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I suoi nervi erano tesi, i muscoli contratti, le vene sul collo gonfie. La sua ascia penetrava con veemenza l'armatura del bastardo imperiale che, completamente impreparato, vide l'arma del gigantesco nordico conficcarsi nella sua carne, in profondità. Sangue, sangue e ancora sangue. Un taglio profondissimo che aveva fatto schizzare il liquido vitale ovunque sulla bianca neve e persino sul suo volto. I suoi occhi erano dilatati: il rosso gli dava alla testa, lo rendeva euforico, violento, eccitato. Per questo il suo corpo era spesso coperto con intonaco tribale del medesimo colore. Ora soddisfatto si leccava con la lingua quel sangue arrivato sulla sua bocca, quasi volesse assporare il piacere della vittoria. Sadico era convinto che quelle smorfie di dolore del nemico erano il segno della sua superiorità, del suo predominio. Forza e brutalità nei suoi occhi mentre guardava quel poveraccio arrancare ed annaffare. Non avrebbe avuto alcuna pietà, così come non sembrava volesse averne la ragazza arcadiana che l'aveva seguito in questa manovra. Aveva infierito su quel tizio con un fendente di spada. Era sorpreso dal vederla proprio accanto a lui: in pochi potevano vantarsi di riuscire a stargli dietro, soprattutto in un territorio a lei imperivio e completamente sconosciuto come quello di Vaygrjord.
Focalizzato com'era sulla sua preda, desideroso di spedire quel soldato all'altro mondo, non si accorse che gli altri imperiali si erano già organizzati per la controffensia. Vigliacchi. Non osavano sfidarlo faccia a faccia, preferivano sfidarlo da lontano. Un urlo agghiacciante si levò nel cielo quando una freccia acuminata gli si conficcò vicino al collo, nel trapezio. Eppure nonostante questo i suoi occhi non persero l'iracondia e l'adrenalina, anzi. Il suo impeto si fece ancor più inarrestabile. Un impeto, ancora una volta, supportato da quella valorosa arcadiana che non aveva minimanete considerato sin dall'inizio del viaggio in quanto capacità combattive e che adesso si stava dimostrado un'alleata più che valida oltre che una guerriera formidabile. Lo aveva protetto abilmente con il suo scudo da un attacco che potenzialmente, dopo una scoccata di freccia tanto pericolosa, avrebbe potuto seriamente dargli problemi e giramenti di testa. Il colosso vichingo si voltò verso di lei, cercando il suo sguardo per rivolgerle un cenno positivo del capo ed un grugnito di ringraziamento. Beh sì, questo era il massimo che sapeva fare, ma era il suo modo per ringraziare. Infondo cosa avreste potuto aspettarvi da un rozzo ed incivile barbaro cresciuto al di fuori della società e che poteva considerarsi più una bestia che un uomo?
Tu tieni occupato lui, io vado a prendermi la testa di quello lì.
Disse per poi serrare i denti a tenaglia e contorcere la faccia in un'espressione di pura sofferenza nel momento in cui estraette la punta di freccia dal suo corpo. Certo, era un colosso vichingo, ma era fatto anche lui di carne ed ossa. Questo brivido di dolore si sarebbe presto trasformato in un brivido di panico per il proprio avversario. Sapeva che se voleva farla pagare a quell'arciere doveva assolutamente eliminare i due che gli si paravano sulla sua strada. E poi aveva effettivamente un conto in sospeso con quel soldato mezzo moribondo (soldato in U3), ergo, mentre Yves si fiondava sull'altro, lui gli sarebbe piombato contro, scaricandogli addosso l'ennesimo colpo d'ascia, questa volta potenzialmente fatale poiché era avvolto da correnti ventose che rendevano la sua arma più affilata e tagliente. Una sentenza di morte che avrebbe potuto tranciargli la testa del corpo, dato che aveva mirato proprio lì. E sapeva già cosa farne di una testa decapitata.
[5m Movimento Gratuito da U5 a U4] + [Azione – Skill: Deathbound]
Qualora la sferzata non fosse bastata non avrebbe comunque esitato a scaricargli contro l'ennesima folata tagliente generata dal movimento della sua arma.
[Rapido - Skill: Wind Scythe]
Lasciamone uno in vita!
Ricordò agli altri o forse più a se stesso visto che non si stava risparmiando e che la foga del combattimento stava inebriando ogni briciolo di ragione, lasciandolo sotto il controllo dell'istinto più selvaggio e assassino. Si sarebbe poi portato con uno scatto repentino accanto a Yves, al suo fianco, al sicuro da quei bastardi che stavano provando a prenderlo di mira da lontano e contro cui non poteva farci nulla purtroppo, se non cercare di tenere una posizione quanto più difensiva ed attenta possibile. Non che non fosse capace di badare a se stesso, ma lei le aveva appena dimostrato il suo valore, valore che probabilmente aveva anche conquistato Brann in precedenza. Per questo aveva seguito il suo consiglio, il suo invito. E poi il modo in cui combatteva gli ricordava tanto un suo caro vecchio compagno d'armi, perito in guerra, con cui soleva andare a caccia, Tron. Stesso stile, stessa intesa. Lui che attaccava e quello che gli parava il culo, solo che adesso a guardargli le spalle era una donna che non era di Vaygr, che non aveva ne una barba lunga ne muscoli scolpiti. Possibile che il sostituto di Tron potesse essere un essere tanto diverso?
[Rapido – 5m Movimento Extra da U4 a V4] + [Stance: Armored Guard]
DANNO TOTALE: 10 (Potenza) +40 (Arma Pesante) +30 (Passive: Heavy Guard) +20 (Skill: Sharpening Wind) +30 (Skill: Deathbound) +20 (Skill: Wind Scythe) = 150
Edited by mrxxx - 2/11/2015, 12:42. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest ISui ghiacciai di Vaygr imperversava un violento scontro tra guardie imperiali e il gruppo di avventurieri. I soldati dell'impero dimostrarono un indubbia resistenza bellica e capacità di organizzazione e, nonostante l'attacco a sorpresa, erano stati subito pronti al contrattacco. Ukon era stato ferito abbastanza gravemente al collo e indebolito per la conseguente perdita di sangue. Anche Giancarlo era caduto vittima degli arcieri non redendosi affatto conto della freccia che gli era stata scoccata contro che lo colpì al collo, infierendo la stessa ferita rinvenuta da Ukon.
