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.NECROPOLIS II
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest II
Alla domanda di Yves, Brann fu indotto a guardarla con uno sguardo strano, un misto indecifrabile di emozioni cupe e preoccupazione. Yves..
Avrebbe continuato, ma il rachitico sacerdote parlò di nuovo, echeggiando con la propria voce gracchiante come un fulmine che squarcia il cielo. Brann, il tuo puerile tentativo di salvare i tuoi amici è tanto palese quanto patetico. Non c'è sempre una facile via di uscita, Cacciatore. Hai trascinato i tuoi compagni quaggiù a causa del tuo egoismo e adesso dovrai assumerti il peso della tua stupidità. Per colpa tua rimarranno segregati nella Necropoli per sempre.
Come un macigno quell'ennesima condanna si sarebbe schiantata su tutti i presenti, Brann era sul punto di protestare ancora una volta ma questa volta intervenne la donna a vostro favore, insperatamente aggiungerei.
A che serve tutta questa crudeltà? Si voltò verso gli altri due membri dello stesso consiglio, la dama, non nascondendo una certa preoccupazione. Morte reclama vendetta, dovremmo ormai averlo imparato sulla nostra pelle dopo tutti questi anni. Questi guerrieri di fronte a noi, scomparsi da un momento all'altro nel gelo di queste terre, potrebbero solo alimentare altra animosità. Che faremo quando familiari, amici, amanti giungeranno fin qui in cerca di spoglie e risposte? Rinchiuderemo anche loro? Finiremmo in una spirale senza fine di morte e vendetta, mettendo a rischio l'intera Necropoli.
E' sufficiente. Tuonò il Capo che manteneva il proprio regale contegno, interrompendo entrambi i suoi colleghi. Il silenzio calò nella sala mentre gli altri due si ricomponevano e Brann sembrava mantenere il fiato sospeso. Era chiaro che il capo stava per decretare il loro destino, in maniera definitiva.
Brann. Si rivolse proprio al Cacciatore, osservandolo dall'alto della propria posizione sopraelevata. Senz'altro hai agito inconscienemente e per questo dovrai subire una pena. Se è il potere della necropoli ciò che anelavi, tale potere otterrai. Avrai tutta l'eternità per padroneggiarlo, confinato tra queste mura sotto stretta sorveglianza.
Spostò lo sguardo, per guardare i nordici. Voi varyag siete onesti, secondo il mio giudizio. Siete liberi di andare, ma non fino a quando non avremo deciso cosa fare con la vostra compagna di Arcadia.
Guardò infine proprio Yves, sospirando. Mi dispiace miss Canterra, ma le sue affiliazioni sono pericolose e dobbiamo accertarci che lei non rappresenti un pericolo per la Necropoli in un prossimo futuro. La scorteremo nella cella della generale imperiale così che potremo capire che relazione c'è tra voi e se esiste qualche particolare che non avete ancora rivelato.
A tale ultimo verdetto, gli altri due membri si ridimensionarono consci che non ci sarebbe stato appello possibile. Brann a sua volta abbassò il capo, accettando un destino a quanto pare previsto dal cacciatore e di sottecchi cercò lo sguardo di Yves, facendo un cenno affermativo quasi impercettibile come a suggerire alla donna di accettare di buon grado tale decisione. Era chiaro che l'incontro con Grayon comportava una situazione piena di incongnite e potenzialmente pericolosa, tuttavia Brann ora sembrava meno nervoso sebbene rimanesse teso e cercò di trasmetterlo anche all'arcadiana.
Dopo aver udito le vostre reazioni, il capo del consiglio fece un cenno, le placche metalliche della propria armatura emisero bagliori opachi mentre si muovevano sotto quei flebili raggi di luce diretta che illuminavano i tre mentre le guardie dell'ingresso si avvicinarono agli avventurieri, sferragliando con le pesanti corazze e le alabarde sul pavimento di marmo. Scortate i due Varyag nel loro alloggio, confido nel fatto che collaboreranno e non ci sarà bisogno di ulteriori raccomandazioni.
Scorterò io stessa i nordici. Ho notato una certa tensione, sono sicura di riuscira a calmare i loro animi in vista del loro imminente ritorno a casa. Rispose la donna senza particolare malizia. Tale affermazioni fu colta come un invito a maggiore prudenza da parte del più anziano del consiglio che acconsentì a tale osservazione.
D'accordo, Marlenee. Li affido a te. Rispose il capo acconsentendo. La donna quindi, per la prima volta, si mosse dalla propria posizione di fianco al resto del consiglio, avvicinandosi ai quattro. Il suo sguardo si posò su Ukon e Giancarlo, facendogli cenno con la mano di seguirla.
Continuò il suo avanzare elegante oltre loro, verso la porta. Seguitemi guerrieri. Avrebbe atteso che loro la seguissero quindi, per poi accompagnarli fuori la sala, percorrendo la stessa strada per la quale erano venuti.
Di fronte all'anziano e al sacerdote ora rimanevano Yves e Brann, oltre le due guardie alle loro spalle. Brann, tu verrai con noi e l'arcadiana nella cella del generale imperiale. E' essenziale sia presente anche tu, in modo che possiamo far chiarezza su tutta la faccenda.
Quindi anche i due membri del consiglio si mosserò, muovendosi verso la propria sinistra. Le due guardie armate affiancarono l'arcadiana e il cacciatore, invintandoli a seguire i due anziani. Il sacerdote continuò a guardare diffidente entrambi gli avventurieri, diventando improvvisamente taciturno dopoil verdetto del capo del consiglio.
Vi sareste mossi verso una zona molto buia dello stanzone. Il sacerdote superò il capo del consiglio, come se sapesse già il compito che gli toccava. Si muoveva nell'oscurità con la stessa scioltezza di chi si muoveva alla luce del sole, avvicinandosi alla parete e afferrando qualcosa. Di lì a poco una flebile fiamma avrebbe illuminato i dintorni rivelando una torcia nella mano del sacerdote che vi avrebbe permesso di muovervi con meno difficoltà. Sulla parete vicino c'era una porta che il sacerdote aprì facendovi passare l'Anziano, poi passando egli stessa a propria volta. Sarebbe toccato quindi a Brann e Yves con le guardie che chiudevano la fila.
Vi sareste ritrovati in una specie di corridoio non molto largo che proseguiva rettilineo per un bel pò, non un rumore se non quello delle armatura tintinnanti e dei passi sulla fredda pietra. Avrebbero svoltato diverse volte per quei cunicoli, dando l'impressione di trovarsi in una specie di labirinto. Poi il sacerdote avrebbe armeggiato con un altra porta, che stavolta diede in un ambiente più illuminato e ampio. Si sarebbero ritrovati in una sorta di balcone con parapetto a destra. Un balcone che era comunque un lungo corridoio che avrebbe condotto all'altra estremità, dove c'era l'ennesima porta.
