[ARENA] Pong-Yoh Fùkuro VS Asker Breda

Ecco un'altra cosa che aveva imparato su stesso.

Stare all'area aperta lo rilassava molto. Era una sensazione che ad Aldaresia non aveva mai provato, una sorta di pace con se stessi e con tutto ciò che lo circondava. Era un benessere primordiale privo di ogni apparente logica.

Per Rùfio era naturale sentirsi a proprio agio, sebbene il primo impatto non fosse stato dei migliori. Un animale cresciuto in cattività trova sempre difficoltà ad approcciarsi con il mondo selvaggio, senza redini, senza barriere. Asker riconosceva che l'ippogrifo era riuscito a vincere i propri timori solo grazie alla sua presenza costante. Probabilmente, abbandonato a se stesso in quell'ambiente sconosciuto avrebbe trovato grosse difficoltà.


Altro particolare da annotare.

Le foreste di Louyhong sortivano un effetto diverso rispetto alle foreste sacre Arcadiane. Forse era per via dell'aria di montagna, molto più fresca e godibile, ma c'era qualcosa tra gli alberi di Arcadia che sapeva di oppressione. Una solennità esasperata ch'egli non riusciva ad ignorare e che nel complesso, almeno dal suo punto di vista, minava la sensazione di pace durante la sua permanenza.

Ephiora invece trasmetteva libertà.

Era per questo che dopo aver dato un'occhiata in giro a Louyhong, s'era presto allontanato dal trambusto della città per prendersi una mattinata di riposo, immerso nella meravigliosa natura del luogo.






Non credeva di essere sconfinato molto oltre rispetto alla giurisdizione del presidio e anzi, non credeva proprio di essersi allontanato troppo dalla città in effetti. Probabilmente si era lasciato trascinare dal benessere di una boccata all'aria aperta in quel incantevole luogo, per rendersi conto di essere osservato da una presenza ostile.

Ma che diavolo-
Groaarn!?

Sia lui che Rùfio finirono investiti da un'improvvisa onda d'urto preannunciata da una sorta di avvertimento ancestrale. Il cavaliere riuscì unicamente a proteggersi gli occhi mentre i detriti lo investivano provocandogli già diverse abrasioni. Il colpo gli esplose contro l'armatura metallica, mozzandogli il fiato per qualche istante.
[Danno subito: 70-30][40]

Il cavaliere strabuzzò gli occhi mentre metteva a fuoco la figura che gli si era parata davanti. Sembrava un indigeno ma il suo abbigliamento non aveva nulla di familiare.

Se aveva capito bene, lo aveva attaccato all'improvviso e senza apparente motivo se non quello di costringerlo ad andarsene. Lo avesse chiesto gentilmente, il cavaliere non avrebbe avuto problemi a togliere il disturbo, ma quel comportamento gli sembrò immediatamente inaccettabile.

Ehi... Gli diresse con tono per niente amichevole e un'espressione severa. Rùfio come intuendo gli stati d'animo, arruffò le penne mentre abbassava il collo, sibilando verso l'altro. Asker tese una mano verso l'animale, emettendo un verso a denti stretti come segnale d'attesa. E' tua abitudine attaccare i passanti in questo modo? Qualcuno potrebbe farsi male...

Lesto, alzò una mano per slacciare lo spadone riposto dietro le spalle ed equipaggiarlo velocemente.
[Passive: Paradigm Shift]


Tu ad esempio! Grugnì con un nuovo impeto, facendo giusto un paio di passi verso il proprio avversario tenendo lo spadone basso per poi rialzarlo quando fu a tiro e schiantarlo a terra di fronte a sè.
[Movimento gratuito K7->J7]
[Azione][Rapido][Skill: Stomping Assault]

Non aveva tentato un colpo diretto perché l'avversario era disarmato e nel complesso non sembrava rappresentare una grossa minaccia. In quel modo avrebbe cercato di stordirlo, restituendo immediatamente il favore, e pacificarlo con un'azione energica per poi capire meglio quali erano le sue intenzioni.

Poteva trattarsi semplicemente di qualche giovane testa calda a cui gli imperiali non vanno a genio. Un paio di sculacciate e lo avrebbe rimandato a casa dai suoi, non senza avergli dato una bella lezione.

