Nel Segno della Lama

Il Gran Mercato di Benthus era secondo solo a quello di Florentia che praticamente occupava quasi l'intera superficie della cittadina. Tuttavia non era meno ricco di oggetti, cianfrusaglie, armi, o di persone pronte a offrire qualunque genere di mercanzia al miglior prezzo.
A differenza della vicina Vaygrjord, Benthus era un porto multiculturale che tollerava gli stranieri, favoriva il libero scambio di merci e di persone. Chiunque con un po'di buona volontà, e con le giuste amicizie sarebbe riuscito a fare carriera in quel luogo; se non con la spada, almeno con il commercio.
Che cosa avesse spinto Mifune quella mattina a svoltare in quel vicolo invece di proseguire diritto verso la sua meta principale non era dato sapersi. Forse il profumo d'incenso e spezie proveniente dalle bancarelle di un mercante di Temora, o le luccicanti armi alle rastrelliere del fabbro Vaygr, magari l'ammiccante arcadiana che proponeva rimedi naturali e tinture. Oppure la curiosità nata dal sentire una voce decantare le gesta eroiche dei guerrieri, narrate da un cantore che imbracciava un liuto verso il fondo del vicolo, dove si era già radunato un discreto numero di persone.
Forse tutte queste cose messe assieme avevano smosso l'interesse del ragazzo, o nessuna di esse e lo svoltare in quella direzione era stato un puro capriccio; non era dato sapere.

Il cantore terminò la propria esibizione e s'inchinò mentre i presenti battevano le mani e qualcuno gettava qualche moneta nel cappello posto a terra. Così si guadagnava da vivere quell'uomo: divertendo la folla con racconti epici. Che fossero veri oppure falsi poco importava, perché l'importante era suscitare l'interesse degli ascoltatori a costo di dire qualche piccola bugia.
Il cantore si mise ad accordare il suo strumento e lentamente la folla sparì. Era interessante finché cantava, ma se stava zitto allora non c'era motivo per rimanere lì a guardarlo. Eppure nonostante il grosso della gente se ne fosse andata, alcuni erano ancora lì ad osservarlo, forse aspettando una nuova canzone o un nuovo racconto. Si trattava per lo più di ragazzi e ragazze che lavoravano nella zona del mercato, persone che della guerra e della lotta ammiravano solo l'aspetto epico e romantico, ma chi sapeva bene di cosa si trattava comprendeva che nel combattimento non c'era nulla di epico o romantico.
Finto di accordare lo strumento l'uomo fece nuovamente un inchino e i pochi presenti rimasti applaudirono timidamente. La nuova ballata raccontava di un guerriero di Benthus che stanco di battersi nell'arena aveva abbandonato famiglia e il suo paese per viaggiare attraverso Kalendor. Le sfide che affrontò minacciarono di schiacciarlo, ma ne uscì sempre vincitore, fino a quando ritornò alla sua patria, godendosi la vecchiaia e le avventure che aveva vissuto.
Qualche applauso mesto seguì la conclusione della narrazione. Alla gente piaceva quando si trattava di qualcun'altro, ma quando l'ironia o le storie toccavano troppo da vicino la realtà o la società che si conosceva, improvvisamente il divertimento si tramutava in risentimento.
Nessuna moneta fu lanciata nel cappello stavolta e l'uomo fece spallucce ed appoggiò il proprio strumento a terra osservando il vicolo. Orami anche i giovani curiosi se n'erano andati e anche chi dalle bancarelle vicine si era fermato ad ascoltare ora scuoteva la testa.
- Forse era meglio la storia di Shezalde d'Alkarna. - disse sbuffando e alzando lo sguardo verso il cielo terso.
- Puoi sempre tenerla per dopo; ammetto che è una storia che non ho mai sentito. - gli disse il mercante di spezie che aveva lasciato la sua bancarella e si era avvicinato a lui.
- Non ti paicerebbe. Mette in cattiva luce i mercanti shalariani. - rispose il menestrello strizzando l'occhio.
- Mi chiedo se ci sia qualcosa che non ci mette in cattiva luce ormai. - disse ridendo l'uomo.
- Ormai ho quasi finito qui. - disse il cantore raccogliendo il cappello con le monete. - Fare il cantastorie non mi fa certo sbarcare il lunario. Dopotutto non è il mio vero lavoro. -
- Non ti sei ancora arreso, dunque? -
- Chi si ferma è perduto, dicono. -
Il tono della conversazione faceva presagire che i due si conoscessero o che avessero avuto un qualche trascorso assieme, ma non c'era modo di saperne di più senza interagire direttamente. Mifune sarebbe potuto anche andarsene e ignorare quella scena, se non fosse stato che il bardo lo avrebbe notato alzando lo sguardo e gli avrebbe rivolto la parola.
- Oh, uno spettatore. Credevo se ne fossero già andati tutti, oppure sei qui per parlare di lavoro? -
Da qualche tempo girava voce nei mercati che un tale Elian Aindlin fosse in cerca di un guerriero per un qualche genere di lavoro. Spesso voci del genere morivano da sole, ma stavolta erano state più insistenti, come se di fatto potessero avere un fondamento. Non si trattava di un bando ufficiale, altrimenti nella bacheca della piazza ci sarebbe stato un annuncio assieme a tutti gli altri. Si trattava di qualcosa di diverso, e molto probabilmente di "diversamente legale".
Mifune era lì, il bardo gli aveva rivolto la parola, ma poteva davvero essere questo fantomatico Elian di cui si mormorava? Oppure era solo una coincidenza? E Mifune era lì per caso oppure era uscito quella mattina con l'intento di indagare su quelle voci?

