[QUEST] Necropolis II

Doropuffo, Silver Element, Mrxxx

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    Necropoli. Bastò quella parola, quel singolo ed unico riferimento per far saltare giù dal letto il gigante vichingo. Leggende, arcani misteri e sanguinari racconti venivano tramandati circa quel lungo maledetto e dimenticato dal mondo. Sede di guerrieri immortali ed irriducibili, rifugio di uomini rinnegati, un velo di oscurità e paura avvolgeva quelle mura. Ukon non sapeva davvero cosa pensare, ma il suo volto dagli occhi spalancati faceva trasparire una cerca emozione, un misto di fascino, stupore ed adrenalina, pari a quella che aveva avuto nel vedere il drago.

    Allora non si è trattato di un sogno.. Ho visto per davvero quei volti..

    Ricordava infatti che a tirarlo fuori da sotto la valanga era stato qualcuno dai lineamenti deturpati, ma risvegliandosi dopo il lungo sonno non aveva saputo spiegarsi se si fosse trattato di una semplice visione indotta dall’assoggettamento all’ipotermia o se si fosse trattato di un ricordo vero e proprio. Ma dopo aver sentito le parole di Brann il volto del belligerante colosso si fece parecchio serio. Prese parola.

    Sicuro che tu non la stia mettendo giù in maniera troppo semplicistica Brann?

    Rivolse il suo sguardo serioso in particolare verso l’arcadiana che probabilmente nulla sapeva dei racconti tramandati dai Vaygr.

    Dovete sapere che questo luogo, nonostante sia il protagonista di molte leggende sanguinarie e pericolose, viene estremamente temuto e disprezzato dalla nostra gente. Il motivo risiede in coloro che lo abitano. Si narra infatti che questa fortezza fosse in tempi antichi un mausoleo ed una cripta ove risiedevano i corpi dei defunti grandi eroi del passato, i Vaygr purosangue più audaci e coraggiosi. Guerrieri indomabili a cui tutti noi ci ispiriamo ancora tutt’oggi nell’Arcipelago. Tuttavia questo sacro cimitero venne in età remota dissacrato e le tombe scoperchiate. Il primo a compiere quest’orribile e sacrilego atto fu colui che porta il nome di Aldasir ed i suoi adepti uccisero e trucidarono coloro che osarono opporsi al suo tentativo poi riuscito di profanare questo posto.

    Fece una pausa.

    Questa ovviamente è una leggenda e non so se si tratti della verità o solamente di un racconto immaginario tramandato dalla mia gente. Probabilmente, se anche fosse vero, è passato talmente tanto tempo che non ha più senso parlare di odio vero e proprio nei loro confronti. Certo è che profanare le tombe dei nostri egregi avi ed antenati è un crimine che noi Vaygr non possiamo tollerare e sopportare. E’ un crimine che io non potrei lasciare impunito.

    E qui calò il silenzio, perché sapeva che mettersi contro quegli uomini che le leggende dichiaravano essere immortali ed inscalfibili era come autocondannarsi a morte certa. Lui però, impavido condottiero, timore dell’Eterno Falciatore non ne aveva. Solo che si chiedeva, alla luce dei suoi nuovi obiettivi di vendetta verso l’Impero, se forse, invece che alimentare un antico conflitto interno alla popolazione ed ai vari clan dei Vaygr, potesse provare a superarlo unendo appunto le forze dei Vaygr sotto un unico vessillo di natura antimperiale. Infondo se quei bastardi imperiali erano arrivati in prossimità della Necropoli anche gli abitanti di quest’ultima prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con loro. E un manipolo di immortali simili a Brann non poteva portare altro che giovamento alle forze ribelli. In questo modo, regalando la libertà al loro popolo, avrebbero anche potuto farsi perdonare per aver dissacrato quel luogo.

    Stiamo a vedere quello che succederà, ma vi invito a non essere troppo ottimisti con questa gente. Non hanno pensato due volte ad ammazzare i loro compatrioti per portare a termine i propri obiettivi quindi non vedo perché dovrebbero essere clementi con noi.
     
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    NECROPOLIS II

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Quest II






    Brann annuì verso Giancarlo, sottolineando il suo punto.

    Per il momento lo scopo per cui siamo venuti fin qui deve rimanere segreto. Se i nostri ospiti scoprono i nostri sospetti riguardo la Necropoli e il drago, potrebbero considerarci ostili e non so cosa sarebbero in grado di fare. Ci hanno salvato la vita ma dubito che ci tengano in particolar modo a salvaguardarla. Il tono era lo stesso e il viso ugualmente serio. Ora che potevate parlarne si sentiva un pò più tranquillo, ma la situazione rimaneva ingarbugliata.

    Si voltò a guardare Ukon mentre egli si prodigava a spiegare la leggenda della Necropoli, inizialmente interdetto perché non voleva creare inutili allarmismi, conscio che la maggior parte delle storie sulla natura sanguinaria degli abitanti della Necropoli sono alimentati da terrore e miticismo, non esente comunque di un fondo di verità.

    Si preoccupò però di correggere Ukon su di un ultimo punto. Non sono stati gli abitanti della Necropoli a provocare la valanga. Era un contingente diverso, un manipolo di guerrieri Vaygr. Forse una pattuglia. Ma di questo parleremo dopo. I membri del Consiglio mi hanno mandato a chiamarvi, si è creata una certa fibrillazione tra le genti che dimorano in questa roccaforte, sulla nostra identità e la sorte che ci toccherà e gli anziani non vogliono rimandare oltre il nostro colloquio per non rischiare che si creino inutili controversie.

    Detto ciò si voltò per dirigersi verso la porta. Appeso al pomello di questa aveva lasciato un sacco di pelle bello gonfio. Questi sono i vostri vestiti. Non sono ancora completamente asciutti ma suppongo che ormai vadano bene. Non appena sarete pronti andremo dal Consiglio della Necropoli.

    Ci sarebbe stato un momento in cui Brann si sarebbe mostrato disponibile a rispondere a dubbi preliminari, per poi uscire dalla stanza e attendere poco fuori la porta che voi vi prepariate.




    [---]




    Dalla stanza in cui vi trovavate prima saresti discesi per vicoli stretti costeggiati da ripide pareti, come se quel quartiere e quelle case fosse state scavate nella roccia in posizione altolocata rispetto al resto della città. Non avevate visione della grandezza della Necropoli nè ancora potevate capire dove vi trovavate se non per quelle strette stradine, che vi diressero poi verso un altra alta parete verticale alla cui base c'era una porta alta a malapena due metri. Sembrava una specie di porta di servizio, in legno molto spesso e finiture in metallo. Non v'era nessuno di guardia e Brann la aprì con scioltezza invitandovi a seguirlo all'interno.

    L'interno era un ambiente molto buio ma ampio, il soffitto non lo avreste nemmeno scorto inizialmente a causa del buio improvviso della stanza. Nemmeno il pavimento se è per questo e vi sareste dovuti affidare solo a Brann che già conosceva la strada. Quando vi sareste abituati all'oscurità avreste iniziato a scorgere una stanza alta e lunga, tipo un atrio, dalle pareti in pietra squadrate e grosse ma il pavimento lucido e decorato da raffigurazioni allegoriche, come nelle più eleganti delle corti.

    Avreste raggiunto alla fine di questo atrio un immenso portone, alto forse più di otto metri e largo a malapena tre, questa volta presidiato da due guardie in armature. Questo sarebbe stato il vostro primo impatto cosciente con le genti della Necropoli, ma a primo impatto, a causa dell'oscurità dilagante smorzata solo da strette e alte finestre al lato destro della stanza, non avreste fatto troppo caso al loro aspetto. Vi sarebbero sembrati guerrieri normali, in armature pesanti a placche e alabarde.

    Gli uomini non avrebbero parlato e Brann avrebbe fatto un cenno verso di loro che avrebbero armeggiato ognuno un anta dell'enorme porta, spalancandola e permettendovi di passare oltre.

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    Un enorme sala, questa volta più illuminata da una luce bianca proveniente dall'alto, si sarebbe stagliata di fronte a voi. Una scalinata breve e ampia vi avrebbe condotto sempre più al centro della stanza. A prima occhiata, vi avrebbero sicuramente colpito le tre statue in fondo alla sala, raffiguranti tre potenti re guerrieri con spadone e scudo, dai tratti fieri e nordici dei Vaygr e dall'aspetto solenne e autoritario. Forse Ukon avrebbe riconosciuto in loro alcuni dei re leggendari della storia Vaygr e forse presi dalla loro impellente presenza non vi sareste resi conto delle tre figure che vi aspettavano ai piedi delle statue, alla fine dell'ultima rampa di scale.

    Oh, è un sollievo vedere che vi siete ripresi. Come vi sentite oggi? Una voce femminile eccheggiò nel salone vuoto rompendo il silenzio e forse palesandovi per la prima volta la presenza dei tre. La fonte era una donna apparentemente giovane e alta, dai capelli bianchi legati in un unica treccia e decorati da crisantemi. Il viso lievemente illuminato nella penombra lasciava intravedere una pelle liscia ma bianca come freddo marmo e, quando sareste giunti abbastanza vicini da notarli, occhi pallidi e senza pupilla, vuoti come quelli di un pesce morto. Ciò nonostante conservava una bellezza regale e antica, denotando senno e compostezza persino nella sua postura.

    Sono un pò infreddoliti ma stanno bene. Ci vuole questo e altro per piegare il loro fisico e intaccare il loro spirito, non è vero? Disse Brann con un sorriso inedito, contrastante con l'espressione arcigna che vi aveva riservato fino a quel momento, rivolgendosi verso di voi come per invitarvi a rispondere.

    Non mi aspettavo di meno dai discendeti dei valorosi Varyag, nostri padri. Piuttosto ero particolarmente preoccupato per la giovane donna del continente. Temevo che il suo sangue sarebbe gelato prima di poter essere estratta dalla neve. Una voce roca simile al gracchiare di un grosso corvo si aggiunse a quella degli altri, mischiandosi all'eco delle altre che incombeva sulle vostre teste sotto la volta dell'immensa sala.

    Brann questa volta non rispose, voltandosi verso Yves. Non le avrebbe più riservato sguardi ammonitori, non di fronte al consiglio. Aveva fiducia nel senno della giovane, una delle donne più assennate e forti che aveva mai conosciuto, tuttavia non potè far a meno di essere preoccupato del fatto che subito gli anziani l'avevano preso di mira in quella specie di inquisizione.

    A parlare a Yves era stato la figura a destra (dal vostro punto di vista), un uomo pallido dal busto scoperto e rinsecchito. Lunghi capelli bianchi scendevano oltre le spalle mentre egli vi osservava innaturalmente incurvato. Il volto bianco era deturpato da due occhi infossati, contornati da un alone nero simile a cancrena, ma nel fondo delle orbite una luce ocra e baluginante che si spostava lievemente mentre lo sguardo passava su ognuno di voi.

    E così Brann, questi sono i tuoi compagni di viaggio. Sentenziò infine la figura centrale. Una figura imponente e alta oltre un braccio sopra i due metri. Una pesante e larga armatura regale lo accompagnava mentre un alone luminoso lo illuminò improvvisamente in volto mentre faceva un passo avanti. Dei tre lui era quello più mostruoso. I bulbi oculari erano particolarmente esposti oltre le orbite e di un giallo malsano. La pelle era rinsecchita e sembrava aderire a malapena al teschio al di sotto di essa. I capelli erano grigi e morti, scendendo scompostamente dietro la testa. La bocca era una fessura sottile incorniciata da orribili screpolature.

    Brann deglutì mentre rispondeva al più anziano del consiglio. Precisamente. Si sono premurati di presentarsi al vostro cospetto il prima possibile onde fugare ogni possibilità di malintesi e incomprensioni. Non ci saremmo mai sognati che il nostro viaggio ci avrebbe condotti fin qui e non avremmo certo sperato in una sorte migliore che incorrere nel vostro benevolo aiuto.

    Prima che alcuna domanda potesse essere rivolta ai suoi compagni, il cacciatore si preoccupò di aggiungere. Non ho timore di ammettere la nostra incoscienza nel voler a tutti i costi affrontare e uccidere quel drago. Un tale trofeo avrebbe coronato una volta per tutte la mia reputazione di cacciatore e non esito ad aggiungere che ce l'avremmo anche fatta se non fosse stato per le continue interferenze.

    Rivolse un sorriso complice agli altri, risultando convincente persino a voi tre che conoscevate la verità. Allargò le spalle nel concludere con ironia, rivolto verso i tre del consiglio. I tre lo osservarono senza però fare una piega, lasciando qualche secondo di pausa durante i quali si scambiarono qualche sguardo silenzioso.

    Infine, fu di nuovo la figura centrale a parlare. Non siete i primi né gli ultimi in cerca di gloria, venuti ad affrontare la bestia. Che ironia rivedere uno degli antichi solcare i cieli dopo tutti questi secoli. Tuttavia ritengo che voi sottovalutiate ciò di cui sono capaci queste creature leggendarie, sebbene sospetto che quel che vediamo oggi non sia che uno spettro sbiadito della loro gloria originale.

    La figura fece una pausa e Brann annuì con rispetto, nonostante la correzione appena ricevuta. E voi, valorosi guerrieri. Condividete con Brann un simile desiderio di gloria e fama? Curioso che persino una figlia di Ysabeth aneli notorietà effimera dalla morte di una creatura vivente.

    Come una freccia l'ultima affermazione avrebbe solcato lo spazio tra il consiglio e i quattro avventurieri, diretta al petto di Yves. Nessun altro avrebbe potuto rispondere a quelle parole se non Yves stessa, per cui il silenzio sarebbe calato fino alla sua risposta.




    Dialogo puro.

    1) Per eventuali domande preliminare a Brann, scrivete nel topic in bacheca e vi risponderò lì.

    2) Risponde prima Yves. Se Doro o Mrxxx vogliono poi far rispondere i loro pg subito dopo sono liberi di farlo, altrimenti posso postare di nuovo io. Fatemelo sapere comunque dopo che avrete letto il post di Silver.

