[RAID] La Maledizione di Tayksa

"Tayksa decise di sacrificarsi, accettando la condizione posta da quell'essere, tuttavia pose a sua volta una condizione. Si sarebbe aspettata un rifiuto, ma quella strana entità rimase in attesa della controproposta, senza perdere il sorriso sulle labbra.
Tayksa sarebbe rimasta al tempio, ma avrebbe impedito a quegli uomini di portare a casa il tesoro. Avrebbe ucciso chiunque avesse tentato di fuggire, e non avrebbe mai permesso a nessun altro di mettere piede in quel luogo dannato.
Incoccò una freccia e i suoi occhi furono oscurati da un'ombra di follia e decisione. Di quella spedizione nessuno fece più ritorno e del Tempio di Baal nessuno s'interessò più, eppure si sa anche le leggende hanno un fondo di verità."

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Khair sbirciava da oltre il muretto di pietra per farsi un'idea precisa della situazione. Dienyah era, o comunque sarebbe presto stato impegnato a combattere i guerrieri. Talisa era ad una ventina di metri da lui, ma non sembrava ancora essersi resa conto della sua presenza o di quella delle due donne che l'avevano seguito.
Aveva in mente un piano; rischioso, ma valeva sempre la pena tentare. Non sarebbe riuscito a portarsi ad una distanza adeguata in breve tempo e forse avrebbe dovuto rischiare di subire qualche colpo, ma non era quella prospettiva a spaventarlo. Temeva di incorrere in un qualche genere di sortilegio lanciato dal Vicario. Aveva visto che cosa era in grado di fare, e non stentava a credere che potesse fare ben di peggio se lo avesse voluto.
Doveva agire in fretta, ed ora che entrambe le donne erano al suo fianco e si erano decise a seguirlo, era pronto a fare la sua mossa.
[Azione - Skill: Return to Dust]

Appoggiò entrambe i palmi delle mani sul muretto davanti a sé e concentrando una piccola quantità di chakra cominciò a lavorare lentamente, erodendo pian piano la roccia di cui era composto, fino a ridurlo ad un mucchio di polvere ai suoi piedi.
Aveva creato un passaggio, piccolo ma comunque in grado di far passare lui e la sua scorta. Sperò vivamente di non aver destato troppo scalpore e passare quasi inosservato oltre l'apertura che aveva creato.
[Stance: Desertwalk]

[Movimento Gratuito 10M: L11 > P10]
Avanzò agilmente sulla sabbia portandosi quanto più vicino a Talisa. Aveva pensato di non arrivarci in tempo, invece ora era li davanti a lui. Il corpo di sua figlia, fragile e già segnato da quell'ardua lotta, cozzava con la fluttuazione biancastra dell'Avatar di Tayksa, stoico, belligerante e innaturalmente calmo.
Nonostante tutta la sua forza di volontà non era preparato a trovarsi faccia a faccia con quella visione. Quale padre avrebbe potuto resistere a quella vista: la propria figlia tramutata in un contenitore per uno spirito straniero e violento, ferita nel corpo e forse ancora di più nell'anima. Aveva pensato di poter fare qualcosa una volta raggiunta. Magari parlandole sarebbe riuscito a convincerla a ritornare in sé, ma ora che si era trovato faccia a faccia con quella "cosa" non era più sicuro. Non era sicuro di nulla.
Indietreggiò, stringendo la spada in pugno con tale forza da far sbiancare le nocche.
[Rapido - Movimento Extra 2.5M: P10 - O11]
Aveva pensato di poterla colpire, di poter fare il suo dovere. Quella non era sua figlia, ma si era reso conto troppo tardi che non sarebbe stato in grado di farlo. Nessun padre ne sarebbe stato capace; forse neppure Deenan il guerriero che secondo la leggenda aveva trafitto la sua stessa figlia per preservarla da un destino di dannazione.
Si rese conto ora di essere in una posizione pericolosa, e di aver messo in pericolo a sua volta le due donne che avevano deciso di seguirlo in quel folle diversivo.
- Talisa, perdonami. - disse mentre cercava disperatamente un modo per uscire da quella scomoda situazione in cui si era ficcato da solo.

