[QUEST] La Grotta Nera

Sconquassata dai violenti colpi delle due donne, la parete di legno marcio collassò completamente lasciando intravedere la superficie rocciosa che fiancheggiava la nave. Era un volo di 5-6 metri, ma facendo dovuta attenzione era possibile balzare via dall'imbarcazione in rovina senza procurarsi troppi danni.

Janelly guardò Nia per un istante cercando di capire se lei fosse pronta, ma in quel momento si udì l'ennesimo schianto alle loro spalle. Il mostro era riuscito a farsi strada tra le assi spezzati e la struttura crollante, pronta ad agguantarle cone le sue terribili chele.

Ora! Ululò Janelly scattando quindi in avanti e gettandosi oltre l'apertura appena procurata, sbracciando malamente mentre cadeva verso il basso.

Atterrò scompostamente, mugugnando e massaggiandosi le gambe che erano sbattute malamente sulla superficie rocciosa irregolare. Il bagliore biancastro sarebbe riapparso nei suoi occhi e un rivolo di fumo candido fuoriuscì dalla sua bocca.

In quel momento un coro di muggiti causato dalla carcassa della Virtus eccheggiarono nell'aria preannunciando il definitivo crollo del relitto. Gradualmente la nave si accartocciò su se stessa, le assi di legno e gli alberi del galeone si spezzarono rilasciando scheggie da ogni parte mentre la struttura scivolava giù dalla parete verso l'acqua sottostante in un tripudio di spruzzi e boati.

Daaaav! Urlò Janelly sconvolta, il volto ancora macchiato per via delle lacrime precedenti e quelle nuove.

Ma al suo urlo straziante si unì un altro suono, orribilmente familiare.

Dal delimitare della parete rocciosa fecero capolino le due enormi chele del granchione. Con straordinaria tenacia nonostante le dimensioni, il mostro si tirò su utilizzando le numerose zampe per muoversi sulla parete quasi verticale. In breve tempo, si erse in tutta la sua altezza di fronte alle due donne, pronto a finire ciò che aveva cominciato.




Davmorn

Sprofondato nelle viscere della nave, il povero ragazzo si sarebbe ritrovato riverso in mezzo metro di acqua gorgogliante. La nave stava sprofondando rapidamente, continuando a rumoreggiare minacciosamente man mano che scivolava via dalla parete rocciosa e si immergeva nel mare.

Chiunque altro si sarebbe sentito irrimediabilmente in trappola, destinato ad una morte crudele per annegamento, ma l'acqua era il suo elemento e il ragazzo poteva contare su una certa autonomia sott'acqua.

Il livello dell'acqua saliva rapidamente infatti e verso l'alto sembrava non esserci alcuna via di uscita. Una volta totalmente sommerso, l'uomo avrebbe potuto cercare sott'acqua qualche via di uscita attraverso la chiglia più che stravolta della nave.

Un'apertura sarebbe stata trovata facilmente, poco prima che la nave si trascinasse troppo in profondità per potersi sottrarre dalla sua carcassa, e il giovane avrebbe potuto raggiungere la superficie alla base della parete rocciosa.

Giusto in tempo per notare il granchione venir fuori dalla nave affondata e raggiungere la sommità della parete per prendersela con le due compagne di avventura.

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OMINOUS CRAB Vita: ?? -30 -30 -75 -80 -270 -150 Potenza: 60 Res Fisica: 50 Res Elementale: 0 Movimenti gratuiti: ?? Slot Rimasti: ?? Talenti: SPOILER (clicca per visualizzare) CITAZIONE Passive: Natural Shell La creatura sfrutta il proprio carapace resistente per limitare i danni subiti. E' possibile aggirare le sue difese per colpire le parti molli, aggiungendo un Rapido a qualsiasi azione offensiva compiuta, ignorando tutta la resistenza fisica della creatura. CITAZIONE Action: Swipe [Rapido] La creatura colpisce con le chele più grosse, sfruttando la propria stazza per scaraventare via il proprio bersaglio. Il bersaglio viene respinto 5 metri nella direzione opposta. [Danno: 60] CITAZIONE Action: Shield Up [Azione] La creatura si rannicchia per sfruttare la propria corazza naturale. Blocca 50 danni fisici ed eventuali STATUS. CITAZIONE Action: Throw Away [Rapido] La creatura scaglia via un bersaglio catturato precedentemente con l'Action: Scissor Grab. Infligge danno fisico pari a 50 che ignora armature e protezioni e respinge via di 5 metri. Se colpisce un altro bersaglio, entrambi subiscono respinta e danno.

