-
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IBrann trasse conforto dalla fiducia che i tre sembravano concederglieli. Era venuto a Benthus senza troppe pretese, comprendeva che quella situazione era un problema esclusivamente suo sebbene la portata del pericolo fosse tale da coinvolgere almeno in parte anche i suoi compagni. Tuttavia si sentiva addosso la responsabilità di averli trascinati in quella specie di prima linea. Non conosceva i pericoli che stavano per correre e questo lo preoccupava. Se si fosse trattato di una qualsiasi bestia mastodontica si sarebbe sentito abbastanza sicuro nel dirigere una spedizione di caccia per abbatterla, ma questa cosa qui era molto più complessa, piena di insidie e incognite. Il suo stato inquieto sarebbe arrivato sicuramente anche agli altri tre, se non altro perché, per quel che conoscevano dell'uomo, sapevano che era il tipo di guerriero che difficilmente si faceva intimidire dalle situazioni, anche quelle a rischio mortale. Il fatto che ora chiedesse aiuti ad altri e nutrisse tanti dubbi la diceva lunga sulle acque in cui stavano per imbarcarsi.
Mentre Ukon e Giancarlo erano intenti a conversare poco più in là, Brann ascoltava i pensieri di Yves, sorridendo nell'ombra di quella lieve luce boreale rendendosi conto di aver probabilmente trasmesso la propria inquietudine anche all'arcadiana. Ti prego, non sentirti in colpa nell'esprimere i tuoi pensieri.
Si spostò portandosi verso il bordo della barca, poggiandovisi dandovi le spalle per guardare Yves. Non pensare che possa offendermi in qualche modo se giudichi l'esistenza stessa della Necropoli un aberrazione della natura. Oltre a confusi ricordi e ad improbabili "capacità" acquisite misteriosamente, non esiste alcun altro legame tra me e quella leggenda. Posso solo supporre quel che mi sia successo, ma voglio sottolineare che è successo in maniera
indipendentemente dalla mia volontà.
Sollevò lo sguardo al cielo mentre parlava, in maniera distratta. No, non voglio essere ipocrita. Se mi chiedessi se avrei preferito essere morto piuttosto che finire vittima di questo potere innaturale non potrei rispondere di sì. Egoisticamente sono contento di essere ancora nel mondo dei viventi, non era certo gabbato da uno stormo di viverne che volevo finire la mia vita. Ho fin troppe cose in sospeso per lasciare questo mondo così presto e se devo proprio tirare le cuoia prematuramente, voglio farlo urlando il mio orgoglio Vaygr al cielo, misurandomi al massimo della mia forza con le forze della natura, o del mio nemico.
Si accorse forse tardi del genere di discorsi che stava facendo, sorrise quindi a Yves guardandola in viso. Ma questi sono discorsi da vecchio rudere nordico. Sono passati quei giorni in cui fieri i Vaygr passavano da guerra in guerra. Ho avuto fin troppo tempo per capire che vincolarsi ad un unico punto di vista non porta da nessuna parte. Immagino comunque che certe convinzioni siano dure a morire, fanno parte di ciò che sei. Vero Ukon? Avrebbe chiesto se questi fosse a portata di orecchio, altrimenti si sarebbe limitato a guardarlo.
Non so dirti comunque se sia giusto o sbagliato quello che Alasdair ha cercato di fare. Credo che sia la natura dell'uomo quella di cercare di superare i propri limiti, di sognare di poter vivere per sempre o semplicemente di ribellarsi a divinità troppo egoiste per degnarsi di aiutare degli semplici uomini. Io stesso, tornando al giorno dell'incidente, non so cosa avrei fatto se mi fossi trovato davanti ad una scelta. Alzò di nuovo il capo, guardando Yves stavolta come per cercare in lei una risposta.
Probabilmente credo che alla fine vivere sia meglio di morire, non credi? Quindi.. che male c'è a volersi comprare un altro pò di tempo? La sua domanda non era retorica, era una chiara argomentazione a quanto Yves aveva detto prima. Brann avrebbe atteso una risposta in quel tranquillo e quieto scambio di idee. La calma prima della tempesta, che avrebbe regnato serena fino a quando non foste giunti a Vaygr.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST VENERDI' 21 OTTOBRE ORE 23:59
. -
.
. -
.
