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.GEMME DELL'ODIO
Ciclo di Trama: L'Ombra di Baal
Prologo
A nessuno importa veramente come siate giunti qui, se tramite le lunghe rotte marittime che partono da Arcadia, Florentia e Niethlung, oppure attraverso le piste che dalla verde terra della natura serpeggiano lungo la scoscesa e rocciosa costa shalairana fino a Temora, dalla quale forse qualche carovana vi avrebbe condotti a Dalereuth. L'unica cosa davvero importante era che finalmente eravate giunti a destinazione.
Forse i racconti dei mercanti del continente non corrispondevano a verità, almeno da quanto avreste avuto modo di osservare tutto sembrava nella norma. Al porto i mercanti trattavano il raccolto delle battute di pesca come al solito e la situazione non era diversa nella Piazza delle Erbe o nella via dei tessitori.
Che voci erano giunte dunque nelle altre regioni per spingere addirittura qualcuno a pagare per una spedizione d'indagine nel regno delle sabbie? Ne sarebbe valsa la pena? Forse avreste fatto bene a chiedervelo perché a giudicare da quello che vi era stato detto la situazione avrebbe dovuto essere ben diversa. Sareste stati comunque pagati al ritorno anche se messaggeri di cattive notizie? C'era davvero qualcosa di strano in circolo nei mercati shalairani? E se si, perché tutto sembrava così normale?
Sembrava. Quella era la parola giusta. Quella che forse vi avrebbe fatto scendere dalla barca o attraversare le porte della città e procedere con l'indagine; sempre che ci fosse stato davvero qualcosa da scoprire.
Al riparo da occhi indiscreti in un seminterrato la trattativa stava finalmente arrivando al dunque. Sedute attorno ad un tavolo quattro persone discutevano del perché e del percome l'idea di inserire una novità nella rete commerciale già ben avviata potesse rappresentare una buona idea.
Tre dei quattro presenti ascoltavano attenti l'ultimo, mentre argomentava delle valide e convincenti ragioni per investire su questa nuova merce proveniente dal cuore del deserto.
- ...e con le ultime prove effettuate dai tagliatori e rivenditori posso affermare con sicurezza che il ricavo sarà almeno il doppio di quanto precedentemente stimato. - concluse con voce attutita dalla maschera che portava sul viso.
L'uomo indossava una tunica chiara ed un turbante come la maggiorparte delle persone delle città aride, tuttavia la presenza di una maschera sul volto era qualcosa di insolito, ma nessuno aveva chiesto spiegazioni. Non era poi raro che qualcuno celasse il viso per evitare di essere riconosciuto negli ambienti più vicini al governo, ma dal tono e inflessione del parlato era chiaro che quello non era un inviato dei saggi.
Forse voleva celare qualche deformazione al viso o qualche cicatrice, e in ogni caso il solo fatto che fosse coperto non aveva necessariamente un significato negativo, rendeva solo strano interloquire con qualcuno che si presentava con un volto privo di fattezze.
- Siete certo di quello che dite? Così tanto? - ribatté scettico un grosso uomo con diversi anelli dorati alle dita.
- Effettivamente i mercanti che hanno ricevuto i campioni mi hanno riferito di averli lavorati molto facilmente e di averci guadagnato nonostante il prezzo ridicolo. - si affrettò a rispondere un altro dei presenti.
Per un attimo tutti gli sguardi furono rivolti all'uomo senza volto. Se avessero alzato il prezzo della merce avrebbero avuto un ricavo ancora maggiore, e se fossero riusciti ad esportare con successo i prodotti finiti fuori da Shal'aira sarebbero diventati davvero ricchi.
Come se il loro interlocutore avesse udito i loro pensieri li ammonì: - Conoscete bene le condizioni di fornitura: la merce deve essere venduta solo a Shal'aira. - aspettò per essere sicuro che avessero davvero compreso che era lui a gestire la situazione in quel momento. - Altrimenti troverò altri compratori. -
L'ultimo dei presenti che fino a quel momento non aveva preso la parola si alzò e tracciò alcuni segni in aria come segno di scaramanzia. Come gli altri indossava una tunica ed un turbante, ma al suo fianco pendeva una spada, e non poteva esserci dubbio che sapesse come usarla dato che nel deserto era inutile tenere alla cinta una lama se non si era in grado di adoperarla.
- Ci atterremo a quanto discusso e concordato in precedenza. Siamo uomini di parola. -
- Abbiamo un accordo dunque? -
I tre uomini chinarono il capo in segno d'assenso, e a sua volta l'uomo mascherato fece un lieve inchino. Indietreggiò di qualche passo, raccolse un piccolo forziere di legno chiuso da un grosso lucchetto e lo appoggiò sul tavolo davanti agli occhi curiosi dei presenti. Dopo aver rovistate per qualche istante nelle tasche della tunica estrasse una chiave.
- Questo. - disse. - Come segno di apprezzamento per aver accettato la mia offerta, e come incentivo per avere presto vostre notizie. -
Gettò la chiave sul tavolo e lentamente lasciò lo scantinato.
Il più grosso dei tre rimasti prese la chiave, e senza celare la malizia del suo sguardo fece scattare la chiusura del lucchetto. Con cautela aprirono il forziere, trovandolo ricolmo della merce che fino a quel momento avevano avuto solo a piccole dosi e mai in quantitativo soddisfacente per poterla lanciare con successo sul mercato; ma ora le cose sarebbero andate diversamente.
Una risata salì alla gola del grosso e lentamente contagiò gli altri due. I tre ridevano, mentre affondavano le mani nella cassa piena di gemme di vari colori e dimensioni, alcune delle quali, nella luce soffusa dello scantinato, sembravano come brillare di una luce propria.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO ORE 23:59
Se postate prima ovviamente andiamo avanti prima.. -
Ashel.
User deleted
PortfolioNome pg: Astrid
Livello: 3
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 130GOLD: 100 G
Exp accumulata: 6/20 exp
PA disponibili: 0 PA
PA spesi: 12 PADiscipline e Arti segrete
Armi Pesanti Rank II
Arcieria Rank I
Nessuna arte segretaTalenti speciali
Survivalist IInventarioArmi e Armature
Corazza dell'avventuriero [Blocco 20]
Arma Pesante Classe I [Danno 40]Oggetti consumabili
20x Freccie in Noce [Danno 10]Oggetti speciali
VuotoTalentiArmi Pesanti SPOILER (clicca per visualizzare)Armi Pesanti I
Armature Pesanti I
Heavy Metal
Parata Pesante
Cruel Attack
Heavy Rotation
Smash'em
Armored Guard
Paradigm Shift
Deathbound
Titan SlayerArcieria SPOILER (clicca per visualizzare)Archi I
Cross Skill Expertise
Archer
Hunter's Chance
Charged Shot
Bloodseeker ShotDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoArte Segreta [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoMaestria [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoCronologiaBonus Creazione +60 exp
Bonus Creazione Level up! x3
Bonus Creazione +12 PA
Aggiunta discipline
Armi Pesanti
Arcieria
Talenti aggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)- 0 PA - Armi Pesanti I - Armi Pesanti
- 0 PA - Armature Pesanti I - Armi Pesanti
- 0 PA - Heavy Metal - Armi Pesanti
- 1 PA - Stance: Armored Guard
- 1 PA - Smash'em
- 1 PA - Parata Pesante
- 1 PA - Heavy Rotation
- 1 PA - Cruel Attack
- 1 PA Passive: Paradigm Shift
- 1 PA Titan Slayer
- 1 PA Deathbound
- 0 PA - Archi I - Arcieria
- 0 PA - Cross-skill Expertise - Arcieria
- 0 PA - Archer - Arcieria
- 1 PA - Hunter's Chance
- 1 PA Charged Shot
- 1 PA Bloodseeker Shot
Talenti speciali aggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)-1 PA: Survivalist I
Rank Up
Armi Pesanti Rank II
Oggetti AggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)Corazza dell'Avventuriero [Blocco 20]
20x Frecce in Noce [Danno 10]
-700 G - Acquisti al negozio
+ Arma pesante classe I [Danno 40]
Exp/Gold guadagnati
Erano giunti a Dalereuth di primo mattino, dopo aver viaggiato per diversi giorni su un mercantile al quale avevano pagato in monete d'oro il prezzo del trasporto. Astrid avrebbe preferito viaggiare in condizioni migliori, del resto era avvezza a una vita comoda e agiata, per quanto la nobiltà di Vaygrjord, dedita ai valori di frugalità e umiltà, possedesse una concezione alquanto originale sia del lusso che della ricchezza.