Mentre si attraversava la balconata, dando un occhiata oltre il parapetto, ci si sarebbe resi conto di essere ad una trentina di metri di altezza dal suolo. Guardando in alto era possibile osservare l'oscurità della volta della grotta mentre in basso c'erano dei mausolei simili a quelli costruiti per le tombe delle persone importanti. Tuttavia guardando meglio, in quella rete distribuita in maniera squadrata come nei cimiteri, erano presenti luci di torce e luminari, oltre che un attività vivace di persone degne di una vera propria città. Era quello il popolo della Necropoli, nascosto nel cuore della montagna a condurre una vita di segregazione?
C'era poco tempo per comprenderlo davvero, perché il corridoio sarebbe terminato e il gruppo si sarebbe immesso in un altro corridoio chiuso proseguendo il loro cammino.
Dopo un pò sarebbero giunti in una struttura più ampia e decorata, simile alla sala dove si era tenuto il primo incontro. Un altra porta immensa si stagliava di fronte a voi, altre quattro guardie armate pesantemente sorvegliavano il luogo. Il Capo del Consiglio ordinò ai guardiani di consentire l'ingresso e questi armeggiarono presso l'ingresso, aprendo poi l'uscio permettendo il passaggio dei sei.
Un altro ambiente più lungo che largo si aprì di fronte a loro. Sulla sinistra c'era solo un ampia e altissima parete con diverse torce a puntellarla. Sulla destra invece c'erano tre piani di balconate, ognuno di essi con delle porte in ferro ogni dieci metri, porte che lasciavano intendere che quelle stanze dovevano essere una sorta di celle.
Il sacerdote e il Capo del consiglio fecero strada, dirigendosi verso una porta in particolare, uguale alle altre. Essi si avvicinarono a questa, ordinando all'ennesimo guardiano di aprirla. A questo punto, quando la porta fu aperta, il Capo del consiglio si voltò verso le guardie. Attendete qui fuori voi due, e che nessuno entri nella cella fino a quando non avremo finito.
Detto ciò, fece cenno a Brann e Yves di entrare, questa volta per primi, mentre lui e il sacerdoti vi avrebbero fatto il loro ingresso per secondi. Improvvisamente però il rachitico si fermò sull'uscio, rivolgendosi al più anziano. Ehseimr, chiedo il permesso di potermi allontanare per qualche minuto. Ho notato qualcosa che ha attirato la mia attenzione poco fa durante il tragitto fin qui. Spiegherò dovutamente al mio ritorno, ma al momento è qualcosa che richiede il mio immediato intervento.
Il Capo inizialmente interdetto per via di quella strana richiesta, acconsentì senza darvi troppo peso. D'accordo Merusam, non è strettamente necessario che anche tu presieda all'interrogatorio. Fai ritorno il prima possibile, graditamente assieme a Marlenee in modo da concordare una decisione definitiva per questa faccenda.
Il sacerdote quindi si allontanò rapidamente dopo aver mimato un saluto col capo mentre il più Anziano seguì Brann e Yves, facendo a sua volta ingresso nella stanza chiudendo la porta in ferro dietro di sè.
Una stanza quadrata incavata nella pietra si sarebbe presantata ai loro occhi, illuminata da numerosi luminari e lampade ad olio. Nella parete in fondo, sarebbe saltata subito agli occhi, c'era una persona vincolata in qualche modo al muro con le braccia di poco larghe lungo i fianchi. Il corpo era sorretto da fasce metalliche che passavano sotto le braccia e ne costringevano anche i fianchi. Le gambe a loro volta erano vincolare al muro da ceppi.
Avreste riconosciuto la chioma rossastra di Grayon riversa di fronte al viso e al busto a causa del capo basso. Sembrava priva di sensi. Sveglia, generale. Abbiamo bisogno di interloquire con te. Tuonò il Capo del consiglio, per nulla impietosito dallo stato in cui era tenuta la donna.
Non ci fu un immediata risposta, forse qualche mugugno flebile prima che la donna alzasse il capo e vi osservasse. I capelli scivolarono di poco ai lati del viso, continuando a coprirlo per buona parte. Avvicinandovi avreste notato che sulle braccia e le gambe scoperte erano presenti segni di sferzate e lividi. Indossava degli abiti in pelle che ne coprivano il busto, maniche corte sulle braccia e le gambe solo a metà coscia.
C'è una persona per te. La donna di arcadia ha riferito di conoscerti e di poter garantire in qualche modo per te e per se stessa. La conosci? Chiese il Capo, senza dare a Yves o Brann ancora possibilità di parlare.
Grayon mosse il capo, era scossa da un leggero tremolìo. Il suo sguardo, dietro a qualche ciuffo di capelli, si soffermò su Yves e dopo qualche secondo annuì, senza però rispondere.
Molto bene. Rispose il Capo, rivolgendosi quindi a Yves. Avevi detto di voler parlare con il generale. Puoi parlare adesso, sono qui per ascoltare cosa hai da dire.
La donna ricondusse Ukon e Giancarlo alla porta che dava verso l'esterno senza dire molto. Era una figura molto esile ma comunque alta quasi al pari dei due nordici. Era vestita di un abito velato bianco che ne lasciava intravedere le linee longilinee e femminili. La pelle era candida e liscia come marmo a contorneare un viso incantevole se non fosse per le cornee completamente bianche senza pupille.
Una volta all'esterno, la luce del giorno vi avrebbe provocato un certo fastidio dopo essere stati tutto quel tempo nell'oscurità del mausoleo. Se aveste avuto una certa memoria della strada per la quale siete arrivati, probabilmente vi sareste diretti a destra instintivamente, ma la donna invece svoltò a sinistra dirigendosi verso una strada da voi non percorsa precedentemente.
Seguitemi, non fate domande. Disse la donna mostrando poca volontà di aspettare eventuali indugi. Vi avrebbe condotto giù per il sentiero costeggiato dalle due pareti montuose che ne limitavano la visibilità su tutti i lati. Avreste camminato per un centinaio di metri, fino a quando Marlenee del consiglio vi avrebbe intimato di fermarvi. Poco più in là c'era una guardia al di fuori di una specie di capanno in legno incavato nella roccia.
Essa si diresse verso l'uomo dopo avervi indicato di aspettare lì, fuori dal campo visivo della guardia. Si avvicinò ad essa, a circa 30 metri da voi, conversando brevemente con essa e probabilmente toccandole la spalla o qualcosa del genere. Dopo qualche secondo di conversazione, avreste visto la guardia crollare a peso morto a terra e la donna farvi cenno di avvicinarvi in fretta.
Una volta che Ukon e Giancarlo si fossero avvicinati, avrebbe rivolto loro. Non c'è molto tempo, questo che ho fatto potrebbe già avermi compromesso irrimediabilmente. Sappiate che sono dalla parte di Brann e che il vostro amico sta facendo tutto il possibile per salvare la vostra vita e quella della vostra amica arcadiana. Tuttavia finchè non sarete tutti fuori dalla Necropoli, nessuno di voi è davvero al sicuro.