Il vento ghiacciato scorreva sulla sua rugosa faccia. Assaporava quell’aria pura e fresca che poche volte in vita sua si era riuscito a godere visto che spesso e volentieri era impregnata dell’odore acro e terso del campo di battaglia, del sangue del nemico. Rilassato nella mente e nel cuore, era come se l’andare incontro ad un avventura potenzialmente mortale lo rasserenasse invece che preoccupare. Mai per un istante aveva dubitato della buona parola di Brann, mai per un istante aveva avuto un ripensamento. Non sapeva cosa lo attendeva ma si sentiva pronto per affrontarlo. Questo viaggio in mare gli ricordava tanto quella notte immonda e nefasta che gli aveva sottratto tanti validi compagni d’armi, quella notte dove l’Impero aveva definitivamente consolidato il suo dominio su tutto il mondo. Eh si, forse una minuscola preoccupazione ce l’aveva adesso: il timore di fallire. Fallire per lui non era mai stata un’opzione, non ci aveva mai nemmeno pensato, perché per lui un fallimento equivaleva alla morte e morire per mano di un nemico più forte e valido dopo aver sacrificato e dato tutto se stesso per riuscire a sormontarlo lo reputava comunque onorevole e degno di un posto nel Phanteon divino. Ma questa volta era diverso: lui all’ultimo assalto era sopravvissuto nonostante avesse fallito e questo era un incredibile controsenso che la sua mente non riusciva a spiegarsi. Tanto è vero che quella sconfitta lo aveva segnato in maniera permanente nella mente e sul colossale corpo, ferite che a distanza di anni continuavano a bruciare e a dargli il tormento. Se per caso avesse fallito anche questa volta per i Vaygr non ci sarebbe più stata la possibilità di redimersi e di tornare a risplendere, di tornare ad essere i padroni delle proprie lande. Non sapeva nemmeno cosa aspettarsi una volta trovata la Necropoli, a patto che l’avessero trovata, non sapeva se il segreto di Aldasir avrebbe dovuto essere distrutto e seppellito o forse essere utilizzato a vantaggio della sua gente anche se a Vayrg non lo avevano mai visto di buon occhio stando ai racconti della gente e dei cantastorie. Si sarebbe affidato completamente al suo vecchio amico Brann. Lui era quello che avrebbe potuto prendere una decisione più ponderata e saggia visto che era stato coinvolto in prima persona. Era un uomo con la testa sulle spalle, Ukon gli avrebbe solamente prestato le sue braccia, così come avrebbero fatto gli altri due nuovi compagni.
Vengo da quelle stesse lande desolate e ghiacciate da cui vieni anche tu baffone. Lande pericolose, ostili, dove solo gente folle e senza paura dell’Eterno Falciatore oserebbe avventurarvisi, ma che per noi Vaygr sono irresistibili e dannatamente affascinanti. Noi quelle lande la consideriamo la nostra casa perché ci hanno istruito, ci hanno insegnato a combattere per vivere, per non morire di freddo o di fame.
Rispose con tono pacato e profondo alla domanda del guerriero mentre continuava con gli occhi a scrutare l’orizzonte oscurato nella speranza di intravedere la grande isola di Vaygrjord.
Nelle stelle non spero di trovare una risposta ma solo un augurio. Non che ne abbia bisogno, ma quelle stelle per me rappresentano le anime di tutti quei compagni di battaglia che sono caduti combattendo valorosamente al mio fianco. E davanti ai loro occhi non voglio fare brutta figura. Mi sento tremendamente onorato nel sapere che loro, da lassù, mi stanno osservando e stanno alzando le loro armi al cielo per darmi la carica, per incitarmi a ridargli quella terra che gli è stata ingiustamente sottratta dall’Impero.
Si voltò vero il suo interlocutore, guardandolo profondamente negli occhi, in maniera cruda, decisa.
E poco mi importa se per riappropriarmi delle mie terre, delle nostre terre, dovrò affrontare le fauci di un drago o un esercito di zombie. Quello è il mio obiettivo e sin quando avrò una goccia di sudore, sin quando l’ultima goccia di sangue non sarà traboccata dal mio corpo, giuro solennemente che non mi darò tregua e non smetterò di combattere per riportare in alto il vessillo del nostro popolo.
Una pausa.
E così dovresti fare anche tu, baffone!
Forse era un invito nemmeno troppo velato ad unirsi alla sua causa. Si voltò, andò verso Brann e gli mise una mano sulla spalla.
Siamo duri noi Vaygr, è vero, ma proprio questa durezza e questa tempra ci hanno reso ciò che siamo. E se ora siamo qui, pronti a scongiurare una catastrofe, lo dobbiamo solamente alla nostra personalità indomita ed irriducibile. Forse non torneremo mai con un tempo, ma abbiamo il dovere di provarci, abbiamo il dovere di combattere per riprenderci ciò che ci appartiene e ciò a cui teniamo. Tu ti sei ripreso la tua vita amico mio, il destino ti ha dato un’altra opportunità per arrivare a questo giorno. Io vendicherò i miei compagni caduti.
Ed era strano sentire quelle parole da un uomo che aveva da sempre vissuto senza regole e fuori dalla società. Ma proprio quella vita errabonda e priva di regole la doveva alla sua terra libera e selvaggia. E quella libertà era l’unica cosa a cui lui tenesse veramente. Ukon era pronto a combattere!
