[ARENA: FINALE] Clarissa Uruk VS Tallius Hooin

Era stato fin troppo facile per lei arrivare sin dove era arrivata. Probabilmente nessun gretto e bruto spettatore di quella folla accanita avrebbe mai creduto che una donna tanto ammiccante e sensuale potesse essere capace di tanto, ma sicuramente quegli sbavanti omaccioni erano felici di poter tornare ad ammirare le curve del suo sensuale corpo, a partire dal fondoschiena prosperoso per poi passare dai fianchi stretti sino ad arrivare al seno abbondante. E poi lei sapeva dannatamente come farli scaldare sino al limite dell’eccitazione più sfrenata. Lei, disinibita e conscia del suo aspetto lussurioso, sfruttava il suo corpo perfetto dall’aspetto angelico e provocatore per ammaliare ed ottenere tutto ciò che voleva. Così, entrata nell’arena con testa alta e sguardo deciso, avrebbe cominciato a camminare tutt’intorno salutando gli spalti con una mano e toccandosi contemporaneamente con l’altra le sue grazie, facendola scivolare delicatamente su tutto il suo corpo, quasi fosse un invito ad ammirare la sua sfrontata e voluttuosa bellezza.

Per l’occasione si era messa super in tiro. Dal trucco curato che faceva particolarmente risaltare gli occhi azzurri e ghiacciati, ai capelli neri raccolti in un’acconciatura vistosa e salace che coronavano la sua candida pelle dall’abbronzatura marcata, per non dimenticare il filo di rossetto alle carnose labbra giusto per far aumentare sino all’estremo la pulsione erotica. Non sapeva chi sarebbe stato lo sventurato sfidante che avrebbe dovuto resistere alle sue avances, ai suoi modi lusinghevoli e stuzzicanti ed alla sua sfrontata, travolgente ed inebriante passione sensuale, ma aveva sentito che si trattava di un uomo grosso e rozzo. Tanto meglio: quelle erano le sue prede preferite perché sapeva che spesso questi individui vedevano le donne come un mero sfogo, come una fonte di piacere da sfruttare e null’altro, e lei gli avrebbe proprio fatto credere questo per poi pugnalarlo alle spalle.

Sarebbe passata per il centro dell’arena mentre con quella mano che si stava passando lungo il corpo avrebbe estratto senza farsi notare uno dei suoi fidi coltelli.
[Rapido – Estrazione Arma]

Vieni avanti caro.. Sono qui per te..

E con quel filo di voce suadente e deliberatamente persuasivo avrebbe gettato un occhiolino nella direzione da cui sarebbe subentrato il presunto omaccione per poi voltarsi, dandogli le spalle, e cominciare una lunga passerella. Posava i piedi l’uno davanti all’altro sculettando vistosamente e mostrando con assoluta compiacenza tutto quel ben di dio che aveva al posto del fondoschiena. Ed arrivata in prossimità del muro che delineava l’arena vi avrebbe posato le sue mani per poi piegarsi leggermente a novanta gradi ed allargare le gambe avvinghiate da stretti leggins di pelle neri che lasciavano poco spazio all’immaginazione. Roteando il bacino con movimenti suadenti che mettevano in luce le sue forme avrebbe atteso il palesarsi del suo sfidante con un invito non troppo celato, un invito al quale nessun uomo avrebbe saputo resistere.
[Stance: Catlike] + [Rapido – Movimento Extra] = 15m (da G9 a B5)

Perché non esaltiamo questa folla con un fuori programma? Che ne dici caro? Potresti mostrargli che non sei solo un bravo guerriero nel maneggiare le armi ma anche..

Disse mordendosi il labbro inferiore. A buon intenditore, poche parole.

Davvero poteva restare tanto indifferente di fronte ad una donna disposta a concedere un corpo tanto sinuoso e scolpito da sembrare una statua perfettamente levigata? Si era addirittura messo in posizione di combattimento. Di certo non era un elemento da sottovalutare ma sin tanto che restava lontano non c’era da preoccuparsi. Doveva solamente trovare il modo giusto per far breccia nella sua mente.

Sai, è proprio un peccato che tu oltre a quelle non abbia tirato fuori nessun’altra “arma”…

Disse facendo spallucce con quel tono malizioso e volutamente innocente. Si voltò dunque. Forse quel barbaro guerriero preferiva il lato A al lato B. Cercando di nascondere dietro l’avambraccio la lama precedentemente estratta, con la mano libera fece finta di sistemarsi il toppino succinto sotto cui sembravano voler esplodere prorompenti e prepotenti due seni enormi a stretto contenuti.