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I colpi facevano male, non quanto avrebbero fatto ad un comune mortale, ma cominciavano a diventare fastidiosi ed incessanti. In particolare Dienyah trovava fastidiosa l'insistenza di quella donna che provava ripetutamente a pugnalarlo alle spalle. Certo, riusciva a mandare a segno parecchi colpi, ma nonostante i vari tentativi da parte sua di sbarazzarsi di lei, riusciva sempre a sopravvivere in un modo o nell'altro.
Cominciava ad essere stanco di quella situazione. Loro non erano in grado di comprendere ciò a cui rinunciavano, come non erano stati in grado di capirlo altri prima di loro; solo una persona si era lasciata andare ai propri desideri e alle proprie passioni, molto tempo prima.
A quel pensiero lo sguardo di Dienyah corse all'Avatar. Sorrise vedendo la forma di Tayksa sovrapporsi spettralmente per qualche istante a quella della fragile Talisa. Se tutto fosse andato come doveva presto lei sarebbe ritornata. Si, avrebbe nuovamente calcato quel terreno sabbioso, ed avrebbe riportato il Tempio di Baal ai suoi antichi fasti.
Lui era solo un tramite. Un mezzo di comunicazione tra il Dio e i mortali. Lui era la voce e le parole di Baal. Baal l'Ingannatore.
Non furono i colpi stavolta, ma le parole ad attirare la sua attenzione verso uno dei combattenti. Era quello vestito in modo singolare, con una specie di toga dalle finiture a lui sconosciute. Non si era mai interessato delle usanze ed abiti del mondo terreno, sembravano tutte così sbagliate e inadatte.
- Sei un osso duro per uno della tua stazza. Avevi un aspetto gracile ma è evidente che non hai nulla di naturale. Hai appurato che nessuno di noi ha bisogno dei tuoi sogni per vivere la propria vita, quanto meno quella ragazza. Lasciala andare e toglieremo il disturbo dal tuo territorio. -
Si sarebbe messo a piangere, se non fosse stato assai deplorevole per uno della sua razza e rango. Quelle erano le prime parole sensate che Dienyah udiva da quando aveva dato loro il benvenuto.
Aveva offerto agli stranieri il dono del piacere e dell'ottenere, seppur sotto forma d'illusione, quello che più desideravano, eppure l'avevano rifiutato additandolo come un mostro, un demone e un abominio. Accusato di aver "rubato" Talisa dal suo legittimo genitore, quando era stato lui ad andarsene lasciando la ragazza li da sola.
E lei aveva ascoltato le sue parole. Le aveva capite ed aveva accettato il peso di quella scelta. Non aveva dubbi che si fosse pentita, ma poteva forse biasimarla? Il piacere che cerchiamo non è mai quello che otteniamo.
- Talisa ha accettato di sua spontanea volontà i miei doni, e Baal ha risposto alla sua preghiera concedendole di esaudire un suo desiderio. Lasciarla andare significherebbe contravvenire agli ordini del mio padrone. Non mi aspetto che capiate o crediate alle mie parole, d'altro canto non lo avete fatto in precedenza per principio, ma chiedetevi allora se è davvero giusto interrompere i sogni di qualcuno che dorme solo perché avete paura che si soffochi nel sonno, oppure mandare in frantumi i desideri di qualcun'altro perché apparentemente irrealizzabili. Quando saprete rispondere a questo quesito, avrete fatto un passo in più verso la comprensione dell'universo in cui viviamo. -
Per un istante qualcosa passò sul viso di Dienyah, un'espressione tremendamente umana, molto simile al rimorso e al rimpianto. Di tutte, quella era sicuramente quella che vi sareste meno aspettati di scorgere sul suo volto.
Quando riprese a parlare la voce non era più altezzosa o carica di disprezzo come in precedenza, ma quasi distante, come se non fosse lui a parlare, ma qualcun'altro, intrappolato in quel corpo.
- Ci sono cose in questo mondo che non dovrebbero mai essere scoperte. -
Veloce com'era comparsa quella strana espressione scomparve. Lasciando il posto ad una rabbia crescente.
Nuovi colpi scalfirono la pelle del Vicario. La donna dai capelli bianchi continuava a roteare i pugnali in cerca di un punto scoperto in cui infilarli, anche il pelatone si era mosso ed aveva portato un nuovo duro colpo.

