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.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Prologo
La reazione pronta di Misaki bloccò prontamente gli attacchi di Peta ma non quelli del Ganga che riuscì ad addentarla tra il collo e la spalla. Quell'ultimo colpo assieme al veleno che massiccio ormai circolava nelle vene della ragazza la fecero soccombere verso un oblio senza uscita. E lì vi sarebbe rimasta se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Jericho che riuscì a lenire quanto bastava le ferite più gravi tanto da permetterle di rimanere cosciente.
Haseo e il redivivo Ukon nel frattempo si prepararono all'assalto finale contro il coccodrillo umanoide congiungendo le forte per un ultima e devastante serie di fendenti che misero a dura prova il già pluriferito Egon.
Il biondo tra l'altro riuscì a recidere il legaccio che teneva legata la fantomatica reliquia al petto del Metamorfo che fuori di senno com'era non si era nemmeno accorto di averlo irrimediabilmente perso. Il monile fu lanciato verso Rama che lo afferrò al volo, avendo chiaro nella propria mente cosa avrebbe dovuto fare.
L'ascia di Ukon invece si infranse contro le scaglie del petto del trasformato, respingendolo indietro con un ultimo violento colpo. Quello era decisamente troppo anche per l'irriducibile selvaggio che per un momento si trovò in ginocchio, capo in avanti e sangue che colava dalle fauci da rettile semi aperte.
Tuttavia, lo avreste intuito subito, non era ancora finita. Il corpo di Egon cominciò a ridursi gradualmente di dimensioni fino a tornare alle dimensioni nominali dell'uomo, che comunque superava il metro e novanta. Le ferite erano evidenti sul suo torso e il capo era ancora basso, indice di quanto fosse provato nel fisico.
[Action: Endless Fury]+[Skill: Natural Regeneration]
[Vita = Furiax2 = 20x2 = 40]CITAZIONEAction: Endless Fury
[Gratuita]
Durante la Stance: Blood Seeker, se la Vita del metamorfo scende a 0, la Skill: Natural Regeneration viene attivata gratuitamente, senza consumo chakra e rigenera Vita pari al triplo della Furia posseduta, ma la trasformazione viene immediatamente interrotta.CITAZIONESkill: Natural Regeneration
[Rapido]
Focus: Utilità
Il portatore possiede doti rigenerative migliorate. Entra in uno stato forzato di calma, incrementando la propria rigenerazione.
Rigenera punti Vita pari al doppio della Furia attuale, svuotando tale riserva.
Se questa Skill viene eseguita durante la trasformazione, la interrompe all'istante.
[Chakra: 30]
L'uomo si rialzò, accumulando tutto il sangue che aveva in bocca in un unico spruzzo che riversò a terra, ghignando con la bocca imbratta verso di voi. Allargò le falangi artigliate ringhiando ferocemente con tono ferale anche se adesso aveva nuovamente aspetto umano. Peta, galvanizzato dall'incredibile resistenza e coraggio del proprio leader, urlò a propria volta contro di voi, incitando il Ganga a fare altrettanto. In quella bolgia selvaggia, anche i rideraptor si unirono al ruggito feroce tale da rendere ancora più evidente come il gruppo fosse circondato, mal ridotto, senza speranze.
Fu in quel momento che l'avrete visto. Un improvviso bagliore rosso intenso partire dalla direzione di Rama. Se vi foste voltati per guardare meglio, avrete notato che il bagliore scaturiva dal petto dell'uomo dove le mani erano raccolte e reggevano quello che fino a poco prima era sembrato nient'altro che una pietra inerme. Il bagliore risultò sempre più accecante e prepotente tanto da indurvi a distogliere lo sguardo. E mentre la vostra vista rimaneva abbagliata dall'improvvisa luce, anche gli altri sensi impercettibilmente cominciarono a sbiadirsi, come sovraccarichi di informazioni al punto da esserne stonati.
Avreste avvertito come ultima cosa i mostri intorno a voi infuriarsi sempre di più fino ad attaccarvi, in massa, per annientarvi una volta per tutte. Solo che non un artiglio vi avrebbe raggiunto, nessuna coppia di fauci, nessuna lama, nessun proiettile. Solo il rosso intenso che divenne immenso fino a ingoiare l'intera vostra realtà, dissolvendosi gradualmente nel bianco candido dell'incoscienza più assoluta.
Il Museo della Storia e delle Scienze di Neagora, fulgido baluardo dell'illuminismo intellettuale che mai è riuscito ad imporsi oltre le porte della illuminata città. Con rammarico gli intellettuali neagoresi assitono all'imporsi della forza bruta e della voce grossa nel mondo, mentre la ragione e l'intelletto vengono calpestati dalla sete di potere e dall'amore del denaro.
Tutto questo era possibile subirlo in tutta Kalendor, ma non a Neagora. Qui la conoscenza poteva aprire le proprie ali ed essere libera. Non esiste idea o convinzione che andasse derisa o ignorata, ogni punto di vista doveva essere ascoltato se accompagnato con argomentazioni valide e le menti di tutti gli uomini poteva trovare terreno fertile per la loro crescita e la propria espansione.
E il Museo ne era il simbolo. Qui documentata e custodita con meticolosa cura risiede la storia e la sapienza di Kalendor. Libri, monili e artefatti antichi e dal valore inestimabile (per gli studiosi) vengono esposti a chiunque voglia esaminarli e consultati da qualunque persona assetata di verità, chiunque questa fosse. Sarà anche per questo che è stato così semplice per i ladri in questione appropiarsi dell'antico artefatto e svignarsela senza destare particolari sospetti.
Non vi sarebbe difatti la benché minima traccia del suddetto oggetto nè dei malviventi, spariti nel nulla poco dopo aver varcato la soglia del museo, se lo stesso direttore del Museo non fosse invischiato egli stesso in qualche giro losco, come da sempre le autorità Neagoresi sospettano. Egli è difatti un personaggio certamente ambiguo e singolare, anche se indubbiamente colto e ammiratore di ogni forma di arte, antica presente o futura.
Dall'inizio della sua direzione infatti il Museo si è arricchito in maniera esponenziale di oggetti antichi e rari, facendo aumentare di pari passo l'afflusso di visitatori e studiosi e incrementando di molto le entrate del Museo, e questo ha certamente incoraggiato il diffuso atteggiamento degli organi legislativi a chiudere a volte un occhio, a volte entrambi.
Tralasciando particolare gustosi da parrucchiere sulla persona del direttore che di certo durante la vostra permanenza a Neagora non vi saranno sfuggiti, è nella sfarzosa Hall del museo che questi vi riceve, insieme ad una rada commissione di rappresentanti dell'amministrazione cittadina. Di certo il direttore ha modo di attrarre la vostra attenzione risaltando sia per atteggiamento che per presenza. Giovane, sulla trentina, capelli di un nero cenere, carnagione bruna e abiti comuni per la moda chic neagorese. Ah, e un borioso gatto nero posato sulla schiena che vi guarda con aria annoiata.
Sono lieto che siate accorsi tempestivamente, miei cari avventurieri. Quel che ci ha colpiti è stato un efferato misfatto che ci ha privato di un nostro prezioso artefatto, un oggetto dall'età incalcolabile e dall'affascinante aura di mistero: il draco Sanguinis. Io stesso, dapprima sconcertato per l'inefficienza della nostra sorveglianza, mi sono adoperato in cerca di qualsiasi informazione utile potesse darci un minimo indizio su chi possano essere stati questi nemici della conoscenza e dell'arte e alla fine sono riuscito a scovare una traccia..
La cosa non mi meraviglia.. Mormorò qualcuno dei presenti, inducendo il giovane direttore a una breve e al girare lieve della testa, ma ciò non riuscì a perturbare l'espressione calma e composta sul suo volto se non per una lieve piega al lato destro della bocca che poteva essere letta come un sorrisetto di compiacimento.
Dicevo, una traccia. Disse schiarendosi lievemente la voce al che gli altri presenti sembrarono ricomporsi sommariamente. Probabilmente oltre alle dicerie, il direttore si era guadagnato anche un certo rispetto da parte dei neagoresi. O timore.
Che ci porta fin dentro alla fitta foresta di Nasradeva. *Brusìo scomposto degli astanti* L'uomo si ferma, adesso il sorriso è bello che evidente. Forse godeva nel suscitare pettegolezzi, dicerie e brividi freddi negli altri. Già, brividi, la reazione comune di qualunque persona sana di mente all'udire il nome di quella regione dimenticata da dio. Lo so lo so. Solo un folle si addentrerebbe in quegli antri maledetti e per cosa? Per un antico pezzo di pietra inerme. Ma è sulla vostra buona volontà e in nome della conoscenza e della verità che faccio appello ai vostri cuori e vi prego di non desistere come diversi altri hanno già fatto prima di voi.