[Giancarlo ottiene status BLEED e danno 10 (60-50)]SPOILER (clicca per visualizzare)Doropuffo nel tuo post non hai tenuto conto della freccia che ti era stata scagliata contro dall'arciere.CITAZIONEL'arciere (S2) fu il primo ad agire mentre gli altri due equipaggiavano la propria spada. Con rapidità disarmante l'imperiale con l'arco scagliò due frecce in rapida successione, una diretta verso Giancarlo e l'altra verso il cacciatore, tentando di colpirli in pieno. Poi indietreggiò di 10 metri, portandosi in una posizione di maggior vantaggio.
Ti consiglio di leggere più attentamente la prossima volta, per questo turno la freccia oltre a colpirti ti infligge status BLEED
Nonostante ciò, l'omaccione del nord con un violento swing della propria arma risponde all'attacco precedentemente subito dal soldato imperiale a lui vicino (O4) e colpendolo in pieno lo getta a terra mentre il suo sangue tinge di rosso la neve lì attorno e la lama del nordico e focoso guerriero.
[Vita di O4 scende a zero]
Brann da parte sua era alle prese con l'altro spadaccino (P3) che si era cimentato in ben tre attacchi rapidi che il nordico doveva gestire. Muovendo abilmente la sua spada, il cacciatore riuscì a parare ben due dei tre attacchi, mentre l'ultimo cozzò contro la pesante armatura trasmettendo solo un minimo contraccolpo al suo possessore. Senza tempi morti comunque, Brann ripartì immediatamente all'attacco, menando un fendente abilmente mirato per colpire l'avversario all'altezza del ginocchio e ritraendo poi la lama velocemente per provocare un taglio profondo nell'arto. Il colpo era stato misurato per non risultare fatale al già ferito soldato che cadde irrimediabilmente in preda al dolore.
[Slot Rapido - Attacco fisico]
Rimani a terra. Gli intimò il nordico, fulminandolo con lo sguardo quindi si voltò immediatamente rivolgendo la sua attenzione verso Yves e Ukon. Iniziò la propria rincorsa verso di loro, cercando di colmare la distanza il prima possibile per potergli dare man forte.
[Slot Azione - Action: Charge]CITAZIONEAction: Charge!
[Azione]
Una carica in rettilineo di 10 metri. E' possibile sferrare un attacco fisico alla fine di tale carica pagando solo uno slot Rapido.
[Cooldown 3 turni]
Da quell'altra parte del campo di battaglia si consumava un 2 contro 2 molto serrato. Yves offese il soldato più vicino (U4) con due colpi rapidi di spada ma questi riuscì a bloccarli nonostante tutto.
[Slot Rapido + Slot Rapido - Doppia parata con scudo su Yves (blocca 40 armatura + 65 scudo)]CITAZIONEAction: Parata con Scudo
[Azione]
Il guerriero effettua una parata con il proprio scudo. Consente di utilizzare lo scudo per le parate fisiche, protegge da Status del colpo e riduce il danno a seconda della resistenza dello scudo.
E' possibile parare attacchi fisici diretti ad un altro bersaglio se la distanza che li separa è sotto i 5 metri.
Se la distanza è di 5 metri, si può parare tale l'attacco pagando uno slot rapido.CITAZIONEStance: Bastion
L'utilizzatore usa una posizione di guardia tenendo lo scudo alzato davanti a sé. Una parata con scudo in questa stance costa uno slot rapido.
Non riuscì in tempo a venire in aiuto al suo compagno di nuovo preda del colpo furente di Ukon che si abbattè contro di lui per l'ennesima volta, peggiorando le ferite e l'emorragia ricevute, ma fu la successiva folata di vento a dargli il colpo di grazie, facendolo cadere in una pozza di sangue.
[Danno subito: 108 (20 + 88 (Ukon in bleed) - 40 armatura) + 20 Wind Scythe]---
Vedendo come il proprio compagno fosse caduto sotto i colpi del nordico pelato, il soldato con scudo (U4) dopo qualche istante di shock emise un urlo di battaglia per caricarsi e compiere vendetta sul proprio amico. Alzò nuovamente lo scudo e questa volta effettuò una scudata su Yves che era rimasta molto vicina. Successivamente avrebbe sfoderato la propria spada per poi compiere un rapido fendente contro Ukon invece, deciso a fargliela pagare cara.
[Slot Azione - Action: Shield Bash] Su Yves
[Stance: Bastion interrotta]
[Slot Rapido - Equip Spada]
[Slot Rapido - Attacco fisico] Su Ukon
[Danno attacchi: 10[Potenza] + 30[Swordman] + 30[Arma]]
Ma non dimentichiamoci dell'arciere (T1) che in precedenza aveva già colpito Ukon al collo. Questi, vedendo con quel guerriero avesse steso uno dei suoi compagni, incoccò rapidamente una freccia tentando di colpire Ukon sul groppone, unico punto visibile da quella posizione e avrebbe rapidamente scoccato anche la freccia fatale se non fosse stato per l'avvicinarsi minaccioso di Brann. Poi ne scagliò rapidamente un altra, mirando nello stesso punto.
[Danno Freccia: 20[Arco] + 10[Dardo] + 10[Stance: Hunter Chance] + 20 [Passive: Archer]]
[Slot Azione - Action: Weak Point] Su Ukon
[Slot Rapido - Attacco con arco] Su UkonCITAZIONEAction: Weak Point
[Azione]
L'arciere prende la mira per colpire un punto scoperto del proprio avversario. L'attacco ignora 30 di blocco dell'armatura avversaria e causa status BLEED se la Vita è al di sotto del 40%.
Per il nordico l'arciere riservò altri due colpi questa volta più ponderato con l'intenzione di metterlo in difficoltà, cercando un punto debole nella pesante corazza. E indietreggiò ulteriormente alla fine, tenendosi a distanza rispetto il cacciatore leader del gruppo.
