[QUEST] Creature della Notte

@Mike

L'uomo sembrava molto preso da quello che gli stava succedendo intorno, al punto che Einar avrebbe potuto chiedersi se effettivamente lo stesse ascoltando. Come gli altri era concentrato sull'uomo a terra, il presunto vampiro.

Quando questi strisciando si avvicinò al vicario, l'ometto indietreggiò inconsapevolmente fino a sbattere contro la corazza di Einar.

Si voltò quindi, scosso.

Ehm.. sì, ecco.. i miei servi non sono guerrieri. Non saprebbero maneggiare nemmeno un forcone. Fatti bastare quello che hai.

Si scrollò le spalle dopo l'imbarazzo di aver quasi inciampato contro il Vaygr, quindi si guardò attorno certamente meno agguerrito di prima.

Sai cosa.. faccio prima a ripararmela da solo la finestra. Torniamo in casa..




@Trincia

Il giovane Juri ascoltò Haseo e fu come scosso dal torpore. Si sarebbe voltato verso il mercenario che avrebbe visto in lui un'espressione molto esitante, in contrasto con quanto mostrato prima.

E' il vicario... non è una buona idea contraddirlo...

Sussurrò visibilmente preoccupato per poi voltarsi nel sentire le ultime parole del chierico. Notando il coltello nella mano del vicario, qualcosa dentro di lui si mosse e non potè fare a meno di farsi avanti.




@Trincia @Mike @Ghost

Eccellenza... non dovremmo prima...

Provò a dire facendosi avanti e percepì lo sguardo di tutti gli astanti calamitarsi su di lui. Questo lo indusse ancora una volta a bloccarsi, specie quando anche il vicario sollevò la testa per guardarlo.

Non temere, giovane Juri. Leto è un dio di giustizia, devi avere fede in lui.

La risposta a tale affermazione si strozzò in gola al ragazzo che si trattenne in maniera eloquente. Il viario quindi si concentrò sull'uomo a terra, stringendo il pugnale rituale nella mano destra, agganciando il monile ancora luminoso ad una catena che teneva sul collo e afferrando con la mano sinistra un'arto del "vampiro".

Quindi affondò il colpo, in mezzo al sussultare della folla intorno.




@Ghost

Blu nella penombra della notte illuminata artificialmente da qualche lanterna di strada, avrebbe fatto fatica a scorgere dettagli significativi sotto il cappuccio del suo interlocutore. Quest'ultimo faceva particolare attenzione a celare il suo volto, tenendo costantemente una mano tesa sul lembo della mantella che ne copriva capo e busto.

Il suono della voce della ragazza lo fece sussultare, probabilmente per via della confusione non si era accorto che Blu gli si era avvicinato.

Con un gesto istintivo, si voltò dall'altra parte rispetto a Blu rendendo definitivamente impossibile scorgere alcun particolare del viso.

I suoi abiti erano del tutto simili a quelli della gente intorno a lui, eccezion fatta per il cammuffamento ovviamente.

Voltato rispetto Blu, non avrebbe risposto alcuna cosa per diverso tempo, ma nemmeno si sarebbe allontanto sebbene sembrava averne tutta l'intenzione. Era come se aspettasse qualcosa.




@Robby



La porta del campanile era chiusa dall'interno. Un colpo ben assestato del martello dell'inquisitore comunque sarebbe bastato a farne saltare la serratura e permettere a Lexandro di entrare.

L'interno era completamente sprovvisto di illuminazione, tuttavia di fianco all'uscio l'imperiale avrebbe scorto una pratica lanterna ad olio. Usare le sue affinità col fuoco per accendere la lanterna sarebbe stato un gioco da ragazzi.

L'ambiente a piano terra era una stanza semplice e quasi sgombra. Erano presenti un paio di mobili in legno massiccio e un piccolo ripiano dove erano riposti alcuni utensili. All'interno dei mobili Lexandro avrebbe trovato indumenti e altra materiale liturgico di vario genere.

Sul ripiano però Lexandro avrebbe notato qualcosa di peculiare. Una tenaglia dalla forma strana, un paio di lame simili a bisturi e una allargatore a forbice inconfondibile per chiunque abbia avuto una minima dimestichezza con la chirurgia. O con le perizie necrologiche.

Un inquisitore come Lexandro le avrebbe senz'altro riconosciute, tutto era capire che ci facessero nel campanile della Chiesa del dio Sole.