Questa poteva essere una notizia. Nessuno di voi sapeva in anticipo dove vi avrebbe spinto la caccia al ladro e adesso lo sapete. Cosa avrebbe suscitato in voi questa novità? Quanto le foreste di Nasradeva avrebbero fatto tremare il vostro cuore e le vostre gambe?
Se comunque al vostro amore per la scienza preferireste avere qualcosa di più tangibile come motivazione, sono pronto a consegnare a voi 800 monete più il diritto di tenere qualsiasi altro tesoro o refurtiva troviate nelle mani dei malfattori. La cosa importante è che questo Museo abbia ciò che è suo di diritto e che i delinquenti siano consegnati alla giustizia.
Rama vi avrebbe quindi guardato, ognuno di voi. Il suo volto congelato in un espressione enigmatica, un velato sottinteso che nessuno al mondo avrebbe potuto cogliere. Lo smarrimento sarebbe stato totale, la pausa dopo le ultime parole di Rama forse sarebbe potuta durare un periodo di tempo infinito, al punto che ad un certo punto Rama stesso avrebbe incalzato. Ma vogliate seguirmi nel mio studio, lì potremo parlare meglio.
Preso congedo dalle personalità di quel salone, interdette a dir poco da quell'improvviso commiato, Rama vi avrebbe condotti al piano superiore dove si trovava la porta del suo ufficio, con tanto di targa con il proprio nome. Una volta dentro, assicuratosi di essere lontano da occhi indiscreti, Rama avrebbe mantenuto il silenzio guardandovi negli occhi, ognuno di voi. Indovinava il vostro smarrimento ed era disposto a tendervi una mano per comprendere cosa mai nel mondo fosse successo.CITAZIONESCADENZA DOMENICA 21 ORE 23:59
Se non si fosse capito, siete fuori Combat. Ruolaggio libero. Dai, divertiamoci.. -
.CITAZIONENarrato
Pensato
Parlato
Parlato Altri
Per una volta sembrò andare tutto per il verso giusto, in quanto Haseo riuscì nel compito di recuperare il prezioso monile, per poi lanciarlo verso il legittimo proprietario; nel frattempo Egon aveva subito una serie di ferite capaci di stendere persino un mostro, ma a quanto pare anche lui aveva un asso nella manica e nonostante gli immensi e numerosi squarci sul corpo, dopo brevi istanti necessari per tornare umano, si rialzò come se nulla fosse.
I suoi alleati gasati da quella dimostrazione di resistenza inumana, imitarono il metamorfo nell'emissione di ruggiti, tanto da creare un coro difficile da ignorare. La situazione si era capovolta nuovamente... a nulla era servita la pozione capace di riportare in vita i morti o le innumerevoli cure mediche prestate da Jericho ai suoi alleati, presto sarebbero finiti trangugiati dalla furia di quelle bestie.
Che sia veramente la fine? Proprio quando iniziavo a "sviluppare" un pò di quel sentimento coraggio...
Per quanto si sentisse nervoso non riusciva a tremare, una volta tanto la paura non era un'impedimento, ma un emozione capace di tenerlo concentrato e pronto a tutto; tuttavia il successivo intervento di Rama rese inutile qualsiasi altra precauzione difensiva.
Nemmeno Jericho, un ragazzo decisamente erudito, capì bene cosa successe di preciso. Inizialmente dal direttore del Museo scaturì una luce vermiglio sempre più intensa, a tal punto da infastidire troppo la vista per continuare a guardare le sua figura; tale bagliore sembrò assorbire completamente la squadra di avventurieri, isolandola dal resto del mondo.
Difficile descrivere la sensazione di smarrimento provata dal giovane mago, ma ancor peggio fu il non saper nemmeno fare supposizioni su cosa stesse accadendo; la sua coscienza era annebbiata e se prima la vista era solamente infastidita, adesso era decisamente fuori uso, come il resto dei suoi sensi.
L'ultima cosa che vide lo studioso fu l'ultimo assalto furiosi degli amici dei rettili ed i loro animaletti, ma nessuno di loro raggiunse i bersagli prefissati. Si lasciò andare a quella sensazione, senza opporre resistenza: era opera di Rama e per quanto si fosse dimostrato inaffidabile precedentemente, quell'incantesimo doveva essere capace di salvargli la vita.
...
L'aldarese si ridestò in un contesto familiare. Si guardò attorno e provò una sensazione di deja vu terrificante... non si trattava come al solito, di una situazione molto simile o semplicemente di un sogno premonitore che alla fine si avvera: era praticamente la stessa identica situazione in cui si era trovato diversi giorni fa al museo di Neagora.
Avrebbe voluto correre verso l'artefice di tutto e chiedere spiegazioni a riguardo, specialmente perchè gli aveva mentito ancora una volta (in questo caso sulle peculiarità del Draco Sanguinis); per il momento rimase al gioco, se veramente non era un suo delirio pre morte, allora non poteva certo prendersi certe confidenza con il direttore del museo in quella circostanza.
Ascoltò con impazienza le stesse parole del mandante della spedizione, attendendo la fine di quell'interminabile discorso. Comunque sia prima che ognuno di loro potesse fare alcunché, l'uomo dai capelli corvini li guardò con un espressione d'intesa; successivamente li esortò vocalmente a seguirlo nel proprio ufficio.
Jericho avrebbe voluto porre una miriade di domande a Rama, ma per il momento oltre che stupito, era decisamente confuso: il rivivere quegli eventi, i ricordi della disavventura a Nasradeva ancora presenti nella mente ed era semplicemente come se non fossero mai accaduti... non capiva nemmeno se sul suo corpo sarebbero rimasti i segni di quella spedizione.
Il giovane mago seguì senza obiettare il mandante nel suo ufficio, sperava di ricevere spiegazioni a riguardo sull'accaduto da parte sua, senza dover porre alcuna domanda. Tuttavia non aprì bocca, lasciando agli avventurieri la prima parola:
Cosa è successo di preciso? Cioè mi rendo conto da solo di essere tornato al punto di partenza... ma com'è stato possibile?
Lo studioso voleva porre domande più precise, da lui ci si sarebbe aspettati un pò più di comprensione di quel "paradosso", ma dalle sue labbra uscirono domande probabilmente degne di un "Ukon" selvaggio e non di un meta magister.
Nelle settimane precedenti aveva studiato svariati aspetti di quella nuova scienza ed oltre la capacità di manipolare lo spazio, vi era anche quella di altare il tempo: tuttavia non a quei livelli. Lui come apprendista era capace solamente di cambiare brevi istanti, si trattava di frazioni di secondo e non certo di riavvolgere interi giorni.
Cosa più importante: per quale motivo il Draco Sanguinis è esposto insieme agli altri artefatti se nasconde tali peculiarità?
Era impossibile capire il perchè di tale scelta, cioè in realtà poteva capirla. Nessuno conosceva i poteri di quella pietra ed esporla in bella vista, senza alcuna protezione alcuna la faceva apparire come un oggetto di poco valore, senza alcun uso pratico.
Purtroppo ora in molti conoscevano le capacità di quell'oggetto, lo stesso Ukon aveva mostrato interesse nel volerlo rubare e di certo Egon e Peta... per assurdo anche la ragazza che in quel momento era ancora viva (anche se lei non aveva assisto a quella specie di miracolo) conoscevano le sue reali capacità e forse sarebbero tornati a rubarlo.
Sempre se la gemma era in possesso di Rama o attualmente vi fossero in circolazione ben "due" Draco Sanguinis.
Facendo spazio nella sua mente ed ignorando i possibili paradossi scaturiti da quella circostanza, Jericho poteva immaginare cosa stesse pensando Rama e il desiderio di distruggere la pietra per quanto sensato non gli piaceva per niente; per il momento voleva solamente capire la situazione attuale.
Suppongo che il Draco Sanguinis ora sia "unicamente" in nostro possesso, ma quali effetti avrà sulla realtà?
Aveva troppe domande in merito, perciò rimase sul vago, probabilmente lui che lo conosceva meglio di chiunque altro poteva elencare i paradossi originati dal suo utilizzo. Tuttavia rimase all'erta, sempre pronto ad intervenire se vi fosse stato bisogno: si fidava del gruppo, ma non poteva conoscere la loro reazione in quella stranissima circostanza.