Era la prima volta dopo mesi che la giovane Bjorndottir lasciava l'arcipelago ed era stato più un capriccio che una reale necessità. Si trattava, le avevano detto, di una missione piuttosto facile durante la quale avrebbe solamente dovuto accompagnare il suo superiore, Ragni, e lasciarlo fare.
L'uomo, un anziano ed esperto guerriero che aveva combattuto contro l'Impero sin da quando era stato in grado di tenere in mano una spada, aveva accettato di buon grado di prendersi una recluta per agevolarsi le incombenze quotidiane come sistemare l'equipaggiamento, contrattare il prezzo delle stanze nelle bettole della Capitale del Mare - notoriamente costose, a dispetto della qualità - o procurarsi mappe, informazioni e cibarie mentre lui svolgeva tutto il lavoro; quando però la giovane si era presentata nei suoi alloggi per partire alla volta di Niethlung per poco non aveva tirato giù la caserma a suon di urla. Addestrare le giovani leve dei Vaygr era uno dei suoi compiti di veterano, ma fare da balia a una ragazzina altezzosa e arrogante era, secondo lui, ben al di là dei suoi doveri.
Non trovando il modo di spuntarla contro l'irremovibile capitano Brand, Ragni aveva infine accettato il suo destino e aveva caricato Astrid con i suoi pochi per quanto pesantissimi bagagli, per lo più armi e pergamene sulle quali annotare l'andamento del viaggio, e pochissimi effetti personali.
Appartenente a un casato nobile che, ancora dopo la guerra, rappresentava uno dei nodi focali della politica dell'Arcipelago, l'uomo non doveva avere più di cinquant'anni ed era, ancora alla sua età, uno scapolo. Amava troppo le donne per sceglierne una ma questa sua debolezza non ne aveva mai inficiato le peraltro ottime prestazioni in combattimento, cosicché osservava, durante le trasferte nel continente, una rigida condotta morale che escludeva la birra, il cibo pesante e i divertimenti notturni.
Per parte sua Astrid era stata ben contenta di levare finalmente le tende. La presenza fastidiosa del padre e le attenzioni sempre più insistenti di Brand le avevano fatto passare la voglia di rimanere chiusa in quella deprimente roccaforte, cosicché aveva accettato senza remore di accompagnare Ragni e di imparare da lui a tenere alto l'onore degli antichi guerrieri di Vaygr.
Della missione sapeva molto poco. Si trattava, le avevano detto, di indagare su un fatto particolare occorso a una carovana di mercanti nel cuore del deserto di Shal'aria; uno di loro aveva giurato di aver visto strani oggetti dotati di un potere antico, malvagio, probabilmente magia nera, capaci di lanciare maledizioni e fatture e persino di uccidere con la loro infida volontà di oggetti diabolici.
Ma non si spiegava, in effetti, come potesse questo fatto interessare alle alte gerarchie di Vaygjord. Ragni, accigliato, le aveva detto che dietro tutto ciò poteva celarsi un complotto dell'Impero, un pericolo per tutti i popoli liberi, e che sarebbe stato bene informarsi sull'accaduto per poter prendere le precauzioni necessarie.
Ma si trattava di indagare in incognito, nessuno doveva sospettare che i guerrieri del Nord fossero interessati a quegli oggetti o ai loro poteri; cosicché i due viaggiarono a tutti gli effetti sotto copertura, travestiti lui da mercante di gioielli di Niethlung e lei come il suo giovane figlio. Assumere un'identità maschile avrebbe agevolato le cose in quelle terre di barbari, le aveva assicurato Ragni poco prima di partire, e dal canto suo Astrid non aveva mosso alcuna obiezione. Si trattava della prima missione per conto del suo popolo, avrebbe volentieri finto di essere un giullare pur di portarla a termine.
Abbandonate le pesanti pellicce e le armature metalliche, i guerrieri si agghindarono con vesti più esotiche e leggere, tessuti di un certo pregio che ne rivelassero l'appartenenza al ceto emergente degli arrampicatori sociali dell'isola, attaccati al denaro e consumati da una cieca quanto insaziabile avidità.
Dalereuth era una città viva, calda, sempre in movimento.
Abituata al mortorio di Vaygrjord ad Astrid pareva di stare costantemente nel bel mezzo di un mercato nell'ora di punta. Le strade affollate di persone di ogni razza e provenienza, gli schiamazzi che dalle case riecheggiavano nelle strade principali e nei vicoli, i monelli che correvano da una parte all'altra che promettevano agli stranieri di accompagnarli nei bordelli, nelle case da té oppure nelle migliori locande della città non facevano che confonderla, lei che aveva dimenticato com'era vivere in un luogo affatto silenzioso e scoraggiante com'erano, di fatto, i palazzi e i castelli della loro isola natale. Ragni, la spessa chioma fulva celata in un buffo turbante di seta bianca, dava prova di sapersela cavare decisamente meglio, e si limitava a brontolare ogni tanto per l'afa crescente e le temperature del tutto insopportabili per un guerriero del Nord.
Alloggiavano in una locanda piuttosto costosa, benché non in pieno centro, e di notte frequentavano i locali notturni della città in cerca di informazioni da qualche mercante che, per colpa di qualche bicchiere di troppo, avrebbe potuto fornire indizi e notize di vario genere. Di giorno non facevano che battere le strade assolate della Capitale facendo domande e segnando appunti sulle pergamene che Astrid si trasportava appresso come tesori.
Il quarto giorno Ragni cominciò a dubitare che avrebbero concluso qualcosa, cosicché si prospettò l'ipotesi di spostarsi nell'entroterra fingendosi compratori in cerca di affari.
Ma non fecero in tempo a partire perché la mattina seguente Astrid si risvegliò sola, la finestra aperta sul vicolo maleodorante nel quali dei gatti randagi sembravano contendersi i resti della cena di qualcuno.
Si fasciò il seno in modo da celarne le forme sotto la veste damascata in cui si infagottava per sembrare più virile, uscì per strada chiedendo ai passanti se avessero visto passare suo padre, fornendone una descrizione dettagliata; ma nessuno, nemmeno il proprietario, l'aveva visto lasciare la locanda.
Ripassò nei posti che di solito frequentavano per indagare e fingere di comprare merci o stringere accordi commerciali, guardò in tutte le osterie che avevano frequentato, chiese persino nei bordelli, ma di Ragni non c'era traccia.
Era ormai mezzogiorno, il caldo era soffocante e l'aria irrespirabile.
Asciugandosi il sudore dalla fronte, Astrid rimase un momento ad osservare la strada senza vederla realmente, accasciata su una panchina nel bel mezzo del corso principale del mercato.
Che cosa avrebbe dovuto fare?
Sentendosi perduta, pensò seriamente di inviare un dispaccio speciale a Vaygrjord in attesa di nuovi ordini.
Ma l'ipotesi di continuare da sola l'indagine nel tentativo di ritrovare il suo compagno, magari vivo, cominciò presto a farsi strada nel suo cuore.CITAZIONEAstrid
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 130
Distanza: -
Talenti Speciali: Survivalist I
Discipline:
Armi Pesanti II
Arcieria I
Slot Usati: -
Slot Rimanenti: -
Auree/Stance/Effetti: -
Status/Buff: -
Equipaggiamento:
Corazza dell'avventuriero [Blocco 20]
Arma Pesante Classe I [Danno 40]
20x Freccie in Noce [Danno 10]
Scheda: AstridSPOILER (clicca per visualizzare)OT: Come al solito scordo i pezzi per strada XD
Ho aggiunto il portfolio e la tabella riepilogativa. /OT
Edited by Ashel - 16/2/2016, 12:27. -
.Portfolio
Nome pg: Jericho
Livello: 5
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 230GOLD: 150 G
Exp accumulata: 5/20 Exp
PA disponibili: 0 PA
PA spesi: 18 PADiscipline e Arti segrete
Elemento: Aria Rank II
Elemento: Acqua Rank II
Meta Magister Rank ITalenti Speciali
Handtrick
Basic MedicineInventarioArmi e Armature
Armatura dell'avventuriero (Blocco 10)
Armatura Leggera Classe I (Blocca 30)
Moschetto (Danno 50)
Catalizzatore del Chakra (Danno 20)Oggetti consumabili
3x Pozione dello Spirito
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline FlaskOggetti speciali
Schinieri Della Bestia
Smeraldo (Blocca 5)
3x Pallini di piomboTalentiElemento: Acqua SPOILER (clicca per visualizzare)Purify
Pressurize
Chakra +
Water Barrage
Big TideElemento: Aria SPOILER (clicca per visualizzare)Sharpening WInd
Chakra +
Chasing Wind
Free Spirits
Compression
PushbackDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoMeta Magister SPOILER (clicca per visualizzare)Meta Bolt
Liquify
Solidify
Time ParadoxMaestrie [Armi Mistiche] SPOILER (clicca per visualizzare)AmplifyMeritiEroe di Neagora SPOILER (clicca per visualizzare)Grazie al tuo indispensabile aiuto nello sventare la minaccia presentatasi durante l'Evento: Arcana, le guardie ti conoscono e si fidano di te. Ogni tua presenza a Neagora rallegra la popolazione che ti conosce come l'Eroe, e ti accoglie a braccia aperte.