Mi fa piacere vederti così tanto caloroso per me, ma davvero credi che una donzella come me possa correre tra le tue braccia? Dov’è finita la cavalleria e la galanteria? Da quando sono le donne ad andare incontro agli uomini e non viceversa?

Con passo lento e soave avrebbe dunque continuato la sua lenta ed ammaliante passerella facendo all’uomo il gesto di avvicinarsi con l’indice della mano. Le labbra serrate erano portate in avanti in modo da evidenziarne la carnosità. Calma e sangue freddo, doveva capire se vi fosse possibilità di persuaderlo e sedurlo o dovesse usare un altro tipo di approccio. E intanto estraeva la sua seconda lama cercando sempre di tenerla il più occultata possibile.
[Rapido - Movimento Extra] = 5m (da B5 a B3)
[Rapido – Estrazione Arma]
[Stance: Catlike]

Lasciamo perdere per un attimo l’atteggiamento eccessivamente disinibito di Clarissa, perché questa volta fu proprio lei ad essere messa in difficoltà dalle parole e dall’atteggiamento menefreghista del suo interlocutore. Parole che facevano trapelare una totale noncuranza ed una sgradevole e disgustosa riluttanza da parte sua nei confronti della figura femminile. Non che Clarissa potesse professarsi come la più pura delle portavoci del gentil sesso, ma sentirsi dire da un uomo che lui uccideva e prendeva le donne a suo piacimento non era certo una frase che si sentiva pronunciare tutti i giorni, soprattutto da qualcuno che portava un vistoso tatuaggio imperiale sul collo. E a proposito cosa ci facesse un imperiale in un posto come quello era una bella domanda. Forse era un pazzo, un disertore o qualcosa di simile. Sta di fatto che l’indifferenza di quello era qualcosa che sfuggiva alla comprensione della bella e sensuale mora: lei non stava mai indifferente a nessuno! Men che meno ad omaccioni pompati come quello.

Davvero vorresti alzare quelle manacce contro una fanciulla come me? Forse non hai ancora capito che io non sono venuta qui per combattere ma per sco-

Ma non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che quello partì a razzo contro di lei. Aveva provato ancora a prolungare il gioco seduttivo ma evidentemente non sortiva alcun effetto contro quel bruto schifoso. Quello che succedette di li a poco richiese una gran dose di sangue freddo, riflessi, coraggio e tenacia, oltre che un’innata capacità nel destreggiarsi in situazioni limite, tutte caratteristiche che Clarissa possedeva ed ammaestrava egregiamente.

Evitò con facilità una strana sfera energetica, tuttavia, persino una serpe capace di divincolarsi come lei non poté nulla quando vide il corpo del nemico letteralmente esplodere in un’apoteosi di fiamme. Probabilmente in uno spazio aperto non sarebbe stato un problema per lei eludere un colpo del genere, ma chiusa in quell'arena si portò le mani incrociate al volto per creare almeno in parte un riparo alla parte più sensibile del corpo, mentre le sue vesti venivano consumate, lasciando la sua pelle ed il suo corpo ancora più esposti.
[Azione - Schivata (da B3 a F7)]

Chiunque sarebbe rimasto schiacciato ed inerme tra le fiamme e la parete alle sue spalle, invece lei vedendosi messa alle strette, reagì sibilante con cattiveria e, nonostante odiasse le fiamme, capito che non avrebbe potuto evitarle e che non sarebbe riuscita a sgusciare via, decise di andargli incontro.

[RECUPERO]

Un'azione suicida apparentemente, ma questa era l’occasione che aveva aspettato per cercare un varco nelle difese nemiche. Difesa e contrattacco, questo era il suo modo di lottare. Sbucare improvvisamente dalla fiamme e colpire muovendosi a filo del terreno, così avrebbe fatto: sfruttando la copertura della baraonda causata da quel tumulto di fiamme, avrebbe effettuato un repentino cambio di traiettoria nella corsa per poi fiondarsi contro l’avversario.
I suoi movimenti sinuosi e fluenti ricordavano quelli di una serpe e come una serpe, allungandosi in avanti, avrebbe cercato di colpire con violenza inaudita le giunture della gamba del pazzoide, mirando ai tendini. Un lavoro di coltello che sarebbe risultato preciso quanto letale, soprattutto perchè aveva reso incandescenti le sue aguzze lame e le aveva impregnate di un particolare veleno da lei stessa sintetizzato.
[Azione – Action: Cobra Bite] + [Action: Snake Fang] + [Skill: Hunger Impetus] + [Skill: Fire Touch]