Si chinò sul corpo della guardia a terra. Respirava ancora, sembrava tipo svenuto. Sottrasse un mazzo di chiavi alla stessa e la porse a Ukon. Lì dentro ci sono le vostre armi. Prendetele assieme all'equipaggiamento dell'Arcadiana. Muovetevi rapidamente giù per questo sentiero, non dovreste incontrare nessuno fino al raggiungimento di una rientranza nella roccia. Ho predisposto già in anticipo che le guardie preposte alla sua sorvegianza non si presentino troppo presto. Raggiungete la rientranza il prima possibile, vi condurrà molto vicino al luogo dove si trovano Yves e Brann.
La donna nel dare quelle spiegazioni continuò a mantenersi guardinga, controllando che nessuno arrivasse e vi vedesse. Quindi, con la stessa fretta, si allontanò rapidamente tornando da dove eravate giunti.
Se foste entrati nel capanno, avreste trovato un ambiente piccolo in cui erano tenute conserve alimentari e carni a esiccare. In un angolo della stanza erano presenti le vostre armature e armi, assieme a quelle di Yves e uno spadone, probabilmente quello di Brann.
Edited by Ryuk* - 2/11/2016, 15:44. -
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A dire il vero, se Ukon si fosse trovato nella posizione di quei tre giudici inappellabili, probabilmente avrebbe adottato lo stesso atteggiamento del sacerdote più irrequieto, quello che proponeva di farli sparire dal mondo e non farli mai più uscire dalla Necropoli. O forse avrebbe anche fatto di peggio: si, conoscendolo avrebbe torturato tutti e tre per cavargli fuori qualche informazione in più. Quei tre personaggi inquietanti tuttavia si rivelarono più saggi e lungimiranti di quello che si poteva immaginare ad un primo impatto. Soprattutto si dimostrarono essere vaygr con un raziocino probabilmente molto sopra la media. Alla fine il verdetto fu alquanto soddisfacente per gli avventurieri che avevano osato sforare nel loro territorio. Ukon sperava solo che Yves avrebbe continuato a tenere un profilo basso e sottomesso per quanto sottostare all’autorità altrui non fosse mai piaciuto nemmeno al pelato nordico: la loro liberazione dipendeva tutto da lei e da quello che avrebbe detto a quel generale. Era un peccato che non avessero lasciato andare anche lui a parlare con quella lì.
Dunque vennero divisi e lui e baffo seguirono la stangona bionda che faceva loro strada. Era indubbiamente un gran bel pezzo di donna, la tipica donna di Vaygrjord dal fisico tonico, slanciato e dai colori chiari. I suoi movimenti erano sinuosi ed il velo trasparente con cui vestiva non lasciava troppo spazio all’immaginazione: sembrava una dea. Probabilmente in vita era ancor più attraente e “calda”, infondo quel corpo apparentemente tanto giovane e fresco poteva essere solamente una copertura ad un cadavere in decomposizione, ma questi erano solamente fugaci pensieri nella testa di un uomo che forse non saggiava il corpo di una donna da un po’ troppo tempo.
Non erano solo i pensieri di natura sessuale ad invadere la mente del nordico mentre camminava a testa bassa seguendo quella biondona, anzi, vi era per lo più l’amara constatazione di come per una volta la sua forza bruta non fosse servita assolutamente a nulla. Glielo avevano detto: “prima o poi verrà il giorno in cui sarai sormontato da qualcosa persino più grosso di te e capirai da solo che se proverai a far uso esclusivamente dei tuoi muscoli perderai la vita in maniera sciocca ed insensata”. Quante ne sapeva quel vecchio. Scosse la testa. A ripensarci si sentiva uno sciocco per non avergli creduto sin da subito, ma infondo Ukon era così: aveva bisogno di sbattere la testa contro le cose per farsele entrare dentro. La Necropoli era un luogo troppo imponente per provare ad uscirne con la forza, per una volta si era sentito impotente e quasi schiacciato dalla situazione che si era creata. Tuttavia allo stesso tempo era anche soddisfatto del modo in cui si era riuscito a controllare e di come fosse riuscito a dosare le parole e ad esprimere i suoi concetti sebbene non avesse ottenuto tutte le informazioni che desiderava. A volte le giuste parole possono lasciare un segno maggiore di un pugno scagliato a tutta forza.
E a proposito di informazioni, questa spedizione sicuramente li lasciava con più interrogativi che risposte. Preso atto che gli abitanti della Necropoli non avevano nulla a che fare con l’Impero, restava ancora da comprendere da dove fosse uscito fuori il drago e cosa nascondeva Brann. Per adesso comunque era bene pensare a salvare la pellaccia prima di trovare una risposta a codesti interrogativi. Invece, cercando quanto più possibile di essere garbato, si rivolse alla donna, spezzando il silenzio tombale di quei cunicoli.
Devo ammettere che a differenza di quanto si possa pensare la vostra longevità non vi ha reso persone sadiche e prive di raziocinio, anzi, al contrario vi è molta saggezza, scrupolosità e lungimiranza nella vostre parole e nei vostri atteggiamenti. Molte delle leggende che aleggiano su questo luogo sono sbagliate.
Era un’amara constatazione. Si sentiva un privilegiato ad aver messo piede in un posto tanto leggendario quanto introvabile. Una forte luce colpì il suo volto, tanto che dovette mettersi una mano a protezione del viso per creare un po’ di ombra. Quello non era di certo il dormitorio ove si era svegliato, ma anche volendo non avrebbe potuto tornare indietro. Quello che successe di li a poco fu qualcosa di spiazzante. Ukon osservò tutto con sguardo serio e guardingo, ma non osò intromettersi in nulla.
Che cosa significa tutto questo!? Che cosa nasconde Brann e come facciamo ad essere sicuri che questa non sia una trappola?
Cercava di contenere quanto più possibile il tono della voce ma la tensione era chiaramente visibile su quel volto contratto ed in quegli occhi spalancati. Ormai non sapeva nemmeno più cosa pensare, persino il suo istinto era confuso. Poteva davvero fidarsi di quella donna? Che cosa vi era dietro a tutto questo? E anche se avessero raggiunto Brann e Yves che cosa avrebbero ottenuto se non risvegliare l’ira di tutti gli abitanti della Necropoli? Guardava il baffo cercando un’intesa, ma soprattutto guardava quella donna in attesa di una qualche spiegazione.. -
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Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IILa rossa gradualmente sembrò riprendere piena coscienza, il capo fu sollevato stancamente fino a portare il volto in posizione completamente dritta, sebbene dovette essere piegato lievemente di lato a causa dell'evidente stato di debolezza. Ascoltò in silenzio Yves e quando questa ebbe finito di parlare, Grayon tacque ancora spostando lo sguardo adesso su Brann, poi di nuovo sull'arcadiana e infine sul capo del consiglio.
La bocca rimaneva chiusa ma lo sguardo era vivace, sembrava star valutando la situazione. Alla fine la sua attesa si concluse in una specie di sguardo inconcludente, mentre riabbassava il capo inespressiva. Allora era vero, hanno preso anche voi, allora. Commentò freddamente, il suono della sua voce udito per la prima volta poteva risultare strano, quasi fuori contesto.