Tuttavia fu un nuovo venuto a dargli più grattacapi.
Aveva scorto quel massiccio uomo armato con una strana arma che non aveva nulla di familiare all'inizio, ma poi lo aveva perso di vista. Da dov'era uscito? Che cosa aveva fatto fin'ora?
Non era tanto la sua presenza ad infastidirlo, quando sentire il crepitio della folgore in cui era avvolta la sua strana arma. Non sapeva come mai, ma provava un'istintiva repulsione per quel suono. Al contatto il corpo di Dienyah fu attraversato da una scarica elettrica che gli fece più male di quanto avesse mai immaginato.
Com'era possibile? Di che cosa si trattava? Com'era in grado quell'uomo di possedere un talento tanto potente da fargli davvero male? Non c'erano segni di bruciatura sul corpo, ma la sensazione era quella di essere avvampato per qualche istante per poi spegnersi istantaneamente.
Doveva correre ai ripari, e farlo subito. Se quell'uomo avesse proseguito a colpire con frequenza con quella tecnica sarebbe rimasto vittima di quegli stolti esseri umani prima di quanto avesse pensato.
Ancora lievemente stordito dalla situazione decise di rinsaldare il legame con l'Avatar prima di decidere che cosa fare.
[Dienyah - Rapido + 10 Chakra - Mantenimento Avatar Summoning]
Non aveva molte carte rimaste a disposizione da giocare. Non aveva mai pensato di trovarsi seriamente in difficoltà contro quel gruppo di umani, tuttavia doveva trovare un modo per sopravvivere. Doveva prendere tempo, e trovare una soluzione ideale al problema.
Innanzitutto decise di ricorrere alla malia di cui era specialista.
[Dienyah - Azione + Rapido - Malicious Whisper]


Nuovamente per un istante avreste udito nella vostra mente le parole suadenti di Dienyah pronto ad offrirvi qualunque cosa.
Tuttavia non era abbastanza, e dato che l'uomo più pericoloso era a pochi passi da lui, il Vicario decise di colpirlo per la prima volta in tutto quello scontro fisicamente.
[Dienyah - Azione - Killer Kick]

Il calcio sarebbe stato diretto a Vanberk, che sarebbe stato spinto contro Jericho poco lontano da lui.


Sfortunatamente per tutti l'Avatar grazie alla seconda ondata rinvigorente avrebbe assunto una forma più definita e minacciosa, riprendendo le sue caratteristiche salienti.
Inoltre avreste visto distintamente riapparire attorno ad essa l'inquietante aura rossastra come in precedenza.
[Avatar - Gratuito - Aura: Malice]

[Avatar -Movimento Gratuito 5M: Q9 > Q8]
Come in precedenza avrebbe rapidamente incoccato tre frecce e le avrebbe scagliate contro i bersagli in vista.
[Avatar - Azione - Skill: Tiple Strife]


Una freccia sarebbe andata verso Vanberk, una verso Khair e una verso Hororo.

DIENYAH - VICARIO DI BAAL

SCHEDA D'OSSERVAZIONE
Tutto ciò che i vostri personaggi osservano e comprendono dell' avversario man mano che la affrontano.