E con l’agilità con la quale si era avvicinata per contrattaccare, con altrettanta rapidità avrebbe battuto in ritirata, facendo un flick all’indietro e dei balzi, dando così ulteriore spettacolarità alla manovra. Si era avvicinata troppo al nemico ed aveva subito in pieno le ripercussioni dell'esposizione al caldo ed al fuoco. Era stato inevitabile agire in quella maniera, ma il prezzo per una tale azione che mai si sarebbe sognata di compiere al di fuori di quell'arena ora era chiaramente visibile: molte parti del suo corpo erano ustionate. Non poteva permettersi di danneggiare ulteriormente la sua immagine tanto curata e sexy. Per questo ora, ansimante e con il fiatone, cercava di riprendersi stando in allerta con il baricentro basso e i coltelli ben in vista davanti al suo volto, pronta all'azione. Quell’uomo bruciava, più di pazzia che di passione. Doveva stare attenta, molto attenta.
[Stance: Catlike] + [Aura: Go with the Flow] + [Rapido - Movimento Extra] = 20m (da F7 a F15)

Mi chiedo con quale coraggio tu possa portare tatuato quel simbolo sul collo ed allo stesso tempo pronunciare parole tanto gravi nei riguardi di una donna. Dovrebbero essere parole infanganti per un imperiale. Non ho mai conosciuto un singolo soldato imperiale che non si sentisse portatore di valori universali e tutore di leggi e diritti. Anzi, tutte persone rispettabili, uomini con le loro debolezze alcuni, ma pur sempre rispettosi del loro ruolo da protettori. Tu, parlando in questa maniera, sei chiaramente sei una vergogna per ciò che rappresenta l’Impero.

E si era fatta seria nel pronunciare queste parole. Non che Clarissa fosse una sostenitrice dell’Impero, la cosa gli stava altamente indifferente, ma effettivamente era vero: non aveva mai visto un imperiale tanto bramoso di sangue. Li aveva visti bramosi delle sue curve si, ma mai del suo sangue. E non vi nego che sotto sotto un po’ di timore lo avesse: sapeva che se avesse fatto la mossa sbagliata quel barbaro non ci avrebbe pensato due volte a sfregiarla e a deturparle irreversibilmente il volto. I tipi così gli facevano paura ma in quelle quattro mura non c’era proprio modo di stargli alla larga se non mettendolo al tappeto.

Sapeva pungere, dannatamente pungere. La fida lama del suo coltello era penetrata nella carne, lacerando quante più giunture possibili. L’uomo aveva accusato il colpo e lo vedeva chiaramente dato che aveva osato avvicinarsi solamente di pochi passi.

[RECUPERO]

Di contro Clarissa sarebbe nuovamente arretrata, portandosi spalle al muro. Non aveva assolutamente intenzione di avvicinarsi a quel tizzone ardente, avrebbe lasciato che si consumasse vivo, da solo.
[Rapido - Movimento Extra] = 5m (da F15 a H16)

Il sangue? Forse il tuo. Di certo questa folla non ha assolutamente intenzione di vedere una bomba sexy come me perire contro un bruto che ha preferito rifiutarla invece di usufruire delle sue grazie quando gli era stato concesso. Molti di loro al tuo posto avrebbero già gettato le armi e sarebbero venuti a letto con me, invece tu ti vanti di aver calpestato i cadaveri dei bambini. Ti puoi definire davvero un uomo?

I suoi occhi si fecero tremendamente seri. Maliziosa come sempre, ma questa volta c’erano molto più che oscene provocazioni in quel discorso, c’era il risveglio di ricordi tremendi vissuti al tempo della guerra, quando lei era solamente una bambina, quando aveva dovuto in più di un’occasione fingere per salvarsi la pelle.

Hai detto bene signor imperiale: qui siamo oltre i confini del tuo amato impero, qui non regna nessuna giurisdizione, pertanto faresti bene a guardarti le spalle una volta che uscirai vivo o morto da questa arena perché la gente qui presente, per quanto possa essere folle e sanguinaria, non tollererà gli sfregi che farai al mio corpo così come non dimenticherà le parole riguardo ai cadaveri dei bambini che hai calpestato. Ricordati che qui ad Haven molti sono venuti proprio per sfuggire all’impero e non accettano intrusioni. Che tu lo voglia o no, mio caro, sei già diventato carne da macello per gli abitanti di questo posto.