Edited by mrxxx - 24/10/2015, 14:52. -
.CITAZIONERichiesta proroga fino alle 02:00 postato alle 00:01
. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest ISembra che tutti abbiate premuto un enorme tasto skip, ma non vi biasimo. Dopo aver creato tanta aspettativa per la missione di Brann è chiaro che adesso vogliate scoprire una volta per tutte cosa si nasconde dietro tutta questa aura di mistero. Tutti si sarebbe congedati per ritirarsi sotto coperta, sfuggire al gelore del mare di Vaygr e dormire quanto era concesso per poter affrontare il giorno seguente qualsiasi sfida si sarebbe presentata. Brann da parte sua vi avrebbe salutato dopo aver deciso di rimanere ancora un pò sul ponte. Guardava il cielo tornando taciturno, immerso in chissà quali pensieri e preoccupazioni. Era alla fine arrivato il giorno di affrontare quel che aveva temuto per mesi e la cosa lo rendeva inquieto, ma l'avere tre spalle forti (sì, parlo anche per Yves) su cui contare aveva reso quei momenti di poco più sopportabili.
Quattro ore dopo sareste stati svegliati da alcuni membri dell'equipaggio mandati appositamente sotto coperta. Una volta sul ponte avreste visto Brann intento a finire di indossare la propria armatura e cingere le due spade sui fianchi: una spada di media lunghezza e un lungo spadone. Appena vi ebbe intravisto il primo sguardo che vi avrebbe dedicato avrebbe parlato al posto suo.
Ci siamo. Annunciò facendovi cenno di guardare a prua. Stavate navigando in un tratto di mare pieno di grossi blocchi di ghiaccio attraverso una delle poche lingue che si facevano strada fino a terra. In lontananza, nere in contrasto con il lieve bagliore arancio che ad est prendeva il posto del buio del cielo stellato, c'erano le colline innevate di Vaygrjord. Dovevate essere ancora ad un kilometro buono dalla costa ma pare che fosse questa l'intenzione.
Avvicinare la barca ci esporrebbe troppo e non voglio rischiare inutilmente la vita di questi uomini. Aprofitteremo degli ultimi momenti di oscurità per salire su di una scialuppa e guadagnare la riva, agli uomini darò il comando di riguadagnare il largo e di rimanere lontano dalla riva fino al tramonto di domani. Se in due giorni non avremo trovato nulla, ritorneremo qui e decideremo il da farsi. Si avvicinò quindi al fianco destro della barca dove i marinai stavano già preparando la piccola imbarcazione da calare in acqua. Brann si voltò un ultima volta verso gli altri tre. Se non dovessimo far ritorno hanno l'ordine di non venirci a cercare e tornare a Benthus. Kelwenn provvederà a saldare il loro salario una volta lì, in caso.
Si apprestò a guadagnare il suo posto nella scialuppa. Inutile chiedervi se avevate dubbi o ripensamenti, a questo punto il dado era tratto e il momento di passare all'azione era finalmente giunto.
Mentre vi facevate strada tra le battigie di ghiaccio fino a riva, avreste scorso nella semi oscurità delle prime luci dell'alba un falò a circa una trentina di metri dalla spiaggia alché Brann avrebbe deciso di approdare lontano da quel punto della spiaggia dove delle formazioni rocciose avrebbero nascosto la scialuppa agli occhi delle pattuglie, suppponendo che quel piccolo accampamento fosse di natura imperiale. Forse la piccola imbarcazione sarebbe stata trovata col tempo ma non si poteva essere più prudenti di così.
Dal punto in cui eravate approdati l'accampamento distava almeno 150 metri, unico problema era che a sinistra del vostro punto di approdo la parete rocciosa si faceva troppo a ridosso della spiaggia quindi dovevate esporvi un pò costeggiando il lato destro della formazione rocciosa (alta almeno una trentina di metri) per poter guadagnare l'entroterra.
Occorre muoversi in fretta per sfruttare la scarsa illuminazione. Seguitemi. Disse Brann rendendo chiara la propria intenzione di costeggiare la formazione di fronte a voi dal lato destro, sperando che dall'accampamento nessuno vi notasse.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST LUNEDI' 26 OTTOBRE ORE 23:59
. -
.
. -
.
. -
.
Approdare su un’isola dalle coste frastagliate, scoscese, rocciose e piene di iceberg quale quella di Vaygrjord con un’imbarcazione di quelle dimensioni, senza una chiglia doppia o rinforzata e per di più nel cuore della notte, era un rischio non indifferente, un rischio che i quattro cuori impavidi avevano affrontato senza nemmeno pensarci troppo. Audaci. E la dea bendata sembrava assistere le scelte azzardate quella notte, sebbene non si dovesse tirare troppo le redini della corda. Ukon aveva usato la sua enorme ascia come una sorta di remo per spostare i frammenti di ghiaccio galleggiante staccatisi dalla riva che si stagliavano di fronte al tragitto della barca e che impedivano un approdo sicuro all’isola. Come detto, per non sfidare troppo le sorti della fortuna avevano “allargato” il giro ed erano approdati in un posto sicuro ed indiscreto, lontano da quello che era a tutti gli effetti un agglomerato artificiale, un accampamento di uomini, con molta probabilità di natura imperiale.
