[DUNGEON] Draco Sanguinis

Trinciapolli, Isawa, Yasu, Mrxxx

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    Draco Sanguinis

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Prologo




    divisore






    La reazione pronta di Misaki bloccò prontamente gli attacchi di Peta ma non quelli del Ganga che riuscì ad addentarla tra il collo e la spalla. Quell'ultimo colpo assieme al veleno che massiccio ormai circolava nelle vene della ragazza la fecero soccombere verso un oblio senza uscita. E lì vi sarebbe rimasta se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Jericho che riuscì a lenire quanto bastava le ferite più gravi tanto da permetterle di rimanere cosciente.

    Haseo e il redivivo Ukon nel frattempo si prepararono all'assalto finale contro il coccodrillo umanoide congiungendo le forte per un ultima e devastante serie di fendenti che misero a dura prova il già pluriferito Egon.

    Il biondo tra l'altro riuscì a recidere il legaccio che teneva legata la fantomatica reliquia al petto del Metamorfo che fuori di senno com'era non si era nemmeno accorto di averlo irrimediabilmente perso. Il monile fu lanciato verso Rama che lo afferrò al volo, avendo chiaro nella propria mente cosa avrebbe dovuto fare.

    L'ascia di Ukon invece si infranse contro le scaglie del petto del trasformato, respingendolo indietro con un ultimo violento colpo. Quello era decisamente troppo anche per l'irriducibile selvaggio che per un momento si trovò in ginocchio, capo in avanti e sangue che colava dalle fauci da rettile semi aperte.

    Tuttavia, lo avreste intuito subito, non era ancora finita. Il corpo di Egon cominciò a ridursi gradualmente di dimensioni fino a tornare alle dimensioni nominali dell'uomo, che comunque superava il metro e novanta. Le ferite erano evidenti sul suo torso e il capo era ancora basso, indice di quanto fosse provato nel fisico.
    [Action: Endless Fury]+[Skill: Natural Regeneration]
    [Vita = Furiax2 = 20x2 = 40]


    CITAZIONE
    Action: Endless Fury
    [Gratuita]
    Durante la Stance: Blood Seeker, se la Vita del metamorfo scende a 0, la Skill: Natural Regeneration viene attivata gratuitamente, senza consumo chakra e rigenera Vita pari al triplo della Furia posseduta, ma la trasformazione viene immediatamente interrotta.

    CITAZIONE
    Skill: Natural Regeneration
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Il portatore possiede doti rigenerative migliorate. Entra in uno stato forzato di calma, incrementando la propria rigenerazione.
    Rigenera punti Vita pari al doppio della Furia attuale, svuotando tale riserva.
    Se questa Skill viene eseguita durante la trasformazione, la interrompe all'istante.
    [Chakra: 30]

    L'uomo si rialzò, accumulando tutto il sangue che aveva in bocca in un unico spruzzo che riversò a terra, ghignando con la bocca imbratta verso di voi. Allargò le falangi artigliate ringhiando ferocemente con tono ferale anche se adesso aveva nuovamente aspetto umano. Peta, galvanizzato dall'incredibile resistenza e coraggio del proprio leader, urlò a propria volta contro di voi, incitando il Ganga a fare altrettanto. In quella bolgia selvaggia, anche i rideraptor si unirono al ruggito feroce tale da rendere ancora più evidente come il gruppo fosse circondato, mal ridotto, senza speranze.


    Fu in quel momento che l'avrete visto. Un improvviso bagliore rosso intenso partire dalla direzione di Rama. Se vi foste voltati per guardare meglio, avrete notato che il bagliore scaturiva dal petto dell'uomo dove le mani erano raccolte e reggevano quello che fino a poco prima era sembrato nient'altro che una pietra inerme. Il bagliore risultò sempre più accecante e prepotente tanto da indurvi a distogliere lo sguardo. E mentre la vostra vista rimaneva abbagliata dall'improvvisa luce, anche gli altri sensi impercettibilmente cominciarono a sbiadirsi, come sovraccarichi di informazioni al punto da esserne stonati.

    Avreste avvertito come ultima cosa i mostri intorno a voi infuriarsi sempre di più fino ad attaccarvi, in massa, per annientarvi una volta per tutte. Solo che non un artiglio vi avrebbe raggiunto, nessuna coppia di fauci, nessuna lama, nessun proiettile. Solo il rosso intenso che divenne immenso fino a ingoiare l'intera vostra realtà, dissolvendosi gradualmente nel bianco candido dell'incoscienza più assoluta.









    Il Museo della Storia e delle Scienze di Neagora, fulgido baluardo dell'illuminismo intellettuale che mai è riuscito ad imporsi oltre le porte della illuminata città. Con rammarico gli intellettuali neagoresi assitono all'imporsi della forza bruta e della voce grossa nel mondo, mentre la ragione e l'intelletto vengono calpestati dalla sete di potere e dall'amore del denaro.

    Tutto questo era possibile subirlo in tutta Kalendor, ma non a Neagora. Qui la conoscenza poteva aprire le proprie ali ed essere libera. Non esiste idea o convinzione che andasse derisa o ignorata, ogni punto di vista doveva essere ascoltato se accompagnato con argomentazioni valide e le menti di tutti gli uomini poteva trovare terreno fertile per la loro crescita e la propria espansione.

    E il Museo ne era il simbolo. Qui documentata e custodita con meticolosa cura risiede la storia e la sapienza di Kalendor. Libri, monili e artefatti antichi e dal valore inestimabile (per gli studiosi) vengono esposti a chiunque voglia esaminarli e consultati da qualunque persona assetata di verità, chiunque questa fosse. Sarà anche per questo che è stato così semplice per i ladri in questione appropiarsi dell'antico artefatto e svignarsela senza destare particolari sospetti.

    Non vi sarebbe difatti la benché minima traccia del suddetto oggetto nè dei malviventi, spariti nel nulla poco dopo aver varcato la soglia del museo, se lo stesso direttore del Museo non fosse invischiato egli stesso in qualche giro losco, come da sempre le autorità Neagoresi sospettano. Egli è difatti un personaggio certamente ambiguo e singolare, anche se indubbiamente colto e ammiratore di ogni forma di arte, antica presente o futura.

    Dall'inizio della sua direzione infatti il Museo si è arricchito in maniera esponenziale di oggetti antichi e rari, facendo aumentare di pari passo l'afflusso di visitatori e studiosi e incrementando di molto le entrate del Museo, e questo ha certamente incoraggiato il diffuso atteggiamento degli organi legislativi a chiudere a volte un occhio, a volte entrambi.

    Tralasciando particolare gustosi da parrucchiere sulla persona del direttore che di certo durante la vostra permanenza a Neagora non vi saranno sfuggiti, è nella sfarzosa Hall del museo che questi vi riceve, insieme ad una rada commissione di rappresentanti dell'amministrazione cittadina. Di certo il direttore ha modo di attrarre la vostra attenzione risaltando sia per atteggiamento che per presenza. Giovane, sulla trentina, capelli di un nero cenere, carnagione bruna e abiti comuni per la moda chic neagorese. Ah, e un borioso gatto nero posato sulla schiena che vi guarda con aria annoiata.

    Sono lieto che siate accorsi tempestivamente, miei cari avventurieri. Quel che ci ha colpiti è stato un efferato misfatto che ci ha privato di un nostro prezioso artefatto, un oggetto dall'età incalcolabile e dall'affascinante aura di mistero: il draco Sanguinis. Io stesso, dapprima sconcertato per l'inefficienza della nostra sorveglianza, mi sono adoperato in cerca di qualsiasi informazione utile potesse darci un minimo indizio su chi possano essere stati questi nemici della conoscenza e dell'arte e alla fine sono riuscito a scovare una traccia..

    La cosa non mi meraviglia.. Mormorò qualcuno dei presenti, inducendo il giovane direttore a una breve e al girare lieve della testa, ma ciò non riuscì a perturbare l'espressione calma e composta sul suo volto se non per una lieve piega al lato destro della bocca che poteva essere letta come un sorrisetto di compiacimento.

    Dicevo, una traccia.
    Disse schiarendosi lievemente la voce al che gli altri presenti sembrarono ricomporsi sommariamente. Probabilmente oltre alle dicerie, il direttore si era guadagnato anche un certo rispetto da parte dei neagoresi. O timore.

    Che ci porta fin dentro alla fitta foresta di Nasradeva. *Brusìo scomposto degli astanti* L'uomo si ferma, adesso il sorriso è bello che evidente. Forse godeva nel suscitare pettegolezzi, dicerie e brividi freddi negli altri. Già, brividi, la reazione comune di qualunque persona sana di mente all'udire il nome di quella regione dimenticata da dio. Lo so lo so. Solo un folle si addentrerebbe in quegli antri maledetti e per cosa? Per un antico pezzo di pietra inerme. Ma è sulla vostra buona volontà e in nome della conoscenza e della verità che faccio appello ai vostri cuori e vi prego di non desistere come diversi altri hanno già fatto prima di voi.

    Questa poteva essere una notizia. Nessuno di voi sapeva in anticipo dove vi avrebbe spinto la caccia al ladro e adesso lo sapete. Cosa avrebbe suscitato in voi questa novità? Quanto le foreste di Nasradeva avrebbero fatto tremare il vostro cuore e le vostre gambe?

    Se comunque al vostro amore per la scienza preferireste avere qualcosa di più tangibile come motivazione, sono pronto a consegnare a voi 800 monete più il diritto di tenere qualsiasi altro tesoro o refurtiva troviate nelle mani dei malfattori. La cosa importante è che questo Museo abbia ciò che è suo di diritto e che i delinquenti siano consegnati alla giustizia.




    Rama vi avrebbe quindi guardato, ognuno di voi. Il suo volto congelato in un espressione enigmatica, un velato sottinteso che nessuno al mondo avrebbe potuto cogliere. Lo smarrimento sarebbe stato totale, la pausa dopo le ultime parole di Rama forse sarebbe potuta durare un periodo di tempo infinito, al punto che ad un certo punto Rama stesso avrebbe incalzato. Ma vogliate seguirmi nel mio studio, lì potremo parlare meglio.

    Preso congedo dalle personalità di quel salone, interdette a dir poco da quell'improvviso commiato, Rama vi avrebbe condotti al piano superiore dove si trovava la porta del suo ufficio, con tanto di targa con il proprio nome. Una volta dentro, assicuratosi di essere lontano da occhi indiscreti, Rama avrebbe mantenuto il silenzio guardandovi negli occhi, ognuno di voi. Indovinava il vostro smarrimento ed era disposto a tendervi una mano per comprendere cosa mai nel mondo fosse successo.



    CITAZIONE

    SCADENZA DOMENICA 21 ORE 23:59
    Se non si fosse capito, siete fuori Combat. Ruolaggio libero. Dai, divertiamoci.

     
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    Per una volta sembrò andare tutto per il verso giusto, in quanto Haseo riuscì nel compito di recuperare il prezioso monile, per poi lanciarlo verso il legittimo proprietario; nel frattempo Egon aveva subito una serie di ferite capaci di stendere persino un mostro, ma a quanto pare anche lui aveva un asso nella manica e nonostante gli immensi e numerosi squarci sul corpo, dopo brevi istanti necessari per tornare umano, si rialzò come se nulla fosse.

    I suoi alleati gasati da quella dimostrazione di resistenza inumana, imitarono il metamorfo nell'emissione di ruggiti, tanto da creare un coro difficile da ignorare. La situazione si era capovolta nuovamente... a nulla era servita la pozione capace di riportare in vita i morti o le innumerevoli cure mediche prestate da Jericho ai suoi alleati, presto sarebbero finiti trangugiati dalla furia di quelle bestie.

    Che sia veramente la fine? Proprio quando iniziavo a "sviluppare" un pò di quel sentimento coraggio...

    Per quanto si sentisse nervoso non riusciva a tremare, una volta tanto la paura non era un'impedimento, ma un emozione capace di tenerlo concentrato e pronto a tutto; tuttavia il successivo intervento di Rama rese inutile qualsiasi altra precauzione difensiva.
    Nemmeno Jericho, un ragazzo decisamente erudito, capì bene cosa successe di preciso. Inizialmente dal direttore del Museo scaturì una luce vermiglio sempre più intensa, a tal punto da infastidire troppo la vista per continuare a guardare le sua figura; tale bagliore sembrò assorbire completamente la squadra di avventurieri, isolandola dal resto del mondo.
    Difficile descrivere la sensazione di smarrimento provata dal giovane mago, ma ancor peggio fu il non saper nemmeno fare supposizioni su cosa stesse accadendo; la sua coscienza era annebbiata e se prima la vista era solamente infastidita, adesso era decisamente fuori uso, come il resto dei suoi sensi.