Jericho aveva già fatto pratica sulla manipolazione temporale e conosceva le basi, quell'evento lo aveva scombussolato come tutti, ma non si era allarmato più di tanto, ma lo stesso si poteva dire degli altri?CITAZIONEScheda pg: Jericho
Potenza: 10
Vita: ?/200
48%
Chakra: ?/230
32%
Discipline:
Elemento: Acqua
Elemento: Aria
Arte Segreta:
Meta Magister
Slot Usati:
-
Slot rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Distanza:
-
Stance:
-
Auree:
-
Passive:
Passive: Airbending
Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Rabdomante
Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).
Status/Buff:
-
Cooldown:
-
Abilità:
Mani Veloci
Pronto Soccorso
Armi e Armature:
Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
3x Pallini di piombo [Ricariche]
Oggetti consumabili:
3x Pozione dello Spirito
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline Flask. -
.LegendaParlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo Kato. -
.CITAZIONEPosizione Finale Misaki: ???.
-
.
La lotta, la furia, la foga, il sangue, le urla tremende ed agguerrite, i gridi disperati di panico, angoscia, dolore, ma anche carica, ardore e combattività. Era per assaporare questi momenti di follia e caos che Ukon viveva, momenti da cui chiunque avrebbe preferito rifuggire ma che davano un senso alla sua esistenza di inarrestabile guerriero. Il suo corpo era coperto di schizzi di sangue, suo e dei suoi nemici, talmente tanto che il liquido rosso gli era pure finito in bocca permettendogli di assaporare il vero gusto della sofferenza e della morte. Perché la morte era lì, pronta ed in agguato, che si aggirava tra loro. Difficile dire chi sarebbe stato il primo a finire in una bolgia infernale, quei combattenti più che uomini sembravano demoni, nell’animo e nell’aspetto. La lama di Ukon si infranse tra le spesse scaglie del nemico, ma ogni volta che infliggeva un colpo questo sembrava rinvigorirsi di aggressività invece che cedere. Ukon similmente era ormai guidato solamente dalla sua rabbia vichinga: non avvertiva nessuna fatica, nessun affanno, solo una insaziabile brama di primeggiare a qualunque costo. Era davvero l’inferno quel luogo, ma proprio mentre la criticità del momento aveva raggiunto il suo picco massimo, qualcosa di sconvolgente e tremendamente insolito quanto inspiegabile accadde. E’ difficile dire cosa stesse pensando il possente colosso nordico in quel momento, non si stava nemmeno chiedendo cosa fosse quell’alternanza di luce, quel progressivo allontanamento quasi si trovasse in un sogno. Lui in quel momento era completamente dedito al combattimento e pertanto combatteva, si muoveva, menava fendenti al vuoto, con gli occhi che sembravano uscire dalle orbite, le vene gonfie, il sudore che colava dalla fronte e i fasci muscolari tesi all’inverosimile.
E poi… e poi si ritrovò scaraventato in una realtà che aveva già vissuto. O forse la sua mente gli aveva giocato un brutto scherzo? No, no, no. Non ci poteva credere, era vivo e vegeto, sentiva il sangue ancora ribollirgli nelle vene. Con un grugnito in volto ed i nervi ancora tesi si guardava affannosamente intorno, cercando il proprio nemico, cercando Egon, con il corpo leggermente piegato in avanti quasi fosse già pronto a scattare e menare botte. Avrebbe voluto urlare, ma era ancora dannatamente spaesato ed incredulo, pertanto semplicemente continuava sospettosamente a spostare gli occhi a destra e sinistra, sopra e sotto, sin quando incrociò lo sguardo di Rama. Lui. Sì lui aveva fatto qualcosa, lo aveva notato poco prima con la coda dell’occhio maneggiare quel Draco Sanguinis, quella pietra che aveva detto essere inutile, innocua e priva di valore. Oh si, quel bastardo capellone gli aveva nascosto parecchie cose e Ukon adesso era tremendamente incazzato. Ci avrebbe fatto volentieri una chiacchierata con lui nel suo ufficio, ma a modo suo.
Anche gli altri sembravano alquanto intontiti da quello che era appena successo, ma probabilmente nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di fare quello che avrebbe fatto il colossale Ukon. Si sarebbe infatti avvicinato a Rama e con una rabbia infinita avrebbe cercato di prenderlo per il colletto bianco che portava per alzarlo da terra e sbatterlo violentemente al muro, guardandolo dritto dritto negli occhi, con un’espressione a dir poco truce ed omicida.
UN ARTEFATTO SENZA ALCUNA UTILITÀ PRATICA, VERO SACCO DI MERDA!? CREDI DI ESSERE TALMENTE INTELLIGENTE DA POTERCI PRENDERE PER IL CULO, NON È FORSE COSÌ? ADESSO VEDI DI RISPONDERE CHIARAMENTE ALLE NOSTRE DOMANDE E DIRCI PER BENE COSA CAZZO E’ SUCCESSO E A COSA SERVE QUELLA PIETRA!
Ruggiva minaccioso. Il tono era apertamente aggressivo e ostile come non mai: era sul punto di spaccargli tutti i denti. Forse per gli altri sarebbe stata l’ennesima manifestazione di uno scorbutico quanto rozzo ed incivile Vaygr, ma per Ukon non c’era rispetto per chi gli aveva mentito una volta e soprattutto era fermamente convinto che solo con la minaccia e solo incutendo paura poteva cavare tutte le informazioni. Infondo Rama gli aveva negato la possibilità di finire ed uccidere Egon e per un Vayrg purosangue non c’era disonore più grande che abbandonare il campo di battaglia fuggendo come codardi. E poi se non avesse agito in quel modo c’era il rischio che Rama gli mentisse ancora. Quanto alle domande, beh gli altri ne avevano fatte in abbondanza per capire di cosa si trattasse quell’oggetto e stando alle parole del biondino non era la prima manifestazione mistica legata ad un drago. E nella mente bigotta e tremendamente incazzata del nostro pelato sanguinario si stava facendo strada un’intuizione ed un’idea forse nemmeno troppo strapalata o infondata: se quel coso gli aveva permesso di tornare al punto di partenza, di riallacciare la pellicola del tempo dandogli la possibilità di mantenere la loro coscienza e i loro ricordi forse c’era la remota possibilità che potesse tornare indietro prima della guerra, per salvare migliaia di vite spezzate dagli schifosi imperiali, soprattutto quelle dei suoi valorosi compagni d’armi. Perchè alla fine Ukon era burbero, ma non era per niente sciocco, anzi.. -
.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Prologo
Le domande ovviamente arrivarono di lì a poco. Jericho, l'animo più acuto, fece le domande giuste, andando dritto al nocciolo della questione e al funzionamento della pietra. Haseo, forse tormentato da chissà quali demoni, era meno lucido ma senz'altro compensava in veemenza. Doveva aver visto qualcosa che Rama non riuscì a comprendere. Misaki, enigmatica come al solito, rimase gelida attendendo in silenzio, forse era quella che lo spaventava più di tutti.
Di tutti, certo, persino di Ukon che come era prevedibile anteponeva la forza bruta alle parole. Un certo timore per la propria incolumità lo nutriva, anche perché i Vaygr erano ben noti per la propria impulsività e non certo per il proprio giudizio, ma riconosceva che l'omaccione aveva avuto tante occasioni per tentare mosse avventate nella giungla di Nasradeva senza coglierne alcuna, non avrebbe di certo commesso qualche sciocchezza proprio lì nel bel mezzo di Neagora.
Rama si fece sbattere contro il muro, lamentandosi appena per la botta comunque non da poco. Per un attimo la sua espressione fu sopraffatta dal timore per la propria incolumità, cercando con lo sguardo l'ausilio degli altri avventurieri per la propria difesa personale. Non si aspettava che Ukon fosse riconoscente per essere ancora vivo e vegeto, ma dagli altri un minimo di riconoscenza gli sembrava scontata.
Cosa è successo? Fu la prima cosa che riuscì a dire vincendo il timore, guardando ciascuno di loro, uno per uno. Siete vivi no? E' questo quel che conta. Ci è stata data una seconda occasione.
E lo disse con una nota di disappunto, come se fosse deluso dal loro atteggiamento. Forse non è ancora chiaro, ma stavamo tutti per morire in quella giungla maledetta. Un minimo di riconoscenza sarebbe certo gradita. Aggiunse con ironia, ricomponendo le proprie vesti e cominciando a muoversi all'interno della stanza.