L'Impero sa il tuo nome, e ti considera un alleato.
Ottenuto durante: [EVENT] - Arcana
. -
-ShadowHunter-.
User deleted
PortfolioNome pg: Shevarash
Livello: 3
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 160GOLD: 550 G
Exp accumulata: 6/20 exp
PA disponibili: 2 PA
PA spesi: 10 PADiscipline e Arti segrete
Arcieria Rank II
Elemento: Aria Rank II
Nessuna arte segretaTalenti speciali
NessunoInventarioArmi e Armature
Arco Classe I [Gittata 30][Danno: 10]Oggetti consumabili
16x Freccia di Noce [Danno 10]Oggetti speciali
VuotoTalentiArcieria SPOILER (clicca per visualizzare)Archi I
Cross Skill Expertise
Archer
Owl's Eye
Hunter's Chance
Camoufage
Disimpegno
Colpo MiratoElemento: Aria SPOILER (clicca per visualizzare)Airbending
Go With the Flow
Feather Fall
Sharpening Wind
Chasing Wind
Free Spirits
Heart of Air IDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoArte Segreta [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoMaestria [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoCronologiaBonus Creazione +60 exp
Bonus Creazione Level up! x3
Bonus Creazione +12 PA
Discipline Aggiunte
Arcieria
Elemento: Aria
Talenti AggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)ARCIERIA:
RANK 0
0 AP PASSIVE: ARCHI 1
0 AP PASSIVE: CROSS SKILL EXPERTISE
0 AP PASSIVE: ARCHER
RANK 1
1 AP PASSIVE: OWL'S EYE
1 AP STANCE: HUNTER'S CHANCE
1 AP AURA: CAMOUFLAGE
1 AP ACTION: DISIMPEGNO
ARCERIA II CHAKRA +20
RANK 2
1 AP ACTION: COLPO MIRATO
ELEMENTO: VENTO
RANK 0
0 AP PASSIVE: AIRBENDING
0 AP AURA: GO WITH THE FLOW
RANK 1
1 AP PASSIVE: FEATHER FALL
1 AP SKILL: SHARPENING WIND
1 AP AURA: CHASING WIND
1 AP SKILL: FREE SPIRITS
RANK 2 +30 CHAKRA
1 AP PASSIVE: HEART OF AIR 1
Rank UP:
Arcieria --> Rank II
Elemento: Aria --> Rank II
Abilità Extra AggiunteSPOILER (clicca per visualizzare)ABILITA'
1 AP INSEGUITORE
1 AP VISTA NOTTURNA
Oggetti AggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)
Esperienza Aggiunta
Gold AggiuntiCITAZIONESperando che tutto vada bene, vi chiedo scusa per il ritardo ma non ho potuto fare prima per problemi lavorativi. Abbiate pazienza. Scusatemi ancora.
Grazie e Buon Game a tutti.-. -
.GEMME DELL'ODIO
Ciclo di Trama: L'Ombra di Baal
PrologoNella Piazza delle Erbe nessuno prestava attenzione a Jericho mentre sorseggiava la propria bevanda, dato che dal modo in cui era vestito non spiccava come qualcuno di estraneo a quel luogo. Alcuni venditori gli lanciarono delle occhiate perplesse, come se stessero valutando la sua presenza come una possibilità per farsi conoscere in altri regni. Non era raro di fatto che i mercanti itineranti trasportassero merci da una parte all'altra di Kalendor, e di fatto il biondo studioso aveva proprio l'aspetto di uno di quei "cacciatori d'affari".
Quando rivolse la sua domanda al proprietario della bancarella di erbe e tinture officinali questo esitò prima di rispondere, prendendosi tutto il tempo per squadrare bene il giovane che gli si era parato davanti.
Non sembrava particolarmente contento di vedere una persona fare domande così vaghe e non rivolte direttamente alle merci che aveva in esposizione, ma dopo qualche istante sorrise, mostrando i denti ingialliti dalla masticazione di alcune piante e radici che provenivano dal deserto.
- Tutti questi... - disse indicando il banco su cui erano disposte varie ampolle e fialette, oltre a numerosi sacchetti colmi di polveri, radici, fiori essiccati ed alcune pietruzze non più grandi di un'unghia. - ...sono reagenti o ingredienti alchemici. Di quale volete sapere le proprietà? -
Aveva capito perfettamente la domanda del giovane, ma continuava a fissarlo come se stesse aspettando che lui gli indicasse esattamente quello che voleva. Dopo alcuni istanti di silenzio, l'uomo intuì che il suo interlocutore era come tanti, un curioso in cerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lui che cosa fosse. Oh si, aveva la risposta alla domanda del giovane, ma non glie l'avrebbe data così facilmente.
- Se non siete interessato a questi prodotti, allora dovrete cercare da qualche altra parte questa "merce di cui tutti parlano", poiché evidentemente non è qui esposta. A meno che... - lasciò la frase sospesa per qualche istante. - ...non decidiate di acquistare qualcosa. -
Un modo delicato per dire che anche nei mercati di Shal'aira anche le informazioni andavano pagate con moneta sonante.
Che cosa avrebbe fatto quindi Jericho? Avrebbe accettato di pagare il mercante per l'informazione o avrebbe lasciato perdere quell'uomo e la sua bancarella?
Forse osservando bene i prodotti esposti avrebbe riconosciuto qualche reagente che già utilizzava lui stesso, o di cui aveva sentito parlare o visto anche ad Aldaresia. Tra le ampolle piene di liquido alcune avevano dei colori scuri e cupi, altre invece tinte sgargianti, una di un vividissimo azzurro spiccava tra le tante, e forse affinando la mente lo studioso si sarebbe ricordato dove l'aveva già vista in precedenza.
Sul tavolo disposti tra i fiori secchi c'era anche il Kireseth, una pianta nativa del deserto dalla corolla bluastra che spesso veniva tritato e fatto assumere come palliativo per dolori e ferite. Certamente lo studioso doveva averne letto in merito, se non addirittura acquistato qualche grammo nella multietnica Aldaresia.
Poco oltre le pietruzze avevano l'aspetto di semplici sassi, forse qualche quarzo e sale, ma nulla di particolare a prima vista. Tranne forse una: bianca, quasi trasparente, molto simile a qualcosa che Jericho aveva visto e tenuto in mano qualche tempo prima...
Nella sua stanza Astrid non avrebbe trovato nessuna risposta ai quesiti che l'avevano portata a Dalereuth, né qualche informazione riguardo alla misteriosa scomparsa di Ragni. Che fosse andato avanti senza di lei? Che non l'avesse ritenuta degna nemmeno di aiutarlo in quella indagine?
Quale che fosse la verità, rimanere fermi non avrebbe portato ad alcun risultato. Era una Vaygr, una donna che portava a compimento i suoi compiti, non poteva lasciarsi abbattere in quel modo da un "semplice" incidente di percorso.
A strapparla dalle sue riflessioni sarebbero stati due fatti principali: alcuni schiamazzi provenienti dalle scale ed un vociare maschile roco, molto simile al tono usato solitamente da Ragni; delle voci provenienti dalla finestra aperta che dava su un vicolo dove due persone trasportavano una grossa cassa su un carretto.
Se fosse scesa al piano terra per indagare sugli schiamazzi avrebbe visto un uomo dalla corporatura e portamento assai simile a quello del suo superiore, ma chiaramente non si trattava della stessa persona poiché alla cinta portava una spada ricurva come molte persone nelle città aride. Il trambusto era stato creato da alcune cameriere che si erano rifiutate di servire all'uomo un liquore, poiché a loro dire era già troppo ubriaco. Di fatto farfugliava di un disastro che presto si sarebbe abbattuto su tutta Shal'aira, ma non come avrebbe potuto fare un beone poiché sembrava ben lucido durante tali affermazioni.
