[QUEST] Una Lama nel Buio

Tutto era andato secondo il piano o quasi. La nave stava colando a picco, e con lei tutto il prezioso carico. La morte delle guardie e degli imperiali era una mera conseguenza del fatto che avessero deciso di proteggere quell'imbarcazione; stavano morendo facendo il loro dovere.
Quando le assi del ponte cedettero sotto il comando di Draum, Garreth non poté fare altro che osservare la scena e ponderare la prossima mossa. Terminato il tremore vide Lilith muoversi agilmente verso il lato opposto del ponte, quello che dava verso l'esterno del porto. Dalle sue parole sembrava intenzionata a togliere il disturbo quanto prima, e Garreth non poteva certo biasimarla. Era stata davvero in gamba a resistere fino a quel momento e creare tanta devastazione; l'avrebbe di certo contattata anche in futuro.
L'albino si voltò verso Ukon che vide muoversi altrettanto velocemente per uscire da quella fossa in cui erano stati relegati da Draum. L'imponente vaygr non sembrava avere la minima intenzione di ritirarsi, e per quanto Garreth non ritenesse la fuga in quelle condizioni una onta al suo onore, al momento non aveva fisicamente altro modo per allontanarsi dall'imbarcazione.
Saltare il parapetto alla sua destra era impossibile e le guardie avevano formato una barriera per impedirgli di passare oltre. Avrebbe dovuto farsi strada con la forza allora, ma sarebbe bastato?

A sua volta avanzò e uscì dalla buca portandosi vicino a Draum.
[Movimento Gratuito: 5m: p5 - o7]
[Azione] - [Uscire da Sinkhole]
Le assi del ponte scricchiolavano pericolosamente sotto il suo peso e a causa del calore sprigionato dalle recenti fiammate di Lilith. Non aveva tempo da perdere, dunque non esitò, lanciandosi subito contro Draum a testa bassa mulinando la sua spada.
[Aura: Lightning Rod] - [ATTIVA]
[Rapido] - [Attacco Fisico]
[Rapido] - [Attacco Fisico]


Avrebbe provato a colpire prima dall'alto verso il basso e poi viceversa, infine conscio di non poter affrontare da solo tutti quegli avversari, decise di indietreggiare verso Ukon.
[Movimento Gratuito 5m: o7 - n5] (da Free Spirits di Lilith)
Il guerriero pelato aveva uno scudo, e di certo le sue tecniche di distruzione erano superiori, dunque avrebbe lasciato a lui il piacere di aprire la strada.

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Draum vedendo avanzare Garreth verso di lui non nascose un sorriso di smaliziato divertimento, che però si spense quando si rese conto di non essere in grado di evitare quella sequenza di fendenti. La lama dell'albino cozzò contro l'armatura dell'imperiale riuscendo comunque ad arrecargli un discreto danno.

La faccia dell'uomo si contorse in una espressione di dolore quando anche la scarica elettrica in cui era stata avvolta l'arma di Garreth gli attraversò le membra. Che avesse sottovalutato il suo avversario? Beh, non sarebbe successo di nuovo.
Senza esitazione si sarebbe mosso portandosi davanti all'albino e all'altro guerriero nordico facendo fluire il proprio chakra attorno a sé per proteggersi con uno strato di roccia.
[Draum] - [Moivmento Gratuito 5m: p8 - n6]
[Draum] - [Aura: Rock Skin]


Dalla distanza ravvicinata Draum non esitò e tentò di rifilare a tradimento una testata a Garreth per poi portare una serie di attacchi insidiosi sempre contro l'albino che se fossero andati a segno avrebbero decisamente fatto male.
[Draum] - [Rapido] - [Headbutt] (su Garreth)
[Draum] - [Azione] - [Knock Away] (su Garreth)
[Draum] - [Rapido] - [Brawl] (su Garreth)




