioco poteva significare qualcosa, ma era davvero qualcosa di significativo oppure erano solo i deliri di un vecchio ubriacone?
Quegli sprazzi di sobrietà e lucidità? Da cos'erano dovuti?
Il gioco aveva avuto inizio, e al momento vi avevano preso parte solamente Vanberk e lo Sciacallo, che seduti quasi l'uno di fronte all'altro si fronteggiavano come i due iceberg raffigurati sul dorso delle carte.. -
BretonSaga.
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Il primo incontro tra il trio di guerrieri Nord e il loro presunto informatore non andò esattamente come Vanberk aveva previsto. Giancarlo aveva dimostrato maggior interesse nella cameriera, sottraendola dalle mani dello Sciacallo, mentre Ukon... aveva deciso di saltare i convenevoli per un approccio più diretto. Il fabbro comunque decise di non intervenire, per evitare zuffe o discussioni nel locale: d'altronde, prima di entrare nel locale, gli aveva chiesto di "fare i Nord" ed era esattamente quello che stavano facendo. Giancarlo gli chiese se quello era il loro uomo ma la risposta che Vanberk ricevette alla sua domanda non fu quella che si aspettava, mettendo in forse la risposta per il baffuto compagno. - Una merda, come al solito. - disse lo Sciacallo dopo essersi liberato dalla presa erculea di Ukon rovinandosi i vestiti, già lisi di loro. Stizzito dal comportamento del più barbarico del trio replicò - E' grazie ai miei vecchi compagni Vaygr che sono qui, quindi veniamo al sodo perché non voglio perdere tempo. -.
Dimostando una lucidità inaspettata, prese posto al tavolo di fronte al fabbro e iniziò a sistemare le proprie carte nella mano: guardandolo negli occhi gettò sul tavolo il Tesoro - E ora ditemi; che cosa ci fanno tre uomini del nord come voi, in questa bettola? - . Vanberk non rispose subito, concentrandosi momentaneamente sul gioco e raccogliendo due carte con una dalla sua mano, la somma delle due, lasciando sul tavolo la Spada e il due di Stemma, nel cui disegno una Vittoria reggeva il simbolo Imperiale. - Stiamo cercando questa - disse indicando la Spada - e sappiamo che tu hai delle informazioni al riguardo. Se sei tu la persona che stiamo cercando sai di cosa sto parlando ma... le tue conoscenze metereologiche non sono aggiornate. Sarei tentato di chiedere ai miei due amici di caricarti in spalla e portarti via con noi, ma sono abbastanza sicuro che tu sia l'uomo che sto cercando - e sorrise cordialmente al giocatore d'azzardo - ma il tempo stringe e io non voglio che loro - disse spostando il dito sull'altra carta - arrivino prima di noi. Se servono soldi o favori in cambio di questa informazione, non hai che da chiedere. Ah, è il tuo turno comunque concluse, pescando una nuova carta dal mazzo. Vide la cameriera che Giancarlo aveva abbordato tornare indietro colle sementi per Yoghurt, il creaturino di Giancarlo, e le chiese di portar loro da bere - Penso che quattro boccali di birra andranno benissimo, cara. E se dovessero entrare delle persone che ci cercano - e le infilò una moneta d'argento nella mano - viene ad avvisarci subito, intesi? -.
Tornò a concentrarsi sulla partita e sullo Sciacallo. "Se è davvero lui...". -
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.CITAZIONESi beh non volevo manovrare il vecchio, forse avrei dovuto parlare a condizionale, in ogni caso volevo solo presentarmi mettendogli le mani addosso XD
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Un Tesoro Ambito
~ ✠ ✠ ✠ ~Quei tre disturbatori del piacere altrui non erano li senza motivo, questo era evidente, e a giudicare dalle parole del pelatone anche Mastro Asziban doveva essersi stufato di avere a che fare con lui; ma cosa poteva farci se quella bettola gli piaceva così tanto?
Il Vaygr davanti a lui rispose giocando le sue carte e pulendo il tavolo, lasciando infine solamente due figure in gioco: la Spada e lo Stemma. Non avevano un grande valore, ma il problema non riguardava più la loro partita ad Iceberg, ma quella che stavano giocando entrambi fuori dal campo di battaglia delimitato da quel tavolino. Uno cercava di carpire informazioni, mentre l'altro le centellinava cercando di prendere tempo.