[Slot Rapido - Attacco con arco] Su Brann
[Movimento gratuito da T1 a T0]
Giancarlo invece era rimasto solo dall'altra parte del campo trovandosi ad affrontare però solo un arciere (R0) ancora in grado di combattere. Questi decise di rincarare la dose sul nordico, effettuando un altro colpo mirato che avrebbe dovuto peggiorare l'emorragia nell'avversario. (Applica BLEED) Avrebbe poi messo da parte l'arco notando le terribili condizioni in cui versava il suo compagno a terra (O4), muovendo le braccia in maniera precisa e armoniosa mentre un alone pluviale avvolgeva il corpo a terra tentando di rianimarlo, ma quello rimase immobile non rispondendo in alcun modo.
[Slot Azione + Slot Rapido - Action: Colpo Mirato] Su Giancarlo
[Slot Rapido - Skill: Purify] Su Soldato O4CITAZIONEAction: Colpo Mirato
[Azione+Rapido]
L'arciere prende la mira per il prossimo colpo, colpendo un punto sensibile dell'avversario. Applica 1 status a scelta tra {CRIPPLE, BLEED, SHOCK}.
Costo in slot non riducibile.
[Cooldown: 2 turni]NEMICI
Soldato spada
scudo
O4
Vita: 0
SLOT USATISoldato solo
spada
P3
Vita: 5
SLOT USATISoldato solo
arco
R0
Vita: 200
SLOT USATI
Azione
Rapido
RapidoSoldato spada
arco
T1->T0
Vita: 200
SLOT USATI
Azione
Rapido
RapidoSoldato spada
scudo
U4
Vita: 180
SLOT USATI
Azione
Rapido
RapidoSoldato arco
scudo
U3
Vita: 0
BLEED x 2
SLOT USATICITAZIONESCADENZA VENERDI' 6 NOVEMBRE ALLE 23:59
Edited by Ryuk* - 5/11/2015, 18:21. -
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.CITAZIONEPosizione finale: T1
Edited by doropuffo - 6/11/2015, 09:00. -
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Una furia. Cieca, immonda, inaudita, spietata. E ancora insopprimibile, disumana, truce. Una bestia assetata di sangue pareva Ukon. Aveva la morte negli occhi e gioiva vedendo il nemico dimenarsi a terra in una pozza di sangue, soffrire senza nemmeno riuscire ad emettere un mugolio di dolore. Perché quel taglio alla gola provocatogli con la lama affilata della sua ascia lo aveva praticamente reso afono ed incapace di gridare dal terrore come avrebbe voluto. Lo sguardo della vittima che invocava pietà e del boia affamato si incrociarono in un attimo che pareva infinito, ma quest’ultimo non esitò, non esitò ad infierire ancora con superiorità spudorata ed iraconda. Un corpo devastato e reso irriconoscibile. Il sangue della vittoria, il sangue che lo mandava talmente in estasi che i capillari dei suoi bulbi sembravano pulsare tanto erano gonfi e gli occhi parevano uscire dalle orbite tanto erano dilatati.
Era pronto a passare alla prossima vittima, ma quando si voltò quella potenziale vittima l’aveva anticipato piombandogli dalle spalle ed infilzandolo con la sua spada all’altezza del quadricipite. Una ferita di striscio che bruciava parecchio, anche se non quanto la prima, e che gli fece emettere l’ennesimo ruggito a metà tra rabbia e dolore. Ormai era una roccaforte sotto attacco da ogni lato. L’avevano capito i nemici, l’avevano capito che se volevano avere una chance contro di lui dovevano attaccarlo tutti insieme da angolazioni diverse in modo da rendergli impossibile una difesa. E se non fosse stato per quella barriera spuntata così dal nulla, se non fosse stato per quel groviglio di rami e piante, se non fosse stato per quella donna che sino ad ora non aveva reputato alla sua altezza, alla loro altezza, ma che invece aveva vegliato ed interagito per lui, proteggendolo costantemente dai pericoli più insidiosi, beh, posso assicurarvi che ora Ukon riuscirebbe a malapena a reggersi sulle ginocchia. Perché poteva essere stata solo lei, abitante di Arcadia, a risvegliare la natura circostante e ad innalzare dal nulla quella barriera naturale su cui si infransero i dardi diretti alla sua persona.
Ora si trovavano sotto una cupola chiusa, semibuia, isolata dal resto della landa. Lei gli si avvicinò, poggiando la sua mano delicata sul suo colossale corpo per rinvigorirlo ulteriormente; lui per un attimo guardò estasiato ed affascinato quell’arte che donava la vita, quell’arte che poteva considerarsi opposta rispetto a lui, emissario della morte.
E’ più che sufficiente. Il tuo intervento è stato fondamentale, Yves. Brann aveva ragione sui tuoi confronti, sei una guerriera degna di calpestare queste terre sacre reclamate dai nostri avi ed appartenenti ai nostri dei.
Disse mentre un brivido di sollievo percorreva le sue sanguinanti ferite: quella donna aveva dimostrato più che egregiamente il suo valore. Ma fu solo un attimo, fu solo un attimo di umanità ed inspiegabile riconoscenza nel mezzo di un delirio di onnipotenza e distruzione. Una seconda vita aspettava di essere mietuta. Senza esitare, avrebbe caricato con tutta la violenza e veemenza quel soldato imprigionato nella cupola con loro con un fendente d’ascia capace di spaccare persino la pietra tanto era il chakra ventoso concentratovi attorno.
[Aura: Wind Extension]
[RAPIDO – Skill: Sharpening Wind] + [AZIONE - Skill: Deathbound]
AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ruggiva, un ruggito che forse sarebbe anche stato udibile al di là di quella fitta parete legnosa. E, non contento, dei danni che stava imprimendo, avrebbe scagliato anche una folata tagliente verso quel malcapitato stando comunque all’erta ed attento perché questo combattimento e i lunghi anni di guerre contro l’Impero gli avevano fatto ben intendere che quei bastardi erano duri a morire.
[RAPIDO – Skill: Wind Scythe]
[Stance: Armored Guard]
DANNO TOTALE: 10 (Potenza) +40 (Arma Pesante) +30 (Passive: Heavy Guard) +20 (Skill: Sharpening Wind) +30 (Skill: Deathbound) +20 (Skill: Wind Scythe) = 150. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IIl repentino utilizzo delle piante da parte di Yves fu sufficiente a bloccare le frecce che altrimenti si sarebbero abbattute su Ukon, probabilmente risultando fatali per il nordico. Il vaygr sanguinario aveva molto di cui essere riconoscente a Yves e in parte sembrava rendersene conto sebbene mai quanto avrebbe dovuto.