Aspetto: Dienyah.
Essere dall'aspetto umanoide seppur con tratti somatici particolari. Le corna ricurve, la pelle rossa e gli zoccoli al posto dei piedi sono sicuramente dei tratti inusuali, tuttavia per quanto riguarda il resto del corpo appare esattamente come qualsiasi altro essere umano. Non siete in grado di capire se si tratti di un "lui" o di una "lei".
Odore: //
Comportamento: Minaccioso, rabbioso.
Movimento: Nessuno
Rapidità: 5
Potenza: 10
Resistenza Fisica: 20
Resistenza Magica: 35
Immunità: Bleed, Cripple, Burn, ?
Vulnerabilità: Shock, Stun, Elemento: Fulmine (Danno Doppio)
Abilità: ?
Discipline: Terra (?)
Arti segrete: ?
Skill: Malicious Whisper; Avatar Summoning; Earth Spike; Malicious Kiss, Rain of Rocks; Killer Kick

Slot Usati: Azione; Azione; Rapido; Rapido
Slot Rimanenti: //
Status: //
Danno Subito: 70 + 90 + 30 + 20 + 5 + 160 + 80 + 315 + 160 + 120 + 110 = 1160

AVATAR DI TAYKSA

SCHEDA D'OSSERVAZIONE
Tutto ciò che i vostri personaggi osservano e comprendono dell' avversario man mano che la affrontano.

Aspetto: Avatar di Tayksa.
Il corpo di base è quello di Talisa, tuttavia è avvolto da un alone biancastro che ne modifica le fattezze facendola assomigliare all'originale Tayksa. Di tanto in tanto durante i movimenti vedete come l'alone si muova per primo e il braccio di Talisa lo segua poco dopo. Indossa un'armatura da arcieri dell'Impero ed ha in dotazione arco, frecce e pugnali.
Odore: //
Comportamento: Innaturalmente calmo.
Movimento: Q9 - Q8
Rapidità: 5
Potenza: 15
Resistenza Fisica: 0
Resistenza Magica: 0
Immunità: ?
Vulnerabilità: Stun.
Abilità: ?
Discipline: Arcieria (?); ?
Arti segrete: ?
Skill: Aura: Mailce, Skill: Triple Strafe; Stance: Striker, Stance: Windlike, Double Strafe.

Slot Usati: Azione
Slot Rimanenti: Rapido; Rapido
Status: //
Danno Subito: 40 + 20 = 60

Equipaggiamento:
Antico Arco dell'Impero (Danno 20) (Gittata: 40)
Antiche Frecce dell'Impero (Danno 20)
Antica Armatura dell'Impero (Blocca 20)
Antico Pugnale dell'Impero x2 (Danno ??)

"I corpi dei soldati giacevano privi di vita sulla sabbia. Tayksa continuava a tenere l'arco teso e la freccia incoccata mentre suo padre avanzava verso di lei. Nonostante le frecce conficcate nell'armatura, il sangue che colava dalle ferite quell'uomo era ancora in grado di muoversi. Lentamente anche la donna abbassò l'arma, rendendosi conto di quello che aveva fatto. Aveva scelto consapevolmente quella strada, allora perché faceva così male? Non era un male fisico, ma qualcosa di diverso.
Quando l'uomo fu abbastanza vicino l'abbracciò, e in quell'attimo d'esitazione da parte di Tayksa sentì una fretta lama attraversarle il corpo. Con un balzo l'essere caprino che aveva assistito senza dire nulla a tutta la scena fu su di loro, separandoli e concentrando le proprie attenzioni sulla ragazza che sembrava non avere possibilità di sopravvivenza.
Sussurrò alcune parole all'orecchio del Vicario mentre la vita le scivolava via dal corpo. Parole che lui non avrebbe mai scordato."