Nel frattempo le guardie sul molo si muovevano cercando di capire se i malviventi erano intenzionati a saltare e scappare dal molo o combattere sulla nave in fiamme fino allo stremo delle forze.
[Guardia 3] - [Movimento Gratuito 5m: h10 - h8]
[Guardia 2] - [Movimento Gratuito 5m: j11 - j9]
Gli imperiale al seguito di Draum invece si limitarono ad avanzare con le armi in pugno tenendosi a distanza e pronti ad intervenire nel caso in cui le cose si fossero messe male, ma non osarono lanciarsi nel mezzo dello scontro senza un diretto ordine del loro capo.
[Imperiale 1] - [Movimento Gratuito 5m: n10 - n8]
[Imperiale 3] - [Movimento Gratuito 5m: o10 - o8]
La situazione non era delle migliori e pian piano la nave cominciava a cedere del tutto sotto la pressione delle fiamme. Da sotto coperta le grida disperate degli altri guerrieri destinati a morire come topi su quella barca.
Draum cercò lo sguardo di Garreth e Ukon e diede un ultimo avverimento.
- Deponete le armi! Subito! - gridò furente. - Se lo farete non vi ucciderò come cani in questo istante, e sarà la città di Niethlung a processarvi per i vostri crimini. -
Nonostante la forza dimostrate sembrava evidente che Draum non stesse combattendo al massimo delle sue possibilità. Per quale motivo? Loro erano dei criminali e assassini ora, perché mostrarsi così tanto clemente? Che dopotutto la morte di Garreth potesse essere qualcosa che non doveva accadere per evitare ripercussioni?

Draum reagì immediatamente all'attacco di Garreth avvicinandosi e portando una serie davvero insidiosa di colpi che Garreth si preparò a parare, ma quando vide il testone di Draum colpirlo dritto sul setto nasale si lasciò scappare una imprecazione, ma fortunatamente Ukon si frappose alzando il suo scudo ed evitandogli di ricevere quel danno.
[Azione] - [Parata con Arma Bianca]


Con ritrovata lucidità Garreth alzò la propria spada contro l'ascia di Draum, il colpo però fu abbastanza forte da incrinargli comunque il braccio e lultimo attacco terminò l'opera di rottura delle ossa scaraventando poi l'albino alcuni metri indietro.
Inaspettatamente due palle di fuoco saettarono verso Draum. Garreth si voltò osservando Lilith intenta nella creazione di quelle sfere devastanti. Pensava che la ragazza si fosse già gettata oltre il parapetto cercando una via di fuga. Perché era rimasta? Allo stesso modo davanti a sé Ukon mulinò la sua arma creando scompiglio e devastazione.
Draum fu costretto a subire i colpi, che sembrarono provarlo più di quanto non volesse dimostrare. Aveva già in precedenza subito l'assalto di Garreth e forse aveva sottovalutato quei tre, o forse aveva sperato di essere in superiorità numerica.
Fiaccato dallo scontro Draum finì in ginocchio sotto i colpi di Ukon che lo osservava sprezzante dall'alto verso il basso, chiedendo poi all'albino di prendere la testa di quell'uomo.
Garreth era provato dalla battaglia a sua volta, e in quell'istante gli occhi dei presenti erano tutti su di lui. Ukon era una minaccia, ma era lui a guidare quel gruppo di criminali e se fosse andato a terra allora sia gli imperiali che le guardie si sarebbero scagliati su Lilith e l'altro vaygr senza remore.
Tuttavia il destino aveva deciso diversamente.
[Rapido] - [Death Gift]

L'albino si sarebbe rimesso in piedi come se non avesse subito alcun danno. La gamba e il braccio che Draum gli aveva colpito prima e che l'uomo avrebbe dovuto avere difficoltà ad utilizzare sembravano ora privi di qualunque incrinatura o danno.
- Im...impossibile...che razza di trucco sarebbe questo... - disse Draum a stento.
Garreth non rispose e si limitò ad avanzare solenne. I più vicini a lui avrebbero potuto notare come sembrava non respirare proprio, come se fosse in uno stato di morte apparente; eppure era vivo, in piedi lì davanti a loro.
[Stance: Swiftstriker]
[Movimento Gratuito 10m: n0 - n4]
[Rapido] - [Moivmento Extra 5m: n4 - n6]
Da quella distanza Draum si sarebbe reso conto che Garreth aveva fatto qualcosa per sopravvivere a quella sequenza di attacchi e che non aveva nulla di naturale. Gli occhi del guerriero erano sbarrati e fissi sull'albino, che rispondeva a quello sguardo con una espressione apatica.
Alzò poi la propria spada e con un fendente deciso recise la testa di Draum.
[Azione] - [Attacco Fisico]

Gli imperiali nelle vicinanze, già provati dagli attacchi di Ukon rimasero pietrificati davanti ad un tale gesto. Ora la testa del loro comandante giaceva tra le mani di Garreth Eldren il traditore di Niethlung; e quell'uomo era spalleggiato da due pericolosissimi criminali che avevano seminato distruzione e morte su quella nave.
- Ritirata! Ritirata! - gridò uno dei due, mentre il suo collega era ancora pietrificato dalla visione della testa mozzata di Draum.
Prestando attenzione a non voltare le spalle ai guerrieri gli imperiali sul ponte decisero di ritirarsi, consci che non sarebbero riusciti a fronteggiare una minaccia del genere, e ben presto anche il molo fu sgomberato dalla presenza militare.
Erano riusciti a sopravvivere, ma non potevano indugiare oltre. La nave stava colando a picco ed anche se non c'erano più imperiali e guardie nei paraggi, non sarebbe stato il caso di rimanere li ad attenderli.