    L'ultima cosa che vide lo studioso fu l'ultimo assalto furiosi degli amici dei rettili ed i loro animaletti, ma nessuno di loro raggiunse i bersagli prefissati. Si lasciò andare a quella sensazione, senza opporre resistenza: era opera di Rama e per quanto si fosse dimostrato inaffidabile precedentemente, quell'incantesimo doveva essere capace di salvargli la vita.

    ...

    L'aldarese si ridestò in un contesto familiare. Si guardò attorno e provò una sensazione di deja vu terrificante... non si trattava come al solito, di una situazione molto simile o semplicemente di un sogno premonitore che alla fine si avvera: era praticamente la stessa identica situazione in cui si era trovato diversi giorni fa al museo di Neagora.
    Avrebbe voluto correre verso l'artefice di tutto e chiedere spiegazioni a riguardo, specialmente perchè gli aveva mentito ancora una volta (in questo caso sulle peculiarità del Draco Sanguinis); per il momento rimase al gioco, se veramente non era un suo delirio pre morte, allora non poteva certo prendersi certe confidenza con il direttore del museo in quella circostanza.

    Ascoltò con impazienza le stesse parole del mandante della spedizione, attendendo la fine di quell'interminabile discorso. Comunque sia prima che ognuno di loro potesse fare alcunché, l'uomo dai capelli corvini li guardò con un espressione d'intesa; successivamente li esortò vocalmente a seguirlo nel proprio ufficio.
    Jericho avrebbe voluto porre una miriade di domande a Rama, ma per il momento oltre che stupito, era decisamente confuso: il rivivere quegli eventi, i ricordi della disavventura a Nasradeva ancora presenti nella mente ed era semplicemente come se non fossero mai accaduti... non capiva nemmeno se sul suo corpo sarebbero rimasti i segni di quella spedizione.

    Il giovane mago seguì senza obiettare il mandante nel suo ufficio, sperava di ricevere spiegazioni a riguardo sull'accaduto da parte sua, senza dover porre alcuna domanda. Tuttavia non aprì bocca, lasciando agli avventurieri la prima parola:

    Cosa è successo di preciso? Cioè mi rendo conto da solo di essere tornato al punto di partenza... ma com'è stato possibile?

    Lo studioso voleva porre domande più precise, da lui ci si sarebbe aspettati un pò più di comprensione di quel "paradosso", ma dalle sue labbra uscirono domande probabilmente degne di un "Ukon" selvaggio e non di un meta magister.
    Nelle settimane precedenti aveva studiato svariati aspetti di quella nuova scienza ed oltre la capacità di manipolare lo spazio, vi era anche quella di altare il tempo: tuttavia non a quei livelli. Lui come apprendista era capace solamente di cambiare brevi istanti, si trattava di frazioni di secondo e non certo di riavvolgere interi giorni.

    Cosa più importante: per quale motivo il Draco Sanguinis è esposto insieme agli altri artefatti se nasconde tali peculiarità?

    Era impossibile capire il perchè di tale scelta, cioè in realtà poteva capirla. Nessuno conosceva i poteri di quella pietra ed esporla in bella vista, senza alcuna protezione alcuna la faceva apparire come un oggetto di poco valore, senza alcun uso pratico.
    Purtroppo ora in molti conoscevano le capacità di quell'oggetto, lo stesso Ukon aveva mostrato interesse nel volerlo rubare e di certo Egon e Peta... per assurdo anche la ragazza che in quel momento era ancora viva (anche se lei non aveva assisto a quella specie di miracolo) conoscevano le sue reali capacità e forse sarebbero tornati a rubarlo.
    Sempre se la gemma era in possesso di Rama o attualmente vi fossero in circolazione ben "due" Draco Sanguinis.

    Facendo spazio nella sua mente ed ignorando i possibili paradossi scaturiti da quella circostanza, Jericho poteva immaginare cosa stesse pensando Rama e il desiderio di distruggere la pietra per quanto sensato non gli piaceva per niente; per il momento voleva solamente capire la situazione attuale.

    Suppongo che il Draco Sanguinis ora sia "unicamente" in nostro possesso, ma quali effetti avrà sulla realtà?

    Aveva troppe domande in merito, perciò rimase sul vago, probabilmente lui che lo conosceva meglio di chiunque altro poteva elencare i paradossi originati dal suo utilizzo. Tuttavia rimase all'erta, sempre pronto ad intervenire se vi fosse stato bisogno: si fidava del gruppo, ma non poteva conoscere la loro reazione in quella stranissima circostanza.
    Jericho aveva già fatto pratica sulla manipolazione temporale e conosceva le basi, quell'evento lo aveva scombussolato come tutti, ma non si era allarmato più di tanto, ma lo stesso si poteva dire degli altri?

    CITAZIONE
    Scheda pg: Jericho

    Potenza: 10
    Vita: ?/200

    48%


    Chakra: ?/230

    32%


    Discipline:
    Elemento: Acqua
    Elemento: Aria

    Arte Segreta:
    Meta Magister


    Slot Usati:
    -

    Slot rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Distanza:
    -


    Stance:
    -


    Auree:
    -


    Passive:
    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.

    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    Status/Buff:
    -


    Cooldown:
    -

    Abilità:
    Mani Veloci
    Pronto Soccorso

    Armi e Armature:
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
    Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
    Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
    Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
    3x Pallini di piombo [Ricariche]

    Oggetti consumabili:
    3x Pozione dello Spirito
    1x Pozione dell'Energia Minore
    1x Cristalline Flask
     
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    Haseo Kato
    The Heart of the DragonIl coltello passò tra la spalla e il collo dell'alligatore antropomorfo, frantumando tutte le corde e catenine che reggevano varie pietre. Individuare il Draco Sanguinis a quella distanza, più che altro a quella velocità, non fu' una cosa semplice, ma la mia mano destra si mosse quasi in automatico, afferrando l'oggetto dai poteri sovrannaturali, risvegliando il sangue all'interno della mia carne in un intenso bagliore scarlatto che si concretizzò in un tatuaggio figurante approssimativamente le ali di un drago, per poi venire catapultato all'interno del mio subconscio. O almeno così credevo io.
    Della nebbia circondava il mio campo visivo, come se fossi intento a guardare all'interno di una coltre di fumo. Il soggetto della visione ero io, in ginocchio a terra, su un pavimento a mosaico che riproduceva milioni e milioni di spirali scavate nel terreno. Il "mosaico" riempiva tutta la stanza dove mi trovavo, dove un centinaio di candele disposte sulle pareti rendevano possibile vedere qualcosa in quel luogo oscuro. Perché ero li, cosa ci facevo in un posto del genere? -mi chiesi- e soprattutto, dove mi trovavo?
    La scena avanzò, e non fu l'unica cosa: una creatura enorme, dotata di un corpo ricoperto da squame luccicanti, che riflettevano la flebile luce delle candele, dando all'essere un'aspetto ancora più imponente e spaventoso. Le zampe avanzavano, rivelando dall'ombra la sua figura, con le grandi ali scarlatte spiegate, gettando un'ombra su tutta la mia figura. Lo sguardo della creatura era solo per me e le sue corna protese all'indietro lo rendevano un'essere ancora più infernale. Infine, il dorso leggermente ferito si gonfiava ad ogni passo e respiro, senza mai però spezzare la regalità della creatura stessa, che sembrava quasi dotata di una corona ingioiellata, per via della pietra rossa poco sopra il centro dei suoi occhi spietati, che brillava di luce propria, gettando un'alone rosso su tutto il mio corpo.
    Sapevo che creatura fosse, e mi stupivo di vedermi ancora in piedi dopo un'evidente combattimento. O forse mi aveva deliberatamente lasciato giocare, per divertirsi un po'. Fatto sta, che ancora non capivo il motivo della mia presenza li.. poi, parlai: cioè, il Me della visione parlò.. non riuscii a comprendere le parole, però mi fu possibile vedere il chakra che circondava il mio intero corpo, crescendo ed espandendosi come un torrente in piena, rivelando un'essere dalla carnagione violacea, con il corpo ricoperto di una strana armatura, che somigliava a quella del drago. Successivamente, la pietra sopra la testa del drago iniziò a brillare, illuminando anche il corpo di quello strano essere di in bagliore rosso che però proveniva dal suo stesso corpo, precisamente da dei segni che correvano lungo tutta la sua figura, dalla testa ai piedi. Vi fu ancora uno scambio di battute, ma 'stavolta la visione si interruppe drasticamente, nel momento in cui l'essere che aveva preso il mio posto si lanciò all'attacco contro il drago.
    Tornai alla realtà, catapultato nuovamente senza alcun preavviso, bloccato ancora nel momento in cui avevo afferrato il prezioso monile, che in un gesto istintivo lanciai a Rama, per poi atterrare bruscamente rotolando sulla spalla. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, di permettere alla mia mente di elaborare ciò che fosse successo nella mia mente, quando poi vidi Rama alzare il braccio al cielo, facendo illuminare e bruciare il mio braccio, sul quale si impresse definitivamente lo stesso simbolo che avevo notato prima, come un tatuaggio vero e proprio. Non notai nemmeno le grida dei nostri nemici che provarono a caricarci nuovamente, dopo che Egon fosse "tornato in vita". Soffocai un grido di dolore, per poi rivolgere nuovamente lo sguardo a Rama che scatenò chissà quale forza sovrannaturale, risvegliando il potere del monile e irradiandoci tutti con la stessa luce del cristallo posseduto dal drago. Fissai il monile, come fossi stregato, senza poter fare altro: vidi nuovamente qualcosa... qualcosa di ancora più confuso di prima, che si muoveva indistintamente, seguendo il bagliore rosso della pietra. Intravidi solo uno sguardo.. deciso e potente: degli occhi azzurri irradiati da un potere spaventoso. Ne potevo percepire la forza!
    Poi, niente. Non ricordo nulla di ciò che successe dopo.. mi risvegliai poggiato ad un muro davanti il museo di Naegora, con gli occhi chiusi attendendo il ricevimento dei candidati alla spedizione. Che cosa diavolo era successo!?
    Ok, questo non è normale.. è un sogno? -dissi mordendomi il braccio destro, sentendo dolore- no, non lo è.. un attimo, dimmi che non ho visto quello che ho visto -guardai il braccio, vedendo il tatuaggio bordeaux- cazzo, è successo tutto davvero.. meglio coprirlo.
    Abbassai la manica della giacca, poi vidi Misaki entrare nel museo, seguita da Jericho, e infine Ukon in lontananza: non c'era alcun dubbio, eravamo tornati indietro nel tempo grazie a qualche magia di Rama. Alla fine non si era dimostrato così tanto inutile, ma le domande che mi frullavano in testa doveva cercare assolutamente una risposta, o non me ne sarei mai andato di li.
    Entrai anche io, facendomi spazio tra tutta la folla presente, arrivando davanti a tutti: davanti a Rama. Il direttore disse le stesse parole, una in fila all'altra, che aveva detto a noi un paio di giorni prima, scatenando le medesime reazioni in chi ascoltava. Mi faceva senso tutto questo, davvero. Comunque, alla fine, Rama ci invitò con fare disinvolto all'interno del suo studio privato, cambiando la fine del discorso precedente.
    Mi guardai con gli altri, che erano confusi quanto me sull'accaduto. Non avrei parlato, ma il mio sguardo sarebbe sicuramente bastato per esprimere i miei timori su tutta la situazione.
    Entrammo alla fine nello studio, dove Rama, dopo essersi assicurato di averci messo a riparo da occhi e orecchie indiscrete, ci invitò a fare domande. semplicemente guardandoci. Jericho fu il primo e probabilmente chiese proprio ciò che tutti in quella stanza volevano comprendere: cosa fosse successo di preciso.
    Dopo che Rama avrebbe risposto alle domande del biondo, che erano in fondo anche le mie, posi anche io una domanda: Rama, questo dovrebbe essere un segreto a dirla tutta, anche per Ukon. Mi voglio esporre perché tu stai facendo lo stesso con noi. Io, Misaki e Jericho abbiamo affrontato un drago assieme ad altri valorosi, nelle terre dei Vaygr. Io stesso sono entrato in contatto con il drago, spiritualmente, attraverso una visione attinta direttamente dalla sua mente, e fisicamente, bevendo il suo sangue.
    Avrei sospeso per un momento il monologo, per poi continuare:
    Ora, voglio sapere.. quella pietra, il Draco Sanguinis.. E' il corno di un drago, o un suo frammento, non è così? E' li che vi è rinchiusa la loro anima e il loro potere più profondo. Come hai fatto a domarlo, dimmelo! Da quando sono entrato in contatto con quella creatura passo le notti a fare lo stesso sogno, ogni singola notte, rivedendo la visione che mi trasmesse il Drago. Sento come se qualcosa fosse in me e cercasse la sua metà.. devo risolvere questo problema e comprendere quello che sta accadendo dentro di me.
    Avrei concluso sollevando la manica del mio braccio destro, rivelando il disegno impresso nella mia carne.
    Aiutami.. ti scongiuro!

