[SCONTRO] Ancora una volta

Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Insomma è stato tutto un autentico disastro.

Scaar discuteva animatamente presso il chiosco in cemento dello sperduto villaggio. Attorno a sè c'erano altre due persone seduti agli sgabelli mentre dall'altra parte del bancone improvvisato fatto di cemento e vernice scadente, c'era un nerboruto oste che ascoltava interessato.

Parlava del Braxamundis lo straniero e di come la situazione era sfuggita di mano e c'erano state grossissime perdite da ambo le parti. Nessuna delle due fazioni avrebbe potuto guardare indietro a quel giorno con soddisfazione, rendendosi conto che si era trattata alla fine di una grossa puttanata.

E per l'Impero che, organizzando uno scontro tra due dei vecchi kage, aveva sperato di attirare più ninja possibile e sbatterli in gattabuia tutti insieme, ma che aveva semplicemente ottenuto di mettere in contatto due tra gli individui più potenti e pericolosi al mondo. Non ci voleva un genio stratega per capire il potenziale esplosivo di quell'incontro, non ci misero in effetti molto a mettersi d'accordo per fare breccia tra le mura e darsela a gambe.

In un certo senso però lo avevano previsto, se no non avrebbe avuto senso far presiedere l'evento dalla puttanella bionda e mister simpatia. Dannazione a lui se non avvertiva un brivido gelido attraversargli il collo ogni volta che pensava a quel tipo. Non fu sorpreso, dopo averli intravisti nell'arena, di apprendere più tardi che i due avevano fatto fuori i kage senza particolari sforzi. Insomma, era il primo a riconoscere che l'era dei ninja era finita. L'impero era diventato troppo forte.

Era stato indubbiamente un grosso buco nell'acqua anche per gli shinobi, eh. Nonostante l'escalation di attentati e violenze che erano riusciti a mettere in piedi, tutto era finito terribilmente presto non appena le guardie imperiale erano riuscite ad organizzarsi. Avevano avuto quei quindici minuti di gloria in cui avevano messo a ferro e fuoco l'intera città, ma non erano riusciti ad ottenere più di quello.

E ad un certo punto, perfettamente dal nulla, è persino sbucato un drago. Sì hai capito bene, un fottutissimo drago del cazzo che..

E continuava a raccontare Scaar alzando la voce e attirando l'attenzione dei dintorni. E, anche se sembrava solo un altra delle sue follie, la cosa era voluta perché si dava il caso che seduto, in disparte, ad un tavolo non in vista, c'era una certa persona di sua conoscenza che non si era nemmeno tolto l'armatura, forse credendo che in quel villaggio sperduto era relativamente al sicuro. Questa persona avrebbe udito la conversazione e avrebbe anche indovinato chi fosse a chiaccherare così spudoratamente, ma ovviamente era proprio quel che Scaar voleva.

Giusto per la cronaca, Scaar aveva parcheggiato il proprio Chakram gigante contro il muro lì a fianco e ovviamente aveva gli avambracci e gli stinchi vestiti delle proprie protezioni metalliche. Tanto per essere chiari.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Sarebbe dovuto tornare nella sua tana già da un pezzo. Per lui non era ancora sicuro mostrarsi in giro, non ancora.

Il suo aspetto era totalmente cambiato, le rughe avevano ghermito il suo viso e i capelli s'erano ingrigiti, il fisico poi, non era mai stato così flaccido.

Non ricordava nemmeno da quanto tempo fosse seduto li su quella sedia a quel tavolo, buttato verso un angolo buio della taverna, verosimilmente aveva trovato un posto tutto sommato tranquillo dove rilassarsi, e diamine, non se l'era fatto scappare.
Sorseggiava pigramente la sua birra, questa strappava ad ogni sorso una smorfia, il gusto amaro che gli lasciava in bocca era una tortura nonostante il gusto in se fosse apprezzabile.

Di tanto in tanto girava la taverna con gli occhi in cerca di qualsiasi cosa, un individuo particolare, una lite o comunque qualsiasi cosa che gli avrebbe ricordato che era vivo e che nonostante tutto non viveva in un mondo a parte, isolato dalla gente standogli però così vicino, potendo udire le loro parole, scrutandone i gesti ed azzeccandone i pensieri, eppure, quella barriera che s'era alzata fra lui, o meglio, fra quello che era diventato sembrava inamovibile e trasparente, come una parete di vetro che protegge dalla pioggia e dal vento ma mostra la violenza della tempesta.

Poi accadde.
Sentì un ronzio alle orecchie, inizialmente né fu infastidito sperando che passasse presto, poi però si accorse che quel ronzio non era frutto di qualche squilibrio uditivo quanto della bussola che aveva al collo, tirandola delicatamente fuori segnava l'ora di svegliarsi. La rimise all'interno della veste e alzò un'ultima volta lo sguardo verso il bancone.

Scaar.

Si lasciò scappare un sorrisetto mentre udiva le sue parole, non era gonfio di orgoglio ne di tristezza per quel che aveva fatto, era abbastanza sicuro che l'odio sconfinato che gli era esploso dentro lo aveva destabilizzato a tal punto che anche lui, dalla tempra ferrea fosse stato corrotto dallo Slayer, giusto pochi mesi, abbastanza per distruggere un individuo e la sua immagine.

Un ragazzino si sarebbe avvicinato a Scaar e gli altri due porgendo un bietto al primo.
Con calligrafia tremolante e con svariati errori grammaticali il biglietto recitava (con correzione annessa):
"Vieni, ti offro una birra. Defilati dagli altri due e facciamo due chiacchiere"

Ovviamente il mandatario era Sebastian. Da buon ninja quale i due erano era pressoché impossibile che non si fossero notati a vicenda, probabilmente quei tre erano li per lui, sebbene fossero in un numero troppo ridotto e apparentemente disinteressati al "vecchio buttato ad un angolo buio della taverna".