Una porta all'interno della stanza portava al piano superiore, stava all'inquisitore scegliere se approfondire la ricerca.

In quello stesso momento, uno stridulo urlo femminile si sarebbe udito in lontananza. La prima impressione di Lexandro sarebbe stata che stavolta il rumore non era provenuto dalla piazza.





@Trincia @Mike @Ghost



Il pugnale del chierico non sarebbe affondato in un punto vitale dell'uomo come in un'esecuzione rituale, come si poteva pensare, ma andrò a compiere un taglio netto sul palmo dell'uomo a terra.

Dal taglio abbastanza profondo cominciò a fuoriuscire sangue e l'uomo emise un grugnito dolorante mentre ritraeva la mano e la stringeva con l'altra.

La folla rimase sorpresa del gesto e il vicario tornò eretto, illuminando il liquido vermiglio con la luce del proprio monile.

Harvey Thurman, il nostro amato fratello, non è stato trasformato in un demone della notte. Fatevi avanti forza, ha bisogno di un medico!

A quelle parole, molti sembrarono scioccati, altri prontamente sin da principio sconvolti per l'accanimento contro l'uomo si fecero avanti, sollevando l'uomo da terra per offrirgli delle cure.

Il vicario estrasse un panno bianco dalle tasche con cui ripulì il pugnale del sangue residuo, osservando soddisfatto l'operato delle genti.

Juri Yorke si avvicinò esitante al chierico, con espressione stranita.

Come...? Iniziò a dire esitante, osservando il vicario riporre il pugnale in una sacca della veste.

Eccellenza Mikaelus... come facevate a saperlo?

Infine chiese, senza sembrare meno attonito.

Cosa, che i nostri nemici notturni non sanguinano o che Harvey non era uno dei loro?

Rigirò la domanda il chierico con un sorriso paterno sul volto.

Il giovane Yorke sembrò sempre più sorpreso e non trovò parole per replicare, al che il vicario gli si avvicinò calmo ponendo entrambe le mani sulle sue spalle.

Avevi ragione tu, ragazzo. Avevi ragione fin dall'inizio. E grazie alle tue intuizioni oggi abbiamo evitato che un innocente fosse vittima di una giustizia cieca. Ben fatto.

Sebbene sembrasse subire meno l'influenza del chierico, il ragazzo sembrò onorato delle parole riservategli dall'uomo di dio, balbettando qualcosa tipo "Credevo che nessuno mi avesse ascoltato..."

A quel punto il chierico, al quale non era sfuggito il suo intervento di poco prima, sollevò lo sguardo verso Haseo, chiedendo infine a Yorke.

Chi è il tuo amico?

Juri rispose prontamente. Oh, lui è... un amico di famiglia. E' venuto qui per consegnarmi una lettera di mia madre e per... una rimpatriata.

Non aveva mentito troppo male e il vicario sembrò non soffermarsi sulla sua titubanza, tenendo lo sguardo su Haseo.

Eri un amico di Harry?

Capendo che Haseo sarebbe stato in difficoltà alla domanda, Juri lo anticipò.

No, in realtà io e lui abbiamo studiato insieme a Benthus. Ha solo visto mio padre di sfuggita poche volte.

Mikaelus sembrò soddisfatto di quella risposta e aggiunse, scurendosi in volto.

Un vero peccato per tuo padre, ragazzo. Deve essere un periodo difficile per la tua famiglia, i tempi in cui viviamo sono oscuri e pericolosi. Forse se veniste più spesso in Chiesa..

A quelle parole Juri si avvicinò a Haseo poggiandogli una mano sulla spalla e interrompendo il chierico.

Certamente, vicario Mikaelus. E' che in questo periodo sono indaffarto con il negozio di famiglia, sa ora che mia madre è via... però ci verrò sicuramente, il prima possibile.

Si voltò poi verso Haseo.

Vogliamo andare noi? Dovrai essere molto stanco dopo il viaggio...





@Ghost

Non appena il vicario avrebbe rivelato che l'uomo a terra non era un vampiro, l'interlocutore di Blu avrebbe deciso di muoversi repentinamente. Con decisione e a passo svelto avrebbe imboccato uno dei vicoli del paese, probabilmente con l'intenzione di far perdere le proprie tracce.



@Mike

Un altro buco nell'acqua... Questi esseri sembrano sparire come fantasmi!