Avrebbe poi preso posto ad un tavolo, voltandosi per un attimo verso Astrid, lasciando intravedere il volto infilato sotto un ampio cappuccio: dei tratti aggraziati, quasi femminei. Era una donna? Ma no, la voce le era sembrata roca, o forse non era stato lui (o lei?) a parlare? Di fatto c'erano altri uomini presenti nella sala, e questi guardavano con curiosità la causa di tale trambusto, ponendosi forse le stesse domande che erano saltate in mente alla Vaygr.
Se invece la guerriera del nord avesse lasciato perdere quanto stava accadendo ai piani inferiori della locanda per concentrarsi sulle voci nel vicolo e fosse scesa a controllare senza prestare così attenzione al trambusto causato dal presunto ubriaco, si sarebbe trovata davanti a due commercianti di Shal'aira intenti a sistemare una ruota del carretto che aveva deciso di piantarsi in una buca. Si guardavano attorno forse con troppa circospezione, ma nel vedere qualcuno avvicinarsi non avrebbero esitato a chiedere aiuto per spingere il mezzo fuori dall'impedimento.
La cassa che era appoggiata sul pianale del carro non aveva alcun segno particolare, tuttavia era strano che due mercanti trasportassero solamente quello quando il mezzo avrebbe potuto contenere almeno una dozzina di altre casse o bauli.
Il dubbio era quindi legittimo: che cosa avrebbe fatto Astrid?
Il porto di Dalereuth era in fermento sin dalle prime luci dell'alba, quando i pescherecci che avevano passato la notte al largo avevano fatto ritorno per scaricare il frutto della pesca. Il trambusto generale non era dato solamente dalla presenza dei pescatori o dalle navi mercantili provenienti da Florentia e Niethlung, ma anche dalle numerose persone che si presentavano al porto alla ricerca di un lavoro, anche solo temporaneo, per poter campare.
A Shervash sarebbe bastato mettere la testa fuori dalla finestra della bettola in cui alloggiava per vedere numerosi ragazzi, molti dei quali così giovani da dover ancora essere chiamati bambini, correre verso le navi attraccate alla banchina rocciosa alla ricerca di un impiego. Alcuni marinai scaricavano le casse, mentre altri scrutavano la folla alla ricerca di persone da retribuire per mezza giornata lavorativa.
L'attenzione di Shervash sarebbe stata calamitata non tanto dalla presenza dei ragazzini e adulti alla ricerca di lavoro, ma da alcune persone che sembravano pattugliare la zona come alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Quattro in tutto, indossavano i tipici abiti del deserto fatti di un turbante chiaro ed una tunica bianca e portavano al fianco una spada.
Presto si sarebbero confusi con la folla e se l'arciere avesse agito troppo tardi non sarebbe riuscito a seguirli.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST DOMENICA 21 FEBBRAIO ORE 23:59
Se postate prima ovviamente andiamo avanti prima.. -
Ashel.
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Lungo il tragitto che dalla piazza principale portava alla locanda, Astrid aveva deciso di rimanere a Dalereuth e indagare sulla scomparsa di Ragni. Un dispaccio urgente non sarebbe arrivato che la settimana seguente, probabilmente troppo tardi perché potessero sperare di riavere indietro il guerriero tutto intero. Poteva essere stato derubato o rapito da chiunque: forse non c'era alcuna connessione con la loro indagine, ma era strano che l'uomo, piuttosto rigido sul modus operandi da seguire, fosse sparito nel cuore della notte.
Qualcosa doveva averlo svegliato, forse un rumore proveniente dalla strada; magari aveva solo deciso di indagare da solo su una pista che riteneva troppo pericolosa per la giovane Vaygr, lasciandola indietro.
Eppure non si sarebbe mai allontanato senza avvisarla, o perlomeno senza lasciarle detto qualcosa: non l'aveva senza dubbio in simpatia, ma era sempre stato corretto nei suoi confronti.
No, c'era qualcosa di inquietante, in tutta quella faccenda.
Sentendo il suo stomaco brontolare, la giovane si ricordò in quel momento che, assorbita delle ricerche, si era scordata di pranzare. A quel punto, sentendo delle voci lungo il corridoio e credendo di riconoscere in mezzo a quel trambusto quella di Ragni, uscì dalla stanza tutta trafelata e cominciò a chiamarlo con insistenza.
Ma nessuno rispose.
Una cameriera, una ragazzetta con il viso cosparso di efelidi e dall'aria trasognata, si voltò a guardarla confusa e sorpresa allo stesso tempo.
- Chi era quell'uomo?
- Io... non so, lui... è ubriaco, vi conviene lasciarlo stare, mio signore.
Scese la tromba delle scale con una tale foga da rischiare di arrivare al piano terra direttamente rotolando, dopodiché, guardandosi intorno, lo cercò con lo sguardo.
Doveva essere Ragni, perché camminava con la sua stessa andatura un po' claudicante, tanto che si aspettava di sentirlo borbottare circa la difficoltà della vita e la stupidità della sua giovane allieva da un momento all'altro. Invece si limitò a chiedere con rinnovata insistenza che gli fosse servito altro liquore, visto che nessuno poteva capire in quali pericoli sarebbero presto incappati e lui non aveva certo tempo da perdere appresso a tutti loro.
Prese posto a uno dei tavoli, per nulla soddisfatto dell'ostinazione delle inservienti nel lasciarlo a bocca asciutta, dopodiché si voltò appena verso la giovane Vaygr, che per poco non trasalì nello scorgere quei lineamenti dolci e morbidi appena celati dal largo cappuccio scuro.
Alcuni, tra gli avventori, si erano girati a guardarlo con circospezione, altri con curiosità, tutti piuttosto sorpresi nell'immaginare, in quel carapace goffo e infagottato in vesti ampie e maschili, il corpo di una donna.
Dal canto suo Astrid, che si era già preparata una bella sfuriata al suo irresponsabile compagno di viaggio, rimase delusa e sorpresa allo stesso tempo e per qualche secondo non seppe bene come comportarsi.
Ricordandosi di avere una fame terribile, ordinò che le fosse portata una birra prima di sedersi ad un tavolo accanto a quello dello strano individuo, scrutandolo torva.
Ce l'aveva con lui per l'equivoco e perché l'aveva in qualche modo costretta a ritornare alla triste realtà nella quale Ragni rimaneva disperso, ma non poteva fare a meno di chiedersi se anche sotto quel cappuccio vi fosse una donna che aveva avuto la sua stessa idea prima di giungere in città.
- Portatemi del cibo che sia commestibile, la zuppa di ieri sembrava cibo per cani.
E un'altra birra per il nostro amico, con i miei omaggi. disse ad una cameriera che, evidentemente scocciata, si limitò a fulminare prima la giovane Vaygr e poi il misterioso individuo sulla destra. In fretta, non ho certo tutta la giornata a vostra disposizione.
La donna si allontanò farfugliando qualcosa, probabilmente insulti o lamentele di vario genere, ma tornò quasi subito limitandosi invero a gettare un piatto ricolmo di un liquido non bene identificato sotto il muso della Vaygr e, senza alcuna grazia né gentilezza, appoggiando i due boccali con fare superbo e decisamente indignato.
Certa che avrebbe fatto meglio a pranzare da un'altra parte, Astrid indagò brevemente circa il contenuto della scodella, dopodiché, incerta sul da farsi, si rivolse allo sconosciuto.
- Che cosa dicevate, poco prima?
Si sforzava di parlare con il solito tono gutturale con il quale aveva provato a dissimulare la sua reale identità durante il soggiorno, ma certamente era assai difficile non riconoscere, nelle sue parole, l'inflessione dura e sgraziata delle isole del Nord.
- Quale sarebbe il disastro che starebbe per abbattersi su di noi?
Infilò il cucchiaio nella zuppa e, dopo aver provato ad assaggiare il liquido denso e scuro che costituiva senz'altro il piatto forte della casa, provò l'irrefrenabile impulso di andare da qualche parte a vomitare.CITAZIONEAstrid
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Edited by -ShadowHunter- - 20/2/2016, 23:12. -
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Ciclo di Trama: L'Ombra di Baal
PrologoAstrid aveva deciso di prendere posto allo stesso tavolo del misterioso personaggio che aveva destato lo scalpore nella sala comune della locanda in cui alloggiava, suscitando ella stessa brusii di sconcerto ed occhiate in tralice.