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MAPPA

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I colpi di Nia non furono particolarmente efficaci ma riuscirono comunque incrinarono lo spesso carapace della creatura. Come previsto, il granchione si voltò verso di lei lasciando quindi un'apertura per Janelly.

[Danno subito: 90 -50][40]
[Danno subito: 90 -50][40]

La ragazza non aveva fatto caso (o aveva deciso di ignorare) la rabbia latente che Nia aveva mal celato verso i suoi confronti, rendendosi certamente conto di essere pienamente responsabile della sorte di Davmorn. Aveva deciso per il momento di concentrarsi su ciò che aveva davanti a sè, per non farsi schiacciare dal senso di colpa.

Scattò in avanti, impugnando la propria spada e concentrando su di essa tutto il proprio dolore. Con un grugnito ferale, scatenò una tempesta di quattro fendenti potenziati dall'ottimo utilizzo del proprio chakra. I primi due tentarono di aggirare l'enorme carapace per infierire sulla parte inferiore e vulnerabile della creatura, già visibilmente squassata in più punti. In effetti sembrava un miracolo che il mostro fosse ancora in piedi e pieno di energie.
[Aura: Chant of Bravery]
[Azione][Rapido][Action: Double Slash]
[Rapido][Attacco fisico]


[Danno subito: 80+80]
[Danno subito: 80-50][30]

La spada aprì un altro squarcio che provocò l'ennesima reazione dolorante nell'enorme creatura, ma ancora una volta non accennava a desistere e sembrava pronta a contrattaccare.

Abbassò le chele e il baricentro del proprio corpo e dopo aver caricato qualche istante, compì una repentina rotazione su se stesso, compiendo una spazzata con le grosse chele riuscendo in tal modo a colpire sia Nia che Janelly con un colpo potenziato che le avrebbe spazzate via come moscerini.
[Azione][Rapido][Rapido][Action: Grand Rotation]

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OMINOUS CRAB Vita: ?? -30 -30 -75 -80 -270 -150 -270 Potenza: 60 Res Fisica: 50 Res Elementale: 0 Movimenti gratuiti: ?? Slot Rimasti: ?? Talenti: SPOILER (clicca per visualizzare) CITAZIONE Passive: Natural Shell La creatura sfrutta il proprio carapace resistente per limitare i danni subiti. E' possibile aggirare le sue difese per colpire le parti molli, aggiungendo un Rapido a qualsiasi azione offensiva compiuta, ignorando tutta la resistenza fisica della creatura. CITAZIONE Action: Swipe [Rapido] La creatura colpisce con le chele più grosse, sfruttando la propria stazza per scaraventare via il proprio bersaglio. Il bersaglio viene respinto 5 metri nella direzione opposta. [Danno: 60] CITAZIONE Action: Shield Up [Azione] La creatura si rannicchia per sfruttare la propria corazza naturale. Blocca 50 danni fisici ed eventuali STATUS. CITAZIONE Action: Throw Away [Rapido] La creatura scaglia via un bersaglio catturato precedentemente con l'Action: Scissor Grab. Infligge danno fisico pari a 50 che ignora armature e protezioni e respinge via di 5 metri. Se colpisce un altro bersaglio, entrambi subiscono respinta e danno.