Rùfio scattò al suo fianco, un passo più indietro sulla destra di Asker che continuava a fargli cenno di trattenersi. Dall'ultima volta in arena Asker si era accorto di provare maggiore apprensione nei suoi confronti. Sapeva che la cosa non era salutare per i due: ognuno doveva poter avere piena fiducia nell'altro per non costituire un peso, tuttavia era più forte di lui.
[Movimenti Rùfio][K6->J6]

Immaginava ci sarebbe voluto più tempo e allenamento per trovare la sinergia perfetta.



Descrizione Fisica: L'uomo è alto intorno al metro e ottanta, fisico robusto e asciutto, scolpito e agile. Il volto dalla carnagione chiara è incorniciato da capelli corvini tenuti lunghi fino al collo, sempre tenuti con particolare cura e sistemate con una particolare cera per avere sempre l'aspetto desiderato. Tiene un filo di barba sul mento che si chiude in un pizzetto curato. Sul volto possiede due cicatrici maggiorni, una sul sopracciglio destro e l'altra sul setto nasale, rinvenute in seguito a due incidenti distinti nei lunghi allenamenti di scherma. Per l'occasione l'armatura leggera che indossava era decorata da nastri di tessuto violaceo per contradistinguerlo quale supervisore dell'ordine del festival.

E niente, nonostante l'evidente stato di disorientamento quell'altro aveva tutta l'intenzione di rincarare la dose.

Ricambiò con un rapido gancio diretto all'addome che Asker pensava di riuscire a incassare senza troppi problemi. Fu Rùfio invece a gracchiare allarmato e frapporsi tra il vandalo e il cavaliere, incassando il colpo al suo posto.
[Danno subito: 115 - (30+30)][55]
[Rùfio subisce 35 danni]
[Asker subisce 20 danni]


Asker strabuzzò gli occhi non capendo inizialmete. Osservò il taglio rinvenuto dall'ippogrifo sulla coscia e si voltò a guardare meglio l'avversario.

Una lama nascosta.





D'accordo, finché si scherza si scherza ma ora dico sul serio. Intimò Asker prendendosi solo un paio di secondi per stabilire un contatto visivo con l'altro.

Ma prima di dire qualunque altra cosa decise che era il caso di rispondere al colpo prima che l'altro lo cogliesse a tradimento. Doveva mettere subito in chiaro che non aveva voglia di scherzare e che quell'attacco indiscriminato avrebbe avuto delle conseguenze a cui non poteva più sottrarsi.

Sollevò la mano che reggeva lo spadone per infilarlo prontamente nel fodero sulla schiena e con l'altra tirò fuori la spada d'ordinanza.
[Passive: Paradigm Shift][UNEQUIP Arma Pesante]
[Passive: Weapon Switch][EQUIP Arma Bianca]


Con un rapido gesto menò un fendente tagliente e orizzontale, tracciando una linea netta all'altezza dello stomaco dell'altro.
[Azione][Action: Swift Strike]
[Danno: 10+30+20][60]


Si limitò a quello per il momento, mantenendo il contatto visivo con l'altro. Smetti subito ogni ostilità e ti sarà mostrata clemenza. Verrai scortato a Louyhong per rispondere del tuo assalto teppista, ma potresti cavartela solo con una notte in cella, se collaborerai.

Chissà perché le sue parole gli sembrarono fiato sprecato. Nel volto dell'altro non c'era l'ombra di incertezza o ripensamenti, sembrava intenzionato ad andare fino in fondo se Asker non se ne fosse andato.

Per quanto poteva comprendere un simile sentimento, specie verso l'impero visto molto spesso come invasore non gradito, non poteva semplicemente far finta di nulla. Se lo avesse lasciato andare, altri soldati sarebbero potuti rimanere feriti da successivi assalti. O peggio.



Descrizione Fisica: L'uomo è alto intorno al metro e ottanta, fisico robusto e asciutto, scolpito e agile. Il volto dalla carnagione chiara è incorniciato da capelli corvini tenuti lunghi fino al collo, sempre tenuti con particolare cura e sistemate con una particolare cera per avere sempre l'aspetto desiderato. Tiene un filo di barba sul mento che si chiude in un pizzetto curato. Sul volto possiede due cicatrici maggiorni, una sul sopracciglio destro e l'altra sul setto nasale, rinvenute in seguito a due incidenti distinti nei lunghi allenamenti di scherma. Per l'occasione l'armatura leggera che indossava era decorata da nastri di tessuto violaceo per contradistinguerlo quale supervisore dell'ordine del festival.