- Stiamo cercando questa. - disse l'altro giocatore indicando la Spada. - E sappiamo che tu hai delle informazioni al riguardo. -
Sul viso dello Sciacallo per un istante si dipinsero varie espressioni, ma quelle più interessanti furono di certo perplessità ed un ghigno divertito quando scrutando le carte nella sua mano ne gettò altre due sul tavolo ponendo praticamente istantaneamente fine alla partita.
Si trattava delle stesse carte che erano già state messe in gioco da Vanberk, creando così una situazione di stallo poiché nessuno dei due di fatto poteva considerarsi vincitore o vinto in quella situazione. Una mossa azzardata e decisamente scomoda quando si trattava di scommesse, perché costringeva i giocatori a ripetere da capo l'intera partita.
Forse i Vaygr si sarebbero aspettati di vedere lo Sciacallo allungare rapidamente le mani verso il piatto in cui erano state versate le monete all'inizio della partita, ma non accadde; anzi, l'uomo si appoggiò allo schienale della sedia e gettò la testa all'indietro fissando dal basso all'alto il nerboruto Ukon che continuava a trasudare impazienza e determinazione.
- Ci muoveremo quando lo dirò io. - ammonì l'omone. - Mia la partita, mie le regole. -
Ogni traccia di ubriachezza sembrava scomparsa dagli occhi e dalla voce dell'uomo. Era mai stato davvero così provato dai fumi dell'alcol da biascicare le parole come aveva fatto in precedenza? Oppure quelli erano stati gli ultimi residui e la presenza dei tre Vaygr gli aveva restituito la lucidità di cui aveva bisogno?
Si sarebbe nuovamente portato in avanti, appoggiando i gomiti sul tavolo, e prima di dire o fare qualunque cosa avrebbe guardato per qualche istante i due guerrieri che aveva davanti, come se stesse ancora decidendo che cosa fare. Aveva stallato la partita ad Iceberg, poteva farlo anche con quella combattuta al di fuori del tavolo? No, sarebbe stato sciocco e per nulla utile.
- Questa. - disse appoggiando l'indice sulla carta della Spada ancora presente sul tavolo. - E' già in mano a loro. - Proseguì spostando la mano sulla figura dello Stemma.
Si prese qualche istante per assaporare le reazioni dei tre, o meglio dei due, perché il terzo alle sue spalle non poteva scorgerlo. Che cosa avrebbero mostrato al buon vecchio Sciacallo? Apprensione? Disperazione? Rabbia?
- So dove si trova e posso aiutarvi; ovviamente dietro il giusto compenso. -
Aveva fatto la sua mossa. Avrebbe vinto la partita? Oh, era presto per dirlo, ma una cosa era certa: sarebbe stata una partita molto interessante.
Prima che cominciate a lanciare monete sul piatto; quello che voglio non è oro, e non è qualcosa che potete darmi ora. Quando sarà il momento opportuno vi chiederò il mio compenso. -
Avrebbe voltato lievemente il capo per scorgere anche Ukon alle sue spalle.
- Abbiamo un accordo? -. -
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La partita si chiuse più velocemente di quanto Vanberk si aspettava: lo Sciacallò giocò le sue stesse carte, con un espressione divertita, perchè sapeva benissimo che in questo modo la partita andava rigiocata dall'inizio. Ma i soldi vinti evidentemente non lo interessavano: finalmente sembrava essersi ripreso dalla sbornia, se mai ne aveva avuta una, perchè si rivolse con tono professionale al trio di guerrieri - Ci muoveremo quando lo dirò io. Mia la partita, mie le regole. - Ora Vanberk poteva notare, nel modo di porso e di parlare, la pericolosa spia che tanto avevano cercato: lo Sciacallo rispose alle sue domande usando lo stesso metodo con cui erano state poste.
- Questa. - disse la spia indicando la Spada rimasta sul tavolo. - E' già in mano a loro. - spostando la mano sulla figura dello Stemma.