La cameriera che le aveva servito il pasto e le birre non l'aveva certo presa in simpatia per la sua infelice voglia di bere assieme all'incappucciato, ma di fatto non aveva in simpatia nessuno degli uomini che frequentavano la locanda. Era stata fortunata a nascere brutta, almeno poteva lavorare tranquillamente senza avere il timore di essere rapita e venduta come schiava.
L'uomo al tavolo non avrebbe rivolto lo sguardo verso Astrid quando questa si fosse accomodata e nemmeno quando avrebbe preso a mangiare, limitandosi a fissare un punto imprecisato davanti a sé mormorando qualcosa a bassa voce.
La Vaygr non sarebbe riuscita ad afferrare le parole, ma qualcosa in quella litania ritmica le avrebbe fatto gelare il sangue nonostante la temperatura nella stanza fosse abbondantemente superiore a quanto lei fosse normalmente abituata.
- Che cosa dicevate, poco prima? Quale sarebbe il disastro che starebbe per abbattersi su di noi? -
A quelle parole lo sconosciuto (o la sconosciuta) avrebbe smesso di mormorare e si sarebbe voltato verso la donna, fissandola per qualche istante. Ora la luce della stanza avrebbe permesso ad Astrid di intravedere meglio le fattezze sotto quel cappuccio rispetto a quello che era riuscita a scorgere di sfuggita prima: la pelle dell'uomo (o donna?) era di un colorito più rossastro rispetto a quello generalmente brunito dei shal'airani, i capelli erano di un bianco candido eppure il viso pareva giovane e dai tratti delicati e quasi femminei.
Forse la ragazza avrebbe dubitato dei suoi occhi nel vedere qualcosa di così strano, eppure quando avesse incrociato lo sguardo con lo sconosciuto, avrebbe percepito un intenso senso di pace e tranquillità, che non sarebbe riuscita a spiegare a parole. Come se qualcuno le avesse accarezzato il capo e le avesse sussurrato che era tutto a posto, anche se di fatto non era accaduto nulla del genere.
- Fai bene a celare chi sei. - avrebbe detto l'uomo dopo alcuni istanti di silenzio. La voce non era quella di un ubriaco, e nemmeno il suo sguardo lasciava intravedere la presenza di fumi dell'alcol. Il tono era normale ed indubbiamente maschile. Quegli occhi azzurro-ghiaccio si sarebbero posati su Astrid e la donna avrebbe fatto fatica ad evitare di rimanere intrappolata in quello sguardo terrificante e magnetico.
- Tutti nascondiamo una parte di noi, perché ce ne vergogniamo o solo perché altrimenti ci sarebbe impossibile vivere in un mondo come questo. - disse portando la mano destra sul tavolo ed allungandola verso la birra che era stata posata.
In quel momento Astrid, se fosse riuscita a sottrarsi allo sguardo dell'uomo, avrebbe notato che la sua mano presentava quel particolare colorito rossastro che aveva in precedenza intravisto sul viso. Due delle lunghe dita affusolate avevano degli anelli con incastonate delle piccole pietruzze colorate, una delle quali avrebbe certamente attratto lo sguardo della donna, che questa volta non sarebbe riuscita a distogliere lo sguardo da essa.
Quel gioiello aveva qualcosa di particolare, sembrava brillare quasi di luce propria, e proprio come gli occhi dell'uomo aveva calamitato lo sguardo di Astrid chiudendolo in una morsa dalla quale non era possibile sottrarsi, la pietra fece altrettanto.
Il tempo per la donna sarebbe parso protrarsi quasi all'infinito e tutto attorno a sé sarebbe parso effimero e privo di significato. L'unica certezza era quella luce. Luce di vita, speranza, felicità.
Improvvisamente, la normalità si sarebbe impossessata nuovamente dei sensi di Astrid. Che cos'era successo? Quanto tempo era passato? Lo sconosciuto aveva afferrato il boccale ed aveva riportato l'anello fuori dal suo campo visivo, rompendo in qualche modo quella sensazione di dilatazione temporale e benessere. Ma l'aveva mai percepita per davvero? Oppure si era immaginata tutto?
- Sono un araldo di sventura, e purtroppo il disastro che preannuncio è qualcosa che va oltre la misera comprensione degli esseri umani. - sorrise affabilmente, prima di bere una generosa sorsata di liquido ambrato dal boccale che teneva stretto tra le mani.
Forse Astrid si sarebbe resa conto che l'uomo stringeva il vetro con la mano sinistra, e non con la destra come prima quando lo aveva afferrato per la prima volta. Sulle cinque dita non c'era alcun anello.
- La merce di cui tutti parlano e che tutti vorrebbero non è altro che un sasso scagliato fuori dall'inferno, una gemma che porterà il mondo alla rovina. Bisogna fermare questa follia prima che sia troppo tardi, prima che "lui" acquisti altro potere... -
L'uomo si sarebbe interrotto con il boccale ancora a mezz'aria ed avrebbe voltato lo sguardo nuovamente verso il vuoto davanti a sé, per recitare ancora la strana litania per alcuni secondi, prima di riprendere a guardare Astrid.
- Credete alle mie parole? O pensate che io sia un folle ubriacone che non è nemmeno degno di dissetarsi in una locanda? -
Chi o cos'era quell'uomo? Di certo i suoi discorsi non avevano molto senso ed il suo aspetto bizzarro, per quanto era stato possibile intravedere, non giocava certo a suo favore. Forse gli altri nella locanda lo avevano scambiato per un membro di qualche carovana o qualche scherzo della natura che si guadagnava da vivere per le strade facendo il saltimbanco.
Che cosa avrebbe percepito Astrid di lui? Si sarebbe potuto fidare o meno? Qualcosa in quelle sue frasi enigmatiche l'avrebbe convinta a prestargli ancora orecchio o avrebbe abbandonato il tavolo preferendo cercare notizie o informazioni su Ragni?
Nella Piazza delle Erbe la contrattazione tra Jericho e il mercante proseguiva. Il giovane studioso si era preso il suo tempo per osservare i prodotti esposti e valutarne l'eventuale utilità, mentre la controparte si era limitata a guardarlo fare senza mai perdere l'accenno di un sorriso.
Alle domande del ragazzo il mercante si sarebbe sfregato le mani e dopo qualche istante di pausa avrebbe preso l'ampolla con il denso liquido azzurro dal tavolo e ne avrebbe rimosso il tappo. L'aria attorno ai due sarebbe stata lentamente avvolta in una dolce fragranza che forse allo studioso avrebbe ricordato l'odore dell'estate, quando dopo un violento temporale l'erba si asciuga rapidamente sotto il sole.
- Kireseth. - avrebbe detto poi passando l'ampolla a Jericho in modo che la potesse osservare da più vicino. - La tintura ottenuta dall'omonimo fiore shal'airano che cresce solo nel deserto. -
L'uomo aveva parlato di tintura, ma agli occhi esperti dello studioso sarebbe subito parso strano che si riferisse con quel termine ad un liquido si denso, ma che smuovendolo facendo roteare lievemente il contenitore avrebbe lasciato uno strato lievemente oleoso sulle pareti, e non una traccia acquosa come avrebbe dovuto essere invece per le normali tinture a base idroalcolica. Era più probabile che si trattasse di un olio macerato, anche se era difficile esserne certi dato che il liquido era molto denso e non c'era modo di scorgere eventuali pezzi rimasti dalla tritatura.
- Non il migliore dei miei prodotti. - ammise il mercante, forse intuendo i legittimi dubbi di Jericho. - Il fiore è difficile da lavorare sia per estrazione che macerazione, così ho provato ad utilizzare entrambi i processi, preferendo utilizzare una soluzione oleosa e non alcolica per la diluizione. - avrebbe poi esteso la mano, accennando all'uomo di restituirgli il contenitore. - Tuttavia ha le medesime proprietà della tintura ufficiale: lenire le ferite e ripristinare le forze. -
Avrebbe atteso qualche istante, come in attesa di un qualche commento da parte dello studioso.
- Posso vendervela per sole 200 monete considerando che si tratta di una mia sperimentazione. -
Le seconda domanda di Jericho era invece rivolta alle piccole pietruzze che erano presenti sul banco di vendita. In particolare il ragazzo ne stava indicando una che a suo dire sembrava quasi fuori luogo tra le altre.
Stavolta il mercante non avrebbe porto l'oggetto allo studioso, ma lo avrebbe osservato per qualche istante. Che non si fosse accorto della particolarità di quella pietra? O forse di fatto non era una sua mercanzia ed era finita sul tavolo per sbaglio?
