[AUTOGESTITA] Il Festival dei Colori

Akira raccolse il grosso sacco che conteneva tutti i suoi averi e si diresse fino alla porta di legno del locale gettando un'occhiata divertita alla cameriera, che guardandolo lucidava un bicchiere inferocita.
Di certo, non aveva apprezzato la sua compagnia.
La strada era affollata come prima ma al Cappellaio gli sembrò un po' più riconoscibile, stava iniziando infatti ad orientarsi abbastanza bene per tutti quei quartieri e stradine con case pietra addossate agli angoli della strada.
Il Festival dei Colori di Tazin era famoso in tutto il mondo e radunava gente da ogni Regione, attirata dai giochi e soprattutto dal commercio legale e non.
Akira si trovava lì proprio per quest'ultimo motivo.
Infatti doveva incontrare un venditore di oggetti preziosi per conto di Maieron, un certo sign. Silik.

Dopo essersi fatto un pò strada fra la folla pressante, Akira raggiunse un punto della strada relativamente meno affollato e dove aveva più libertà di movimento.
Osservò come ragazzini giocavano per strada e come le donne si ammassavano intorno i negozi ambulanti, affamate dalla voglia di acciuffare i pezzi più pregiati che la bancarella poteva offrirgli, e ne risultò disgustato.
Ma qualcos'altro distolse il suo sguardo da quelle scene insensate.
Infatti una vellutata ma gioiosa melodia risuonò nell'aria, e lo sguardo del Cappellaio fu catturato da una figura esile intenta a cantare e a suonare il flauto.
Akira, inclinò leggermente la testa di lato, squadrando il ragazzo che appariva fragile e delicato, ricordandogli un pupazzetto di legno con cui giocava da bambino.
Il ragazzo sembrava totalmente preso dalla sua performance e parve non notare la presenza di Akira, che quatto quatto, si avvicinò a lui e gli portò con incuranza il proprio volto a pochi centimetri, per chiedergli di punto in bianco, con un sorriso giocondo:

"Sei qui per lo spettacolo?"

"Scusami, ma devo andare. Con permesso..."

Akira sbuffò, osservando il ragazzo sparire tra la folla.
Perché se ne era andato ?
Perché si era tolto il piacere di vedere un vero spettacolo ?
Un vero spettacolo, quello del magnifico Akira.
Vorrebbe chiederglielo subito, ma ormai era troppo tardi se ne era già andato.

"Uff..."

Rimase un attimo in disparte, il Cappellaio.
Era deluso, il suo nuovo giocattolo non gli aveva prestato attenzione.
Poi si riprese, era comunque un giorno di festa, doveva divertirsi.

"Sia dato via alle danze." mormorò tra sé e sé, incamminandosi alla ricerca della sua nuova bambolina.

E così, altalenandosi piano ad ogni passo, Akira riuscì a ritrovare ed a riavvicinarsi a Naveen .
Osservò il suo futuro giocattolo mentre si lasciava cospargere il capo da quella polvere rossastra e sghignazzò divertito.
Gli piaceva veramente molto quel ragazzo, qualcosa in lui gli ispirava simpatia.
Doveva conquistarlo.
Estrasse così dalle sue tasche tre palline colorate e iniziò a giocolarle abilmente sopra la sua testa girandogli intorno

"Sei un curioso mistero, bambolina..." - continuò a giocolare con movimenti sempre più rapidi, arrestandosi infine di colpo.

Senza preavviso si chinò di nuovo su di lui, questa volta porgendole le palline, una bianca, una gialla e una viola, e con un sorriso mellifluo disse

"...scegline una."

Bianco.
Il ragazzo aveva scelto la palla di quel colore.
Akira sapeva che il bianco simboleggiava il principio della fase vitale.
Esprimeva inoltre speranza per il futuro, la fiducia sia nelle persone che nel mondo in generale.
Era l’emblema della purezza, dei sentimenti nobili e il desiderio di cambiamento.
Della verginità, della spiritualità e così via.

A primo impatto Akira ebbe l'impressione che il colore ben calzava l'esile figura del ragazzo che stanziava di fronte a lui.
Ma era anche ovvio che il ragazzo, nonostante cercasse di nasconderlo con poca convinzione, non era uno sprovvedutoe sicuramente aveva colto il motivo del "quiz" a sorpresa proposto dal Cappellaio, quindi c'era anche da aspettarsi che avesse truccato la sua risposta per burlarsi di lui.
Ad esito di questo ragionamento Akira volle astenersi dal dare ancora un giudizio definitivo su quel enigmatico ragazzo e convenì che il modo di comprenderlo meglio era osservarlo ancora.
Cosi per dissimulare il reale scopo del suo "test" Akira prese la palla bianca scelta da Naveen e la infilò in bocca ingoiandola.