"Dannazione! Allora dobbiamo muoverci velocemente! Non posso permettere che gli Imperiali scappino con uno dei nostri tesori!" Alzò lo sguardo e vide che lo Sciacallo lo stava fissando con un sguardo indagatore, evidentemente per studiare la sua reazione: a che gioca stava giocando? Prima che chiunque del trio potesse rispondere giocò il suo asso nella manica - So dove si trova e posso aiutarvi; ovviamente dietro il giusto compenso. Prima che cominciate a lanciare monete sul piatto; quello che voglio non è oro, e non è qualcosa che potete darmi ora. Quando sarà il momento opportuno vi chiederò il mio compenso. Abbiamo un accordo? - concluse fissando tutti e tre i guerrieri.
A Vanberk non piaceva questa situazione: quell'uomo era stato comunque esiliato dall'isola per qualche motivo ma se stava dicendo la verità non poteva perdere tempo. Si chinò verso Giancarlo e gli sussurò all'orecchio - La cosa non mi piace ma siamo costretti ad accettare se vogliamo completare la missione. Tienilo d'occhio e se qualcosa va storto assicurati che non tenti di fregarci, capito? - poi lanciò uno sguardo d'intesa ad Ukon: si vedeva che qualcosa lo stava turbando profondamente ma aveva bisogno che tutti e tre collaborassero per la buona riuscita della missione. Quindi allungò la mano sopra al tavolo - Abbiamo un accordo. Tu dacci quello che vogliamo ed io mi impegnerò affinchè la tua ricompensa ti sia corrisposta. -
"Ma se provi a fregarci non avrò problemi a spaccarti a metà prima di gettarti nella baia" aggiunse mentalemente.. -
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Un Tesoro Ambito
~ ✠ ✠ ✠ ~Nonostante le parole di conferma provenienti dal fabbro, Giancarlo e persino Ukon, lo Sciacallo non si mosse per alcuni istanti quando forse gli altri già convinti di aver concluso l'affare si sarebbero alzati per farsi condurre nel luogo giusto.
- Portarvi? - chiese perplesso guardando i tre che forse in quel momento avrebbero realizzato che l'uomo era ancora seduto e non accennava minimamente a volersi alzare.
- Chi ha mai detto che vi avrei accompagnato. Posso dirvi l'ubicazione dell'oggetto della vostra ricerca, ma nulla di più. -
Sembrava sconvolto all'idea di dover lasciare il suo luogo di piacere, ma non preoccupato della vostra sorte. Dopotutto lui aveva solo delle informazioni da darvi e ve le avrebbe date se aveste accettato le sue condizioni.
L'uomo avrebbe poi afferrato una bottiglia di liquore dal tavolo ed avrebbe cominciato a berne direttamente in modo piuttosto rozzo anche per quella bisca. Quando l'avrebbe rimessa sul tavolo buona parte del liquido era finito nella gola dello Sciacallo, i cui occhi ora sembravano nuovamente velati dall'alcol.
- Quuindi... - disse biascicando nuovamente le parole, anche se non in modo così pesante come in precedenza. - ...andate a farvi un giro al porto...e tenete gli occhi aperti riguardo...riguardo...alla... - annaspò cercando le parole - Sirena Dormiente. -
Prese nuovamente la bottiglia e stavolta la svuotò a grandi sorsate prima di rimetterla traballante sul tavolo. - Andate e lasciatemi in...pace... -
Con calma avrebbe cominciato ad ammucchiare le carte sul tavolo e dopo averle mescolate si avrebbe preso a voltarle una alla volta, cercando di accoppiare i simboli e segni in un lungo e noiosissimo solitario che i Vaygr erano soliti fare nei momenti di noia.
Se aveste provato a rivolgergli la parola l'uomo vi avrebbe semplicemente ignorato, come se di fatto non foste presenti nella stanza. Fatto strano vi sarebbe parso che se aveste provato a strattonarlo o farlo alzare per portarlo con voi di peso non avrebbe mosso più di una minima resistenza, come se di fatto si fosse quasi aspettato quella situazione.
Alle vostre ulteriori domande non avrebbe risposto, ma se lo aveste caricato in spalla o costretto a camminare davanti a voi a forza vi avrebbe seguito, barcollando e sogghignando da buon beone.