Esclamò il mandante di Einar, voltandosi definitivamente e dirigendosi verso la propria abitazione.

In quel momento, una delle serve sarebbe uscita dall'uscio della villa, con un'espressione stravolta in faccia.

Lady Viole! Lady Viole è sparita!

A sentire quelle parole, l'uomo sembrò sussultare sul posto, prendendo a correre contro la villa.





@Ghost @Mike @Trincia

In quel momento un acuto strillo femminile sarebbe stato chiaramente udibile sopra le conversazioni reciproche e il parlottare delle persone ancora in piazza.

@Ghost

Il tizio incappucciato aveva guadagnato un vicolo che affacciava sulla strada principale intenzionato a far perdere le sue tracce tra le stradine del borghetto ma Blu fu abbastanza agile e rapida da raggiungerlo prima di lasciarsi seminare.

Negli ultimi metri che la separavano dal suo bersaglio si sarebbe accolta che questo aveva affrettato ulteriormente il passo, ma con uno sprint finale la ragazza sarebbe riuscita ad agguantarlo e afferrarne il polso.


La prima impressione a quel contatto sarebbe stato di una persona più robusta di quel che sembrava essere. La mano di Blu avrebbe cinto il polso dell'altro, avvertendo qualcosa di ruvido e molto resistente nel proprio palmo, quasi come cuoio lavorato.

Non appena la giovane avrebbe provato a far presa sul sospetto per fermarlo, quello avrebbe avuto una reazione repentina.

Con forza inaudita, maggiore di quanto la ragazza si potesse aspettare, l'incappucciato rigirò la presa ruotando il polso e afferrando il braccio della giovane.

Sicuro della presa, lo sconosciuto usò tutta la propria forza per prendere e scaraventare Blu contro una casa vicino, proiettandola verso la porta in legno provocandone lo sfondamento.

Il corpo della giovane avrebbe varcato l'uscio oltre l'infisso distrutto per un paio di metri, rovinando rumorosamente a terra sulla porta diventa.

Lo stordimento e il dolore derivante avrebbe reso Blu frastornata per qualche secondo, notando la figura sfocata dello sconosciuto fissarla oltre l'uscio per qualche istante, annusare l'aria rumorosamente e poi sparire lasciandola lì a terra.





@Robby



La porta interna non era chiusa a chiave e si aprì al semplice scattare della propria maniglia.

Una stretta rampa di scala portava direttamente al piano superiore, l'unica illuminazione a disposizione dell'inquisitore era la lanterna ad olio nelle sue mani. Dall'interno non proveniva nessun rumore e le tenebre così come l'aria sembravano congelate in un inquietante silenzio.

Man mano che saliva, Lexandro avrebbe avvertito un insieme di odori pungenti e inconsueti. Se avesse avuto una qualche forma di esperienza, avrebbe riconosciuto il pesante odore di formaldeide, alcool e altri agenti preservanti consoni agli attrezzi rinvenuti al piano inferiore.

La rampa di scale conduceva a una seconda porta, anche questa chiusa con un chiavistello esterno. Una stranezza dato che la presenza di un chiavistello dal proprio lato implicava che si volesse tenere qualcosa chiuso al suo interno piuttosto che impedire ad estranei di entrarvi.

Mentre decideva se togliere il chiavistello per entrare o meno, Lexandro avrebbe avvertito un'altra serie di rumori in lontananza, segno che in città c'era già parecchio movimento.




@Mike

L'uomo era nel panico e non seppe rispondere alle recriminazioni di Einar, terrorizzato ancora di più all'idea di aver lasciato la casa incostudita e quindi essere responsabile indiretto della sparizione di Lady Viole.

Uno dei servi venuti fuori dalla villa dando l'allarme rispose direttamente alle domande di Einar.

Lady Viole era nella sua stanza fino a qualche momento fa. Lo giuro, l'ho vista ritirarsi io stessa nelle sue stanze. Sono andato a chiamarla ma non ho sentito risposta, allora sono entrato e ho visto la finestra spalancata e cocci di vetro a terra. Vi prego, dovete trovarla!

Udendo la storia, il mandante si voltò verso Einar afferrandone il braccio con veemenza, bianco in volto.

Ti prego, devi trovarla! Quell'urlo.. dev'essere lei, lo sento! Ti scongiuro, salva la mia bambina!