Non è stata mai stata mia intenzione raggirarvi, nè l'ho fatto, mettiamo subito in chiaro questo punto. La voce si fece decisa e il volto serio, mentre guardava Ukon. Raggiunse la poltroncina vicino alla propria scrivania mentre si fermava, poggiando le mani sulla foderatura in pelle marrone. Nell'accordo non erano comprese informazioni supplementari, è una prestazione in cambio di un compenso, nulla di più. Se si fosse trattato solo di scortare un signorotto fino a Tazin, non lo avreste forse fatto senza fare ulteriori domande?
Fece una pausa, inarcandosi lievemente assumendo un aria severa. Ma se vi fossero stati altri motivi poco trasparenti che vi hanno spinto ad accettare questo incarico, potete solo biasimare voi stessi. E si soffermò sul nordico, sapendo che avrebbe stuzzicato la sua indole ma non per questo avrebbe velato la verità.
Non è una parte del corpo di un drago. Riprese a dire dopo aver sospirato mestamente, accertatosi che gli animi si fossero raffreddati. Questa volta era rivolto verso Haseo. O meglio, non è possibile accertarlo in alcun modo. Incisioni rinvenute da me stesso potrebbero indicare si tratti del sangue fossilizzato di uno degli antichi draghi, ma dubito si tratti solo di questo. E' più probabile sia passato sotto l'influenza di qualche potente arcanista, o hieromante. Fatto sta che nessuno sa esattamente cosa sia nè cosa sia in grado di fare.
Fece una pausa, abbassando lo sguardo. Incluso me... Disse sapendo che ciò avrebbe potuto scioccare gli altri quattro, ma come detto non aveva intenzione di velare in alcun modo la verità.
Finalmente toccò a Jericho, l'unico ad aver posto delle domande concludenti, e Rama non aveva intenzione di lasciarle senza risposta. Immaginava di doverlo, dopotutto li aveva trascinati lui in quella situazione e non poteva semplicemente cancellare i loro ricordi sull'accaduto. Anche se avrebbe voluto, sarebbe stato più semplice.
E' così, Jericho. Posso rispondere solo ad alcune delle tue domande. Per quanto riguarda al cosa sia successo, posso asserire con relativa certezza che le nostre coscienze siano state riportate indietro nel tempo. Questo non equivale effettivamente ad un vero e proprio viaggio nel tempo, non nella nuova concezione Neagorese del termine. E si riferiva ovviamente al Meta-elemento, implicando quindi che le due cose non sono legate in qualche modo.
Quanto di scientificamente spiegabile ci sia in questo fenomeno, siceramente, non saprei stimarlo. Nelle leggende contenute nei tomi antichi e nelle incisioni che ho rinvenuto, si parla di una pietra miracolosa, la "lacrima" di un dio-drago, ambita dai popoli e in grado, per chi la trovasse, di esaudire qualsiasi desiderio. Non so se il Draco Sanguinis corrisponda a questa descrizione e, come capita per queste cose, non saprei dire dove finisca il mito e dove cominci la verità di base.
Posso solo dire che quando ho ritrovato la pietra, sapevo di essere venuto in possesso di un artefatto incredibile, dal potere potenzialmente illimitato, ma sapevo anche che il mondo non poteva anche solo sospettare della sua esistenza, motivo per cui l'ho esibito come qualcosa di valore infimo, convinto che un sotterfugio talmente sottile sarebbe bastato a tenerelo al sicuro.
Ma non sono certo uno sprovveduto a lasciare un oggetto simile in bella mostra qui al Museo. Quella esibita è sempre stato solo una copia, nessuno sapeva il vero luogo dove custodivo la pietra, ovvero nella mia propria abitazione.
Qui si interruppe, ammettendo una propria colpa. E semmai ho avuto il demerito di mentirvi, è stato riguardo a questa verità. Il furto non è avvenuto nel Museo, ma alla mia abitazione, messa a soqquadro probabilmente da mio fratello stesso fino al ritrovamento della pietra e al suo furto. E per questo, vi chiedo umilmente perdono, ma spero possiate comprendere il motivo di ciò.
Si prese il tempo di riprendere il filo del discorso, poi continuò. Mi sono sempre servito di mio fratello e la sua banda per ritrovare i reperti nei posti più pericolosi. Siamo sempre andati d'accordo fino a quando i suoi metodi sono diventati sempre meno "legali" e la mia smodata curiosità puramente scientifica è cominciata a costare l'incolumità di altre persone, motivo per cui ho deciso di provvedere tramite altre vie al rinvenimento dei reperti da almeno due anni ormai. Ma il Draco Sanguinis lo trovammo insieme e, anche se ho sempre dissimulato la sua importanza, credo che mio fratello si fosse reso conto che c'era qualcosa di più sotto.
Potrebbe aver fatto ricerche, o peggio potrebbe aver trovato qualcuno in grado di comprendere l'importanza dell'oggetto. Quale che sia il motivo, adesso il Draco è in mano sua e potremmo avere i giorni contati prima che possa cadere in mani estremamente sbagliate.
Guardò un ultima volta Jericho, rendendosi conto che questa ultima rivelazione aveva contraddetto le sue supposizioni di poco prima. Egon possiede ancora la pietra perché niente è cambiato del passato. Le nostre coscienze sono state semplicemente riportate indietro nel tempo, nel momento in cui ci siamo conosciuti. La pietra è ancora stata rubata ed è ancora in possesso di Egon e i suoi..
Si prese il tempo di pensarci su, quindi aggiunse. Se vogliamo metterla in termini semplicistici, è come se, nel momento in cui ho usato la pietra, avessi espresso il desiderio che la pietra non fosse mai stata ritrovata da me stesso. E' dal momento in cui l'ho perso che ho rimpianto il giorno in cui ne sono entrato in possesso. Probabilmente se non l'avessi mai trovata io, dubito che qualcun altro vi sarebbe mai arrivato. Ma suppongo che oltre alla mia di coscienza o memoria, vi fossero implicate quella di tutti quanti voi, e la pietra non potesse tornare più indietro del momento in cui tutti quanti noi ci siamo conosciuti.
Risollevò lo sguardo, facendo una pausa lunga. E' l'unica spiegazione che sono riuscito a darmi, ma suppongo che a questo punto non abbia molta importanza.
Si staccò dalla sedia per spostarla e prendervi posto, poggiando i gomiti sulla scrivania e la testa sulla mani. Chi diavolo ha convinto Egon a portargli la pietra? Dubito sia in grado di farci alcunchè comunque, ma cosa sa esattamente al suo riguardo? Perché la desidera così tanto?
Sembrava ormai perso nei propri dubbi, dimenticandosi per il momento di voi.CITAZIONESCADENZA VENERDI' 4 ORE 23:59
Forza, tocca a voi un penultimo post. Poi la mia chiusura, poi la vostra. Non sottovalutate il vostro intuito in questa fase, potrebbe saltare fuori qualcosa di più. Prego.
Edited by Ryuk* - 29/2/2016, 09:05. -
.CITAZIONENarrato
Pensato
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Parlato Altri
C'era molto su cui ragione a riguardo: nemmeno le sclerate ed i silenzi enigmatici dei compagni di disavventura potevano distrarlo dal flusso dei suoi pensieri... in realtà Ukon c'era quasi riuscito con quella presa di posizione aggressiva, ma non sembrò andare fino in fondo; in ogni caso se il guerriero Vaygr avrebbe perpetrato le percosse l'aldarese sarebbe intervenuto per fermarlo, aveva già visto abbastanza in quei giorni "non vissuti" e non avrebbe tollerato altro violenza gratuita. Senza contare poi che dovevamo la vita a Rama, Jericho nonostante fosse amareggiato riguardo le menzogne del loro committente, si schierò apertamente dalla sua parte.
Rama ha ragione, calmate i vostri animi ed usate il cervello... ci sono conseguenze ben peggiori a cui pensare attualmente.
In quel contesto la parola "attualmente" era priva di significato... attualmente voleva dire fra alcuni giorni accerchiati da dei selvaggi ed un branco di rettili pronti ad ucciderli, ma al momento dovevano pensare in maniera differente dall'ordinario.
Le domande di Haseo non avevano impressionato molto Rama; quest'ultimo si era limitato solamente a metterli a conoscenza della leggenda del Draco Sanguinis e le sue supposizioni su quest'ultima.
