[QUEST] TEMPERANZA

Rufio ed Asker non sembrarono dare più di tanto peso alle sue speculazioni circa la possibilità di utilizzare in qualche modo la pietra incastonata nel petto dei golem metallici. Forse erano molto impegnati a combattere. E lei d'altro canto doveva solo pensare ad avvicinarsi alla sfera. Così, accantonati i pensieri su come quei cosi meccanici potessero stare in piedi e soprattutto sull'utilità di quella grossa pietra luminosa che stava incastonata nel loro petto, continuò la sua corsa, se non che percepì improvvisamente una presenza alle sue spalle.

Voltatasi di scatto, vide il mekano tremendamente vicino.

C-come diavolo!?

La sua espressione trasudava enorme stupore misto a paura. Il goffo ammasso di metallo era riusto in maniera sconosciuta a colmare l'abissale distanza che poco prima li separava. Anastasya rimase basita e non fu abbastanza reattiva da eludere la successiva onda di chakra emanata dal golem.
[AZIONE+RAPIDO - Schivata] = 5m (da B24 a B26)
Danno Subito = STUN

Stordita e scombussolata dall'apparizione, non poté nulla contro il suo pugno e soprattutto contro il dardo infuocato proveniente dal fondo della grotta. L'apparizione improvvisa del golem alle sue spalle era stato un tranello che l'aveva resa vulnerabile al terribile sistema difensivo. Ustionata sul fianco e colpita alla spalla, cadde sulle fredde rocce. Digrignava i denti e si lamentava per il dolore. Non era abituata a trattamenti simili e forse aveva sottovalutato la situazione.
Danno Subito = 10 +60 +BURN

[RECUPERO]

Si voltò indietro verso i suoi due compagni, nella speranza che potessero darle manforte. Effettivamente stavano arrivando a gran velocità in suo soccorso. La loro audacia di cavalieri diede vigore anche a lei che con fatica si rimise in piedi, allontanandosi dalla zona di combattimento.
[Movimento Gratuito] + [RAPIDO - Movimento Extra] = 10m (da B26 a B30)

Mancava all'appello uno dei golem. Stando ai detriti per terra, supponeva fosse stato fatto fuori. E i suoi pensieri tornarono a quella pietra incastonata nel loro petto. Non poteva essere una pietra messa lì per bellezza. Doveva pur avere una qualche funzionalità. Si rivolse ad Asker, questa volta avendo cura di urlare e farsi sentire quasi stesse impartendo un ordine.

Asker recupera una delle loro pietre! Dobbiamo capire a cosa diavolo servono!

Forse potevano salvarli da quella lunga discesa all'inferno. Forse, se le sue intuizioni erano giuste, era proprio tramite quelle pietre "magiche" che i goffi golem riuscivano a teletrasportarsi da un posto all'altro. Se così era, magari potevano anche loro teletrasportarsi in prossimità della sfera infuocata per spegnerla.

Asker non seguì il suo consiglio di recuperare una delle pietre incastonate nel petto dei golem, ma in fondo come biasimarlo: a preoccuparlo era quella sfera infuocata che li stava lentamente sciogliendo e disidratando. E poi aveva fatto sin troppo, eliminando persino il secondo golem meccanico. Toccava a lei ora mostrare la sua utilità, prima che la sua chiara pelle si ustionasse in maniera irreparabile. Nonostante la luce fosse accecante, cercò di avanzare focalizzandosi sulla pavimentazione, passo dopo passo. Quando arrivò ad un punto abbastanza vicino alla sfera, protese in avanti le braccia, parallelamente al suolo. Dai palmi delle mani fuoriuscì un'imponente cascata d'acqua fredda. Un'onda impetuosa che si sarebbe abbattuta contro la sfera di fuoco. La speranza era che fosse abbastanza per spegnerla o quanto meno per raffreddarla.
[Movimento] = E53
[AZIONE + RAPIDO - Skill: Big Tide]

Il loro piano era andato a buon fine. Anastasya si sedette a terra annaspando quanta più aria possibile. Il luogo chiuso non facilitava la ventilazione ma finalmente poteva tirare un sospiro di sollievo e rifiatare, ragionando con lucidità, a mente fredda, riguardo la battaglia appena consumatasi tra quelle mura.

Asker non trovi che tutto questo sistema di difesa sia piuttosto eccessivo per una cava di sale abbandonata da anni?

L’acqua aveva rivelato la vera natura della sfera infuocata: si trattava dell’ennesima pietra, non troppo dissimile da quelle che si trovavano incastonate tra gli ingranaggi dei difensori metallici. Ed erano proprio queste pietre che continuavano ad attirare la sua attenzione. Decise di non toccare la pietra che si era appena “spenta”, preoccupata dal calore che ancora emanava. Invece tornò qualche passo indietro, verso il centro della grotta, per prendere una delle pietre che poco prima appartenevano ai golem. Se vi fosse riuscita, avrebbe cercato di estrarla dal resto dei rottami metallici e di prenderla in mano per poi osservarla da vicino, affascinata.