Il silenzio che era calato tra i due era decisamente troppo per far pensare ad una qualche sorta di scenetta preparata dal mercante per stupire o convincere l'acquirente, e di fatto quando parlò lo fece in tutta sincerità.
- Tutte le gemme qui presenti mi sono state fornite da una bottega nella Strada dei Tagliapietre, tuttavia non avevo mai prestato attenzione a questa in particolare. Datemi un solo secondo... - concluse abbassandosi per prendere un grosso librone rilegato in cui erano annotati un sacco di nome e cifre.
- Bazar di Al'eema. - disse richiudendo il librone. - Tutte provengono da li. -
Avrebbe preso poi in mano la piccola gemma luminosa, ma prima di porgerla l'avrebbe osservata bene tra le sue mani, e se Jericho fosse stato attento avrebbe notato come una specie di ombra passare sugli occhi dell'uomo prima che questi si voltasse e glie la porgesse.
Cosa avrebbe fatto Jericho? Avrebbe afferrato la strana pietra per accertarsi che di fatto avesse qualche rilevanza con la sua indagine, oppure avrebbe desistito dalla sua curiosità?
L'istinto da cacciatore di Shervash lo aveva aiutato a confondersi tra la folla ed occultare le proprie armi sotto le vesti in modo che non fossero visibili, se non forse ad una ravvicinata ispezione. Fortunatamente nessuno prestò attenzione alla sua figura che lasciava la locanda e si mischiava nella fiumana.
Aveva individuato le sue prede, e le seguiva con passo attento, senza essere né troppo vicino né troppo lontano. Aveva la sua traccia, ma era sicuro che questa lo avrebbe condotto nella giusta direzione?
Dopo una mezz'ora di pedinamento a Shervash sarebbe stato chiaro che le persone che stava seguendo stavano effettivamente cercando, o aspettando qualcuno. Era un lavoro che richiedeva pazienza e determinazione, ma chi sapeva aspettare sarebbe stato premiato. Infatti dopo circa un'ora di attesa infruttuosa i quattro si sarebbero mossi rapidamente e incuranti delle spallate che avrebbero dato ai passanti causando trambusto.
Uno dei quattro passò vicino a Shervash, ma non lo degnò di un solo sguardo. Dalla distanza ravvicinata il cacciatore avrebbe potuto scorgere il volto e fattezze dell'uomo, che rispecchiava perfettamente il canone dell'abitante delle città aride; tuttavia gli abiti che all'inizio gli erano parsi un semplice turbante e casacca bianca, avevano delle finiture e decori che non si vedevano sulle vesti della gente comune. Chi erano dunque quei quattro?
Se Shervash non fosse stato svelto li avrebbe persi mentre questi avanzavano verso il loro obiettivo: due mercanti che tiravano un carretto con sopra una cassa.
I mercanti erano parecchi metri più avanti e dunque il quartetto non sarebbe riuscito a raggiungerli prima che questi lasciassero la zona del porto infilandosi in uno dei molti vicoli che conducevano verso le zone commerciali di Dalereuth.
Per quanto svelto e attento Shervash sarebbe rimasto un po'indietro rispetto agli altri, colto quasi alla sprovvista da quell'improvvisa azione, tuttavia sarebbe riuscito a seguire comunque le sei persone, che lo avrebbero condotto fino ad un vicolo sul retro di una locanda vicino alla zona commerciale, dove avrebbe assistito a questa scena.
La ruota del carretto si era incastrata in un buco della strada e non sembrava voler uscire; i due mercanti ce la stavano mettendo tutta per liberare il mezzo, ma non sembravano minimamente preoccupati, o forse non si erano accorti di essere pedinati. Alla comparsa dei quattro personaggi in turbante e spada non si sarebbero scomposti, anzi avrebbero chiesto aiuto per liberare il mezzo dall'impedimento.
- Se ci tenete alla vita lasciate immediatamente quel carico. - avrebbe intimato uno del quartetto facendo sibilare l'arma fuori dal fodero e puntandola verso il mercante più anziano.
- Briganti! In citta?! - ansimò l'uomo sconcertato.
Non giunse alcuna risposta da parte dei quattro, se non il lento sibilo di altre tre spade che venivano estratte. Era evidente quali fossero le loro intenzioni, e che non avessero nessuna intenzione di aiutare i due mercanti a liberare il carro, quanto a liberarli dall'impiccio della merce che stavano trasportando.
Shervash avrebbe osservato la scena da una quindicina di metri, circa all'imboccatura del vicolo. Che cosa avrebbe fatto?CITAZIONESCADENZA LIMITE POST VENERDÌ 26 FEBBRAIO ORE 23:59
Se postate prima ovviamente andiamo avanti prima.. -
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- Fai bene a celare chi sei.
Astrid, allontanando la ciotola di zuppa, rivolse la sua attenzione all'incappucciato, che finalmente si era degnato di risponderle.
Tutto, in quell'uomo, la confondeva; dal tono di voce era chiaro che doveva trattarsi di un giovane, eppure i tratti delicati e femminei che si potevano intravedere sotto il mantello le avevano fatto credere il contrario.
- Tutti nascondiamo una parte di noi, perché ce ne vergogniamo o solo perché altrimenti ci sarebbe impossibile vivere in un mondo come questo. - continuò, afferrando infine la birra che gli era stata offerta.
La Vaygr era ancora troppo ingenua per comprendere a fondo il significato di quelle parole; certamente aveva dovuto indossare abiti maschili per evitare situazioni sgradevoli in una terra in cui le donne venivano comprate e vendute come fossero bestie, ma si trattava pur sempre della prima volta che viaggiava così lontano da casa.
Così, anziché temere tutto e tutti come forse avrebbe dovuto, si limitava a credere, nella sua superbia, che le peraltro scadenti abilità di cui era dotata l'avrebbero salvata in caso di pericolo.
Decise di non rispondere a quell'affermazione. Ricordava bene le premure di Ragni circa la segretezza della loro missione e nonostante si fosse spesso trovata in disaccordo con lui pensò che sarebbe stato meglio seguirne le indicazioni anziché fare di testa propria.
- Sono un araldo di sventura, e purtroppo il disastro che preannuncio è qualcosa che va oltre la misera comprensione degli esseri umani.
Il suo sguardo magnetico, ancorché celato sotto il cappuccio, e gli strani gioielli che portava al dito catturarono in quel momento l'attenzione della giovane; erano pietre incredibilmente luminose, molto preziose a giudicare dal loro aspetto: ma solo una, invero, sembrava possedere un potere quasi sovrannaturale, come se fosse dotata di un'anima, una coscienza diabolica e ingannevole.
Allungando il collo verso il gioiello Astrid pensò di essersi imbattuta in un individuo dagli strani poteri, in grado di istupidirla con i suoi trucchetti da ciarlatano; eppure una sensazione di pace la travolse e la costrinse a rimanere immobile lì dove si trovava, a godere di quell'improvvisa ondata di benessere e gioia di vivere.
Tutto era perfetto, ogni cosa aveva trovato il suo posto nel tempo e nello spazio e persino lei, che fino a quel momento non aveva avuto la minima idea di cosa fare, sentiva ora che tutto era sistemato, e non solo lì, a Dalereuth, ma nella sua intera esistenza.
- La merce di cui tutti parlano e che tutti vorrebbero non è altro che un sasso scagliato fuori dall'inferno, una gemma che porterà il mondo alla rovina. Bisogna fermare questa follia prima che sia troppo tardi, prima che "lui" acquisti altro potere..
Quelle parole ebbero lo stesso effetto di un brusco risveglio per Astrid, che ritornò all'improvviso in quella locanda da quattro soldi, con la birra annacquata e il cibo scadente.
Del senso di beatitudine provato in precedenza non restava che un debole ricordo, come la scia di una cometa che aveva attraversato la volta celeste fin troppo rapidamente.
- Credete alle mie parole? O pensate che io sia un folle ubriacone che non è nemmeno degno di dissetarsi in una locanda?
- Io...
La testa le doleva.
Era confusa, non sapeva come comportarsi né come rispondere.
Pensò a cosa avrebbe fatto Ragni al suo posto, ma poi un'ondata di orgoglio le serpeggiò nelle vene: orgoglio per la sua eredità, per il suo ruolo, per il suo sesso.
No, adesso era lei a condurre il gioco. Quella missione era diventata la sua, anche se non l'aveva chiesto.