In ogni caso ci stava provando, infondo voleva solo scambiare due chiacchiere, da quanto tempo non parlava con qualcuno di sua conoscenza?
s'accorse in quel momento di sentirsi solo, solo e vuoto, senza presente ne futuro.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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...e pioveva letteralmente fuoco dal cielo, sfere grosse come elefanti che- Si interruppe nel sentirsi strattonato per i vestiti. Era un ragazzino mai visto prima che tentava di richiamare la sua attenzione.

Scaar osservò il piccoletto avvicinarglisi circospetto, porgendogli qualcosa di inizialmente non identificato. Sorpreso, allungò la mano per raccogliere l'oggetto rendendosi conto che si trattava di un foglio di carta, ovviamente un messaggio scritto. Incuriosito, lo scartò fino ad aprirlo per leggerlo chiaramente e vi scorse il messaggio che vi era scritto.

Due chiacchere hmm.. Mugugnò intrigato non riuscendo a nascondere un ghigno abbozzato. Subito dopo aver colto il contenuto di quella missiva, provvide ad accartocciarla nel pugno sinistro e infilarla in una tasca interna del lungo cappotto di pelle marrone scuro che indossava. Alzò il capo per osservare gli altri avventori che ormai pendevano dalle sue labbra quindi fece spallucce come per scusarsi della fine prematura del racconto.

E niente, alla fine sono morti tutti, il finale più scontato della storia. Che vi aspettavate? Poggiò una manciata di monete sul bancone per pagare il giro di bibite che aveva promesso ai presenti e si sganciò dallo sgabello, sgranchendosi la schiena adesso che era in piedi. Gli avventori si lamentarono un poco per via di quel comportamento ma la birra gratis fu sufficiente a rimediare al torto subito.

Scaar non ebbe nemmeno bisogno di guardarsi intorno per individuare il suo ospite: entrambi si erano puntati da un bel pezzo e avevano solo bisogno di un pretesto sciocco prima di incontrarsi. O scontrarsi, a seconda delle circostanze. E non era detto che l'una escludesse l'altra, alla lunga.

Dio mio se sei invecchiato. Non mi era sembrato da dietro ai quintali di latta che indossavi l'altra volta. Ti sei proprio lasciato andare, tsk tsk.

Esordì afferrando una sedia e avvicinandola al tavolo del vecchio, posizionandola al contrario per potervisi sedere con il petto poggiato sullo schienale e le braccia poggiate sulla cima dello schienale, il mento poggiato sulle braccia.

Non hai intenzione di farmi a fette come l'ultima volta, vero? Chiese soghignando, cercando il suo sguardo per capire il suo stato d'animo. In fondo l'ultima volta aveva reagito nemmeno troppo bene, questa volta se doveva affrontare uno dei suoi attacchi repentini, voleva capirlo prima.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Mentre Scaar s'avvicinava al tavolo Sebastian osservava la sua birra consumata a metà, bevve un'altro sorso quando quella sua vecchia conoscenza si sistemava al tavolo ed esordiva facendo accenno al suo aspetto invecchiato.

Si fece scappare un sorriso quando Scaar non mancò di esporre i suoi dubbi strettamente correlati al loro ultimo incontro.
Ehi..
Fece spallucce, era totalmente disinteressato agli eventi passati, era un'altra persona, persa e sola. Gli unici ricordi cui s'aggrappava erano della figlia e la moglie, la loro morte fu il punto di svolta, tutti gli affanni di una vita durata 65 anni scomparvero con quelle morti, lo gettarono nel baratro facendolo ghermire dallo Slayer per poi risputarlo fuori come un vecchio senza scopo.

Non vorrei esser frainteso. Ti devo chiedere di prendere il nostro primo incontro, lo scontro al tempio e quello al braxa e buttarli via, non hai di fronte un ninja, nè un Gufo o un rivoluzionario..

La malinconia traspariva fra le parole del vecchio, accostandolo più a un inutile anziano che al guerriero che era sempre stato, nell'animo come nel corpo.

Prese la bussola attaccata alla catenina, la lanciò sul tavolo, sospirò mentre contemplava l'ago ruotare all'impazzata:
Io.. bhe... non ho particolare ragione d'esistere a questo punto. Nonostante questo vorrei raccontare la mia storia a qualcuno, non so perchè voglio raccontarla a te, conosco decine di persone che sarebbero sinceramente più interessate però... non lo so... forse son solo troppo vecchio per adeguarmi ad un cambiamento del genere e parlare con te che invece ci sguazzi a meraviglia...

Come recitava il biglietto.. voleva chiacchierare, avere un vero rapporto umano e ricordarsi che era vivo, perchè ora che non aveva più scopo era un uomo plasmabile a piacimento.. infondo era quello che voleva, qualcuno che gli desse un'altro scopo, senza uno scopo l'uomo non è niente, e, se lui era ancora vivo mentre la sua famiglia no, bhe, era d'obbligo rimanere in vita. Non per dilungarsi in discorsi epici o religiosi, ma qualche motivo doveva pur esserci, la sofferenza fine a se stessa non poteva e non doveva esistere, era sicuro, sicuro che potesse ancora fare qualcosa, dare un senso alla propria vita e a quelli che lo circondavano.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Seduto al contrario com'era ascoltava Sebastian senza batter ciglio. Era evidente che quel che stava ascoltando non rispecchiava esattamente quel che si era aspettato di sentire da lui. Ebbe persino, per qualche istante, il dubbio di stare parlando con la persona giusta se non fosse per il fatto che Sebastian aveva già menzionato le ultime tre occasioni in cui si erano incontrati.

Sbattè le palpebre tre volte cercando di assimilare quel discorso, un pò sorpreso, un pò deluso. Alla fine, dopo averlo fissato con uguale impassibilità, chiese con voce sommessa. Mi sa che hai bevuto un pò troppo, eh?