Il ragazzo era curioso, ma ammise di non essere andato fin lì con lo scopo primario di cercare un lavoro quanto spinto dalla curiosità. Forse proprio quella stessa curiosità lo spinse a pronunciare il nome di Elian Aindlin, che strappò un sorriso al bardo.
- Elian, il Cantore dell'Alba, per servirvi. - disse l'uomo sfoggiando un inchino esagerato per la situazione e contesto senza togliersi un sorrisetto beffardo dal volto.
Dunque quel musico era davvero il fantomatico personaggio di cui si discuteva per le vie del mercato. Probabilmente appariva assai diverso da quello che ci sarebbe aspettati da uno che cercava dei guerrieri per lavori non proprio legali. Spesso l'apparenza traeva in inganno, ma era davvero così in questo caso? Elian poteva davvero essere un assassino al soldo di qualche nobile del continente, un ricettatore, qualcuno invischiato nel mercato nero o peggio un ricercato? Di certo non ne aveva l'aspetto con quell'aria bonaria, né la sua postura o movenze sembravano tradire una qualche propensione alle arti marziali o al combattimento.
Oppure era semplicemente molto bravo a recitare una parte. La sua parte.
- Avete ragione comunque, mio giovane amico. - disse infine Elian. - Ascoltare non costa nulla, ma ricordatevi che la curiosità non ha certo aiutato il gatto. - concluse strizzando nuovamente l'occhio destro.
Aveva una buona parlantina e sapeva come rivolgersi e a chi rivolgersi e dopo una rapida occhiata si era reso conto di non avere davanti una persona qualsiasi, ma forse la persona di cui aveva bisogno in quel momento. Il problema era, da dove cominciare?
Assurdo vero? Un bardo che non sapeva da dove cominciare a narrare la propria storia. La verità era che finché si trattava della storia di qualcun'altro era facile, anche divertente, ma quando si doveva parlare di sé stessi la lingua cominciava ad annodarsi e le parole faticavano ad uscire. No, Elian non aveva paura di parlare di sé, ma non sapeva quanto fidarsi di quel ragazzo che era giunto per caso fino da lui.
- In ogni caso se siete un uomo di spada e state cercando un lavoro, posso offrirvene uno. - disse alzando un sacchetto in cui aveva raccolto le monete ottenute dallo spettacolo precedente. - Ovviamente dietro un giusto compenso. -
Era un bel modo per tentare l'altro nell'accettare. Un sacchetto di monetine tintinnanti; chi non avrebbe voluto vederselo sventolare così davanti? Elian da parte sua non si era sbottonato troppo sul tipo di lavoro o sulla sua pericolosità, voleva prima di tutto capire chi aveva di fronte, di che cosa fosse capace e soprattutto se potesse fidarsi di lui.
No, forse sperare di potersi fidare di un altro essere umano era sperare troppo. Bastava fosse in grado di tenere in mano una spada e dargli il supporto necessario.
- Tuttavia mi sembra scortese che voi sappiate il mio nome, ma io ignori il vostro. - disse poi con un sorriso carico d'ironia.
Non si aspettava certo di avere davvero il vero nome di quel ragazzo, gli sarebbe bastato uno qualunque, giusto per sapere come rivolgersi a lui.
Nel frattempo la vita nel vicolo aveva ripreso a scorrere come se nulla fosse. Le persone passeggiavano tranquille accanto a Mifune ed Elian ignorandoli completamente, assorti nell'osservare le mercanzie esposte sulle bancarelle. Quel vicolo era davvero il luogo ideale per concludere loschi affari e complottare, lontano da occhi e orecchie indiscrete.