Lo spettacolo che il pavido ometto dava di sè era senz'altro pietoso, implorando in preda all'orrore.

Diversi uomini del villaggio, specie quelli armati alla buona da forconi e altri oggetti contundenti si stava già organizzando per dirigersi verso la zona dove avevano udito l'urlo.

Proprio in quel momento, si sarebbe udito i forte rumore di sfondamento dalla direzione opposta del villaggio. La gente sembrò disorientata, decidendo comunque di continuare verso l'urlo della ragazza, ma qualcuno che temeva per la propria abitazione o per qualche caro situato vicino al suono di sfondamento si taccò per controllare quel secondo disturbo in una notte di terrore che sembrava solo agli inizi.



@Trincia

In mezzo alla confusione, Harvey Thurman stava ricevendo assistenza dal medico del villaggio che gli stava fasciando una mano, assistito da una giovane donna che sembrava la moglie o comunque una sua infermiera.

Il vicario si era allontanato da lui e da Juri e Haseo per seguire il gruppo di gente che si stava dirigendo verso i recenti agenti di disturbo, al che i due giovani sembravano avere campo libero per i loro propositi.

A quanto pare non c'è bisogno di trovare scuse, abbiamo un'occasione proprio adesso. Anche io volevo chiedere qualcosa a Harvey.

Rispose a Haseo, facendogli cenno di avvicinarsi. Poi aggiunse sottovoce verso il mercenario, avendo cura di farsi sentire solo da lui.

La moglie di Harvey è stata una delle prime vittime dei vampiri. Abbiamo trovato il suo corpo completamente dissanguato, riverso in una pozza di sangue. Una terribile ferita al collo, anche. Di Harvey però non trovammo traccia, era sparito nel nulla. I più conclusero che lui fosse diventato un vampiro e avesse ucciso la moglie per poi fuggire, altri compreso in sottoscritto suggerirono che fosse stato portato via dai vampiri e rimasto a sua volta loro vittima. Che sia riapparso all'improvviso questa sera è molto sospetto, in verità...

Juri si approcciò ad Harvey che era seduto su di una panca mentre la donna terminava di medicargli la mano.

Harvey... mi dispiace per quanto successo. Sono contento che il vicario abbia evitato il peggio... dopo quello che hai passato, sarebbe stata un'atrocità inaudita...

Il giovane era titubante e misurava le proprie parole, il signor Thurman sollevò il volto per guardarlo. Aveva gli occhi scavati, forse dall'insonnia o dal dolore o da qualcos'altro. Non aveva una bellissima cera, quasi avesse qualche morbo debilitante e fosse ad un piede dalla fossa.

Si limitò a fare un cenno depresso col capo, poi abbasso di nuovo lo sguardo per guardare la fasciatura.

Senti Harvey, questo è Haseo un mio amico. E' venuto per cercare di capire qualcosa riguardo ai vampiri. Voleva farti qualche domanda...

Juri quindi fece cenno a Haseo, per passargli la parola. Harvey rimase col capo basso, senza guardare il ragazzo.




@Ghost

Mentre Blu si riprendeva e cercava di rialzarsi, avrebbe cercato di riorganizzare i pensieri, offuscati dal dolore violento alla testa.

Una cosa era certa, la forza mostrata dall'incappucciato era qualcosa di sovraumano, incredibile anche per una persona estremamente forzuta.

Facendo mente locale sulle impressione avute durante la breve colluttazione con il sospetto, si sarebbe trovata a constatare quanto la sua stazza fosse certamente più grande e possente rispetto alle prime impressioni avute osservandolo in disparte in piazza.

Poteva essere suggestione, ma prima di vederlo sparire oltre l'uscio mentre era ancora a terra avrebbe potuto giurare che fosse più grosso. O forse era dovuto al fatto che in quel momento lo aveva osservato da terra.


Comunque, adesso doveva venire fuori dalla casa dove era stata scaraventata, magari sperando di poter rimettersi sulle tracce dell'incappucciato. In fondo, poteva corrispondere perfettamente all'indetikit del "vampiro" che tutti in quel villaggio decantavano.

Non appena avesse fatto qualche passo all'esterno, prima di poter decidere da che parte andare avrebbe sentito una voce che l'avrebbe costretta a guardare verso l'alto.

Non ti ho mai vista da queste parti prima di oggi. Cosa sei venuta a fare qui a Unwalden?