No sinceramente, uscirtene adesso con queste stronzate esistenziali... Non ti si addice. Continuò a dire senza nascondere un sorriso ironico mentre parlava. Alzò il capo distendendosi un pò da sopra la sedia per cercare di stabilire un contatto visivo con il barista, facendogli un cenno con la mano e mostrando chiaramente due dita che il barista avrebbe facilmente interpretato. Due birre grandi buonuomo. Avremo bisogno di parecchio alcool mi sa.

Il servizio fu abbastanza celere quasi il barista le avesse pronte da un pezzo quelle birre, per cui Scaar aspettò di essere servito, porgendo una delle birre al vecchio e tenendo la propria nella mano destra, aggiungendo prima di cominciare a bere a sorsi abbondanti. E comunque ti sbagli.

Tre, quattro, cinque sorsate generose e rumorose, per poi staccare la bocca dalla bottiglia lasciando andare un "AHHHH" più che soddisfatto. Osservò la superficie scura del vetro imperlato da numerose goccioline d'acqua soppesando con cura i propri pensieri. Sebbene il più delle volte sembrasse incapace di sostenere un discorso serio data la dubbia stabilità mentale, dietro quella maschera di follia si celava molto più di quel che voleva lasciar trasparire.

Non è cambiato nulla, se ci pensi. Un governo vale l'altro dal mio punto di vista. Prima si dava la caccia a mukenin, ora i cacciatori son diventati i braccati. Posò la bottiglia sul legno invecchiato del tavolo, spingendola successivamente un poco con la punta dell'indice per allontanarla dal bordo. Io sono stato da entrambe le parti e non ho visto differenze.

Sollevò lo sguardo per incrociare gli occhi di Sebastian. Come non ne vedo adesso. Aggiunse serio mentre accarezzavva l'imboccatura umida della bottiglia con le dita. Il discorso era palesemente fine a se stesso, del genere dico tutto ma non dico nulla e la cosa era voluta, ovviamente.

Ma sono sicuro che tu avrai una versione più malinconica della storia. Allontanò il petto dallo schienale della sedia posando le mani sulle gambe, assumendo un aria incuriosita. Avanti, sono tutto orecchi.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Sebastiana scoltava sorridente quanto Scaar avesse da dire, non si stupì del senso logico delle sue parole né tanto meno dell'ambiguità con cui quest'ultimo portava avanti il discorso, non aveva avuto modo di conoscerlo bene è vero, ma anche solo guardandolo non si faceva fatica a crederlo un "uomo ambiguo" per l'appunto.

Attese che l'oste portasse i due boccali di birra, prese il suo e lo spinse verso il bordo del tavolo con una smorfia.
In realtà la birra non mi piace poi così tanto..

Era ora di raccontare la sua storia a qualcuno, senza volerlo mise in piedi un alone catartico mentre sorseggiava l'amara bevanda poggiandola nuovamente sul tavolo, si lasciò scappare un singhiozzo prima di iniziare con voce sommessa.
Bhe, vedi.. anche io la penso come te, la nostra civiltà rimane sempre la stessa benché cambi bandiera, tuttavia ora come ora è in atto una globalizzazione, tutti schierati sotto un unico grande nome, ammetterai che è un bel passo avanti, sono state infrante molte barriere culturali ed etiche dopo la caduta dei ninja.

Questo lo pensava davvero.

Però vedi.. nonostante quel che potresti pensare di me, io non ce l'ho affatto con l'impero, ne con i ninja.
Le azioni avvenute al Braxamundis... beh.. sicuramente quello non ero io, ma ci arriveremo più avanti.

Bevve un'altro sorso.

Durante la grande guerra come tu sai io vestivo i panni di un Gufo, e che Gufo. Venivo sballottato a destra e sinistra per tutta la linea di fronte, assassinii, spionaggio e in un paio d'occasione manforte ad alcune fortezze del paese del Suono.
Più andavo avanti nella mia "missione" più capivo quanto quella resistenza fosse vana, la verità è che i ninja non erano mai stati davvero uniti nemmeno durante la guerra, capì che era il momento di salvaguardare anche la mia di vita, dato che era stata sfruttata da Oto per moltissimi anni.
L'occasione arrivò con l'infiltrazione di un team elite nel territorio di Butai..

Sospirò incredulo, stava ammettendo il suo tradimento, per quanto potesse valere per Scaar
Arrivammo sino a Butai, fino a quello che credevamo fosse lo Shonugato in persona, lì, uccisi a tradimento uno dei due compagni rimasti e per poco non riuscì ad uccidere anche il secondo.. che, pensa un pò, era Zubusa in persona..

Non poté che ridacchiare per l'ironia della situazione.

Ad ogni modo trattai col nemico, presi possesso di un piccolo villaggio su di un'isola di pescatori a Sud dell'allora Kiri e mi stabilì come governatore assieme ad una mia vecchia compagna.
In effetti.. mi accorgo solo ora di voler sorvolare su questi dettagli, tuttavia il succo del discorso incide profondamente sulle vicende di oggi..

Mi feci una famiglia, persino una figlia e tutto filava liscio in quella ridente cittadina, così, mentre i miei "fratelli" opponevano l'ultima resistenza sul continente principale, io mi godevo il mio fottuto e meritato riposo, finalmente felice.

Circa sei mesi fa, Inaen e mia figlia vennero arrestate e processate perché dette "ninja", al che non potetti crederci, possibile che dopo anni l'impero si era rimangiato l'accordo? non dovevano forse a me una buona parte della riuscita del loro piano? infondo entrambi eravamo fuori gioco ormai da tempo.. allora, perchè questa ritorsione?

Indagai, scoprì che Inaen fu torturata, entrambe poi lapidate ad Anastea da un funzionario appena promosso che credeva di potersi prendere la vita di quei due angeli per fare bella figura, in barba all'accordo che avevamo stipulato.