Elian ascoltò senza ribattere le parole del giovane, cosa che gli costò non poco sforzo considerata la sua natura. Se sua spada era tagliente quanto la sua lingua allora il bardo aveva trovato un buon alleato, che sembrava anche disposto ad accettare l'incarico senza troppe domande.
"Mifune del Sorriso" pensò Elian ripetendo mentalmente il nome del giovane. Aveva sentito qualcosa, ma voci di poco conto e solamente a Benthus, ma il ragazzo aveva già un nome d'arte non poteva essere uno sprovveduto.
Non aveva ammesso di essere un guerriero, ma non poteva non esserlo dato che si era dichiarato interessato ad accettare la proposta di Elian. Oppure era un semplice amatore dell'arte della spada e al primo scontro sarebbe andato al tappeto trafitto dalla lama dell'avversario. Chissà, ma poco gli importava perché la collaborazione non doveva necessariamente essere permanente né dare un risultato ottimale.
- Idiota. - disse infine ripetendo la parola lentamente, come soppesandone il suono e la forma. - Si, mi piace come parola. Probabilmente è quella che mi si avvicina di più. -
Elian raccolse poi le sue cose da terra, si aggiustò il liuto a tracolla e fece cenno a Mifune di seguirlo. Era più facile mostrargli che cosa doveva fare, piuttosto che limitarsi a raccontarglielo.

Il bardo si muoveva con aria sicura tra le vie della città do Benthus, come se vi avesse vissuto per parecchio tempo, o lavorato, o semplicemente sapesse esattamente dove andare senza perdere tempo. Attraversò la piazza principale dove il mercato giornaliero rendeva tutto molto caotico, ma di tanto in tanto Elian lanciava uno sguardo alle sue spalle per controllare che Mifune lo stesse realmente seguendo, ed eventualmente rallentare per permettergli di tenere il passo.
Rapidamente i due si trovarono dall'altra parte della città, in una zona residenziale particolarmente nota poiché vi abitavano nobili sia dell'élite Vaygr che del continente. Alcuni sembravano alloggi privati, altri semplicemente delle sfarzose locande. Qualunque cosa avesse in mente Elian doveva davvero essere qualcosa di losco se doveva avvenire in quel quartiere.
Svoltò in un vicolo tra due palazzi e si nascose rapidamente dietro alcune casse con dei viveri. L'odore delle verdure proveniente dalle cassette impilate era forte, ma non troppo da risultare fastidioso.
- Bene, eccoci arrivati a destinazione. - disse a bassa voce rivolgendosi a Mifune, che molto probabilmente avrebbe preso posto al suo fianco.
Perché nascondersi entrando in un vicolo di un quartiere nobiliare? Perché in quel vicolo in particolare c'erano ben tre guardie. Non milizia cittadina,
più che altro mercenari probabilmente assoldati per la protezione di qualcuno che evidentemente risiedeva in quello stabile. Poco oltre le due guardie più lontane c'era una porta.
- Non illuderti di poter provare a convincerli a parole. - disse Elian. - Ci ho già provato. -
Con una scrollata di spalle e un sorrisetto beffardo si accucciò a terra e prese a spiegare il piano a Mifune.
- Devi aiutarmi a superare quelle guardie. Non devi per forza ucciderle, puoi limitarti a ferirle abbastanza da renderle inoffensive. Una volta che sarò entrato nell'edificio non seguirmi. La nostra collaborazione terminerà qui e non ci rivedremo più. Meno sai, meglio è per entrambi. -
Porse poi il sacchetto di monete tintinnati al ragazzo.
- Tu vai avanti, io ti copro. -
Esattamente in che cosa si era andato a invischiare Mifune? Elian non si era scoperto sul suo vero obiettivo, ma non c'era molto di legale nell'infiltrarsi in pieno giorno in un palazzo residenziale nel cuore di Benthus. Se aveva domande da fare questo era l'unico momento per farle, ma non c'era garanzia che il bardo rispondesse, o che lo facesse con sincerità. Come aveva detto, meno sapeva meglio era.
L'uomo però aveva già cominciato a prepararsi per supportare l'assalto di Mifune.
[Elian] - [Aura: Counterflux]