Yves... cosa vuoi da me adesso. Qual è il motivo di questa visita... Continuò a dire con tono stanco ed esasperato, quasi sentore di una rassegnazione ormai accettata.
A te non hanno messo catene, probabilmente sei riuscita a far valere le tue doti diplomatiche persino con questi... mostri. Risollevò il capo, un lato della sua bocca era tirato per via del sarcasmo che impregnava la sua voce. Hai barattato la tua libertà in cambio di questa conversazione? Speri di farmi confessare colpe che non ho? Anche tu credi alle illazioni di questi spettri?
La rabbia latente adesso risultò evidente, anche se mancava della forza d'animo adatta a farla esplodere. Era lì, inchiodata praticamente al muro, i ceppi in metallo che ormai avevano lasciato segni sul corpo femminile assieme ai lividi e alle ferite. La Necropoli era riuscita a piegare in fretta l'animo battagliero di quel generale, forse nella previsione di anni e anni di prigionia eterna che la sua pena poteva prevedere.
Nessuno incolpa nessuno, generale. Brann ancora una volta infilò, cercando di evitare che la situazione si inasprisse fin da subito e quella conversazione terminasse prima ancora di risultare utile in qualsiasi modo. Se sei arrivata dove sei, sono sicuro che il cervello lo sai far funzionare bene. Qualsiasi Varyag tra queste terre vi avrebbe attaccato, considerandovi nella maniera più ostile possibile. Quanto più gli abitanti di questa città, che si guardano persino dai loro stessi fratelli. Il tuo risentimento non è..
Il mio cervello funziona più che bene, cacciatore! Lo apostrò secca l'imperiale, interrompendolo. Un gruppo di guerrieri Varyag ha rovesciato una valanga su degli avversari inermi! So bene che sai cosa significhi, nessun guerriero figlio di Vaygr si ridurrebbe a simili meschinità per sopraffare un avversario. Si sarebbero bensì tuffati a testa alta per farci assaggiare le lame delle loro asce, ululando sui nostri corpi senza testa, andiamo ma di cosa stiamo parlando!
Guardò fisso Yves per qualche istante, gli occhi sbarrati e le narici dilatate. Qui sta succedendo qualcosa di strano e sono convinta che i nostri spettri qui ne sono i responsabili, altrimenti perché salvare dalla neve e poi imprigionare a vita dei prigionieri? Se avessero davvero voluto metterci a tacere per sempre quaggiù, ci avrebbero lasciati sommersi nella neve. No, il loro obiettivo era eliminare ogni prova, per poi torchiarci e torturarci quaggiù per capire quanto avessimo già scoperto dei loro loschi piani!
Il Capo non rimase oltre in silenzio, facendo qualche passo avanti e superando Yves e Brann, arrivando più vicino a Grayon. Queste accuse sono ridicole. Noi non torturiamo nessuno, non siamo mostri inumani. Tu stessa hai cercato di evadere dalla tua cella ripetute volte, ferendo gravemente i miei uomini, le ferite sul tuo corpo non sono altro che una conseguenza della tua poca collaborazione.
*SPUT* Collaborazione un cazzo! Ringhiò il generale dopo aver sputato sull'armatura del capo del consiglio. Non collaboro con mostri come voi che cospirano contro l'impero creando abomini come quel drago! Se è collaborazione quella che sperate di ottenere da me, vi risparmio la fatica e vi consiglio di uccidermi subito perché non l'avrete da me, nè ora nè tra cent'anni!
Nel mentre, durante quello scambio di battute tra il capo del consiglio e Grayon, Brann aveva rinunciato all'idea di parlare con Grayon vedendo il suo atteggiamento ostile, ma verso la fine cercò lo sguardo di Yves, facendole un cenno di intervenire prima che la situazione sfuggisse completamente.
Prima di andare via, la donna si voltò verso Ukon, che aveva espresso i suoi dubbi in preda alla confusione più totale. Non c'è tempo per spiegare, ma sono sicura che dentro al tuo cuore tu sai già la risposta. Il sangue che vi lega, questo è ciò che non potrà mai mentirti.
Il sangue, diceva. Un Vaygr sapeva cosa voleva dire. Non implicava solo semplici legami di parentela o nazionalità. Era il sangue che insieme avevano versato in battaglie passate, il sangue dei nemici che solo insieme avevano battuto. Il sangue era un sigillo sacro per i Varyag, un sigillo che nessun vero Varyag avrebbe tradito.
Ora, era chiaro a Ukon come a chiunque altro che Brann non era più un semplice Varyag, già da prima che l'impero stravolgesse le loro vite. Dedito alla caccia, alla solitudine e al desiderio di conoscenza più che alle faide e alle guerre, si era sempre distinto dai suoi fratelli ma non per questo era mal visto. Non si era mai tirato indietro da nessuna battaglia se era un amico a richiederne l'aiuto e il suo valore era indiscusso tra i membri del suo clan. Ukon sapeva tutto questo, ora doveva solo decidere se i cambiamenti che aveva visto nel suo amico fossero tali da fargli dimenticare il legame di sangue che lo vincolava.
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Il sangue. Abbandonò lo sguardo accigliato e grottesco, scaricò la tensione distendendo i muscoli e lasciando quella posizione ricurva quasi fosse una bestia in procinto di ruggire. Si rimise lentamente in posizione eretta, calmo, guardando profondamente negli occhi quella donna, sempre che di occhi si potesse parlare visto il bianco vitreo di lei. Pensava e ragionava. Non aveva mai messo in dubbio la buona fede, l’onore e la reputazione di Brann, mai. Per un Varyag il tempo condiviso su un campo di battaglia era più importante di qualsiasi parola, le ferite rimediate per proteggere il proprio compagno di ventura siglavano un patto di reciproca fratellanza tra i guerrieri. Era così da secoli e sempre sarebbe stato. Lui e Brann per più di una volta avevano condiviso le stesse sofferenze, la stessa fatica, la stessa vittoria. Questo era un marchio indelebile nel cuore del gigante nordico.
Quello che lo aveva fatto desistere dal prendere le chiavi e correre giù per la scalinata non era stato l’atteggiamento di Brann, a prescindere che quest’ultimo gli stesse nascondendo qualcosa o meno: se Brann nascondeva qualcosa non era perché voleva tramare contro un suo fratello, questo non lo avrebbe mai fatto, era impensabile, tanto è vero che non era nemmeno un’ipotesi che balenava nei meandri più remoti della mente di Ukon. Piuttosto quello che lo aveva fatto desistere era stato il comportamento mutevole di quei membri del consiglio, in particolare della donna che aveva di fronte. Di lei,o meglio, di loro non poteva fidarsi, non aveva siglato quel patto di sangue che aveva siglato con altri Varyag come Brann ad esempio. E sebbene avesse riconosciuto loro una certa saggezza e lungimiranza, i racconti raccapriccianti di quello che gli abitanti della Necropoli avevano fatto in passato, come ad esempio la profanazione delle tombe dei loro stessi predecessori, erano ancora ben vividi nella mente del gigantesco Ukon. Per tutti i Vayrag, gli abitanti della Necropoli non erano nemmeno considerati guerrieri purosangue degni di rispetto per ciò che avevano fatto. Erano esseri indegni ed ignobili di cui diffidare. Ecco: la resistenza iniziale di Ukon era data dal fatto di doversi fidare delle parole di quella donna. Anche se, ragionandoci bene, forse non era delle parole di quella donna che si doveva fidare.