Parole velenose, parole degne di una serpe tentatrice nei panni di una bellissima donna. Pronta e reattiva come sempre si teneva ben sull’attenti, in procinto di scattare. Forse parlare dell’impero avrebbe costretto quell’uomo ad attaccare, obbligandolo a scoprirsi.
[Stance: Catlike]

Non aveva risposto a nessuna delle sue provocatorie frasi, nonostante questa volta le provocazioni non avessero niente a che vedere con la sfera sessuale di quell’individuo folle quanto scellerato. Folle perché le sue parole trasudavano di orrori e crimini ignobili, scellerato perché non provava alcun pudore ne rimorso nel pronunciare codeste blasfemie. Ma forse, anche se quel tipo non aveva prontamente ribattuto, qualche risultato l’aveva pur ottenuto la bella Clarissa, infatti l’avversario si era limitato a contrattaccare timidamente ed aveva persino disattivato quel manto di fuoco tanto fastidioso che lo aveva avvolto sino a qualche istante prima.

Davvero credi che attaccarmi due volte di fila nello stesso modo possa essere efficace?

A proposito di quella sfera di chakra lanciatagli contro: la mora tutta curve si piegò completamente in avanti, con il culo leggermente in aria, mettendosi in una posizione estremamente radente al suolo e lasciandosi scivolare quella sfera sopra la testa. La schivata fu accompagnata da un avanzamento frontale, era tempo di contrattaccare.
[AZIONE – Schivata] = 5m (da H16 a H14)

Sciocco!
[RECUPERO]

Macinò velocemente i metri che li separavano dando prova di tutta la sua velocità.
[Stance: Catlike] = 10m (da H14 a H10)

Il piano era semplice: attaccare con vigore! La dea vestita tutta attillata provò a portare un potente colpo alla stessa gamba che aveva ferito poco prima, sperando questa volta di affondare la lama del coltello in profondità per debilitarla definitivamente. Le lama ovviamente era stata resa incandescente ed ancor più letale dal chakra di fuoco concentratovi all’interno.
[Skill: Fire Touch]
[Action: Perfect Predator] + [Action: Snake Fang]

Seguirono altri due fendenti portati in rapida successione verso il busto, per poi battere velocemente in ritirata facendo una rondata all’indietro e diversi balzi.
[RAPIDO – Doppio Attacco Fisico]
[Action: Hit and Run] = (da H10 a H14)

Agilità e velocità innate miste ad un tatticismo subdolo e velenoso rendevano la bomba sexy una letale predatrice. Una predatrice resa ancor più sibilante da una lingua senza peli che adesso tuonava di rabbia e collera.

Avanti rispondimi, “signor imperiale”, sei davvero così tanto fiero di aver stroncato la vita a bambini innocenti o di aver stuprato brutalmente delle donne!?

Che stesse perdendo il suo contegno e la sua freddezza? In parte sì, certe cose non potevano lasciarla indifferente. Non era di certo nelle condizioni di fare la morale a qualcuno visto il suo sfacciatissimo e lussurioso opportunismo, ma c’è una scala nel livello dei peccati e nelle bolge dell’inferno e di certo quel tizio avrebbe dovuto marcire ben più in basso di dove avrebbe potuto ipoteticamente finire lei.

Mossa stupida la tua quella di far sapere a tutti quanti che sei un imperiale, se anche dovessi lasciare vivo quest’arena, non lascerai di certo quest’isola. Ti staccheranno la testa e la spediranno ai tuoi superiori, è questa la fine che farai mio caro. Anche se provvederò io stessa a non farti andare via vivo da qui.

Clarissa fremeva, minacciava, ma era anche curiosa.

Non capisco cosa speri di ottenere un presunto imperiale venendo qui, rivelando a tutti la propria identità e partecipando ad torneo come questo.

Effettivamente quell’animale aveva un comportamento che differiva anni luce da tutti gli imperiali che aveva conosciuto, sempre che si potesse definire un vero imperiale.