Gradualmente un anello d'acqua avrebbe preso a crearsi attorno al suo braccio destro mentre l'uomo incanalava la propria energia spirituale. Un trucchetto che aveva imparato tempo prima, e che si era rivelato molto utile in situazioni come quelle.
Guardò poi il suo alleato temporaneo.
- A te l'onore di aprire le danze. -

Nel vicolo regnava la tranquillità, o almeno così sembrava. Le due guardie di stanza alla porta parlottavano tra loro senza dare segno di aver notato la presenza di Elian o Mifune dietro le casse. La guardia più vicina a loro invece aveva colto dei movimenti con la coda dell'occhio, ma non si era avvicinata pensando che si fosse trattato di qualche gatto alla ricerca di cibo.
Quando Mifune uscì dal nascondiglio la guardia non fece in tempo a reagire e la scarica elettrica scagliata dal ragazzo impattò in tutta la sua violenza sul corpo dello sventurato mercenario. Tuttavia il frastuono del fulmine, unito alle grida dell'uomo attirarono l'attenzione dei sui compari pochi metri più indietro, che rapidamente sguainarono le armi.
[Guardia 2] - [Rapido] - [Equip Arma Leggera x2]
[Guardia 3] - [Gratuito] - [Equip Arma Pesante]

Inizialmente non si mossero, rimanendo in guardia e pronte a reagire. Vedendo che il loro compagno era stato ferito, ma che l'assalitore era solo un ragazzo si scambiarono uno sguardo d'intesa e uno solo avanzò verso la minaccia.
[Guardia 2] - [Movimento Gratuito 5m: D5 - C7]
Esitò per qualche istante, forse incerto se avanzare ancora e passare all'offensiva o guardare le spalle al collega. Decise infine di supportare l'alleato che aveva a tiro l'avversario. Non erano quel genere di persone che prima facevano le domande e poi sguainavano le spade; dopotutto erano anche stati provocati per primi.
[Guardia 2] - [Rapido] - [Sharpening Wind] [Su Guardia 1]

La guardia più vicina a Mifune decise di estrarre a sua volta la propria arma e passare all'offensiva. Non poteva lasciargliela passare liscia. Con il vantaggio tattico fornito dall'altro mercenario non sarebbe stato difficile sedare quella baruffa prima che diventasse qualcosa di peggio.
[Guardia 1] - [Rapido] - [Equip Arma Bianca]
[Guardia 1] - [Movimento Gratuito 5m: C9 - D11]
Ora era abbastanza vicino da poter vedere bene in faccia l'avversario. Non era che un ragazzo. Che motivo aveva di assalire quella residenza? Che fosse al soldo di qualche altro mercenario? Oppure lo stava facendo di sua iniziativa? Aveva una minima idea di chi risedesse in quel palazzo?
Lo avrebbe reso inoffensivo, e poi avrebbe verificato che cosa ci faceva in quel posto.
[Guardia 1] - [Attacco Fisico]


Il mercenario infine avrebbe portato un fendente dal basso verso l'alto cercando di colpire il busto di Mifune. La sua arma oltre ad essere già di per sé pericolosa era anche impregnata del chakra ventoso donatogli dall'alleato alle sue spalle, rendendola ancora più minacciosa.