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Parole, parole e nient'altro che parole. Se erano solamente parole allora, perché facevano così male? Perché riuscivano a turbarlo a tal punto da non essere più in grado di mantenere il suo naturale distacco dal mondo terreno? Inoltre che c'sera quella cosa che continuava a muoversi sotto la superficie del suo essere?
- E tu chi sei, Dienyah, Vicario di Baal? - aveva detto una voce alle sue spalle.
Già, chi era lui? Chi era davvero Dienyah? No, ora non era importante. O forse lo era? Perché non riusciva a rimanere concentrato? Lui era il Vicario di Baal ed era il suo compito accogliere gli ospiti al Tempio, offrire loro quello che desideravano e...
- E tutto questo dolore non sarà servito a nulla perché Tayksa non tornerà, questo non è più il suo posto. Apri gli occhi, Dienyah. - aveva proseguito un'altra voce alle sue spalle.
No, non era vero. Tayksa era stata l'unica a capirlo, a comprendere quale fosse davvero il suo ruolo in quel mondo buio e privo di gioia. Aveva compreso qual'era la verità dietro Baal ed aveva accettato di condividere il suo fardello. Si, per questo lui doveva riportarla qui.
- Ci sono leggi in questo mondo che non dovrebbero mai essere infrante. -
- State zitti! - urlò per un istante perdendo il controllo della propria mente e delle proprie azioni, e quell'istante fu il momento cruciale in cui tutti si mossero per concatenare i loro assalti.
Mentre alcuni guerrieri si ritiravano per riprendersi dagli assalti subiti, due si preparavano a colpire con forza. Dienyah vide il movimento di Karma, ma non riuscì a comprenderne lo scopo, a maggior ragione dopo quel collasso mentale che le domande e quesiti gli avevano scatenato, facendo riaffiorare il suo vero io.
Vanberk si avvicinò cercando di colpirlo al volto con un pugno carico di elettricità, e la vista di quel gancio pericoloso riscosse l'istinto di sopravvivenza del Vicario, costringendolo a reagire spostandosi lievemente. Purtroppo non fu abbastanza veloce e il pugno lo colpì alla spalla mentre ruotava per evitare il colpo. Il suo corpo fu scosso da un tremito, non fisicamente, ma mentalmente doloroso. Con un enorme sforzo di volontà riuscì a toccare il guerriero che gli aveva portato quell'attacco, lasciando fluire una parte dell'energia elettrica che si stava riversando nel suo corpo, sul suo avversario.

Karma colpì con forza il terreno causando un movimento sismico che lo indusse a piegarsi in ginocchio per rimanere stabile. Nonostante non avesse subito danni fisici si sentiva stanco e spossato. Che cosa avevano fatto? No, la vera domanda era, che cosa aveva fatto lui stesso. Perché si era distratto in un momento così importante? Poco male, ora avrebbe rimediato richiamando l'Avatar ai suoi doveri.
Lentamente stava ritrovando la sua lucidità, ma voltandosi verso la posizione in cui avrebbe dovuto trovarsi l'Avatar di Tayksa vide solo un muro di roccia. Quando era stato eretto? Si voltò a guardare i nemici attorno a lui. Nessuno sembrava essere stato colpito da una freccia. Qualcuno era riuscito ad intralciare l'attacco dell'Avatar.
Dienyah richiamò l'energia spirituale nel suo corpo per rinsaldare il legame con l'evocazione spirituale, ma nonostante riuscisse a concentrarla non aveva modo di farla fuoriuscire verso Talisa. Lentamente sentì il legame spezzarsi, e Sentì il gelo della solitudine penetrargli nelle ossa.
Fino a quel momento aveva comunicato telepaticamente con l'evocazione, e lei gli aveva risposto, proprio come avrebbe fatto la vera Tayksa. Quell'improvviso silenzio rischiò di farlo impazzire e perdere ulteriormente il controllo.
Per un istante vi sarebbe parso di udire un tuono per quanto impossibile quell'evento potesse essere. L'espressione di Dienyah sarebbe passata da confusa e arrabbiata a neutra. Improvvisamente qualunque forma di umanità scomparve dal suo volto. Avrebbe potuto sembrare una marionetta per quanto innaturale era quella situazione.
Avreste infine udito una voce risuonare nell'aria. Diversa da quella di Dienyah, più profonda, cupa, malevola. Nonostante le labbra del Vicario si stessero muovendo, quelle parole avevano un tono e un timbro così diverso da non lasciare dubbi sul fatto che c'era qualcun'altro che stava parlando tramite Dienyah.
- Avete rifiutato i doni del mio discepolo. Lo avete attaccato, ferito e lo avete fatto persino dubitare delle sue stesse scelte e decisioni. Che diritto avete di rompere le illusioni altrui? Voi, stupidi, mortali. -
Come mosse da fili invisibili le braccia di Dienyah, che chiaramente non era più in grado di controllare il suo corpo, si mossero tracciando degli strani segni in aria. Lentamente un'aura rossastra avrebbe avvolto il corpo del Vicario, similmente a quella presente in precedenza su Talisa, ma molto più minacciosa.
[Dienyah - Aura: Gift of Baal]