Dopo una breve attesa di suspence, il Cappellaio portò sulle labbra la mano chiusa a pugno, come se impugnasse una tromba, e vi soffio dentro: dalla mano scaturì una miriade di piccole farfalle luminescenti di color bianco intenso, che svolazzarono brevemente sopra le teste dei due, per poi dissolversi in luci e scintille, mentre Akira si posizionò nuovamente nella sua posa scenica ad accogliere il suo applauso.
Con questo numero scenico, pensò Akira, forse persino il ragazzo, che appariva piuttosto astuto, avrebbe pensato che non vi fosse stato un secondo fine.

"Mi chiamo Naveen." disse il ragazzo, allungandogli il braccio in segno di saluto.

Akira assunse un espressione un po ingenua, come quella di qualcuno che si è appena ricordato di qualcosa.

"Molto piacere..."

Con un mezzo sorriso strinse la mano dell'altro.

"...il mio nome e' Akira, ma puoi chiamarmi Cappellaio."

Akira terminò la frase dando un'occhiata in alto, verso il suo cappello.
Eh si, quel soprannome gli era stato attribuito dalla parte marcia del Regno, proprio per lo sgargiante copricavo che era solito indossare.

"Oggi tutta l'attenzione è rivolta al Festival dei Colori e questo attira anche persone da oltre i confini di Nasdreva."

"Eh già." rispose il fantomatico Cappellaio, ricordandosi che in realtà lui era lì per un'altro motivo.

"Non bene quanto speravi ?"

"Non ero concentrata."

Akira si girò di scatto.
Non si era accorto dell'arrivo della ragazza.

"Tra poco cominciano i duelli, potresti prendervi parte. Oppure potresti iscriverti come squadra."

"No, Devika. Non se ne parla. Sono un musicista, non un guerriero."

"Stanno giocando senza di te, Cappellaio?
Shh non importa.
E' divertente anche starli a guardare.
... non è così ?"

Resta un attimo in disparte.
Era deluso, il suo nuovo giocattolo non gli stava più prestando attenzione!
Era totalmente preso dall'ultima arrivata.
Così, quatto quatto, si avvicinò di più ai due, per godersi meglio lo spettacolo.

"E cosa vorrebbe dire ? Prima di tutto sei un guerriero del Clan..."

"Ero un cacciatore."

"A te non andrebbe di partecipare ai giochi?" domandò all'improvviso Devika sorridendo al Cappellaio.

Gli occhi di Akira si illuminarono di colpo.
La ragazza si stava rivolgendo a lui ?
Era arrivato adesso il suo turno per parlare ?
D'un tratto l'espressione si fa seria, il sorriso sfumò in una smorfia malsana.

"In questo mondo siamo un po' tutti carnefici di noi stessi e l'unico modo sensato di vivere in questo mondo è senza regole... quindi perchè non divertirsi ?"

Akira iniziò ad applaudire, ad applaudire più forte che poteva, prima di scoppiare in un'altra risata.

"Shishishishi...Ci sto! Giochiamo!"

Oh...sembrava che il ragazzo voleva fare sul serio...
Lo leggeva nel suo sguardo deciso, il Cappellaio, vedeva la sua volontà incatenata a quegli occhi ambrati, nella luce malsana che ne illuminava ogni striatura.
Ah, il profumo della sua carne!
Lo sentiva da lontano, quell'aroma intenso con cui l'altro lo attirava a sè senza saperlo...
Lo desidera!
E così, altalenandosi piano ad ogni passo, Jack si avvicinò all'altro ridacchiando.

[movimento extra gratuito: da l9 a j9]


Osservò il futuro giocattolo mentre si preparava a combattere, con un sorriso appoggiato sul volto in equilibrio instabile.
Peccato non poter utilizzare a pieno le sue abilità, avvicinarsi solo un po' di più alla sua "Arte", soltanto per un attimo...
Ma adesso contava poco... presto si sarebbe comunque divertito.

"Creiamo un bello spettacolo che ne dici, bambolina ?"

Disse Akira, per poi eseguire un poderoso salto in avanti di 10 metri, con tanto di capriola in aria che avrebbe scavalcato il ragazzo arrivandogli alle spalle.

"Fammi vedere di cosa sei capace..." disse, portando rapido un calcio potenziato verso il costato del ragazzo.
[attacco: rapido= danno ( 10 potenza + 30 body weapon)= 40]


[movimento da j9 a f9]

"Uhhh..."

Fu il verso che uscì dalla bocca del Cappellaio, quando vide il suo calcio andare a vuoto.
Quel ragazzo aveva buoni riflessi, cominciava a piacergli sempre di più.

"Ripeto, fammi vedere di cosa sei capace, bambolina..."