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MAPPA

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L'entrata in scena di Davmorn era stata a dir poco teatrale. Prima ancora che il granchione potesse infierire su Janelly e Darina, il ragazzo scampato miracolosamente ad una morte poco piacevole si fiondò sulla creatura per coglierla alla sprovvista. Il getto pressurizzato e il successivo attacco doppio con le lame colsero alla sprovvista il mostro che si dimenò nuovamente, accusando il colpo.

Nia che era riuscita a schivare l'ultimo devastante colpo dell'enorme crostaceo per il rotto della cuffia, capì che quello era il momento di contrattaccare con tutte le proprie forze. Janelly non se ne stette con le mani in mano e, nonostante la botta pesante ricevuta e il conseguente stordimento, si rimise faticosamente in piedi intenzionata a non perdere tempo prezioso.

Entrambe le donne colpirono, Nia con i suoi colpi infuocati e Janelly con un fendente preciso e letale. I colpi affondarono nel ventre già sconquassato del granchio, questa volta squarciandolo al punto da averlo ridotto ad un colabrodo.

Agonizzante la bestia emise un lungo e vibrante suono mentre le numerose zampe era colte da un lungo fremito. Le zampe inferiori più grosse cedettero, facendo crollare la mastodontica figura in avanti finalmente inerme.




Janelly finì in ginocchio ansimante e visibilmente provata. Era a due passi dall'enorme creatura che avevano così faticosamente sconfitto. Nia era anch'essa vicina, ma la donna non osò alzare lo sguardo. Non osò guardare nessuno dei suoi degli altri due, abbandonando la lama a terra e tenendo i pugni stretti sopra le cosce a terra.

Il capo era chino e le mani tremanti, chiuse ermeticamente come se stesse lottando contro qualcosa. Poteva risultare comprensibile fosse scossa da quella sequenza di avvenimenti, la morte apparente di Davmorn, la fuga dal crollo della nave all'ultimo secondo e le varie situazioni in cui avevano rischiato più volte la vita.

Eppure c'era qualcosa che non quadrava in quella dimostrazione di fragilità: Janelly fino a quel momento aveva dimostrato un carattere impavido, sprezzante dei vari pericoli. Ora invece sembrava devastata, sconfitta, questo nonostante avesse constatato con sollievo come Davmorn fosse ancora vivo.

Forse non le era mai capitato, nonostante il suo carattere spericolato, di rischiare così grosso e questa esperienza quasi mortale l'aveva riportata coi piedi per terra.

O forse c'era dell'altro.


Con un filo di voce rovinato dal pianto e rimanendo in quel pietoso stato, trovò solo la forza di dire. Mi dispiace, mi... mi dispiace tanto...

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Adoperandosi sui remi, non sarebbe stato difficile guadagnare l'uscita della grotta e abbandonare quel posto una volta per tutte.

Janelly rimase in silenzio, essendosi accordata di raccontare tutto con calma una volta raggiunta la nave. Il suo sguardo era totalmente differente rispetto a quello che aveva avuto quando erano giunti lì. Una volta all'aperto, continuò ad osservare con una commozione inspiegabile la grotta nera allontanarsi gradualmente assieme al resto della costa.





La nave era al suo posto proprio come l'avevano lasciata. Risalendo sul ponte attraverso la scaletta di pioli sul lato, quei funesti avvenimenti che era avvenuti poco prima cominciavano a sembrare sempre più distanti.

La ragazza non avrebbe dato ordini per preparare l'imbarcazione a riguadagnare il largo, non ancora per lo meno. Osservò gli altri due mentre prendeva posto su di un grosso barile, sapendo che loro si aspettavano una spiegazione per tutto quanto era successo fino a quel momento.

Dopo aver fatto un profondo respiro, spostò lo sguardo su Nia, ancora visibilmente combattuta su quanto avrebbe dovuto raccontare.



Il Capitano Harris Fahraday era mio padre. Infine disse, quasi d'un fiato, quasi quell'unica frase fosse necessaria per dar via a tutto.