Ukon saltò giù per primo, mettendo i piedi nella neve fresca e tirando una cima per ancorare l’imbarcazione ad una roccia. Insomma era un lavoretto che richiedeva un omaccione come lui. Nonostante non fosse un omaccione e nonostante la rigida temperatura ed il freddo pungente per nulla paragonabili al clima temperato di Arcadia, la mente della bionda fanciulla fu abbastanza lucida da fare un’acuta osservazione. L’ennesima.
Concordo con il baffone. Un abitante o un guerriero di Vaygr non si accamperebbe mai sulla spiaggia. Ci sono troppi pericoli sulla costa e soprattutto i venti sferzanti non permetterebbero mai una lunga sussistenza. E’ chiaro che chi si è accampato lì deve essere qualcuno che non conosce l’entroterra e quindi aspetta prima di muoversi in un territorio per lo più desertico e ghiacciato dove ogni passo potrebbe costargli la vita. Non mi stupirei se incontrassimo piccoli gruppi di truppe imperiali mandate in ricognizione ed in avanscoperta più avanti. In alternativa potrebbe trattarsi di qualcuno che sta aspettando rinforzi o un carico di merci, ma per le medesime ragioni, anche in questo caso dubito sia qualcuno di non imperiale.
Sì, era bruto, rozzo, incivile ed anche abbastanza ignorante ad essere sinceri, ma quando si trattava di qualcosa che conosceva alla perfezione, come il territorio in cui era vissuto e lo stile di vita delle sue genti, bhè, la sapeva lunga.
Inoltre qualunque guerriero Vaygr che raggiungesse quest’isola si rifugerebbe subito alla grande Fortezza di Vaygrjord. Non ci sono dubbi: quello è un avamposto di bastardi imperiali! E non vi nego che non mi dispiacerebbe sfruttare la parziale oscurità che ancora ci resta per piombare sulle loro tende e prendermi le loro teste!
E quell’ultima frase la pronunciò con tono tanto agguerrito e con occhi tanto sadici, che le sue mani sembravano impazienti di menare l’ascia per decapitare teste ed appenderle in segno di trionfo. Ma sapeva che avevano cose ben più importanti da fare e soprattutto sapeva che se quelli erano davvero imperiali ed erano lì per il loro stesso motivo, non potevano assolutamente permettersi di perdere tempo in combattimenti inutili ed inconcludenti perché a Vaygrjord anche una ferita infinitamente piccola poteva diventare il più grande dei problemi.
Muoviamoci in fretta Brann…
Disse all’amico invitandolo a fare strada visto che nessuno aveva una minima idea di dove andare. Ed era davvero un invito a muoversi in fretta perché proprio non sapeva quanto ancora avrebbe potuto reprimere quel suo istinto insaziabile ed irrefrenabile di andare a fare il culo a quegli imperiali. E se Brann lo conosceva abbastanza bene avrebbe potuto chiaramente notare questa sua inquietudine interiore che si palesava con fasci muscolari tesi, denti stretti quasi ruggenti ed occhi bramosi all’erta. Quei bastardi osavano camminare sul suolo immacolato e selvaggio dell’isola che più di tutte era ritenuta sacra dai Vaygr e questo proprio non riusciva a sopportarlo.
. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IBrann indugiò con lo sguardo sull'accampamento in lontananza cercando di scrutare oltre la penombra seppur senza rallentare il passo. Imperiali, non c'è dubbio. Da qui non riconosco alcun vessillo ma non potrebbero essere altrimenti. I Vaygr non avrebbero motivo di allestire delle tende in riva alla spiaggia, da quel che ricordo sono organizzati in roccaforti sulle montagne e, in caso di assenza prolungata da casa, riposano in qualche grotta al riparo dal freddo e dalle bestie selvagge: nessun Vaygr sarebbe così stupido da tenersi sopravvento in un luogo così esposto.
Ovviamente il nordico attingeva dalle sue esperienze da cacciatore nella propria analisi della situazione e, comunque, simili nozioni erano basilari per chi come i nordici vivevano in un territorio tanto inospitale e scarso di civilizzazione. Vi invitò a tenervi il più vicino possibile alla parete per dirigervi verso il largo bivio, scegliendo la via a sinistra perché più lontana dall'insediamento lungo la costa.
Gradualmente mentre avanzate nella neve l'accampamento scorreva lentamente sulla vostra destra, fin troppo lentamente. Ogni secondo che passava c'era la possibilità che qualche vedetta laggiù potesse intravedervi e dare l'allarme e potevate sentire bruciarvi addosso lo sguardo vigile delle ronde imperiali, sebbene ipotetiche. Brann continuò ad avanzare deciso e a passo sostenuto, poggiando una mano sui foderi delle spade per farle sbattere e tintinnare il meno possibile, ma nel complesso l'avanzata di quattro guerrieri in armatura non si sarebbe certo potuta definire silenziosa.