Al di fuori della cupola comunque Brann e Giancarlo si adoperavano per gestire gli altri soldati. Giancarlo con un incredibile impeto riuscì ad arrivare prossimo agli arcieri, abbattendo la propria ascia su uno di loro nonostante l'indebolimento causato dalla ferita da freccia. Brann, sempre contento di notare la foga e la grinta del proprio connazionale, decise di neutralizzare velocemente il resto degli avversari senza però uccidere nessuno, politica che stava riuscendo a seguire fino a quel momento. Ripose rapidamente la propria spada leggera nell'apposito fodero, tirando fuori la spada pesante con rapidità invidiabile.CITAZIONEAction: Weapon Switch
[Gratuita]
Il guerriero è abile in varie forme di combattimento, con scudo o senza scudo, e con vari tipi di armi. Equipaggia/dis-Equipaggia gratuitamente un oggetto.
[Una volta per turno]CITAZIONEPassive: Paradigm Shift
Il guerriero è in grado di equipaggiare/dis-equipaggiare un'arma pesante senza pagare slot.CITAZIONESkill: Vile Assault
[Azione]
Focus: Offensivo
Il guerriero ricopre la propria arma di un aura di chakra, sferrando un potente attacco causando danno e applicando STUN, ignorando l'immunità della parata con protezioni.
[Chakra: 15]
[Cooldown 2 turni]
Nel frattempo accumulava una grande quantità di chakra, impugnando l'arma che scintillò per qualche istante per poi attaccare l'altro arciere tentando di colpirlo con il pommello sul basso costato per stordirlo e ridurlo a terra. Una volta colpito, avrebbe portato la lama al collo dell'imperiale intimandogli con lo sguardo di non fare sciocchezze. Gian tieni a bada l'altro, non c'è bisogno di uccidere. Non più.
Intanto nella distanza, i due imperiali a terra (O4 e P3) cominciavano a muoversi indolenziti ma avendo abbandonato ogni intenzione bellica. Non voleva rischiare la vita in maniera sciocca, era chiaro che erano stati sconfitti. E stranamente risparmiati, questo significava pur qualcosa.
Intanto all'interno della cupola di vegetazione Ukon ripartiva alla carica dopo essere stato curato. Il soldato con scudo era rimasto completamente sbilanciato dal precedente attaccco e adesso era in completa balìa del suo avversario che schiantò nuovamente la propria ascia sulla sua armatura, ferendolo gravemente. Tuttavia questi avrebbe stretto le armi nelle sue mani incassando il colpo digrignando i denti e guardando con odio furioso il Vaygr che aveva tolto la vita al suo compagno pochi istanti prima.
In quel momento sia Yves che Ukon avrebbero avvertito una strana luce rossastra negli occhi dell'imperiale, come se le iridi dell'uomo fossero diventate incadescenti mentre un alone vermiglio cominciava ad impossessarsi di lui poco dopo aver subito il colpo dal nordico. La bocca del soldato si contorse in una smorfia di astio mentre sembrava caricare qualche forma di attacco. Poi scosse l'addome in un impeto che lasciò partire un onda d'urto incadescente che avrebbe investito Ukon e Yves, riducendo in cenere la cupola di arbusti creata dall'arcadiana.
[Gratuito - Skill: Drain Shield]
[Slot Azione - Skill: Crimsom Release]CITAZIONESkill: Drain Shield
[Gratuito]
Focus: Difensivo
Il portatore consuma la propria energia vitale per ricoprirsi completamente dell'aura rossastra. Il prossimo danno subito (fisico o elementale) viene tramutato in Aura Cremisi. La riserva si incrementa del danno subito. I danni vengono subiti normalmente.
[Costo Vita: Nessuno]
[Cooldown 3 turni]CITAZIONESkill: Crimson Release
[Azione]
Focus: offensivo
Il portatore attinge alla riserva Aura Cremisi, tramutando parte dell'aura rossa in energia pura.
L'energia si espande a forma di cupola colpendo ogni bersaglio entro un raggio di 10 metri e causando danno elementale fuoco (è composto di materia incandescente)
[Danno: 80]
[Costo Cremisi: 50]
A quel punto l'attenzione di tutti gli altri fu calamitata sui tre, il nordico, la bionda e il soldato ancora avvolto dall'aura incandescente. Rendendosi conto delle azioni di Ukon, dell'uomo a terra e dell'altro imperiale apparentemente fuori di senno che voleva rispondere con rinnovata furia contro i due, si adoperò per riportare la calma sul campo di battaglia ed evitare altre inutili vittime. La sua spada minacciava ancora il collo dell'arciere e altrettanto avrebbe dovuto fare Giancarlo, rendendo di fatto il soldato Kigo unico avversario ancora intenzionato a combattere.
Basta così, soldato. La vita dei tuoi compagni è appesa ad un filo, non renderti colpevole del loro sangue. Getta le armi e hai la mia parola che vi risparmieremo tutti. Annunciò Brann con voce ferma e sguardo serio.
Il soldato, che altrimenti avrebbe attaccato a testa bassa i due, esitò un attimo guardandosi attorno. Erano davvero stati tutti sconfitti e sembrava che non ci fosse via di uscita per loro. Tuttavia lo sguardo si soffermò poi sul suo compagno a terra esanime, quello che Ukon aveva abbattuto poco prima e la sua collera dunque si ravvivò nuovamente. TROPPO TARDI, SPORCO BARBARO! AVETE GIA' PRESO DELLE VITE, SIETE SOLO DEGLI IMMONDI ASSASSINI! CHE IL CIELO VI MALEDICA, TUTTI QUANTI!
Urlava con la voce straziata dal pianto. Brann comprendeva lo stato d'animo di quell'uomo. In fondo, impero o non impero, erano tutti esseri umani sebbene divisi da ideali differenti. Lui da parte sua era un esperto cacciatore da decenni, aveva tolto la vita a innumerevoli belve feroci, ma non aveva mai ucciso un uomo senza un buon motivo per farlo. Il suo sguardo si spostò su Ukon dato che, sebbene non avesse intenzione di collaborare, il soldato Kigo non era più partito all'attacco.