Osservò la loro prima reazione a quella rivelazione, per poi continuare, abbassando instintivamente il capo.

La nostra famiglia è originaria di Florentia. Mia madre era una aldarese, mio padre invece è sempre vissuto a Florentia. Avevo dodici anni quando arrivò la notizia della sparizione della Virtus Sacris. Le voci di un assalto pirata furono la prima versione ufficiale e presto dei galeoni di ricognizione furono mandati nella zona dove era stata avvistata per l'ultima volta in cerca dei suoi resti.

Deglutì. Il suo volto era coperto da una maschera di tristezza. Non avendo trovato segni di battaglia, si è cominciata a spargere la voce che la nave non fosse stata attaccata ma che fosse stata deliberatamente rubata. Mio padre fu accusato da qualcuno di alto tradimento e un'inchiesta fu aperta.

Janelly si sistemò una ciocca di capelli, congiungendo poi le mani tra le gambe, continuando mestamente il racconto senza celare un bruciante risentimento.

Gli sciacalli vicini alla nostra famiglia non esitarono ad aprofittare della situazione. I beni di famiglia furono congelati, mia madre interrogata ripetutamente... è stato un inferno.

L'ultima frase lasciò trasparire una ferita ancora aperta e bruciante nell'animo della ragazza. Si fermò per qualche secondo nel ripensare a quei giorni.

Oscar fu l'unico a darci una mano. Era stato in mare più volte con mio padre e all'epoca si era già ritirato da quella vita. Si offrì di ospitarci lui, dato che eravamo rimaste senza un soldo né una casa dove stare. Fu allora che ci trasferimmo a Benthus.

Intanto aveva sollevato lo sguardo, soffermandosi solo pochi istanti di tanto in tanto su Nia o su Davmorn. Per il resto i suoi occhi erano lontani mentre raccontava, a guardare il mare all'orizzonte.

Mia madre non è mai più riuscita ad andare avanti. Morì due anni dopo, ammalatasi di dissenteria. Era troppo distrutta per continuare combattere...

Si trovò incapace di rimanere seduta. Si alzò in piedi portandosi al parapetto della nave poco vicino. Dopo una nuova pausa e lunghi respiri, si asciugò l'ennesima lacrima dalla guancia destra e quindi si voltò di nuovo poggiando la schiena e le mani al parapetto.

Il bauletto che ho trovato con il diario del capitano della Virtus Sacris, non l'ho trovato mentre studiavo i fondali marini. Mi è stato consegnato da un anonimo circa un annetto fa.

In principio non capivo. Come avevano fatto a risalire a me? Quando siamo venuti a Benthus, Oscar si è premurato di nascondere la nostra identità e ormai erano passati 10 anni da quegli avvenimenti. Poi però un pensiero mi ha fulminato: la nave non era mai stata ritrovata, come erano riusciti a trovare quel diario? E perché consegnarlo proprio a me?

Il tono della voce abbandonava l'angoscia iniziale, ricordando quella stessa determinazione che l'aveva guidata fin lì e che Nia e Davmorn avevano in principio conosciuto.

Ho pensato che fosse un messaggio per me, qualcuno che conosceva la verità stava cercando di darmi una mano. Forse avrei avuto modo di rivendicare il buon nome di mio padre e togliere questa onta dal nome della mia famiglia.

Gesticolava con più animo mentre raccontava questa parte.

L'unica cosa che avevo era questo diario, decisi quindi che doveva esserci una sorta di messaggio nascosto al suo interno e così, come ho già raccontato, sono risalita a questa grotta e a quella nave...

Portò una mano ad una tasca del suo giaccone, tirando fuori la stessa pergamena che probabilmente gli altri due le avevano visto nella cabina della Virtus Sacris.