     
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    Gli attacchi di Haseo e Ukon riuscirono nel loro intento, mentre il Draco Sanguinis finiva finalmente nelle mani di Rama. Ma i nemici non sembravano darsi per vinti, anzi: con ritrovata forza e ferocia si lanciarono tutti all'unisolo contro i quattro avventurieri. Misaki era pronta alla fine: stava già scivolando nell'abisso, la coscienza lentamente scemava nel nulla più assoluto. Se non fosse stato per Jericho, a quell'ora sarebbe già stata esanime, senza vita nel vitto della foresta di Nasdraeva.
    Nonostanze gli occhi socchiusi e il respiro affannoso, però, qualcosa attirò la sua attenzione. Si teneva con la mano gli squarci che il Ganga le aveva provocato, all'altezza della spalla sinistra. Fissava egon quando con la coda dell'occhio notò un bagliore rosso intenso, simile al colore del sangue ma molto più brillante e lucente. Istintivamente si voltò verso la luce, accorgendosi che non era altro che il Draco Sanguinis. Rama stava facendo qualcosa e, qualsiasi cosa fosse, era l'ultimo disperato tentativo di tirarli tutti fuori di lì.
    Velocemente il bagliore crebbe di intensità, avvolgendo tutto e tutti. La ragazza chiuse gli occhi, infastidita. Quando cercò di riaprirli, però, non vide nulla. Solo l'oscurità più eterna. Fece avvidamente anche agli altri sensi, ma con smarrimento si rese conto che a poco a poco i rumori si facevano più sfocati, per poi scomparire del tutto. Era morta? La sua vita aveva finalmetne raggiunto il capolinea?

    uTeoTVB

    Aprì gli occhi di scatto, emettendo un piccolo gemito. Lo sguardo era sgranato, come quando si vede la morte in faccia. Un paio di persone si girarono nella sua direzione con aria interrogativa, per poi tornare ad ascoltare il Direttore. Misaki si guardò attorno, visibilmente sconvolta. Si trovava nel salone del Museo in cui aveva incontrato Rama per la prima volta, nello stesso identico punto in semi-ombra che aveva scelto qualche giorno prima. O meglio, sarebbe stato più corretto dire che aveva appena scelto.
    Il cappuccio era tirato su, un turbinio di ipotesi le squassavano la mente. Ma c'era un'unica soluzione possibile: Rama, grazie al potere del Draco Sanguinis, era riuscito a "riavvolgere" il tempo, lasciando inalterate però la loro memoria. Lo capiì dallo sguardo degli altri 3, un misto di smarrimento e incomprensione. Non proferì parola al tempo, in ogni caso era troppo lontana. C'era solo una parola che ritornava prepotentemente alla fine di ogni possibile spiegazione.

    ~ Meta Magister...

    Il sussurro probabilmente non sarebbe stato udito da nessuno, e forse era meglio così.Doveva restare nell'ombra ancora per un pò. Non era ancora il tempo di uscire allo scoperto.

    Rama fece strada agli avventurieri, conducendoli nel proprio studio. Qui li osservò serio in volto, in attesa della valanga di domande. C'era chi si conteneva come Jericho, mentre Haseo era visibilmente disperato nel conoscere la verità dietro al fantomatico gioiello.
    Misaki si teneva in disparte, appoggiata verso il muro in un punto dove la luce era meno intensa. Più pensava agli effetti che quel gioiello aveva, più i ricordi del suo passato si facevano vividi. Braccia conserte, strinse le dita sugli avambracci mentre un'alone scuro bvalenò per un istante.

    ~ Calma e Disciplina. Calma e Disciplina....

    L'oscurità si manifestava in maniere subdole e imprevedibili, annebbiandole la mente e impossessandosi della sua parte razionale. Non poteva permettere che accadesse in quel momento catartico, dove avrebbe potuto ottenere preziose informazioni sul tipo che avevano incontrato durante lo scontro conm Drago di Ghiaccio.
    Sospirò, sollevando leggermente il cappuccio con la testa. Fissò Rama diritto negli occhi, senza proferir parola. Sapeva che doveva dare delle spiegazioni, e la ragazza era tutto orecchi.
    Forse per una mancanza di attenzione però, non notò l'interesse di Jericho riguardo a questo monile. Se avesse ascoltato meglio, non sarebbe stato difficile capire che anche lui aveva qualche conoscenza riguardante il Meta Elemento. Ma forse, per il momento, era meglio così. La reazione di Misaki sarebbe potuta essere dirompente, distruggendo quel rapporto di mutua fiducia con lo studioso che si era creato fino a quel momento.
    dkysS4L
    Danni Ricevuti = 0
    Danni Inflitti = 0
    dkysS4L



    EquipaggiamentiArmi

    MdgYwgzCatalizzatore del Chakra
    Categoria: Arma mistica
    Danno: 20
    Tipologia Danno: Elementale (Neutro)






    Armatura

    Id7OHmpArmatura Leggera
    Categoria: Classe I
    Riduzione Danno: 30 Fisico





    Extra

    WgmJiNeSchinieri Della Bestia Smeraldo
    Categoria: Protezione Extra
    Riduzione Danno: 5 Fisico




    WgmJiNeFrammento di Pietra spirituale
    Categoria: Arma Mistica Extra
    Bonus: + 50 Chakra
    Note: Non intralcia altro equipaggiamento.




    Dati Misaki
    zvjknstPotenza: 10

    Armor: 30 + 5 = 35
    Res. Fisica: 0

    Res. Elementale: 0

    Livello: 5Exp accumulata: 7/20 exp

    35%


    Vita: 230/230

    100%


    Chakra: 280/280

    100%



    Movimenti:
    ///

    Abilità Extra:
    Maestro delle Auree

    Discipline:
    Elemento: Aria -Rank II
    Elemento: Terra - Rank II

    Arte Segreta:
    Elemento: Oscurità - Rank I

    Scheda:
    Misaki Aomori
    Slot Usati:
    ///

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Auree/Stance/Buff:
    ///

    Status:
    ///

    Cooldowns:
    ///

    Oggetti Consumabili:
    3x Pozioni dell'energia minore (40)
    0x Pozioni dello spirito (60)

    Jqs5GPx
    Abilità Passive
    dkysS4L
    Elemento: Aria
    Airbending (Elusione Ostacoli)
    Feather Fall (Danno Caduta = 0)


    Elemento: Terra
    Earth Empathy I (Rilevamento Movimenti entro 30 m)
    Earth Resist I (Resistenza Skill Terra +20)
    Heart of Rock I (Difesa Skill Terra + 1/2 Consumo)

    Elemento: Oscurità
    Dark Favor I (Potenza + 20, Res. Fisica +20)
    Poisonous Darkness (Skill Arte Sergeta x 3 = BLIND)


    Extra
    Maestro delle Auree (2 Auree, Seconda Aura Consumo + 1/2)




    CITAZIONE
    Posizione Finale Misaki: ???
     
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    La lotta, la furia, la foga, il sangue, le urla tremende ed agguerrite, i gridi disperati di panico, angoscia, dolore, ma anche carica, ardore e combattività. Era per assaporare questi momenti di follia e caos che Ukon viveva, momenti da cui chiunque avrebbe preferito rifuggire ma che davano un senso alla sua esistenza di inarrestabile guerriero. Il suo corpo era coperto di schizzi di sangue, suo e dei suoi nemici, talmente tanto che il liquido rosso gli era pure finito in bocca permettendogli di assaporare il vero gusto della sofferenza e della morte. Perché la morte era lì, pronta ed in agguato, che si aggirava tra loro. Difficile dire chi sarebbe stato il primo a finire in una bolgia infernale, quei combattenti più che uomini sembravano demoni, nell’animo e nell’aspetto. La lama di Ukon si infranse tra le spesse scaglie del nemico, ma ogni volta che infliggeva un colpo questo sembrava rinvigorirsi di aggressività invece che cedere. Ukon similmente era ormai guidato solamente dalla sua rabbia vichinga: non avvertiva nessuna fatica, nessun affanno, solo una insaziabile brama di primeggiare a qualunque costo. Era davvero l’inferno quel luogo, ma proprio mentre la criticità del momento aveva raggiunto il suo picco massimo, qualcosa di sconvolgente e tremendamente insolito quanto inspiegabile accadde. E’ difficile dire cosa stesse pensando il possente colosso nordico in quel momento, non si stava nemmeno chiedendo cosa fosse quell’alternanza di luce, quel progressivo allontanamento quasi si trovasse in un sogno. Lui in quel momento era completamente dedito al combattimento e pertanto combatteva, si muoveva, menava fendenti al vuoto, con gli occhi che sembravano uscire dalle orbite, le vene gonfie, il sudore che colava dalla fronte e i fasci muscolari tesi all’inverosimile.

    E poi… e poi si ritrovò scaraventato in una realtà che aveva già vissuto. O forse la sua mente gli aveva giocato un brutto scherzo? No, no, no. Non ci poteva credere, era vivo e vegeto, sentiva il sangue ancora ribollirgli nelle vene. Con un grugnito in volto ed i nervi ancora tesi si guardava affannosamente intorno, cercando il proprio nemico, cercando Egon, con il corpo leggermente piegato in avanti quasi fosse già pronto a scattare e menare botte. Avrebbe voluto urlare, ma era ancora dannatamente spaesato ed incredulo, pertanto semplicemente continuava sospettosamente a spostare gli occhi a destra e sinistra, sopra e sotto, sin quando incrociò lo sguardo di Rama. Lui. Sì lui aveva fatto qualcosa, lo aveva notato poco prima con la coda dell’occhio maneggiare quel Draco Sanguinis, quella pietra che aveva detto essere inutile, innocua e priva di valore. Oh si, quel bastardo capellone gli aveva nascosto parecchie cose e Ukon adesso era tremendamente incazzato. Ci avrebbe fatto volentieri una chiacchierata con lui nel suo ufficio, ma a modo suo.

    Anche gli altri sembravano alquanto intontiti da quello che era appena successo, ma probabilmente nessuno di loro avrebbe avuto il coraggio di fare quello che avrebbe fatto il colossale Ukon. Si sarebbe infatti avvicinato a Rama e con una rabbia infinita avrebbe cercato di prenderlo per il colletto bianco che portava per alzarlo da terra e sbatterlo violentemente al muro, guardandolo dritto dritto negli occhi, con un’espressione a dir poco truce ed omicida.

    UN ARTEFATTO SENZA ALCUNA UTILITÀ PRATICA, VERO SACCO DI MERDA!? CREDI DI ESSERE TALMENTE INTELLIGENTE DA POTERCI PRENDERE PER IL CULO, NON È FORSE COSÌ? ADESSO VEDI DI RISPONDERE CHIARAMENTE ALLE NOSTRE DOMANDE E DIRCI PER BENE COSA CAZZO E’ SUCCESSO E A COSA SERVE QUELLA PIETRA!

    Ruggiva minaccioso. Il tono era apertamente aggressivo e ostile come non mai: era sul punto di spaccargli tutti i denti. Forse per gli altri sarebbe stata l’ennesima manifestazione di uno scorbutico quanto rozzo ed incivile Vaygr, ma per Ukon non c’era rispetto per chi gli aveva mentito una volta e soprattutto era fermamente convinto che solo con la minaccia e solo incutendo paura poteva cavare tutte le informazioni. Infondo Rama gli aveva negato la possibilità di finire ed uccidere Egon e per un Vayrg purosangue non c’era disonore più grande che abbandonare il campo di battaglia fuggendo come codardi. E poi se non avesse agito in quel modo c’era il rischio che Rama gli mentisse ancora. Quanto alle domande, beh gli altri ne avevano fatte in abbondanza per capire di cosa si trattasse quell’oggetto e stando alle parole del biondino non era la prima manifestazione mistica legata ad un drago. E nella mente bigotta e tremendamente incazzata del nostro pelato sanguinario si stava facendo strada un’intuizione ed un’idea forse nemmeno troppo strapalata o infondata: se quel coso gli aveva permesso di tornare al punto di partenza, di riallacciare la pellicola del tempo dandogli la possibilità di mantenere la loro coscienza e i loro ricordi forse c’era la remota possibilità che potesse tornare indietro prima della guerra, per salvare migliaia di vite spezzate dagli schifosi imperiali, soprattutto quelle dei suoi valorosi compagni d’armi. Perchè alla fine Ukon era burbero, ma non era per niente sciocco, anzi.
     
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    Draco Sanguinis

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Prologo




    divisore






    Le domande ovviamente arrivarono di lì a poco. Jericho, l'animo più acuto, fece le domande giuste, andando dritto al nocciolo della questione e al funzionamento della pietra. Haseo, forse tormentato da chissà quali demoni, era meno lucido ma senz'altro compensava in veemenza. Doveva aver visto qualcosa che Rama non riuscì a comprendere. Misaki, enigmatica come al solito, rimase gelida attendendo in silenzio, forse era quella che lo spaventava più di tutti.