Si appoggiò allo schienale come per mettersi comoda, poi scrutò l'uomo incappucciato scoccandogli un'occhiata che avrebbe dovuto trafiggerlo da parte a parte.
- Mio signore - riprese con una punta di impazienza nella voce - Perché non la smettete di parlare per enigmi e raccontate ciò che sapete onorandomi perlomeno della verità?
Decise allora di limitarsi a sorbire la sua bevanda osservandolo con i suoi occhi azzurri e penetranti, rendendosi conto solo in quel momento del paradosso costituito dal chiedere a un uomo incappucciato di non mentire.CITAZIONEAstrid
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PrologoAl rifiuto del giovane studioso di acquistare il Kireseth il mercante avrebbe semplicemente alzato le spalle, come ad indicare che se non lo avesse preso lui, ci sarebbe stato qualcun altro a volerlo in seguito.
Non avrebbe risposto alle tue domande, poiché aveva già afferrato la pietra ed evidentemente quell'ombra che gli offuscava gli occhi aveva effetto anche sugli altri sensi, perché non avrebbe dato segno di aver sentito le parole del giovane studioso; e fino a quando questo non avesse afferrato la gemma lo sguardo del mercante non si sarebbe schiarito fino a quando l'oggetto non fosse passato dalle sue mai a quelle di Jericho.
Quest'ultimo, prudentemente, non aveva afferrato la gemma a mani nude, come invece forse una persona meno accorta avrebbe certamente fatto, ma si era servito del suo guanto catalizzatore per tastare ed osservare lo strano prezioso.
- Dicevate? - avrebbe chiesto il mercante. - Ah si, il Bazar. Beh non saprei di preciso, rifornisce me di varie pietre e sali, ma non ho idea di quanti altri venditori acquistino da lui. -
Nel frattempo Jericho avrebbe potuto soppesare la pietra nella sua mano. Al contatto non avrebbe percepito nulla di fuori dall'ordinario, e di fatto sarebbe potuta apparire come un comunissimo sasso, se non fosse stato per quella luce che sembrava brillare al suo interno.
Lo strato di tessuto che divideva la mano dall'oggetto sarebbe parso normale per i primi istanti, ma poi avrebbe preso a scaldarsi, prima in modo quasi impercettibile, fino ad aumentare diventando un gradevole calore e li si sarebbe assestato. La sensazione poteva definirsi come quella di tenere tra le mani qualcosa di tiepido, e stranamente qualcosa in quella sensazione avrebbe comunicato allo studioso di avere sul palmo qualcosa di "vivo".
Sfortunatamente, la protezione offerta dal guanto non era sufficiente a proteggerlo da tutti gli effetti collaterali. Il materiale di cui era composto, probabilmente cuoio o qualche tessuto sintetico, non era riuscito ad isolare completamente la gemma, che ora sembrava entrare in risonanza con il chakra dello studioso.
Una sensazione di gelo intenso si sarebbe insinuato tra le ossa del giovane nonostante l'elevata temperatura dell'aria, tuttavia sarebbe durata un solo istante, che allo studioso sarebbe parso quasi interminabile.CITAZIONEPerdi 1 Chakra per effetto della pietra.
Non avrebbe ricavato alcun'altra informazione continuando ad osservare la pietra, né quella spiacevole sensazione si sarebbe ripetuta. Se ancora nella mente del giovane si fossero affollati dei dubbi ora si sarebbero presto dissipati. Era certo di aver visto una pietra simile, ma non l'aveva toccata se non quando ormai la luce al suo interno era stata spenta. Aveva tra le mani un vero frammento di Pietra Chiave.
- Non tutti sono onesti come me. - avrebbe detto il mercante, per il quale forse era passato solo qualche istante. - Ma io, Jahin Lohm, sono davvero onesto. Mi spiace giovanotto, ma per me quella pietra è un mistero. Non l'avevo nemmeno notata fino a quando non mi è stata indicata, eppure controllo sempre la merce prima di esporla. -
Avrebbe teso il braccio per farsela restituire, ma poi lo avrebbe ritratto lentamente, quasi soppesando la situazione.
- Onesto si, ma stupido no. - disse forse rivolto a sé stesso. - Ve la lascio per sole 100 monete d'oro, e vi dirò di più: ve le renderò se saprete portarmi delle informazioni su quel dannato sasso. Come avete voi stesso evidenziato molto probabilmente si tratta di qualcosa di valore, ma non saprei dire quale sia il suo valore effettivo. Non posso darvela gratuitamente, ma questa "cauzione" mi garantirà un minimo di ritorno economico nel caso in cui troviate decideste di non portarmi alcuna informazione. -
Poi avrebbe indicato una strada laterale che sembrava insinuarsi tra le case piccole e tozze di Dalereuth.
- Seguite quella strada fino in fondo e poi girate a destra quando vi troverete davanti alla grande palma, non potete sbagliare. Li c'è la Strada dei Tagliapietre, dove tutti gli artigiani di Dalereuth hanno una loro fucina o laboratorio. Il Bazar di Al'eema si trova verso il fondo della strada, vicino ad una piccola fontana pubblica. -
Avrebbe infine teso la mano al giovane aspettando la sua risposta alla proposta. Avrebbe accettato appoggiando sulla mano del mercante delle monete sonanti, oppure avrebbe restituito l'oggetto che stava esaminando, dato che comunque ormai aveva ottenuto le informazioni che voleva?
Nella locanda Astrid aveva ascoltato con fare assorto i discorsi dello sconosciuto, ma quando era venuto il suo momento di parlare lo aveva fatto con malcelata rabbia e con uno sguardo che avrebbe costretto chiunque ad abbassare il capo; chiunque altro.
Lo sconosciuto ascoltò le parole della donna e sostenne quegli occhi freddi e spietati come se quella tra loro fosse una discussione come molte altre prima di allora.
Sospirando rispose con tono calmo e per nulla preoccupato:
- Forse il mio modo di parlare vi sembra strano, ma vi assicuro che le mie parole corrispondono alla verità, e purtroppo non ho altro modo per dimostrarvelo se non chiedendovi semplicemente di fidarvi. -
Con un sorriso sincero e per nulla simile a quei falsi gesti di cortesia che forse spesso la Vaygr si era trovata a dover sopportare per un motivo o per l'altro, avrebbe preso il boccale ed avrebbe bevuto buona parte del contenuto in una sola sorsata. Fatto piuttosto insolito per un abitante delle terre aride, dove l'alcol veniva consumato prevalentemente di sera e mai in quantità eccessiva.
- Io so chi siete. - questa volta lo sguardo dell'uomo si sarebbe fatto più intenso, e le sue parole successive sarebbero sembrate ad Astrid quasi rimbombare nella sua mente. - Io so quello che veramente desideri, As... -
Qualcosa interruppe il discorso. Un grido acuto, disperato, urla, caos che avvolgeva la sala. Gente che si alzava in piedi ed usciva rapidamente dalla porta principale, altri che incespicavano e finivano a terra, poi trascinati da altri sempre verso la strada principale.
In questo marasma, lo straniero avrebbe rivolto il suo sguardo verso una porta secondaria. Quel movimento avrebbe mosso maggiormente il suo cappuccio, lasciando filtrare maggior luce sotto di esso e rivelando all'occhio di un attento scrutatore qualcosa di insolito tra i capelli dell'uomo. Se Astrid avesse cercato di intuire qualcosa nulla le sarebbe venuto in mente, poiché quell'istante passò con una velocità tale da pensare di esserselo solo immaginato: ma quello che accadde in seguito non se lo sarebbe di certo aspettato.
Con calma, come se la follia generale non lo toccasse minimamente, l'uomo si sarebbe alzato dalla sua sedia, rivolgendosi alla donna ormai davanti a lui.
- Volete conoscere la verità? Allora seguitemi. -
Da quella posizione Astrid avrebbe scorto l'arma al suo fianco, una splendida lama lievemente ricurva dall'elsa tempestata di piccole pietruzze. Due mancavano.
Con calma si sarebbe poi diretto verso la porta secondaria aprendola e finendo in un vicolo dal quale sembravano provenire le urla, grida e voci che avevano generato tutto quel fuggi-fuggi generale.
Che cosa avrebbe fatto dunque Astrid? Si sarebbe fidata di quell'uomo e lo avrebbe seguito nel vicolo verso la fonte del disturbo, oppure avrebbe deciso di lasciar perdere, seguendo la folla che usciva dalla porta principale, magari incitata da qualche altro avventore che gridava a rivolgendosi a lei come ad un ragazzino di quelle terre?