Non avrei mai voluto cacciare nessun altro in questo guaio. Sono riuscita sempre a cavarmela da sola senza l'aiuto di nessuno. Ho dovuto però acconsentire, per non far insospettire Oscar. Non mi avrebbe mai permesso di salpare se avesse intuito cosa avevo intenzione di fare. E voi mi sembravate abbastanza giovani e audaci da...

Interruppe la frase, i sensi di colpa le impedirono di continuare in quella che cominciava a sembrare una giustificazione. Le mani erano giunte davanti al busto, reggendo quell'unica pergamena. L'agitò mestamente mentre il suo sguardo rimaneva su essa.

Vi chiedo scusa. Per non avervi detto subito la verità... per aver messo la vostra vita in pericolo... ma non avevo altra scelta. Non potevo essere sicura di potermi fidare, non vi conoscevo. Non potevo dirvi fin da subito cosa venivamo a fare, la storia della Virtus è famosa, specie in questi mari. Avrei rischiato di attirare troppa attenzione o di essere segnalata all'impero. Per l'impero la Virtus è ancora una grossa macchia sul proprio onore. Non vi ho detto prima di mio padre per paura della vostra reazione... forse perché non sarei riuscita a sopportare di sentirlo chiamare traditore per l'ennesima volta. E non avevo intenzione di addossarvi tutta questa storia, ma a questo punto so di dovervelo dato che per colpa mia stavate per...

Si interruppe di nuovo. Questa volta sospirò pesantemente scuotendo le spalle.

Hai chiesto cosa ho trovato su quella nave, Nia. Ecco il motivo per cui sono venuta.

Le porse la pergamena, invitandola con un gesto a prenderla.

Assieme al diario, come vi ho detto, c'era un medaglione. Il medaglione secondo il diario era la chiave per un baule all'interno della cabina del capitano dove avrei trovato la "verità". Il contenuto di quella pergamena è la verità che da anni cercavo... Finalmente l'ho trovata.



Se Nia e anche Davmorn avesse acconsentito a leggere, avrebbero trovato la seguente lettera.



Janelly avrebbe atteso che i due leggessero la lettera e non avrebbe detto altro, rimettendo al loro buon senso ogni giudizio.

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La Grotta Nera


FINE

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VALUTAZIONI

Avete fatto un ottimo lavoro, ho apprezzato tantissimo il trasporto con cui avete ruolato le varie situazioni, dalla situazione iniziale, ai combattimenti serrati e tutti gli spunti di riflessioni di questo mistero. Grazie per avermi permesso di sviluppare la storia, spero che ci sarete per il seguito!

Silver Element: tot exp = 10 exp + 800 Gold
Professione Imperiale: + 2 PP Nia è completamente votata alla causa ma non ha avuto occasione di farsi notare dai superiori.

Mad4Opps: tot exp = 9 exp + 800 Gold

Credit Scene

Ormai la preoccupazione per Janelly stava scemando. Erano passate più di 24 ore da quando erano partiti, a quest'ora doveva aver già raggiunto la sua destinazione per fare qualsiasi cosa aveva intenzione di fare. La storia dei cetacei non l'aveva mai convinto molto, era per questo che aveva avvertito le persone che aveva assoldato a stare in guardia. Tuttavia, dopo aver fatto fatica a prender sonno la notte precedente, aveva realizzato che Jane era ormai una donna adulta e che lui non poteva stare tanto in ansia ogni volta che stava via per qualche viaggio. Avrebbe dovuto condurre la sua vità, essendo libera di commettere anche degli errori, se voleva. Non avrebbe potuto impedirglielo nemmeno se fosse stato il suo vero padre.

Per questo motivo quel giorno era andato presto a lavoro, intenzionato a concentrarsi sulla locanda per non stare troppo in pensiero. Stava spostando delle casse fuori dal locale quando vide arrivare dalla distanza un tipo losco. Indossava un grosso giaccone dal collo alzato e un grande cappello. Lo ignorò inizialmente, ma quando ebbe compreso che si stava dirigendo proprio al Gabbiano Bianco si fermò ancora con le casse in mano, per intercettarlo.