    Di tutti, certo, persino di Ukon che come era prevedibile anteponeva la forza bruta alle parole. Un certo timore per la propria incolumità lo nutriva, anche perché i Vaygr erano ben noti per la propria impulsività e non certo per il proprio giudizio, ma riconosceva che l'omaccione aveva avuto tante occasioni per tentare mosse avventate nella giungla di Nasradeva senza coglierne alcuna, non avrebbe di certo commesso qualche sciocchezza proprio lì nel bel mezzo di Neagora.



    Rama si fece sbattere contro il muro, lamentandosi appena per la botta comunque non da poco. Per un attimo la sua espressione fu sopraffatta dal timore per la propria incolumità, cercando con lo sguardo l'ausilio degli altri avventurieri per la propria difesa personale. Non si aspettava che Ukon fosse riconoscente per essere ancora vivo e vegeto, ma dagli altri un minimo di riconoscenza gli sembrava scontata.

    Cosa è successo? Fu la prima cosa che riuscì a dire vincendo il timore, guardando ciascuno di loro, uno per uno. Siete vivi no? E' questo quel che conta. Ci è stata data una seconda occasione.

    E lo disse con una nota di disappunto, come se fosse deluso dal loro atteggiamento. Forse non è ancora chiaro, ma stavamo tutti per morire in quella giungla maledetta. Un minimo di riconoscenza sarebbe certo gradita. Aggiunse con ironia, ricomponendo le proprie vesti e cominciando a muoversi all'interno della stanza.

    Non è stata mai stata mia intenzione raggirarvi, nè l'ho fatto, mettiamo subito in chiaro questo punto. La voce si fece decisa e il volto serio, mentre guardava Ukon. Raggiunse la poltroncina vicino alla propria scrivania mentre si fermava, poggiando le mani sulla foderatura in pelle marrone. Nell'accordo non erano comprese informazioni supplementari, è una prestazione in cambio di un compenso, nulla di più. Se si fosse trattato solo di scortare un signorotto fino a Tazin, non lo avreste forse fatto senza fare ulteriori domande?

    Fece una pausa, inarcandosi lievemente assumendo un aria severa. Ma se vi fossero stati altri motivi poco trasparenti che vi hanno spinto ad accettare questo incarico, potete solo biasimare voi stessi. E si soffermò sul nordico, sapendo che avrebbe stuzzicato la sua indole ma non per questo avrebbe velato la verità.

    Non è una parte del corpo di un drago. Riprese a dire dopo aver sospirato mestamente, accertatosi che gli animi si fossero raffreddati. Questa volta era rivolto verso Haseo. O meglio, non è possibile accertarlo in alcun modo. Incisioni rinvenute da me stesso potrebbero indicare si tratti del sangue fossilizzato di uno degli antichi draghi, ma dubito si tratti solo di questo. E' più probabile sia passato sotto l'influenza di qualche potente arcanista, o hieromante. Fatto sta che nessuno sa esattamente cosa sia nè cosa sia in grado di fare.

    Fece una pausa, abbassando lo sguardo. Incluso me... Disse sapendo che ciò avrebbe potuto scioccare gli altri quattro, ma come detto non aveva intenzione di velare in alcun modo la verità.

    Finalmente toccò a Jericho, l'unico ad aver posto delle domande concludenti, e Rama non aveva intenzione di lasciarle senza risposta. Immaginava di doverlo, dopotutto li aveva trascinati lui in quella situazione e non poteva semplicemente cancellare i loro ricordi sull'accaduto. Anche se avrebbe voluto, sarebbe stato più semplice.

    E' così, Jericho. Posso rispondere solo ad alcune delle tue domande. Per quanto riguarda al cosa sia successo, posso asserire con relativa certezza che le nostre coscienze siano state riportate indietro nel tempo. Questo non equivale effettivamente ad un vero e proprio viaggio nel tempo, non nella nuova concezione Neagorese del termine. E si riferiva ovviamente al Meta-elemento, implicando quindi che le due cose non sono legate in qualche modo.

    Quanto di scientificamente spiegabile ci sia in questo fenomeno, siceramente, non saprei stimarlo. Nelle leggende contenute nei tomi antichi e nelle incisioni che ho rinvenuto, si parla di una pietra miracolosa, la "lacrima" di un dio-drago, ambita dai popoli e in grado, per chi la trovasse, di esaudire qualsiasi desiderio. Non so se il Draco Sanguinis corrisponda a questa descrizione e, come capita per queste cose, non saprei dire dove finisca il mito e dove cominci la verità di base.

    Posso solo dire che quando ho ritrovato la pietra, sapevo di essere venuto in possesso di un artefatto incredibile, dal potere potenzialmente illimitato, ma sapevo anche che il mondo non poteva anche solo sospettare della sua esistenza, motivo per cui l'ho esibito come qualcosa di valore infimo, convinto che un sotterfugio talmente sottile sarebbe bastato a tenerelo al sicuro.

    Ma non sono certo uno sprovveduto a lasciare un oggetto simile in bella mostra qui al Museo. Quella esibita è sempre stato solo una copia, nessuno sapeva il vero luogo dove custodivo la pietra, ovvero nella mia propria abitazione.

    Qui si interruppe, ammettendo una propria colpa. E semmai ho avuto il demerito di mentirvi, è stato riguardo a questa verità. Il furto non è avvenuto nel Museo, ma alla mia abitazione, messa a soqquadro probabilmente da mio fratello stesso fino al ritrovamento della pietra e al suo furto. E per questo, vi chiedo umilmente perdono, ma spero possiate comprendere il motivo di ciò.

    Si prese il tempo di riprendere il filo del discorso, poi continuò. Mi sono sempre servito di mio fratello e la sua banda per ritrovare i reperti nei posti più pericolosi. Siamo sempre andati d'accordo fino a quando i suoi metodi sono diventati sempre meno "legali" e la mia smodata curiosità puramente scientifica è cominciata a costare l'incolumità di altre persone, motivo per cui ho deciso di provvedere tramite altre vie al rinvenimento dei reperti da almeno due anni ormai. Ma il Draco Sanguinis lo trovammo insieme e, anche se ho sempre dissimulato la sua importanza, credo che mio fratello si fosse reso conto che c'era qualcosa di più sotto.

    Potrebbe aver fatto ricerche, o peggio potrebbe aver trovato qualcuno in grado di comprendere l'importanza dell'oggetto. Quale che sia il motivo, adesso il Draco è in mano sua e potremmo avere i giorni contati prima che possa cadere in mani estremamente sbagliate.

    Guardò un ultima volta Jericho, rendendosi conto che questa ultima rivelazione aveva contraddetto le sue supposizioni di poco prima. Egon possiede ancora la pietra perché niente è cambiato del passato. Le nostre coscienze sono state semplicemente riportate indietro nel tempo, nel momento in cui ci siamo conosciuti. La pietra è ancora stata rubata ed è ancora in possesso di Egon e i suoi..

    Si prese il tempo di pensarci su, quindi aggiunse. Se vogliamo metterla in termini semplicistici, è come se, nel momento in cui ho usato la pietra, avessi espresso il desiderio che la pietra non fosse mai stata ritrovata da me stesso. E' dal momento in cui l'ho perso che ho rimpianto il giorno in cui ne sono entrato in possesso. Probabilmente se non l'avessi mai trovata io, dubito che qualcun altro vi sarebbe mai arrivato. Ma suppongo che oltre alla mia di coscienza o memoria, vi fossero implicate quella di tutti quanti voi, e la pietra non potesse tornare più indietro del momento in cui tutti quanti noi ci siamo conosciuti.

    Risollevò lo sguardo, facendo una pausa lunga. E' l'unica spiegazione che sono riuscito a darmi, ma suppongo che a questo punto non abbia molta importanza.

    Si staccò dalla sedia per spostarla e prendervi posto, poggiando i gomiti sulla scrivania e la testa sulla mani. Chi diavolo ha convinto Egon a portargli la pietra? Dubito sia in grado di farci alcunchè comunque, ma cosa sa esattamente al suo riguardo? Perché la desidera così tanto?

    Sembrava ormai perso nei propri dubbi, dimenticandosi per il momento di voi.



    CITAZIONE

    SCADENZA VENERDI' 4 ORE 23:59

    Forza, tocca a voi un penultimo post. Poi la mia chiusura, poi la vostra. Non sottovalutate il vostro intuito in questa fase, potrebbe saltare fuori qualcosa di più. Prego.



    Edited by Ryuk* - 29/2/2016, 09:05
     
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    C'era molto su cui ragione a riguardo: nemmeno le sclerate ed i silenzi enigmatici dei compagni di disavventura potevano distrarlo dal flusso dei suoi pensieri... in realtà Ukon c'era quasi riuscito con quella presa di posizione aggressiva, ma non sembrò andare fino in fondo; in ogni caso se il guerriero Vaygr avrebbe perpetrato le percosse l'aldarese sarebbe intervenuto per fermarlo, aveva già visto abbastanza in quei giorni "non vissuti" e non avrebbe tollerato altro violenza gratuita. Senza contare poi che dovevamo la vita a Rama, Jericho nonostante fosse amareggiato riguardo le menzogne del loro committente, si schierò apertamente dalla sua parte.

    Rama ha ragione, calmate i vostri animi ed usate il cervello... ci sono conseguenze ben peggiori a cui pensare attualmente.

    In quel contesto la parola "attualmente" era priva di significato... attualmente voleva dire fra alcuni giorni accerchiati da dei selvaggi ed un branco di rettili pronti ad ucciderli, ma al momento dovevano pensare in maniera differente dall'ordinario.
    Le domande di Haseo non avevano impressionato molto Rama; quest'ultimo si era limitato solamente a metterli a conoscenza della leggenda del Draco Sanguinis e le sue supposizioni su quest'ultima.
    Invece i quesiti posti dall'altro aldarese avevano stuzzicato l'attenzione dell'interlocutore, sebbene quest'ultimo non potesse rispondere con certezza agli interrogativi, le sue supposizioni dovevano per forza avvicinarsi alla realtà dei fatti dietro quel fenomeno che abbatteva ogni regola imposta dalla fisica conosciuta dagli umani.
    Ascoltò con attenzione cos'aveva da dire Rama, dopotutto era il maggior conoscitore del Draco Sanguinis; Jericho non dubitava che l'uomo dai capelli corvini avesse studiato a fondo quella pietra, se così non fosse con assoluta certezza non sarebbero lì.

    Se quello che dice è vero, allora le possibilità di quella pietra sono infinite e forse addirittura superiori al Meta elemento... o forse potrebbe trattarsi di un frammento di Corestone con delle proprietà particolari.
    Dopotutto la corestone permette di manipolare lo spazio ed il tempo in maniera simile, se usata correttamente può alterare la realtà proprio come ha fatto il Draco Sanguinis ed avere conseguenze assurde come in questo caso.

    Se quello che ha detto Rama è vero allora siamo in un mare di guai: Egon ha la pietra e qualcuno che conosce il suo potenziale gli ha commissionato questo furto, quanto tempo passerà prima che quest'ultimo la usi per i suoi comodi?


    Lo studioso stava rimuginando a lungo e ben presto sarebbe partito con uno dei suoi discorsi; stentava ancora a tenere a mente quei concetti e sforzandosi di comprendere quelle astratte teorie, c'era il rischio che il suo cervello gli esplodesse per lo sforzo... poteva solamente immaginare l'agonia provata da Ukon per seguire quei discorsi senza alcuna conoscenza in quest'ambito (e non solo del Vaygr).

    Analizzata la situazione con attenzione e tratte le sue conclusioni, Jericho cercò di "teorizzare" a cosa servisse quella pietra e le sue reali capacità.

    Se non è stato un viaggio nel tempo nel senso stretto (in quel caso ci sarebbero due di ognuno di noi), ma solamente un trasporto delle nostre "entità", ciò vuol dire che i nostri corpi sono rimasti a Nasradeva come dei gusci vuoti. Tuttavia se noi non partiamo al loro inseguimento questa circostanza non potrebbe avvenire, quindi è come se tutto questo non fosse mai successo. Ho sbagliato qualcosa?

    Chiedeva a tutti, ma in particolare a Rama, forse l'unico della squadra che poteva fornirgli un valido consiglio; come studioso le sue affermazioni non erano mai certe e potevano essere confutate, per questo si metteva in discussione e prima di asserire qualcosa con certezza. In ogni caso avrebbe preso in considerazione le eventuali parole dei suoi alleati.

    Io personalmente non credo alle leggende: il Draco Sanguinis può essere quello che volete, ma secondo me ha un preciso meccanismo di attivazione e 'può compiere alcune azioni, mentre altre no'. Non è un caso che ci abbia riportati qui al punto di partenza, se fosse realmente capace di esaudire qualunque desiderio con la sola volontà di chi la impugna allora sarebbe in mano nostra e non altrove...