La voce era femminile, calma e fredda. Per qualche motivo, pericolosa.

Se Blu avesse sollevato la testa, ne avrebbe visto la fonte. Una figura umana era seduta sull'inferriata di un balcone al primo piano. Indossava un cappotto lungo con mantello e un cappello piumato. La sua pelle era pallida come la luna, gli occhi scintillavano di tanto intanto alla luce dei lampioni.

Sembrava interessata a sapere la risposta a quella domanda, osservando dall'alto Blu con l'attenzione di un predatore notturno.

@Robby



La stanza illuminata dalla sola flebile e tremolante luce calda della lanterna era vuota, ad un primo sguardo. Non proveniva alcun rumore dal suo interno, solo il fortissimo tanfo di esalazioni chimiche e reagenti.

L'unico modo per osservare meglio il suo interno era afferrare la lanterna e fare qualche passo oltre l'uscio per illuminare i dettagli della stanza.

L'inquisitore avrebbe notato diversi elementi, certamente estranei a quello che doveva essere l'interno del campanile di una chiesetta di un piccolo villaggio.

C'erano delle catene con dei ceppi metallici appese al muro. Pinze e altri strumenti grotteschi su di una mensola appesa al muro, una "Vergine di Norimberga", un sarcofago il cui interno era ricoperto di spuntoni accuminati. Tutti strumenti di tortura forse familiari a Lexandro.

Ma ciò che avrebbe sicuramente colto l'attenzione dell'inquisitore era una specie di altare nel centro della stanza. Solo arrivando al centro dell'ambiente si sarebbe accorto, con sorpresa probabilmente, che ciò che era riposto sull'altare era un corpo umano.

Se avesse vinto ogni indugi, avrebbe scoperto il corpo esanime di una donna. Aveva una brutta ferita al collo, con del sangue incrostato intorno a questa e sui vestiti.

La pelle della donna era pallidissima, se l'avesse toccata era ormai completamente fredda. Aveva addosso quelli che dovevano essere i vestiti con cui era morta.

Per quale motivo era tenuta lì dentro? Era stata vittima degli oggetti di tortura visti in quella stanza? Qual'era la vera natura di quella camera?

<fieldeset>@Robby
Hai piena libertà di indagini, sia sul cadavere che sulla stanza. Per rendere più approfondita l'esplorazione, puoi contattarmi su discord e farmi domande correlate in pvt.




@Trincia

"Mh, perché sarebbe sospetto, che cosa succede questa sera?" chiese Haseo.

Juri fece spallucce senza un'espressione particolare. Niente di straordinario, una delle solite riunioni cittadine. Frequenti, visto la crisi che ci troviamo ad affrontare.


Per quanto riguarda Harvey Thurman, ascoltò inespressivo le rassicurazioni iniziali di Haseo. La donna che lo stava aiutando stava terminando la fasciatura alla mano.

Lo sguardo dell'uomo poteva suscitare facilmente pietà: gli occhi erano scavati, un alone scuro era diffuso intorno alle cavità oculari. Il suo volto sembrava non conoscere espressioni, una piattezza depressa che denotava rassegnazione. O l'esistenza di un peso considerevole.

Io... non ricordo. Mi dipiace..

Il suo sguardo andava spesso alle persone intorno a lui, era evidente che stesse nascondendo qualcosa che temeva di rivelare.

Juri, resosene conto, sollevò una mano per attirare l'attenzione dell'infermiera improvvista. Questa notò il successivo cenno, un invito ad allontanarsi. Senza dir nulla, dopo aver dato un'occhiata compassionevole ad Harvey, la donna si allontanò. Forse si fidava di Juri o forse non era interessata a ficcare il naso in cose pericolose.

Rimasti solo in tre, Juri si chinò per mettersi sullo stesso livello di Harvey, che era seduto.

Harvey, ascolta... so che non sei stato tu ad uccidere Greta. Se temi che rivelarci qualcosa possa portarci a considerarti colpevole, non-


L'ho uccisa io.

Eruppe l'uomo come in un singhiozzo, la voce ridotta ad un guaito distorto a causa del dolore.

Juri quasi perse l'equilibrio, accovacciato com'era, e portò una mano al terreno per mantenersi in equilibrio.

Come... tu? Non capisco..