    SCADENZA 23:59 DI DOMENICA 9 OTTOBRE
     
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    Necropolis II - Chinare il Capo
    Le ipotesi di Yves ebbero conferma nelle parole di Brann, che comunque si premurò di ricordare loro che il vero scopo della loro ricerca sarebbe dovuto rimanere segreto, per il momento.
    La situazione non le piaceva, e più la cosa andava avanti e più si sentiva inquieta. Forse poteva accantonare per un attimo la rabbia che l'aveva assalita per la morte degli imperiali, ma anche se fosse stata abbastanza lucida e concentrata non sarebbe comunque riuscita a trovare una soluzione facile al guaio in cui erano finiti.
    Brann li aveva convocati con il preciso scopo di trovare la Necropoli e indagare sul suo possibile legame con il drago che avevano combattuto, ma cosa aveva pensato di fare una volta che avessero trovato modo di accedere a quel fantomatico luogo? Certo lui era riconoscente agli abitanti di quel luogo e al loro Consiglio, ma poteva azzardarsi a chiedere loro qualunque cosa? A giudicare dalle sue parole decisamente no.
    Se aveva un piano, quello era decisamente il momento di esporlo.
    - ...i membri del Consiglio mi hanno mandato a chiamarvi, si è creata una certa fibrillazione tra le genti che dimorano in questa roccaforte, sulla nostra identità e la sorte che ci toccherà e gli anziani non vogliono rimandare oltre il nostro colloquio per non rischiare che si creino inutili controversie... - disse Brann.
    Yves piegò la testa di lato e osservò per qualche istante l'enorme cacciatore. Aveva capito bene? Quello era il suo grandioso piano per salvare capra e cavoli? No, doveva certo esserci una spiegazione migliore, o doveva avere qualche asso nella manica. Non poteva, e soprattutto loro non potevano affidarsi ai capricci del Consiglio della Necropoli, qualunque cosa fosse, per sperare di uscirne vivi.
    Brann dovette considerare la faccenda chiusa con quella frase, poiché gettò loro un sacco di pelle piuttosto gonfio, spiegando poi che conteneva i loro vestiti, anche se probabilmente ancora non del tutto asciutti.
    Yves si avvicinò al sacco e cercò i suoi abiti. La tunica bianca e verde era un po'sgualcita e umida, ma se la sarebbe fatta bastare. Ovviamente non c'era traccia della sua armatura di cuoio, delle protezioni o delle sue armi. Si strinse nelle spalle e sospirò, forse un po'troppo forte rispetto a quanto intendesse fare.
    Prese i vestiti e si avviò verso il fondo della stanza, vicino al fuoco acceso. Attese qualche istante prima di infilarsi la tunica, cercando in qualche modo di scaldarla un po'con il calore del focolare. Poi, quando le sembrò meno umida si tolse la pelliccia che aveva addosso e con un rapido gesto si fece scivolare addosso la tunica dai colori arcadiani.
    Non prestò attenzione ai tre uomini in fondo alla stanza. Yves non era certo la prima donna mezza nuda che vedevano, e anche se avessero scorto qualcosa di più delle gambe affusolate, il suo corpo di certo sarebbe sembrato più quello di una guerriera che di una donna. Tonico, muscoloso e femminile solo in quei punti dove la natura aveva deciso altrimenti.
    L'aspetto che aveva ora, senza la sua armatura era assai diverso dal suo solito. Si sentiva scoperta e vulnerabile, nonostante sapesse di avere ben altre armi su cui poter contare in caso di emergenza. Senza il peso della protezione in cuoio la tunica tendeva a muoversi troppo e infastidirla, dovette così fermarla con uno dei nastri presenti sulla stessa all'altezza della vita in modo che stesse più stretta e stabile.
    Quel tipo di abiti era usato da tutte le donne ad Arcadia, che fossero destinate a diventare guerriere o custodi, sopra di esse sarebbe stata portata poi l'armatura o la cappa che le avrebbe definitivamente consegnate al loro ordine. Tuttavia rimaneva comunque un abito basilare pensato per essere adatto a qualunque attività ad Arcadia. Peccato che la stoffa fosse leggera e non garantisse una grande protezione dal freddo.
    Yves si voltò verso la porta e con passo deciso e spedito uscì, attendendo che Brann guidasse lei e gli altri due vaygr al cospetto del consiglio.

    Nonostante il suo pessimo umore, causato dai recenti eventi e dal freddo che continuava a infastidirla passando tra la trama leggera della tunica, rimase comunque stupita dal vedere come la roccaforte della Necropoli era stata costruita. Dopo aver visitato Vaygrjord non pensava che sarebbe potuta rimanere a bocca aperta per un'altra opera edile tanto imponente, ma si sbagliava.
    Quando entrarono nell'enorme sala illuminata da una luce che sembrava provenire da parecchio più in alto, Yves non riuscì a trattenere il suo stupore spalancando la bocca e sgranando gli occhi. Si sarebbe aspettata una volta, o almeno un qualche genere di apertura in alto che facesse filtrare quella luce, ma non riuscì a scorgere il soffitto da tanto era alto.
    Le imponenti statue sembravano scrutarli con aria scura, quasi minacciosa. E per un attimo Yves si stupì a guardarle ed aspettarsi che parlassero come quella che aveva incontrato a Tethrankan nel fitto della foresta arcadiana.
    Quando una voce femminile riempì il silenzio della sala, interrotto solo dai loro passi, Yves sussultò. Per qualche istante scrutò attenta le statue, e solo poi notò una figura umana, proprio sotto le imponenti sculture.
    Nonostante la penombra il candore della pelle della donna richiamava quasi troppo quello delle opere alle sue spalle. Era un colore strano, quasi malsano, eppure dal suo tono e modo sembrava stare ben meglio di loro.
    Oltre al suo aspetto atipico, a colpire Yves fu la presenza della donna nella sala. Sapeva da quanto le avevano detto Brann e Ukon che nella società Vaygr le donne avevano uno spazio ristretto e generalmente poco impatto sulla vita politica. Gli abitanti della Necropoli erano a loro volta Vaygr, dunque perché tra i membri del Consiglio c'era una donna? Poteva considerarla un alleato o una minaccia?
    Brann rispose alla sua domanda e cercò conferma negli sguardi degli amici alle sue spalle. Yves si limitò ad annuire. Non si fidava ancora a parlare, anche perché non sapeva quale potesse essere il modo corretto di rivolgersi al Consiglio. Doveva usare forme onorifiche? Doveva inchinarsi o chiedere la parola prima di poter esprimere il proprio pensiero?
    Si maledisse mentalmente per non aver fatto quelle domande in precedenza a Brann. Era così infuriata e testarda da non aver nemmeno preso in considerazione l'idea di interrogare il cacciatore su quelle questioni. Eppure lei forse era quella che aveva la maggior conoscenza diplomatica in quel bizzarro quartetto di avventurieri.
    "Si, diplomazia di luoghi che conosco." pensò rabbiosa. "Della Necropoli non so nulla..."
    Era stata sciocca, eppure non si sentiva ancora pronta per parlare "tranquillamente" con Brann. Oh avrebbe voluto dirgli un sacco di cose, chiedergli spiegazioni riguardo alla valanga, di cui sembrava saperne molto di più di quanto non dava a vedere, ma non era ora il momento e il luogo di fare polemica.
    Eppure, una voce gracchiante e fastidiosa si intromise nel discorso, distogliendola dai suoi pensieri.
    A parlare era stata una seconda figura che era emersa dall'oscurità delle statue. Questa volta si trattava di un uomo, o almeno tale sembrava dal suo fisico. Alto, scheletrico e con un malsano colorito biancastro con alcune sfumature nere simili a cancrena. Non era certo una bella vista, ma Yves sostenne ugualmente il suo sguardo indagatore.
    Avrebbe voluto rispondere. Quanto avrebbe desiderato rispondere a tono a quell'affermazione sibillina. Solo perché era donna e del continente non poteva essere pari a Vaygr tanto grossi, forti e privi di onore?", concluse mentalmente.
    La sua bocca si era quasi aperta per una risposta, ma il buon senso la fece desistere. Non era in vantaggio, non conosceva le forze in campo e non sapeva le regole di quel gioco. Se avesse voluto giocarci avrebbe dovuto scoprirle e sfruttarle al momento opportuno.
    Le costò una fatica enorme, considerata anche la rabbia che ancora le covava dentro, ma abbassò gli occhi e chinò il capo preferendo non dire nulla per il momento. Brann era un giocatore più esperto, e per ora avrebbe dovuto condurre lui.
    Infine anche la figura centrale parlò e si sporse sotto la bianca luce rivelando il suo aspetto. Era decisamente più vecchio degli altri due, parecchio più grande e armato. Cosa che fece dubitare Yves delle loro possibilità.
    Sarebbe andato tutto bene finché la situazione fosse rimasta sul piano diplomatico, ma se le cose si fossero messe male? Lei poteva contare sul potere di Gea, ma sarebbe bastato? No, non doveva pensare al peggio, ma a come risolvere la situazione attuale.
    "Pensa alla soluzione, non al problema." si disse mentalmente, cercando di riportare l'attenzione al dialogo che nel frattempo era nato tra Brann e quello che sembrava essere il Capo del Consiglio.
    Quando Brann nominò le "interferenze" Yves si limitò a rivolgergli uno sguardo serio e un neutro cenno del capo. Avrebbe potuto significare tutto o niente, e il quel caso non voleva dire proprio un bel niente, ma se avesse esitato e avesse esternato la sua rabbia per l'accaduto le cose sarebbero potute peggiorare molto rapidamente.
    Brann, Gian e Ukon la conoscevano, riuscivano a capire che la maschera che stava indossando era una necessità. Il Consiglio non sapeva nulla di lei, dunque sarebbe stato probabilmente più difficile intuire che oltre quella neutralità c'era indifferenza invece che deferenza verso il cacciatore e le sue parole.
    La figura centrale proseguì nel suo discorso, e le sue frasi allarmarono un po' Yves. "Quel che vediamo oggi" poteva significare qualunque cosa, ma il tono e il modo potevano suggerire infinite implicazioni, anche se a preoccupare la donna furono "dopo tutti questi secoli". Chi era davvero quell'uomo? Che cosa sapeva davvero sui draghi e sul loro potere?
    - E voi, valorosi guerrieri. Condividete con Brann un simile desiderio di gloria e fama? Curioso che persino una figlia di Ysabeth aneli notorietà effimera dalla morte di una creatura vivente. -
    Quella domanda, sibillina e pericolosa quanto l'affermazione che l'uomo-scheletro le aveva fatto in precedenza, la lasciò un attimo stordita. Non si era aspettata di dover prendere parte ai giochi così rapidamente, e senza averne ancora compreso il funzionamento, ma non poteva sottrarsi ad una domanda così diretta.
    Cosa doveva dire? No, cosa poteva dire e cosa invece no?
    Si lasciò guidare dall'istinto, in modo che non passasse troppo tempo dalla domanda alla sua risposta, facendo così pensare ad una possibile risposta eccessivamente ponderata, o addirittura artefatta. Aveva comunque avuto abbastanza tempo per riflettere.
    Brann non si era inchinato, ne aveva fatto gesti di deferenza nei confronti del consiglio, se non rivolgersi a quello che sembrava il capo in modo più formale.
    Decise di seguire il suo esempio.
    - No. - disse decisa, cercando lo sguardo del suo interlocutore. - Quando ho risposto all'anuncio di Brann riguardo la caccia al drago l'ho fatto perché non credevo nell'esistenza di una creatura del genere. Pensavo si trattasse di un pretesto per uccidere qualche altro animale, e ho deciso di accettare l'incarico per assicurarmi che la creatura in questione rappresentasse effettivamente un pericolo e non fosse solo un trofeo da appendere al muro. - fece una pausa, spostando lo sguardo sull'uomo-scheletro. - Nonostante le mie origini non siano vaygr, ho dimostrato il mio valore. Se non mi credete potete chiederlo agli imperiali, sempre che ne sia rimasto qualcuno intero. -
    Non un sorriso, né un'intonazione particolare. Ogni singola parola che era uscita dalla bocca di Yves era stata pesata per non risultare aggressiva o minacciosa, nonostante per Brann e gli altri quelle parole avessero un peso ben diverso. Non era riuscita a trattenersi, la rabbia che ancora l'avvolgeva era dura a morire, ma era abbastanza sicura di non aver fatto danni con quella frase.
    - Tuttavia... - disse aggiunse poi riportando lo sguardo sul capo del Consiglio. - ...dopo aver visto quel drago posso dire una sola cosa: la sua esistenza sfugge alle leggi della natura. -
    Era certa che non sarebbe stato necessario spiegare al consiglio perché l'esistenza di un tale predatore su Kalendor andava contro ogni legge della natura e della conservazione, ma lo avrebbe spiegato, se fosse stato necessario...


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.

    CITAZIONE
    Passive: Scudi II
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo degli Scudi Classe II nella mano libera.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Block
    La presa delle proprie armi bianche è salda e solida al punto da permettere di parare un'arma pesante.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Talenti Speciali

    CITAZIONE
    Battlefield Awareness II
    L'esperienza maturata sul campo di battaglia viene affinata ulteriormente, permettendo di capire anche quanto sia pericoloso l'avversario che si ha davanti a sé. Si conosce Vita, Slot Rimasti e Chakra dei PNG.
    Richiede e Sostituisce Battlefield Awareness I.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 250

    100%


    Chakra: 220

    100%


    Distanza:

    Talento speciale
    Battlefield Awareness II

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Quest II






    Sebbene ci fosse poco di vivo ed espressivo nel volto del membro più "anziano" del consiglio, era intuibile che la risposta di Yves perlomeno non lo aveva alterato. Non rispose subito all'insinuazione finale della giovane che, comunque, era stata formulata in maniera da non sembrare tale, ma la semplice preoccupazione esternata da una zelante protettrice della natura.

    Non sembrò aver colto nemmeno il riferimento agli imperiali, bensì si preoccupò poi di rispondere. Suppongo che alla fine tu stessa abbia constatato quale pericolo una creatura del genere possa comportare. Un antico da solo può sgominare facilmente un intero esercito e non poche volte in passato sono stati adoperati in tal senso. La loro esistenza è figlia di un epoca in cui il mondo era più giovane e selvaggio, se una volta erano monarchi indiscussi dei cieli oggi non sarebbero considerati superiori ad un trofeo da appendere alla parete del proprio castello.