    Già, perchè poteva essere ancora nelle mani del metamorfo, ma poteva anche essere altrove... o addirittura nelle mani di Rama. Chi può dirlo?
    Non era la prima volta che Rama gli mentiva e Jericho non lo avrebbe biasimato affatto, conscio del rischio corso conoscendo quella possibile verità celata.

    Invece le sue capacità oltre ad essere specifiche, hanno anche dei limiti. Potrebbe trattarsi di un artefatto capace di trasportare esseri viventi in locazioni diverse, non solo spaziali, ma anche temporali: una specie mezzo di trasporto che segue la volontà del proprio utilizzatore, avvicinandolo per quanto possibile alla sua meta, senza alterare sensibilmente la realtà.

    Forse era un conclusione folle, ma negli ultimi mesi aveva assistito a diverse circostanze altrettanto folli... tra cui l'apparizione di un drago, una razza creduta estinta da tempo immemore o forse emigrata chissà dove. Queste due vicende potevano essere veramente collegate tra loro?
    Dopotutto un drago non appare dal nulla senza un motivo, a meno che non vi fosse stato letteralmente teletrasportato, in maniera paragonabile a quello che gli era successo.

    Presto per dirlo... ma non devo tralasciare nessuna pista. Haseo ha già messo al corrente Rama ed Ukon della storia del drago, dovrei forse palesare i miei dubbi a riguardo? A cosa servirebbe?
    Rama non pare sapere nulla a riguardo ed anche fosse a conoscenza di qualche dettaglio, potrebbe anche non metterci al corrente.


    L'espressione del biondo era un misto tra contraddizione e confusione. Sforzare troppo in cervello in quella circostanza, forse era tra le controindicazioni sull'etichetta del Draco Sanguinis... riprese il controllo, forse stava divagando troppo. In quel momento a Rama premeva sapere del mandante del furto, se aveva reclutato suo fratello era a conoscenza di chi lo possedeva e di sicuro conosce alcune delle sue reali capacità.

    La vera domanda è: questa persona misteriosa che vuole fare con le capacità del Draco Sanguinis?

    Cosa più importante: gli avventurieri sarebbero partiti nuovamente per impedire agli amici dei rettili di consegnare il manufatto nelle mani del misterioso mandante del furto?

    CITAZIONE
    Scheda pg: Jericho

    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 230/230

    100%


    Discipline:
    Elemento: Acqua
    Elemento: Aria

    Arte Segreta:
    Meta Magister


    Slot Usati:
    -

    Slot rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Distanza:
    -


    Stance:
    -


    Auree:
    -


    Passive:
    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.

    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    Status/Buff:
    -


    Cooldown:
    -

    Abilità:
    Mani Veloci
    Pronto Soccorso

    Armi e Armature:
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
    Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
    Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
    Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
    3x Pallini di piombo [Ricariche]

    Oggetti consumabili:
    3(?)x Pozione dello Spirito [Se tutto ciò non è mai accaduto dovrei riavere indietro le pozze usate nella quest XD]
    1x Pozione dell'Energia Minore
    1x Cristalline Flask
     
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    Ukon finì per sbattere l'altro al muro, in preda ad un attacco d'ira. La ragazza non intervenne, nè batte cicglio: si limitò ad osservare la scena in completo silenzio. Non negava a se stessa che forse, nel profondo, avrebbe voluto fare la stessa cosa. Ma la violenza in questi casi non risolveva niente, anzi. Finiva sempre per complicare le cose. C'erano altri metodi per arrivare ad una conclusione e ottenere le risposte volute.
    Rama continuò il discorso, parlando di riconoscenza. Misaki soffocò una risatinam scuotendo leggermente le spalle. A conti fatti era proprio così: Erano finiti per essere salvati da colui che dovevano proteggere. Ironico come si evolvono i fatti e cosa riserba la vita dietro ogni angolo. Si, perchè loro erano ancora vivi.
    Ascoltò con attenzione il monologo del direttore. Neanche lui era a conoscenza dell'effettivo potere del Draco Sanguinis, nè di come funzionasse in maniera pratica. Desideri e favole non convincevano l'Adepta. Ci doveva essere sotto qualcosa, poco ma sicuro.
    Inaspettatamente, ma neanche tanto per chi ascoltò con mente lucida il discorso di prima, Jericho prese la parola. Era chiaro che conoscesse il Meta Elemento più di chiunque altro in quella stanza. La ragazza si morse il labbro inferiore, gli occhi balenarono di sfumature ambrate e rossastre. Come aveva fatto ad essere così stupida? Non lo aveva ancora visto in azione, ma l'istinto le diceva proprio l'impensabile: il biondo era un Meta Magister. Sospirò, cercando di controllare il flusso di chakra che prorompente tentava di prendere il controllo. Non era ancora il momento. E quando sarebbe giunto, tutti avrebbero pagato. Jericho compreso.
    Una delle leggi più importanti in guerra è "Conosci il nemico come conosci te stesso.Se fari così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo". Misaki prese alla lettera queste parole, compiendo numerose ricerche riguardante il Meta Elemento e raggiungendone una tale comprensione altrimenti inspiegabile per chi, come lei, non lo padroneggiava. Era a conoscenza delle Corestone e dei principi fisici per cui il tessuto spazio-temporale veniva modificato, allungato o ristretto a piacemento.
    C'erano una serie quasi infinita di teorie sui viaggi del tempo, da quelle èpiù strampalate a quelle più solide.

    ~ Se non è stato un viaggio nel tempo nel senso stretto (in quel caso ci sarebbero due di ognuno di noi), ma solamente un trasporto delle nostre "entità", ciò vuol dire che i nostri corpi sono rimasti a Nasradeva come dei gusci vuoti. Tuttavia se noi non partiamo al loro inseguimento questa circostanza non potrebbe avvenire, quindi è come se tutto questo non fosse mai successo. Ho sbagliato qualcosa?

    La ragazza si scostò dal muro, lasciando che le braccia scivolassero lungo i fianchi e scostandosi dalla penombra. Si avvicinò alla scrivania, fra Rama e Jericho, prendendo la parola.

    ~ Si tratta della Teoria sulle Linee dell'Universo.

    Sospirò, abbassando leggermente il capo e cominciando la spiegazione.

    ~ Ogni realtà in cui viviamo non è altro che una Linea, una specie di filo di lana. I fili non si toccano mai, ma conducono tutti nella medesima direzione. Ogni Linea consiste in un universo parallelo, diverso solo per un piccolo particolare. Questo, però, secondo la teoria dell'Effetto Farfalla, può avere conseguenza catastrofiche. La conoscete? "Se una farfalla sbatte le ali a un capo del mondo, dall'altra parte si crea un uruganao". Anche le cose più piccole e insignificanti possono cambiare il corso della storia.

    Fece una pausa. Non voleva ammetterlo, ma le piaceva parlare di queste cose. Forse anche troppo.

    ~ Tutti noi ricordiamo esperienze passate in altre Linee di Universo sottoforma di dejavù, sogni o visioni. Rimangono vaghe e si perdono nella memoria, ma sono presenti e costanti.

    Guardò prima Jericho e poi il Direttore.

    ~ Forse quello che il Draco Sanguinis è in grado di fare è "spostare" le nostre coscenze da una Linea all'altra. Questo significa che non siamo nello stesso universo in cui eravamo prima.

    Fece un'altra pausa, lasciando che l'informazione facesse il suo effetto.

    ~ In questa Linea non siamo mai partiti per la giungla. E, quindi, non siamo mai venuti in possesso del Draco Sanguinis. E non siamo morti col ciondolo in mano. Questo però crea un altro problema.

    Il viso si irrigidì, serio.

    ~ Ogni volta che ci spostiamo da una linea all'altra, modificando il passato, andiamo a variare un fattore chiamato divergenza. Se questo non sfora il valore dell'1%, il destino non può cambiare. Ricordate cosa ho detto poco fa? "I fili non si toccano mai, ma conducono tutti nella medesima direzione". Quando il fattore di divergenza cresce, la direzione cambia. E bucato questo muro, forse, impediremo che il mandante venga in possesso di questio gioiello. Sempre se non abbiamo già superato il fattore di divergenza, e il destino non sia già cambiato.

    Rimaneva un'ultima cosa da aggiungere.


    ~ C'è solo una potenza in grado di conoscere queste teorie e avere i mezzi per impossessarsi di uno strumento tanto potente: l'Impero. Immaginate di poter cambiare il passato a vostro piacimento, intervenendo prima di una disastrosa sconfitta o per scongiurare una rivolta popolare. Qui stiamo parlando del controllo assoluto, non solo a livello spaziale, ma anche a livello temporale.

    Tornò con le braccia conserte, aspettando che i presenti assimilassero quella marea di informazioni strette in poche, essenziali parole.dkysS4L
    Danni Ricevuti = 0
    Danni Inflitti = 0
    dkysS4L



    EquipaggiamentiArmi

    MdgYwgzCatalizzatore del Chakra
    Categoria: Arma mistica
    Danno: 20
    Tipologia Danno: Elementale (Neutro)






    Armatura

    Id7OHmpArmatura Leggera
    Categoria: Classe I
    Riduzione Danno: 30 Fisico





    Extra

    WgmJiNeSchinieri Della Bestia Smeraldo
    Categoria: Protezione Extra
    Riduzione Danno: 5 Fisico




    WgmJiNeFrammento di Pietra spirituale
    Categoria: Arma Mistica Extra
    Bonus: + 50 Chakra
    Note: Non intralcia altro equipaggiamento.




    Dati Misaki
    zvjknstPotenza: 10

    Armor: 30 + 5 = 35
    Res. Fisica: 0

    Res. Elementale: 0

    Livello: 5Exp accumulata: 7/20 exp

    35%


    Vita: 230/230

    100%


    Chakra: 280/280

    100%



    Movimenti:
    ///

    Abilità Extra:
    Maestro delle Auree

    Discipline:
    Elemento: Aria -Rank II
    Elemento: Terra - Rank II

    Arte Segreta:
    Elemento: Oscurità - Rank I

    Scheda:
    Misaki Aomori
    Slot Usati:
    ///

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Auree/Stance/Buff:
    ///

    Status:
    ///

    Cooldowns:
    ///

    Oggetti Consumabili:
    3x Pozioni dell'energia minore (40)
    0x Pozioni dello spirito (60)

    Jqs5GPx
    Abilità Passive
    dkysS4L
    Elemento: Aria
    Airbending (Elusione Ostacoli)
    Feather Fall (Danno Caduta = 0)


    Elemento: Terra
    Earth Empathy I (Rilevamento Movimenti entro 30 m)
    Earth Resist I (Resistenza Skill Terra +20)
    Heart of Rock I (Difesa Skill Terra + 1/2 Consumo)

    Elemento: Oscurità
    Dark Favor I (Potenza + 20, Res. Fisica +20)
    Poisonous Darkness (Skill Arte Sergeta x 3 = BLIND)


    Extra
    Maestro delle Auree (2 Auree, Seconda Aura Consumo + 1/2)




    CITAZIONE
    Posizione Finale Misaki: ???
     
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    Haseo Kato
    SospettiCapisco.. scusami per la mia reazione. Anzi, scusatemi tutti. E' solo che.. no, niente. Continuiamo..
    Avrei cercato di sedermi su una sedia dello studio, per cercare di calmare la mia mente e il mio corpo. La risposta di Rama non mi era stata di alcuna utilità e tutto il discorso di Jericho, fatto poco dopo, era troppo complesso persino per me, che un'istruzione l'avevo ricevuta.
    Nessuno può aiutarmi a comprendere ciò che succede dentro di me. Cosa posso fare allora per comprendere il significato di ciò che ho visto in quelle due visioni? DANNAZIONE!
    Gli occhi mi si bagnarono, la disperazione cominciava a prendere il sopravvento e non era decisamente il caso di lasciarsi andare in quel momento, dove probabilmente neanche Misaki avrebbe avuto abbastanza tatto da potermi consolare. Era diventata strana dall'ultima volta che ci siamo incontrati, come se qualcosa di oscuro gli fosse entrato dentro, il che mi lasciava ancora di più a me stesso, ritrovandomi senza nessuno con cui condividere la confusione che avevo in testa, riguardo a tutta questa storia. Perché stava accadendo tutto a me? che tipo di collegamento c'è tra l'evento di Vaygrjord e il rapimento del Draco Sanguinis e perché in quella visione c'ero io che fronteggiavo un fottuto drago?
    Ogni domanda era come una ferita dalla quale sgorgavano fiumi di sangue che non sapevo come fermare: avrei mai trovato delle risposte?