[Dienyah - Azione + Azione - Skill: Body Relocation - N8 > T8]

Avreste visto scomparire Dienyah in una nuvola di fumo rosso per ricomparire una quindicina di metri più indietro.
Era dall'altra parte del muro e stava fissando Talisa.
- Avanti. Ritorna da me. -

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A seguito degli attacchi del gruppo Khair si mosse in avanti, dato che la donna incappucciata aveva in qualche modo creato una parete di roccia che li aveva divisi dal Talisa, e dalle sue pericolose frecce. Era grato alla giovane, ma era anche tremendamente preoccupato per sua figlia.
[Movimento Gratuito: O11 - Q9]
La presenza dell'Avatar era scomparsa e Talisa era seduta con la schiena appoggiata al muro di roccia nel quale erano conficcate tre frecce. Il suo sguardo era perso nel vuoto e la bocca aperta. Respirava, ma non sembrava essere cosciente.
Khair notò le ferite sul suo corpo. Erano state causate in precedenza da quel folle di Dienyah. Senza indugiare oltre l'uomo prese della sabbia e l'applicò sulle ferite come aveva fatto in precedenza con Darina.
Azione - Skill: Cicatrize]

Il contatto con la sabbia fece fremere Talisa che lentamente, forse anche grazie alle cure del padre sembrò riprendere coscienza di sé. Lo abbracciò con forza e trasporto, anche se sembrava ancora confusa.
- Padre. - disse dopo qualche istante staccandosi da lui ed asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. - Io... -
- Lo so piccola. Quel mostro ti ha fatto qualcosa di orribile e io sono qui per portarti via. -
Khair si sarebbe aspettato un'altra reazione d'affetto, invece rimase sconvolto dall'espressione che si dipinse sul viso della giovane. Rabbia e disappunto.
- No! - disse con veemenza. - Quel "mostro" non è quello che tu pensi. Quando la tempesta di sabbia è arrivata e ti ha tagliato fuori dal resto del gruppo i militari lo hanno attaccato prima che potesse dire alcun ché. Si è solamente difeso! -
- Ti ha usata! Devi essere ancora sotto l'influsso di qualche suo sortilegio. -
- Lasciami parlare padre. Io ero rimasta sola e mi ero nascosta dietro l'altare laggiù in fondo. - proseguì indicando una costruzione di pietra sul fondo del tempio. - Avevo paura, ma quando si è avvicinato a me, mi ha parlato con gentilezza e non mi ha detto che non intendeva farmi del male. Non credo abbia tentato di ammaliarmi, altrimenti non avrebbe avuto bisogno discutere con me. -
- E come avresti potuto renderti conto di essere sotto il suo influsso malefico? Potrebbe benissimo averlo fatto e non te ne saresti accorta minimamente! -
- Credo volesse fare qualcosa, ma poi ha desistito. -
- Ti ha usata! Chiaramente non eri in te quando ti abbiamo vista al suo fianco. -
- E' difficile da spiegare, ma cercherò di essere il più chiara possibile. Dienyah non è una cattiva persona. -
Talisa iniziò a raccontare la sua storia. Dienyah le aveva proposto di esaudire un suo desiderio, ma dato che non desiderava nulla e sapeva che suo padre sarebbe ritornato a prenderla chiese solo di non lasciarla da sola e di poter parlare un po'per vincere la paura e la solitudine.