Alla fine con le tende praticamente alle vostre spalle vi sareste ritrovati tra i due costoni rocciosi ai lati, pronti ad attraversare quel passaggio che vi avrebbe portato lontano dalla costa. Dove precisamente non lo sapevate, ma portarsi in una posizione coperta era già un inizio. Brann rallentò il passo, rivolgendosi a voi senza fermarsi. Non credo di essere in grado di ritrovare il nido delle viverne, ma ricordo bene che ho dovuto guadagnare sufficiente quota per arrivarvi. Un luogo misterioso e nascosto come la Necropoli deve trovarsi sicuramente in una posizione di vantaggio, quindi in altezza. Appena fuori da questo sentiero conviene cercare il punto più alto a vista d'occhio e muoversi in quella direzione, per cominciare.
Si rendeva conto che sembravano indicazioni abbastanza sommarie e che probabilmente due giorni non sarebbero bastati, forse ci sarebbero volute più ricognizioni per trovare anche solo una traccia della Necropoli. Non ci addentremo più di un giorno di cammino dalla costa, non possiamo mancare l'appuntamento della nave o gli uomini penseranno al peggio e non torneranno più. Ci riforniremo di viveri e provviste e manderemo di nuovo la nave lontano dalla costa, allungando di una settimana il tempo di ritorno. Dipenderà da come andranno le ricognizioni successive..
Continuò a spiegare mentre si addentravano sempre di più nell'entroterra. Ormai eravate ad un paio di kilometri dalla costa e il fondo di quella specie di enorme crepaccio dalle pareti alte e rocciose si faceva sempre più impervio e frastagliato. Diverse roccie alte anche sei metri rendevano tortuosa l'avanzata ma se non altro la striscia di cielo visibile oltre le montagne si faceva sempre più chiara, emanando soffusamente sempre più luce sul fondo del canyon, rendendovi sicuramente più semplice l'avanzata.
Un momento. Improvvisamente, Brann si fermò indicandovi di fare altrettanto. Mimò con un gesto di fare silenzio mentre piegava leggermente la testa come per ascoltare meglio. A quel punto furono chiare a tutti voci di uomini in lontananza, nonchè qualche inconfodibile tintinnìo metallico.
Non siamo soli. Disse Brann accostandosi alla formazione rocciosa più vicina, mano sull'elsa della spada ancora infoderata. Le pietre che vi circondavano limitavano di molto il vostro campo visivo, ma alla fine sporgendovi nella direzione del rumore lo avreste scorto. Su di una zona rialzata delle formazioni rocciose, ad una cinquantina di metri, erano accampati degli imperiali attorno ad un falò ben alimentato. Avevano delle piccole tende in pelli d'animale che stavano riponendo, dovevano circa mezza dozzina anche se non era possibile stabilire se ve ne fossero altri sparsi lì attorno.
Questo complica le cose. Vista la loro posizione alta non possiamo essere certi di passare inosservati, anche proseguendo all'ombra di queste rocce. Affermò Brann sguainando lentamente la spada più piccola. Per il momento lo aveva fatto in via precauzionale, non era ancora certo se voleva affrontarli frontalmente. Portò lo sguardo su di voi mentre cercava di pensare in fretta.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST GIOVEDI' 29 OTTOBRE ORE 23:59
. -
.
Camminava in coda al gruppo con il capo continuamente rivolto verso l’accampamento imperiale. Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto lanciarsi all’assalto di quei bastardi, ma fortunatamente l’amico di vecchia data aveva mantenuto un passo abbastanza veloce da allontanarsi quanto bastava per far si che una spessa parete rocciosa oscurasse quello sporco agglomerato umano che si stanziava nella bianca neve, in modo tale che Ukon potesse lentamente abbandonare quel sadico pensiero guerrafondaio. La sete di sangue del bestione vichingo però sarebbe stata presto accontentata. Brann intimò loro di fermarsi. Aveva sempre stimato il suo fiuto eccezionale per il pericolo ed effettivamente quello che si poteva scorgere in lontananza era un piccolo contingente di soldati imperiali. Ciò avvalorava la sua tesi secondo cui quello situato sulla costa era una sorta di base che serviva a mandare in esplorazione ed avanscoperta le truppe per studiare la conformazione del territorio e trovare strade che portassero ad una qualche fortezza oppure alla famigerata Necropoli.
Lo sapevo…
Disse ringhiante mentre stringeva con fermezza la sua fidata ascia, compagna di mille battaglie.