    La fissavo, mentre ascoltavo il resto della storia e le teorie dei due studiosi. Poi irruppe Misa, scostandosi dal muro ed elargendo spiegazioni come manco un professore universitario o un Abate del monastero dell'aria durante una trance ascetica. Cercai di capire il più possibile, formulando un mio pensiero al riguardo, era ora di pensare razionalmente e risolvere prima il problema comune, per poi interessarmi dei miei:
    Non ero a conoscenza di questa teoria, ma effettivamente, io mi sono risvegliato esattamente nello stesso punto prima di partire. Se è vero che le nostre menti sono state riportate indietro nel tempo, questo potrebbe significare che sono state anche riportate nei nostri corpi, nel momento precedente al nostro incontro nel museo. Il che significa che non ci troviamo in un'altra linea spazio-temporale. Siamo solo.. in ritardo rispetto al momento della partenza e niente di quello che abbiamo vissuto è ancora successo. Spiegherebbe perché siamo ancora in possesso dei nostri ricordi e come mai i nostri corpi non presentano alcun tipo di ferita.. anche se a questo punto non mi spiego come mai ho questo segno sul braccio, prima di toccare il monile non era visibile, sapevo di essermi disegnato qualcosa in un momento di trance con il sangue del drago di ghiaccio, ma poi scomparve.
    Speravo di essermi fatto capire, anche se le spiegazioni di Misaki erano davvero fondate a quanto sembrava, mi sembrava impossibile aver deviato dal "nostro" corso della storia. Infine, venne fuori l'Impero: Misaki accusò l'impero di aver orchestrato tutto questo, sospettando che questi fossero in possesso di tecnologie abbastanza avanzate per manipolare il tempo, o controllare il Draco Sanguinis. I pensieri ritornarono al Braxamundis, dove tutti gli elementi erano connessi e il punto dal quale tutto cominciò.
    ..Misa, sai che io sono figlio di un generale vero? -sospirai- ..Dannazione. Sono mesi che penso a tutto quello che è successo dallo scontro nell'arena del Braxamundis. Mio padre si è rifiutato di darmi spiegazioni al riguardo, dicendo che non sapeva nient'altro che quello che era stato detto dai giornali. Anche li c'era un drago, controllato da un Ninja, credo. Io non sono con l'impero, però non posso nemmeno dire di essere contro, anche se non sono convinto che la pace e la serenità che sembra esserci al momento sia reale.
    Mi presi una pausa, per intensificare il mio stato d'animo combattuto tra famiglia e morale..
    Ho vissuto la guerra Ninja quando ero piccolo ancora, però so che fu un totale sterminio. Ora, supponiamo che sia dalla tua parte.. Se le tue teorie fossero fondate.. giustificate anche dal fatto che gli imperiali cacciarono il drago anche quella volta a Vaygrjord, allora le cose sono molto peggiori di come sembrano: supponiamo ad esempio che i poteri della pietra siano maggiori e che davvero, possano esprimere dei desideri, non solo temporali. Potrebbero tornare indietro nel tempo, controllare le fasi della guerra e anticipare la loro vittoria, o peggio, entrare in possesso del potere dei draghi. L'impero manipolò il drago quella volta, permettendogli di scappare. -Fissai Misaki, poi gli altri- Ammesso che sia così. Se fosse invece una specie di test, per verificare le capacità del drago di combattere in una guerra? La visione che ho avuto.. la seconda a dire il vero, riguardava l'abbandono del drago che abbiamo affrontato da parte dei suoi simili.. c'era molta nebbia, e il drago era accasciato a terra, privo di qualsiasi forza per raggiungere i suoi simili che si allontanavano da lui. Ho ancora i brividi..
    Sapevo di aver detto un'assurdità, ma aveva un non so che di.. possibile? L'impero ha davvero tutti questi poteri e, soprattutto, il resto del mondo, sarebbe stato in grado di combattere una guerra per evitare di essere schiacciato da queste nuove tecnologie, o l'impero estenderà la sua capitale per tutta Kalendor?
    Comunque, dobbiamo decidere cosa fare: credo che partire di nuovo per la giungla non abbia alcun senso, potremmo non essere così fortunati da avere una terza chance, inoltre, se fosse come ha detto Misaki, usare di nuovo la pietra per manipolare il nostro destino potrebbe stravolgere lo spazio-tempo. Dobbiamo andare direttamente a fondo di questa storia e individuare il mandante di tutto.
     
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    Arrogante di un Rama, chiedeva la loro riconoscenza quando invece era lui il primo a doverli ringraziare per avergli parato il culo un numero incalcolabile di volte all’interno della giungla di Nasradeva. Se non fosse stato per loro, quel capellone sarebbe morto già da un bel pezzo, era inutile che si vantava di come era riuscito a riportarli indietro nel tempo visto che stando alle sue stesse parole nemmeno lui sapeva esattamente come aveva fatto o come fosse successo. Quindi motivi per ringraziarlo proprio non ce n’erano, anzi, la voglia di prenderlo a sberle era sempre più forte. I pugni di Ukon erano serrati a tenaglia, sul suo volto era dipinto un grugno di rabbia, mentre i denti, digrignati, fissavano quello che considerava il colpevole delle loro disavventure. Se solo non si fosse trovato nel cuore della città dei nemici, probabilmente lo avrebbe già pestato e torturato per fargli sputare la verità. Perché c’è da dire che proprio non riusciva più a fidarsi ormai, era convinto che sapesse molto più di quanto volesse far trasparire, ma in ogni caso le sue spiegazioni teorico-scientifiche circa l’accaduto costrinsero il bruto energumeno a far usare il cervello e i suoi neuroni in una maniera che poche volte aveva usato in vita sua e questo, incredibile a dirsi, lo fece parzialmente calmare e tranquillizzare. Già, Ukon stava spremendo le meningi per cercare di stare dietro a quel discorso da cervelloni e capirne il senso e non vi nego che alcune parole gli sfuggivano. Infondo era cresciuto in terre desolate e selvagge, non era certo un topo di biblioteca. Si grattava la capoccia, strofinava il mento e faceva strane espressioni facciali come se fosse tutto concentrato per cercare di apprendere quanto più possibile.

    Una cosa comunque aveva pienamente compreso quel suo cervello da cavernicolo: in un modo o nell’altro era tornato indietro nel tempo e questo era un dato di fatto inconfutabile. Era stato poi particolarmente colpito dall’asserzione dello studioso secondo cui probabilmente si sarebbe potuto tornare ancora più indietro nel tempo se si fosse usata la pietra in completa solitudine. Questo confermava la sua ipotesi iniziale secondo cui avrebbe potuto tornare indietro nel tempo per cambiare le sorti della storia e del mondo, per ridare ai Vaygr il possesso delle loro terre. Tutto questo lo lasciava tremendamente confuso e particolarmente perplesso perché ancora non riusciva a credere e a capacitarsi di come tutto questo fosse possibile ne da dove scaturissero poteri simili, ma quello che contava era che ciò era appunto fattibile, a prescindere da quelle che poi erano le meccaniche materiali del suo svolgimento. Un ghigno soddisfatto si stampò sul suo volto, era il suo turno di proferire parola: sbatté violentemente la mano sul tavolo per richiamare l’attenzione ed imporre il silenzio.

    Bla bla bla, al diavolo tutte le vostre strambalate teorie senza alcuna base concreta! Invece che star qui a parlare e a perdere tempo dovremmo metterci immediatamente in viaggio per andare a recuperare l’artefatto visto che si trova ancora in loro possesso! Con la differenza che questa volta non falliremo: sappiamo già cosa ci attende all’interno della giungla di Nasradeva, sappiamo chi sono i nostri nemici, dove si troveranno, quali sono le loro capacità. Insomma sappiamo tutto di loro. Abbiamo un vantaggio enorme, mentre loro non si immaginano nemmeno chi siamo. Tendiamogli un imboscata, piombiamo su di loro e prediamoci le loro teste. Solo a quel punto potremo interrogarci su chi sono gli altri probabili malintenzionati desiderosi di mettere le mani sull’artefatto.

    Deciso e diretto come al solito. Il suo tono profondo e tonante rimbombava nella stanza mentre i suoi occhi decisi e grintosi fissavano uno ad uno i presenti. Aveva bisogno di loro per recuperare quell’affare, ma se per puro caso si fossero tirati indietro ci sarebbe andato da solo. La ricompensa era troppo preziosa per potersi tirare indietro. Anche perché nella sua mente si era fatto largo un nefasto pensiero: se quell’oggetto fosse finito nelle mani dell’impero le speranze di ribaltare il loro attuale dominio sarebbero state nulle in quanto quei bastardi avrebbero sempre avuto la possibilità di tornare indietro per anticipare una loro eventuale sconfitta. Era deciso a conquistarsi quell’oggetto, in un modo o nell’altro. E onestamente non gli interessava chi altri fosse desideroso di prenderlo, tanto era convinto che una volta in mano sua nessun altro avrebbe osato avvicinarsi per sottrarglielo o se lo avesse fatto avrebbe sempre trovato la sua ascia pronta a dargli il benservito.
     
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    Draco Sanguinis

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Prologo




    divisore






    Dopo l'incredibile rivelazione di Rama tutti e quattro gli avventurieri ebbero tempo di provare ad assimilare quella serie straordinaria di eventi che li avevano riportati al punto di partenza, chi provava a usare logica per determinare lo stato attuale delle cose, chi si concentrava sull'aspetto più teorica della situazione provando a ipotizzare le implicazioni di quel che il Draco Sanguinis aveva generato, chi già si proponeva di rimediare immediatamente sfruttando quella sorta di "seconda occasione" che avevano.

    Ukon per il momento rimaneva pensieroso, quindi Rama si concentrò su Jericho che fu il primo ad esprimere i suoi pensieri.

    Proprio così, attualmente gli avvenimenti che noi cinque rimembriamo come vita vissuta tecnicamente non sono mai avvenuti nella realtà. Perlomeno in questa realtà... E spostò lo sguardo verso Misaki, mostrando che con questa ultima frase voleva avvalorare quanto detto dalla giovane.

    E' da quando sono venuto a conoscenza del Draco Sanguinis che mi sono interessato alle stesse teorie che hai menzionato tu, Misaki. Solo che le ho trovato sempre troppo.. "logiche". Per quanto sia un uomo di scienza, non posso negare che il mistero di molti oggetti, reperti e reliquie affonda le proprie radici in qualcosa di meno razionale e dimostrabile. Esistono forze al di sopra di tutti quanti noi, l'esperienza di una vita mi ha insegnato che non si può mai dare nulla per scontato.

    Udì anche le considerazioni di Haseo e stava per rispondere alla grande confusione che il biondo aveva nella sua mente quando Ukon sembrò risvegliarsi, realizzando forse in che modo poteva servirsi del Draco per i propri scopi e reagì con rinnovato impeto infervorato per far valere le proprie opinioni.

    Rama portò l'indice e il pollice alla fronte, massaggiando le tempie e strizzando gli occhi respirando per avere la pazienza di poter chiarire la questione in maniera tale che persino Ukon potesse calmarsi. Non possiamo tornare a Nasradeva, sarebbe un suicidio. Molto probabilmente non sono state solo le nostre coscienze a tornare indietro ma tutte le coscienze coinvolte con il Draco, incluse quindi quelle di Egon e dei suoi compagni.

    E nel dire questo guardò Ukon negli occhi come per infondere forza a quanto detto, ma guardò anche Haseo poi, che aveva proposto di ripartire per la spedizione di recupero. Non ne sono sicuro al cento per cento, ma essendoci anche solo una minima probabilità che ciò possa essere vero, un viaggio fin laggiù è da escludere.

    Si alzò nel mentre, scurendosi in volto. Se fosse davvero come temo, Egon avrà avuto una volta per tutte la conferma dell'autenticità della pietra e del suo enorme potere e potrebbe riferirlo al suo mandante. Ora quasi mi pento di averci tratti tutti in salvo in quel modo, potrei aver messo a rischio l'intero Paese.

    Sollevò lo sguardo visibilmente tormentato, guardando Jericho che lì in mezzo era la mente a lui più affine. Era stato l'unico a interrogarsi sulle motivazioni di chi avesse commissionato il furto della pietra e sul reale pericolo che il mondo stava correndo. Dopo un ulteriore pausa, ricominciò a parlare. Dobbiamo-

    *THUMP* *THUMP* *THUMP*



    Tre colpi sordi alla porta fecero sobbalzare lo scienziato già fortemente provato dalla situazione. Abbiamo sentito delle urla. Signor Kovranat tutto bene?

    Rama ebbe un esitazione, come facendo fatica a comprendere chi stesse parlando. Poi scosse lievemente il capo, rispondendo prontamente. Sì, ehm... Certo, prego.. avanti.

    La porta si spalancò e due guardie imperiali fecero il loro ingresso nella stanza. Non erano vestite di armature pesanti e avevano un semplice gladio ornamentale come equipaggiamento. Facevano parte della sorveglianza del museo, non li serviva altro per poter tenere sotto controllo la situazione in un simile posto, nel centro di Neagora.

    Signori? Chiese Rama padroneggiandosi e ostentando finta calma.