    E nel dire questo, rivolse il proprio sguardo a Brann, assumendo un espressione particolare che nella mostruosità dei suoi lineamenti avrebbe vagamente avuto l'aspetto di nemmeno tanto velata severità.

    Ognuno ha la propria vocazione. Si premurò di rispondere poco dopo Brann sentendosi chiamato in causa. Io sono un cacciatore, e mi reputo tra i migliori della mia categoria. Amo misurarmi con le creature più pericolose del pianeta, misurari con loro, battermi nel più antico dei duelli, predatore contro predatore, e se dovessi morire per mano di una creatura più forte e in gamba di me, sarebbe la miglior morte in cui possa sperare.

    Fece un passo avanti, spiegando con veemenza e gesti enfatici il proprio punto. Come potevo io tirarmi indietro e perdere la possibilità di misurarmi con la creatura più maestosa e saggia che questo mondo abbia mai visto? L'unica cosa che mi ha sempre impedito di potermi misurarmi con una creatura simile, il monarca indiscusso dei cieli e della terra, era il fatto di non aver potuto condividere con loro lo stesso periodo storico di esistenza. Venuto a mancare questo impedimento, semplicemente DOVEVO confrontarmi con una simile creatura. E' ciò che sono. Un cacciatore.

    Si battè il pugno sul pettorale sinistro nel dire ciò, facendo attenzione a non far sembrare il proprio discorso una mancanza di rispetto o una sorta di sfida. Certo non avrebbe comunque risparmiato una certa fierezza nelle proprie parole, sicuro di essere nella ragione, secondo tale punto di vista.

    I tre lo guardarono a lungo, i due esterni si voltarono a guardare la figura centrale più alta che si lasciò andare in un mesto sospiro mentre chinava il capo per un motivo non molto chiaro.

    Voi altri siete liberi di andare. Rialzò il capo, assumendo un tono e un espressione solenne. Inizialmente fu poco chiaro a chi egli si riferisse nello specifico, ma subito dopo continuò. Brann Rosenthal.

    Al consiglio della Necropoli non sono chiare le motivazioni che ti hanno spinto nuovamente in queste terre. Ciò che sappiamo però è che eri stato avvertito dopo il tuo primo soggiorno qui di non tornare in alcun modo vicino alla Necropoli e che in mancata osservanza di tale monito, non ti sarebbe stata mostrata misericordia uguale al primo caso.

    Quelle parole tuonarono nella sala, il volume della voce più alto e austero. La tua sorte sarebbe stata quella di morire laggiù, sepolto dalla neve, col peso del ghiaccio e della morte degli uomini che hai trascinato quaggiù, ma le circostanze di questa tua nuova apparizione sono oscure e terribili e tu, assieme alla donna imperiale, eravate i più indicati a fornirci chiarimenti. La tua inadempienza è comunque grave, per cui ti è negato il permesso di lasciare la Necropoli fino a quando non capiremo meglio cosa sta succedendo.

    Io terrei qui con noi anche i suoi compagni. Continuo a ritenere che in qualsiasi losca situazione sia coinvolto Brann, ci sia la concreta possibilità che i suoi amici gli stiano fornendo appoggio in tutto ciò. Sibilò gracchiante l'anziano a sinistra, riservando una velenosa occhiata diffidente verso il gruppo.

    In merito a ciò non mi esprimerò una seconda volta. Lo incalzò subito il membro più anziano, inducendo l'altro a chinare lievemente il capo e non ripetere l'intrusione. Non so se Brann abbia agito all'insaputa dei suoi compagni, tuttavia è certamente egli il responsabile di tutta la faccenda, è chiaro dall'andamento che ha avuto questo colloquio. E' più che sufficiente che egli rimanga qui, sotto la nostra osservazione, a scoraggiare qualsiasi ulteriore losca attività.

    Assieme al condottiero degli imperiali, ci forniranno presto un esaudiente motivazione agli avvenimenti allarmanti che hanno raggiunto la nostra terra. Ma in attesa di ciò, rimarranno segregati qui. Così ha deciso il Consiglio.

    A quelle parole, le grandi porte si aprirono e le due guardi con alabarda si fecero avanti, facendo il loro ingresso nella stanza ma rimanendo presso l'uscio. Brann non parlò, come se già si aspettasse un verdetto simile. Si limitò a voltarsi verso di voi leggermente preoccupato, come cercando di leggere immediatamente una vostra reazione. Tuttavia non era particolarmente sorpreso ne sconvolto per quella decisione, ve ne sareste subito resi conto.




    Postano Doro e Mrxxx per primi.

    Silver posta per ultimo.

    Siccome la scadenza e breve, invito i primi due a postare il prima possibile.


    SCADENZA 23:59 DI VENERDI' 14 OTTOBRE
     
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    Una volta lasciato quella confortevole stanza, Giancarlo si rese subito conto che il posto in cui erano rinchiusi era tutt'altro che ospitale. Aveva vissuto per tutta la vita in territori ampi senza delle barriere e ritrovarsi in quel posto buio e angusto lo opprimeva.
    Scesero verso il buio costeggiando le pareti.
    “Dove stiamo andato? Quanto ancora dovremmo scendere?” Pensò Giancarlo.
    Preferì non parlare, cercando di rimanere più tranquillo e all'erta possibile, quel posto non gli piaceva.
    Brann guidò il gruppo fino ad una porta chiusa, nessuna guarda all'ingresso, non c'era anima viva in quei cunicoli, Giancarlo ne era certo.
    Il gruppo avanzò ancora, finchè si trovò di fronte ad un impotente portone presidiato da due guardie. Giancarlo si aspettava qualche domanda o qualche parola, ma nulla di ciò avvenne le guardie rimasero ferme impassibili, anche mentre Brann con un cenno chiese l'aiuto dei 2 vaygr per aprire quell'enorme portone.
    Non volava una mosca, gli unici rumori che si potevano udire erano i respiri del gruppo e i cardini del portone che riecheggiavano nell'ambiente.
    L'atmosfera era sempre più cupa, anche l'aria stessa sembrava aver cambiato odore.
    Più passava il tempo e più Giancarlo si sentiva indifeso.

    Il portone si aprì, quello che apparve agli occhi di Giancarlo era qualcosa di incredibile, una stanza immensa con tre enormi statue. L'uomo baffuto abituato a delle misere capanne, rimase colpito da esse, non avrebbe mai immaginato che delle sculture così grandi potessero esistere.
    Dopo un primo momento di incredulità, l'uomo del nord si sentì piccolo e irrilevante, deglutì e si continuò a seguire Brann.
    “Questo posto mi mette i brividi, non sembra un posto adatto a dei vivi” Pensò Giancarlo.

    Una voce femminile ruppe il silenzio, nonostante la pacatezza e il tono l'uomo baffuto sussultò.
    Una donna si palesò davanti al gruppetto di avventurieri.
    A Giancarlo più che una donna sembrò una statua, la pelle e i capelli avevano un colore che a lui sembrava strano, non naturale, ma in qualche modo non si stupì più di tanto. In un luogo come quello, così buio e privo di vita come poteva esserci qualcosa di normale?
    Brann rispose serenamente alla domanda della donna, dopo la serietà delle parole pronunciate nella stanza in cui si erano ripresi, vederlo sorridere sembrava strano.
    “Forse la conosce e magari la situazione non è grave quanto voleva farci credere? Magari era solo un modo per non farci essere troppo avventati” Pensò confuso Giancarlo.
    Un'altra voce si unì alla conversazione, questa volta era una voce maschile molto roca, ma l'uomo che uscì dalle tenebre non sembrava più vivo della donna dai capelli bianchi.
    Brann questa volta non rispose.
    E il silenzio calò un'altra volta, mentre una terza figura uscita lentamente dall'oscurità, Questa volta non fu facile capire se era un uomo o qualcos'altro. Quella figura incuteva terrore, Giancarlo non riusciva a guardarlo per più di qualche secondo, se ci provava qualcosa gli attanagliava il cuore e gli faceva distogliere lo sguardo.
    Brann iniziò a parlare con quella figura, il cacciatore era evidentemente nervoso, ma nonostante ciò perorò la sua causa. Certo mentì spudoratamente, ma in quella situazione non c'era altra scelta, voleva far passare il loro viaggio in quella terra desolata come una battuta di caccia, con scopo ultimo portare a casa un trofeo.
    “Bene questa sarà la nostra linea, un caccia al drago. ” Pensò Giancarlo mentre si sforzava di mantenere lo sguardo fisso sulla figura centrale.
    Quello che presumibilmente era l'anziano che governava la necropoli.
    Dopo un breve ammonimento sul sottovalutare i draghi, l'anziano si rivolse a Yves dicendo:
    “ E voi, valorosi guerrieri. Condividete con Brann un simile desiderio di gloria e fama? Curioso che persino una figlia di Ysabeth aneli notorietà effimera dalla morte di una creatura vivente. “

    “Yves ora il boccale passa a te, convinci l'anziano che non siamo qua per loro.” Pensò Giancarlo.

    Yves rispose al capo, in maniera così convincente che Giancarlo, che conosceva il motivo per cui erano su quell'isola, avrebbe potuto crederle.
    Il capo del consiglio sembrò crederle, e dopo un ammonimento alla ragazza cominciò a parlare di se, spiegando che lui era un cacciatore e che il suo fine era quello di combattere contro un drago per provare le sue abilità.

    Brann incominciò a parlare, cercando di convincere il consiglio che era li esclusivamente per un trofeo, un favoloso trofeo. Anche se conoscendo il cacciatore suonava molto strano che si fosse spinto così lontano solo per un trofeo.
    Molti pensieri frullavano nella testa sua testa, ma uno su tutti echeggiava nella sua mente:
    “Dobbiamo riuscire a scoprire cosa sanno loro dei draghi e se sanno il motivo per cui sono tornati, ma non possiamo essere diretti capirebbero perché siamo qua e temo che se lo scoprissero non ci lascerebbero andare.”
    “Voi altri siete liberi di andare.” Disse con voce solenne il capo del consiglio.
    Un sorriso si stagliò sul volto di Giancarlo, ma quell'attimo durò poco perché il capo richiamò Brann.
    Non si fidavano abbastanza di lui per pensare che fosse giunto così vicino alla Necropoli.

    “Basta, non posso accettare che Brann rimanga qua, con questi esseri. Perché dubito che lo lasceranno libero una volta interrogato. Mi ha salvato la vita, è il momento di ricambiare ” Penso Giancarlo.

    Giancarlo respirò profondamente, quando si sentì calmo fece un passo avanti.

    “Mi presento sono Giancarlo.” fece un mezzo inchino e aspetto qualche istante e poi proseguì “Io a quest'uomo devo la vita ed anche prima che me la salvasse nutrivo un profondo rispetto per lui e da come vi siete rivolti a lui immagino che anche voi lo consideriate uno di voi... Brann non è certamente uno stupido, e se avesse sospettato di essere così vicino a questo posto non ci avrebbe fatti avvicinare, drago o non drago. Nelle nostre battute di caccia ha sempre messo davanti la nostra incolumità alla sua e alla riusciste stessa della caccia.” riprese fiato un momento poi proseguì “Non riesco a credere che ci abbia intenzionalmente messi in una situazione di cui non eravamo a conoscenza. Vi chiedo di essere clementi ancora una volta con lui, e di lasciarlo libero. Comunque sia, credo che visto i vostri dubbi su di lui dovreste interrogarlo, così da fugare ogni dubbio. Se nonostante le mie parole decideste di trattenerlo, sappiate che io aspetterò su quest'isola fino al suo ritorno. Non ho nessuna intenzione di abbandonare un amico al suo destino.” finito il discorso l'uomo del nord si sentiva spossato e sudato, quel discorso per lui fu come un combattimento all'ultimo sangue.

    Fece un passo indietro tornando nella sua posizione iniziale, più teso che mai.
    “Spero di non aver peggiorato la situazione, Brann amico mio non voglio abbandonarti. Se non dovessero liberarti verrò a prenderti dovesse costarmi la vita.” Penso Giancarlo.


    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.





    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%

    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Slot Usati:
    //

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Handtrick
    Charismatic

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da CRIPPLE
    Il movimento senza costo non può superare i 5 metri. Non si può avere più di un movimento extra per turno.

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.


    Edited by doropuffo - 13/10/2016, 10:24
     
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    Maestosa fierezza, disprezzo per i deboli, sicurezza indomabile, superbia gloriosa. La Necropoli ed i suoi abitanti rispecchiavano appieno alcuni dei più alti e antichi valori Vaygr. Sicuramente erano guerrieri forti, indomabili, pronti a tutto, per nulla intimoriti dalla morte, forse perché loro stessi vi erano andati oltre. I loro aspetti demoniaci e scheletrici confermavano le leggende, o comunque ci andavano molto vicino. Le loro parole tonanti, irremovibili e giudicatrici confermavano la loro freddezza degna dei troni sui quali sedevano, troni che si innalzavano monumentali e colossali assumendo le fattezze in pietra degli antichi re vichinghi. Inutile dire quanto Ukon si sentisse onorato e degno di trovarsi al cospetto di personaggi tanto criptici quanto potenti. Non percepiva timore reverenziale ne si sentiva in soggezione sebbene i loro sguardi sentenziosi fossero pesantemente posati sul gruppo, ma indubbiamente era affascinato dal notare con piacere come i guerrieri Vaygr fossero capaci di incutere più timore di un drago. Gli occhi del nordico, impavidi ed accigliati, scrutavano e passavano in rassegna quei tre seduti con altrettanto ardore e curiosità. Tempra fredda più di un’incudine lasciata inutilizzata ed esposta ai venti della notte da entrambe le parti. Il capo era alto, il busto rigorosamente e fieramente eretto, un portamento che ogni guerriero degno di nota dovrebbe assumere a prescindere di chi gli stava davanti, senza comunque risultare ostile o intimidatorio. Le braccia erano conserte, evidenziando i grossi fasci di fibre muscolari che contraddistinguevano la sua stazza. Il volto presentava il grugno di chi vuole mostrarsi serio e deciso ma non scontroso. Perché, incredibile a dirsi, non era lo scontro che cercava Ukon, non in quella situazione, non dopo che loro gli avevano salvato la vita. Non aveva senso mettersi contro altri Vaygr purosangue nonostante le divergenze del passato: troppo sangue nordico era stato sparso nelle ultime decadi.