Baffo gli aveva strappato le chiavi dalle mani ed aveva aperto quel capanno. Lì dentro c’era la sua arma, la sua fida pesantissima affilata ascia. Con quella tra le mani lui si sentiva inarrestabile. Nessun nemico sarebbe stato tanto sciocco da fargli un dono simile, stava cambiando punto di vista riguardo quella donna. Forse era stato tranquillo per troppo tempo, era tempo di riprendere il controllo della situazione. E poi la decisione di Brann non era stata presa a cuor leggero: il cacciatore gli aveva fatto credere di voler procedere la sua avventura da solo ma, conoscendolo, in realtà aveva detto tutto questo solo per salvargli il culo. Poteva davvero abbandonare al suo destino un fratello di sangue? Brann non lo avrebbe mai fatto, Brann si sarebbe beccato una freccia in pieno petto pur di proteggere Ukon da morte certa e altrettanto avrebbe dovuto fare Ukon, con o senza l’accondiscendenza del cacciatore.
Fece un cenno positivo con la testa, quasi per ringraziare la donna. Guardò il Baffo, si fece passare la sua ascia, la impugnò saldamente, ne guardò il profilo tagliente in maniera quasi contemplativa, assicurandosi che fosse ancora perfettamente tagliente. Prese a muoversi velocemente giù lungo la direzione indicatagli, senza voltarsi indietro.
Forza Baffo muoviamoci!
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Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest IIAlla domanda di Yves circa le motivazioni dietro alle proprie accuse, Grayon si limitò a mostrare un occhiata carica di rabbia al Capo del Consiglio, rispondendo secca. Perché non lo chiedi al nostro rispettabilissimo Capo del Consiglio qui?
E in effetti, Yves aveva rivolto la domanda diretta anche ad Ehseimr, chiedendo delucidazioni circa la natura del potere della Necropoli e della possibilità che quello stesso potere possa essere rubato. L'Anziano sembrò alterarsi nell'udire quella inquisizione, inarcando le spalle e congiungendo le mani di fronte a sè, rispose con tono altezzoso. Non devo alcuna risposta a stranieri come voi. Le vostre accuse e le vostre insinuazioni sono un oltraggio ingiustificabile!
Quindi si voltò, aggiungendo. E non ho bisogno di udire altro. Ero certo del risentimento del generale e dell'ostilità verso la nostra gente, ma adesso mi è chiaro anche il vostro coinvolgimento, figlia di Ysabeth. Siete molto abile a porre le vostre domande con garbo e diplomazia, ma è chiaro che abbiate implicato un collegamento tra il drago e il potere della nostra gente. Comincio a pensare che sia stato questo sospetto di implicazione a portarvi fin qui.
Cominciò ad allontanarsi verso la porta, concludendo. Non ho altra scelta che trattenervi qui tutti, fino a quando il drago non sarà più un problema e le vostre ridicole accuse non avranno motivo di persistere.
Ma proprio mentre passava vicino a Brann, il cacciatore sguainò repentinamente la spada, sollevandola e puntandola contro il capo del consiglio, poggiandogliela sul suo petto. Credo che questo non sarà possibile, signore. Come ha potuto notare, io non ho "minacciato" o "accusato" nessuno, fino a questo momento, ma non posso scacciare ogni ragionevole dubbio di fronte al vostro rifiuto di rispondere a delle semplici domande.
Brann, l'errore che stai commettendo sarà sicuramente il tuo ultimo. Gli rivolse il Capo del consiglio, interdetto per quell'azione repentina ma non eccessivamente intimorito dalle minacce di Brann. Tuttavia si era fermato e non aveva accennato al più piccolo movimento, fissando Brann con severa ostilità.
Risponda alla signorina, la prego. Continuò a dire Brann con riverenza ironica, accompagnando l'invito con un cenno del capo. Ehseimr sospirò profondamente, inarcando le spalle, quindi si decise a parlare. Il Rituale della Necropoli è un magia molto antica, le cui origini risalgono a prima della comparsa dell'uomo su questa terra. Trae le sue origini dal mondo spirituale, discendente dal principio di congiunzione tra il mondo fisico e quello spirituale. Alasdair riuscì a infondere il chakra della nostra gente con l'essenza primaria del Rituale magico e da allora i discendenti degli antichi Rinnegati posseggono ereditariamente tale essenza dentro il proprio corpo.
Il Capo continuò a spiegare, sempre rivolto verso Brann con la punta della lama del cacciatore puntata contro il petto. E' conosciuto inoltre un modo per iniziare un altra persona al Rituale, eredità che abbiamo imparato dagli studi di Alasdair. Si tratta di una versione parziale del Rituale, basata sulle tesi del nostro patriarca, che instilla una parte dell'essenza nel corpo dell'ospite. Tuttavia, come potete ben comprendere, non siamo noi nè gli inventori nè gli unici detentori del potere del Rituale. Esso è una magia più potente e antica degli Antichi stessi.
Guarda caso però, il drago con la capacità di ritornare in vita tramite il vostro schifo di magia si aggira per pura coincidenza proprio in giro per le vostre terre. Infilò velenosamente Grayon, ancora ostile all'Anziano. Brann si voltò per guardare il generale, con aria stranita.
La rossa se ne accorse e roteò gli occhi sbuffando. Lo abbiamo ucciso anche noi il vostro drago, due giorni dopo il nostro arrivo nell'isola. O almeno credevamo di averlo fatto. Quel bastardo si è rialzato in volo pochi istanti dopo, sfuggendoci per l'ennesima volta.
Guardò di nuovo Ehseimr, strizzando gli occhi con astio. La storiella è fin troppo conveniente ai fini di farci credere che il drago possa aver preso quel potere da un altra parte. Non la dai a bere a nessuno, vecchio!
Continuate a sprecare il vostro tempo, e il mio.. L'Anziano fece per proseguire verso l'uscita, ma Brann aggiunse l'altra mano all'impugnatura della spada, afferrandola ora con entrambe le mani in una presa ferrea e sollevandola per premerla ancor più decisamente contro il pettorale dell'armatura del capo del consiglio. Ehseimr si bloccò di nuovo, spazientito, ma senza compiere altri gesti. Non abbiamo ancora finito..
Proseguendo per la strada indicata sareste continuati a scendere per un sentiero abbastanza impervio che aveva pochi segni di civilizzazione umana. Era un semplice sentiero naturale e angusto che discendeva quella parte innevata della montagna, senza il minimo segno della presenza umana nelle vicinanze. Sareste proseguiti per circa un kilometro prima di trovare la porta indicata dalla donna del consiglio.SPOILER (clicca per visualizzare)Sulla pietra era vagamente distinguibile la facciata squadrata di una specie di costruzione, simile a un gigantesco mausoleo che però,eroso dal ghiaccio e dagli agenti atmosferici, erano poco più che semplici solchi levigati sulla facciata ghiacciata.