    Le guardie si presero il tempo di guardarvi tutti. La stanza sembrava in ordine e non c'era segno di particolare agitazione. Beh.. abbiamo sentito una discussione particolarmente animata e abbiamo temuto.. che la situazione potesse sfuggirle di mano.

    E nel dire ciò la guardia guardava proprio Ukon, difficile confondere quel vocione con quello degli altri.

    Come vede non c'è niente di cui preoccuparsi. La ringrazio per la sua efficenza, è proprio grazie alla vostra presenza che posso considerare la mia incolumità e il preservamento delle opere in questo museo in ottime mani. Disse con spiccato garbo Kovranat mimando una riverenza con il capo.

    Le guardie non sembrarono del tutto convinto, ma ricambiarono il saluto, soffermandosi qualche altro istante a scrutare i presenti per poi ritornare alla porta. E' sempre fin troppo gentile, signor Kovranat. In caso, siamo qui fuori per qualsiasi cosa abbia bisogno.

    La porta si richiuse e Rama rimase immobile per qualche secondo, intento a riflettere mentre solo gli occhi vi guardavano trasmettendo preoccupazione. Il tono era sicuramente più basso e circospetto. Questo non è il posto adatto per condurre questa conversazione. Riceverete il vostro compenso per la spedizione mai avvenuta, ma è sottinteso che non dovrete fare parola di questi avvenimenti con nessuno.

    Si spostò dalla scrivania avvicinandosi alla finestra con fare guardingo. Vi suggerisco di lasciare Neagora al più presto in via precauzionale. Io stesso toglierò il disturbo per un pò. Discutere oltre non ci è possibile ma prometto che al più presto mi rimetterò in contatto con ciascuno di voi.

    Si voltò un ultima volta verso tutti quanti voi, il viso ormai segnato dalla preoccupazione. Oppure dimenticate di aver mai avuto a che fare con quella pietra. Qualunque essere vivente vi si venuto a contatto in passato o ne venga a contatto in futuro ha il proprio destino irrimediabilmente segnato...










    Draco Sanguinis

    FINE





    CITAZIONE
    Ci siamo quasi.

    Metteteci tutto l'impegno di cui siete capaci per un degno post conclusivo. Ovviamente Rama non accennerà a prolungare la conversazione a causa di potenziali orecchi indiscreti. Tutti e quattro ricevete prima di lasciare la stanza le 800 monete d'oro pattuite. Nessun drop dal Dungeon tuttavia, dato che tecnicamente non siete mai andati a Nasradeva.

    Ebbene sì, più che un Dungeon questo si è dimostrato una Quest e per certi versi un test. Un test per me sul funzionamento dei Dungeon e sull'equilibrio delle ondate. Una Quest in piena regola per voi che riceverete valutazioni alla stregua di una di queste. Ma, come promesso, mi sono riservato una piccola sorpresa per voi come ricompensa della Quest.


    MERITO ACQUISITO

    CITAZIONE
    Anima dell'Antico
    In seguito agli incredibili avvenimenti vissuti durante la visita al Museo delle Scienze e delle Storie di Neagora, il personaggio si sente cambiato nel profondo avvertendo qualcosa di diverso nel proprio animo. Guardandosi allo specchio potrà scorgere di tanto in tanto e in maniera incontrollata un bagliore dorato in fondo all'iride accendersi flebilmente e poi spegnersi dopo qualche istante. Questa condizione potrebbe ripresentarsi in pubblico senza possibilità di nasconderlo. Inoltre il personaggio proverà l'insistente sensazione di essere seguito da qualcuno, specie in luoghi aperti e affollati.
    Ottiene infine il seguente talento:
    CITAZIONE
    Passive: Foresight
    I sogni del personaggio sono compromessi, vivendo scene di luohi e volti sconosciuti come appartenenti ad un altra epoca. Potrebbero essere ricorrenti le figure di grossi draghi. Quando si è svegli diventano sporadici episodi di dejavu e vera e proprie premonizioni, solitamente di fatti di lieve importanza predetti di qualche minuto.
    In ruolate masterate (anche ufficiali) è possibile far uso di questa specie di chiaroveggenza acquisita per avere una visione a breve termine di ciò che accadrà nell'immediato futuro. Sta al master stabilire la natura della visione e all'utilizzatore richiederla al momento giusto. E' qualcosa di completamente incontrollabile per cui potrebbe rivelare un evento futuro privo di alcuna rilevanza.
     
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    Parlato Altri

    Jericho diede il tempo di parlare agli altri, constatando diverse cose nel mentre.

    Haseo oltre ad essere quello più sconvolto nel gruppo, non aveva la benché minima discrezione; parlò, senza pensare alle conseguenze, dei propri fatti personali e di informazioni riservate (o preferibilmente da tenere segrete), palesando il coinvolgimento di Misaki e dello stesso Jericho nell'incidente del drago a Vaygrjord. Rivelazioni, secondo Jericho, fuori luogo e soprattutto di scarsa utilità... d'accordo che potevano essere legate fra loro, ma cosa ne poteva sapere Rama di tutto ciò?
    Il direttore del museo in quella circostanza non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo, nonostante l'apertura mentale dimostrata, come tutti gli altri era pieno di dubbi; inoltre per quanto Rama potesse sembrare una persona discreta, lo stesso si poteva dire di Ukon... il gigante nordico non si era mostrato particolarmente amichevole con loro, in più non li legava un legame di fiducia come con altri... sarebbe arrivato anche a vendere quelle informazioni per trarre chissà quale vantaggio, per quanto durante l''avventura mai vissuta' si era dimostrato leale nei loro confronti.
    Questa ingenuità era forse imputabile alla giovane età e/o a causa di altri eventi sconosciuti allo studioso.

    Ukon invece si confermò come la persona che aveva digerito meglio quella faccenda: lasciando parlare chi era più esperto di loro per capire cosa stava succedendo, dimostrando di essere ignorante sull'argomento, ma non stupido ed era un atteggiamento che Jericho apprezzava.
    Essendo un Vaygr c'era un'elevata possibilità che fosse interessato ad usare quel manufatto per tornare indietro nel tempo e modificare il corso della storia; secondo lo studioso questa possibilità era inattuabile, oltre ad essere teoricamente impossibile tornare indietro così a lungo, cosa poteva fare un singolo guerriero? Parliamoci chiaro, anche conoscendo i piani e gli avvenimenti, se la forza era soverchiante non avrebbero vinto lo stesso.
    Inoltre se un intellettuale come Rama non aveva la minima idea di come utilizzarlo, arrivando a definire un avvenimento "fortuito" l'attivazione del Draco Sanguinis, come poteva sperare Ukon di utilizzarlo? Neanche in una vita di studi, senza la giusta guida, sarebbe riuscito a venirne a capo.
    La sua proposta di andare a riprendere l'amuleto fu sensata, trovando il consenso di Jericho... tuttavia quell'intento era destinato a rimanere tale: Egon ed il suo gruppo era anch'esso implicato in quell'evento, quindi un'altra spedizione si sarebbe conclusa in maniera ben peggiore gli avventurieri, in quanto i nemici li surclassavano pesantemente in numero ed abilità.

    Misaki invece fece venire letteralmente i brividi al giovane mago. Oltre a rimanere silenziosa per lungo tempo, senza la minima reazione, mostrò un impressionante sangue freddo e l'intenzione di nascondere qualcosa: Jericho aveva avuto l'impressione che qualcosa era cambiato in lei, difficile dire se in bene o in peggio.
    Aveva vissuto diverse avventure con la ragazza, ma mai si era mostrata così "tenebrosa". Durante la battaglia finale aveva mostrato di possedere una specie di potere sconosciuto perfino allo studioso, un qualcosa non scritto nei libri di incantesimi (e ne aveva letti parecchi lo studioso) in biblioteca; oltre a ciò era parsa molto lunatica, alternando momenti di spensieratezza ad altri più cupi, come in quel momento.
    In quella situazione si sarebbe aspettata una qualche tipo di reazione differente dalla ragazza, non conosceva il suo passato ed anche il suo carattere forse non era altro che una semplice maschera?
    Oltretutto le sue conoscenze sull'argomento sembravano ben lontane da una semplice praticamente di magia, ma ricordavano molto un adepta meta magister; lo stesso mago rimase perplesso di fronte alle sue parole, quelle conoscenze erano il vanto dell'ordine neagorese di maghi... come aveva fatto una semplice maga senza risorse a procurarsele? Perchè tale interesse per l'argomento?
    C'era qualcosa di strano in Misaki e per quanto Jericho si sforzasse di volerla guardare con gli stessi occhi di prima, come un'amica, qualcosa sembrava averli allontanati ed era più di una sensazione.

    Le successive parole di Rama non aggiunsero nient'altro, se non la conferma dei sospetti dello studioso: aver mostrato l'applicazione pratica di quell'artefatto al nemico. Prima che il direttore del museo potesse continuare il suo discorso, venne interrotto dall'intervento di due guardie dell'edificio che "preoccupate" dal baccano proveniente dalla stanza.
    I tre vennero immediatamente congedati da Rama, ma mostravano come quei discorsi potevano essere facilmente origliati da chiunque nelle vicinanze e l'intervento di quelle guardie imperiali forse non si dimostrò un caso: forse stavano origliando in attesa di informazioni ghiotte da riferire ai propri superiori, in qual caso la situazione si sarebbe complicata ulteriormente.

    L'ex-cacciatore di tesori mostrò immediatamente disagio nel voler proseguire quella conversazione, tagliando corto e lasciando degli avvertimenti ai presenti.

    Lasciare Neagora in questa situazione non farà che peggiorare le cose, la stessa città e le persone che ci vivono sono un deterrente per chiunque assassino, inoltre se lasciassi la città ora, senza alcuna spiegazione desterei ulteriori sospetti.

    Il biondo fece solamente un cenno affermativo, facendo intendere all'uomo dai capelli corvini che aveva recepito il messaggio, ma che avrebbe fatto di testa sua, accettò volentieri la generosità di quest'ultimo e dopo aver salutato in presenti in maniera amichevole, si sarebbe direbbe nel suo appartamento.
    Le ultime parole rimbombavano nella mente dello studioso ed in ogni caso lasciare quel manufatto dai poteri poco chiari nelle mani di qualcuno capace di usarle a pieni poteri gli provocava non poca ansia.

    Destino irrimediabilmente segnato. Parole grosse, Rama non è stato limpido fin dall'inizio e forse ha voluto omettere qualche particolare importante ancora una volta.

    L'unica cosa che posso fare è vivere come ho sempre fatto, rimanendo attento a qualsiasi cambiamento nella realtà in cui vivo.


    Uscì dal museo, ma invece di essere in strada, era ancora all'interno dell'edificio, fuori dall'ufficio del direttore. Jericho si guardò attorno spaesato e in quel momento vide passare le stesse persone viste prima; inizialmente il ragazzo non riuscì a capire cosa stava succedendo, poi tornarono alla mente le parole di Rama, rivivendo le identiche sensazioni provate pochi istanti prima e pensando la stessa identica cosa.

    Il biondo portò una mano alla fronte, inarcando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi nel tentativo di dare una spiegazione. Incapace di formulare ipotesi plausibili, archiviò l'accaduto come un semplice caso, cercando di non pensare ancora al Draco Sanguinis.

    CITAZIONE
    Scheda pg: Jericho

    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 230/230

    100%


    Discipline:
    Elemento: Acqua
    Elemento: Aria

    Arte Segreta:
    Meta Magister


    Slot Usati:
    -

    Slot rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Distanza:
    -


    Stance:
    -


    Auree:
    -


    Passive:
    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.

    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    Status/Buff:
    -


    Cooldown:
    -

    Abilità:
    Mani Veloci
    Pronto Soccorso

    Armi e Armature:
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
    Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
    Moschetto -[Danno 50 fisico] (impugnato)
    Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
    3x Pallini di piombo [Ricariche]

    Oggetti consumabili:
    3x Pozione dello Spirito
    1x Pozione dell'Energia Minore
    1x Cristalline Flask

    CITAZIONE
    Bella ruolata, colpi di scena ovunque verso la fine e personaggi davvero ambigui.
    Tralasciando la difficoltà del combattimento, abissale tra le prime tre ondate e quella finale (dato che si trattava di un test), tutto sommato non ci sono stati punti negativi; purtroppo molto spesso i tempi di risposta sono stati davvero lunghi e strazianti, facendo calare un il ritmo della ruolata.
    Avrei preferito delle risposte più certe verso la fine riguardo il potere dell'artefatto e non "mi è andata a culo, ringraziate dio", ma effettivamente è più realistico in questo modo. Post completi e ben curati sempre (nonostante la mole di lavoro sulle spalle).
    Non do il massimo perchè Ryuk può fare di meglio, anche se il risultato è stato lo stesso apprezzabile.
    Voto: 4/5


    Edited by Isawa - 12/3/2016, 20:54
     
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    Haseo Kato
    Nuove Partenze07NijcQE alla fine fummo interrotti sul più bello, per così dire. Teorie su teorie erano state prodotte in quella stanza, ma alla fine tutto si ridusse in uno scatto d'ira del nordico, che cercò per la seconda volta di dare un taglio a tutta quella faccenda per correre di nuovo in quella foresta, a rischiare la propria vita pur d'impadronirsi dell'oggetto. Cercai di non pensarci e di riflettere piano piano su tutto quello che si era detto e sulle ultime delucidazioni dateci da Rama stesso, che alla fine concluse il tutto con un nulla di fatto, perché a quanto pareva era ciò che sapeva anche lui. Tuttavia, alla fine venne detta una cosa fondamentale, ovvero, che se noi eravamo ancora in possesso dei nostri ricordi, allora anche suo fratello poteva essere in grado di ricordare gli eventi da noi vissuti o peggio: essere rimasto li, con la pietra, e con la consapevolezza dell'autenticità e dei poteri del monile.