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Elian non si sarebbe aspettato di veder Mifune agire in quel modo. Lo aveva preso per un abile spadaccino e aveva ipotizzato che si sarebbe lanciato all'attacco con l'arma in pugno, ma quando l'aveva estratta poi non aveva attaccato con quella, ma era ricorso al proprio potere elementale scatenando un potente fulmine contro il mercenario più vicino.
Inutile dire che la reazione dei tre nel vicolo fu quasi immediata. I due più indietro si prepararono allo scontro, ma solamente uno si avvicinò, mentre l'uomo colpito da Mifune si faceva avanti e cercava di colpirlo. Ora era il suo turno: doveva confidare nelle abilità del ragazzo; o almeno nel fatto che riuscisse a tenere almeno uno di quei tre abbastanza impegnato da impedirgli di corrergli dietro.
[Aura: Counterflux] [ATTIVA]

[Movimento Gratuito 5m: B13 - C11]
Elina scavalcò rapidamente le casse e convogliò nuovamente parte del proprio chakra nell'anello d'acqua che gli avvolgeva il bracco destro. Doveva mantenersi pronto ad intervenire, era una tecnica piuttosto dispendiosa, ma dannatamente utile.
Contò mentalmente la distanza tra sé e gli altri due mercenari. Era troppa per riuscire a colmarla in una sola volta. Doveva giocare d'astuzia, o cercare di arrecare danno ai due più arretrati in modo da costringerli ad avanzare.
[Azione] - [Water Barrage] (2 proiettili su Guardia 1 e 1 proiettile su Guardia 2]


Forse poteva osare di più, ma sapeva come sarebbe finita e non ci teneva a soggiornare nelle celle di Benthus per il prossimo anno o quelli a venire. Decise così di puntare sull'elusività, e prepararsi a reagire quando quei mercenari non se lo sarebbero aspettato.
[Stance: Boei]

L'improvvisa comparsa di Elian lasciò sorprese le due guardie più vicine, e in particolare quella alla sua destra non riuscì ad evitare i due dardi d'acqua lanciati dal bardo. Non erano particolarmente insidiosi o violenti, ma non era quello il loro scopo. Invece il mercenario con le lame corte, forse per via della maggior distanza, riuscì ad evitare l'attacco senza problemi di sorta.
L'ondata elettrica scatenata da Mifune però non solo colpì in pieno il mercenario che aveva davanti, provocandogli ben più danno del previsto dato che i proiettili d'acqua di Elian gli avevano inzuppato le vesti e il corpo, ma anche il bardo stesso.
Tuttavia il colpo di spada del ragazzo fu abilmente intercettato dalla spada del mercenario. Si era lasciato distrarre dalla comparsa di un ulteriore avversario, ma i suoi riflessi erano temprati da molte battaglie.
[Guardia 1] - [Azione] - [Parata con Armi Bianche]

[Guardia 2] - [Azione] - [Schivata]

Il terzo mercenario osservava lo scontro dalla sua posizione senza muoversi. Non ce n'era bisogno, i suoi compagni stavano facendo un buon lavoro, nonostante la comparsa di un altro avversario. Sarebbe intervenuto solo se fosse stato necessario.
Invece il mercenario con i pugnali decise di farsi avanti e ingaggiare il nuovo venuto. Non sembrava particolarmente forte e se utilizzava il chakra elementale forse si trattava solo di un mago da quattro soldi. Un paio di pugnalate ben assestate gli avrebbero insegnato a stare al suo posto.
[Guardia 2] - [Stance: Catlike]

[Guardia 2] - [Movimento Gratuito 7,5m: C7 - C10]
Con estrema agilità il mercenario colmò la distanza che lo separava dal bardo e si preparò a colpire con forza. Non era una minaccia quanto lo spadaccino, ma non era il caso di sottovalutarlo troppo, dopotutto era praticamente sbucato dal nulla.
[Guardia 2] - [Rapido] - [Attacco Fisico]
[Guardia 2] - [Rapido] - [Attacco Fisico]