L'uomo deglutì, le sue labbra tremavano. Guardò Haseo, l'espressione sul suo viso era praticamente supplichevole. Poi tornò su Juri, osservando il suo sconcerto.

Quindi chinò definitivamente il capo, nascondendo il volto tra le mani.

Per questo volevo morire... non mi importava se gli altri mi avessere linciato a morte. E' quel che merito!

Si abbandonò poi ad un pianto sommesso, represso solo da quel poco di dignità a cui si appigliava inconsciamente.

Il ragazzo non seppe cosa rispondere, tornando in piedi e guardando Haseo.

Evidentemente, era una rivelazione a cui non riusciva a dare una spiegazione.

<fieldeset>@Trincia
L'iniziativa sta a Haseo. Il teste è tutto tuo.




@Gh0st

Il personaggio ambiguo totalmente ignorato sarebbe sparito proprio come era apparso, probabilmente all'interno dell'abitazione presso cui era affacciato.

Blu, probabilmente con sommo sconforto, non avrebbe trovato alcuna traccia utile del fuggitivo con cui aveva avuto una breve colluttazione poco prima. Era veloce, oltre che molto forte.

Se avesse seguito la strada nella direzione intrapresa dal fuggitivo, si sarebbe scoperta alla periferia del villaggio, dove le ultime case lasciavano spazio ad una breve campagna aperta che delimitava il confine con la foresta.

Questa campagna a nord del villaggio consisteva in diversi spazi di erba incolta, diverse tare di terreno coltivano (grano perlopiù) e due possibili posti in cui il fuggitivo poteva essersi dileguato.

Il cimitero della città a ovest e un grosso edificio isolato ad est, circondato da diversi covoni di fieno, che suggerivano si potesse trattare del fienile della città.

<fieldeset>@Gh0st
Nemmeno a dirlo, scegli tu quale dei due visitare. Se vuoi qualche altra info prima di scegliere, puoi chiedermele in pvt.




@Mike

I domestici non osarono contrariare il rude nordico, ritornandosene di corsa in casa per adempiere ai suo ordini. Nemmeno il mandante osò mettere bocca, preoccupato più per quel che l'uomo aveva intenzione di fare concretamente per ritrovare Lady Viola.

Trovala, ti scongiuro! E riportala sana e salva a casa! Ti giuro che i pagherò il doppio! Anzi no, il triplo!

Lasciò quindi la situazione nelle mani di Einar, provvedendo a rintanarsi nella propria abitazione.

In mezzo alla folla impaurita, si sarebbe mosso attraverso le strade di Unwalden. L'aria era piena del vociferare spaventato delle persone, dei passi sulla terra battuta, del tintinnìo delle loro armi di fortuna.

Qualcuno più temerario guidava il gruppo, forconi, accette e torce in mano, dettavano il passo della turba infervorata.



Svoltarono l'angolo, imboccando la strada che avrebbe condotto al punto dove pressapoco s'era udito l'urlo stridulo e agghiacciante.

Si inoltrarono in quella strada per diverse decine di metri fino a quando la testa del gruppo non si fermò, colta da un improvviso scalpitìo. Ci furono diverse urla e la confusione tornò sovrana.

Se Einar avesse guadagnato la testa del gruppo lo avrebbe visto. Un cadavere giaceva in mezzo alla strada in una pozza di sangue. La ferita peggiore sembrava essere all'altezza del collo, facile da dedurre anche dalla concentrazione della pozzanghera rosso scuro.

E' John, non è vero!?

Povero John..

Brutti bastardi!!

Il corpo è ancora caldo. E' successo poco fa...

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGGH!

Un nuovo urlo, nuovamente femminile e acuto, eccheggiò nella strada trapassando il cuore di tutti.

Proveniva dalla casa sulla destra, il cui uscio era praticamente spalancato. La porta in effetti sembrava divelta, segno di un violento sfondamento.

La moglie! Clara!

Leto, proteggici!

Gridò qualcuno. Tre uomini, i più spavaldi, in effetti si fiondarono all'interno della casa. L'urlo sembrava provenire dai piani superiori. Qualsiasi cosa avesse ucciso quel pover uomo, probabilmente era ancora lì dentro, facendo scempio della sua famiglia.

<fieldeset>@Mike
Un po' d'azione! Scegli tu se unirti alla mischia e guardare in faccia finalmente il nemico o ignorare la cosa e continuare la ricerca di Lady Viola.