Invece i quesiti posti dall'altro aldarese avevano stuzzicato l'attenzione dell'interlocutore, sebbene quest'ultimo non potesse rispondere con certezza agli interrogativi, le sue supposizioni dovevano per forza avvicinarsi alla realtà dei fatti dietro quel fenomeno che abbatteva ogni regola imposta dalla fisica conosciuta dagli umani.
Ascoltò con attenzione cos'aveva da dire Rama, dopotutto era il maggior conoscitore del Draco Sanguinis; Jericho non dubitava che l'uomo dai capelli corvini avesse studiato a fondo quella pietra, se così non fosse con assoluta certezza non sarebbero lì.
Se quello che dice è vero, allora le possibilità di quella pietra sono infinite e forse addirittura superiori al Meta elemento... o forse potrebbe trattarsi di un frammento di Corestone con delle proprietà particolari.
Dopotutto la corestone permette di manipolare lo spazio ed il tempo in maniera simile, se usata correttamente può alterare la realtà proprio come ha fatto il Draco Sanguinis ed avere conseguenze assurde come in questo caso.
Se quello che ha detto Rama è vero allora siamo in un mare di guai: Egon ha la pietra e qualcuno che conosce il suo potenziale gli ha commissionato questo furto, quanto tempo passerà prima che quest'ultimo la usi per i suoi comodi?
Lo studioso stava rimuginando a lungo e ben presto sarebbe partito con uno dei suoi discorsi; stentava ancora a tenere a mente quei concetti e sforzandosi di comprendere quelle astratte teorie, c'era il rischio che il suo cervello gli esplodesse per lo sforzo... poteva solamente immaginare l'agonia provata da Ukon per seguire quei discorsi senza alcuna conoscenza in quest'ambito (e non solo del Vaygr).
Analizzata la situazione con attenzione e tratte le sue conclusioni, Jericho cercò di "teorizzare" a cosa servisse quella pietra e le sue reali capacità.
Se non è stato un viaggio nel tempo nel senso stretto (in quel caso ci sarebbero due di ognuno di noi), ma solamente un trasporto delle nostre "entità", ciò vuol dire che i nostri corpi sono rimasti a Nasradeva come dei gusci vuoti. Tuttavia se noi non partiamo al loro inseguimento questa circostanza non potrebbe avvenire, quindi è come se tutto questo non fosse mai successo. Ho sbagliato qualcosa?
Chiedeva a tutti, ma in particolare a Rama, forse l'unico della squadra che poteva fornirgli un valido consiglio; come studioso le sue affermazioni non erano mai certe e potevano essere confutate, per questo si metteva in discussione e prima di asserire qualcosa con certezza. In ogni caso avrebbe preso in considerazione le eventuali parole dei suoi alleati.
Io personalmente non credo alle leggende: il Draco Sanguinis può essere quello che volete, ma secondo me ha un preciso meccanismo di attivazione e 'può compiere alcune azioni, mentre altre no'. Non è un caso che ci abbia riportati qui al punto di partenza, se fosse realmente capace di esaudire qualunque desiderio con la sola volontà di chi la impugna allora sarebbe in mano nostra e non altrove...
Già, perchè poteva essere ancora nelle mani del metamorfo, ma poteva anche essere altrove... o addirittura nelle mani di Rama. Chi può dirlo?
Non era la prima volta che Rama gli mentiva e Jericho non lo avrebbe biasimato affatto, conscio del rischio corso conoscendo quella possibile verità celata.
Invece le sue capacità oltre ad essere specifiche, hanno anche dei limiti. Potrebbe trattarsi di un artefatto capace di trasportare esseri viventi in locazioni diverse, non solo spaziali, ma anche temporali: una specie mezzo di trasporto che segue la volontà del proprio utilizzatore, avvicinandolo per quanto possibile alla sua meta, senza alterare sensibilmente la realtà.
Forse era un conclusione folle, ma negli ultimi mesi aveva assistito a diverse circostanze altrettanto folli... tra cui l'apparizione di un drago, una razza creduta estinta da tempo immemore o forse emigrata chissà dove. Queste due vicende potevano essere veramente collegate tra loro?
Dopotutto un drago non appare dal nulla senza un motivo, a meno che non vi fosse stato letteralmente teletrasportato, in maniera paragonabile a quello che gli era successo.
Presto per dirlo... ma non devo tralasciare nessuna pista. Haseo ha già messo al corrente Rama ed Ukon della storia del drago, dovrei forse palesare i miei dubbi a riguardo? A cosa servirebbe?
Rama non pare sapere nulla a riguardo ed anche fosse a conoscenza di qualche dettaglio, potrebbe anche non metterci al corrente.
L'espressione del biondo era un misto tra contraddizione e confusione. Sforzare troppo in cervello in quella circostanza, forse era tra le controindicazioni sull'etichetta del Draco Sanguinis... riprese il controllo, forse stava divagando troppo. In quel momento a Rama premeva sapere del mandante del furto, se aveva reclutato suo fratello era a conoscenza di chi lo possedeva e di sicuro conosce alcune delle sue reali capacità.
La vera domanda è: questa persona misteriosa che vuole fare con le capacità del Draco Sanguinis?
Cosa più importante: gli avventurieri sarebbero partiti nuovamente per impedire agli amici dei rettili di consegnare il manufatto nelle mani del misterioso mandante del furto?CITAZIONEScheda pg: Jericho
Potenza: 10
Vita: 200/200
100%
Chakra: 230/230
100%
Discipline:
Elemento: Acqua
Elemento: Aria
Arte Segreta:
Meta Magister
Slot Usati:
-
Slot rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Distanza:
-
Stance:
-
Auree:
-
Passive:
Passive: Airbending
Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Rabdomante
Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).
Status/Buff:
-
Cooldown:
-
Abilità:
Mani Veloci
Pronto Soccorso
Armi e Armature:
Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
3x Pallini di piombo [Ricariche]
Oggetti consumabili:
3(?)x Pozione dello Spirito [Se tutto ciò non è mai accaduto dovrei riavere indietro le pozze usate nella quest XD]
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline Flask. -
.CITAZIONEPosizione Finale Misaki: ???.
-
.LegendaParlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo Kato. -
.
Arrogante di un Rama, chiedeva la loro riconoscenza quando invece era lui il primo a doverli ringraziare per avergli parato il culo un numero incalcolabile di volte all’interno della giungla di Nasradeva. Se non fosse stato per loro, quel capellone sarebbe morto già da un bel pezzo, era inutile che si vantava di come era riuscito a riportarli indietro nel tempo visto che stando alle sue stesse parole nemmeno lui sapeva esattamente come aveva fatto o come fosse successo. Quindi motivi per ringraziarlo proprio non ce n’erano, anzi, la voglia di prenderlo a sberle era sempre più forte. I pugni di Ukon erano serrati a tenaglia, sul suo volto era dipinto un grugno di rabbia, mentre i denti, digrignati, fissavano quello che considerava il colpevole delle loro disavventure. Se solo non si fosse trovato nel cuore della città dei nemici, probabilmente lo avrebbe già pestato e torturato per fargli sputare la verità. Perché c’è da dire che proprio non riusciva più a fidarsi ormai, era convinto che sapesse molto più di quanto volesse far trasparire, ma in ogni caso le sue spiegazioni teorico-scientifiche circa l’accaduto costrinsero il bruto energumeno a far usare il cervello e i suoi neuroni in una maniera che poche volte aveva usato in vita sua e questo, incredibile a dirsi, lo fece parzialmente calmare e tranquillizzare. Già, Ukon stava spremendo le meningi per cercare di stare dietro a quel discorso da cervelloni e capirne il senso e non vi nego che alcune parole gli sfuggivano. Infondo era cresciuto in terre desolate e selvagge, non era certo un topo di biblioteca. Si grattava la capoccia, strofinava il mento e faceva strane espressioni facciali come se fosse tutto concentrato per cercare di apprendere quanto più possibile.
Una cosa comunque aveva pienamente compreso quel suo cervello da cavernicolo: in un modo o nell’altro era tornato indietro nel tempo e questo era un dato di fatto inconfutabile. Era stato poi particolarmente colpito dall’asserzione dello studioso secondo cui probabilmente si sarebbe potuto tornare ancora più indietro nel tempo se si fosse usata la pietra in completa solitudine. Questo confermava la sua ipotesi iniziale secondo cui avrebbe potuto tornare indietro nel tempo per cambiare le sorti della storia e del mondo, per ridare ai Vaygr il possesso delle loro terre. Tutto questo lo lasciava tremendamente confuso e particolarmente perplesso perché ancora non riusciva a credere e a capacitarsi di come tutto questo fosse possibile ne da dove scaturissero poteri simili, ma quello che contava era che ciò era appunto fattibile, a prescindere da quelle che poi erano le meccaniche materiali del suo svolgimento. Un ghigno soddisfatto si stampò sul suo volto, era il suo turno di proferire parola: sbatté violentemente la mano sul tavolo per richiamare l’attenzione ed imporre il silenzio.