Il nordico avrebbe riconosciuto quello sguardo, era uno sguardo che Brann gli aveva rivolto ripetutamente in passato. Era lo sguardo che voleva dire "non ci pensare neanche" Il cacciatore sapeva che a Ukon sarebbe bastato un solo colpo per decapitare quell'imperiale, ma non era così che voleva finisse. Fece un cenno a Giancarlo prima di passargli la sua spada pesante, affidandogli la custodia dei due arcieri: per due imperiali aveva bisogno di due armi, ragionò.
Quindi si avvicinò ai tre disarmato, i palmi delle mani ben in vista mentre compieva quei passi sulla roccia ricoperta da neve. Il soldato Kigo continuava a guardarvi tutti fuori di sè, le mascelle serrate ermeticamente, le guance rigate dalle lacrime, un rivolo di sangue ai lati della bocca. Avrebbe voluto vedervi morti, tutti quanti, o quantomeno bruciare all'inferno per le vostre malefatte ma per il momento era paralizzato dalla rabbia mentre guardava attonito Brann avvicinarsi al corpo del suo compagno a terra.
CHE VUOI FARE!? Chiese ancora mentre tendeva il braccio puntando la spada alternatamente verso Brann, poi Yves poi Ukon. Indietreggiò inconsapevolmente, temeva per la propria vita e quella dei suoi amici. Brann lo guardò solo mentre si chinava sul compagno a terra. Poggiò le dita sul collo insanguinato, rendendosi conto che non vi era battito, quindi poggiò una mano sulla fronte dell'uomo sospirando. Poi infilò una mano nella tasca del giaccone che ricopriva la corazza, tirandone fuori una boccetta di metallo. Con cura, sollevò la testa del giovane con la mano libera, quindi avvicinò la bocca della boccetta alla sua bocca versandone il contenuto. Parte del liquido ambrato cadde a terra segno che non v'era coscienza nel soldato, ma il nordico non vi fece caso richiudendo poi la boccetta e riponendola dove l'aveva presa. In quel momento il giovane a terra tossì un paio di volte, sebbene non vi fu altro segno di ripresa. Sembrava però fosse tornato a respirare.
Il Kigo a questo punto non riuscì più a trattenersi, lasciando cadere le armi e piombando in ginocchio. Le lacrime non smettevano di rigare le sue guance. Brann si alzò in piedi muovendosi verso i tre mentre guardava severo tutti gli altri imperiali. Quelli compresero che la battaglia era finita e tutti lasciarono andare le armi, sollevando Giancarlo dall'incarico di sorvegliarli.
Il cacciatore si avvicinò in particolare verso Ukon, posando una mano sulla sua spalla per dirgli qualcosa brevemente. Non puoi portarti addosso per sempre il peso di tutte le vite dei nostri fratelli morti in quegli anni. Molti non hanno colpa del loro sangue e tu lo sai. Non lasciare che la rabbia ti consumi, il destino ha in serbo per te qualcosa di meglio.
Si sarebbe poi avvicinato al soldato Kigo, quello che si era distinto di più in battaglia. Riconosceva del valore in quell'imperiale, era la persona che faceva al caso loro. Si avvicinò a lui fino a stargli di fronte, quindi si abbassò per tenere il proprio volto sulla stessa linea d'aria di quello del Kigo. Visto? Nessun morto, nessun rancore. Non potevamo rischiare ci attaccaste quindi vi abbiamo anticipato. Abbiamo degli affari da sbrigare nella nostra terra natìa, credo che ci spetti di diritto la facoltà di poterlo fare, non credi?
Il soldato lo guardava ancora scosso, non aveva idea del motivo per cui quegli uomini erano lì e non era ancora sicuro della sorte che sarebbe toccata a lui e ai suoi uomini. Brann si limitò a sorridergli ironico, quindi si voltò verso gli altri. Dite che hanno la minima idea di quel che sta succedendo qui? Io credo di no.
E vi avrebbe lasciato spazio tornando a guardare il Kigo, sebbene lui avesse più o meno dato un giudizio personale a quella situazione.CITAZIONESCADENZA DOMENICA 8NOVEMBRE ALLE 23:59
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Quegli occhi, quell’aura, quell’incandescenza. Era avvolto da quello stesso rosso che circondava quei guerrieri inarrestabili fronteggiati molti anni prima durante l’ultimo assalto ad Aethernia, quando invano i Vaygr avevano provato il tutto per tutto per abbattere l’Impero e rimpossessarsi delle proprie terre. Il rosso della violenza, il rosso del sangue, un rosso talmente vivo da far dilatare le pupille del nostro brutale nordico, come se quel rosso avesse riacceso in lui una scintilla di dolore e rabbia, come se avesse scatenato un putiferio di sensazioni derivate dal ricordo di scene orribili e raccapriccianti, macabre e sanguinolente, scene che lui aveva vissuto in prima persona, scene dove le vite dei suoi compagni d’armi venivano calpestate e traghettate all’altro mondo. Sia chiaro, lui era il primo dei violenti e lo aveva ampiamente dimostrato, ma ciò non toglieva che serbava rancore, un rancore ed un odio profondo per via della pesante quanto amara sconfitta subita. E rammentare quella sconfitta, rammentare le ferite ricevute, ancora chiaramente visibili sul suo mastodontico corpo sotto forma di truci cicatrici, beh, lo faceva imbestialire ed infuriare più di quanto già non lo fosse.
Temeva ma allo stesso tempo voleva dannatamente uccidere quel bastardo, perché per lui era come il simbolo della disfatta dei Vaygr. Solo che, quando fece per caricare l’ennesimo colpo d’ascia, quello emise un’ondata potentissima anticipandolo, un’ondata che lo avrebbe seriamente danneggiato e probabilmente ustionato se ad intercedere per lui non fosse stata, ancora una volta, quell’arcadiana scrupolosa e parsimoniosa che avvolse la sua persona con una barriera d’acqua. Per un attimo restò tremendamente spiazzato. Si voltò velocemente attorno: quell’attacco era stato devastante, tanto da incenerire la cupola creata dalla ragazza, ma la nota positiva è che quello era l’ultimo uomo della schiera degli imperiali capace di restare ancora in piedi. Avevano la vittoria in pugno. Solo che non capiva perché l’arcadiana avesse rinunciato a difendere se stessa per difendere un tipo egoista ed irriconoscente come lui. Davvero non sapeva come spiegarselo visto che era la prima volta che combattevano fianco a fianco e che sino a poco tempo prima lui non la considerava nemmeno alla sua altezza. Ora invece si sentiva profondamente in debito con lei, i ruoli sembravano essersi ribaltati.