Alla base della facciata, c'erano tre aperture quadrate, quella centrale più ampia delle altre due. Doveva essere questa la porta secondaria menzionata da Marlenee e, dopo una superficiale perlustrazione, avreste notato come questa fosse sprovvista di alcuna forma di sorveglianza. Supponendo che vi sareste addentrati con le dovute precauzioni, passo a descrivervi l'interno della struttura.
Un lungo tunnel completamente buio che sembrava estendersi fino all'interno della montagna. Era largo almeno 10 metri e alto 4 metri e man mano che vi addentravate, avreste percepito la strana sensazione che l'aria cominciasse a farsi più fredda. Non di un freddo atmosferico che bruciava sulla pelle, ma di un gelido torpore che cominciava ad avvolgere i vostri corpi e penetrare lentamente nelle vostre ossa.
Dopo esservi addentrati abbastanza da percepire a malapena la luce proveniente dall'apertura alle vostre spalle, avreste cominciato ad udire una serie di scricchiolii acuti, simile al ghiaccio che si spezza ma più tichettante. Se vi foste adoperati a guardarvi intorno nelle varie direzioni però, non sareste riusciti a trovare nulla che suggerisse la presenza di qualcun altro in quel tunnel.
Più vi addentravate però, più avreste continuato ad udire gli scricchiolii, che nel vacuo spazio di quella caverna eccheggiavano a tal punto da dare l'impressione che provenissero tutti intorno a voi.
Ad un certo punto gli scricchiolii sarebbero risultati continui e quasi assordanti, fino a quando non avrebbero raggiunto il culmine, quando il terreno sotto i vostri piedi cominciò a creparsi in più punti. Prima che poteste rendervi effettivamente conto di quel che stava succedendo, avreste scorto 6 figure scheletriche emergere dal terreno sotto di voi, ognuna di queste armate di spada lunga, che come tirate da fili invisibili alla maniera di burattini si ersero fronteggiandovi.
I sei scheletri vi circondarono agitando le ossa tremanti e sollevando le armi, pronti ad ingaggiare battaglia contro di voi.
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.CITAZIONENella mia scheda non va considerata l'Arte Segreta che non avevo quando è iniziato il ciclo di Necropolis, tutti gli altri talenti si.Portfolio
Nome pg: Ukon Rejus
Livello: 6
Potenza: 10
Vita: 200
Chakra: 250GOLD: 1050 G
Exp accumulata: 12 exp
PA disponibili: 1 PA
PA spesi: 21 PADiscipline e Arti segrete
Armi Pesanti
Elemento: AriaArte PuraRubanimeTalenti speciali
NessunoInventarioArmi e Armature
Arma Pesante [Danno 40]
Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]Oggetti consumabili
1x Essenza di AmaryllisOggetti speciali
x1 Drop Ferale (Pelle di Lupastrello)TalentiArmi Pesanti [Rank 2] SPOILER (clicca per visualizzare)Rank 0
Passive: Armi Pesanti I
Passive: Armature Pesanti I
Passive: Heavy Metal
Rank 1
Action: Charge!
Action: Parata Pesante
Stance: Heavy Guard
Skill: Vile Assault
Skill: Smash'em
Rank 2
Stance: Armored Guard
Skill: Deathbound
Action: BrawlElemento: Aria [Rank 2] SPOILER (clicca per visualizzare)Rank 0
Passive: Airbending
Aura: Go with the flow
Rank 1
Passive: Chakra +
Skill: Wind Scythe
Skill: Sharpening Wind
Skill: Leap
Rank 2
Skill: Wind ExtensionDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoArte PuraRubanime [Rank 2]SPOILER (clicca per visualizzare)Aura: Chakra Absorbtion
Passive: Chakra Capacitator
Skill: Draining Wave
Skill: Chakra Release
Skill: Soul Surge
Skill: Drain Shield
Skill: Chakra Link
Passive: Draining Touch
Passive: Soulstealer TrainingMeritiAnima dell'Antico SPOILER (clicca per visualizzare)In seguito agli incredibili avvenimenti vissuti durante la visita al Museo delle Scienze e delle Storie di Neagora, il personaggio si sente cambiato nel profondo avvertendo qualcosa di diverso nel proprio animo. Guardandosi allo specchio potrà scorgere di tanto in tanto e in maniera incontrollata un bagliore dorato in fondo all'iride accendersi flebilmente e poi spegnersi dopo qualche istante. Questa condizione potrebbe ripresentarsi in pubblico senza possibilità di nasconderlo. Inoltre il personaggio proverà l'insistente sensazione di essere seguito da qualcuno, specie in luoghi aperti e affollati.
Ottiene infine il seguente talento:CITAZIONEPassive: Foresight
I sogni del personaggio sono compromessi, vivendo scene di luohi e volti sconosciuti come appartenenti ad un altra epoca. Potrebbero essere ricorrenti le figure di grossi draghi. Quando si è svegli diventano sporadici episodi di dejavu e vera e proprie premonizioni, solitamente di fatti di lieve importanza predetti di qualche minuto.
In ruolate masterate (anche ufficiali) è possibile far uso di questa specie di chiaroveggenza acquisita per avere una visione a breve termine di ciò che accadrà nell'immediato futuro. Sta al master stabilire la natura della visione e all'utilizzatore richiederla al momento giusto. E' qualcosa di completamente incontrollabile per cui potrebbe rivelare un evento futuro privo di alcuna rilevanza.
Insegnamenti di un RinnegatoSPOILER (clicca per visualizzare)L'Arte Pura appresa da Ukon durante il suo incontro con Roy Xing differisce da quella degli altri adepti di questa pratica poiché gli insegnamenti di quest'ultimo sono quelli di un rinnegato, ovvero colui che ha rifiutato le dottrine dei maestri Ren Shal. Non usa il suo potere per debilitare e graziare, ma per uccidere in modo più subdolo e letale.
Se Ukon dovesse usare i talenti dell'Arte Pura in presenza di altri adepti, questi percepirebbero immediatamente di trovarsi davanti ad un rinnegato e reagirebbero in maniera ostile.
Reazione dei PG a loro discrezione.