Aveva colpito, di nuovo, tanto da costringere quell’individuo ad arretrare. I colpi che aveva mandato a segno l’avevano anche aiutata a scaricare la tensione e l’incazzatura che quel tipo le aveva provocato con le sue ignobili parole. Per una volta sembrava essere stata lei a cadere in una trappola del genere, ma vedere la sua lama fare giustizia l’aveva riportata alla serenità e alla freddezza iniziale.
[RECUPERO]

Doveva continuare di questo passo, così, rapidissima, mantenendo il baricentro del suo corpo basso e parallelo al terreno, avrebbe macinato i metri che li separavano per portarsi quanto più vicino possibile all’energumeno.
[Stance: Rattlesnake]
[Skill: Free Spirits] + [Aura: Go with the Flow] = 12,5m (da H14 a H9)

La distanza era molta e lui era tremendamente sulla difensiva, attaccare sarebbe risultato controproducente, per questo si sarebbe fermata poco prima che le fiamme della sua aura la investissero: si sa, le serpi hanno particolarmente paura del calore del fuoco e lei non voleva di certo scottarsi di nuovo la candida pelle. Avrebbe dunque continuato a studiarlo.

Sai, forse qualcosa in comune lo abbiamo: anche a me piace uccidere gli scoglionati come te!

Sibilava Clarissa, conscia che il momento della fine per quell’uomo sarebbe presto arrivato.

Lo spavaldo imperiale aveva decisamente cambiato atteggiamento ed abbassato la cresta, sembrava quasi titubante di fronte al timore di vedere la lama della bella mora conficcarsi ancora una volta tra le sue carni. Sicuramente era in affanno, ma altrettanto si poteva dire di Clarissa visto che aveva continuato a schizzare da una parte all’altra dell’arena senza mai fermarsi. Lui comunque non sembrava intenzionato a scomporsi ne ad attaccare, preferendo una ritirata strategica dietro al suo enorme scudo. La bomba sexy digrignò i denti: in quelle condizioni le sarebbe stato impossibile trovare un varco per metterlo al tappeto.
[RECUPERO]

In ogni caso non poteva assolutamente scomporsi nemmeno lei, doveva attendere sino al momento più opportuno. Da questo punto di vista, crescere tra le pericolose e selvagge foreste di Sumadea le aveva temprato il carattere ed i nervi, dandole una marcia in più. A Sumadea infatti, durante le lunghe battute di caccia che soleva compiere quando era piccola assieme ai membri più esperti ed anziani del suo clan, le avevano insegnato che la pazienza a volte più che una virtù era una necessità, una dote che poteva segnare il sottilissimo confine tra la vita e la morte. In quei luoghi umidi ed ombrosi, tempestati da pericolosi animali velenosi come serpi e ragni, bisognava avere la tenacia di attendere nel silenzio più assoluto che un animale uscisse allo scoperto. Non venivano tollerati malcontenti o rumori, a prescindere dal tipo di pericolo che si poteva affrontare stando zitti in agguato. Per più di una volta mentre era appostata un serpente le era strisciato tra le caviglie oppure quelle fastidiosissime formiche rosse avevano iniziato a risalirle lungo le gambe e morsicarla ovunque. Col tempo aveva imparato a tenere i nervi saldi e fare i conti con queste schifezze.

Certo, non le aveva mai fatto più di tanto piacere crescere in questo modo, tra tutti questi pericoli, ma per forza di cose si era dovuta adattare. Ne si era mai distinta per essere una ragazzina paziente, anzi, tanto è vero che raggiunta una certa età aveva deciso di cambiare completamente vita fuggendo dal suo paese natio, ma tutto questo le era stato indubbiamente utile. Infatti anche quando si era spostata in altri luoghi diversi dalla sua rudimentale casa queste doti di sopravvivenza e del sapersela cavare le avevano permesso comunque di riuscire a mantenere un certo tenore di vita e di sgusciare da situazioni spiacevoli spesso create da lei stessa. E a tal proposito, crescendo aveva compreso che il suo corpo e la sua bellezza, caratteristiche che a Sumadea non venivano più di tanto tenute in considerazione, erano invece tenute molto in considerazione e potevano facilitarle tremendamente la vita, tanto da poter arrivare persino ad essere più efficaci di un’arma ben affilata. Aveva deciso di investire in questo, nel suo corpo, proprio perché spesso e volentieri le permetteva di raggiungere determinati scopi ed obiettivi con più velocità dei metodi tradizionali e senza dover sporcarsi le mani come quando stava ferma per ore in mezzo alle paludi. Ecco, voleva evitare a qualsiasi costo di tornare a praticare quello stile di vita selvaggio e pericoloso, anche se questo significava usare scorciatoie più frivole e malamente giudicate dal punto di vista morale. Clarissa era un’arrivista: non le importava il modo, l’importante era giungere allo scopo prefissato. E lo scopo in questo caso era debellare quel bruto.