Fece una pausa.

Mi sentì tradito, dovevo esser visto come una nullità agli occhi di quel piccolo uomo, lo stesso probabilmente ora se ne va in giro per la sua città non consapevole che il massacro del Braxamundis è gran parte colpa sua.. eh.. il Braxamundis.
Ammetto che ero io, ma non ammetto l'intenzione. Nonostante l'esplosione di odio che ebbi nel cuore qualcun'altro mosse i fili dietro quell'atto, lo stesso essere che risiedeva nella "latta" che mi vedevi addosso.. ruderi in un passato oscuro immagino.
Fatto sta che, ora come ora, quell'essere è scomparso, mi ha lasciato privo di scopo e soprattutto privo della mia "vitalità"..
Intendo che il sigillo è scomparso. Provai ad attivarlo quando sprofondai nelle segrete in compagnia di quei due pelati, il risultato fu un dolore allucinante e... un cazzo di teletrasporto.. in un batter d'occhio ero in una caverna appena fuori il centro cittadino.. ti risparmio i dettagli, ma quel che avvenne dopo mi trasformò in quel che sono adesso, un uomo senza scopo che cerca una ragione per vivere.

Indicò la bussola impazzita
Quella me l'ha data un ragazzo che ho conosciuto subito dopo gli eventi del Braxamundis, mi ha aiutato a sopravvivere alla corruzione del sigillo della rinascita ed infine mi ha donato quell'aggeggio, ha detto che non si tratta di una bussola vera e propria, ma più di una "bussola morale" come l'ha chiamata lui.. serve a farmi capire quando sto per esplodere. Faccio ancora fatica a comprendere la natura del mio potere, probabilmente perché non conosco affatto l'oscurità sebbene vi sono stato immerso fino al collo per molto tempo..


Si azzittì, sospirò e bevve tutto d'un fiato la sua mezza birra, scosto il boccale vuoto e prese quella offertagli da Scaar pensando al fatto che avrebbe dovuto offrirla lui, poi lanciò un'occhiata alla bussola e di seguito a Scaar, lasciava intendere il resto al l'ex nemico.

In ogni caso la sua storia era stata raccontata, si era tolto un peso ma ancora cercava una via di fuga da quella situazione, via di fuga che forse Scaar poteva mostrargli.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Diversi i pensieri che attraversarono la mente di Scaar mentre Sebastian raccontava la sua triste storia. Storse la bocca quando lo udì parlare della recente globalizzazione, staccando il petto dallo schienale della sedia e portando le braccia indietro posando le mani sul bordo del sedile, mantenendo così il busto leggermente inclinato all'indietro.

Non era vero che non era cambiato nulla e Scaar lo sapeva bene. Gli piaceva minimizzare sulle cose, anche troppo, ma era evidente che quella nuova situazione in cui versava il mondo non assomigliava a niente che avesse già visto. L'impero si agitava sopra le loro teste come un enorme massa nera capace di inghiottire ogni altra cosa, sebbene i giochetti di potere e le ingiustizie erano le stesse di ogni altra realtà già vista, la portata era qualcosa senza precedenti e questo lo spaventava a morte.

Ma non era il tempo di ammettere qualcosa di talmente intimo, non con Sebastian perlomeno. Lo udì parlare del suo tradimento verso Oto, del breve periodo di pace e del successivo voltafaccia imperiale e si trattenne sul serio dal dire il classico "Si raccoglie quel che si semina, è il karma" sebbene non credesse a questo genere di cose. Non per una questione di tatto o pudore, semplicemente perché non aveva voglia di mettere fine così presto a quella conversazione e fare a botte e, dato gli ultimi comportamenti di Sebastian, aveva la netta sensazione che fosse proprio quel che sarebbe successo se lo avesse indisposto con simili risposte.

Per il resto ci fu solo un brivido freddo che gli attraversò la schiena quando udì il nome di Subuza e lenti cenni del capo man mano che il racconto proseguiva fino alla sua conclusione. Rimase a guardarlo interdetto per diversi secondi lasciando spazio a un prolungato silenzio e immoto riflettere.

Diavolo, e credevo di essere io quello con grossi problemi di personalità. Infine affermò interrompendo il silenzio e soffocando una risatina ironica mentre si accomodava meglio sulla sedia e portava la bottiglia alla bocca.

Abbiamo entrambi visto l'inferno, vi siamo stati bruciati vivi e siamo tornati indietro per chissà quale motivo. Ti dirò come la penso, Sebastian.. Proseguì alzandosi per spostare la sedia da sotto di sè, voltandola per sedersi correttamente. La posizione precedente era troppo scomoda per potervi fare discorsi seri. Noi due avremmo dovuto essere morti molto tempo fa. Decenni, ipotizzerei. Non so dirti quanti anni io abbia adesso, ma non metterei la mano sul fuoco sul fatto che io sia più giovane di te, non di molto almeno. Dove sono le mie rughe e i miei acciacchi? Col cazzo che lo so. So solo che assomiglio molto più ad un cadavere congelato piuttosto che ad una persona normale. L'uccello non mi si rizzerebbe nemmeno di fronte ad Afrodite in persona e ho provato così tante volte a uccidermi da aver perso il conto.

Decise di ripagare quella confidenza con la stessa moneta, in fondo Sebastian era una delle poche persone a cui si sentiva in qualche modo legata dopo che quasi tutti quelli che aveva conosciuto erano stati uccisi miseramente. Che tipo di legame fosse quello nemmeno lui lo sapeva, ma non era quello il momento di soffermarsi a trovare l'etichetta adatta. Finì la birra con altri due sorsi, sbattendola sul tavolo.