Reazione dei PNG a discrezione del Master (se presente).CronologiaBonus Creazione +60 exp
Bonus Creazione Level up! x3
Bonus Creazione +12 PA
Oggetti e Gold AggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)+1x Essenza di Amaryllis (Bonus Creazione)
Arma Pesante - Classe I (700 gold)
- 100 G - Puntata Banco Scommesse T1
+ 150 Gold ~ Vincita Banco Scommesse T1
- 150 G - Puntata Banco Scommesse T2
+300 G - Vincita Banco Scommesse T2
-300 G - Puntata Banco Scommesse FINALE
+800 G - Ricompensa [DUNGEON] Draco Sanguinis
+100 G - Valutazione (Caccia all'Uomo)
+150 G - [ARENA] Nia vs Olga
Exp AggiuntiSPOILER (clicca per visualizzare)+8 exp [SCONTRO] L'alba dei Guerrieri
+6 exp [SCONTRO] Il cherchio delle scommesse
+6 exp [SCONTRO] Una squallida locanda
+5 exp [FREE ROLE] L'Ultimo Assalto
+7 exp [SCONTRO] Anelli Mancanti
+4 exp [FREE ROLE] Tributo Reverenziale
+6 exp [HUNT] Il Vecchio delle Nevi
+11 exp [QUEST] Necropolis
+8 exp [DUNGEON] Draco Sanguinis
+2 exp VALUTAZIONE (Caccia all'Uomo)
+6 exp e +1 PA [QUEST] Il Risveglio dell'Anima
+3 exp [ARENA] Nia vs Olga
Spazi immensi, silenzi tombali, strutture architettonicamente immense quanto impossibili. Questo caratterizzava Vaygrjord e la rendeva forse una delle terre più mistiche e allo stesso tempo pericolose di tutta Kalendor. Mentre percorreva all’ingiù quel sentiero sentiva tornare il vento fragoroso a sferzare sul proprio corpo, un vento gelido così come gelido e glaciale era il cuore di Ukon più intenzionato che mai a fuggire da quel luogo che avrebbe riservato loro solamente la morte.
L’oramai divenuto fido compagno di ventura Baffo correva assieme a lui ed era una gradita compagnia nel freddo e nell’ostilità di quella terra nascosta agli occhi di chiunque. Perché effettivamente nessuno sarebbe mai e poi mai riuscito a trovare l’ingresso di quella catacomba che era letteralmente scavato all’interno della montagna e se anche ce l’avesse fatta avrebbe dovuto fare i conti con una terra e con un popolo che non faceva sconti a nessuno. Restò per un momento ad ammirare quell’ingresso maestoso incavato nei ghiacci, senza comunque perdere quell’espressione bruta ed agguerrita che aveva preso il dominio del suo volto, senza perdere quella fiamma di adrenalina interiore che gli imponeva di salvare suo fratello d’armi Brann.
Ci siamo Baffo, facciamo attenzione, per quanto potesse sembrarmi sincera quella donna, non dobbiamo comunque sottovalutare il potere e la scaltrezza degli abitanti di questa Necropoli. Loro sono qui da più di noi, probabilmente da secoli: se ci comparassimo a loro noi saremmo dei bambini a confronto. In tutto questo tempo hanno reso questa fortezza un luogo introvabile quanto inespugnabile, su questo non c’è alcun dubbio.
Respirò profondamente. La lunga corsa giù dal sentiero che li aveva condotti fin lì lo aveva affannato un poco, infondo non dimentichiamoci che era sopravvissuto ad una valanga e non aveva messo sotto i denti ancora nulla di commestibile.
Pertanto anche se qui non ci sono guarnigioni ad attenderci, non possiamo dire lo stesso di quando varcheremo quella porta.
Ed effettivamente la sua previsione non si sarebbe rivelata sbagliata. Mentre proseguiva a passo deciso ma cauto in quel tunnel oscuro e gelido, continuava a guardarsi attorno con circospezione e sospetto, pur non riuscendo a vedere nulla ad un palmo dal naso. Più di una volta avvertì un brivido corrergli lungo la schiena e più di una volta sentì il sudore della fronte solcargli profondamente le rughe del viso e vi assicuro che per uno come lui, abituato sin da piccolo a crescere in quei luoghi artici ed inospitali, era davvero inusuale provare quelle sensazioni di gelo penetrargli l’animo. Tremendamente inusuale.
Dobbiamo muoverci o rischieremo l’ipotermia una seconda volta.
Sussurrò sottovoce. Maledetti quei non morti che non avvertivano certe sensazioni. Quel freddo pungente era più penetrante della mano scheletrica dell’Eterna Falciatrice. Per di più, c’era qualcosa che non andava. Era convinto di trovarsi in un tunnel non troppo largo visto come rimbombavano i suoi passi, ma a volte percepiva rumori inusuali che lo obbligavano a fermarsi e tenere l’orecchio. Forse era solo Baffo che faceva qualche passo troppo pesante e crepava lo strato sotto i suoi piedi.
No non poteva essere solo quello e la conferma arrivò quando quegli scricchiolii iniziarono a diventare numerosi ed impetuosi: scheletri apparentemente inanimati emersero dal sottosuolo.
Merda, lo sapevo!
Non pensò ad una trappola, quei cosi infondo potevano essere soltanto una delle tante difese “naturali” che avrebbero incontrato lungo quella strada, ma sperava solamente che non fossero immortali proprio come chi li aveva riportati in vita. Era giunto il momento di menare un po’ le mani, finalmente. Muoversi avrebbe giovato alle sue articolazioni, impendendo all’ipotermia di prendere il sopravvento, ma soprattutto avrebbe giovato al suo spirito, per troppo tempo rimasto fermo a contare solo sulle parole.
Presta attenzione Baffo perché ho intenzione di distruggere tutto!
Disse con voce roca e digrignando i denti in un’espressione tanto sanguinaria quanto folle: quando Ukon combatteva diventava una vera e propria macchina da guerra. Rapido sarebbe avanzato di qualche passo per poi scaricare tutta la sua potenza con un colpo d’ascia impetuoso ed altamente distruttivo.
[Movimento Gratuito] = 2,5m (da K6 a J7)
[AZIONE+RAPIDO+RAPIDO – Skill: Smash’em]
DANNO FISICO:
80 (Skill: Smash'em)
Edited by mrxxx - 19/11/2016, 12:07. -
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.NECROPOLIS II
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Quest III due nordici non avevano alcuna intenzione di risparmiarsi e allo stesso tempo volevano chiudere il discorso immediatamente, ancor prima che gli scheletri avessero la possibilità di sfiorarli con un ossicino. Ognuno a proprio modo, rilasciarono potenza inaudita in una vasta aera, facendo rimbombare le deflagrazioni in tutta la caverna e tremare il ghiaccio fermo sulle superfici, al punto che qualche frammento si staccò dal soffito, infrangendosi al suolo.
Ad ogni modo, i frammenti di ghiaccio non furono l'unica cosa ad infrangersi ma la stessa sorte era toccata agli scheletri che li circondavano. Le ossa si separarono con fragilità, spargendosi tutto intorno a loro e lasciando solo un ultimo scheletro armato di spada ad osservarli con vacua ostilità.
[Scheletro in O3]
Lo scheletro sibilando malamente, si fiondò su Giancarlo, il nordico più vicino, avventandosi su di lui per menare due rapidi fendenti.