Tornando allo scontro: quel bruto non era ceduto a nessuna delle sue lusinghe e delle sue avances sessuali, anzi, sin da subito si era mostrato un tipo talmente insensibile da sembrare quasi disumano. Dunque Clarissa aveva dovuto quasi da subito passare alla sua seconda modalità, ossia quella che racchiudeva dentro quel corpo sinuoso e curato un animo da serpe coltivato negli anni di gioventù a Sumadea.

E va bene, visto che vuoi scappare, giochiamo alla guardia e al ladro.. vediamo se riesci a starmi dietro!

Ecco quel ritorno al passato, Clarissa era un asso in questo. Quello che stava per fare era rischioso, ma probabilmente sarebbe bastato per far sbilanciare quell’altro: si sarebbe girata per scattare in direzione opposta, finendo tremendamente lontana da lui, a ridosso del muro dell’arena.
[Rapido – Movimento Extra] + [Rapido - Action: Sprint] = 15m (da H9 ad H15)

Agire in questa maniera in un’arena così piccola, dando le spalle al nemico, era rischioso e poteva costarle cara, ma era pronta di nuovo per correre: questo scontro al pubblico poteva sembrare noioso e poco spettacolare ma indubbiamente era tremendamente tattico visti i due ossi duri che si fronteggiavano.
[Stance: Feral Elusiveness]

Il piano sembrava aver funzionato. Certo quell’uomo non le era corso dietro ne si era scomposto più di tanto, ma aveva disattivato la sua fastidiosissima aura infuocata che tanto preoccupava la seducente morettona. Quest’ultima infatti aveva notato che quando si distanziava di un bel pò di metri, lui tendeva a richiamare le fiamme, forse perché mantenere così tanto calore richiedeva un grande sforzo e consumo di energie. In ogni caso non c’era tempo da perdere e bisognava immediatamente sfruttare la situazione a proprio vantaggio prima che quel bruto tornasse a prendere fuoco: ci si giocava tutto su una questione di istanti.
[RECUPERO]

Notando tutto questo con la coda dell’occhio, Clarissa fece un repentino ed improvviso cambio di direzione, questa volta in direzione dell’imperiale, scattando ancor più velocemente di prima.
[Aura: Go with the Flow] + [Stance: Catlike] = 12,5m (da H15 a H10)

Una volta trovatasi a distanza ravvicinata avrebbe cercato di portare un doppio fendente nelle zone meno coperte dallo scudo di quello, obiettivo arduo vista la sua perfetta copertura probabilmente appresa nei ranghi imperiali: la falange imperiale era senza ombra di dubbio la più addestrata ed impenetrabile del mondo, oltre che la più letale ovviamente, un fiore all’occhiello per quanto riguarda organizzazione e struttura non a caso era stata una delle armi fondamentali ai tempi della guerra. Ovviamente la lama del suo pugnale era stata resa incandescente come al solito per massimizzare il danno. Il suo animalesco stile di combattimento, forse inadatto ad una donna delle sue apparenze, le permetteva di attaccare mantenendo comunque una certa distanza.
[RAPIDO – Doppio Attacco Fisico] + [Skill: Fire Touch]

Sguardo serio, concentrazione massima, muscoli reattivi, iridi che bramavano sangue. Era da tanto che non combatteva in maniera così accanita: quel suo corpo scolpito, prosperoso di curve e scultoreo le aveva evitato parecchi impicci negli ultimi tempi, non per questo tuttavia aveva dimenticato come si combatte. Anzi, stava ritrovando un gusto ed un piacere perso per molto tempo. In ogni caso, lesta come aveva attaccato, altrettanto si sarebbe ritirata in un angolo dell’arena balzando all’indietro. Sperava di attirare il nemico proprio lì.
[Metri residui della Stance] + [RAPIDO - Action: Long Jump] = 12,5m (da H10 a C15)

Non c’era più spazio per le parole ormai, ne per inutili giochi mentali di manipolazione e seduzione: avrebbe vinto il più preparato, il più organizzato, il più imprevedibile. Da un lato vi era la furia incendiaria di un uomo addestrato e temprato da feroci battaglie, dall’altra la subdola letalità e la tremenda imprevedibilità di una donna cresciuta in luoghi oltremodo pericolosi ed inospitali.