Yves!
Urlò in sua direzione, come per assicurarsi che stesse bene. Ed era un comportamento estremamente inusuale per uno che non vedeva nella vita umana un bene prezioso da tutelare. Era un comportamento che riserbava solamente ai suoi compagni d’armi più stretti e fidati. E questo la diceva lunga su quanto la donna lo avesse positivamente impressionato e su quanto lui si fosse trovato a suo agio a combattere affianco a lei, perché va detto e ribadito: non tutti potevano vantarsi di riuscire a stargli dietro. Ma non c’era tempo per ulteriori convenevoli perché quell’ultimo soldato era il più pericoloso ed andava eliminato alla svelta, se non che…
No Brann, no. Perché? Perché amico? Perché stavi scendendo a patti con il nemico, con chi calpestava le nostre sacre terre, con chi ci reputava barbari selvaggi e disgustosi, con chi ci aveva spossessato delle nostre lande libere e selvagge? Perché? Poteva capire l’arcadiana: lei aveva una mentalità completamente diversa, il suo scopo era preservare la vita e infatti non combatteva per uccidere, ma per sfinire i propri sfidanti senza comunque deturpare i loro corpi. Ma Brann era un Vaygr purosangue, possibile che avesse dimenticato quello che l’Impero aveva fatto ai loro compagni!? E che dire del baffone? Anche lui sembrava voler tramutare in pareggio una loro vittoria schiacciante, tant’è vero che teneva sotto scacco i due arcieri puntandogli la lama al collo quando invece avrebbe dovuto recidere le loro gole già da un bel pezzo. La verità è che probabilmente tutti loro si erano un poco abituati alla presenza imperiale a Kalendor ed avevano parzialmente perso l’iniziale ostilità nei loro confronti. Ma Ukon, subito dopo quell’ultima nefanda e sciagurata battaglia, si era isolato dal resto del mondo per anni ed in tutto quel tempo non aveva fatto altro che serbare rancore e covare vendetta. Per lui quei ricordi erano più vivi e più recenti che mai, per la sua mente quella battaglia non si era svolta anni fa, ma era cosa di poco tempo prima.
Era confuso ed infuriato allo stesso tempo. Avrebbe voluto terminare la sua opera omicida ma lo sguardo di Brann si incrociò con il suo. Sapeste quante volte lo aveva guardato così! Era lo sguardo di chi gli stava dicendo di non infierire più del dovuto, perché non ce n’era assolutamente bisogno. Uno sguardo accompagnato da parole benevole e da una mano sulla spalla, una mano levata con forza e cattiveria da Ukon. Questa volta non avrebbe dato retta all’amico stimato, anzi, sembrava addirittura contrariato da quel modo di agire. Brann sapeva come prendere Ukon ma questa volta l’energumeno era più furente ed infervorato del solito. La sua irrequietezza era chiaramente visibile, il suo corpo trapelava odio e rabbia tanto da tremare completamente, come se la mente non riuscisse ad imbrigliare e a tenere completamente sotto controllo tutta l'adrenalina che si era accumulata nei suoi muscoli. I suoi denti erano serrati sino all’inverosimile ed un grugnito implacabile era dipinto sul suo volto. A poco gli importava che quello era caduto in ginocchio perché anni prima un imperiale non avrebbe esitato a far fuori un Vaygr spossato ed in fin di vita. Brann diceva bene, alcuni di loro non erano nemmeno presenti quel giorno, ma ad Ukon poco importava. Per rispetto all’amico comunque non sarebbe partito all’attacco, ma le sue mani serravano un’ascia impaziente di mozzare teste ed il suo corpo sembrava pronto a scattare in avanti.
[Stance: Heavy Guard]
COSA CAZZO CI FATE QUI NELLA MIA TERRA, A VAYGRJORD!!?? A COSA CAZZO SERVE QUELL’ACCAMPAMENTO SULLA SPIAGGIA!!??
Ruggì scatenato. Cosa si aspettavano i suoi compagni!? Che sarebbero riusciti a cavargli informazioni dalla bocca semplicemente perché li avevano risparmiati? Cazzate! Avrebbero dovuto torturarli e farli parlare!
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.CITAZIONEPosizione finale: T1
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Edited by doropuffo - 9/11/2015, 09:03. -
.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest ILa tensione andò scemando quando Yves e Giancarlo si furono adoperati ad abbassare i toni dello scontro, interagendo in maniera conciliante con i soldati. In particolare l'arcadiana stava assistendo il soldato precedentemente rianimato da Brann rendendo più stabili le sue condizioni con le proprie tecniche curative. Solo dopo le ulteriori cure della donna quello riuscì a riprendere sufficiente coscienza da inorridire nel vedere l'arcadiana così vicino a sè, temendo per la propria incolumità. Le parole rassicuranti di Yves non servirono a calmarlo ma mentre tentava di scostarsi si rese conto delle proprie condizioni e ragionò che non avrebbe comunque potuto fare molto in quella circostanza per difendersi. Provò a sollevare il capo e potè vedere come tutti i suoi compagni fossero stati catturati e il kigo, colui che lo aveva difeso fino a quel momento, era alle prese con un accesa disputa con Brann e Ukon.
Gli altri alle prese con Giancarlo accosentirono ad abbandonare le armi e seguirlo per avvicinarsi agli altri, mentre gli altri due più lontani rimasero seduti a terra osservando lo svolgersi della situazione senza capire quali fossero le intenzioni di quel manipolo di intrusi. L'argomento cibo sollevato da Giancarlo non avrebbe trovato risposta per il momento, data la concitazione di quei momenti.