    Non osò intromettersi in alcun discorso. In quella circostanza le parole andavano ponderate come non mai ed agire d’istinto avrebbe potuto giocare a suo sfavore. Infondo l’obiettivo di quella missione era stato raggiunto in un modo o nell’altro: erano dentro la Necropoli. Il problema ora era restarci. Ukon stava facendo mente locale, cercando di scongelare definitivamente un cervello rimasto troppo tempo assopito nel gelo della neve. Erano partiti per cercare la Necropoli ed una connessione tra l’Impero e la Necropoli stessa. Secondo Brann infatti gli imperiali potevano aver usato gli arcani ed oscuri segreti custoditi in questo leggendario mausoleo per riportare in vita gli Antichi. Tuttavia, stando alle parole della rossa generale che avevano combattuto poco prima di essere investiti dalla valanga, quest’ultima aveva guidato una spedizione a Vaygrjord per cercare ed uccidere definitivamente il drago. I casi erano due: o la rossa imperiale gli aveva mentito spudoratamente per coprire i propri intrallazzi con gli abitanti della Necropoli, oppure effettivamente non esisteva alcuna connessione tra i poteri custoditi nella Necropoli e l’Impero. O magari gli imperiali avevano resuscitato il drago e poi, non riuscendo più a domarlo e a contenerne il potere, hanno pensato bene di sbarazzarsene prima che diventasse un problema ingestibile.

    Quale delle tre ipotesi potesse essere davvero non lo sapeva. Probabilmente avrebbe dovuto confrontarsi prima con gli altri ma non ne aveva avuto il tempo materiale. A questo andavano aggiunte le parole del misterioso guerriero seduto sul trono centrale secondo cui “avvenimenti allarmanti avevano raggiunto la loro terra”. Che si riferisse proprio alla comparsa del drago? Possibile che anche gli abitanti della Necropoli non avessero nulla a che vedere con questa faccenda? E poi perché avevano salvato anche quella sporca imperiale? Cosa volevano da lei e da Brann? E Brann conosceva ed aveva già incontrato quei tizi? Qui qualcuno mentiva, ma con le informazioni che aveva capire chi mentiva era impossibile, tanto più che far andare il cervello non era proprio il suo forte. Di solito queste situazioni le risolveva con la forza bruta delle sue braccia ed il filo aguzzo della sua possente ascia. Ma in questa situazione non poteva mettere alle strette i suoi interlocutori con la forza, ne tantomeno con le parole.

    Il suo volto fermo ed imperturbabile si lasciò andare ad una smorfia di perplessità e dubbio generata dal flusso di codesti pensieri. Doveva agire d’astuzia senza mostrarsi troppo aggressivo ma nemmeno accondiscendente.

    Mi chiedo quali siano questi avvenimenti allarmanti e nefasti che addirittura riescono a destare preoccupazione ai leggendari abitanti della Necropoli.

    Esordì così, lapidario e sicuro, con tono basso e tonante. Nelle sue corde si poteva chiaramente udire una tempra di acciaio tipica di ogni purosangue Vaygr.

    E’ come dicono i miei compagni, eravamo alla ricerca del drago e mai avremmo pensato di imbatterci in un’altra leggenda qual è la Necropoli. Ma a quanto pare forse le leggende sono più veritiere di quanto ci lascino credere i cantastorie dalle quali le apprendiamo. E allora se anche voi siete guerrieri Vaygr purosangue come il sottoscritto, se anche voi siete discendenti di quei famigerati re che imperano sul vostro trono e sulle vostre teste, dovreste ben sapere che ad un Vaygr non è concesso voltare le spalle ad un proprio compagno di ventura. Soprattutto se si tratta di un compagno di lunga data come Brann è per me. Un Vaygr non si volta dinnanzi ad una minaccia o ad un pericolo ma affronta l’Eterno Falciatore a testa alta, conscio che una morte gloriosa è più valida del riprovevole atto di abbandonare un proprio compagno d’armi al suo destino. Non intendo certo disquisire di morte con voi, probabilmente sareste in grado di ribaltare ogni mia sentenza se solo lo voleste, ma ho visto troppi compagni perire sul campo di battaglia e non intendo lasciare soli quei pochi guerrieri valorosi rimasti e che reputo degni del mio rispetto.

    Aveva cominciato il suo discorso con una bugia e forse far riferimento ai valori dei suoi antenati non era la mossa più astuta dato che quelli non ci avevano pensato due volte a profanare le tombe dei loro avi per ricercare chissà quale verità sulla vita eterna. Fece un passo per portarsi accanto a Brann, allungandogli una mano sulla spalla. Il suo discorso era finalizzato a presentarsi come tipico Vaygr per sperare di conquistarsi la loro fiducia.

    Le storie su di voi le conosco bene e non sono qui per puntarvi il dito ne per provocarvi dato che voi siete uno dei motivi che rendono grande e temuto il nostro popolo e le nostre terre, ma mi chiedo anche con quale coraggio possiate sedervi su quei troni appartenuti a grandi guerrieri del passato e con quale coraggio possiate dimorare in questo luogo sacro a noi Vaygr sapendo che siamo stati quasi sterminati in una lunga e logorante battaglia contro l’Impero. Non avete mosso un dito quando salpammo per distruggere la loro capitale Aethernia e non siete mai venuti a darci manforte. Nonostante per la maggior parte della popolazione di Vaygrjord voi siate dei mostri da temere e ripudiare per i vostri comportamenti, nessuno ha mai osato mettere in discussione la vostra autorità e la vostra forza. Il vostro prestigio ve lo siete conquistati con il sangue e le armi e tanto basta. Ma se gli abitanti di Vaygrjord vi temono e rispettano, altrettanto non si può dire di quegli sbeffeggianti imperiali. Si sono addentrati di molto a Vaygrjord nonostante tra di loro non vi fosse nessun natio come invece vi è nel nostro gruppo. Prima o poi arriveranno alle porte della Necropoli e voi dovrete farci i conti, è solo una questione di tempo.

    Si fermò, allargò le mani.

    Siete sicuri che nonostante la vostra immortalità possiate davvero reputarvi talmente forti da poter competere con un esercito formato da guerrieri provenienti da ogni terra conosciuta? Il drago non è l’unico trofeo che cacciatori bramosi di fama come noi potrebbero essere interessati ad ambire. Prima o poi ambiranno ad ingabbiare qualche immortale per esporlo al mondo ed impossessarsi dei vostri segreti. E io, che mi crediate o no, non ho assolutamente intenzione di lasciare che questo avvenga. Per me voi dovete continuare ad essere gli UNICI a conoscere e custodire questi segreti. Presumo che in mani sbagliate potrebbero rivelarsi letali ed apocalittici.

    Intrecci personali si legavano a quello che era lo scopo di quella spedizione. Forse stava esagerando ma ormai aveva varcato una soglia oltre la quale non si poteva più tornare indietro. Doveva assolutamente comprendere se vi fosse una relazione tra gli abitanti della Necropoli e l’Impero e per per farlo doveva assolutamente mostrarsi dalla loro parte, sempre ed ammesso che loro una parte ce l'avessero. Abbassò le mani.

    Non prendete le mie parole come un monito di sfida o come una mancanza di rispetto. Solitamente non mi esprimo nemmeno con tanto riguardo nei confronti di qualcuno, ma se lo sto facendo è perchè sono in pensiero per le lande nelle quali sono cresciuto. E credo che in queste lande la vostra autorità non debba essere messa in discussione, da NESSUNO.

    Fece una pausa.

    Quanto al drago, non posso promettervi che non tornerò a dargli la caccia, ma posso assicurarvi che non lo farò più qui nei vostri luoghi di dominio. Mi chiedo però cosa voi sappiate riguardo queste creature visto che siete gli esseri che più si avvicinano alla fama degli Antichi.

    Una serie di domande più o meno indirette. Avrebbe voluto anche chiedergli di vedere l’imperiale ma forse per adesso aveva anche parlato troppo, sicuramente più del suo solito.
     
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    Necropolis II - Punto di Svolta
    Le sue parole sembrarono galleggiare per qualche istante nell'aria prima che l'anziano sul trono decidesse di risponderle. Una risposta decisa, che lasciava ad intendere ben più di quanto non avesse probabilmente avuto intenzione di dire l'uomo.
    Quanto sapeva il consiglio in realtà sul risveglio dei draghi? Chi erano davvero quei tre che ora li stavano esaminando con attenzione, stando attenti a misurare le loro reazioni ed espressioni?
    Se Yves avesse dovuto prendere alla lettera le parole dell'uomo sul trono, probabilmente tanto le sarebbe bastato. Tuttavia il suo intuito le diceva che c'era dell'altro. Da come parlava dei draghi sembrava quasi li conoscesse, li avesse visti di persona. Possibile? Dopotutto se avevano lo stesso potere di Brann non c'era da stupirsi, ma allora quanto era grande il potere della Necropoli e perché con un tale asso nella manica avevano deciso di tagliarsi fuori dal mondo?
    "Un potere talmente grande e opprimente da non riuscire a sopportarne il peso?" pensò, mentre Brann rispondeva a tono all'anziano.
    Le parole del cacciatore erano gonfie di orgoglio per la propria professione, e Yves non stentava a credere che in altre condizioni avrebbero potuto considerarsi veritiere. Tuttavia sapeva bene perché erano in quel luogo e perché vi si erano recati.
    Non avevano sfidato il drago una seconda volta per puro piacere, ma per ottenere delle risposte; che ora stentavano ad arrivare. Avrebbero dovuto essere più diretti e puntare subito alla testa del problema? Forse, anche se poi sarebbe stato difficile riuscire ad abbandonare quel luogo senza spargere qualche goccia di sangue.
    - Voi altri siete liberi di andare. - disse l'anziano sul trono.
    Per un attimo Yves si sentì pervadere dalla gioia. Ce l'avevano fatta, avevano superato quella prova e potevano andarsene. Tuttavia la sua mente si era già aggrappata ad una parola nella frase che stonava. "Altri". Allora...
    - Brann Rosenthal... - riprese l'uomo.
    Le frasi che seguirono furono come un macigno contro Yves, e probabilmente anche contro Gian e Ukon. Ora era evidente che il consiglio non aveva intenzione di lasciar andare il cacciatore, non senza le dovute indagini. Sarebbe stato sciocco pensare che non sarebbero riusciti a trovare il nesso che li aveva portati fino alle porte della Necropoli stessa e qual'era stata la motivazione che li aveva spinti a cercare nuovamente il drago.
    Quando l'anziano aveva parlato di una "donna imperiale" Yves aveva immediatamente pensato a sé stessa. Non era raro che qualcuno si riferisse anche agli arcadiani con l'appellativo di imperiali, dopotutto Arcadia si era alleata all'Impero e non tutti vedevano questa situazione come un bene.
    Quando però l'uomo parlò di "fornire chiarimenti", una lampadina si accese nella testa di Yves. Stava sicuramente parlando di Grayon! Non poteva essere altrimenti, anche perché non c'erano state altre donne sul campo di battaglia, escluse lei e la terribile spadaccina rossa. Allora era viva...
    Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo forse fin troppo evidente. In quel momento era grata agli abitanti della Necropoli per aver salvato almeno quella vita dalla valanga. I suoi sforzi dopotutto non erano stati vani, anche se il suo piano fosse andato a buon fine ora non sarebbero stati li a farsi sgridare dal consiglio della Necropoli.
    L'anziano infine aveva decretato che loro "altri" erano liberi di andare, mentre Brann e la condottiera imperiale sarebbero stati trattenuti fino a quando il consiglio lo avesse ritenuto opportuno.
    Il cacciatore si voltò a scrutare i volti dei suoi compagni, ma sul suo volto non c'era più preoccupazione di quella di un bimbo che già si aspettava lo sculaccione della madre. Quella vista fece infuriare Yves.
    Lui se l'era aspettato, se non era proprio quello che aveva voluto dal primo istante! La voleva ripagare con la stessa moneta? Voleva mostrarle che anche lui poteva sacrificarsi per il bene del gruppo quando fosse stato necessario? Chiedendo loro di non parlare del vero scopo della ricerca li aveva così messi al sicuro, conscio che loro avrebbero seguito le sue indicazioni.
    Non fece nulla per mascherare il suo disappunto nello scorgere il viso quasi rassegnato di Brann. Non era veramente arrabbiata, quanto delusa. Forse il cacciatore non capiva che da questa situazione sarebbero potuti uscire in molti modi, mentre sul versante della montagna la scelta più sensata e logica era stata la sua. Inoltre nel suo piano aveva tenuto conto di molte variabili, e si era preparata al meglio per ogni possibile imprevisto. Ovviamente la valanga non era stata tra queste e si era così trovata alla mercé della slavina, costringendola così a vedere la possibilità di salvare capra e cavoli svanire in una nuvola di fumo.
    Inaspettatamente Giancarlo prese la parola presentandosi e spiegando brevemente perché non avrebbe abbandonato Brann nonostante gli fosse stata concessa la libertà. Erano parole cariche di orgoglio e preoccupazione; Yves si ritrovò a sorridere involontariamente. Avrebbe dovuto aspettarselo da Gian, era un fiero vaygr, ma prima di tutto era un uomo d'onore.
    Poco dopo anche Ukon prese parola, e se all'inizio Yves si trovò in accordo con il suo discorso c'erano molte frasi sibilline al suo interno che di certo non sarebbero sfuggite al consiglio. Inoltre per quanto si fosse premurato di dire che le sue parole non volevano essere una sfida o una minaccia, il concetto dietro le sue frasi era chiaro: "chi siete voi per decidere della vita di un Vaygr?".
    No, a dire il vero non era nemmeno quello il vero senso dietro le parole di Ukon. Li stava semplicemente accusando di essersi volontariamente isolati per troppo tempo e per questo di non comprendere a pieno le dinamiche del mondo in cui vivevano ora.
    Era vero, per quanto il gigante pelato si fosse espresso in modo non proprio chiaro aveva ragione. Dopo quegli avvenimenti sarebbe risultato impossibile non rimanere coinvolti con il mondo esterno, drago o meno.
    Li avevano lasciati andare perché pensavano che non sapessero nulla del segreto della Necropoli, e di fatto era così se non quanto era stato loro narrato da Brann stesso all'inizio della spedizione. E se il cacciatore avesse sempre saputo che la situazione si sarebbe conclusa in quel modo? Era inevitabile che rimanesse imprigionato all'interno della fortezza, se davvero gli era già stato detto di andarsene e non tornare mai più. Perché allora aveva scelto di mettersi in pericolo e ritornare sulle tracce della Necropoli pur sapendo a quale rischio andava in contro?
    Avrebbe potuto scervellarsi su quelle possibilità all'infinito senza venirne a capo, poiché il vero problema era un'altro. Grayon era viva, e di questo ne era felice, ma ora rappresentava un grosso problema.
    Sul crinale l'aveva sfidato dicendo che era stata lei stessa a guidare la spedizione in quelle terre. Solo pochi istanti prima aveva ammesso davanti al consiglio di aver risposto all'annuncio di Brann per la caccia in quelle terre. Se quella discrepanza fosse venuta a galla la situazione sarebbe potuta degenerare tanto rapidamente quanto era stato facile ottenere la libertà in quel momento.
    Forse Gian, Ukon e lo stesso Brann non si erano resi conto di quanto pericoloso potesse essere il fatto che Grayon venisse interrogata dal consiglio. Ora dubitavano solo del cacciatore, ma sarebbe stato ben peggio se avessero cominciato a dubitare di tutti loro.
    Era solo una questione di tempo prima che la verità venisse a galla, e dovevano correre ai ripari. Doveva trovare un modo per parlare con la donna imperiale prima che arrivasse al cospetto degli anziani. Poteva lasciare da soli Ukon, Gian e Brann? Erano disarmati, o meglio Gian poteva contare sulla sua affinità elementale con il fuoco, ma sarebbe bastato a tenerli in vita se le cose si fossero messe male?
    In ogni caso le domande di Ukon aleggiavano ancora nella stanza e dubitava che chiunque si sarebbe mosso fino a quando queste non avessero ottenuto risposta. Tuttavia non aveva tempo da perdere.
    - Signori del Consiglio. - disse infine, prendendo la parola a sua volta. - Non ho interesse nella sorte di Brann. Siamo stati compagni d'armi, ma nulla più. Non condivido alcun legame di terra o sangue con lui, al contrario dei due guerrieri vaygr qui presenti, pertanto se il suo destino è quello di essere recluso qui fino ad una vostra decisione contraria non ho nulla da ridire. -
    Spostò lo sguardo sui tre membri del consiglio, aspettando di avere la loro attenzione.
    - Tuttavia... - disse poi fermando i suoi occhi su quello dell'anziano al centro. - ...trattenere un soldato dell'Impero contro la sua volontà potrebbe causare non pochi problemi. Se si trattasse di un semplice guerriero probabilmente potrebbe essere considerato come scomparso in azione, ma penso che la situazione sarebbe ben diversa se a scomparire nel nulla fosse un comandante della squadra d'élite quale è Grayon. -
    Attese qualche istante, voleva che le sue parole facessero presa sulla mente dei presenti, compresi i suoi compagni.
    - Ho sfidato a duello quella donna poco prima che si verificasse la valanga, e se tutto fosse andato come doveva ora non saremmo certo qui a discuterne. Il suo modo di combattere, di parlare e guidare le truppe mi fa presupporre che si tratti di qualcuno di cui l'Impero non può fare facilmente a meno, e a cui difficilmente rinuncerà.
    Arcadia ha stretto accordi commerciali e relazionali con l'Impero. Seppur io non sia imperiale conosco la legge e il diritto dell'Impero, e potrei fare da portavoce e garante per la situazione. Trattenere Grayon qui, in un territorio che è apertamente in guerra contro l'Impero, sarebbe la scusa perfetta per muovere le armate contro Vaygrjord. Se decidete di agire in modo sconsiderato rischiate di alterare inevitabilmente gli equilibri politici e sociali di Kalendor.
    -
    Il tono voleva essere quanto più neutro possibile, non voleva minacciarli, ma il problema che stava portando ai loro occhi era piuttosto evidente. Rischiavano di essere la causa di una nuova guerra.
    - Potrei essere garante per la situazione, ovvero informare, con il vostro consenso ovviamente, le truppe imperiali sull'isola che il loro comandante sta bene e che non corre pericoli, tuttavia al momento non può lasciare il suo rifugio a causa delle ferite riportate durante lo scontro e gli effetti collaterali della valanga. - fece un nuova pausa per assicurarsi l'attenzione. - Io rimarrei al campo dell'Impero fino a quando Grayon non sarà liberata, perché non ho dubbi che verrà rilasciata una volta che sarà fatta chiarezza su questa situazione. Tuttavia ho una semplice richiesta... -
    Dopo tutta quella filippica era finalmente giunto il momento di giocare la mano.
    - ...vorrei incontrarla per poterle parlare e rassicurarla che non è qui come ostaggio come potrebbe pensare, ma per avere da lei dei semplici chiarimenti riguardo la sua spedizione. -
    Forse aveva esagerato con le parole, ma c'era solo verità in quanto aveva detto. L'Impero aveva mosso guerra per motivi ben più futili, e se avesse avuto l'occasione di schierare in massa le forze sulle coste di Vaygrjord, di certo non si sarebbe fatto scappare quell'occasione. Grayon in quel caso era solo un burattino nei piani di Yves.
    Se fosse riuscita a parlarle, a comprendere la vera motivazione dietro la sua presenza sull'isola, avrebbe potuto anche studiare un piano per fare in modo che le cose si risolvessero in modo pacifico, altrimenti avrebbe dovuto fare del suo meglio per improvvisare con quanto aveva a disposizione.
    Non aveva la minima intenzione di abbandonare Brann e gli altri, ma allontanarsi e studiare la situazione da un'altra prospettiva le sarebbe servito per comprendere meglio quali erano le loro effettive possibilità di uscire da quella scomoda situazione.
    - Qui la legge la dettate voi, Signori del Consiglio. - concluse infine. - La vostra decisione è sempre l'ultima, ma prestate attenzione alle vostre scelte, poiché basta veramente poco per passare da un voluto isolazionismo alla causa scatenante di una guerra. -