Evitare un ingaggio a questo punto non è più possibile, siamo troppo pesanti, ci noterebbero di sicuro ed a quel punto avremmo perso l’opportunità di attaccarli di sorpresa. Non sono in molti e non sono nemmeno guerrieri di Vaygr come noi, ergo siamo fortemente avvantaggiati, perché noi sappiamo come combattere in questi territori, al freddo e su terreni impervi.
Eh si, non stava considerando Yves. Era brillante nelle sue osservazioni, ma adesso era il momento di menare le mani e sapete tutti qual’era la sua considerazione sulle donne.
Inoltre potremmo sfruttare la copertura data dalle rocce per avvicinarci quanto più possibile, accerchiarli ed assaltarli da due lati prendendoli alla sprovvista. Potremmo cavargli informazioni di bocca e capire se loro sono qui per il nostro stesso motivo. In caso di risposta positiva ci risparmieremmo giorni e giorni di inutile cammino e ricerche. In caso di risposta negativa avremo avuto la gioia ed il piacere di mozzare teste imperiali, un fine che ci ripagherebbe più che volentieri dei nostri sforzi.
Gli occhi bramavano la lotta, il sangue gli ribolliva nelle vene, c’era pathos ed allo stesso tempo eccitazione nelle sue parole, fremeva dalla voglia di spezzare ossa e stroncare vite umane.
Dividiamoci in due gruppi, attenderemo entrambi qualche minuto prima di attaccare in modo da essere sicuri che siamo tutti in posizione! Io vado a destra!
E senza pensarci troppo e senza nemmeno aspettare un parere degli altri si sarebbe subito mosso quanto più furtivamente possibile. Madre natura lo aveva dotato di un corpo mastodontico quindi non poteva fare miracoli in quanto furtività. E proprio per questa ragione aveva preferito attaccare da destra, non tanto perché il tragitto per arrivare alle truppe imperiali fosse più corto, quanto perché era il più coperto da rocce e spuntoni acuminati che si innalzavano dal suolo. Era grosso ed ingombrante pertanto se avesse dovuto muoversi a sinistra, laddove c’era uno spazio poco riparato, la sua grossolana figura avrebbe rischiato di essere scorta in lontananza, mandando completamente all’aria il piano.
[In sostanza si muove in maniera rettilinea sino alla casella W7]
Arrivato dietro l’ennesima roccia, dopo aver ripreso fiato per un momento ed aver atteso qualche minuto come pattuito, si sarebbe gettato alla carica.
Seguimi! Stammi dietro!
Avrebbe detto al suo compagno d’armi, indipendentemente da chi era il folle che si era avventurato in coppia con lui. Avrebbero dovuto concentrare i loro colpi contro un soldato se volevano rapidamente portare la situazione numerica alla pari. Ukon, ruggendo come una bestia iraconda, avrebbe caricato un poderoso fendente, con tanto di chakra ventoso atto ad aumentare l'effetto penetrante, per poi scaricare tutta la potenza accumulata con un movimento d'ascia violentissimo rivolto contro un soldato imperiale (quello che si trova in U4). Sembrava che in quel colpo ci avesse messo tutta la rabbia, lo stress ed il risentimento accumulati per anni: era come se in quel colpo, oltre ad esserci la sua disumana potenza, ci fosse anche la forza di chi aveva combattuto al suo fianco ed era morto per mano di una lama imperiale.
[Rapido - Skill: Sharpening Wind]
[Azione – Skill: Deathbound]
Non avrebbe avuto alcuna pietà e senza darsi tregua avrebbe dato sfogo a tutta la sua brutale furia omicida, muovendo un'enorme corrente ventosa con la sua ascia in modo da generare una lama d’aria eterea e tagliente rivolta contro allo stesso nemico qualora questo fosse sopravvissuto al suo primo attacco con arma oppure a quello che stava immediatamente accanto qualora avesse messo fuori combattimento il primo nemico (dunque la lame ventosa è rivolta sempre contro il soldato in U4 oppure contro quello che si trova in V3).
[Rapido - Skill: Wind Scythe]
DANNO TOTALE: 10 (Potenza) +40 (Arma Pesante) +30 (Passive: Heavy Guard) +20 (Skill: Sharpening Wind) +30 (Skill: Deathbound) +20 (Skill: Wind Scythe) = 150. -
.CITAZIONEPosizione finale: p4
. -
.
. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IBrann non poteva dirsi sicuro al cento per cento che attaccarli fosse l'idea migliore. Non aveva avuto il tempo di verificare il loro equipaggiamento nè di capire quanti fossero, ma soprattutto non era sicuro fossero gli unici imperiali nei dintorni. Tuttavia aveva già escluso la possibilità di passare davanti a loro inosservati. Era una postazione di vedetta ed erano ormai pienamente attivi, non si sarebbero lasciati passare sotto il naso un gruppo di guerrieri Vaygr nemmeno se avessero strisciato sotto la neve.