Un grido squarciò il silenzio del vicolo quando un colpo di spada raggiunse il mercante più vecchio al busto. Se solo Shervash avesse agito prima, forse questo si sarebbe potuto evitare, ma ormai era tardi per i se e per i ma; era il tempo di impugnare le armi. L'unico dubbio ora era: da che parte si sarebbe schierato l'arciere? Avrebbe aiutato i quattro a depredare il carico, oppure avrebbe cercato di difendere i due mercanti?
Mentre Shervash si sarebbe trovato ad affrontare questi dilemmi, i rimanenti quattro sempre con le armi sguainate si sarebbero disposti in modo da accerchiare le loro prede ed avrebbero menato qualche fendente e calcio per ferire, ma non per uccidere.
Se Shervash avesse esitato ancora, la situazione sarebbe potuta farsi ancora più problematica. Doveva prendere una decisione, e doveva farlo ora.
Inaspettatamente la porta di servizio della locanda si spalancò, facendo voltare i quattro briganti verso di essa con sguardo confuso e preoccupato. Dall'uscio fece la sua comparsa un'alta figura avvolta in un mantello che strisciava persino a terra e con un cappuccio calato sul viso che ne celava le fattezze. Al fianco del nuovo venuto pendeva una spada, pericolosa, ma ancora nel fodero.
- Tu! Fermo dove sei, e non fare scherzi! - avrebbe sbraitato uno dei quattro assalitori.
Lo sconosciuto avrebbe fatto qualche passo in avanti, portandosi davanti ad uno dei briganti incurante delle loro minacce. Questi inizialmente spavaldi sarebbero rimasti come pietrificati davanti a lui. I mercanti non si sarebbero lasciati sfuggire l'occasione, apparentemente rincuorati dall'apparizione di quell'uomo, ed uno avrebbe piantato senza remore un coltello nella gamba del mercenario più vicino. Questo avrebbe prontamente risposto con un colpo di spada, rompendo l'equilibrio che si era creato con la comparsa dello sconosciuto.
- Fermi! - avrebbe tuonato quest'ultimo, rivolgendosi ad entrambe le fazioni in causa. - Non ha senso versare ancora sangue per "questo". - concluse indicando la cassa che ancora riposava sul pianale del carro.
Tuttavia ormai lo stallo era rotto, ed il caos sarebbe presto tornato a presiedere su quel campo di battaglia.CITAZIONESCADENZA LIMITE POST MERCOLEDÌ 2 MARZO ORE 23:59
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Edited by Isawa - 2/3/2016, 00:05. -
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Lo stranierò, anziché spaventarsi a causa del tono minaccioso della Vaygr, si limitò a seccare il boccale di birra in una sola volta dopo aver farfugliato qualcosa circa la fiducia e la verità.
- Io so chi siete. Io so quello che veramente desideri, As...
Si voltò di scatto.
Alcuni tra gli avventori avevano cominciato ad urlare e tutti si erano messi in allarme; la maggior parte di loro raggiunse l'uscita per scappare, ma lo sconosciuto, anziché fare lo stesso, spostò il suo sguardo su una porta secondaria, forse un'uscita di servizio per le inservienti.
- Volete conoscere la verità? Allora seguitemi.
Nel frattempo la sala si stava rapidamente svuotando. Le grida si facevano più lontane, quasi ovattate.
Astrid, che desiderava venire a capo di quella faccenda una volta per tutte, si alzò rapidamente per seguire l'incappucciato, ma non a causa della sua promessa.
Era chiaro che quelle persone erano in pericolo e che qualcosa, in strada, le aveva spaventate scatenando il caos: per carattere, e anche perché tutto sommato faticava a farsi gli affari suoi anche se questo significava spesso mettersi nei guai, avrebbe comunque cercato di capire il motivo di tutto quel trambusto.
Oramai Ragni era solo un lontano ricordo e le possibilità di ritrovarlo e riportarlo a casa si stavano assottigliando sempre di più.
Ma non aveva dimenticato perché si trovava laggiù, in quella terra straniera; le pietre di cui le aveva parlato lo sconosciuto sembravano avere molto a che fare con gli artefatti sui quali i Vaygr stavano indagando e per saperne di più avrebbe dovuto fare buon viso a cattiva sorte e mettersi al servizio di quello strano individuo del quale, a ben vedere, non sapeva proprio nulla.
Lo stesso non si poteva dire di lui. In qualche modo aveva indovinato l'identità della ragazza sotto i suoi ampi abiti maschili e Astrid avrebbe giurato di averlo sentito pronunciare il suo nome poco prima di gettarsi nella mischia e guadagnare l'uscita della locanda a grandi falcate.
Non sapeva se faceva bene a fidarsi di lui, ma non c'era alcun dubbio che l'avrebbe presto scoperto.
~
Uscita in strada, la giovane comprese di trovarsi di fronte a una rapina in piena regola.
Quattro malviventi stavano assaltando il carro di due mercanti, che cercavano disperatamente di difendere la loro merce nonostante fossero in inferiorità numerica. Alla vista dell'incappucciato i banditi cercarono di spaventarlo ma era evidente che la situazione si era rapidamente capovolta.
I mercanti reagirono menando coltellate a destra e a manca e così anche i loro assalitori cercarono di difendersi estraendo le loro armi.
- Fermi! Non ha senso versare ancora sangue per "questo"! urlò lo straniero, riferendosi probabilmente a una delle casse sul carro.
Ma ormai il combattimento era iniziato e Astrid avrebbe dovuto decidere in fretta da che parte stare.
Le fu chiaro fin da subito che i quattro non erano semplici balordi; indossavano vesti e copricapi di un certo pregio e per quanto non amasse giudicare il prossimo dalle apparenze non avevano certo l'aspetto di semplici ladri o vagabondi.
Le loro pelli color mogano, così lisce e levigate, facevano pensare a persone per bene e piuttosto benestanti, eppure le circostanze la portavano a credere il contrario.
Per prima cosa, Astrid estrasse la spada dal fodero, impugnandola con entrambe le mani.
[Gratuito - Equip Arma Pesante]CITAZIONEPassive: Paradigm Shift
Il guerriero è in grado di equipaggiare/dis-equipaggiare un'arma pesante senza pagare slot.
- Deponete le armi - fece loro, glaciale - Tutti voi.
Possiamo venire a capo della faccenda pacificamente.
Dal momento che le circostanze di quell'agguato non erano chiare, la Vaygr preferì cercare di placare gli animi nel tentativo di ragionare su quanto stava accadendo. Benché non perdesse mai l'occasione di sanare un torto o rimediare a un'ingiustizia, infatti, non se la sentiva di attaccare per prima in una situazione così poco chiara; ma dubitava fortemente che sarebbero arrivati a un accordo senza prima aver messo mano alle armi, così piegò le gambe e portò le braccia in avanti, facendo in modo che la sua spada si frapponesse tra i banditi e la sua persona, tenendosi pronta per ogni evenienza.
[Gratuito - Stance: Heavy Guard]CITAZIONEStance: Heavy Guard
Il guerriero si concentra per essere sempre in guardia e rispondere prontamente all'offesa. Se non si ha attaccato con arma pesante durante lo scorso turno, la parata con arma pesante costa slot rapido.CITAZIONEAstrid
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 130
Posizione: D9
Talenti Speciali: Survivalist I
Discipline:
Armi Pesanti II
Arcieria I
Passive:
Armi Pesanti I ~ Nessun malus con Armi Pesanti I
Armature Pesanti I ~ Nessun malus con Armature Pesanti I
Heavy Metal ~ + 30 Danno con Arma Pesante
Paradigm Shift ~ Equip/Disequip Arma Pesante gratuito
Slot Usati:
[Gratuito - Equip Arma Pesante]
[Gratuito - Stance: Heavy Guard]
Slot Rimanenti: 1 Azione, 2 Rapidi
Auree/Stance/Effetti: -
Status/Buff: -
Equipaggiamento:
Corazza dell'avventuriero [Blocco 20]
Arma Pesante Classe I [Danno 40]
20x Freccie in Noce [Danno 10]
Scheda: Astrid
Riassunto: Astrid decide di seguire l'incappucciato nel vicolo e, imbattendosi nei malviventi, sulle prime intima loro di deporre le armi per raggiungere un accordo pacifico.
Note: Spero non ci siano errori, sarà bene che io rispolveri il sistema di combattimento :V
Edited by Ashel - 5/3/2016, 11:19.