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.

    CITAZIONE
    Passive: Scudi II
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo degli Scudi Classe II nella mano libera.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Block
    La presa delle proprie armi bianche è salda e solida al punto da permettere di parare un'arma pesante.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Talenti Speciali

    CITAZIONE
    Battlefield Awareness II
    L'esperienza maturata sul campo di battaglia viene affinata ulteriormente, permettendo di capire anche quanto sia pericoloso l'avversario che si ha davanti a sé. Si conosce Vita, Slot Rimasti e Chakra dei PNG.
    Richiede e Sostituisce Battlefield Awareness I.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 250

    100%


    Chakra: 220

    100%


    Distanza:

    Talento speciale
    Battlefield Awareness II

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    NECROPOLIS II

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
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    Uno ad uno i compagni di Brann fecero udire la propria voce di fronte al consiglio. Giancarlo, rifiutandosi categoricamente di abbandonare Brann. Ukon, che in pratica ne sfidava l'orgoglio Vaygr per indurli ad abbandonare la loro storica politica isolazionista. E Yves, che li ammoniva sulla pericolosità di tenere in custodia un generale imperiale e offrendosi di garantire per loro in vista di una possibile rappresaglia dell'impero.

    Brann invece si era irrigidito nel sentire i propri amici parlare con tanta baldanza di fronte a chi poteva decidere il loro destino con un semplice comando. Lo avreste visto tenere un profilo basso, senza guardarli, sbirciando di tanto in tanto le reazioni della triade. Aveva cercato un approccio bonario e leggero, ma adesso la situazione era diventata più pesante di un macigno che incombeva sulle loro teste.

    Il primo a parlare fu il sacerdote rachitico a destra, visibilmente allarmato per i vostri discorsi. Sacerdote: Cosa sarebbe questa, arcadiana, una minaccia forse?? Sibilò indispettito, riempiendo la sala con l'eco gracchiante della sua voce. Sacerdote: Noi non temiamo nessuno, siamo gli eredi di Alasdair il Nero, Colui che ha sconfitto la morte e..

    Capo: E' sufficiente, Merusam.
    Lo interruppe il più anziano, richiamandolo all'ordine.

    Sacerdote: Ma avete sentito le sue parole. Vuole aizzarci le armate imperiali contro. Se la lasciassimo andare, sono sicuro che sarebbe LEI a cercare l'aiuto di qualche armata imperiale. Non le possiamo assolutamente permettere di andarsene, chi ci assicura che non cerchi in qualche modo vendetta o venga ad assediarci in nome della sua crociata contro ogni cosa che violi le sue insulse "leggi naturali". Vecchi dissapori noti, il pensiero arcadiano rispetto alle ricerche di Alasdair non era difficile da indovinare e se forse Yves non aveva mai sentito parlare della leggenda di Alasdair, ad Arcadia voci erano giunte e qualcuno aveva già espresso il ribrezzo più assoluto, ai tempi.

    Donna: Cosa accadrebbe se fossimo circondati dagli eserciti imperiali? Che ne sarebbe della nostra gente? Chiese la donna, voltandosi per guardare il più anziano con un espressione preoccupata.

    Capo: Non c'è assolutamente niente da temere perché non ci sarà nessun assedio. Sentenziò il capo del consiglio, mantenendo contegnò e autorevolezza. Il sacerdote abbassò il capo facendo silenzio, ancora ingobbito dalla collera delle minacce ricevute ma lasciando la parola e il potere decisionale nelle mani dell'anziano.

    Capo: Ripetutamente manipoli imperiali di "ricognizione" hanno provato a scovare l'ubicazione della Necropoli ma ogni singola ricognizione ha fallito miseramente. Non esiste modo che la nostra fortezza possa essere trovata da occhi stranieri, questa è il mausoleo dove dovevano essere custodite le spoglie dei nostri grandi Re e Padri, inespugnabile e inarrivabile, scolpita nel cuore della roccia e impareggiabile in maestosità e sicurezza. Il tono era forte e fiero al punto che avrebbe potuto instillare una tale convinzione persino nei quattro estranei che aveva davanti.

    Capo: Le tue lusinghe nascondono velato risentimento, figlio di Vaygr. Si espresse poi dopo una breve pausa, rivolgendosi a Ukon. Capo: Conosci la nostra leggenda come ogni altro tuo fratello, per cui ricorderai di come i tuoi padri abbiano ripudiato e abbandonato i nostri avi, perseguitati ed esiliati fin quaggiù lontano dalle loro case natìe.

    Donna: Il dono che ci è stato fatto potrà essere stata la follia di un visionario, come lo definite voi altri, ma la nostra gente non ha avuto colpa nè Alasdair ha mai voluto altro se non di poter donare la vita dove la medicina non poteva più nulla. Incalzò la donna con un modo di parlare più accorato, quasi volesse spiegare il loro punto di vista a quei quattro estranei. Il trattamento che ci è stato riservato è stato crudele e agli occhi delle persone "comuni" non siamo più di mostri da analizzare o da distruggere.

    L'anziano lasciò alla donna lo spazio per esprimersi, per poi riprendere, sempre rivolto a Ukon. Capo: Ora, tu ci recrimini di non aver accompagnato i nostri fratelli nella loro guerra contro l'impero, ma supponiamo che lo avessimo fatto. Cosa sarebbe accaduto? Cosa se tale aiuto fosse stato sufficiente a vincere contro l'impero? Avreste mostrato riconoscenza per un pò, ma non avreste mai potuto accettarci, non prima che la paura di un potere più grande di voi vi inducesse a temerci o la brama dello stesso potere vi inducesse a schiavizzarci. Era severo nelle sue sentenze e gli altri due facevano di tanto in tanto lievi cenni, mostrandosi d'accordo con quella linea.

    Sacerdote: Tuttavia le parole della donna sono allarmanti. Riprovò a dire il sacerdote, con toni più bassi e rispettosi ma ugualmente velenosi. Sacerdote: Avete concesso magnanimamente loro di poter lasciare la città senza ripercussioni e guardate quali intenti hanno rivelato. E' evidente che le sorti dell'altra donna le sta a cuore. Cosa le impedisce di chiamare rinforzi e marciare fin qui per liberarla? Dobbiamo trattenere anche lei. Sentenziò con fermezza intento a far valere quella posizione. Poi aggiunse, con voce più bassa. E non credo che dovremmo permetterle di lasciare mai più la Necropoli, è una donna pericolosa.

    L'anziano sembrò farsi pensieroso a quelle parole, la donna sembrò invece dispiacersene. Il sacerdote, notando l'esitazione negli altri membri del consiglio, fece qualche passo avanti, aggiungendo un pò più sicuro della propria vittoria. Sacerdote: Cos'è che temete, in fondo. Una valanga ha travolto i loro corpi, persino i Varyag che l'hanno causato hanno lasciato il posto sicuri di averli sterminati tutti. Per come la vedo io nessuno di loro dovrebbe lasciare più la Necropoli.

    Si voltò verso Brann. Sacerdote: La responsabilità è tua cacciatore, il sospetto che grava sulla tua persona non ci permette di agire altrimenti. Sulle nostre spalle abbiamo le sorti della nostra gente, permette [Resto del post perso]


    Edited by Ryuk* - 24/10/2016, 11:51
     
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    Non erano persone facili con cui interloquire, ma a dire il vero con nessun vaygr purosangue era facile parlare, Ukon ne era l’esempio, figuriamoci con personaggi del genere che affondavano le loro radici in un passato ancor più tetro e macabro. Per quanto ne potevano sapere quelli potevano anche aver avuto più di un secolo sulle loro spalle. Non era un caso che a Vaygrjord il popolo vivesse diviso in clan spesso in colluttazione tra loro e a dirla tutta se si fosse trovato al di fuori di quelle mura probabilmente Ukon non avrebbe esitato a menare le mani, ma in quella circostanza era assolutamente proibito, lo capiva persino un tipo cocciuto come lui. Una parola sbagliata poteva costare la vita. E sebbene tenesse un’espressione seriosa, grugnita e decisa, sudava freddo, dannatamente freddo. Non era intimidito dal dover lottare, ma dall’inevitabile piaga che avrebbero potuto prendere gli eventi se non fosse uscito intero da quella situazione: qui non si stava mettendo in gioco solo ed esclusivamente la sua vita, bensì la sussistenza del popolo di Vaygrjord, del suo popolo! Doveva assolutamente comprendere se, come ipotizzato all’inizio della spedizione, potesse esistere un collegamento tra il drago e l’impero e tra l’impero e la necropoli, un collegamento, per lo meno il secondo, che sembrava tuttavia essere smentito dalle parole e dalle reazioni dei tre.