Ukon quindi anticipò solo quella che sarebbe stata probabilmente la sua decisione finale, anche perché gli altri non sembravano particolarmente contrari a quella decisione. Il vecchio amico si fiondò come suo solito diritto all'attacco, seguito poco dopo dalla bionda arcadiana. L'impietosa serie di colpi cominciò ad abbattersi sul primo soldato (U4) ancora disarmato per via dell'attacco improvviso. L'uomo urlò disorientato mentre l'ascia del Vaygr si schiantava sull'armatura, aprendola ad altezza del petto e facendo schizzare il sangue sullo strato roccioso innevato e sul viso di Ukon. Quando però sopraggiunse anche l'arcadiana, il compagno (V3) poco più indietro ebbe il tempo di venire in soccorso del primo, riuscendo a bloccare il secondo fendente con il proprio corpo, facendo finire la spadata sull'armatura.
[Soldato U4: Danno subito 110 + 20 (150-40[Armatura] + 60-40[Armatura])]
[Soldato V3: Danno subito 20 (60-40[Armatura])]
Sempre il solito... Commentò il cacciatore con un enorme sorriso stampato sulle labbra mentre scivolava dall'altra parte della roccia su cui era poggiato e seguiva Giancarlo che a sua volta era partito all'attacco. A quel punto Brann rimase davvero basito dall'incredibile dimostrazione di potenza del nordico compagno. Con una deflagrazione che nulla aveva da invidiare a pura dinamite, piombò in mezzo a due degli imperiale coinvolgendogli nell'esplosione. Non è difficile immaginare lo stupore e il terrore che avrebbe colto il piccolo accampamento al venir sorpresi da un boato simile, ma la cosa più straordinaria fu la maniera in cui Giancarlo poi sembrò esserne uscito illeso nonostante l'esplosione fosse partita da lui.
Notevole. Gli rivolse Brann sempre più sorridente mentre roteava la spada nella mano destra e si accingeva a raggiungere il compagno. Prese di mira proprio quei due guerrieri che Giancarlo aveva preso di mira mentre la lama della spada diventava momentaneamente lucida per via del chakra che vi veniva incanalato. Nell'avanzata, compì due imponenti rotazioni accompagnate dall'estensione in lunghezza della punta luminescente, colpendo due volte i due imperiali sulla loro armatura, infliggendo non pochi danni seppur non riuscendo a trapassare il metallo delle corazze.
[Brann Slot Azione - Skill: Vorpal Blade]
[Soldato O4: Danno subito 130 (70 + (70 - 40) x 2)]
[Soldato Q2: Danno subito 130 (70 + (70 - 40) x 2)]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESkill: Vorpal Blade *
[Azione]+[Rapido]
Focus: Offensivo
Il guerriero utilizza una tecnica portentosa che consiste nell'effettuare delle veloci rotazioni su sé stessi estendendo la propria arma al termine della rotazione. Gli avversari entro 5 metri subiranno due attacchi (3 se in Blademaster).
E' possibile consumare un ulteriore Slot Rapido per estendere il raggio a 10 metri.
[Chakra: 20]
[Cooldown 2 turni]
Alla fine arrestò la sua corsa ad una decina di metri dall'altro, guardando gli imperiali mentre roteava ancora la spada. Fuoco di avvertimento. Gettate a terra le vostre armi adesso e arrendetevi. Disse chiaro e conciso, tenendo d'occhio le possibili reazioni di quei soldati.---
I due soldati rimasi illesi (S0 e S2) erano in completo allarme e si armarono rapidamente. Uno dei due (S2) aveva un arco e cingeva una spada ancora nel proprio fodero, mentre l'altro (S0) era provvisto del solo arco. Entrambi equipaggiarono l'arco incoccando una freccia, pronti a gestire l'attacco.
Copertura! Urlò il soldato (V3) che aveva il compagno ferito mentre equipaggiava lo scudo, frapponendosi tra Ukon e Yves e il loro compagno ferito. Uno degli arcieri (S0) non si fece ripetere due volte il comando, sollevando il braccio che stringeva l'arco e prendendo abilmente la mira mirando ad Ukon, quello che sembrava più pericoloso. La freccia partì mirando al collo del nordico, intenzionata a recidere qualche vaso sanguigno importante e metterlo in difficoltà.
[Slot Azione: Colpo mirato (BLEED)]
[Danno Freccia: 20[Arco] + 10[Dardo] + 10[Stance: Hunter Chance] + 20 [Passive: Archer]]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEAction: Colpo Mirato
[Azione+Rapido]
L'arciere prende la mira per il prossimo colpo, colpendo un punto sensibile dell'avversario. Applica 1 status a scelta tra {CRIPPLE, BLEED, SHOCK}.
Costo in slot non riducibile.