Quindi si, probabilmente se esistesse una persona in grado di capire quello che hai appena detto, quella potrei essere io. Si spinse indietro, poggiandosi allo schienale e sollevando leggermente la sedia, inclinandola all'indietro mantenendosi sulle due gambe postieriori in precario equilibrio. Ma mi dispiace, se è da me che pretendi un senso a tutto questo, ho finito le motivazioni buone la scorsa settimana. Dovrai accontentarti di quel che vedi. Scosse il capo facendo capire che si riferiva al nulla più assoluto. Un semplice folle che cerca solo qualcosa per combattere la noia, tutto qui.

Mentì, per il semplice gusto di vedere la reazione del vecchio. Voleva capire fino a che punto fosse partito con la testa, fino a che punto i suoi ideali tanto fulgidi che sfoggiava una volta in qualità di gufo fossero crollati, fino a che punto non avesse più nulla da perdere. Aveva visto tante cose cambiare, gli ideali più solidi crollare di fronte alla morte e al cambiamento e vedere come le persone possono cambiare quando le proprie convinzioni venivano a cadere era sempre qualcosa di irresistibilmente intrigante. A lui era successivo tanto tempo addietro e la sua reazione era stata giudicata quella di un folle. Vedere tutti quelli sul piedistallo abbassarsi al suo livello gli dava una soddisfazione indescrivibile. E non poteva negare che la caduta di Sebastian gli forniva una gratificazione simile.

Abbassò lo sguardo quando l'ex Gufo ebbe indicato la bussola, dopo aver finito di parlare, aggrottando un sopracciglio incuriosito. Cosa significa? Che ti girano le balle? Chiese con leggerezza. Se quella bussola indicava la stabilità morale di Sebastian, quel comportamento strambo non presagiva nulla di buono, ma anche questo faceva parte del gioco, no?

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Scuoteva il boccale di birra scrutandone la superficie, sebbene la schiuma si muovesse di poco sapeva che sotto la birra invece vorticava, il che gli dava un tocco di poesia data la situazione.
Guardò ancora una volta la bussola.
Tranquillo, abbiamo ancora un po di tempo, immagino.

Sorrise a Scaar e bevve un'altro sorso.

Sei un uomo sorprendente, come mi aspettavo del resto. Però vedi.. non credo che tu mi abbia detto la verità, nessun uomo vive la sua vita senza perseguire uno scopo a lungo termine, è la nostra natura dare un senso alla nostra vita attraverso azioni materiali, qualsiasi sia l'obiettivo ultimo. Né tu né io possiamo sfuggire a questa semplice verità, infondo, anche tu eri un ex-ninja, un mukenin se non sbaglio, ed ora affiliato all'impero? non so quali intrallazzi hai, ma sono certo che dietro le tue azioni ci sia un obiettivo ben preciso..

Sorrise di nuovo, era fermamente convinto di quel che diceva. Non avere uno scopo nella vita gettava chiunque nella depressione più totale, o più precisamente in uno stato di apatia e disinteresse per la vita in generale, e uno come Scaar, che s'era barcamenato fra le varie fazioni negli ultimi anni non ce lo vedeva proprio ad esser guidato dalla casualità.

Comunque, ora che ci penso mi sento come fossi all'interno di una bolla, come separato dal mondo. Uno spettatore che non può interagire con gli altri, come fossi solo al mondo ed il resto fosse frutto della mia fantasia.
E ti dirò, non mi piace affatto.

La prossima domanda sarebbe stata quella cruciale, doveva e voleva trovare in Scaar l'aiuto di cui aveva bisogno, man mano che il discorso andava avanti sentiva che se c'era uno in grado di aiutarlo era proprio lui.
Era l'unico che conosceva ad avere freddezza logica nonostante la sua posizione vantaggiosa o svantaggiosa che fosse -dipende dai punti di vista-, non era condizionato da nessuna delle due parti, almeno apparentemente.

Tracanno il resto della birra, prima di entrare aveva intravisto uno spiazzale sul retro della bottega, era cinto da una rete arrugginita e coperto per tre lati da canne di bambù fitte ed alte, sembrava il posto ideale.

Mi serve stabilità, qualche che sia, un lavoro se vogliamo. Sai benissimo che posso rendermi utile sebbene le mie doti siano indirizzate soltanto in una direzione, direi che come alleato valgo molto più che come nemico o neutrale

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Ovvio che Sebastian non era uno stupido. Era chiaro che per finire dall'altra parte della barricata Scaar aveva dovuto fare molto più che limitarsi ad agire a caso per ammazzare il tempo. L'impero non era composto da sprovvveduti perditempo, per accettare uno come Scaar tra di loro c'era sicuramente qualcosa sotto e questo era lampante agli occhi di chiunque.

Sarebbe risultato altrettanto chiaro agli occhi di Sebastian che le sue constatazioni sulla natura di Scaar e sulle sue vicissitudini con l'Impero non avevano certo fatto piacere all'altro, anzi. L'espressione del volto si indurì e gli occhi si fissarono sul vecchio con eloquente disappunto. Ascoltò il resto del discorso senza fare una piega, giocherellando distrattamente con la bottiglia vuota. Era chiaro che stava pensando a qualcosa, un pensiero indotto da qualcosa che Sebastian aveva detto e che ora aveva cambiato l'umore dell'altro.

Si prese il tempo di soppesare la richiesta di Sebastian facendo ruotare pigramente la bottiglia sul tavolo. Non fu comunque una pausa prolungata. Non sei tagliato per questo lavoro. Cominciò a dire nella maniera più schietta possibile quindi sollevò gli occhi mantenendo la stessa espressione dura.

Pensi troppo con la tua testa. A loro non piacciono.. i tipi come te. E si fermò mentre le parole ancora gli riempivano la bocca. Aveva preso fiato per dire qualcos'altro ma per qualche motivo le labbra si serrarono e lui esitò. Guardò Sebastian fisso quasi volesse trasmettergli quel qualcos'altro solo con lo sguardo mentre il corpo rimaneva in una specie di apnea di tensione, poi si rilassò espirando pesantemente col naso e rilassando il corpo, abbassando lo sguardo.