Che voi aveste scelto di portarvi appresso l'uomo o meno, sareste inevitabilmente finiti nella zona del porto. La folla di lestofanti non sembrava darvi più attenzione del dovuto, questo almeno se foste stati da soli poiché assieme all'ingombrante Sciacallo avreste destato più di qualche sguardo curioso.
Le indicazioni della vostra fonte di informazioni erano frammentarie e sembrava comunque restio a parlare ancora in uno spazio così aperto, tuttavia se aveste prestato attenzione ai suoi farfugliamenti da ubriaco avreste intuito dopo un po'che tra i "no", "non qui", "indietro" apparentemente casuali vi stava dando alcune indicazioni su come raggiungere la vostra destinazione. Probabilmente l'avreste trovata comunque, ma ci avreste impiegato decisamente più tempo.
L'imponente imbarcazione portava una bandiera imperiale che garriva alta sul pennone, tuttavia il nome non era quello che avevate udito in precedenza dalle labbra dello Sciacallo. Il galeone era nominato "Mather Lux", ma la cosa interessante non era il nome, quanto la polena, che rappresentava di fatto una sirena con il capo appoggiato sulle proprie braccia, in una posizione molto simile a quella che si assume quando ci si distende su un letto per dormire.
Eravate forse giunti a destinazione? Seguendo il vostro intuito o le bizzarre indicazioni del vostro "prigioniero" avreste dovuto comunque attendere, perché al momento vi sarebbe stato impossibile accedere all'imbarcazione.
Con il favore delle tenebre la situazione si sarebbe fatta più semplice ed a parte alcune guardie ai piedi della passerella che conduceva al ponte della nave non sembrava esserci anima viva in giro. Se aveste portato con voi lo Sciacallo ora avrebbe decisamente avuto un altro aspetto: arrabbiato e contrariato; ma era davvero così oppure stava semplicemente fingendo di esserlo? Decisamente non era intenzionato a seguirvi sul Galeone, dicendovi che sapeva solamente che l'oggetto della vostra ricerca era a bordo, ma di non sapere dove fosse collocato esattamente.
Non avreste potuto continuare a tirare la corda per sempre, dovevate decidere se entrare in azione, e come farlo.. -
BretonSaga.
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L'accordo era stretto e i suoi compagni erano pronti per proseguire con la loro missione: solo la Sciacallo sembrava non aver capito la situazione. Seduto al tavolo li guardava stranito ma poi, colpito dall'ovvio, aggiunse - Portarvi? Chi ha mai detto che vi avrei accompagnato. Posso dirvi l'ubicazione dell'oggetto della vostra ricerca, ma nulla di più. - per poi attaccarsi ad una bottiglia di liquore come un infane al seno della madre. Pochi secondi e i suoi occhi vennero ricoperti dai fumi del liquore e il suo modo di parlare tornò a quello che aveva all'inizio di quella conversazione.
- Quuindi... - disse biascicando nuovamente le parole - ...andate a farvi un giro al porto...e tenete gli occhi aperti riguardo...riguardo...alla... - annaspò cercando le parole - Sirena Dormiente. -
Prese una pausa per tracannare altre sorsate dalla bottiglia. - Andate e lasciatemi in...pace... -. Vanberk lo fissò con le braccia conserte, con un espressione sorpresa sul volto: che uomo bizzarro! Cercò con lo sguardo Glegor, il proprietario della taverna, che li stava fissando seduto ad un tavolo da gioco dall'altra parte della stanza: l'uomo incrociò il suo sguardo e puntò l'indice verso l'uscita. Vanberk annuì e si rivolse ai due Nord - Signori, lui viene con noi. Ukon, portalo senza fargli male: nonostante le sue informazioni ci serve ancora e finchè non avremmo ciò che cerchiamo lui non si allontanerà da noi.-.