[Cooldown: 2 turni]
Il soldato (V3) dopo che la freccia fosse partita si sarebbe mosso per sferrare un colpo con lo scudo ancora rivolto al nordico, cercando di schiantarlo contro il capo del nemico per renderlo meno pericoloso a questo giro. Il soldato ferito (U4) invece indietreggiò dolorante, cercando in una borsa che cingeva tracolla qualcosa mentre equipaggiava stancamente la spada. Tirò fuori una fiaschetta metallizzata che portò alla bocca, ingollandone il contenuto.
[Slot Azione: Pozione (+40 Vita)]
[Slot Azione: Shield Bash su Ukon]
[Stance: Bastion]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEAction: Shield Bash
[Azione]
L'utilizzatore effettua un attacco fisico con il proprio scudo, applicando STUN al bersaglio. Non si applica il danno dell'arma. Ignora immunità delle protezioni.CITAZIONEStance: Bastion
L'utilizzatore usa una posizione di guardia tenendo lo scudo alzato davanti a sé. Una parata con scudo in questa stance costa uno slot rapido.
Gli altri soldati vedendo la reazione del loro primo compagno, sebbene messi entrambi male, si fecero coraggio pronti ad affrontare Giancarlo e Brann. L'arciere (S2) fu il primo ad agire mentre gli altri due equipaggiavano la propria spada. Con rapidità disarmante l'imperiale con l'arco scagliò due frecce in rapida successione, una diretta verso Giancarlo e l'altra verso il cacciatore, tentando di colpirli in pieno. Poi indietreggiò di 10 metri, portandosi in una posizione di maggior vantaggio.
[Danno Freccia: 20[Arco] + 10[Dardo] + 10[Stance: Hunter Chance] + 20 [Passive: Archer]]
Slot Azione - Skill: Multi shotSPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEStance: Hunter's Chance
L'utilizzatore si concentra e si prepara per la caccia, rendendo le proprie frecce ancora più letali. Danno frecce aumenta (+10).CITAZIONEAction: Multi shot *
[Azione + Rapido]
L'arciere si cimenta in una scarica rapidissima di frecce. Per ogni rank che si possiede oltre al primo è possibile scagliare una freccia extra. Frecce contro lo stesso bersaglio possono essere eluse con una sola difesa.
[Cooldown 2 turni]
Successivamente, anche gli altri due imperiali furono pronti ad attaccare. Il primo (Q2) era provvisto di sola spada e stretta nella mano mancina l'arma si cimentò in due attacchi agili, uno rivolto verso Giancarlo e l'altro, dopo aver percorso con uno slancio quei pochi metri, rivolto verso Brann. Al termine dello slancio, poggiando saldamente il piede destro a terra come appoggio, eseguì altri due fendenti rapidi rivolti verso Brann che sembrava il capo del gruppo, intenzionato a metterlo in seria difficoltà.
[Danno attacchi: 10[Potenza] + 30[Swordman] + 30[Arma]]
[Slot Azione - Skill: Gale Slash]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESkill: Gale Slash *
[Azione]
Focus: Offensivo
Il guerriero, utilizzando il chakra per compiere uno sforzo immane, effettua una serie di attacchi con la propria arma causando una tempesta di fendenti in un raggio massimo di 5 metri attorno a sé. Ogni avversario subisce un attacco.
[Chakra: 20]
[Cooldown 2 turni]
Fu il turno dell'ultimo soldato (O4) che aveva uno scudo cinto dietro la schiena e già impugnava la sua spada. Questi si rivolse verso Giancarlo, caricando un unico pesante colpo potenziato con la spada che si sarebbe abbattuto sul nordico impellicciato. Questa era la risposta imperiale.
[Danno attacco: 10[Potenza] + 30[Swordman] + 30[Arma] + 20[Power Slash]]
[Slot Azione - Skill: Power Slash]SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONESkill: Power Slash *
[Azione]
Focus: Offensivo
Il guerriero esegue un potente colpo con la propria arma bianca, previamente ricoperta di un aura tagliente. Infligge danno aggiuntivo e applica BLEED, ignorando immunità delle protezioni, se l'avversario ha la sua vita sotto al 40%.
[Danno: +20]
[Chakra: 10]NEMICI
Soldato spada
scudo
O4
Vita: 70
SLOT USATI
AzioneSoldato solo
spada
Q2->P3
Vita: 70
SLOT USATI
Azione
Rapido
RapidoSoldato solo
arco
S0->R0
Vita: 200
SLOT USATI
Azione
RapidoSoldato spada
arco
S2->T1
Vita: 200
SLOT USATI
Azione
RapidoSoldato spada
scudo
V3->U4
Vita: 180
SLOT USATI
AzioneSoldato arco
scudo
U4->U3
Vita: 70+40
BLEED
SLOT USATI
AzioneCITAZIONESCADENZA DOMENICA 1 NOVEMBRE ALLE 23:59
Edited by Ryuk* - 4/11/2015, 14:08. -
.
Edited by Silver Element - 4/11/2015, 14:50. -
.CITAZIONEPosizione finale: p4
.