Questo qui è matto...

Il tempo di formulare questo pensiero e l'altro già era partito al contrattacco. L'avvertimento di Asker aveva sortito l'effetto contrario e il cavaliere si convinceva sempre di più che quel tipo fosse troppo pericoloso per essere lasciato in libertà.

Per il momento però doveva preoccuparsi prima di non finire ammazzato. Utilizzando le lame nascoste, l'autoctono si gettò in un impeto rabbioso che sarebbe potuto risultare facilmente fatale per Asker.

La prima sfuriata di fendenti fu affrontata come meglio poteva dal cavaliere, che tentò di evitare di venire colpito in punti vitali.
[Danno subito: (100+50) - (30 armor)][90]
[Danno elementale: 60]
[Asker subisce 130 danni]
[Rùfio subisce 20 danni]
[Asker][Kemto: -1 Rapido prossimo Attacco]


Asker emise un grugnito di dolore e Rùfio si allarmò, fiondandosi in avanti per proteggere il proprio compagno. Con una pronta azione difensiva, incasso il colpo debilitante portato dall'ephiorese, finendo a terra per la violenza dell'attacco.
[Rùfio][Danno subito: 100 - 30][70]
[Rùfio][STUN Subito]

[Vita Asker: 240 - 130][110]{37%}
[Vita Rùfio: 175 - 90][85]

Ma non finì lì. Non contento l'avversario diede sfogo a tutta la propria rabbia, scagliando con foga altri due fendenti che il cavaliere, ancora una volta, non potè far altro che incassare. Questa volta i coltelli affondarono in un'apertura sul fianco dell'armatura, perforandogli l'addome e provocando un dolore acuto e la fuoriuscita di molto sangue.
[Danno subito: (100+50) - (30 armor)][90]
[BLEED subito da Aura: Sharpening]

[Vita Asker: 110 - 90][20]


RECUPERO
[Survival Spirit][Vita +10]
[Bleed][Vita -5]

[Vita Asker: 20+5][25]{8%}

Tossì violentemente. L'ultimo colpo doveva avergli perforato un polmone o qualcosa del genere.

Anche dopo che l'avversario ebbe ritirato la propria lama, il dolore rimase e anzi, diventava man mano più insopportabile. Avvertivà uno strano calore espandersi in quel punto, così come una diffusa sensazione di torpore.

Il fiato era corto e le gambe barcollarono per via della fitta lancinante. Strinse i denti mentre Rùfio lo fissava atterrito, gracchiando a gran voce per richiamare la sua attenzione.

Sto.. "Bene", la frase gli morì in bocca. Il sapore metallico del sangue non tardò a presentarsi. Era davvero ridotto così male? Sarebbe morto lì in quel posto sperduto per mano di uno sconosciuto a caso?

GROOOOOOAN!

Rùfio ruggì fuori di sè. Il suo atteggiamento diventò estremamente rabbbioso e pericoloso. Si scagliò verso l'altro con ferocia inaudita, le zampe posteriori si sollevarono mostrando artigli accuminati mentre con un balzo si fiondò sull'avversario.

Asker, nonostante la vista annebbiata dal dolore, richiamò il proprio chakra per supportare il proprio compagno e rendere i suoi attacchi ancor più pericolosi. I ruoli si erano invertiti questa volta, era stato il cavaliere ad aver bisogno dell'aiuto del suo ippogrifo e vedere la reazione esplosiva di Rùfio lasciò Asker per un momento interdetto.

Forte della furia vendicatrice e del potenziamento fornito da Asker, l'animale sferrò due violente artigliate verso l'addome dell'avversario.
[Rùfio][Passive: Desperate Power][Potenza +20]
[Asker][Rapido][Skill: Call of Wild][Entrambi Potenza +30]
[Rùfio][Rapido][Attacco fisico]
[Rùfio][Rapido][Attacco fisico]

[Danno attacchi Rùfio][50+20+30][100]
[Danno attacchi Rùfio][50+20+30][100]



Rinfrancato dall'incredibile sfogo del compagno, Asker sentì dentro di sè montare una determinazione sempre più forte. Era questo quel che significava il loro legame, che avrebbero potuto contare l'uno sull'altro indipendentemente dal pericolo da affrontare, fino alla fine.