Bla bla bla, al diavolo tutte le vostre strambalate teorie senza alcuna base concreta! Invece che star qui a parlare e a perdere tempo dovremmo metterci immediatamente in viaggio per andare a recuperare l’artefatto visto che si trova ancora in loro possesso! Con la differenza che questa volta non falliremo: sappiamo già cosa ci attende all’interno della giungla di Nasradeva, sappiamo chi sono i nostri nemici, dove si troveranno, quali sono le loro capacità. Insomma sappiamo tutto di loro. Abbiamo un vantaggio enorme, mentre loro non si immaginano nemmeno chi siamo. Tendiamogli un imboscata, piombiamo su di loro e prediamoci le loro teste. Solo a quel punto potremo interrogarci su chi sono gli altri probabili malintenzionati desiderosi di mettere le mani sull’artefatto.
Deciso e diretto come al solito. Il suo tono profondo e tonante rimbombava nella stanza mentre i suoi occhi decisi e grintosi fissavano uno ad uno i presenti. Aveva bisogno di loro per recuperare quell’affare, ma se per puro caso si fossero tirati indietro ci sarebbe andato da solo. La ricompensa era troppo preziosa per potersi tirare indietro. Anche perché nella sua mente si era fatto largo un nefasto pensiero: se quell’oggetto fosse finito nelle mani dell’impero le speranze di ribaltare il loro attuale dominio sarebbero state nulle in quanto quei bastardi avrebbero sempre avuto la possibilità di tornare indietro per anticipare una loro eventuale sconfitta. Era deciso a conquistarsi quell’oggetto, in un modo o nell’altro. E onestamente non gli interessava chi altri fosse desideroso di prenderlo, tanto era convinto che una volta in mano sua nessun altro avrebbe osato avvicinarsi per sottrarglielo o se lo avesse fatto avrebbe sempre trovato la sua ascia pronta a dargli il benservito.. -
.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Prologo
Dopo l'incredibile rivelazione di Rama tutti e quattro gli avventurieri ebbero tempo di provare ad assimilare quella serie straordinaria di eventi che li avevano riportati al punto di partenza, chi provava a usare logica per determinare lo stato attuale delle cose, chi si concentrava sull'aspetto più teorica della situazione provando a ipotizzare le implicazioni di quel che il Draco Sanguinis aveva generato, chi già si proponeva di rimediare immediatamente sfruttando quella sorta di "seconda occasione" che avevano.
Ukon per il momento rimaneva pensieroso, quindi Rama si concentrò su Jericho che fu il primo ad esprimere i suoi pensieri.
Proprio così, attualmente gli avvenimenti che noi cinque rimembriamo come vita vissuta tecnicamente non sono mai avvenuti nella realtà. Perlomeno in questa realtà... E spostò lo sguardo verso Misaki, mostrando che con questa ultima frase voleva avvalorare quanto detto dalla giovane.
E' da quando sono venuto a conoscenza del Draco Sanguinis che mi sono interessato alle stesse teorie che hai menzionato tu, Misaki. Solo che le ho trovato sempre troppo.. "logiche". Per quanto sia un uomo di scienza, non posso negare che il mistero di molti oggetti, reperti e reliquie affonda le proprie radici in qualcosa di meno razionale e dimostrabile. Esistono forze al di sopra di tutti quanti noi, l'esperienza di una vita mi ha insegnato che non si può mai dare nulla per scontato.
Udì anche le considerazioni di Haseo e stava per rispondere alla grande confusione che il biondo aveva nella sua mente quando Ukon sembrò risvegliarsi, realizzando forse in che modo poteva servirsi del Draco per i propri scopi e reagì con rinnovato impeto infervorato per far valere le proprie opinioni.
Rama portò l'indice e il pollice alla fronte, massaggiando le tempie e strizzando gli occhi respirando per avere la pazienza di poter chiarire la questione in maniera tale che persino Ukon potesse calmarsi. Non possiamo tornare a Nasradeva, sarebbe un suicidio. Molto probabilmente non sono state solo le nostre coscienze a tornare indietro ma tutte le coscienze coinvolte con il Draco, incluse quindi quelle di Egon e dei suoi compagni.
E nel dire questo guardò Ukon negli occhi come per infondere forza a quanto detto, ma guardò anche Haseo poi, che aveva proposto di ripartire per la spedizione di recupero. Non ne sono sicuro al cento per cento, ma essendoci anche solo una minima probabilità che ciò possa essere vero, un viaggio fin laggiù è da escludere.
Si alzò nel mentre, scurendosi in volto. Se fosse davvero come temo, Egon avrà avuto una volta per tutte la conferma dell'autenticità della pietra e del suo enorme potere e potrebbe riferirlo al suo mandante. Ora quasi mi pento di averci tratti tutti in salvo in quel modo, potrei aver messo a rischio l'intero Paese.
Sollevò lo sguardo visibilmente tormentato, guardando Jericho che lì in mezzo era la mente a lui più affine. Era stato l'unico a interrogarsi sulle motivazioni di chi avesse commissionato il furto della pietra e sul reale pericolo che il mondo stava correndo. Dopo un ulteriore pausa, ricominciò a parlare. Dobbiamo-*THUMP* *THUMP* *THUMP*
Tre colpi sordi alla porta fecero sobbalzare lo scienziato già fortemente provato dalla situazione. Abbiamo sentito delle urla. Signor Kovranat tutto bene?
Rama ebbe un esitazione, come facendo fatica a comprendere chi stesse parlando. Poi scosse lievemente il capo, rispondendo prontamente. Sì, ehm... Certo, prego.. avanti.
La porta si spalancò e due guardie imperiali fecero il loro ingresso nella stanza. Non erano vestite di armature pesanti e avevano un semplice gladio ornamentale come equipaggiamento. Facevano parte della sorveglianza del museo, non li serviva altro per poter tenere sotto controllo la situazione in un simile posto, nel centro di Neagora.
Signori? Chiese Rama padroneggiandosi e ostentando finta calma.
Le guardie si presero il tempo di guardarvi tutti. La stanza sembrava in ordine e non c'era segno di particolare agitazione. Beh.. abbiamo sentito una discussione particolarmente animata e abbiamo temuto.. che la situazione potesse sfuggirle di mano.
E nel dire ciò la guardia guardava proprio Ukon, difficile confondere quel vocione con quello degli altri.
Come vede non c'è niente di cui preoccuparsi. La ringrazio per la sua efficenza, è proprio grazie alla vostra presenza che posso considerare la mia incolumità e il preservamento delle opere in questo museo in ottime mani. Disse con spiccato garbo Kovranat mimando una riverenza con il capo.
Le guardie non sembrarono del tutto convinto, ma ricambiarono il saluto, soffermandosi qualche altro istante a scrutare i presenti per poi ritornare alla porta. E' sempre fin troppo gentile, signor Kovranat. In caso, siamo qui fuori per qualsiasi cosa abbia bisogno.
La porta si richiuse e Rama rimase immobile per qualche secondo, intento a riflettere mentre solo gli occhi vi guardavano trasmettendo preoccupazione. Il tono era sicuramente più basso e circospetto. Questo non è il posto adatto per condurre questa conversazione. Riceverete il vostro compenso per la spedizione mai avvenuta, ma è sottinteso che non dovrete fare parola di questi avvenimenti con nessuno.
Si spostò dalla scrivania avvicinandosi alla finestra con fare guardingo. Vi suggerisco di lasciare Neagora al più presto in via precauzionale. Io stesso toglierò il disturbo per un pò. Discutere oltre non ci è possibile ma prometto che al più presto mi rimetterò in contatto con ciascuno di voi.
Si voltò un ultima volta verso tutti quanti voi, il viso ormai segnato dalla preoccupazione. Oppure dimenticate di aver mai avuto a che fare con quella pietra. Qualunque essere vivente vi si venuto a contatto in passato o ne venga a contatto in futuro ha il proprio destino irrimediabilmente segnato...Draco Sanguinis
FINECITAZIONECi siamo quasi.