Quanto al Kigo che fino a quel momento versava in uno stato di shock per le forti emozioni scaturite da quella sequela di emozioni forti, fissò Ukon dopo la sua esplosione d'ira ma non riuscì a provare paura da quelle minacce. Dopo l'improvvisa scarica di adrenalina degli istanti poco precedenti non riusciva ancora ad elaborare la pericolosità di ciò che accadeva in quel momento e a stento riusciva a comprendere le domande che gli venivano rivolte, risultandone ulteriormente confuso.
Noi non.. Non ci è stato detto.. Cominciò a farneticare mentre con occhi sbarrati fissava Ukon e Brann ad intermittenza. La pressione esercitata dal Vaygr non lo aiutava di certo e in quel momento era come se la sua mente avesse un blocco. Brann dal canto suo non si adoperò oltre a tentare di calmare Ukon sebbene di tanto in tanto lo guardava pronto ad intervenire per non fargli commettere qualche sciocchezza. Non che tenesse particolarmente alla vita di quegli imperiali, ma nella sua mente aveva ben chiaro un obiettivo diverso.
Ad ogni modo, prima che la pazienza del vaygr si esaurisse, una voce roca e ansante alle spalle dei due nordici rispose al posto del kigo. Siamo qui per il drago. Annunciò mentre cercava di tirarsi su almeno per risultare seduto. L'ausilio di Yves era stato provvidenziale a questo proposito.
Siamo sbarcati a Vaygr una settimana fa. La nostra missione era presidiare l'isola per evitare che curiosi e fanatici vi accorressero attirati dalle voci dell'esistenza del drago e preparare la strada per le successive spedizioni. Ci è stato detto di arrestare chiunque persistesse nel voler trovare la bestia mettendo in pericolo la propria incolumità e quella di queste terre. Disse in maniera stanca, compiendo uno sforzo per mantenere chiare le proprie parole.
Due giorni fa una guarnigione d'elite è arrivata nell'isola, il loro compito catturare o uccidere la bestia per il bene delle genti di Kalendor. Si sono addentrati nell'entroterra appena dopo il loro arrivo. Non li rivediamo da allora. Continuò a spiegare, giudicando che quelle informazioni non fossero in pericolo nelle mani di quattro avventurieri solitari.
Voi invece cosa ci fate qui? Chiese un altro imperiale, uno degli arcieri vicino a Giancarlo. Siete venuti a tentare di uccidere il drago? O volete solo soddisfare la vostra curiosità? Non si scherza con simili forze della natura, finireste per rimetterci le vostre vite inutilmente. Commentò poi esprimendo la propria opinione. Il fatto che avevate deciso di risparmiarli per poter proseguire in pace la vostra spedizione li aveva reso collaborativi. In fondo, erano lì solo per adempiere al proprio dovere di pattuglia. Erano solo dei soldati.CITAZIONESCADENZA MERCOLEDI' 11 NOVEMBRE ALLE 23:59
Edited by Ryuk* - 10/11/2015, 11:09. -
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La situazione era surreale. Surreale per il fatto che la furia omicida di Ukon sembrava venire completamente ignorata in quel clima di generale confusione e risveglio delle proprie menti. Era ancora come se tutti quanti dovessero cercare di realizzare quello che era appena successo: un attacco a sorpresa, la morte e la resurrezione di un uomo. Ukon non sembrava nemmeno più di tanto interessato a queste cose, in lui imperava solamente il desiderio di uccidere, di vendicare i compagni un tempo caduti. I suoi occhi erano ancora spalancati, i capillari che irroravano le pupille gonfi, i suoi nervi tesissimi. Bramava sangue e lo si vedeva chiaramente, era come un vulcano pronto ad eruttare. Ma era surreale anche per il fatto che quei soldati stavano svelando le loro carte senza che fosse stato necessario usare metodi rozzi e barbari di tortura. E a dire il vero questo lasciò anche lui di stucco, molto più del ritorno al mondo di quel bastardo a cui poco prima aveva maciullato le membra, perché sicuramente non gli stavano dicendo quelle cose perché lui glielo aveva chiesto, o forse sarebbe meglio dire ordinato, con tono scontroso ed iracondo, bensì perché si fidavano di loro. Sì, si fidavano. Forse non di Ukon, ma sicuramente degli altri. Possibile che nessuno comprendesse il suo stato emotivo? Perché anche i suoi acerrimi nemici stavano facendo un passo verso di loro? Adesso era veramente confuso. E la conseguenza di questa confusione sembrava intaccare il suo spirito combattivo, sebbene apparentemente restasse all’erta, quasi fosse pronto a scattare e a trucidare persone da un momento all’altro. Si voltò quasi di scatto per ascoltare meglio quelle parole riguardo al drago. Allora esisteva veramente ed anche loro gli stavano dando la caccia, ma la cosa che lo fece sorridere, o forse sarebbe meglio dire indignare ed arrabbiare (come se già non lo fosse..), fu sentire che loro si trovavano lì per proteggere l’incolumità di quelle lande e delle sue genti. Cazzate.
Dov’è il drago? Dove si sono diretti i vostri per andare a cercarlo?
Una domanda diretta pronunciata sempre in tono secco, lapidario, minaccioso. Il suo tono non era più quello di una persona in escandescenza, ma la voce roca e profonda sottolineavano come comunque non fosse rilassato e lasciava traspirare indubbiamente ancora ostilità e rigetto nei confronti delle loro persone. La truppa d’elitè di cui parlava poteva essere stata uccisa dal drago, ma poteva anche essersi persa tra i bianchi pendii di Vaygrjord. Questa infatti era una terra del tutto inospitale ed ostile, che non lasciava scampo a nessuno. Anche il più esperto dei Vaygr poteva avere difficoltà nell’attraversarla, figuriamoci un gruppo di stranieri.
Troveremo altri di voi lungo questo sentiero?
Altra domanda molto schietta e con voce molto prepotente. Era chiaro che più che collaborare scambiandosi civilmente e pacatamente delle informazioni, lui si sentiva su un livello superiore in quanto figlio diretto e legittimo di quelle lande ghiacciate. Senza contare che aveva ancora il desiderio di vederli morti sebbene questo desiderio stesse man mano sbiadendo, nel senso che non era più intenso e lampante come poco prima, per via del fatto che loro sembravano collaborare ed avevano deposto ogni resistenza. Spettava agli altri, i suoi compagni in quest’avventura oltremodo pericolosa, mitigare il suo comportamento incivile e scontroso.