Posso fare qualcosa per lei? Chiese preventivamente. L'aspetto non era poi così insolito, a Benthus si vedevano stranieri per tutti i gusti, ma c'era qualcosa nel suo atteggiamento che lo fece mettere subito sull'attenti.

Sto cercando una ragazza dai capelli bianchi, dovrebbe essere alta all'incirca così. L'uomo alzò la mano all'altezza della propria spalla, Janelly poteva essere considerata alta per essere una donna.

Oscar si fece serio ma cercò di nascondere il proprio allarmismo. Mai visto donne dai capelli bianchi da queste parti, mi dispiace.

Mentì, intuendo che l'uomo non stava davvero cercando informazioni. Sapeva benissimo di essere arrivato al posto giusto, ma Oscar volle subito mandargli un messaggio: se voleva Jane avrebbe prima di tutto dovuto risponderne a lui, qualsiasi fosse il motivo che l'aveva spinto a cercarla.

L'uomo sorrise da sotto la linea del cappello, poi avvicinò la mano destra coperta da un guanto di pelle scura alla testa e lo tolse, fissando Oscar negli occhi.

La cassa nelle mani di Oscar cadde rumorosamente a terra e il suo contenuto rotolò via, spargendosi tutt'intorno.

Post Credit Scene

La colonna di fumo in lontananza aveva messo la ragazza in allarme, inducendola ad affrettare il passo seguita a fatica dagli altri due.

Una volta svoltato l'angolo si sarebbero trovato di fronte al Gabbiano Bianco, completamente avvolto dalle fiamme. La gente del posto era accorso numerosa e già diversi si adoperavano con un via vai di secchi pieni d'acqua, cercando di domare l'incendio. Era comunque troppo tardi, molta della struttura in legno era già ridotta in cenere e anche spegnendo di lì a poco il fuoco, sarebbe rimasto ben poco da salvare.

Gli imperiali erano ovunque, gestendo la ressa che si era creata, adoperandosi con i secchi per contribuire a domare il fuoco, interrogando qualche presente.

Janelly sopraggiunse correndo, portandosi sempre più vicino alla locanda. Un soldato imperiale la intercettò, allargando le braccia per fermarla e respingerla, imponendo di mantenersi a distanza. Togliti di mezzo, imbecille! Fammi passare!

L'animo infuocato della donna avrebbe costretto l'imperiale a misure più forti, per fortuna sopraggiunse un altro imperiale, di qualche grado superiore che posò una mano sulla spalla del soldato e riuscì a separare i due.

Lei abitava qui. Disse lui con le sopracciglia aggrottate, fissandola intensamente. Janelly si ritrasse involontariamente. L'uomo osservò anche Davmorn e Nia che era poco più indietro. Gli altri due sono con lei?

Vedendo Janelly tentennare, l'uomo aggiunse imperioso senza concedere tempo a Nia di rivelare la propria identità. Vi prego di venire con me, l'incendio ha tutta l'aria di essere stato doloso e non conosciamo ancora il numero delle vittime. Ogni testimonianza dei residenti può essere d'aiuto per le indagini.

La ragazza si voltò verso Nia, poi di nuovo verso l'imperiale. Oscar. Oscar era il suo unico pensiero, ma era chiaro che l'uomo non era lì. Che fosse rimasto vittima dell'incendio o fosse altrove, lei non poteva fare niente per lui. Avrebbe potuto scappare, sbroccare, ma si trattenne a causa di Nia. Non voleva causarle problemi. Non voleva causarle "altri" problemi.

Va bene. Disse tremando, facendo un cenno agli altri due amici.

Mentre seguiva i soldati, una mano scivolò nella tasca dov'era la lettera del padre, mentre con lo sguardo cercò di sincerarsi che nessun imperiale la stesse osservando.

Poi si voltò verso le fiamme poco distanti...