    La situazione infatti si era particolarmente accesa quando a prendere la parola fu l’arcadiana. Pessima mossa la sua. Voleva mostrarsi come una garante dello status quo nel quale riversavano le cose, ma non aveva compreso che i vaygr non ragionano alla stregua degli arcadiani e soprattutto non aveva compreso che uno straniero a Vaygrjord conta meno dell’ultimo cumulo di neve che copriva quelle lande. Infatti, benché il discorso di Ukon contenesse più o meno la stessa quantità di frecciatine di quello di Yves, le reazioni dei tre erano state differenti. Quei tre avevano un’evidente diffidenza e sospetto nei confronti della biondina, molto più che nei confronti degli altri due vichinghi che avevano accompagnato Brann. Probabilmente perché se sapevano che i vaygr sono soliti nel dare la caccia a qualsiasi essere dalle enormi dimensioni, non potevano capacitarsi di cosa ci facesse nelle loro terre una che si professava una tutrice di ogni forma della natura: insomma, dal punto di vista di Ukon, i sospetti di quei tre nei confronti di Yves erano più che fondati e leciti. Era la stessa diffidenza e lo stesso sospetto che Ukon aveva provato nel momento in cui l’aveva vista, una diffidenza superata parzialmente sul campo di battaglia combattendo fianco a fianco ma che comunque non poteva considerare come una fratellanza. Lui era un vaygr e lei un’arcadiana, ci volevano più che belle parole per fare breccia nell’orgoglio dei glaciali barbari. Le convinzioni dei vaygr sono dure a morire. Per lo meno però la reazione dei tre alle parole di Yves poteva confermare che gli abitanti della necropoli non avessero e non volevano avere nulla a che fare con l’Impero.

    Mi fa enormemente piacere notare la vostra avversione per la gentaglia imperiale. Ma credete davvero che un vaygr che ha combattuto in prima linea contro l’impero e che ha visto i suoi fratelli d’armi morire al suo fianco possa camminare accanto ad un nemico, ad una donna imperiale? Se questa donna avesse davvero dei collegamenti con l’impero vi assicuro che non ci avrei pensato due volte a mozzarle la testa con la mia ascia.. e lo avrei già fatto da un bel pezzo.

    Disse guardando Yves con Proteggere la posizione dell’arcadiana in questo momento significava proteggere il gruppo intero e quindi la riuscita della spedizione, oltre che le loro vite, ma sperava seriamente che la donna non avesse più pronunciato parola o che se lo avesse fatto avrebbe mantenuto un profilo basso e defilato. Avrebbe comunque aggiunto.

    Ma se nutrite qualche dubbio e qualche sospetto circa la veridicità delle mie parole, potete anche portarmi quel presunto generale imperiale qui davanti e provvederò io stesso a troncargli la vita ora e subito per dimostrarvi che noi non abbiamo niente a che fare con quei bastardi schifosi. Anzi, il solo fatto che stiate ipotizzando una cosa simile offende il mio onore di vaygr.

    E questa volta non aveva esitato ad alzare la voce e a guardare fisso negli occhi con rigore, saldezza ed incedibilità quel sacerdote che posava i suoi occhi rabbiosi su di loro.

    Per quanto riguarda il resto, forse avete ragione, forse il popolo di Vaygrjord avrebbe continuato a guardare con diffidenza gli abitanti di questa necropoli, ma non posso parlare di ciò che sarebbe potuto succedere. Sicuramente ora come ora riecheggiate nelle loro leggende e nessuno oserebbe alzarvi un dito contro, per paura e timore reverenziale, ma anche perché infondo siete ciò che è rimasto di una stirpe di guerrieri puri e duri, temprati dal freddo di queste inospitali terre. Non dimentichiamoci poi che inizialmente, da quello che so, i vostri esperimenti vennero portati profanando molte tombe appartenute a gloriosi guerrieri e ai nostri avi. E voi dovreste ben sapere che, medicina o non, a prescindere dallo scopo, per noi vaygr questa è vista come una mancanza di rispetto intollerabile ed imperdonabile nei confronti dei nostri padri. Figuriamoci quando tempo orsono tali esperimenti non avevano ancora risultati certi e comprensibili per il popolo. Ma in ogni caso queste vicende appartengono al passato, un passato talmente remoto che per noi, estranei alla necropoli, è diventato terso come le prime nebbie di autunno, un misto tra verità e fantasia, tra realtà e mitologia.

    Era rivolto in particolare alla donna per spiegarle il punto di vista di coloro che a lungo avevano maledetto gli abitanti della necropoli. Come detto, questa storia della profanazione lo faceva parecchio incazzare ma tenere i nervi saldi ora era una necessità. E forse, proprio il fatto di trovarsi innanzi a suoi compatrioti tanto autorevoli ed apparentemente potenti (seppur profanatori), era l’unica cosa che gli faceva mantenere un certo contegno ed una certa calma. Li considerava validi guerrieri e dunque persone degne del suo rispetto.

    La verità è che i tempi sono cambiati, soprattutto all’indomani della feroce guerra che ha portato il nostro popolo alla sconfitta ed il mondo assoggettato ad un unico dominio. Persino io, difficile ammetterlo, ho dovuto abbandonare molte delle mie convinzioni. Se noi Vaygr vogliamo che nelle nostre terre continui a regnare quella libertà selvaggia che le ha sempre contraddistinte dovremmo abbandonare quegli antichi dissapori che ci tengono separati da tempo immemore e riappropriarci di ciò che è nostro. Ma di certo non potranno essere le mie parole a farvi cambiare idea. Infondo, io stesso mi sono isolato dal mondo per quasi una decade dopo quell’ultima tremenda sconfitta e i miei compagni, i sopravvissuti bramosi di vendetta, si sono rintanati in una fortezza inespugnabile qui a Vaygrjord senza venire a capo di nulla. Spero solo che quando ve ne renderete conto non sarà troppo tardi come lo è stato per noialtri vaygr.

    Un’ultima amara constatazione. Effettivamente Ukon si era ricreduto su certe cose solamente dopo aver fatto i conti con una realtà più intricata di quello che si fosse aspettato e dubitava che sino a quando qualcosa di veramente grave non fosse accaduto alla necropoli i suoi abitanti avrebbero fatto qualcosa. Infondo i vaygr avevano fatto lo stesso con la guerra: sicuri della loro flotta e del fatto che la guerra non avrebbe mai potuto arrivare al loro arcipelago, si erano resi conto del pericolo troppo tardi finendo col perdere amaramente.

    Posso però darvi la mia parola e giurare sul mio onore che non rimetterò mai più piede qui e voi sapete bene quanto valga il giuramento solenne di un guerriero vaygr. Tuttavia..

    E qui si fece dannatamente serio, anche perché molte delle sue domande esposte in precedenza non avevano trovato risposta.

    Ciò che non posso assolutamente fare perché macchierebbe il mio orgoglio ed il mio onore di una macchia più indelebile del nero della morte è abbandonare senza alcun motivo un caro compagno di battaglia. Non lascerò qui Brann senza aver ricevuto da voi alcuna spiegazione riguardo al perché ce l’abbiate tanto con lui e riguardo il perché lo consideriate tanto pericoloso per l’incolumità di questa grandiosa necropoli.

    Suonava come una minaccia forse, una minaccia rivolta anche al suo stesso compagno Brann: forse quest’ultimo non gli aveva detto tutta la verità riguardo il suo conto. Non se ne sarebbe andato se non avesse ottenuto spiegazioni soddisfacenti, poco importava se si rischiava di venire alle mani ed era disarmato, infondo era pur sempre un armadio di oltre due metri e centoventi chili. Per ora il drago e la donna imperiale potevano attendere, bisognava sistemare una cosa alla volta.
     
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    Yves aveva parlato, come sempre aveva cercato di fare da mediatrice tra le due parti, solo che non si era resa conto dell'odio che gli abitanti della necropolis provava per l'impero. Questo suo errore di valutazione aveva portato il consiglio a pensare che lei fosse una spia o comunque una simpatizzante dell'impero.
    Giancarlo sapeva bene che Yves non aveva simpatia per l'impero, ma da guerriera si Ysabeth doveva sottostare alle leggi imperiali, anche se non voleva.

    La discussione scaturita non fu facile da seguire per Giancarlo, non era molto bravo con le parole.

    Tuttavia una cosa l'aveva capita gli imperiali non erano solo una minaccia per il loro popolo, ma sopratutto una minaccia per il loro segreto. Questo gli fece tornare in mente la paura del suo capo villaggio nel permettere i contatti con il mondo al di la della foresta.

    Quella sala così grande gli provocava uno stato d'ansia, e con lo scorrere del tempo e il susseguirsi delle discussioni, si sentiva sempre più piccolo ed osservato da quelle immense statue.
    Certo doveva preoccuparsi del consiglio, che di certo non si sarebbe fatto convincere facilmente a rilasciare l'intero gruppo.

    “Qual'è questo segreto che tanto vogliono tenere nascosto? Quello che è stato donato a Brann può essere dato a chiunque quindi? E da dove arriva questo potere? …. Ora dobbiamo uscire tutti interi da questa situazione, poi ci preoccuperemo del motivo per cui siamo qua” Pesava Giancarlo in quei momenti.

    “Ukon ha ragione, Yves non sta con gli imperiali e non ne ha simpatia, certo deve rispettare le loro leggi, d'altronde ha fatto un giuramento. E nessun guerriero che si rispetti infrange un giuramento.”
    Disse Giancarlo, aspettando qualche istante prima di continuare a parlare.
    “Ukon so che le ferite per la sconfitta bruciano ancora, ma loro hanno fatto una scelta per cercare di preservare il loro popolo e il loro segreto. ” Disse Giancarlo voltandosi verso il guerriero Vaygr.

    “Ukon sta continuando ad incalzarli, non so quanto possa essere proficuo vista la situazione” Pensò Giancarlo.

    “Non so quanto sappiate del mondo al di fuori di questo villaggio, ma la fuori la situazione è critica, l'impero sta cercando di impossessarsi di tutte le arti per sfruttarle a loro vantaggio così da spazzare via le ultime resistenze. Posso capire i motivi che vi spingono a mantenere questo isolamento, il villaggio da cui provengo cerca di mantenere nascosta la sua esistenza, per preservare le nostre usante e la nostra indipendenza.”
    Riprese fiato un momento e poi proseguì
    “Immagino che per voi il vostro segreto sia molto più importante e molto più pericoloso, sopratutto se cadesse nelle mani sbagliate, delle mie tradizioni, ma l'istinto di protezione è lo stesso, daremmo la vita per difenderle. Probabilmente vi starete chiedendo come mai, se le leggi impediscono il contatto con il mondo esterno, io sia qua, semplice non ho rispettato queste leggi e sono stato bandito. Io sono sempre stato incuriosito da quello che c'era oltre la foresta e la distesa blu, ho sempre voluto scoprire quali storie si celano dietro l'orizzonte, e quali creature pericolose si possono trovare.”

    Giancarlo si fermò qualche istante, poi continuò

    “Quello che ho scoperto mi ha rattristito e ha mi ha inquietato. Nonostante sia fuori dal villaggio da non molto tempo, ho gia avuto modo di scontrarmi con gli imperiali. Vi posso assicurare che non si fermerebbero davanti a nulla pur di trovare un potere più grande. Per il momento la necropoli è salva, ma tra un mese? Un anno? Non si fermeranno finché non l'avranno trovata. Quindi quello che vi chiedo è di lasciarci andare per combattere al vostro posto questa minaccia. So che non è facile fidarvi di persone che non conoscete o che avevate avverto di non farsi più rivedere, ma la minaccia che incombe sul mondo in questo momento richiede delle decisioni difficili” Giancarlo finì di parlare, e cercò lo sguardo dei suoi interlocutori, sperando che le parole pronunciate fossero sufficienti a dubitare della loro scelta.

    “Avrò fatto bene a parlare? Più passa il tempo e più sono convinto che la necropoli debba rimanere segreta, anche se fossero stati loro a risvegliare i draghi” Pensò Giancarlo.

    Yves aveva ragione sul comandate imperiale, di certo avrebbero mandato qualcuno a cercarla, e se avessero trovato i corpi delle guardie ma non il suo, si sarebbe scatenata una ricerca ancora più approfondita.

    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.





    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%

    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Slot Usati:
    //

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Handtrick
    Charismatic

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da CRIPPLE
    Il movimento senza costo non può superare i 5 metri. Non si può avere più di un movimento extra per turno.

