Koshiro se ne stava sul molo ad osservare il mare scuro come il cielo, rischiarato solamente dalla luna.
Le onde basse s'infrangevano sulla pietra, il rumore scaturito lo aiutava a distrarsi dai suoi pensieri: aveva un bivio davanti a se, ma non voleva percorrere nessuna delle due vie.
Nonostante fossero appena le dieci di sera nel porto regnava una calma irreale a causa dell'evacuazione di massa: tutti avevano paura di quel mostro apparso nei mari qualche giorno fa e Florentia sarebbe stata la sua prossima tappa... o almeno così credevano i suoi abitanti.
Della città piena di vita di una settimana fa non rimanevano che saracinesche chiuse e strade deserte e forse tra qualche giorno non ci sarebbe stata più nemmeno la città; Koshiro inorridiva al pensiero di perdere definitivamente quel luogo a causa di uno stupido mostro e desiderava ardentemente unirsi alla squadra di "soppressione", non solo per salvare il luogo dove vivevano le sue prostitute preferite, ma voleva a tutti i costi aggiungere un altro mostro leggendario alla lista di creature soprannaturali uccise.
Tutto sembrava perfetto: finalmente poteva combattere contro un mostro degno delle sue abilità e nel sconfiggerlo avrebbe salvato innumerevoli vite, oltre a ricevere un lauto compenso. Tuttavia c'era qualcosa a rovinare lo splendido quadro dipinto nella sua mente.
Aiutare l'Impero o perdersi la caccia del secolo...Per quanto amasse mettersi in mostra e nuove sfide stimolanti, c'erano di mezzo sempre gli imperiali: non li odiava più da ucciderli a vista, ma non voleva avere nulla a che fare con loro, evitava di incrociarli per strada se poteva.
Certe cicatrici non si rimarginano mai.Poteva risanare ferite mortali in poco tempo, ma i ricordi della guerra non glieli poteva togliere nessuno dalla sua mente. La fama e le vite degli abitanti di Florentia erano abbastanza per calpestare la memoria dei suoi vecchi amici e del suo villaggio natio?
Aveva smesso di credere di essere nel giusto da molto tempo e le missioni portate a termine per il bene del villaggio non erano altro che spregevoli stermini agli occhi di una persona comune, tuttavia era l'unico luogo degno di essere chiamato casa e lì vi erano tutti i suoi amici... cosa avrebbero pensato di lui se avesse accettato l'incarico da parte degli stessi imperiali che un tempo aveva giurato di combattere?
Sferrò un sonoro pugno a terra.
Come poteva fare la cosa giusta senza sputare sul suo retaggio?
...
Ad osservare da lontano la folla di persone accalcata intorno all'unica imbarcazione vi era un uomo incappucciato e ammantato in un mantello nero, non si curò delle guardie imperiali intente a mandar via i curiosi o chi non fosse all'altezza del compito, superando due guardie che lo volevano afferrare con un movimento fluido e fulmineo e mischiandosi velocemente tra gli avventurieri.
Seguì il solito discorso di "incoraggiamento" tipico degli imperiali, sortendo l'effetto sperato e riducendo il numero di palle al piede... purtroppo rimase un gruppo talmente sparuto da impedire a Koshiro di potersi nascondere agli occhi dell'imperiale.
Non siete buoni nemmeno come copertura...Lanciando un'occhiata di disprezzo verso chi si era tirato indietro all'ultimo momento, da un canto non poteva biasimarli, non tutti potevano essere forti come lui.
Guardiamo il lato positivo: meno cadaveri sulla coscienza.Badare ad un gruppo di persone così numeroso sarebbe stato impossibile, specialmente se nemmeno loro erano sicuri delle loro capacità.
Sarebbe stato sotto lo sguardo degli imperiali, ma non avrebbe proferito parola, cercando di evitare qualsiasi contatto con loro; avrebbe voluto provocarli e metterli in ridicolo per non essere in grado di risolvere quel problema senza aiuto esterno, ma non voleva aggravare la sua posizione, dopotutto non aveva accettato l'incarico ufficialmente e si trovava lì di sua iniziativa. Era un imbucato e sperava che lo lasciassero in pace, visto il numero ristretto di persone con le palle... tra di questi vi erano anche due bei bocconcini, ma avrebbe evitato di importunarle, non era lì per fare nuove conoscenze.
Sarebbe rimasto in silenzio finché la barca non sarebbe salpata e non si curò delle parole del capitano, una volta abbastanza lontano si sarebbe tolto il cencio dalla spalle e rivelato il viso; contrariamente al solito non era vestito in maniera casual, ma indossava un abito tradizionale orientale interamente bianco, segno che aveva preso seriamente la situazione.
Si sarebbe avvicinato a Davmorn (prima ignorato) e gli porse la mano, non avrebbe sfoggiato un sorriso di circostanza, ma la sua solita faccia seria.
Scusa se prima non ho ricambiato, ma non sono esattamente "ben voluto" dagli imperiali.La sua situazione era più complicata di così, ma sarebbe bastato a spiegare il comportamento elusivo di prima; non avrebbe voluto annoiare nessuno con i suoi tascorsi personali con gli imperiali e non ce ne sarebbe stato il tempo in ogni caso.
Cominciò a piovere e il vento aumentò d'intensità portandoli più velocemente verso la tempesta, il ponte nave si riempì d'acqua e divenne estremamente scivoloso; un combattente esperto non sarebbe mai caduto, ma non poteva correre come se fosse nulla.
Nemmeno il chakra è in grado di aiutarmi più di tanto.Osservò i marinai ed il capitano gestire la nave con estrema maestria, riuscendo a domare persino un'onda anomala ed evitando che l'imbarcazione si ribaltasse; in quel momento lo stesso Koshiro perse un attimo la compostezza e credette di essere scagliato in mare, dovette aggrapparsi con l'intero braccio ad una robusta corda vicino al bordo della nave.
Quando la nave tornò parallela alla superficie del mare, Koshiro si guardò attorno e prima ancora dell'imprecazione del capitano vide l'enorme testa serpentina che torreggiava sopra la nave; spalancò la bocca per la sorpresa: era più grande di quel che si aspettava. Come se non bastasse pochi secondi dopo ne emerse una seconda e poi una terza.
Non era solo uno?Il grido di un'altra persona destò lo spadaccino dallo stupore e vide la coda di quella bestia abbattersi sulla nave e lanciare una persona fuori dalla nave: subito il suo sguardo volò verso i quattro avventurieri, ma a quanto pare nessuno era stato così sprovveduto da essere colpito. Si sarebbe voluto buttare in acqua per salvare quella persona, purtroppo non era un buon nuotare e se anche lo fosse non c'era possibilità di ritrovare un uomo in mezzo alle onde di una tempesta.
Ritrovò la calma e si spostò vicino al cannone allineato con la coda per dare il suo contributo: aveva preso la situazione troppo alla leggera e non era stato pronto a reagire per salvare la vita di quel povero marinaio, non si sarebbe perdonato se qualcun'altro ci avesse rimesso la pelle davanti ai suoi occhi.
[Posizione I13]
Davmorn aveva già preso l'iniziativa e aveva sparato un arpione da uno dei cannoni, da parte sua Koshiro aveva pensato di fare lo stesso, tuttavia prima di farsi prendere dall'entusiasmo era meglio capire come avrebbe reagito l'hydra; per il momento assunse solamente una posizione difensiva e si sarebbe assicurato di bloccare più attacchi possibili dalla creatura... sempre se fosse in grado di farlo.
[Stance: Boei]