Così Dienyah aveva mostrato un lato più umano e le aveva narrato la storia di Tayksa e di come fosse rimasto colpito dalla forza e passione di quella donna, che tuttavia era morta tra le sue braccia. Mossa dal quel racconto Talisa aveva deciso di aiutarlo, avrebbe desiderato di poter essere come quella donna, anche se per poco. Lui aveva cercato di dissuaderla, ma erano stati interrotti da Baal stesso, che aveva preso possesso del corpo del suo vicario. Lo aveva costretto ad iniziare il rituale, in modo che non solo Talisa diventasse come Tayksa, ma in modo che quest'ultima ritornasse in questo mondo. Quando poco dopo il gruppo guidato da Khair era entrato al tempo ormai la personalità di Tayksa aveva già cominciato a mescolarsi a quella di Talisa, che in preda ad una strana malia aveva detto e fatto ciò che ormai era noto a tutti.
Dienyah in quel frangente era una vittima quanto lei. Era stato Baal a tirare le fila, sempre ed ora continuava a farlo.
- Quello che ti ha fatto è imperdonabile! -
- Non lo ha fatto di sua volontà. Il suo padrone può impossessarsi di lui e costringerlo ad agire. -
- Dovrà comunque pagare. -
- Ha sofferto abbastanza. Conosco un modo per liberarlo da Baal. Mentre ero posseduta da Tayksa ho potuto vedere nei suoi ricordi e scoprire come il Dio riesce a soggiogare il Vicario. -
- Non posso prometterti di salvarlo. -
- Non so se sia possibile salvarlo, ma almeno dargli una possibilità. CHe per una volta possa scegliere da solo la via da seguire. -
Talisa avrebbe poi spiegato che sull'altare e nel tempio c'erano delle rocce in cui erano incastonate delle pietre trasparenti. Quelle erano delle chiavi di volta, i collegamenti tra questo mondo e il regno di Baal. Senza quelle, il Dio non sarebbe più stato in grado di manifestarsi.
Il viso di Talsia sbiancò mentre ad una decina di metri da lei prendeva forma in una nuvola rossastra un Dienyah dall'area minacciosa e pericolosa. La stava chiamando, le diceva di tornare da lui. Era Baal.
Khair si mise in posizione di combattimento, ma esitò ad attaccare. Che cosa doveva fare? Se fosse stato per lui avrebbe ucciso su due piedi quel mostro di Dienyah, ma se quello che Talisa diceva era vero allora la loro priorità era anche quella di impedire a Baal di manifestarsi in questo mondo. Che cosa ne sarebbe stato in quel caso dell'essere caprino? Avrebbe proseguito ad attaccarli o si sarebbe docilmente ritirato?
Che cosa doveva fare? Cercò con lo sguardo i mercenari che aveva assoldato, cercando in qualche modo di trovare una risposta alla sua domanda.

DIENYAH - VICARIO DI BAAL

SCHEDA D'OSSERVAZIONE
Tutto ciò che i vostri personaggi osservano e comprendono dell' avversario man mano che la affrontano.

Aspetto: Dienyah.
Essere dall'aspetto umanoide seppur con tratti somatici particolari. Le corna ricurve, la pelle rossa e gli zoccoli al posto dei piedi sono sicuramente dei tratti inusuali, tuttavia per quanto riguarda il resto del corpo appare esattamente come qualsiasi altro essere umano. Non siete in grado di capire se si tratti di un "lui" o di una "lei".
Odore: //
Comportamento: Innaturale, posseduto.
Movimento: N8 - T8
Rapidità: 5
Potenza: 10
Resistenza Fisica: 20
Resistenza Magica: 35
Immunità: Bleed, Cripple, Burn, ?
Vulnerabilità: Shock, Stun, Elemento: Fulmine (Danno Doppio)
Abilità: ?
Discipline: Terra (?)
Arti segrete: ?
Skill: Malicious Whisper; Avatar Summoning; Earth Spike; Malicious Kiss, Rain of Rocks; Killer Kick; Aura: Gift of Baal; Body Relocation

Slot Usati: Azione; Azione; Rapido [Blocato] (2); Rapido [Bloccato] (2)
Slot Rimanenti: //
Status: //
Danno Subito: 70 + 90 + 30 + 20 + 5 + 160 + 80 + 315 + 160 + 120 + 110 = 1160