Non mi è permesso parlarne, davvero non "posso". Mi dispiace se ci avevi messo il pensiero, ma non ti suggerisco questo tipo di situazione. E' qualcosa che.. Stessa reazione di prima, si bloccò di nuovo, questa volta la voce si affiovelì gradualmente fino a ridursi a una specie di pensiero sussurrato a bassa voce. Picchiettò con l'indice e il medio sul tavolo visibilmente infastidito voltando il capo per guardare da un altra parte per la stizza. Scosse il capo tra sè e sè, sorridendo amaramente.

Stammi bene, Sebastian. Sbottò di colpo alzandosi repentinamente. Evidentemente qualcosa non andava ma non ci sarebbe stato verso di cacciargli fuori di cosa si trattasse.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Per qualche motivo dopo aver ascoltato le parole di Sebastian Scaar prese ad iniziare frasi e a non finirle, sembrava agitato o comunque scosso, forse il vecchio lo aveva messo sotto pressione con le sue risposte riguardo l'etica delle sue azioni e via dicendo, strano, perché il vecchio fino ad ora era convinto di intrattenersi in una semplice conversazione, senza doppi sensi o frecciatine di alcun genere, come fosse una rimpatriata fra amici che si raccontano le loro vicende.

Sembri quasi un maniaco del controllo.. vuoi portare anche una semplice conversazione dove vuoi tu?

Il vecchio sorrise mentre si alzava, dopo che Scaar sembrava volerlo lasciare.
Ehi.. Se sei riuscito a farti accettare dall'impero può solo voler dire che pensi e agisci in base alla tua visione del mondo, non permetti che nessuno possa indirizzarti in nessuna scelta.. altrimenti non ti confonderesti così bene tra i "bravi soldatini"..

Per forza di cose, la risposta di Scaar poteva solo portare a questo ragionamento, in ogni caso per ora avrebbe lasciato perdere, c'era una questione più importante da gestire.
Improvvisamente si piegò sul tavolo in preda a dei fortissimi dolori allo stomaco, reggeva i bordi del tavolo con le mani mentre si piegava sempre più sulla superficie dello stesso man mano che il dolore aumentava, piegandosi verso il bordo del tavolo che dava sulla parete non poté trattenere un conato di vomito, birra mista a sangue si sparsero sul pavimento, gli astanti dovettero dargli una rapida occhiata e bollarlo come ubriaco, perchè nessuno si interesso della faccenda e l'oste si limitava a scuotere il capo.
I dolori sparirono e il vecchio si ricompose pulendosi la bocca con un fazzoletto di stoffa preso dalla tunica.
Da quando si è corrotto il sigillo della rinascita, i miei organi hanno iniziato ad indebolirsi...

La bussola sul tavolo aveva preso a giare all'impazzata, la raccolse per rimettersela al collo quando l'ago improvvisamente si fermò, attese qualche secondo che l'oscillazione cessasse e poté constatare che questa puntava a Nord. Subito dopo muovendola capì invece che non puntava Nord, ma Scaar.

Qui dietro c'è un piazzale riparato, fammi scaricare un pò

Fece per uscire dal retro speranzoso che Scaar avesse accettato la sfida che gli aveva lanciato.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Aveva deciso di rendersi sordo alle successive provocazioni di Sebastian. Era chiaro che quello avrebbe continuato a provarci, probabilmente per spillare dettagli sul tipo di rapporto tra Scaar e l'impero o per farlo sbilanciare in qualche modo e trovare un appiglio per riproporre la propria candidatura.

Fece infatti qualche passo dopo aver scostato la sedia, deciso ad andarsene senza voltarsi, quando i gemiti del vecchio richiamarono la sua attenzione. Mentre Sebastian era piegato sul tavolo sofferente, lui lo guardava con le mani nelle tasche larghe, un pò più serio in volto. Dapprima aveva preso l'invecchiamento repentino dell'altro con solita ironia ma adesso era chiaro che la cosa non era per niente innocua. Probabilmente stava morendo o qualcosa del genere.

Che culo, pensò. A quanto pare era davvero l'unico a non riuscire a tirare le cuoia in questa merda di mondo. Concentrato com'era sulle condizioni precarie dell'altro, non si rese conto nè della bussola nè dell'atteggiamento di Sebastian, ma si limitò a commentare.

Hai una cera pessima, persino peggio della mia. Non è un buon segno.. Quando poi il vecchio praticamente lo sfidò a duello, Scaar lo fissò incredulo piegando leggermente la testa di lato ed inarcando le sopracciglia. Notando l'espressione seria sul volto di Sebastian, provò un improvviso senso di ilarità che gli allargò la bocca in un sorriso gradualmente più largo fino a culminare in una fragorosa breve risata.

KYAHAHAH! Ascolta un consiglio vecchio mio e trovati una piccola capanna su di una montagna o in riva ad un lago e dimenticati l'impero e queste stronzate. Goditi la vecchiaia, tu che puoi averne una.. E si voltò sollevando un braccio in segno di saluto, decidendo di snobbarlo così. Aveva capito che passare un secondo di più in compagnia di un elemento come Sebastian poteva solo portargli guai. Era troppo instabile per i suoi gusti e lui non poteva permettersi che il suo passato continuasse ad intralciare il suo presente. Era già successo con Rain e non aveva intenzione di ripetere un simile errore.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Mentre si avviava verso l'uscita sul retro poté constatare come Scaar fosse tutt'altro che interessato ad uno scontro, eppure il vecchio era assai convinto del fatto che quello non si sarebbe fatto scappare l'opportunità di vendicarsi, ma d'altro canto, non tutti ragionano come Sebastian.