Lasciato il porto alle spalle e gli avvenimenti di quella serata, Garreth vi avrebbe condotto in una abitazione nella periferia di Niethlung. Quella, vi avrebbe detto in seguito, era uno dei luoghi sicuri dove si era rifugiato dopo il suo rientro da Vaygrjord prima di entrare nell'Arena. La casa non era né comoda né piena di cibo, ma vi avrebbe garantito un luogo in cui riposare lontano da occhi indiscreti mentre le acque si calmavano un po'.
Draum era morto, e la morte di un capitano imperiale non passava inosservata. I soldati fuggiti dal molo avrebbero sparso la voce che dei pericolosi criminali si accompagnavano a Garreth Istvan Eldren, e in breve tempo i loro ritratti avrebbero tappezzato gran parte delle mura cittadine.
- Ecco il vostro oro. - disse poi l'albino appoggiando sul tavolo attorno a cui eravate seduti un sacchetto di monete tintinnanti.
Aprendolo avreste visto come dentro vi era ben più di quanto promesso nel bando. Al vostro mandante i soldi non mancavano, e forse vi sareste chiesti come dato che non era più l'erede del casato; o forse non vi importava finché pagava.
- Fate attenzione, ben presto non solo gli imperiali vorranno le nostre teste, ma anche i cacciatori di taglie. - disse prima di lasciare l'abitazione.
Vi avrebbe concesso di rimanere in quella casa fino a quando lo avreste ritenuto opportuno, mentre lui sarebbe sparito per un po'dalla circolazione. Non vi avrebbe detto dove si sarebbe nascosto nel frattempo, ma vi avrebbe lasciato con queste parole:
- Non cercatemi. Vi troverò io quando sarà il momento. Ora siamo legati dal sangue che abbiamo sparso su quella nave, e quando riavrò ciò che mi spetta di diritto sarete ricompensati a dovere. -
Poi la sagoma di Garreth sparì nella notte di Niethlung, mentre le grida e le fiamme dal porto rischiaravano parte del cielo. Da quella notte nessuno avrebbe dormito più sogni tranquilli, sapendo che c'erano dei criminali a piede libero per le vie della città

Prima di andarsene Garreth avrebbe risposto alle domande di Ukon, dopotutto avevano stretto un patto nell'arena e il pelatone lo aveva seguito in quell'assalto solo per qualche informazione in più riguardo la Necropoli. All'albino non interessava perché cercasse quel genere di nozioni, e rivelargli quanto sapeva non avrebbe di certo compromesso il suo piano, dunque non aveva nulla da nascondere.
- Non saprei darti un numero preciso. - rispose Garreth apatico come al solito. - Marlenee mi ha mandato a Niethlung senza informarmi riguardo la presenza di altri cultisti; durante il nostro scontro nell'arena ho persino pensato di avere davanti un altro adepto. - concluse in seguito.
Sembrava improvvisamente pensieroso, come se la domanda di Ukon gli avesse fatto sorgere dei sospetti riguardo le vere intenzioni della Dama della Necropoli, ma dopo pochi istanti riprese a parlare con il suo solito tono apatico.
- Purtroppo non conosco la piena estensione di questo potere, ma non posso escluderlo a priori. - disse infine confermando i sospetti di Ukon in merito. - Quello che ho visto fare a Marlenee trascende la mia comprensione e anche quando pensavo di averla sconfitta si rimetteva in piedi senza il minimo sforzo. Posso solo immaginare quale sia la vera forma del suo potere e di quello degli altri membri del Consiglio; al confronto quello che mi hai visto fare sulla nave è nulla di più che un trucchetto da prestigiatore. -
In ogni caso a causa del maleficio che la Dama della Necropoli aveva in precedenza scagliato su Ukon durante la visita alla città perduta non gli avrebbe permesso di dubitare pienamente della donna, per quanto le parole di Garreth fossero chiare: non aveva idea se fosse possibile riportare in vita un drago con quel potere, ma non lo escludeva del tutto. Alla fin fine lui non era altro che una pedina sulla grande scacchiera di Kalendor.