Naveen non se lo fece ripetere due volte e eseguì una capriola all'indietro per poi scoccare due frecce in rapida sequenza.
Erano veramente veloci, ed Akira cercò di schivarle portando di colpo la testa e la schiena all'indietro, lasciando cadere libere le braccia a sfiorare il terreno.

[Azione] - [Schivata]
Una gli passò poco al di sopra del corpo e Akira gli rivolse un sorriso malsano, felice di averla scampata.
In quel momento però la sua attenzione fu attirata dall'azzurro accecante del cielo.

« Che bello... » mormorò, spalancando gli occhi cristallini e assottigliando le labbra di porcellana

Era veramente una bella giornata, una di quelle che metteva proprio il buon umore.
Gli sarebbe piaciuto restar a fissare il cielo per ore, ma adesso doveva "giocare" con il suo nuovo amico.
Non doveva perder tempo!!!
Quindi raddrizzò la schiena e mostrò un'altro enorme sorriso, accorsgendosi di esser stato colpito di striscio dall'altra freccia.

[Danno ricevuto= 50 - 15% steel body= 43]


Che peccato, che peccato!
Non esser riuscito a schivarle tutte e due, stava facendo una brutta figura.
Proprio davanti alla sua nuova bambolina..

« Sei rapido... mi piaci! » esclamò con tono alla Alessandro Borghese.

Così, con uno scatto poderoso, Akira avrebbe raggiunto il suo avversario e gli avrebbe lanciato due colpi, entrambi potenziati da uno strato di Chakra tagliente e dalla contrazione muscolare.

<b>[Movimento Gratuito 5m: f9 - h9]
[Movimento Extra Gratuito 2.5m: h9 - i9] (Go With the Flow)

[Aura: Go with the Flow] - [SPENTA]
[Aura: Chant of Bravery] - [ATTIVA]

[Gratuita] - [Wind Extension]
[Rapido] - [Sharpening Wind]
[Azione] - [Break Point]





[Rapido] - [ Attacco fisico]

Danno Totale secondo colpo: 30 (Potenza) + 30 (Body Weapon) = 60 + 20 (Sharpening Wind) = 80
Armatura Ignorata: 20 (Passive: Wing Chu)
Status/malus: Se l'attacco precedente non va a segno, la schivata a questo attacco non può costare meno di un Azione+Rapido. La parata contro questi attacchi non può costare meno di un Azione.

Se il primo colpo fosse andato a segno, il Cappellaio avrebbe stordito per bene il suo avversario e avrebbe testato la sua resistenza.
Non sapeva se aveva voglia di terminare subito lo scontro, ma una cosa era certa: se fosse proseguito si sarebbe divertito, mentre se fosse terminato sarebbe tornato a guardare il cielo.[/SPOILER]

Forse aveva esagerato.
Si era fatto prendere la mano e aveva portato a segno tutti e due i colpi al massimo della potenza, non lasciando speranze al suo sfidante.
Aveva vinto lo scontro e probabilmente Naveen si era offeso per quello, tanto che se ne andò senza proferirgli alcuna parola.
Era deluso, il Cappellaio, pensava di aver fatto una nuova amicizia e invece si sbagliava.
Avrebbe fatto più attenzione in futuro.

"Uff.." esclamò per poi lanciarsi all'interno della folla e venir investito dal brusio frenetico della gente.

Un vento fresco portò un odore di verdura e di spezie che divenne sempre più forte con l'incedere sicuro del Cappellaio per la strada.
Le bancarelle, a ridosso dei muri delle case, erano in piena attività e la gente si accalcava sui banconi in legno gremiti di ortaggi, frutta e pesce, che sembrava marcire inesorabilmente nella puzzolente cassetta di legno.
Di tanto in tanto si vedevano gatti scheletrici dal pelo arruffato e sporco, con occhi vitrei e accecati dalla fame.
Ad Akira venne una stretta al cuore nel vedere quei poveri felini ridotti in quel modo, mentre i ricchi del posto continuavano ad abbuffarsi sopraffatti dall'ingordigia.

"Ehh...?!?"

Esclamò sorpreso il Cappellaio mentre si sentì trascinarsi lateralmente da qualcuno che gli afferrò saldamente il braccio.
Si voltò e vide Irai che lo strattonava in mezzo al trambusto.

"Sei in ritardo... se non ti avessi visto durante lo scontro, non ti avrei mai trovato! Il signor Silik ci stà aspettando..."

Si muoveva con sicurezza senza mai toccare la gente vicino a lui, che sembrava scansarsi automaticamente avvertendo la sua presenza o incrociando il penetrante sguardo.

"Seguimi e cerca di non separarti altrimenti finirai per perderti."- disse il ragazzo al Cappellaio, guardandolo negli occhi.

"Sei tu il capo..." gli rispose Akira ridacchiando.