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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    Necropolis II - Cuore di Legno
    Prima il silenzio, poi l'inevitabile risposta del consiglio. Avrebbe dovuto aspettarselo, dopotutto aveva esagerato con le richieste, e si era completamente dimenticata di non avere a che fare con persone dell'Impero che tenevano al loro onore prima di tutto, ma dei barbari delle terre ghiacciate che non riuscivano a vedere oltre il loro naso. O almeno quella sarebbe stata una scusa a cui si sarebbe volentieri aggrappata, se non fosse stato che quei tre erano estremamente intelligenti e per nulla pronti a darle alcun vantaggio.
    L'uomo-scheletro aveva perfettamente capito il piano della donna, e seppur gli altri due fossero più propensi a vederla come una semplice "arcadiana sprovveduta che crede di poter risolvere tutto a parole", si erano comunque convinti che sarebbe di fatto stato pericoloso lasciarla andare. Non che le fosse mai interessato di fatto lasciare la Necropoli, le sarebbe bastato poter incontrare Grayon e cercare di dare un senso a quella situazione impossibile, ma le cose sembravano volerle sfuggire continuamente di mano.
    Aveva esagerato cercando di ottenere troppo controllo sulla situazione? Si, quello ormai era indubbio, ma c'era anche il fatto che aveva davanti a sé delle persone che sembravano non curarsi minimamente del mondo esterno. Quello che accadeva oltre le mura della Necropoli non aveva importanza, ciò che contava invece era sopravvivere e permettere alla loro gente di proseguire con la propria vita. Se quella poteva essere considerata vita.
    Il sacerdote aveva colto nel segno, e quanto aveva appreso da Brann sulla nave all'inizio della spedizione riguardo al potere della Necropoli le era bastato per farle capire che un "dono" del genere era solamente una maledizione. Se avesse avuto la forza necessaria per cancellarlo definitivamente da Kalendor non ci avrebbe pensato due volte. Come aveva detto allo stesso cacciatore proprio su quella nave, la morte è qualcosa di necessario per poter permettere alla vita di proseguire e prosperare, negare la morte significa negare la vita stessa.
    Tuttavia non aveva la forza per compiere un'azione del genere, né si sarebbe permessa ora di far parola delle sue opinioni in merito, e pertanto rimase impassibile davanti alle affermazioni del sacerdote, della donna e dell'anziano. Oltre che a quelle dei suoi compagni d'armi che presero le sue difese, in modo più o meno affiatato.
    Si sorprese di sentire Ukon difenderla, ma quando parlò di tagliare la testa a Grayon ogni traccia di simpatia verso l'enorme guerriero nordico scomparve nuovamente. Dovette tuttavia ammettere che probabilmente non sarebbe riuscita a salvare comunque la donna imperiale, indipendentemente da quello che sarebbe successo. Le variabili in quella situazione erano troppe e rischiare la propria incolumità per salvare una sconosciuta, per quanto potesse in qualche modo tornarle utile in futuro, non avrebbe portato a molto.
    Non poteva controllare quella situazione, ma poteva controllare il campo di battaglia. Sperava solamente che non si arrivasse ad uno scontro con il consiglio prima di aver effettivamente recuperato le loro armi e armature. Yves poteva contare sul dono di Gea, ma sarebbe stato difficile ribaltare la situazione contando solamente su quello.
    Le voci di Giancarlo e Ukon sarebbero sicuramente state ascoltate di più rispetto alla sua, dunque per ora non avrebbe potuto fare altro che starsene in disparte e attendere il momento propizio per agire o parlare. Anche se temeva che l'entrata in scena di Grayon avrebbe potuto ribaltare le carte in tavola...
    Per un istante una folle, quanto geniale, idea le passò per la mente. E se avesse sfruttato la bugia che aveva raccontato alla donna imperiale per voltare il tavolo a suo favore? Poteva davvero farcela? No, agendo in modo impulsivo avrebbe solamente rischiato di attirare su di se la totale attenzione del consiglio, ma dopotutto non era quello che faceva costantemente in battaglia? Diventava il bersaglio che il nemico doveva colpire mentre il resto del gruppo picchiava quanto più forte poteva.
    Sarebbe davvero riuscita a farlo ancora. Mettere nuovamente la necessità degli altri davanti alla sua? Ancora una volta farsi carico delle vite degli altri sacrificando la propria?
    "Perché ora riesco a farlo e quando avrei dovuto farlo per Nia invece..." pensò malinconicamente.
    Eppure era proprio da quando sua sorella era stata esiliata che aveva cominciato a perseguire la Via di Gea e a comportarsi in quel modo sul campo di battaglia. Anche con il Drago aveva fatto da bersaglio mobile fino a quando vi era riuscita.
    Quei tre esseri che ora la fissavano dagli scanni sopraelevati non le sembravano diversi da quel mostro che aveva affrontato nelle lande ghiacciate. Pericolosi, letali e probabilmente immortali. Come potevano sperare di uscirne vivi?
    Quando tutti avevano detto la loro, Yves alzò nuovamente il capo cercando lo sguardo dell'uomo-scheletro e rispose alla sua provocazione.
    - La mia non voleva essere una minaccia, quanto un semplice consiglio. - disse sospirando. - Come ho già detto in precedenza qui la legge siete voi Signori del Consiglio, dunque mi rimetto al vostro giudizio. Anche perché non mi sembra ci siano alternative. -
    Aveva già parlato abbastanza, forse anche troppo. Ora poteva solo aspettare, e agire in base a come si sarebbe evoluta la situazione.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.

    CITAZIONE
    Passive: Scudi II
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo degli Scudi Classe II nella mano libera.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Block
    La presa delle proprie armi bianche è salda e solida al punto da permettere di parare un'arma pesante.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Talenti Speciali

    CITAZIONE
    Battlefield Awareness II
    L'esperienza maturata sul campo di battaglia viene affinata ulteriormente, permettendo di capire anche quanto sia pericoloso l'avversario che si ha davanti a sé. Si conosce Vita, Slot Rimasti e Chakra dei PNG.
    Richiede e Sostituisce Battlefield Awareness I.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 250

    100%


    Chakra: 220

    100%


    Distanza:

    Talento speciale
    Battlefield Awareness II

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    NECROPOLIS II

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Quest II






    Le ennesime risposte trovarono reazioni di ghiaccio ad attenderlo, eccezion fatta per alcuni passaggi di Ukon, specie quando con logica stringente escludeva l'affiliazione di Yves con l'impero dando come prova la propria fierezza nazionalistica. Sembrava aver colto nel segno e i giudizi contro l'arcadiana avrebbero perso di asprezza.

    Tuttavia riguardo al resto, il sacerdote che era un passo davanti rispetto agli altri due si affrettò a rispondere, incrociando le braccia e lasciando andare un sorrisetto ironico, specie in risposta all'offerta di Giancarlo di permettere loro di combattere a favore della Necropoli. Sacerdote: Ormai è chiaro che sareste disposti a qualsiasi lusinga pur di tirarvi fuori da questa situazione.

    Brann invece era diventato irrequieto, specie quando i suoi compagni continuavano a ripetere che non sarebbero mai andati via, abbandonandolo al proprio destino. Tra l'altro quando il Sacerdote lo aveva additato come vero responsabile della sorte dei suoi compagni era sembrato ancora più nervoso, agitandosi in cerca di un momento per parlare a propria volta.

    Fu però il più anziano del consiglio a rispondere successivamente, riferendosi alla richiesta spavalda di spiegazioni da parte di Ukon. Capo: Non siamo tenuti a dare nessuna spiegazione se non al popolo della Necropoli stessa, figlio di Vaygr. Questo colloquio è durato fin troppo e la situazione si è rivelata più complessa di quanto mi prospettassi. Per il momento siete congedati nell'alloggio predisposto per voi, vi comunicheremo la nostra decisione quando avremo avuto il tempo di ragionarci sopra.

    Il tempo per un immortale poteva essere un concetto spaventosamente contorto e questo Brann lo sapeva bene al punto che finalmente fece tre passi avanti con concitazione, esclamando ad alta voce. Brann: Un momento!

    Si voltò a guardare i compagni, adesso dietro di lui, esitando per qualche istante, ma ormai aveva deciso. L'espressione sul suo volto era strana, non avreste capito subito quali fossero le sue intenzioni.

    Brann: D'accordo, avete vinto. Ho mentito, a tutti voi.

    Il nordico aveva assunto un tono sconfitto e sembrava pronto a dare una lunga spiegazione.

    Lo ammetto, non è stato un caso se io e i miei compagni ci siamo ritrovati tanto vicino alla Necropoli. Circa un anno fa, quando ho sentito dell'esistenza del drago ho condotto una spedizione proprio per ucciderlo, un pò guidato dall'orgoglio di cacciatore, un pò preoccupato per le sorti di queste terre.

    Trovammo il drago, ma questi riuscì a sfuggirci, io stesso fui ferito mortalmente e riuscii a sopravvivere solo grazie al dono della morte che voi stessi mi avete trasmesso. Compresi subito che una simile creatura era al di fuori della mia portata e così meditai di accrescere la mia forza, per ritrovare poi il drago e successivamente avere la mia rinvicita.

    Tuttavia mentii ai miei compagni e adesso sono pronto a confessarlo pur di salvare loro la vita.
    Si voltò guardandovi rassegnato, consapevole della delusione che vi avrebbe trasmesso. Ho raccontato loro che temevo un possibile coinvolgimento del drago con la crescente attività dell'impero e così li ho condotti in queste terre con il pretesto di scoprire la verità dietro la sua esistenza. In realtà, il mio obiettivo era fornirmi di una scorta valorosa che mi accompagnasse in questo viaggio fino ad arrivare il più vicino alla Necropoli.

    Ho sempre voluto far ritorno alla Necropoli, fin dal primo momento che la lasciai. Sapevo che se mi fossi azzardato ad avvicinarmi da solo a queste terre, sarei stato trucidato da una delle vostre sentille. Per di più, voci di spedizioni imperiali sempre più frequenti, specie per via del drago, rendevano la possibilità di raggiungere da solo la Necropoli completamente da scartare.

    Il dono che voi mi avete dato è incompleto e io speravo di ritrovare il passaggio per la fortezza e avere la possibilità di imparare a padroneggiarlo, così da uccidere una volta per tutte il drago. Alcune cose non sono andate come pensavo, specie la valanga provocata dai Varyag, ma alla fine sapevo che sareste giunti.

    Qui si voltò verso i suoi compagni, pronto a rivelare un amara verità. Dopo la valanga le cose non sono andate come vi ho raccontato. Non sono state le sentinelle della Necropoli a salvarci. Io stesso ho estratto i vostri corpi dalla neve. Come sapete, sono in grado di resistere a situazioni a dir poco estreme e sono stato travolto da almeno una decina di valanghe nella mia vita. Quando vi ho tirato fuori, eravate tutti a malapena coscienti e quindi non ricordate quanto successo dopo.

    Le sentinelle della Necropoli erano vicine, ne sentivo l'odore inconfondibile di morte e sapevo di essere stato riconosciuto. Ci avrebbero trucidato sul posto ma io ho barattato la nostra vita per delle informazioni. Ho asserito di essere a conoscenza dei crescenti affari dell'impero e dell'esistenza del drago e così ci hanno risparmiato, a patto di scortarci tutti nella Necropoli per delucidazioni.


    Miravo alla vostra immediata liberazione al termine di questo colloquio, consapevole che il consiglio non mi avrebbe mai rilasciato e infatti era quello che volevo. Ma a quanto pare ho sottovalutato la tenacia dei miei compagni e infatti questo è stato il risultato.

    Un sorriso amaro accompagnò questa ultima affermazione, successivamente si voltò verso il consiglio pronto alla propria arringa finale.

    Sono davvero a conoscenza di dettagli che voi ignorate, per via del vostro isolamento autoindotto. Non sono sicuro che il generale che avete portato qui sia coinvolta, ma non si fida di nessuno di noi Varyag e penso preferirebbe morire piuttosto che scendere a patti con noi. Posso però asserire con convinzione che Yves potrebbe farle comprendere la situazione e indurla a collaborare.

    Ma nulla sarà spiegato se i miei compagni non verranno rilasciati. Posso giurare per il sangue dei nostri padri Varyag che scorre nelle mie vene della loro estraneità ai fatti e posso garantirvi che nessuno di loro ha interessi a portare guai alla vostra fortezza. Bendateli e riportateli alla costa, come sua Eminenza il Signore del consiglio ha menzionato, nessuno riuscirebbe mai a trovare la Necropoli nemmeno cercandola interrottamente per migliaia di anni.

    Queste sono le condizioni, sono pronto a pagare con la mia vita le conseguenze delle mie azioni, ma non sono pronto a macchiarmi del loro sangue nella persecuzione di una mia mira egoistica. O così, o potete sbarazzarvi di noi tutti e vivere nel timore che un esercito di Antichi arrivi alle porte della Necropoli, ripetendo quanto accaduto alla nostra antica capitale quasi mille anni or sono. Un uomo potrebbe impiegare migliaia di anni e non trovare mai il mausoleo dei nostri padri, recita la leggenda. Ma potreste dire la stessa cosa dei signori alati dei cieli?







    Il Consiglio tacque davanti alla rivelazioni di Brann. La donna aveva giunto le mani al petto, scioccata da quelle parole. Il sacerdote osservava Brann attentamente con sguardo velenoso, cercando di scrutare qualcosa che non era visibile ad occhio nudo. L'anziano invece era impassibile, troneggiando dalla propria altezza su tutti e riflettendo sulla situazione.

    Non avrebbero parlato subito, anche le vostre reazioni a quelle parole sarebbero state sotto osservazione.

    2c06f3a30c64a5d87c9caf4e739b09a4




    Postate la vostra reazione al discorso di Brann. Misurate bene quel che volete fare.