Nel mentre lo spadaccino incalzato dai colpi di Mifune era ancora in piedi. L'elettrocuzione che aveva subito gli aveva di certo fatto male, ma non era ancora sufficiente per mandarlo definitivamente al tappeto.
Un ghigno comparve sul volto dell'uomo. Aveva visto la tecnica di spada del ragazzo, e ora gli voleva restituire il favore mostrandogli come andava eseguita veramente, anzi, lo avrebbe incalzato mirando ai punti deboli della propria armatura.
[Guardia 1] - [Rapido] - [Affondo]
[Guardia 1] - [Rapido] - [Attacco Fisico]


Ormai era chiaro che quei tre non stavano prendendo Mifune ed Elian sul serio. Li vedevano solo come dei topolini con cui divertirsi e distrarsi dal tedio del proprio lavoro. Quanto si stavano sbagliando...

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Elian imprecò quando l'aura elettrica lo colpì. Diavolo quel ragazzo non aveva proprio considerazione dei propri alleati. Poco male, non sarebbero state quattro scosse statiche a distrarlo dalla propria missione. Intravide la guardia alla sua destra muoversi e anche quella davanti a lui partire all'attacco. Sapeva di non poter reagire per il momento ad un assalto del genere, ma poteva mitigarne gli effetti.
Le lame del mercenario gli strapparono i lembi del vestito e gli trafissero la carne, ma non riuscirono a strappargli nemmeno un grido di dolore. Era abituato a combattere, per quanto cercasse di non darlo a vedere.


Non era facile cercare di rimanere impassibili in quella situazione, dopotutto quei dannati pugnali facevano davvero male, ma Elian non perse la propria concentrazione e incanalò il proprio chakra per guarire sé stesso e il suo alleato.
[Rapido] - [Purify] (su Mifune)
[Rapido] - [Purify] (su Elian)


Rapidamente generò due bolle d'acqua, una si diresse verso Mifune guarendolo dai danni ricevuti, mentre l'altra fu assorbita da Elian stesso. La frescura derivante da quell'acqua sui tagli ancora aperti era estremamente piacevole, ma non c'era tempo per indugiare.

Ora era il momento di passare all'attacco.
Elian convogliò nuovamente energia nella propria aura. Quello era l'unico modo per sopravvivere in quella situazione, e doveva solo sperare che i suoi avversari non si rendessero conto di quale vantaggio quel potere gli offrisse.
[Aura: Counterflux] - [ATTTIVA]

La situazione era più complessa del previsto. Avrebbe potuto lasciare indietro Mifune e concentrarsi sul proprio compito, ma se lo avesse fatto il ragazzo non sarebbe sopravvissuto molto probabilmente. E una volta finito di giocare con lui, quei tre si sarebbero messi sulle sue tracce.
No, doveva aiutarlo a liberarsi almeno dello spadaccino, altrimenti non sarebbe mai riuscito a superare l'ultimo mercenario da solo.
Prima di tutto però doveva liberarsi di quello scomodo mercenario che aveva davanti a sé. Era agile, lo aveva già dimostrato, ma forse Elian poteva batterlo in astuzia.
[Rapido] - [Pressurize]
[Gratuito] - [Molding Water]



Elian concentrò una gran quantità di chakra elementale nei palmi delle mani e li rivolse verso l'avversario che aveva davanti cercando di respingerlo con quell'ondata d'acqua di almeno una decina di metri. Non che ci tenesse a spostarlo per davvero, gli serviva solo come diversivo.
Parte dell'acqua venne riassorbita dal suo corpo guarendolo ulteriormente.
[Rapido] - [Purify] (su Mifune)


Decise di muoversi, se non altro per uscire dall'area di influenza dell'attacco elettrico del suo alleato.
[Movimento Gratuito 5m: C11 - C9]
Poi adottò come sempre una postura evasiva preparandosi all'inevitabile assalto del suo avversario. Lo spadaccino era impegnato con il ragazzo, quindi lui doveva vedersela con il mercenario armato di pugnali.
[Stance: Boei]