Ukon si era fatto un nome a Niethlung, nel resto delle isole dell'arcipelago e persino nei territori affiliati all'Impero giravano suoi manifesti con una grossa taglia e la dicitura "vivo o morto". Per Lilith invece le guardie avevano trovato un alias, ma il ritratto sul manifesto era abbastanza verosimile alla piromane; anche lei ricercata viva o morta, ma solo nell'arcipelago.
Stessa sorte del pelatone era toccata anche a Garreth, che proprio a causa di quanto accaduto era stato costretto a mantenere un bassissimo profilo, limitando al massimo i suoi movimenti: era appena uscito dall'arena e non intendeva ritornarci tanto presto.
Dei passi alle sue spalle lo fecero voltare di scatto e portare la mano all'elsa della spada.
- Nervi a fiori di pelle eh? - disse lo sconosciuto.
Aveva il volto celato da un cappuccio e una maschera e la voce era ovattata, ma poteva appartenere ad un ragazzo o un giovane uomo.
- Che cosa vuoi. Sei qui per la taglia? - chiese Garreth visibilmente preoccupato. Pensava di essere stato attento a non lasciare traccie mentre rientrava nella casa sicura, ma evidentemente si era sbagliato.
- Non ti agitare, sono qui solo per recapitare un messaggio. -
- Allora vedi di sbrigarti. -
- Ma come siamo scontrosi. Marlenee mi aveva detto che eri freddo come il ghiaccio, invece a quanto vedo basta poco per metterti in crisi. -
Sentendo nominare la Dama della Necropoli l'albino sembrò rilassarsi un po', ma rimase comunque sospettoso verso lo sconosciuto. Erano dalla stessa parte, eppure non riusciva a togliersi dalla mente l'idea che quel tizio fosse molto pericoloso.
- Allora questo messaggio? -
- Ottimo lavoro. -
Garreth alzò un sopracciglio, non poteva essere tutto li. Quella donna non si sarebbe mai sprecata a mandare un messaggero solamente per dirgli che aveva fatto un buon lavoro, a maggior ragione se non era stata lei a commissionare quell'incarico.
Infatti si sarebbe aspettato un rimprovero o almeno una strigliata per ricordargli a chi doveva rispondere per le sue azioni, invece sembrava davvero tutto lì.
Abbassò la guardia e in quell'istante si ritrovò con un pugnale puntato alla gola e quello strano uomo mascherato a pochi centimetri dal suo volto. Poteva quasi sentire il suo alito sul viso, se non fosse stata per quella maschera priva di fattezze.
- Tuttavia la prossima volta che agirai in modo tanto sconsiderato non sfuggirai alle conseguenze delle tue azioni tanto facilmente. - disse lo sconosciuto. - Il tuo obiettivo coincide con il nostro, ma farai bene a ricordarti a chi devi la tua lealtà e non agire troppo di testa tua. Se hai in mente altre azioni del genere farai bene a farlo sapere a Marlenee prima di passare all'azione. -
Garreth tentò di reagire ma era come paralizzato, avvolto da una nebbia oscura che lo tratteneva impedendogli di reagire. Non aveva idea di come qualcosa del genere fosse possibile, ma il suo istinto ci aveva visto giusto: quell'uomo era pericoloso ed era meglio non provocarlo troppo.
La sagoma dello sconosciuto scomparve e riapparve accanto alla porta, avvolta in una nube di fumo oscuro. Se aveva usato un trucco del genere per seguirlo non c'era da stupirsi che Garreth non lo avesse notato.
Poi varcò la soglia e scomparve definitivamente. L'albino solo in quell'istante si rese conto di aver trattenuto il respiro e di faticare a prendere fiato. Nonostante si fosse fatto un nome come Cavaliere Nero, l'impassibile guerriero che sembrava essere fatto di ghiaccio, ora tremava come un fuscello davanti a quello sconosciuto.
Si era creduto libero, invece era solo passato sotto il controllo di qualcun'altro. Tuttavia finché il suo scopo avesse coinciso con quello di Marlenee non ci sarebbero stati ulteriori problemi. Doveva solo tenerla informata delle sue azioni: finché era tutto lì non ci sarebbero stati problemi e ben presto il casato Eldren avrebbe riavuto il suo vero capo: lui.