    Quando il Nordico attaccò Rama, le guardie bussarono alla porta per capire l'origine di quei rumori. Effettivamente, forse tutte quelle conversazioni potevano essere state ascoltate da qualcuno, magari in diretto contatto con i nostri nemici. La possibilità che questa congettura fosse vera era abbastanza elevata a dirla tutta. Comunque, Rama mandò via le guardie, declinando il loro aiuto e rassicurandole.

    E se avessero sentito la mia storia a proposito del combattimento con il drago? Nah, non mi interessa.. Sono sicuro che gli avvenimenti si sono scatenati tutti dalla fuga dei Kage dall'arena del Braxamundis. Qualcosa si è rotto in quel giorno. Che invece sia tutta opera dei ninja per spodestare l'impero e ripristinare la loro "pace"?

    L'ennesima teoria si era scatenata nella mia mente mentre Rama dialogava con le due guardie, mentre gli altri riflettevano in silenzio. Chissà se avessi avuto un'impatto sui miei compagni. Speravo di non averli spaventati troppo con tutti quei racconti sulle mie visioni. Probabilmente ero stato di poco aiuto nella conversazione, parlando forse a sproposito e allungando solamente di più il brodo, aggiungendo conclusioni inutili alle loro. Ma d'altronde, come potevamo stabilire chi ne capiva di più di quella faccenda? E poi, il marchio che portavo sul braccio era l'unica vera e tangibile prova del fatto che il tempo intorno a noi era scorso a ritroso, generando un passato alternativo . La cosa che più mi preoccupava al riguardo erano le conseguenze di tutto quel trambusto: di quanto ci eravamo spostati dal margine d'errore?

    Chissà se i miei sono ancora vivi e stanno bene come quando li ho lasciati l'ultima volta..

    Rama poi ci interruppe, invitandoci ad andare via e di lasciare Naegora. Come se fosse stato tutto così facile. Avremmo ricevuto comunque il ricompenso in oro a noi promesso all'inizio, ma per il resto ci saremmo dovuti dare alla macchia, sperando che questa storia venga presto dimenticata e, sopratutto, sperando che le nostre vite si allontanassero il più possibile da quella pietra. Per me, comunque, non era possibile. Dovevo andare a fondo nella questione.. lo percepivo!

    Ce ne andammo da quella stanza, lasciando Rama alle sue ultime faccende come Direttore del Museo, prima di partire per chissà dove, lasciando che le acque si calmino da sole. Probabilmente si sarebbe inventato qualche ritrovamento leggendario ai limiti del mondo, per avere un'alibi perfetto. Noi, invece, saremmo stati lasciati al nostro destino, non consci dei pericoli e delle situazioni in cui ci saremmo trovati. Conoscevo solo due persone con abbastanza conoscenze del mondo naturale da potermi aiutare nella mia situazione. La prima era il mio maestro al tempio dell'aria.. ma da quello che sapevo era partito pochi giorni prima di me da Ephiora e non sapevo se fosse mai tornato. L'altra era la druida della foresta, quella che mi aveva indicato la strada per la città di Tazin: Talia. Decisi che sarei andato da lei. Mi sarei dovuto inoltrare nuovamente nella foresta di Nasradeva, ma 'stavolta non avrei dovuto abbandonare il sentiero principale. In più, sapevo già come arrivarci..

    Per me non sarà un problema lasciare Naegora.. non conosco nessuno qui e tantomeno nessuno probabilmente mi osserverà mentre me ne vado. Da oggi la mia missione personale comincia: vedremo dove mi porterà tutta questa storia e se tutti gli eventi che ho vissuto sono collegati tra di loro. Il mio viaggio riparte da qui!

    Dissi mentre scesi le scale dell'entrata al museo, quando incrociai una pozzanghera ai piedi dell'ultimo gradino, specchiando il mio volto nell'acqua raccolta in una fessura profonda un paio di centimetri, assistendo ad un cambiamento nei miei occhi, precisamente nella colorazione dell'iride che si tinse d'oro per qualche istante. Che fosse quella la maledizione della pietra?
    Feci qualche altro passo, allungando verso non so dove, come se fossi stato spinto verso un luogo di Naegora, quando all'improvviso, davanti ad un'altra pozza d'acqua, gli occhi s'illuminarono nuovamente e il braccio destro iniziò a bruciare, come se andasse letteralmente a fuoco, lasciandomi in ginocchio davanti ad un cunicolo, tenendomi il braccio per il dolore. Il bagliore del marchio fuoriusciva dai vestiti, ma non poteva superare la mano che lo copriva. Decisi di entrare nel cunicolo, per non destare sospetti, sedendomi in fondo, addosso ad una parete.

    Che diavolo mi succede? -dissi ansimando- Che razza di allucinazione era quella di prima.. gli occhi..e poi que - Uh! che male!

    Gemetti, lasciandomi andare al dolore. Poi, alzai lo sguardo verso il muro davanti a me, chiudendo gli occhi e serrando la mascella per sentire meno dolore. Nel momento in cui li dischiusi, delle fiamme spettrali avvolsero il mio campo visivo, facendo fuoriuscire dal muro una testa di drago: la stessa dell'altra visione. Disse qualcosa in una strana lingua, con un tono ammaliante, come se mi stesse invitando a fare qualcosa, ma ero troppo impegnato a soffrire per capire l'attimo e comprendere lo stupore della situazione e così chiusi nuovamente gli occhi. Continuai a gemere, quando poi, dopo qualche secondo, aprii gli occhi e mi ritrovai nel bel mezzo della città, pochi minuti più tardi della discesa delle scale, davanti l'entrata di una locanda: il Gallo al Mattino. Ovviamente, sudore freddo, dolore e panico erano totalmente assenti.

    ... di bene in meglio..




    CITAZIONE
    nel complesso la ruolata è stata divertente e piena di colpi di scena, l'azione non è mai mancata e hai spinto i nostri cervelli al limite come sempre, forse non regolandoti alla fine, ma questo già lo sai XD.
    Abbiamo dato il tutto per tutto in ogni singola azione, nella speranza di liberarci di ogni singolo nemico nella maniera più rapida possibile. A dire il vero, mi aspettavo si parecchia azione, ma dal momento che sarebbe stata una missione facente parte di un ciclo, anche una certa introspettività... quella cosa che ti fa dire: Mio dio che cosa è successo!
    E' mancato quel colpo di scena stile Braxamundis, dove da un momento all'altro la situazione è stata ribaltata per poi essere ribaltata di nuovo. Il dungeon è stata più un'avventura a senso unico, dove i combattimenti precedenti erano solo un pretesto per raggiungere il fratello di Rama, che alla fine si è dimostrato un Mob come un'altro. Mi sarebbe piaciuto molto di più aver avuto a che fare con un personaggio del calibro di Luvar, per esempio, o magari uno a cazzo duro come Yasir dalla mia parte. Questo è poi l'ultimo punto dolente della questione: Rama è di partenza un personaggio inutile, sin dall'inizio si è dimostrato il peso che era, per carità, non ti sto rimproverando questo, però mi sarei aspettato nel momento più concitato una serie di battute più profonde con il fratello, per marcare la differenza tra loro due e il contrasto che li ha portati su strade diverse, soprattutto per il fatto che Egon lo voleva morto.
    La cosa positiva, nonostante il fatto che se ci fossero stati altri quattro tizi al posto nostro la missione non sarebbe cambiata di una virgola, è che personalmente ho trovato uno spunto per continuare la mia trama e te ne ringrazio.
    Voto: 3/5


    Edited by Trinciapolli - 13/3/2016, 14:29
     
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    Ok. Ma il voto è da 0 a 5 xD
     
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    Ecco perché loro erano dei cervelloni intellettuali e lui un sadico guerriero: Ukon non faceva caso a certe finezze di ragionamento ed era spesso impulsivo, anteponendo i muscoli e la forza bruta alla ragione, l’istinto alla logica. Quando il capellone Rama gli disse che anche Egon ed il suo gruppo potevano essere stati influenzati dal potere del Draco e dunque le loro coscienze riportate indietro nel tempo, tutto il fervore del colossale pelato sembrò placarsi all’istante. Non aveva considerato questa evenienza. La sua smania di andare di nuovo nella foresta di Nasradeva poteva essere controproducente se non addirittura letale, primo perché se anche quelli erano davvero tornati indietro nel tempo allora avrebbero cambiato certamente strada e secondo perché anche loro conoscevano le sue abilità adesso.

    Il suo sguardo si fece dubbioso e pensieroso mentre la mano passava su e giù lungo il mento. Cercava di spremere le meningi ma non gli veniva nulla in mente di come avrebbe potuto recuperare quell’oggetto. E poi adesso che ci pensava: Rama aveva attivato quella pietra inconsciamente, senza volerlo (a meno che gli stesse mentendo su questo punto, ancora non si fidava di quell’uomo visto che gli aveva mentito sino all’ultimo), c’era il rischio che Egon potesse fare altrettanto o che capisse in qualche modo come usare quell’oggetto adesso che aveva visto farlo al fratello. Insomma, il quadro era complesso e gli scenari possibile parecchio intricati ed inquietanti. Una cosa era certa: non c’era tempo da perdere, perché se Egon avesse capito come usare quella pietra a suo vantaggio per loro sarebbe stato impossibile recuperarla, così come se la pietra per disgrazia fosse caduta nelle mani degli imperiali non solo per il nordico sarebbe stato impensabile riscrivere il corso della storia ma addirittura quei bastardi avrebbero continuamente potuto controllare gli avvenimenti lungo la linea temporale riuscendo ogni volta a ribaltare una situazione sfavorevole semplicemente tornando indietro per fronteggiarla meglio. Insomma, non era certo d’accordo con quella tattica attendista e da conigli che proponeva il direttore del museo. Nascondersi non era da lui, anche perché non ci riusciva mai vista la sua stazza.

    Il fatto però che tutti volessero mettersi in un angolino in attesa di qualcosa gli dava un vantaggio: poteva anticiparli e mettersi alla ricerca dell’artefatto, non da solo ovviamente, ma con l’aiuto dei “suoi compari”. In questo modo avrebbe potuto usare la pietra tutta per se. C’era ovviamente un solo problema, ossia che non aveva la minima idea di dove cominciare a cercare. La persona con più informazioni a disposizione era senza ombra di dubbio il direttore Rama, ma ovviamente non avrebbe potuto torturarlo per cavargli le informazioni di bocca, non nel centro di Neagora per lo meno, città imperiale per eccellenza. Doveva trovare un modo per farlo uscire da quella biblioteca, per farlo uscire da Neagora, da solo possibilmente. Doveva creare una trappola, un diversivo, un esamotage da cacciatore qual’era. Dubitava che quello ci sarebbe cascato se era intelligente la metà di quanto si vantava di essere, ma un tentativo si poteva sempre fare, altrimenti non gli sarebbe rimasto che prepararsi al meglio ed aspettare la sua convocazione. Quella pietra doveva assolutamente finire nelle sue nordiche mani.

    CITAZIONE
    Voto master: 4
    Sempre belle le tue role, piene di colpi di scena e sai bene quanto apprezzi quando qualcuno riesce a tenere aperte tante role di qualità come queste contemporaneamente. C’è però qualcosa che mi ha lasciato un senso di insoddisfazione in questa role e forse non è nemmeno una tua mancanza ma risiede proprio nel tipo di role stessa, nel dungeon. Non so. I nemici erano ben curati, ogni animale aveva le sue caratteristiche, ma in più punti ho avuto l’impressione di trovarmi in una role, perdonami il termine, “ignorante” perché ci si doveva solo coordinare e menare le mani. Ovviamente alla fine si è dimostrata tutto fuor che una role ignorante, ma ho avuto questo senso in più punti e come ti ho detto forse è perché i dungeon non fanno per o forse perché si poteva gestire diversamente. Davvero non saprei, comunque hai fatto un ottimo lavoro come sempre.
     
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106 replies since 12/10/2015, 20:16   2326 views
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