Metteteci tutto l'impegno di cui siete capaci per un degno post conclusivo. Ovviamente Rama non accennerà a prolungare la conversazione a causa di potenziali orecchi indiscreti. Tutti e quattro ricevete prima di lasciare la stanza le 800 monete d'oro pattuite. Nessun drop dal Dungeon tuttavia, dato che tecnicamente non siete mai andati a Nasradeva.
Ebbene sì, più che un Dungeon questo si è dimostrato una Quest e per certi versi un test. Un test per me sul funzionamento dei Dungeon e sull'equilibrio delle ondate. Una Quest in piena regola per voi che riceverete valutazioni alla stregua di una di queste. Ma, come promesso, mi sono riservato una piccola sorpresa per voi come ricompensa della Quest.
MERITO ACQUISITOCITAZIONEAnima dell'Antico
In seguito agli incredibili avvenimenti vissuti durante la visita al Museo delle Scienze e delle Storie di Neagora, il personaggio si sente cambiato nel profondo avvertendo qualcosa di diverso nel proprio animo. Guardandosi allo specchio potrà scorgere di tanto in tanto e in maniera incontrollata un bagliore dorato in fondo all'iride accendersi flebilmente e poi spegnersi dopo qualche istante. Questa condizione potrebbe ripresentarsi in pubblico senza possibilità di nasconderlo. Inoltre il personaggio proverà l'insistente sensazione di essere seguito da qualcuno, specie in luoghi aperti e affollati.
Ottiene infine il seguente talento:CITAZIONEPassive: Foresight
I sogni del personaggio sono compromessi, vivendo scene di luohi e volti sconosciuti come appartenenti ad un altra epoca. Potrebbero essere ricorrenti le figure di grossi draghi. Quando si è svegli diventano sporadici episodi di dejavu e vera e proprie premonizioni, solitamente di fatti di lieve importanza predetti di qualche minuto.
In ruolate masterate (anche ufficiali) è possibile far uso di questa specie di chiaroveggenza acquisita per avere una visione a breve termine di ciò che accadrà nell'immediato futuro. Sta al master stabilire la natura della visione e all'utilizzatore richiederla al momento giusto. E' qualcosa di completamente incontrollabile per cui potrebbe rivelare un evento futuro privo di alcuna rilevanza.. -
.CITAZIONENarrato
Pensato
Parlato
Parlato Altri
Jericho diede il tempo di parlare agli altri, constatando diverse cose nel mentre.
Haseo oltre ad essere quello più sconvolto nel gruppo, non aveva la benché minima discrezione; parlò, senza pensare alle conseguenze, dei propri fatti personali e di informazioni riservate (o preferibilmente da tenere segrete), palesando il coinvolgimento di Misaki e dello stesso Jericho nell'incidente del drago a Vaygrjord. Rivelazioni, secondo Jericho, fuori luogo e soprattutto di scarsa utilità... d'accordo che potevano essere legate fra loro, ma cosa ne poteva sapere Rama di tutto ciò?
Il direttore del museo in quella circostanza non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo, nonostante l'apertura mentale dimostrata, come tutti gli altri era pieno di dubbi; inoltre per quanto Rama potesse sembrare una persona discreta, lo stesso si poteva dire di Ukon... il gigante nordico non si era mostrato particolarmente amichevole con loro, in più non li legava un legame di fiducia come con altri... sarebbe arrivato anche a vendere quelle informazioni per trarre chissà quale vantaggio, per quanto durante l''avventura mai vissuta' si era dimostrato leale nei loro confronti.
Questa ingenuità era forse imputabile alla giovane età e/o a causa di altri eventi sconosciuti allo studioso.
Ukon invece si confermò come la persona che aveva digerito meglio quella faccenda: lasciando parlare chi era più esperto di loro per capire cosa stava succedendo, dimostrando di essere ignorante sull'argomento, ma non stupido ed era un atteggiamento che Jericho apprezzava.
Essendo un Vaygr c'era un'elevata possibilità che fosse interessato ad usare quel manufatto per tornare indietro nel tempo e modificare il corso della storia; secondo lo studioso questa possibilità era inattuabile, oltre ad essere teoricamente impossibile tornare indietro così a lungo, cosa poteva fare un singolo guerriero? Parliamoci chiaro, anche conoscendo i piani e gli avvenimenti, se la forza era soverchiante non avrebbero vinto lo stesso.
Inoltre se un intellettuale come Rama non aveva la minima idea di come utilizzarlo, arrivando a definire un avvenimento "fortuito" l'attivazione del Draco Sanguinis, come poteva sperare Ukon di utilizzarlo? Neanche in una vita di studi, senza la giusta guida, sarebbe riuscito a venirne a capo.
La sua proposta di andare a riprendere l'amuleto fu sensata, trovando il consenso di Jericho... tuttavia quell'intento era destinato a rimanere tale: Egon ed il suo gruppo era anch'esso implicato in quell'evento, quindi un'altra spedizione si sarebbe conclusa in maniera ben peggiore gli avventurieri, in quanto i nemici li surclassavano pesantemente in numero ed abilità.
Misaki invece fece venire letteralmente i brividi al giovane mago. Oltre a rimanere silenziosa per lungo tempo, senza la minima reazione, mostrò un impressionante sangue freddo e l'intenzione di nascondere qualcosa: Jericho aveva avuto l'impressione che qualcosa era cambiato in lei, difficile dire se in bene o in peggio.
Aveva vissuto diverse avventure con la ragazza, ma mai si era mostrata così "tenebrosa". Durante la battaglia finale aveva mostrato di possedere una specie di potere sconosciuto perfino allo studioso, un qualcosa non scritto nei libri di incantesimi (e ne aveva letti parecchi lo studioso) in biblioteca; oltre a ciò era parsa molto lunatica, alternando momenti di spensieratezza ad altri più cupi, come in quel momento.
In quella situazione si sarebbe aspettata una qualche tipo di reazione differente dalla ragazza, non conosceva il suo passato ed anche il suo carattere forse non era altro che una semplice maschera?
Oltretutto le sue conoscenze sull'argomento sembravano ben lontane da una semplice praticamente di magia, ma ricordavano molto un adepta meta magister; lo stesso mago rimase perplesso di fronte alle sue parole, quelle conoscenze erano il vanto dell'ordine neagorese di maghi... come aveva fatto una semplice maga senza risorse a procurarsele? Perchè tale interesse per l'argomento?
C'era qualcosa di strano in Misaki e per quanto Jericho si sforzasse di volerla guardare con gli stessi occhi di prima, come un'amica, qualcosa sembrava averli allontanati ed era più di una sensazione.
Le successive parole di Rama non aggiunsero nient'altro, se non la conferma dei sospetti dello studioso: aver mostrato l'applicazione pratica di quell'artefatto al nemico. Prima che il direttore del museo potesse continuare il suo discorso, venne interrotto dall'intervento di due guardie dell'edificio che "preoccupate" dal baccano proveniente dalla stanza.
I tre vennero immediatamente congedati da Rama, ma mostravano come quei discorsi potevano essere facilmente origliati da chiunque nelle vicinanze e l'intervento di quelle guardie imperiali forse non si dimostrò un caso: forse stavano origliando in attesa di informazioni ghiotte da riferire ai propri superiori, in qual caso la situazione si sarebbe complicata ulteriormente.
L'ex-cacciatore di tesori mostrò immediatamente disagio nel voler proseguire quella conversazione, tagliando corto e lasciando degli avvertimenti ai presenti.
Lasciare Neagora in questa situazione non farà che peggiorare le cose, la stessa città e le persone che ci vivono sono un deterrente per chiunque assassino, inoltre se lasciassi la città ora, senza alcuna spiegazione desterei ulteriori sospetti.
Il biondo fece solamente un cenno affermativo, facendo intendere all'uomo dai capelli corvini che aveva recepito il messaggio, ma che avrebbe fatto di testa sua, accettò volentieri la generosità di quest'ultimo e dopo aver salutato in presenti in maniera amichevole, si sarebbe direbbe nel suo appartamento.
Le ultime parole rimbombavano nella mente dello studioso ed in ogni caso lasciare quel manufatto dai poteri poco chiari nelle mani di qualcuno capace di usarle a pieni poteri gli provocava non poca ansia.
Destino irrimediabilmente segnato. Parole grosse, Rama non è stato limpido fin dall'inizio e forse ha voluto omettere qualche particolare importante ancora una volta.
L'unica cosa che posso fare è vivere come ho sempre fatto, rimanendo attento a qualsiasi cambiamento nella realtà in cui vivo.