La zona del porto era caotica e ampia, due elementi che non rendono facile individuare un obiettivo con le sole indicazioni di un ubriaco. Fortunatamente lo Sciacallo, perso nelle sue visioni alcoliche, dopo un iniziale recalcitranza a fornire maggiori dettaglia, si lasciava sfuggire qualche indicazione di tanto in tanto : nulla di preciso, solo qualche 'avanti' 'sbagliato strada' e cose del genere ma alla fine arrivarono, apparentemente, alla loro destinazione. Separata dal resto delle navi ormeggiate si stagliava un imponenete imbarazione, recante i colori imperiali - Mather Lux.. e quella singolare polena dev'essere la Sirena Dormiente... ti costava così tanto essere più preciso, dannazione? - sospirò. La nave era percorsa da decine di marinai, impegnati nella manutenzione della nave e in altre attività: salire in quel momento avrebbe voluto dire morte certa e il rischio di perdere la spada. - Ora toccherà aspettare la notte se vogliamo salire senza grossi impedimenti... venite! -.
Fece svoltare l'angolo al gruppo e si infilarono in un abitazione diroccata, con le finestre orientate verso il bastimento. Il posto era deserto, abbandonato dopo un incendio come testimoniavano le pareti nere e diverse assi consumate dal fuoco, ma sembrava abbastanza solido da non crollare loro in testa nelle prossima ore. Si rivolse ai compagni - Al calare della notte ci infiltreremo nella nave: cerchiamo di non attirare troppo l'attenzione ma se la situazione dovesse richiederlo... eliminate gli ostacoli tra noi e la spada. -
Col favore delle tenebre il quartetto, con uno Sciacallo sobrio ma decisamente arrabbiato per esser stato trascinato fin lì, si avvicinò alla nave. La passerella per accedere alla nave era presidiata da alcune guardie e non c'era altro modo per aggirarle: attaccarle direttamente però avrebbe messo in allarme la nave. Cercando una soluzione a Vanberk cadde l'occhio su alcune ragazze poco vestite, che dall'angolo della strada cercavano di convincere i passanti ad approfittare delle loro capacità. Sorridendo fece segno aglia ltri di restare lì e si avvicinò a quella che sembrava la coordinatrice della squadra: trattò velocemente il prezzo e indicò loro le guardie sulla passerella. Le ragazze presero i suoi soldi e, ridendo ed ancheggiando, si avviciarono agli Imperiali, che accolsero con gioia l'arrivo delle professioniste: il fabbro, muovendosi al riparo delle casse e delle ombre, raggiunse gli altri; i tre si guardarono a vicenda ed estrassero le armi all'unisono, ma prima di avvicinarsi alle guardie distratte Vanberk si rivolse allo Sciacallo - Grazie per averci portato fin qui, volente o nolente. Non ti chiedo di combattere con noi ma vedi di restare in zona e se qualcosa dovesse andare storto è meglio che tu ci aiuti in ogni modo possibile: se dovessimo morire non ti verrà corrisposta nessuna ricompensa, neanche per le informazioni che ci hai già fornito. Quindi all'occhio. -concluse facendogli un occhiolino. Si rivolse agli altri due guerrieri e con un cenno del capo iniziarono ad avvicinarsi lentamente.
- Vado io per primo: voi attaccate dopo di me. - sussurò loro prima di caricare il colpo, torcendo il busto ed alzando l'arma sopra la spalla.
[Slot Azione + Slot Rapido = Action: Heavy Rotation]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEAction: Heavy Rotation
[Azione+Rapido]
Il guerriero stringe saldamente la propria arma pesante e rotea per attaccare chiunque abbia intorno. Applica un attacco fisico a tutti entro 5 metri dall'utilizzatore.
L'attacco avrebbe colpito tutte le gurdie: se Ukon e Giancarlo lo seguivano immediatamente potevano eliminarle o stordirle senza attirare troppo l'attenzione.SPOILER (clicca per visualizzare)Qui riporto anche gli eventuali danni: 10 (Potenza fisica) + 40 (Arma pesante I) + 30 (Passiva: Heavy Metal): 80CITAZIONEPotenza: 10
Vita: 200/200
Chakra: 160/160
Distanza:
Passive:
Armi Pesanti I
Armature Pesanti I
Balance
Capacitator
Elemental Advantage
Discipline: Armi Pesanti/Fulmine
Scheda: Vanberk
Slot Utilizzati:
Azione + Rapido: Heavy Rotation
Slot Rimanenti:
Rapido
Auree/Stance/Effetti:
Status/Buff:
Equip:
Armatura Pesante I (40 Blocco)
Arma Pesante I (40 Danno)
Edited by BretonSaga - 26/2/2016, 20:12. -
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