    SCADENZA 23:59 DI GIOVEDI' 27 OTTOBRE
     
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    Necropolis II - Menzogna e Verità
    "Congedati negli alloggi per noi predisposti fino a quando non avranno riflettuto sulla situazione. In sintesi ci hanno messo in castigo." pensò con triste ironia Yves.
    La situazione era degenerata, o meglio, sembrava essere arrivata ad un punto morto dal quale non riuscivano ad allontanarsi. Il Consiglio aveva deciso e sembrava fermamente convinto che loro stessero tramando qualcosa, dunque li avrebbero trattenuti fino a quando lo avessero ritenuto necessario.
    O fino a quando loro non avessero trovato il modo di andarsene da soli. Erano disarmati, ma non certo inermi.
    Yves stava già per voltarsi ed incamminarsi verso il portone dove le guardie li attendevano per scortarli agli alloggi, quando Brann si fece avanti reclamando l'attenzione.
    "Finalmente si è deciso a fare la sua mossa." pensò la donna guardando il cacciatore.
    Era certa che Brann avesse avuto un piano per uscire da quella situazione, dopotutto era stato lui a organizzare quella spedizione. Perché non si era fatto avanti prima? L'aveva costretta a fingere che non le importasse di quello che gli sarebbe potuto accadere, di essere una semplice mercenaria, una spada a pagamento. Ora le cose si sarebbero sistemate, perché il cacciatore aveva deciso di prendere in mano la situazione. Come aveva fatto fino a quel momento, quando tutto sembrava volgere al peggio ci pensava lui a ribaltare il tavolo.
    Oggi però non sarebbe andata così.
    Le prime parole di Brann non la scossero così tanto, dopotutto tutti loro avevano deciso di mentire davanti al consiglio per riuscire a scoprire il legame che sembrava unire il drago e la Necropoli. Ora però era venuto il momento di vuotare il sacco, anche perché non avevano più molte possibilità se non quelle di uscire allo scoperto.
    L'uomo proseguì la narrazione riguardo la spedizione precedente, quando tutti avevano corso il rischio di venir divorati dalla feroce bestia che con tanta fatica avevano portato allo stremo delle forze. Allora Brann aveva cercato di migliorarsi e trovare nuova forza per sfidare nuovamente la creatura.
    La rivelazione successiva invece lasciò Yves sconcertata, e non si curò di mascherare il suo stupore prima, e rabbia poi. Le aveva mentito, di nuovo. No, non solo a lei, ma a tutti loro. Per il suo stupido orgoglio da cacciatore.
    Si era fidata delle sue parole come una stupida. Invece lui l'aveva usata per raggiungere i suoi scopi, come aveva usato l'ascia di Ukon e lo spadone di Giancarlo. Io suo obiettivo non era mai stato quello di preservare l'incolumità di Kalendor dalla minaccia dei draghi, o impedire che un potere come quello della Necropoli cadesse nelle mani dell'Impero, quando riuscire ad abbattere quella creatura mitologica e gioire di quella insulsa vittoria.
    Li aveva usati per poter entrare nella roccaforte e ottenere quello che voleva, ma loro non si erano lasciati abbindolare dalle accuse del Consiglio. Perché a testa bassa si erano lanciati alla difesa dell'uomo che con tanta dedizione li aveva guidati lungo le lande innevate, rischiando la propria vita.
    "Ho messo la mia vita in palio in un duello per la nostra missione..." pensò triste Yves, cercando di placare la rabbia, ma questa invece sembrava crescere dentro di lei ogni istante sempre più forte.
    Era grata di non essere dotata del potere della manipolazione del fuoco come Nia, altrimenti ora avrebbe di certo faticato a trattenersi dall'emanare qualche vampata di calore verso Brann.
    L'improvviso pensiero della sorella la stordì.
    "Che cosa sto facendo...che cosa diavolo sto facendo?! Perché sono qui, quando invece dovrei essere nelle terre dell'Impero a cercare mia sorella? Perché, ancora una volta, ho permesso che il mio onore di guerriera mi impedisse di esserle accanto?" pensò stringendo i pugni e cercando di trattenere le lacrime di rabbia. "Sono davvero una stupida.".
    Il cacciatore continuava a parlare, ma per Yves le sue parole ormai erano prive di senso. Sarebbe più riuscita a fidarsi di lui come prima? Sarebbe riuscita nuovamente a combattere al suo fianco senza temere per la propria incolumità? Si sarebbe ritrovata nuovamente con una spada nel fianco quando non fosse stata più di alcuna utilità?
    No, quei pensieri la stavano portando lontano dalla sua destinazione. Era arrabbiata, anzi furente, ma doveva incanalare quella frustrazione in qualcosa di utile e produttivo. Non poteva permettersi di lasciarsi travolgere dalle emozioni e perdere la sua razionalità, anche perché se lo avesse fatto probabilmente in quell'istante ci sarebbe potuto davvero scappare il morto.
    Quando Brann aveva cominciato a comportarsi in modo diverso? Non aveva notato nulla di strano in lui, se non quando avevano discusso sul brigantino prima di arrivare sulle coste di Vaygrjord. Aveva sempre parlato cercando di dare a intendere che non avesse la minima idea di come raggiungere davvero la Necropoli, ed anche quando avevano discusso del suo "potere" aveva cercato di essere il più sincero possibile, o almeno quella era stata la sua impressione.
    Ripensando alle parole che si erano scambiati lui e lei su quella barca e alle accuse che ora Brann lanciava al consiglio, venne colta da un terribile presentimento. Ricordava tutto come se si fosse appena verificato, parola per parola ogni singolo dubbio che aveva espresso riguardo alla possibilità che un potere come quello fosse finito nelle mani dell'Impero. Poi l'incontro con Grayon sul costone, la sua determinazione, le sue parole: erano li per uccidere il drago.
    Non erano stati loro a risvegliarlo.
    " I draghi non sono tornati in vita grazie a qualche sortilegio, ma semplicemente non si sono mai estinti come abbiamo sempre creduto", quel pensiero, quelle esatte parole che lei stessa aveva pronunciato quella lunga notte sul brigantino.
    - Brann. - disse Yves cercando lo sguardo del cacciatore.
    L'espressione della donna era seria, e seppur ci fosse ancora traccia della rabbia che la pervadeva sembrava decisamente più controllata rispetto a prima quando l'uomo aveva tenuto il suo discorso.
    - Pensavo di potermi fidare di te, mi sbagliavo? - la domanda era posta in tono serio, voleva comprendere quanto quell'uomo fosse determinato a portare a termine il suo compito.
    Aveva un vago presentimento, ma non aveva prove che la sua ipotesi potesse essere corretta. Il suo istinto le diceva che le informazioni che Brann voleva rivelare non erano altro che il collegamento tra il potere del drago e quello della Necropoli, ma se le cose stavano così poteva anche darsi che quella creatura fosse legata in modo ben più profondo a quel luogo di quanto non avessero creduto fino a quel momento.
    Allora le minacce del cacciatore non avrebbero avuto senso, poiché il Consiglio non temeva gli Antichi, se uno di essi era figlio del loro stesso dono.
    In ogni caso, non poteva fare nulla per ora, se non aspettare il momento propizio. Tuttavia doveva sapere se poteva ancora fidarsi di Brann o meno, doveva sapere se il suo scudo sarebbe dovuto fungere da riparo per lui, o per lei.
    L'uomo era un ottimo cacciatore, ma un pessimo stratega politico. Offrendosi come "ostaggio" e ponendo quelle condizioni obbligava comunque lei a rimanere, poiché nel caso il Consiglio avesse accettato la sua proposta, sarebbe dovuta fungere da mediatore tra Grayon e i capi della Necropoli. Fortunatamente non aveva ancora fatto cenno del potere del drago, ovvero quello che aveva causato la loro fuga dal campo di battaglia, lo stesso che possedeva lui e tutti gli abitanti di quel maledetto luogo. Quella era la chiave attorno a cui tutto ruotava in quel momento.
    Attese, arrabbiata, ma decisa a non lasciarsi andare alle emozioni per ora. Avrebbe avuto tempo di parlare con Brann e chiarire; o di farlo pentire di aver mentito.
    Per un attimo fu sfiorata dall'idea che il cacciatore avesse bluffato, ma le sue parole le erano sembrate sincere, e il suo sguardo quello di chi era seriamente dispiaciuto. No, non aveva mentito, li aveva usati per i suoi scopi, ma sembrava effettivamente tenere alla loro incolumità.
    Non avrebbe sprecato l'occasione che stava dando loro, ma era felice di avere ancora un asso nella manica se fosse stato necessario.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.

    CITAZIONE
    Passive: Scudi II
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo degli Scudi Classe II nella mano libera.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Block
    La presa delle proprie armi bianche è salda e solida al punto da permettere di parare un'arma pesante.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Talenti Speciali

    CITAZIONE
    Battlefield Awareness II
    L'esperienza maturata sul campo di battaglia viene affinata ulteriormente, permettendo di capire anche quanto sia pericoloso l'avversario che si ha davanti a sé. Si conosce Vita, Slot Rimasti e Chakra dei PNG.
    Richiede e Sostituisce Battlefield Awareness I.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 250

    100%


    Chakra: 220

    100%


    Distanza:

    Talento speciale
    Battlefield Awareness II

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    La situazione si era conclusa con un nulla di fatto, Giancarlo e i suoi compagni sarebbero dovuti tornare nelle stanze in cui si erano risvegliati. Questo nulla di fatto li aveva messi in una situazione ben peggiore di quella di partenza, ora uscire da quel posto sarebbe stato molto più arduo.
    “Dobbiamo tornare nelle nostre stanze? Per quale motivo? Hanno già deciso la nostra sorte no?”Pensava sconsolato Giancarlo.
    L'idea di passare il resto della sua vita in un posto del genere gli faceva schifo, aveva abbandonato il suo amato villaggio per non dover essere più prigioniero, ed ora si ritrovava in una situazione in cui non solo era prigioniero, ma non poteva nemmeno sentire l'odore del vento e i geli gelidi soffi del vento invernale.
    La tristezza che provava si tramutò ben presto in rabbia, la sua rabbia non era rivolta verso Brann, ma verso se stesso, nonostante i suoi allenamenti e i sacrifici, era finito in una situazione in cui non vi era via d'uscita.
    Dunque doveva rassegnarsi a questa condizione? No, nonostante tutto voleva lottare.

    Poco prima che Giancarlo riprovasse per l'ultima volta con la diplomazia, intervenne Brann.
    Probabilmente conscio del fatto che la linea di difesa seguita fino a quel momento era stata inutile, decise di mettere le carte in tavola e dire la verità.
    Iniziò parlando del primo drago affrontato assieme, lo contro in cui Brann aveva salvato la vita all'uomo baffuto. Lo stesso contro in cui Giancarlo aveva capito che Brann non era solo un combattente straordinario, ma anche una persona che avrebbe dato la vita per i suoi compagni d'armi.
    Poi continuò spiegando le motivazioni della sua presenza sull'isola, di come ci avesse salvato lui e di come aveva convinto le sentinelle della Necropolis a prestarci soccorso.
    Giancarlo sentendo quelle parole si sentì inutile, era stato salvato un'altra volta dal cacciatore.

    “Brann mi ha slavato di nuovo e ancora una volta sono stato inutile. Non sono non sono riuscito ad aiutarlo ad arrivare non visto alla Necropoli, non sono riuscito neanche a proteggermi da solo. Inutile ecco cosa sono!” Pensò Giancarlo.

    Il vaygr baffuto non pensò nemmeno per un momento che la voglia di Brann di ritornare nella Necropoli fosse un tradimento, sapevano a cosa sarebbe andato incontro. In fin dei conti trovare la Necropoli era una parte della loro missione.
    “Anche se le parole di Brann fossero vere, e lo scopo non era trovare la necropoli per avere più informazioni sul drago, bensì completare il suo dono è irrilevante. Per affrontare i draghi e l'impero è necessario ben più della forza fisica.” Pensò Giancarlo cercando di togliersi dalla mente il dubbio che le azioni del cacciatore fossero dettate solo dalla brama di potere, il quale avrebbe potuto minare l'incrollabile fiducia che riponeva in lui.

    Forse però Yves non era dello stesso parere, aveva forse iniziato a dubitare del loro amico?
    Certo non poteva esserne sicuro, ma non avrebbe permesso alla donna di mettere in dubbio l'integrità di Brann.

    “Yves!” Sbotto Giancarlo. “Come puoi solo pensare che Brann ci possa aver usato? E' la seconda volta che mi salva da morte certa. E anche se fosse è solo grazie a lui che siamo venuti alla conoscenza dei draghi e dell'interesse dell'impero per essi.” Disse Giancarlo con voce ferma.

    Forse non avrebbe dovuto intervenire, ma le parole di Yves furono un macigno per lui o forse in quella frase detta in quel momento aveva incrinato anche la fiducia dell'uomo baffuto?



    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.





    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%

    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Slot Usati:
    //

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Cooldown
    Abilità:
    Handtrick
    Charismatic

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da CRIPPLE
    Il movimento senza costo non può superare i 5 metri. Non si può avere più di un movimento extra per turno.

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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    Vecchi testoni, cocciuti fino al midollo. Non avevano risposto a nessuna delle domande riguardo al drago, anzi, nemmeno lo avevano menzionato nel loro discorso: era ovvio che non ne volessero parlare, a prescindere che ne sapessero qualcosa o meno o che vi fosse una correlazione tra loro e quella mitologica creatura. E Ukon sapeva bene non c’era da insistere su questa faccenda così come non c’era da insistere sul chiedere spiegazioni riguardo al perché fossero tanto ostili nei confronti di Brann: se un vaygr si mette in testa una cosa, quella è; l’unico modo per fargli cambiare idea è prenderlo a mazzate sulla testa, ma come già abbondantemente spiegato in precedenza questa soluzione nella necropoli era assolutamente da escludere.

    Non restava che rassegnarsi, soprattutto dopo aver udito le parole di Brann, il leader della spedizione. Sicuramente egli nascondeva più verità e segreti di quelle che voleva far trapelare. E conoscendolo probabilmente aveva preferito tenersi nascoste certe cose per evitare di far fare agli altri una fine spiacevole, infondo Brann era una persona estremamente altruista e disposta al sacrificio personale. Non voleva che altri fossero considerati suoi complici. Ukon avrebbe voluto estendere la sua curiosità e chiedergli delucidazioni a riguardo, ma sapeva che il compagno per spirito di protezione non gliele avrebbe mai fornite. E poi la situazione ormai si era sviluppata in una maniera che non permetteva altri dialoghi o confronti.

    Non rammaricarti Brann. Probabilmente ti avrei seguito ovunque a prescindere da quello che sarebbe stato il tuo scopo, come ho sempre fatto d’altronde. Ma se è questo il destino che ti sei scelto, non posso far altro che augurarti buona fortuna e lasciarti andare.

    Un vaygr deve essere sempre pronto a sacrificarsi per il proprio compagno ma se questo decide di percorrere una strada in solitaria, non si deve essere d’intralcio al suo cammino in alcuna maniera ne deve permettersi di fermarlo, perché ognuno deve essere libero di scegliersi il proprio destino e di andare incontro al proprio avvenire, a prescindere dal fatto che alla fine di quel cammino potrebbe trovarsi la più nera e tetra delle divinità, l’Eterno Falciatore.

    L’ultima frase di Brann tuttavia aveva un non so che di mistico ed intimidatorio, una apocalittica premonizione riguardo ad un possibile risveglio di massa degli Antichi. Forse era un indizio celato che voleva rivolgere al gruppo, in ogni caso non restava che attendere il verdetto finale del Consiglio. Ma vi assicuro che questa volta Ukon non avrebbe tollerato una risposta non a loro favore, infondo si era comportato sin troppo bene rispetto al suo solito: per una volta gli obiettivi a lungo termine sembravano venir prima dell’effimero piacere di una lotta immediata.
     
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84 replies since 12/4/2016, 16:30   1669 views
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