Si arrestò di colpo sospirando, mentre si girava verso uno Scaar di spalle pensò alla sua provocazione, gli scappò un sorriso mentre portava una mano all'elsa dello spadone e l'altra al laccetto che la assicurava dietro le spalle, volente o no, Scaar avrebbe combattuto.

La verità è che da quando non mi riconosco più allo specchio ho capito che io della vecchiaia non ne voglio sapere.

Sguainò la propria arma, di certo la taverna non era il luogo ideale per uno scontro, da una parte Scaar non poteva girare attorno a Sebastian come in uno spazio aperto, ma del resto muovere uno spadone fra colonne e tavolini non era certo facile.

Non lo avrebbe di certo attaccato alle spalle, non era il suo stile e comunque Scaar non lo avrebbe meritato, era del tutto illogico se prendiamo in considerazione i presupposti di uno scontro più che voluto necessario.



Credi ancora che possa finire diversamente fra me e te?
Era un chiaro riferimento alla frase che lo stesso Sebastian aveva riferito a Scaar poco prima di far saltare in aria gli spalti, si era autocitato semplicemente per metter in evidenza il fatto che Scaar DOVEVA scontrarsi con il vecchio. Comunque, Sebastian non era certo uno stupido, era tanto che non vedeva Scaar e molte cose erano cambiate, specie il suo fisico che si era incredibilmente indebolito, già perché quello spadone che hai suoi occhi appariva come uno stuzzicadenti gli sembrava pesare tanto quanto la Slayer, che tuttavia pesava almeno 40kg di più... il che la diceva lunga sulle sue condizioni fisiche.

Avanti!

Sarebbe avanzato di 5m verso il proprio avversario, giusto per metterlo sotto pressione e fargli capire che il tutto poteva andare in un solo modo.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Udì il metallo dello spadone di Sebastian vibrare mentre veniva estratto e impugnato e fu indotto a fermarsi. Rimase qualche secondo spalle all'avversario abbassando il capo sorridendo, anche se Sebastian non avrebbe potuto vederlo. Avrebbe però visto le dita delle mani distendersi e ritrarsi a pugno diverse volte, come per prepararsi a quel che sarebbe seguito. Le iridi si spostarono verso destra dove a meno di 3 metri si trovava poggiata al muro la sua arma, il grosso Chakram. Alla domanda di Sebastian rise sommessamente, voltandosi finalmente.

Suppongo che le chiacchere amichevoli siano finite.

Osservò lo spadone nella mano del vecchio nonché la posizione assunta dal suo corpo. Era sulla difensiva.

Il buon vecchio e previdente Sebastian. Avevo dimenticato quanto potevi essere pavido. Nemmeno in una scazzottata tra ubriachi sai lasciarti andare..

Un'altra fulminea occhiata fu lanciata all'arma mentre il resto del corpo rimase immobile. Il suo sguardo si spostò poi sui presenti. Lui e Sebastian erano finiti effettivamente nel centro della locanda ed entrambi di certo non passavano inosservati, specie Sebastian che lo stava minacciando con una grossa spada.

Cosa avete intenzione di fare voi due? Avanti fuori di qui, non voglio problemi nella mia locanda. Qualsiasi cosa abbiate da chiarire, fatelo fuori di qui!

Tuonò l'oste che tentava di mascherare i suoi timori. In fondo Sebastian, sebbene decrepito, indossava un'armatura e reggeva una grossa arma, mentre Scaar... beh, lui faceva impressione solo al guardarlo. Scaar senza togliere gli occhi di dosso a Sebastian soppesò quella reazione, assieme a quella degli altri presenti che s'erano voltati per guardarli. I più furbi si stavano dirigendo verso l'uscita.

Era proprio necessario accadesse proprio lì, proprio in quel momento? Guardò Sebastian negli occhi. Non v'era esitazione, come quella volta nell'arena. Che fosse davvero sotto l'effetto di qualcos'altro? Forse qualcun altro?

Ma sì dai, in fondo l'ultima volta abbiamo lasciato il discorso sospeso a metà. E' il caso di mettere qualche puntino sulle "i".

Concluse che c'era un solo modo per scoprirlo, mentre lentamente sul suo collo cominciarono a diramarsi delle sottili linee irregolari e nere sotto pelle, vene estremamente esposte. In quel mentre le iridi si decolorarono fino a confondersi con la cornea giallognola donandogli un'area ancor più cadaverica. Sebastian avrebbe notato che parte delle sua energia vitale lo abbandonava sottoforma di un alone fuligginoso che convergeva verso Scaar e veniva da questo assimilato. Fece arretrare lentamente il piede destro e flesse leggermente le ginocchia, giusto per prepararsi alla reazione del suo avversario.
[Stance: Bastion]
[Slot Rapido - Skill: Life Absortion]

L'angolo sinistro della bocca di Scaar si sollevò oltre ogni misura evidenziando la propria sicurezza di sè.

Ti senti stanco, vecchio?

Lo stuzzicò nuovamente. Se dovevano combattere, voleva farlo contro la belva inferocita del Braxamundis. Sebastian avrebbe dovuto rendere le cose perlomeno interessanti.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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Sebasian s'era avvicinato quel che bastava per avere Scaar a tiro di spada, quello li sembrava aver accettato la sfida ed evidentemente stava già tramando la sua mossa, quel che probabilmente non sapeva è che il vecchio era per l'appunto un vecchio, e se era vero che Scaar aveva almeno la sua età era altrettanto vero che entrambi ne avevano viste di situazioni, di stili di combattimento e di arti segrete.
Ormai ai suoi occhi non sfuggiva nulla, la posizione dei piedi, l'equipaggiamento visibile e la reazione ai suoi movimenti erano tutti elementi che la dicevano lunga sullo stile di combattimento agli occhi di Sebastian.