[Movimento 10m: O3 -> K3]
[Slot Rapido: Movimento Extra]
[Slot Rapido: Attacco fisico]
[Danno inflitto: 70]
La soddisfazione per aver fatto piazza pulita comunque durò ben poco per i due Varyag perché, in un nuovo orripilante scricchiolìo le ossa a terra ripresero ad animarse, sebbene fossero sparpagliate un pò ovunque intorno a loro. Richiamate da una forza invisibile, cominciarono a raggrupparsi in due zone precisi vicino ai nordici, agglomerandosi sempre più fino a formare due costrutti di ossa più grossi e pericolosi dei primi. Ognuno dei costrutti aveva numerosi arti e teschi, oltre che due tre lame che si agitavano pericolosamente.SPOILER (clicca per visualizzare)
Il tempo è relativo... Commentò il Capo del Consiglio fattosi improvvisamente più cupo e serio, ripetendo le parole di Yves. Il suo sguardo era fisso su Brann e sulla spada che il cacciatore stava puntando contro il suo petto e sembrava non aver dato molto retta alle parole di Yves.
E il vostro è decisamente scaduto. Sentenziò con voce più grave e roca e improvvisamente Yves avrebbe avvertito una sensazione repentina e decisamente spiacevole. Una specie di folata di vento gelida l'avrebbe lambita, propagatasi apparentemente proprio dall'anziano e nel momento stesso in cui l'avrebbe raggiunta avrebbe provato una sensazione orribile. Il cuore sembrò mancare un battito, lasciando per un secondo il corpo privo di forze come negli istanti prima di svenire. I polmoni si irrigidirono mentre il diaframma avrebbe cercato spasticamente di surgere l'aria, lasciandola in un terribile stato simile al soffocamento. Gli occhi sgranati avrebbero pulsato come se la testa fosse sottoposta ad una insolita pressione sanguigna.CITAZIONEAura: Necropotence
Ogni turno, durante il proprio ATTACCO, assorbe l'energia vitale di ogni essere vivente entro i 25 metri di distanza. Tutti i presenti perdono 20% della Vita massima e l'utilizzatore si cura della somma della Vita tolta in questo modo.
Per sua fortuna sarebbe durato tutto meno di 5 secondi, a sufficienza per provare qualcosa di molto simile alla morte. Grayon inspirò avidamente alla fine di tutto alla stessa maniera di chi dopo essere stato in apnea forzata riprende a respirare. Tossì violentemente mentre il corpo si afflosciava un pochino di più all'interno dei suoi legami metallici, inducendo forse Yves a guardare. Ma proprio in quel momento, si sarebbe udito il rumore metallico della spada di Brann che cadeva a terra e l'urlo strozzato del generale imperiale. Nordico!
La mano rinsecchita del Capo del Consiglio era stretta al collo di Brann con le mani del cacciatore che l'avvinghiavano in un disperato tentativo di liberarsi dalla morsa. Sebbene il nordico non avesse nulla da invidiare ad Ehseimr in quanto a costituzione fisica, l'anziano era leggermente più alto e grosso del cacciatore, specie per via dell'ingombrante corazza indossata.
Brann cercò di lottare strenuamente contro quella presa, ma sembrava che più impiegasse energie per liberarsi, più si stava indebolendo. I piedi persero ripetutamente presa col terreno scivolando sulla roccia mentre le gambe tentavano di spingerlo via e le braccia cominciarono a graffiare, annaspare senza riuscire a fare molto. Gli occhi di Ehseimr erano più vuoti del solito, colti da un bagliore baluginante e verdognolo.CITAZIONESkill: Death Grasp
[Azione]+[Rapido]
Costringe in una presa ferrea un bersaglio, assorbendone l'energia vitale.
Vita sottratta: ???
Condizioni per liberarsi: ???
Edited by Ryuk* - 22/11/2016, 19:29. -
.CITAZIONE@Ryuk: Considerato il talento Battlefield Awareness II di Yves fammi sapere quanta vita, chakra e slot hanno i tre PNG che stanno nella stanza con me XD
Edited by Silver Element - 22/11/2016, 23:19. -
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[/QUOTE]
Edited by doropuffo - 25/11/2016, 08:52. -
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Impressionante e da brivido. Questo era il potere devastante che potevano scatenare due guerrieri Varyag quando univano le proprie forze per combattere insieme. Una scarica di adrenalina investì tutti i nervi di Ukon quando sentì la terra tremare sotto il peso della sua ascia, quando vide un’ondata di fuoco spazzare via gli scheletri che gli stavano attorno. Emise un urlo di euforia nel vedere quelle ossa accatastarsi al suolo in pochi istanti. Ne restava solo uno in piedi, quello che inizialmente si trovava troppo lontano dai due Varyag, ma era convinto che Baffo non ci avrebbe messo molto a sistemare pure quello. Portare distruzione gli dava un senso di onnipotenza ed una sensazione di infinito piacere, tuttavia quella sensazione sarebbe durata ben poco.
[RECUPERO]
Merda.
Pronunciò sottovoce mentre contemporaneamente digrignava i denti. Quelle ossa tornarono a “comporsi” dando vita a due figuri ancor più grossolani e grotteschi. Doveva aspettarselo, ma non capiva se quei cosi agissero indipendentemente o fossero guidati da qualcuno.
Hai ragione Baffo. C’è il rischio che questi cosi tornino sempre in piedi ogni volta che li abbattiamo, diventando più grossi e pericolosi. Liberiamo la strada e proseguiamo la nostra corsa.
Era la cosa più saggia da fare per non perdere tempo ed energie preziose.
Forse si attivano solamente quando una fonte vitale gli passa vicina: se ci allontaneremo abbastanza probabilmente torneranno ossa inermi. Se invece sono controllati da qualcuno allora è comunque inutile che combattiamo questi cosi all’infinito: se proseguiamo magari incontreremo direttamente il loro controllore.
Erano solo ipotesi ovviamente, ma potevano rivelarsi azzeccate e in ogni caso il piano di attacco non sarebbe cambiato. Rapido sarebbe scattato in direzione del mostro d’ossa alla sua destra.
[Movimento Gratuito] = 5m (da J7 a L6)
Senza esitare avrebbe quindi caricato la sua arma di chakra tagliente e vorticoso sferrare due colpi contro quel coso tutto ingarbugliato: il primo con la punta del manico della sua ascia diretto alla bocca dello stomaco per cercare di farlo piegare in due, il secondo invece sarebbe stato un vero e proprio fendente discendente diretto verso la schiena del mostro piegato o nel migliore dei casi verso il collo. Ukon mirava a decapitarlo con quella combo.
[RAPIDO – Skill: Sharpening Wind]
[RAPIDO – Action: Brawl]
[AZIONE – Attacco con Arma]
Fatto ciò si sarebbe distanziato quanto più possibile dall’altro mostro di ossa, infondo era meglio lasciar lì a marcire quei cosi invece che combattere uno scontro infinito.
[Aura: Go with the Flow] = 5m (da L6 a N6)
DANNO FISICO:
10 (Potenza) +30 (Action: Brawl)= 40
10 (Potenza) +40 (Danno Arma) +30 (Passive: Heavy Metal) = 80
DANNO ELEMENTALE:
20 (Skill: Sharpening Wind).