Quei mostri metallici che abbiamo affrontato poco fa, nonostante fossero grossi e pesanti, riuscivano ad apparire all’improvviso alle mie spalle. Inoltre emanavano dal proprio corpo grandi quantità di energia.

Energia che in più di un’occasione l’aveva lasciata stordita. Esponeva i suoi dubbi ad alta voce, sperando di trovare un qualche genere di conferma dal suo compagno.

Non ho idea di quali menti vi siano dietro la tecnologia neagorese ne come essa riesca a funzionare. Non ho nemmeno idea di come un ammasso di ferro e viti riesca a muoversi e combattere alla stregua di un uomo. Ma mi sembra piuttosto evidente che queste pietre siano una sorta di “contenitori” capaci di condurre grandi quantità di energia.

Altrimenti non si spiegava come avrebbe potuto prendere brillare e sparare dardi infuocati. Aveva formulato le sue ipotesi, cercando di dedurre le informazioni da ciò che aveva notato, ma sapeva anche lei che se volevano trovare delle risposte concrete, avrebbero dovuto proseguire il loro viaggio.

Se questo tipo di pietre si trovano qua sotto, è probabile che qualcuno sia interessato a recuperarle. Ciò spiegherebbe il motivo per il quale si siano registrate strane attività geotermiche da queste parti.

Fece una pausa piuttosto prolungata.

Tuttavia, non vedo cosa tutto questo possa c’entrare con la sparizione del figlio di Tellah. E’ probabile che i rapitori fossero convinti che Jaheen sapesse qualcosa riguardo le capacità delle pietre visti i suoi studi scientifici.

Ma per quanto verosimile, era solo una supposizione campata al vento. Prima di avanzare ulteriormente nella spelonca, avrebbe lenito le ferite del prode Rufio, non senza avergli dato qualche amorevole carezza sul muso.
[RAPIDO – Skill: Purify] su Rufio

Sei stato bravissimo.

Avrebbe anche curato se stessa.
[RAPIDO – Skill: Purify] x3

Asker le diede ragione ma a differenza sua era piuttosto certo dell'esistenza di una correlazione tra la sparizione del figlio di Tellah e le bizzarre attività geotermiche regostrate dentro quella cava. Per lei invece tale correlazione non era ancora così netta, sebbene per ora fosse l'opzione più probabile.

Mi chiedo anche quanto l'insistenza di Tellah abbia avuto impatto sul figlio. Forse quest'ultimo è semplicemente scappato da casa per scaricarsi di dosso la responsabilità di accollarsi l'eredità imprenditoriale del padre. Non dobbiamo escludere nemmeno queata pista perché per ora non abbiamo indizi sufficienti. Se ciò fosse vero, la sparizione di Jaheen e le strane attività a cui stiamo assistendo qui sotto, potrebbero non essere per nulla correlati.

Immaginava che anche Asker avesse assistito allo scatto d'ira di Tellah quando la sua assistente gli aveva fatto presente tale possibilità. In ogni caso andare a fondo tra quei cunicoli era l'unico modo per racimolare altre informazioni con cui colmare le loro lacune. Anastasya, dopo la vittoria contro i robot, aveva preso grande fiducia ed il mistero dietro tutta quella faccenda la stava entusiasmando. Si sentiva all'altezza della situazione e in grado di trovare una soluzione al problema. Era convinta che se avesse fatto bene, Tellah avrebbe messo una buona parola per lei tra i politici imperiali e ciò le avrebbe permesso di scalare con più semplicità i ranghi dell'esercito.

Ora però, tralasciando i sogni di grandezza, doveva stare cauta ed avanzare in silenzio. La presenza di altri individui tra quelle mura era evidente. Se non voleva che quei meandri claustrofobici divenissero la sua tomba, doveva provare a prendere chiunque abitasse li di sorpresa. Il cuore aumentava di ritmo e lei stringeva l'arco con una freccia già incoccata. Rufio qualche passo più avanti le dava ulteriore sicurezza.

Alla fine trovarono due individui. Aggressivi e scontrosi come ci si poteva immaginare. Lei mirò subito al ragazzo nell'angolino della stanza, puntandogli la freccia contro. Prima che potesse scoccare il colpo, Asker fu abbastanza saggio da provare a stemperare i toni. Ottima scelta. Lei, che troppo spesso si lasciava prendere dalla situazione, non avrebbe saputo mantenere il sangue freddo. Il cuore le tamburava nel petto. Poche volte si era trovata in situazioni del genere e tutte quante erano sempre degenerate.

Non vogliamo combattere!

Ripeté cercando di reggere il gioco ad Asker. Avrebbe lasciato parlare lui, anche perché non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quel ragazzo: cercava qualche segno particolare nelle vesti o qualche effige che potessero in qualche modo ricondurlo a Tellah. Possibile che quello pseudo telecineta di gemme potesse essere suo figlio disperso? Parlare di Tellah lo lasciva indifferente?