Sollevò la spada e si fiondò prontamente verso l'avversario per attaccare in combinazione con le artigliate dell'ippogrifo. La spada sarebbe calata impietosa sul corpo dell'altro, dall'alto verso l'alto, senza più trattenersi. Quell'altro attaccava per uccidere, doveva essere neutralizzato in un modo o nell'altro. Se non sarebbe riuscito ad arrestarlo, lo avrebbe eliminato. Vita per vita.
[Azione][Action: Power Slash]

[Danno: 10+30+20+20+30][110]
[Potenza+Swordman+Arma+Power Slash+Call of Wild]



Descrizione Fisica: L'uomo è alto intorno al metro e ottanta, fisico robusto e asciutto, scolpito e agile. Il volto dalla carnagione chiara è incorniciato da capelli corvini tenuti lunghi fino al collo, sempre tenuti con particolare cura e sistemate con una particolare cera per avere sempre l'aspetto desiderato. Tiene un filo di barba sul mento che si chiude in un pizzetto curato. Sul volto possiede due cicatrici maggiorni, una sul sopracciglio destro e l'altra sul setto nasale, rinvenute in seguito a due incidenti distinti nei lunghi allenamenti di scherma. Per l'occasione l'armatura leggera che indossava era decorata da nastri di tessuto violaceo per contradistinguerlo quale supervisore dell'ordine del festival.

Ritrasse la spada appena calata sul malcapitato, l'adrenalina in circolo gli rese difficile calmarsi subito dopo essersi reso conto di aver inferto un colpo mortale nell'avversario. Gli impediva anche di fare caso al dolore della ferita al fianco e al senso di spossatezza generale. Persino la spada era retta a fatica, ogni muscolo del suo corpo era teso per resistere alla tentazione di mollare. Solo quando vide le forze abbandonare lo sciamano avvertì un tonfo al cuore, rendendosi conto di aver tolto la vita ad un civile. Pericoloso e violento, aveva quasi rischiato di ucciderlo, ma pur sempre un civile in terra straniera.

Non gli aveva lasciato altra scelta, ragionò lui. Se non fosse stato per Rùfio a quest'ora sarebbe stato lui a mangiare la polvere, non poteva andare altrimenti. Quel pensiero, chiaro e limpido nella sua mente, lo rassicurava mentre cercava di vincere l'angoscia dei momenti successivi. Ebbe un crollo fisico improvviso, Rùfio sembrò rendersene conto immediatamente e gli si avvicinò. Riuscì ad aggrapparsi con la destra alla sella giusto in tempo per non cadere a terra. Ora doveva-

"Il grande spirito ha parlato... Il suo verdetto è.. positivo. La vostra vita è ora legata a questa foresta... il vostro legame trarrà forza da essa.. Il vostro destino è radioso, non smarrite mai la via."

Fu paralizzato dalla visione del proprio avversario, come animato da un energia ancestrale, che ignorava le ferite mortali ricevute e compiva un improvviso e sconcertante gesto.

Rùfio gracchiò allarmato ma non riuscì ad evitare di finire imbrattato. Asker rimase praticamente paralizzato, persino la spada gli cadde da mano, immobile fino a quando lo sciamano non cadde a terra, finalmente inerme.

Asker ne osservò il corpo, trascinato sotto terra da una magia simile a quella che aveva visto ad Arcadia.

Rimase bloccato diversi secondi dopo che il corpo fu sparito e il silenzio fu ristabilito in quello scorcio di foresta. Gli unici rumori udibili era il fruscìo delle foglie accarezzate dalla brezza mattutina e il canto degli uccelli abbastanza lontani da non essere stati spaventati dalla follia di quel breve scontro.

L'uomo non disse nulla a Rùfio che lo guardava preoccupato, solo raccolse la sua spada e la rimise a posto per poi salire in sella a Rùfio, troppo provato per poter camminare, e gli indicò la strada per il ritorno. Una mano stringeva il fianco sanguinante mentre il volto non riusciva a nascondere un'espressione tormentata dal dolore.

Per prima cosa si sarebbe accostato al ruscello che aveva visto all'andata, per lavare via il sangue di quell'individuo che gli imbrattava la faccia.

Sperava che l'acqua, assieme al sangue estraneo, avesse potuto lavare via quella stramaledetta sensazione di inquietudine che continuò ad accompagnarlo per molto tempo dopo i fatti di quella giornata.