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.CITAZIONEPosizione finale: T1
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.NECROPOLIS
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IIl discorso di Giancarlo non era granché convincente, era chiaro che non volevate spiattellare chiaramente i vostri affari a loro imperiali. Non ci rimasero comunque male se è per questo, non si aspettavano dopo essere arrivati sull'orlo dell'uccidervi a vicenda di diventare confidenti, tuttavia da parte loro non ci sarebbe stata omissione di sorta. Erano lì per compiere il proprio lavoro e credevano in quello che facevano.
Il Kigo sembrò riprendersi un poco mentre la conversazione continuava, ma fu sempre il soldato risorto a prendere l'iniziativa. E' ormai chiaro che non possiamo fermarmi nemmeno se volessimo, ma vi abbiamo avvertito. Trovereste solo morte in una landa desolata ad andare in cerca del drago. Ripetè se stesso tra una smorfia e l'altra mentre raccoglieva le gambe per provare ad alzarsi.
Intanto Brann aveva acconsentito di appartarsi con Yves per ascoltare cosa la donna avesse da dirgli. E' sicuramente lo stesso. Diede come prima risposta, guardando l'arcadiana negli occhi. Sono stato molto attento alle notizie degli ultimi tempi, gli avvistamenti lasciano pensare alla stessa unica bestia che abbiamo affrontato, escludo ce ne siano delle altre.
Accolse poi con un sorriso le preoccupazioni che Yves poi gli esternò, poggiandole una mano sulla spalla. Ho già avuto la mia occasione contro il drago. Ci ho ripensato, in queste settimane. Il modo in cui ci guardò appena lo incontrammo. Non credo volesse attaccarci, sembrava quasi ci scrutasse. Se mai lo reincontrassimo, vorrei avere l'occasione di tentare un altro approccio. Chissà, potrebbe essere lui la chiave del mistero che ci stiamo affannando a cercare.
Quanto alle domande di Ukon, uno degli altri si infilò per rispondergli. Non vi consiglio di mettervi sulle tracce di Grayon e dei suoi uomini. Sono forse ciò che di più pericolo c'è su quest'isola, dopo il drago.
Gli altri annuirono mentre non riuscendo a trattenere un sorrisetto di orgoglio mentre il soldato ferito ricadeva rumorosamente a terra dopo aver provato a rialzarsi. Il kigo finalmente si mosse, riprendendo totale controllo di sè e dirigendosi verso il risorto. Fratello stai giù. Non dovresti muoverti nelle condizioni in cui ti trovi. Posò le mani su di lui per invitarlo a stendersi nuovamente e quell'altro nemmeno protestava, rendendosi conto di essere letteralmente "vivo per miracolo".
Non ho idea del perché siate qui né del perché ci abbiate risparmiato ma vi do un consiglio: tornate indietro finché siete in tempo. Il generale Grayon non ama particolarmente i Vaygr sovversivi, probabilmente sarebbe meglio per voi finire nella tana del drago piuttosto che capitare nelle sue mani. Vi diresse il Kigo mentre si prendeva cura del fratello, al che Brann non potè più trattenersi, si mosse dal punto in uci era compiendo qualche passo per portarsi gradualmente al centro dello spiazzale.
Tipico, sempre pronti a vantarvi del vostro esercito. Tranquilli non intendiamo disturbare il vostro caro generale, andiamo per la nostra strada senza voler creare problemi a nessuno... E qui badò di guardare molto bene in faccia il Kigo. Purché non ce ne vengano creati. E fece un cenno ad Ukon mentre chiedeva la propria spada a Giancarlo e la reinfoderava al suo posto. Era il segnale che si muovevano, e alla svelta.
E ricordatevi della misericordia accordatavi quando vi verrà in mente di riferire del nostro passaggio ai vostri superiori. Se c'è qualcosa che odiamo noi "Vaygr sovversivi" è la slealtà e il tradimento. E non posso garantirvi che potrò trattenere ancora una volta il mio amico Ukon qui presente, in tal caso. E rivolse un soghigno minaccioso ai soldati mentre dava una sonora pacca al suo amico. Lui avrebbe pensato al resto dell'intimidazione, ne era convinto.
Si proseguiva oltre quindi. Vi eravate lasciati la conca alle spalle e il sole aveva raggiunto il punto più alto nel cielo. Avevate guadagnato una certa quota e avreste cominciate a sudare lievemente nelle vostre armature e pelliccie nonostante il freddo di quelle terre innevate a causa del sole che picchiava e del ritmo serrato di marcia. Brann sollevò lo sguardo al cielo indugiando per la prima volta dopo quel lungo tragitto percorso. Lo sguardo si spostò sulle montagne che si innalzavano ai vostri lati, con le pendici a chilometri dalla vostra posizione. La visibilità è molto alta, da qui siamo visibili per miglie. Comincio a temere il rischio di un imboscata...
Commentò mentre si guardava intorno. La sua attenzione si concentrò ad Est dove c'era un pò di vegetazione, conifere sempreverdi ricoperte da uno strato uniforme di bianco. Forse è meglio dirigersi al riparo come prima cosa, ma temo che addentrarci lì possa renderci difficile decidere il momento e la strada per tornare in spiaggia. Continuò a dire preoccupato mentre prendeva la bisaccia in pelle di yack e prese ampi sorsi d'acqua.
Senza contare che passare per la stessa conca è fuori discussione. Dovremmo trovare un altra via, magari arrivare alla scogliera sopra il punto in cui siamo approdati e calarci giù dalla rupe. In tal caso sarebbe un operazione da fare di giorno. Ripose la bisaccia, continuando a scrutare l'orizzonte, stavolta nella direzione in cui eravate venuti.
Cosa ne dite? Disse lui voltandosi verso di voi. Voleva ascoltare anche le vostre opinioni a questo punto, ogni scelta influiva sulla vita di tutti e quattro senza esclusione.CITAZIONESCADENZA SABATO 14 NOVEMBRE ALLE 23:59
Edited by Ryuk* - 12/11/2015, 21:19. -
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