Uscì dal museo, ma invece di essere in strada, era ancora all'interno dell'edificio, fuori dall'ufficio del direttore. Jericho si guardò attorno spaesato e in quel momento vide passare le stesse persone viste prima; inizialmente il ragazzo non riuscì a capire cosa stava succedendo, poi tornarono alla mente le parole di Rama, rivivendo le identiche sensazioni provate pochi istanti prima e pensando la stessa identica cosa.
Il biondo portò una mano alla fronte, inarcando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi nel tentativo di dare una spiegazione. Incapace di formulare ipotesi plausibili, archiviò l'accaduto come un semplice caso, cercando di non pensare ancora al Draco Sanguinis.CITAZIONEScheda pg: Jericho
Potenza: 10
Vita: 200/200
100%
Chakra: 230/230
100%
Discipline:
Elemento: Acqua
Elemento: Aria
Arte Segreta:
Meta Magister
Slot Usati:
-
Slot rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Distanza:
-
Stance:
-
Auree:
-
Passive:
Passive: Airbending
Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Rabdomante
Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).
Status/Buff:
-
Cooldown:
-
Abilità:
Mani Veloci
Pronto Soccorso
Armi e Armature:
Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
3x Pallini di piombo [Ricariche]
Oggetti consumabili:
3x Pozione dello Spirito
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline FlaskCITAZIONEBella ruolata, colpi di scena ovunque verso la fine e personaggi davvero ambigui.
Tralasciando la difficoltà del combattimento, abissale tra le prime tre ondate e quella finale (dato che si trattava di un test), tutto sommato non ci sono stati punti negativi; purtroppo molto spesso i tempi di risposta sono stati davvero lunghi e strazianti, facendo calare un il ritmo della ruolata.
Avrei preferito delle risposte più certe verso la fine riguardo il potere dell'artefatto e non "mi è andata a culo, ringraziate dio", ma effettivamente è più realistico in questo modo. Post completi e ben curati sempre (nonostante la mole di lavoro sulle spalle).
Non do il massimo perchè Ryuk può fare di meglio, anche se il risultato è stato lo stesso apprezzabile.
Voto: 4/5
Edited by Isawa - 12/3/2016, 20:54. -
.LegendaParlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo KatoCITAZIONEnel complesso la ruolata è stata divertente e piena di colpi di scena, l'azione non è mai mancata e hai spinto i nostri cervelli al limite come sempre, forse non regolandoti alla fine, ma questo già lo sai XD.
Abbiamo dato il tutto per tutto in ogni singola azione, nella speranza di liberarci di ogni singolo nemico nella maniera più rapida possibile. A dire il vero, mi aspettavo si parecchia azione, ma dal momento che sarebbe stata una missione facente parte di un ciclo, anche una certa introspettività... quella cosa che ti fa dire: Mio dio che cosa è successo!
E' mancato quel colpo di scena stile Braxamundis, dove da un momento all'altro la situazione è stata ribaltata per poi essere ribaltata di nuovo. Il dungeon è stata più un'avventura a senso unico, dove i combattimenti precedenti erano solo un pretesto per raggiungere il fratello di Rama, che alla fine si è dimostrato un Mob come un'altro. Mi sarebbe piaciuto molto di più aver avuto a che fare con un personaggio del calibro di Luvar, per esempio, o magari uno a cazzo duro come Yasir dalla mia parte. Questo è poi l'ultimo punto dolente della questione: Rama è di partenza un personaggio inutile, sin dall'inizio si è dimostrato il peso che era, per carità, non ti sto rimproverando questo, però mi sarei aspettato nel momento più concitato una serie di battute più profonde con il fratello, per marcare la differenza tra loro due e il contrasto che li ha portati su strade diverse, soprattutto per il fatto che Egon lo voleva morto.
La cosa positiva, nonostante il fatto che se ci fossero stati altri quattro tizi al posto nostro la missione non sarebbe cambiata di una virgola, è che personalmente ho trovato uno spunto per continuare la mia trama e te ne ringrazio.
Voto: 3/5
Edited by Trinciapolli - 13/3/2016, 14:29. -
.CITAZIONEOk. Ma il voto è da 0 a 5 xD.
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Ecco perché loro erano dei cervelloni intellettuali e lui un sadico guerriero: Ukon non faceva caso a certe finezze di ragionamento ed era spesso impulsivo, anteponendo i muscoli e la forza bruta alla ragione, l’istinto alla logica. Quando il capellone Rama gli disse che anche Egon ed il suo gruppo potevano essere stati influenzati dal potere del Draco e dunque le loro coscienze riportate indietro nel tempo, tutto il fervore del colossale pelato sembrò placarsi all’istante. Non aveva considerato questa evenienza. La sua smania di andare di nuovo nella foresta di Nasradeva poteva essere controproducente se non addirittura letale, primo perché se anche quelli erano davvero tornati indietro nel tempo allora avrebbero cambiato certamente strada e secondo perché anche loro conoscevano le sue abilità adesso.
Il suo sguardo si fece dubbioso e pensieroso mentre la mano passava su e giù lungo il mento. Cercava di spremere le meningi ma non gli veniva nulla in mente di come avrebbe potuto recuperare quell’oggetto. E poi adesso che ci pensava: Rama aveva attivato quella pietra inconsciamente, senza volerlo (a meno che gli stesse mentendo su questo punto, ancora non si fidava di quell’uomo visto che gli aveva mentito sino all’ultimo), c’era il rischio che Egon potesse fare altrettanto o che capisse in qualche modo come usare quell’oggetto adesso che aveva visto farlo al fratello. Insomma, il quadro era complesso e gli scenari possibile parecchio intricati ed inquietanti. Una cosa era certa: non c’era tempo da perdere, perché se Egon avesse capito come usare quella pietra a suo vantaggio per loro sarebbe stato impossibile recuperarla, così come se la pietra per disgrazia fosse caduta nelle mani degli imperiali non solo per il nordico sarebbe stato impensabile riscrivere il corso della storia ma addirittura quei bastardi avrebbero continuamente potuto controllare gli avvenimenti lungo la linea temporale riuscendo ogni volta a ribaltare una situazione sfavorevole semplicemente tornando indietro per fronteggiarla meglio. Insomma, non era certo d’accordo con quella tattica attendista e da conigli che proponeva il direttore del museo. Nascondersi non era da lui, anche perché non ci riusciva mai vista la sua stazza.
Il fatto però che tutti volessero mettersi in un angolino in attesa di qualcosa gli dava un vantaggio: poteva anticiparli e mettersi alla ricerca dell’artefatto, non da solo ovviamente, ma con l’aiuto dei “suoi compari”. In questo modo avrebbe potuto usare la pietra tutta per se. C’era ovviamente un solo problema, ossia che non aveva la minima idea di dove cominciare a cercare. La persona con più informazioni a disposizione era senza ombra di dubbio il direttore Rama, ma ovviamente non avrebbe potuto torturarlo per cavargli le informazioni di bocca, non nel centro di Neagora per lo meno, città imperiale per eccellenza. Doveva trovare un modo per farlo uscire da quella biblioteca, per farlo uscire da Neagora, da solo possibilmente. Doveva creare una trappola, un diversivo, un esamotage da cacciatore qual’era. Dubitava che quello ci sarebbe cascato se era intelligente la metà di quanto si vantava di essere, ma un tentativo si poteva sempre fare, altrimenti non gli sarebbe rimasto che prepararsi al meglio ed aspettare la sua convocazione. Quella pietra doveva assolutamente finire nelle sue nordiche mani.CITAZIONEVoto master: 4
Sempre belle le tue role, piene di colpi di scena e sai bene quanto apprezzi quando qualcuno riesce a tenere aperte tante role di qualità come queste contemporaneamente. C’è però qualcosa che mi ha lasciato un senso di insoddisfazione in questa role e forse non è nemmeno una tua mancanza ma risiede proprio nel tipo di role stessa, nel dungeon. Non so. I nemici erano ben curati, ogni animale aveva le sue caratteristiche, ma in più punti ho avuto l’impressione di trovarmi in una role, perdonami il termine, “ignorante” perché ci si doveva solo coordinare e menare le mani. Ovviamente alla fine si è dimostrata tutto fuor che una role ignorante, ma ho avuto questo senso in più punti e come ti ho detto forse è perché i dungeon non fanno per o forse perché si poteva gestire diversamente. Davvero non saprei, comunque hai fatto un ottimo lavoro come sempre..