La voce dell'oste non raggiunse minimamente il vecchio che stava pian piano cadendo in mano all'arte oscura, il solo fatto che Scaar avesse accettato la sfida lo aveva fatto precipitare nel burrone dell'oscurità, se non altro stava già iniziando a scaricarsi, ahimé, non ci sarebbe stata compassione in quello scontro, Scaar sembrava volersi vendicare, mentre Sebastian avrebbe dato il 110% in quello scontro, non curante delle ferite che avrebbe e che si sarebbe inferto, in effetti davanti Scaar non c'era più Sebastian.. il sigillo corrotto era così radicato in lui da non manifestarsi in alcun modo, non una parola o un cambiamento fisico/mentale sarebbe trapelato, sarebbe sembrato sempre lui, eccezione fatta che Sebastian non si sarebbe mai scontrato in una taverna, non nella sua posizione.

In ogni caso non fu particolarmente stupito nel vedere il cambiamento fisico del nemico, sapeva delle sue abilità e anche se si erano evolute in qualcosa di nuovo sapeva più o meno su cosa vertevano, tuttavia, quando di colpo si sentì spossato rimase per qualche secondo stordito, alleggerì la presa sullo spadone e questo toccò con la punta il pavimento, abbassando un poco il capo capì immediatamente che Scaar lo aveva già attaccato, senza muovere un muscolo per giunta.


Risollevò lo spadone, ancora una volta si sarebbe votato all'offensiva, del resto quello lo avrebbe preso a calci e pugni alterandosi magari alla sua arma pesante, era inutile assumere un atteggiamento difensivo.

Eh.. che sia la risposta ai miei problemi?

In effetti era un ragionamento logico, e ora che ci si pensa forse era proprio la risposta..

Comunque, Sebastian sarebbe partito in quarta.
Se ne sarebbe fottuto ancora una volta di chi gli stava vicino, avrebbe caricato la propria arma di chakra sbattendo la punta violentemente a terra producendo un'onda d'urto abbastanza importante, Scaar sicuramente era nel raggio d'azione.
Avrebbe sorriso durante tutto l'attacco.

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Chuandixia, Ephiora - 80 km sud-est di Louyhong

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[Aggiungo +3 Ritual per la Life Absorbtion andata a segno]
La violenta onda d'urto esplose all'interno della locanda proiettando via tavolini, sedie e bottiglie, scaraventando l'oste contro la parete attrezzata dei liquori e provocando il crollo di diverse bottiglie che rumorosamente si infransero al suolo. Anche qualche altro presente era finito a terra, qualcuno riportando pesanti ferite per via della spaventosa manifestazione del chakra di quell'uomo.

Scaar guizzò all'indietro non appena vide il pesante movimento della spada ma la gittata della skill lo sorprese, essendo incapace di tirarsene fuori in tempo. Sollevò le braccia per coprirsi almeno il volto mentre detriti, cocci di vetro e grosse schegge di legno lo trafiggevano impietosamente. Alla fine si ritrovò con il corpo pesantemente logorato, trafitto dai detriti più grossi e gradualmente insanguinato.
[Slot Azione - Schivata per riportarmi a 5 metri]

Strinse le mascelle in una morsa ermetica, abbassando le braccia per osservare Sebastian. Si guardò vistosamente attorno ammirando la devastazione e le vittime dell'azione avventata di Sebastian, quindi gli sorrise a sua volta.

Sei davvero meschino. Gli rivolse soghignando, preparandosi al proprio turno.

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RECUPERO

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E avrebbe agito con prontezza e rapidità. Aveva già in mente cosa fare ma doveva farlo velocemente, prima che Sebastian ritornasse alla carica. Per prima cosa rilasciò il proprio chakra in un impulso vistoso che si materializzò come vortice di detriti e polvere che ruotava sotto i suoi piedi mentre un'aura ventosa ne smuoveva le vesti.
[Aura: Go with the Flow]

La testa si voltò verso il chakram lì vicino. Le braccia si allungarono a dismisura palesando i filamente neri all'altezza delle giunture, in modo che l'arto potesse raggiungere l'arma senza che Scaar si spostasse. Portò quindi il chakram stretto nella mano sinistra al suo fianco, piede sinistro leggermente in avanti e quello destro leggermente indietro, tenendo un'alta guardia difensiva.
[Stance: Armored Guard]

La mano libera si sollevò leggermente mentre altro chakra veniva convogliato manifestandosi sotto forma di sottili scariche elettrostatiche. Sfruttando nuovamente la propria capacità di allungare gli arti, fece guizzare il braccio destro caricato elettricamente come una frusta per colpire l'armatura di Sebastian in pieno petto. Il chakra elettrico si sarebbe diramato su tutto il corpo del vecchio, caricandolo elettricamente.
[Passive: Rag Doll]
[Slot Rapido - Skill: Mark of the Storm]

Infine, provò di nuovo a prosciugare l'energia vitale dell'avversario con lo stesso metodo usato prima. Le vene ai lati del collo pulsarono ingrossandosi sempre più e le iridi si scolorirono di nuovo, questa volta rimanendo in quello stato. Gli occhi si ridussero a cornee gialle e vuote, puntellate nel centro da un piccolo foro per la pupilla. Persino il suo colorito si fece più cadaverico mentre le vene si manifestarono anche sul dorso delle mani e grosse vene attraversavano bicipiti e i grossi fasci muscolari.
[Questo se la skill va a segno ma credo che non ci siano dubbi]
[Slot Rapido - Skill: Life Absorbtion]
[Passive: Rigor Mortis]

L'aura ventosa ebbe quindi un picco mentre Scaar arretrava elegantemente districandosi tra sedie distrutte e tavoli sfasciati, portandosi a 10 metri da Sebastian.
[Movimento extra gratuito]

Ammetto che possa sembrare che stia prendendo tempo, ma di solito ci metto un pò a scaldarmi. Scusa.

Tono ironico e sguardo schernitore, nonchè inquietante, molto più simile ad un cadavere ambulante piuttosto che a quello di un umano vivo e vegeto.

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